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LUPICINI Antonio Discorsi Militari e Architettura Militare.pdf

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Tra i suoi lavori conosciuti di scienza delle fortificazioni si ricordano due <strong>Discorsi</strong> di architettura militare (29 genn. 1576<br />

e 8 giugno 1578) entrambi pubblicati in G. Lanteri - G. Zanco, Delle offese et diffese della città, et fortezze( (Venezia<br />

1601) e, soprattutto, <strong>Architettura</strong> militare con altri avvertimenti appartenenti alla guerra, stampato a Firenze da Giorgio<br />

Marescotti nel 1582, e <strong>Discorsi</strong> militari, uscito cinque anni più tardi sempre a Firenze per i tipi di Bartolomeo Sermartelli.<br />

Concepiti rispettivamente in funzione delle azioni belliche di difesa e di attacco, questi due ultimi scritti costituiscono la<br />

prima e la seconda parte di un trattato completo sulle fortificazioni; si articolano in diversi capitoli (cinque il primo,<br />

arricchito da altrettanti disegni esplicativi tra cui la nota pianta di fortezza esagonale con cavalieri di ferro di cavallo posti<br />

alla gola e sulla capitale dei sei bastioni angolari, e trenta il secondo) corrispondenti ad altrettanti schemi teorici illustrati<br />

in dettaglio che, secondo l'intenzione dell'autore, avrebbero dovuto comporre un quadro sufficientemente completo della<br />

tematica di attacco e difesa inerente alla fortificazione "alla moderna". Come molti manuali tardocinquecenteschi, anche<br />

questi del L. scontano uno specialismo tanto accentuato quanto privo di rinnovamento. Il fine ultimo, del resto, era<br />

l'esposizione di procedure semplici a uso di un qualsiasi capitano, "la volgarizzazione di un sapere piuttosto che<br />

l'esplorazione di nuove frontiere" (Finotto, p. 170).<br />

Scrisse anche un Breve discorso( sopra la reduzione dell'anno e emendazione del calendario (Fiorenza, G. Marescotti,<br />

1578), in cui contestò la proposta avanzata da Luigi Lilio per la riforma del calendario che prese poi il nome di<br />

"gregoriana", e un Discorso sopra la fabrica e uso delle nuove verghe astronomiche (ibid. 1582), in cui illustrò le<br />

applicazioni di questi regoli calcolatori, che includevano una bussola magnetica e servivano anche da traguardi, alla<br />

balistica, alla topografia e alla cartografia.<br />

La sua grande esperienza in campo idraulico, maturata in più di cinquanta anni di attività, è stata tramandata in due brevi<br />

studi: Discorso [(] sopra i ripari del Po, et d'altri fiumi, che hanno gl'argini di terra posticcia, e Discorso [(] sopra i<br />

ripari delle inondazioni di Fiorenza, entrambi stampati a Firenze, presso Marescotti, rispettivamente nel 1587 e nel 1591.<br />

Il L. fu, probabilmente, il più grande ingegnere idraulico italiano del tardo Cinquecento, un raro specialista con estese<br />

conoscenze dei fenomeni di erosione delle sponde e un'assoluta padronanza delle tecniche di regolazione del corso dei<br />

fiumi, progettazione e costruzione di dighe, muri a retta, argini a strati alterni di terra e protezioni a materasso. I lavori<br />

idraulici da lui diretti riflettono la crescente necessità, manifestatasi già nel passaggio tra XV e XVI secolo e affermatasi<br />

come bisogno assoluto nel secondo Cinquecento, di "particolari organizzazioni di studio, finanziamento e controllo delle<br />

bonifiche" (Harris, p. 116). I suoi interventi non furono mai esclusivamente delle risposte a problemi pratici, ma<br />

importanti occasioni per trattare quegli stessi problemi su basi scientifico-tecnologiche verificate e trasmissibili.<br />

Il L. morì in età avanzata, probabilmente a Firenze intorno al 1607.<br />

Fonti e Bibl.: O. Lombardelli, I fonti toscani, Firenze 1598, p. 133; G. Targioni Tozzetti, Disamina d'alcuni progetti fatti<br />

nel secolo XVI per salvare Firenze dalle inondazioni dell'Arno, Firenze 1767, pp. 22-28; R. Galluzzi, Istoria del<br />

Granducato di Toscana sotto il governo della casa Medici, III, Firenze 1781, p. 291; L. Cantini, Vita di Cosimo de'<br />

Medici primo granduca di Toscana, Firenze 1805, pp. 481, 626; F. Zambrini, Cenni biografici intorno ai letterati illustri<br />

italiani(, Faenza 1837, p. 127; P. Riccardi, Biblioteca matematica italiana dalla origine della stampa ai primi anni del<br />

secolo XIX( (1870-93), Sala Bolognese 1985, I, cc. 58 s.; II, s. 1, c. 50; s. 2, cc. 131 s.; s. 5, c. 92; C. Promis, Biografie<br />

d'ingegneri militari italiani dal sec. XIV alla metà del XVIII, in Miscellanea di storia italiana, XIV (1874), pp. 653-662;<br />

A. Bertolotti, Architetti, ingegneri e matematici in relazione coi Gonzaga signori di Mantova nei secoli XV, XVI e XVII(<br />

(1889), Bologna 1971, pp. 102-104, 127; L. Tanfani Centofanti, Notizie di artisti tratte dai documenti pisani, Pisa 1897,<br />

pp. 46-51, 244, 450 s.; E. Rocchi, Le fonti storiche dell'architettura militare, Roma 1908, pp. 405-407; G. Fochessati, I<br />

Gonzaga di Mantova e l'ultimo duca, Milano 1930, pp. 216-218; G. Bergui, Le acque pubbliche, gli acquedotti di<br />

derivazione e le utilizzazioni idrauliche del territorio di Terni, Terni 1936, pp. 11, 16; L'opera del genio italiano<br />

all'estero, L.A. Maggiorotti, Gli architetti militari, II, Roma 1936, pp. 31, 48, 110, 183, 437; W. Barclay Parsons,<br />

Engineers and engineering in the Renaissance( (1939), Cambridge-London 1976, pp. 347 s., 355-357; W. Paatz - E.<br />

Paatz, Die Kirchen von Florenz, II, Frankfurt a.M. 1941, pp. 428-430; H. De La Croix, Military architecture and the<br />

radial city plan in sixteenth century Italy, in The Art Bulletin, XLII (1960), pp. 275, 281, 283-285; L.E. Harris,<br />

Prosciugamento e bonifiche, in Storia della tecnologia, a cura di C. Singer et al., III, Torino 1963, pp. 116, 317; P.<br />

Manzi, Architetti e ingegneri militari dal sec. XVI al sec. XVIII. Saggio bio-bibliografico, Roma 1976, p. 83; P.<br />

Carpeggiani, Sull'attività mantovana (1585( 1606) di A. L. ingegnere militare ed idraulico, in Arte lombarda, n.s., 1978,<br />

n. 49, pp. 84-94; P. Pardini, in Livorno e Pisa: due città e un territorio nella politica dei Medici (catal.), Pisa 1980, pp. 72<br />

s.; C. Casini, Restauri seicenteschi del duomo di Pisa, in Boll. stor. pisano, LV (1986), p. 156; L. Zangheri, Gli architetti<br />

italiani e la difesa dei territori dell'Impero minacciati dai Turchi, in <strong>Architettura</strong> militare nell'Europa del XVI secolo. Atti<br />

del Convegno(, Firenze 1986, a cura di C. Cresti - A. Fara - D. Lamberini, Siena 1988, pp. 247-249; A. Fara, Il sistema e<br />

la città: architettura fortificata dell'Europa moderna dai trattati alle realizzazioni 1464-1794, Genova 1989, pp. 24, 105,<br />

170 (con bibl.); F. Finotto, La città chiusa(, Venezia 1992, p. 170; S. Ghironi - A. Manno, Palmanova. Storia, progetti e<br />

cartografia urbana (1593-1866) (catal.), Padova 1993, pp. 25, 38; Architetti e ingegneri militari italiani all'estero dal XV<br />

al XVIII secolo, a cura di M. Viganò, Livorno 1994, pp. 12-14; S. Pepper - N. Adams, Armi da fuoco e fortificazioni.<br />

<strong>Architettura</strong> militare e guerre d'assedio nella Siena del XVI secolo, Siena 1995, pp. 191, 232, 247, 250; P. Carpeggiani,

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