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FUCILI - Bignami

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<strong>FUCILI</strong><br />

Anello<br />

di congiunzione<br />

Una strana carabina semiautomatica che unisce le caratteristiche di un<br />

fucile d’assalto con quelle di un’arma da tiratore scelto, tanto che per<br />

classificarla si è spesso usato il brutto termine inglese “assault sniper”<br />

Testo e foto di Marco Dell’Acqua<br />

74|Diana Armi


H&K SL8<br />

Versione civile del G36, l’ Heckler<br />

und Koch SL8 sembra<br />

costruito solo per rispettare<br />

alcune tra le legislazioni armiere<br />

più insensate al mondo. Ma è<br />

davvero solo una storpiatura dell’ordinanza<br />

della Bundeswehr dovuta a<br />

meri escamotage burocratici, come<br />

molti sostengono, o c’è qualcosa di<br />

più? Vista la realizzazione da parte di<br />

H&K dell’SL9SD, un prototipo di fucile<br />

da tiratore scelto sostanzialmente<br />

identico all’SL8, si direbbe<br />

proprio che forse un po’ di<br />

sostanza ci sia, ma andiamo<br />

ad analizzare l’arma nel<br />

dettaglio per vedere quanto del<br />

suo design è dovuto a esigenze<br />

pratiche e quanto a motivazioni<br />

burocratiche.<br />

Un po’ di Storia<br />

Se vogliamo parlare dell’SL8 è indispensabile<br />

fare prima qualche accenno<br />

al fucile d’assalto da cui deriva.<br />

Quando nella seconda metà degli anni<br />

‘70 la Germania si trovò nell’esigenza<br />

di sostituire il pur ottimo G3 con un’arma<br />

in calibro minore, i primi sforzi furono<br />

orientati verso un progetto tanto<br />

avveniristico quanto di difficile realizzazione:<br />

il rivoluzionario G11, caratterizzato<br />

da un innovativo munizionamento<br />

senza bossolo. Nelle intenzioni di<br />

H&K il G11 sarebbe dovuto diventare<br />

la nuova ordinanza tedesca, pertanto<br />

lo sviluppo di altre armi in 5,56 NATO<br />

venne sospeso, lasciando l’HK33 prima<br />

e il G41 poi a soddisfare le esigenze<br />

dei mercati esteri. Lo sviluppo della<br />

nuova ordinanza però incontrò diverse<br />

difficoltà, principalmente legate alla<br />

stabilità e durata del munizionamento<br />

senza bossolo, che ne ritardarono l’entrata<br />

in servizio.


<strong>FUCILI</strong><br />

Il problema della crepa<br />

Il lower receiver delle prime versioni dell’<br />

SL8 soffriva di un piccolo difetto che<br />

faceva sì che venisse a crearsi una crepa,<br />

molto sottile, dall’alto in basso nella<br />

parte anteriore del ponticello del grilletto,<br />

dove questo va a costituire il bocchettone<br />

d’alimentazione. H&K assicura che la<br />

crepa non ha alcuna influenza funzionale,<br />

è un difetto puramente estetico. Tuttavia,<br />

la casa tedesca riconosce che si tratta<br />

di un difetto di produzione e offre la<br />

sostituzione gratuita del lower receiver<br />

(anche fuori garanzia, anche su armi<br />

acquistate usate). Unico costo per il<br />

proprietario sono le spese di spedizione.<br />

L’arma dal lato destro. Nell’assieme la<br />

linea è alquanto avveniristica<br />

L’unificazione delle due Germanie, con<br />

le difficoltà prodotte dall’incorporazione<br />

della disastrata economia della Germania<br />

Est, portò però a una serie di drastici<br />

tagli alla difesa e il programma di<br />

sviluppo del G11 fu una delle vittime<br />

della riduzione dei fondi. L’interesse<br />

dell’esercito per un’arma camerata in<br />

un calibro intermedio però permaneva,<br />

ed H&K provò a proporre il G41, che<br />

venne tuttavia rifiutato. Si decise allora<br />

di cominciare un progetto completamente<br />

nuovo, denominato “Progetto<br />

50” (o anche “HK50”). L’arma venne<br />

sottoposta a test in competizione con<br />

lo Steyr AUG Austriaco, risultando alla<br />

fine superiore: la Bundeswehr ordinò<br />

una fornitura iniziale di 33.000 fucili,<br />

denominati Gewehr G36, e le prime<br />

76|Diana Armi<br />

consegne furono effettuate nella seconda<br />

metà del 1997 alla NATO Quick<br />

Reaction force, seguite da un’opzione<br />

per ulteriori 17.000 pezzi e, nel 1998,<br />

dall’adozione del G36 da parte di Spagna<br />

ed Arabia Saudita.<br />

Caratteristiche tecniche<br />

Se non è il fucile da fantascienza che<br />

avrebbe dovuto essere il G11, certamente<br />

il G36 è stato comunque un’arma<br />

innovativa per H&K (con in più il<br />

pregio aggiuntivo rispetto al G11 di<br />

funzionare per davvero). Analogamente<br />

a quanto già fatto dagli austriaci<br />

con l’AUG, la costruzione è quasi interamente<br />

in compositi (poliammide<br />

rinforzato con fibra di carbonio) che<br />

costituisce il telaio inferiore con l’impugnatura<br />

e la calciatura, e il castello vero<br />

e proprio, completo di maniglione di trasporto<br />

e astina. Persino le componenti<br />

del gruppo di scatto sono realizzate nel<br />

medesimo materiale. Le parti in metallo<br />

sono limitate alla canna rotomartellata<br />

a freddo con passo 1:7 e interamente<br />

cromata all’interno, alcuni perni<br />

e molle, le guide del portaotturatore,<br />

il tenone della canna e, naturalmente,<br />

il gruppo otturatore-portaotturatore<br />

e il gruppo presa di gas. A differenza<br />

delle precedenti armi di H&K, caratterizzate<br />

dal ben noto sistema di ritardo<br />

di apertura a rulli, il G36 adotta infatti<br />

un sistema a presa di gas con pistone<br />

a corsa corta. Si tratta, se vogliamo, di<br />

un sistema ibrido tra il sistema Stoner<br />

a presa di gas diretta dell’AR-15, in<br />

cui sono i gas prelevati dalla canna a<br />

essere portati tramite un tubetto fino


H&K SL8<br />

L’arma dal lato sinistro<br />

al portaotturatore, sul quale agiscono<br />

trasferendo direttamente l’impulso cinetico,<br />

e il sistema Kalashnikov col suo<br />

grosso e pesante pistone solidale al<br />

portaotturatore. Il primo sistema offre<br />

l’indiscutibile vantaggio di minimizzare<br />

gli scuotimenti dell’arma durante il<br />

ciclo d’alimentazione, grazie a masse<br />

in movimento decisamente contenute.<br />

L’altra faccia della medaglia è rappresentata<br />

dalla ridotta inerzia del gruppo<br />

otturatore/portaotturatore che può creare<br />

problemi in fase di alimentazione,<br />

cosa complicata dal fatto che il sistema<br />

Stoner “sporca dove mangia”, dato<br />

che lo sfogo dei gas di recupero (con<br />

relative fecce) avviene direttamente<br />

all’interno del telaio, proprio nella zona<br />

di scorrimento del portaotturatore e di<br />

alimentazione delle cartucce.<br />

Il sistema Kalashnikov è decisamente<br />

più di bocca buona: il gruppo pistoneportaotturatore-otturatore<br />

pesa come<br />

un rompighiaccio sovietico e, spinto<br />

Il calcio è regolabile in lunghezza<br />

inserendo degli spessori. Anche il<br />

poggiaguancia può essere alzato o<br />

abbassato nello stesso modo<br />

dai gas di sparo come lo stantuffo di<br />

una locomotiva, travolge qualsiasi cosa<br />

sul suo cammino, garantendo la proverbiale<br />

affidabilità del fucile russo, ma di<br />

contro produce scuotimenti notevoli nel<br />

tiro a raffica, che rendono l’arma difficile<br />

da controllare.<br />

Il G36 cerca di ottenere una giusta via<br />

di mezzo tra queste due soluzioni: il<br />

portaotturatore è un prisma d’acciaio<br />

dotato di una buona massa, senza tuttavia<br />

pesare come un’incudine. Il gruppo<br />

presa di gas agisce direttamente su<br />

un pistoncino molto leggero che tramite<br />

un’asta trasmette l’impulso dei gas al<br />

portaotturatore, un po’ come farebbe<br />

una stecca da biliardo. Questo poi si<br />

muove sotto la propria inerzia completando<br />

il ciclo di estrazione, espulsione<br />

e alimentazione della nuova cartuccia.<br />

Il tutto produce un’arma molto stabile<br />

al tiro e molto affidabile, dato che i gas<br />

Diana Armi|77


<strong>FUCILI</strong><br />

Il caricatore bifilare in polimero<br />

trasparente contiene 10 cartucce calibro<br />

223 Remington<br />

Sul lato destro del castello troviamo la leva della sicura (ambidestra) la finestra<br />

d’espulsione e la placchetta metallica su cui sono incisi i punzoni tedeschi. Si può anche<br />

osservare la manetta d’armamento a riposo, in asse con l’otturatore<br />

La volata dell’arma, con evidenza della<br />

cromatura interna e il cono negativo di<br />

protezione<br />

sono espulsi anteriormente e lontano<br />

dalla meccanica. Il sistema si dimostra<br />

così valido che H&K produce una<br />

propria versione della carabina M4 dotandola<br />

del sistema a pistone a corsa<br />

corta del G36 invece invece che dell’usuale<br />

sistema Stoner, e una conversione<br />

al nuovo sistema per AR-15 ed M-4.<br />

Come l’AUG, anche il G36 incorpora un<br />

mirino ottico, in questo caso duplice:<br />

un’ottica ZF a 3 ingrandimenti per il tiro<br />

di precisione con riferimenti per il tiro<br />

fino a 800 m e telemetro a stadia, accoppiata<br />

a un mirino a punto rosso a<br />

un ingrandimento tarato a 200 m per il<br />

tiro da combattimento.<br />

Lo smontaggio da campagna può essere<br />

effettuato interamente senza<br />

attrezzi, e solo per sostituire la canna<br />

è necessaria una chiave particolare,<br />

che comunque consente a chiunque<br />

di effettuare l’operazione senza dover<br />

ricorrere a un armaiolo. Peculiarmente<br />

l’arma, così com’è, non può utilizzare i<br />

caricatori a norme STANAG dell’AR-15<br />

(anche se può farlo con un adattatore).<br />

Utilizza invece caricatori proprietari<br />

in polimero trasparente, con sgancio<br />

a leva stile Kalashnikov e perni che<br />

permettono di collegare affiancati fino<br />

a un massimo di 5 caricatori, per la<br />

sostituzione rapida. L’arma può infine<br />

usare caricatori C-Mag appositamente<br />

progettati, con doppio tamburo per<br />

una capacità di 100 colpi. Il successo<br />

dell’arma militare spinge H&K a proporne<br />

una versione semiautomatica<br />

per il mercato civile. Tuttavia i mercati<br />

La manetta d’armamento è posta<br />

superiormente e può essere estratta<br />

sia a destra che a sinistra. Spingendola<br />

verso l’interno viene bloccata in posizione<br />

(sconsigliabile durante il tiro)<br />

78|Diana Armi<br />

Il bipiede originale, molto alto per<br />

consentire l’eventuale uso dei caricatori<br />

da 30 colpi, è stato sostituito qui con un<br />

più compatto Harris


H&K SL8<br />

Per lo smontaggio rimuoviamo la spina<br />

passante che blocca l’astina e la estraiamo<br />

più appetibili, ossia quello americano e<br />

il mercato interno, sono piagati da normative<br />

che complicano non poco la vita<br />

alla casa tedesca. Sul mercato americano<br />

è in vigore l’Assault Weapon Ban,<br />

una legge che si propone di ridurre la<br />

violenza basata sulle armi proibendo le<br />

armi lunghe che abbiano un’impugnatura<br />

a pistola, un caricatore sporgente<br />

e un rompifiamma (inutile anche solo<br />

pronunciarsi sull’intrinseca idiozia di un<br />

simile proposito). In Germania le cose<br />

non vanno meglio: le armi sono considerate<br />

“da guerra” anche in base al<br />

colore: quelle nere lo sono, a priori. (e<br />

poi ci lamentiamo dell’assurdità di certe<br />

nostre leggi!). L’SL8 nasce dunque<br />

dovendo soddisfare anche questi requisiti<br />

legali. L’arma mantiene tutte le<br />

caratteristiche funzionali del G36, sia<br />

in fatto di materiali che di schema meccanico,<br />

ma il “lower receiver” del G36 è<br />

sostituito con un calcio più tradizionale,<br />

con foro per il pollice che consente comunque<br />

una presa “a pistola” (senza<br />

però avere la caratteristica “malvagia”<br />

dell’impugnatura a pistola). Sparisce<br />

anche il maniglione per il trasporto<br />

(francamente inutile in un’arma civile)<br />

sostituito da una guida Picatinny a tutta<br />

lunghezza recante<br />

le mire metalliche su<br />

cui si va a installare<br />

il mirino ottico a 3<br />

ingrandimenti, il<br />

cui reticolo replica<br />

quello dell’ottica ZF<br />

militare, senza però il<br />

telemetro a stadia. Il tutto è<br />

realizzato in una plastica grigio marina,<br />

per soddisfare le pretese assurde della<br />

legge tedesca. Esemplari per l’esportazione<br />

e quelli successivi alla revoca<br />

della demenziale norma sui colori saranno<br />

invece costruiti nell’usuale plastica<br />

nera. Gli esemplari per il mercato<br />

americano sono poi dotati di un’ulteriore<br />

modifica al lower receiver: il bocchettone<br />

permette l’uso solo di caricatori<br />

monofilari di capacità ridotta. Le versioni<br />

per l’europa permettono invece di<br />

impiegare, oltre al caricatore bifilare da<br />

10 colpi in dotazione, anche i caricatori<br />

standard. Anche la canna è differente,<br />

molto più pesante di quella del fucile<br />

d’assalto. Una caratteristica del calcio<br />

è poi quella di essere dotato di un<br />

poggiaguancia, e di essere regolabile<br />

tanto in lunghezza che nell’ altezza del<br />

poggiaguancia mediante degli spessori,<br />

cosa che garantisce di poter trovare<br />

una posizione di tiro ottimale. Infine, lo<br />

scatto viene alleggerito, anche se l’operazione<br />

produce un risultato di dubbia<br />

validità, data la costruzione in plastica<br />

delle varie componenti: lo scatto resta<br />

pesante, gratta ed è caratterizzato da<br />

un collasso di retroscatto terribile.<br />

Dopo l’allentamento dell’Assault Weapon<br />

Ban in breve tempo negli Stati<br />

Uniti i produttori di accessori e parti af-<br />

L’accuratizzazione dello scatto<br />

Accuratizzare lo scatto dell’SL8 sembra<br />

un’impresa improba. Parti di plastica e<br />

superfici di contatto necessariamente<br />

ampie non concedono molto a chi<br />

sia abituato ad armarsi di pietra del<br />

Kansas e tanta pazienza. Ciò non<br />

vuol dire che non ci sia nulla da fare.<br />

Certamente non ci sono molte speranze<br />

per quanto riguarda la fluidità, ma è<br />

possibile rimediare al peggior difetto di<br />

questo scatto: il collasso di retroscatto.<br />

La soluzione è tanto semplice quanto<br />

efficace e poco costosa: un pezzo di<br />

schiuma di gomma dura posto dietro<br />

il grilletto. Il rapporto risultati/prezzo è<br />

incredibile. Lo scatto passa da 3,5 kg a<br />

oltre 5… ma diventa molto più costante<br />

e fruibile, a testimonianza del fatto che<br />

non sempre un peso di scatto ridotto<br />

è la cosa più importante ai fini della<br />

precisione. E infatti le rosate si stringono<br />

drasticamente o, più che altro, spariscono<br />

i fastidiosi flyer dovuti all’occasionale<br />

scatto men che perfetto.<br />

termarket mettono a disposizione una<br />

serie di componenti che permettono di<br />

trasformare l’SL8 per renderlo di nuovo<br />

esteticamente identico (salvo alcuni<br />

particolari) al G36: un lower con calcio<br />

pieghevole, un maniglione di trasporto<br />

che si monta al posto della slitta. Ma<br />

La parte inferiore dell’astina con il<br />

sistema di fissaggio del bipiede


<strong>FUCILI</strong><br />

Il sistema di recupero di gas con il suo<br />

pistone a corsa corta<br />

Il pistone estratto<br />

Il cane, che è realizzato in materiale<br />

plastico, in posizione di riposo. Si noti<br />

il tassello di schiuma posto dall’autore<br />

dietro al grilletto<br />

Rimuovendo l’altra spina si può smontare il<br />

calcio/lower receiver dal castello dell’arma.<br />

Notare il cane armato. Non bisogna<br />

mai, assolutamente, lascia abbattere<br />

liberamente il cane in questa condizione.<br />

Deve essere bloccato con la sicura o<br />

accompagnato nella posizione di riposo<br />

davvero la trasformazione civile attuata<br />

da H&K è solo un escamotage burocratico?<br />

Vediamo i dettagli più da vicino.<br />

Il calcio<br />

Come già detto il calcio è del tipo<br />

“thumbhole”, ovvero con foro per il<br />

pollice e non è pieghevole come quello<br />

originale. D’altro canto ogni arma è<br />

un compromesso tra esigenze spesso<br />

contrapposte e nel nostro caso<br />

l’arma civile è destinata a un impiego<br />

di tiro di precisione, non da combattimento:<br />

deve quindi rispondere ad<br />

esigenze pratiche diverse da quelle<br />

dell’arma militare. Dove la seconda<br />

dev’essere compatta, la prima deve<br />

garantire adattabilità e una posizione<br />

di tiro corretta e confortevole e quello<br />

dell’SL8 è un ottimo calcio regolabile.<br />

Certo, non una calciatura da carabi-<br />

80|Diana Armi<br />

na libera, ma comunque all’altezza<br />

di quanto montato su molti fucili sniper<br />

moderni. Quindi, pur certamente<br />

rispettando le leggi americane all’epoca<br />

della sua introduzione, il calcio<br />

dell’SL8 ha delle precise motivazioni<br />

d’essere di ordine tecnico che portano<br />

vantaggi pratici notevoli nell’impiego<br />

cui l’arma è destinata, ed è<br />

tutt’altro che un “trucco legale” per<br />

commercializzare l’arma su mercato<br />

civile, anche se certamente soddisfa<br />

i requisiti legali.<br />

La canna<br />

Anche le esigenze di leggerezza<br />

dell’arma militare vengono in parte<br />

trascurate dotando l’arma civile di<br />

una canna più pesante che consente<br />

maggior stabilità e precisione al tiro.<br />

La rinuncia al rompifiamma a favore<br />

di una volata a cono negativo di 17°,<br />

pur essendo certamente conforme<br />

all’AWB è anche qui puntata a ottenere<br />

la miglior precisione.<br />

Il maniglione<br />

L’assenza del peculiare maniglione<br />

certo priva l’SL8 di uno degli aspetti<br />

estetici più caratteristici del G36,<br />

ma d’altro canto la slitta permette<br />

un montaggio dell’ottica molto più<br />

basso sull’asse della canna, con<br />

una parallasse molto più contenuta<br />

e permettendo un azzeramento molto<br />

più ampio dell’arma, a parità di<br />

traiettoria balistica della munizione.<br />

Di nuovo siamo di fronte non a un<br />

escamotage da avvocati, ma a una<br />

modifica volta a rendere l’arma più<br />

adatta al diverso impiego cui è destinata,<br />

migliorandone la resa.


H&K SL8<br />

Il gruppo otturatore –<br />

portaotturatore con la molla di<br />

recupero<br />

Dettaglio dell’otturatore: possiamo vedere la<br />

testa dell’otturatore con la robusta unghia<br />

estrattrice e le alette di bloccaggio. Sulla<br />

sinistra, nel corpo del porta otturatore,<br />

notiamo la scanalatura cammata che<br />

produce la rotazione dell’otturatore<br />

Il calciolo smontato per<br />

regolarne la lunghezza<br />

L’abito non fa il monaco?<br />

L’SL8 è un fucile da tiro davvero notevole:<br />

una sorta di versione “sniper” del<br />

G36. Di precisione, infatti, l’SL8 ne ha<br />

da vendere. Con cartucce di fabbrica<br />

economiche l’arma non fatica a tenere<br />

il MOA, e con cartucce di qualità, come<br />

le Federal Gold Medal Match o cartucce<br />

ricaricate con cura si riescono a tirare<br />

ordinariamente rosate da 0,6 MOA.<br />

È possibile dunque ritrasformare un<br />

SL8 nel G36 da cui deriva? Certamente,<br />

ma a prezzo di snaturarla rinunciando<br />

a caratteristiche specifiche che ne<br />

fanno un ottimo fucile di precisione,<br />

per guadagnarne altre che hanno poca<br />

ragion d’essere in un’arma civile, se<br />

non ovviamente per il gusto di possedere<br />

una replica di quello che, bisogna<br />

concederlo, è uno dei fucili d’assalto<br />

più affascinanti al mondo. A ciascuno il<br />

suo, ovviamente, ma dire che l’SL8 non<br />

è che un assieme di “parti legali” significa<br />

non aver capito nulla delle potenzialità<br />

dell’arma, della sua destinazione<br />

d’uso e dei vantaggi che gli ingegneri<br />

tedeschi hanno incorporato nell’arma<br />

per fare di un ottimo fucile d’assalto un<br />

ottimo fucile da tiro.<br />

Il castello con la canna e il bocchettone<br />

del caricatore (che può essere volendo a<br />

sua volta rimosso). La slitta Picatinny in<br />

questo caso reca un’ottica Nikon Monarch<br />

Scheda tecnica<br />

Produttore:<br />

Heckler & Koch – Germania<br />

www.heckler-koch.com<br />

Distributore:<br />

<strong>Bignami</strong>, via Lahn 1 Ora (BZ) –<br />

www.bignami.it<br />

Modello:<br />

SL8<br />

Tipologia:<br />

carabina semiautomatica<br />

Calibro:<br />

223 Remington<br />

Funzionamento:<br />

semiautomatico a presa di gas con<br />

pistone a corsa corta<br />

Capacità caricatore:<br />

10 colpi<br />

Materiali:<br />

Plastica e acciaio<br />

Lunghezza canna:<br />

510 mm<br />

Sicura:<br />

manuale ambidestra<br />

Mire:<br />

slitta Picatinny per ottica<br />

Peso:<br />

3,9 kg (senz’ottica)<br />

Prezzo:<br />

€ 1790 (senz’ottica)<br />

Diana Armi|81

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