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IPERTROFIA PROSTATICA BENIGNA - Erboristeria Arcobaleno

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<strong>IPERTROFIA</strong> <strong>PROSTATICA</strong> <strong>BENIGNA</strong><br />

Intervista alla Dott.ssa Elisa Guidoni, specialista in Urologia presso U. O. Cure<br />

Primarie, (Responsabile Dott. A. Potenza), distretto n° 4 Mestre Nord, USLL 12<br />

a cura della Dott.ssa Chiara Cestaro, farmacista<br />

La Dott.ssa Elisa Guidoni, specialista in urologia spiega<br />

come affrontare uno dei più comuni problemi legati alla<br />

prostata: l’ipertrofia prostatica benigna (IPB).<br />

“ Bisogna innanzitutto spiegare cos’è la prostata. Si tratta di<br />

una ghiandola localizzata sotto la vescica e che circonda il<br />

primo tratto dell’uretra, ovvero il condotto che porta<br />

all’esterno l’urina raccoltasi nella vescica.<br />

Tale ghiandola produce una secrezione che viene spremuta<br />

nell’uretra e quindi espulsa durante l’orgasmo maschile; la<br />

sua funzione è di mantenere vitali gli spermatozoi prodotti<br />

nei testicoli.<br />

Alla nascita la prostata è grande quanto una mandorla.<br />

Durante la pubertà il suo volume aumenta sotto lo stimolo<br />

degli ormoni maschili (androgeni). Nell’adulto raggiunge le<br />

dimensioni di una castagna del peso di 15-20 grammi. Col<br />

passare degli anni la porzione interna della ghiandola, detta<br />

adenoma, tende fisiologicamente ad aumentare di volume e<br />

quindi va a restringere l’uretra e questo comporta una<br />

difficoltosa uscita dell’urina.<br />

La vescica si trova così costretta a lavorare contro un<br />

ostacolo e tende ad ipertrofizzarsi, ossia ad ispessirsi ed<br />

indebolire la propria parete via, via sempre di più.<br />

L’aumento di volume della prostata si chiama iperplasia prostatica benigna. Essa è presente nel 50%<br />

degli uomini oltre i 50 anni e nell’80-90% degli uomini con più di 80 anni. Può non essere facilmente<br />

distinguibile dalle altre malattie prostatiche, prima di tutte: la neoplasia.<br />

E’ indispensabile che ogni maschio sopra i 50 anni effettui un controllo specialistico ogni anno,<br />

anche in assenza di disturbi.<br />

I sintomi che si associano all’iperplasia prostatica sono diversi a seconda dell’entità dell’ingrandimento<br />

prostatico. I più comuni sono: indebolimento del getto urinario, sensazione di non svuotare bene la<br />

vescica, difficoltà nel dare inizio alla minzione, minzioni molto frequenti nella giornata, necessità di<br />

urinare con “urgenza” associata anche alla perdita di qualche goccia d’urina e necessità di alzarsi<br />

durante la notte per urinare. Manifestazione più rara è la presenza di sangue nelle urine.<br />

Le conseguenze dell’ipertrofia prostatica benigna sono molteplici e vanno dalla formazione di calcoli<br />

all’interno della vescica, alla predisposizione alle infezioni urinarie sino alla ritenzione acuta d’urina, vale a<br />

dire incapacità ad emettere l’urina nonostante la vescica sia piena. Questa condizione è molto dolorosa e<br />

può costringere a recarsi in Pronto Soccorso per inserire un catetere urinario. Nella ritenzione cronica d’urina<br />

invece, il crescente ristagno d’urina all’interno della vescica comporta uno sfiancamento della stessa con<br />

conseguente possibile dilatazione anche di ureteri e reni.<br />

Ma come si fa la diagnosi di iperplasia prostatica benigna?<br />

Tutti gli uomini dopo i 50 anni d’età, dovrebbero consultare l’urologo. Lo specialista raccoglie tutte le<br />

informazioni utili durante il colloquio con il paziente (anamnesi); successivamente passa alla visita che comprende:<br />

il controllo dell’addome, degli organi genitali esterni e l’esplorazione rettale che consiste nell’inserire<br />

un dito nel retto e palpare la superficie della ghiandola prostatica al fine di valutarne le dimensioni, la<br />

consistenza, la morfologia, la regolarità della superficie, la dolorabilità ed altre caratteristiche indispensabili


alla diagnosi. L’esplorazione rettale non è mai dolorosa (anche se si è affetti da emorroidi) e deve essere<br />

affrontata dal paziente senza inibizioni.<br />

L’urologo può inoltre richiedere accertamenti quali:<br />

l’ecografia che può essere eseguita con una sonda che si appoggia semplicemente sulla pancia e con una<br />

sonda transrettale per ottenere precise informazioni sulla esatta dimensione della prostata,oltre ad altri<br />

dettagli strutturali;<br />

l’uroflussometria che consiste nell’urinare in un contenitore collegato ad una apparecchiatura che misura la<br />

quantità di urina emessa nell’unità di tempo. I dati risultanti ci daranno utili informazioni sull’ostruzione<br />

funzionale che la prostata sta causando.<br />

Il PSA, un esame del sangue in cui si dosa l’Antigene prostatico Specifico. Normalmente il valore del PSA è<br />

inferiore a 4 ng/ml. Anche se solitamente valori molto elevati (>a 10ng/ml) sono maggiormente sospetti per<br />

la presenza di una neoplasia, un incremento del PSA oltre i 4ng/ml non è sicuramente indice di<br />

patologia tumorale. Tale incremento può essere causato da un’infezione prostatica (prostatite), da<br />

sollecitazioni meccaniche della ghiandola (una corsa in bicicletta, un lungo viaggio in macchina, etc...), oltre<br />

che dall’ingrossamento della prostata.<br />

Per affinare la diagnosi, sono stati messi a punto dei dosaggi particolari di PSA come quello del PSA libero<br />

e rapporto PSA libero/ totale.<br />

Come si cura la prostata?<br />

Seguendo prima di tutto delle buone norme educazionali riguardanti:<br />

l’alimentazione, eliminando cioè tutti i cibi e le bevande che possono causare irritazione quali alcolici, pepe,<br />

peperoncino, spezie varie, cioccolata e caffè. Bere poco alla sera per evitare le minzioni notturne;<br />

la funzione intestinale che va tenuta regolata. Per favorire la formazione di feci soffici assumere liquidi e<br />

alimenti ricchi di fibre vegetali. Evitare i lassativi irritanti;<br />

il moto che può corrispondere ad una camminata di almeno mezz’ora al giorno o ad una attività sportiva non<br />

molto impegnativa. Evitare di andare in bicicletta, motorino, etc...;<br />

la minzione ovvero, non cercare di trattenere l’urina<br />

quando si avverte lo stimolo;<br />

l’attività sessuale che se regolare non è nociva, anzi può avere effetti benefici.<br />

A tutto ciò si associa la terapia farmacologia che secondo il meccanismo d’azione distingue due categorie<br />

di farmaci: quelli che riducono la concentrazioni degli ormoni che agiscono sulla prostata (testosterone) cioè,<br />

gli inibitori della 5 -reduttasi e quelli che agiscono sulla componente muscolare prostatica: gli alfa-litici.<br />

Tutti questi medicinali comunque, agiscono solo se assunti con regolarità infatti, alla sospensione del<br />

trattamento i sintomi tendono a ripresentarsi.<br />

Tali farmaci non danno né assuefazione, né dipendenza e sono nella gran parte dei casi efficaci e ben<br />

tollerati.<br />

Nei casi più gravi e resistenti al trattamento farmacologico vi è indicazione all’intervento chirurgico che può<br />

essere eseguito per via endoscopica e per via chirurgica tradizionale.<br />

BENIGN HYPERTROPHY OF THE PROSTATE<br />

An interview with Dr Elisa Guidoni, specialist in urology, U.O. Cure Primarie, (responsibile to Dr A. Potenza), district No.4 Mestre Nord,<br />

USLL 12<br />

An increase in volume of the prostate is called benign hyperplasia of the prostate. It is present in 50% of men over 50 years old and<br />

in 80-90% of men over 80.<br />

The symptoms associated with prostate hyperplasia differ according to the extent of the enlargement.<br />

Those most common are: weakness of the urinary stream, the sensation of not having emptied the bladder, difficulty in<br />

commencing urinary flow, frequent urinations during the day, an urgent necessity to urinate that can be accompanied by the<br />

unintentional release of urine, and the necessity to get up during the night to urinate. A less common symptom is the presence<br />

of blood in the urine.<br />

“Le Notizie Sulla Salute” _ Bollettino d’Informazione sul Benessere _ n.29 _ gennaio / febbraio 2008 Pag.54<br />

http://www.erboristeriarcobaleno.com/lui.html

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