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Bollettino del Santuario - Diocesi di Fossano

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MAGGIO 2013<br />

Pubb. trimestrale - Anno 98 Num. 2 - 2013<br />

Sped. A. P. art. 2 comma 20/C legge 662/96 Filiale <strong>di</strong> Cuneo


Cari Amici e devoti alla Madonna,<br />

nel metterci in cammino con la Madonna per vivere la vita buona <strong>del</strong> Vangelo<br />

ci stimola Papa Francesco che vive una filiale e profonda devozione alla<br />

Vergine Maria, madre <strong>del</strong>la Chiesa, e non <strong>di</strong>sdegna anche i piccoli segni per<br />

testimoniare la sua fiducia. Erano trascorse soltanto poche ore dalla sua<br />

elezione a Vescovo <strong>di</strong> Roma e successore <strong>di</strong> San Pietro, che all’inizio <strong>del</strong><br />

secondo giorno si reca nella Basilica <strong>di</strong> Santa Maria Maggiore, per onorare<br />

la Madonna, invocata come “salvezza <strong>del</strong> popolo romano”, e deporre<br />

nell’altare una piccola composizione floreale. La missione pastorale <strong>di</strong> guida<br />

<strong>del</strong>la Chiesa <strong>di</strong> Cristo lo vede impegnato nel <strong>di</strong>segno <strong>del</strong>l’Anno <strong>del</strong>la Fede,<br />

proposto dal suo predecessore Benedetto XVI, che ha come programma “la<br />

nuova evangelizzazione”. Un programma che già stava attuando nella <strong>di</strong>ocesi<br />

<strong>di</strong> Buenos Aires, con metodo originale e rivoluzionario. Una sua espressione-definizione<br />

rinnovatrice è “la Chiesa <strong>di</strong> Dio è la città”; bisogna scendere,<br />

andare in città; nella città c’è Dio, e bisogna aiutare la gente a conoscerlo<br />

e amare. In una intervista ha riportato una nuova lettura <strong>del</strong>la parabola<br />

<strong>del</strong> Buon Pastore: “Una volta un prete molto saggio mi <strong>di</strong>sse che ci<br />

troviamo <strong>di</strong> fronte ad una situazione totalmente apposta a quella prospettata<br />

nella parabola <strong>del</strong> Buon Pastore che aveva novantanove pecore nel recinto<br />

ma andò a cercare l’unica che si era smarrita: oggi ne abbiamo una nel<br />

recinto e novantanove che non an<strong>di</strong>amo a cercare. Sono sinceramente convinto<br />

che, al momento attuale, la scelta fondamentale che la Chiesa deve<br />

operare non sia <strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire o <strong>di</strong> togliere dei precetti, <strong>di</strong> rendere più facile<br />

questo o quello, ma <strong>di</strong> scendere in strada a cercare la gente, <strong>di</strong> conoscere le<br />

persone per nome”.<br />

È un metodo missionario e doveroso che coinvolge tutta la Chiesa, popolo <strong>di</strong><br />

Dio. Vescovi e cristiani. “La nostra fede cresce e si perfeziona se ve<strong>di</strong>amo<br />

Dio presente nella città; e la città è piena <strong>di</strong> gente. Chi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> credere in Dio<br />

e non vede suo fratello, inganna se stesso. Il perfezionamento nella fede in<br />

Dio che vive nella città rinnova la speranza <strong>di</strong> nuovi incontri”, e l’evangelizzazione<br />

si estende e conquista i fratelli. Sono pensieri <strong>di</strong> Papa Francesco che<br />

coglieremo dal suo insegnamento.<br />

Siamo tutti devoti <strong>del</strong>la Madonna; e quando ci portiamo pellegrini a Lourdes,<br />

a Fatima, a Medjugorie, od anche nei nostri Santuari avvertiamo la presenza<br />

<strong>del</strong>la Madonna, ci infervoriamo, cogliamo i suoi messaggi; partiamo sereni<br />

e torniamo migliori.<br />

La Madonna ci insegna il metodo e lo spirito <strong>del</strong>la nuova evangelizzazione.<br />

La Madonna, con le apparizioni, scende nelle città dove c’è il suo figlio e con<br />

i messaggi che ci trasmette, ci illumina e ci stimola a cercare Dio e i fratelli.<br />

Abbiamo davanti a noi i mesi estivi che ci vedranno uscire dal nostro solito<br />

ambiente; an<strong>di</strong>amo con uno sguardo <strong>di</strong> fede per scoprire Dio e i fratelli.<br />

Il Rettore, don Biagio Mon<strong>di</strong>no<br />

Sommario<br />

pag.<br />

Cari Amici ............................................................................................................................................................................................................................. 2<br />

La Liturgia eucaristica celebrata e ricevuta è la più alta professione <strong>di</strong> fede ........................... 3-7<br />

La Madonna esempio e mo<strong>del</strong>lo nostro .................................................................................................................. 8-11<br />

La voce <strong>del</strong>la Madre ai suoi figli ....................................................................................................................................... 12-14<br />

Augurio a Papa Francesco ..................................................................................................................................................................... 15<br />

La Fede prega così ............................................................................................................................................................................................. 16<br />

I Pellegrinaggi al <strong>Santuario</strong> ................................................................................................................................................................ 17<br />

Un momento <strong>di</strong> costruzione <strong>del</strong> <strong>Santuario</strong> ..................................................................................................... 18-21<br />

Il Vescovo che amava i poveri ............................................................................................................................................... 22-24<br />

Il pittore Giovanni Lasagna e l’ex voto ............................................................................................................................ 25<br />

Vita <strong>di</strong> casa nostra .................................................................................................................................................................................... 26-29<br />

La vostra generosità ....................................................................................................................................................................................... 30<br />

Collabora anche tu ........................................................................................................................................................................................... 31<br />

CUSSANIO<br />

Cussanio, centro <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong><br />

solidarietà, <strong>di</strong> silenzio.<br />

Nel deserto <strong>di</strong> valori che ci<br />

circonda, d’estate e d’inverno,<br />

il vecchio convento agostiniano<br />

e la chiesa che testimoniano<br />

le apparizioni <strong>del</strong>la<br />

Madonna, si trasformano in<br />

casa per qualche giorno <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>tazione o, semplicemente,<br />

qualche ora <strong>di</strong> relax<br />

nel parco secolare che circonda<br />

il centro.<br />

Cussanio, (40 chilometri da<br />

Torino, 3 da <strong>Fossano</strong>, 7 dal<br />

casello autostradale <strong>del</strong>la<br />

To-Sv a Marene, 30 da<br />

Cuneo) può <strong>di</strong>ventare una<br />

“buona occasione” per<br />

molti:<br />

• per gruppi e parrocchie<br />

che cercano momenti <strong>di</strong><br />

riflessione e preghiera;<br />

• per famiglie che vogliono<br />

ritrovare se stesse stando<br />

qualche ora insieme<br />

all’ombra <strong>del</strong>la Madonna;<br />

• per chiunque sia in ricerca.<br />

Rettore: Don Biagio Mon<strong>di</strong>no - Responsabile:<br />

Don Corrado Avagnina - Amministrazione e<br />

Redazione: <strong>Santuario</strong> <strong>di</strong> Cussanio - 12045<br />

<strong>Fossano</strong> (Cn) - Stampa: Tipolitografia Sintra<br />

srl - Via Torino, 164 - 12045 <strong>Fossano</strong> (Cn) -<br />

Fotocomposizione: RBM Grafica <strong>di</strong> Barberis<br />

Marco - Via Don Minzoni, 6 - <strong>Fossano</strong> (Cn)<br />

- Tel. 0172 692548 - Autorizzazione <strong>del</strong><br />

Tribunale <strong>di</strong> Cuneo - N. 152 <strong>del</strong> 7 ottobre<br />

1960 - Pubb. trimestrale - Anno 98 Num. 2<br />

- 2013 - Sped. A. P. art. 2 comma 20/C legge<br />

662/96 Filiale <strong>di</strong> Cuneo<br />

I nostri dati:<br />

<strong>Santuario</strong><br />

“Madre <strong>del</strong>la Divina Provvidenza”<br />

P.zza Madonna <strong>del</strong>la Provvidenza, 9<br />

12045 Cussanio - <strong>Fossano</strong> (CN)<br />

Tel. 0172 691030 - Fax 0172 646891<br />

E-mail: santuariocussanio@tiscali.it<br />

ccp: 12460127<br />

2


La Liturgia eucaristica celebrata e ricevuta<br />

è la più alta professione <strong>di</strong> fede<br />

San Pio da Pietrelcina ha<br />

detto: “Penso che la<br />

Santissima Eucarestia sia il<br />

gran mezzo per aspirare<br />

alla santa perfezione”;<br />

ugualmente possiamo<br />

<strong>di</strong>re: “aspirare ad una<br />

buona vita cristiana.” Forse<br />

inconsciamente possiamo<br />

affermare <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre<br />

poiché il momento vitale<br />

per la formazione cristiana<br />

è relegato per la maggior<br />

parte dei fe<strong>del</strong>i, nell'atto<br />

celebrativo <strong>del</strong>la Santa<br />

Messa domenicale.<br />

Dalle Riviste mensili <strong>di</strong> San<br />

Giovanni Rotondo “La<br />

voce <strong>di</strong> Padre Pio” e “La<br />

Casa sollievo <strong>del</strong>la sofferenza”<br />

che leggo abitualmente<br />

e per intero, ho<br />

appreso che la comunità<br />

dei Frati Cappuccini, in<br />

accordo con il Vescovo<br />

<strong>di</strong> Manfredonia-Vieste e<br />

San Giovanni Rotondo,<br />

hanno programmato<br />

per il corrente anno, unito<br />

all'Anno <strong>del</strong>la Fede, l'anno<br />

<strong>del</strong>l'Eucarestia. La<br />

fede eucaristica <strong>di</strong> San Pio<br />

ha trasmesso un grande<br />

insegnamento ed una<br />

testimonianza veramente<br />

contagiosa e cre<strong>di</strong>bile <strong>di</strong><br />

devozione all'Eucarestia. È<br />

una testimonianza che mi<br />

ha afferrato, sin dai primi<br />

anni <strong>di</strong> sacerdozio, quando<br />

ho incontrato Padre Pio,<br />

ho partecipato alla sua<br />

celebrazione Eucaristica,<br />

mi sono accostato al sacramento<br />

<strong>del</strong>la Confessione e<br />

ho avuto due brevi colloqui<br />

nello stesso giorno.<br />

Dalla Rivista citata “La<br />

voce <strong>di</strong> Padre Pio”, ho<br />

letto un servizio profondo,<br />

pratico, aderente alla<br />

realtà, che ha la forza per<br />

una personale verifica<br />

<strong>del</strong>la nostra fede eucaristica<br />

<strong>di</strong> sacerdoti e fe<strong>del</strong>i,<br />

che desidero riportare per<br />

nostro insegnamento. Il<br />

titolo <strong>del</strong> servizio è<br />

“Celebrazione eucaristica<br />

e anno <strong>del</strong>la Fede”, <strong>di</strong><br />

Don Giuseppe Ruppi.<br />

3


“La liturgia attraverso la<br />

sua relazione vitale con la<br />

Sacra Scrittura è la fonte<br />

prima <strong>del</strong>la fede cristiana<br />

perché è in essa che sono<br />

custo<strong>di</strong>ti tutti i suoi elementi<br />

costitutivi. Se la<br />

Chiesa crede come prega,<br />

ogni liturgia è professione<br />

<strong>di</strong> fede. In particolare l'Eucaristia<br />

celebrata è la più<br />

alta professione <strong>di</strong><br />

fede, così che i cristiani<br />

credono ciò che la Chiesa<br />

<strong>di</strong> Cristo crede pregando<br />

la preghiera <strong>del</strong>la Chiesa.<br />

Per questo vi è un legame<br />

in<strong>di</strong>visibile tra la liturgia e<br />

la trasmissione <strong>del</strong>la fede,<br />

al punto che celebrare la<br />

liturgia è anche compiere<br />

il più importante atto <strong>di</strong><br />

trasmissione <strong>del</strong>la fede.”<br />

Nota: Un certo nostro<br />

stile libertino nel celebrare<br />

e partecipare alla<br />

Messa ci induce a fare<br />

in fretta, stando in uno<br />

spazio ristretto <strong>di</strong><br />

tempo per non stancare,<br />

incapaci <strong>di</strong> infondere<br />

l'amore alla preghiera,<br />

alla riflessione<br />

ed anche alla contemplazione<br />

<strong>del</strong> Mistero.<br />

Alcune problematiche nel trasmettere la fede<br />

4<br />

“La trasmissione <strong>del</strong> vero<br />

senso <strong>del</strong>la liturgia è uno<br />

dei problemi più <strong>di</strong>fficili<br />

che la Chiesa è chiamata<br />

ad affrontare. Di qui l'urgenza<br />

<strong>di</strong> chiarire la rilevanza<br />

<strong>del</strong>la liturgia quale<br />

luogo educativo e rivelativo,<br />

facendone emergere la<br />

<strong>di</strong>gnità e l'orientamento<br />

verso l'e<strong>di</strong>ficazione <strong>del</strong><br />

Regno. La Celebrazione<br />

eucaristica chiede molto al<br />

Sacerdote che presiede<br />

l'Assemblea, e va sostenuta<br />

con una robusta formazione<br />

liturgica dei fe<strong>del</strong>i.<br />

Serve una liturgia seria,<br />

semplice e bella, che sia<br />

veicolo <strong>del</strong> Mistero, rimanendo,<br />

al tempo stesso,<br />

intelligibile, capace <strong>di</strong> narrare<br />

la perenne alleanza <strong>di</strong><br />

Dio con gli uomini. Questa<br />

trasmissione concerne in<br />

particolare le giovani<br />

generazioni alle quali non<br />

è stato sufficientemente<br />

trasmesso il significato e il<br />

vero senso <strong>del</strong>la liturgia.<br />

Un rilievo che deve interrogare<br />

profondamente la<br />

cosiddetta “pastorale giovanile”<br />

condotta in questi


ultimi decenni. A cosa<br />

sono stati educati i giovani<br />

se non si è riusciti ad<br />

avvicinarli anche al vero<br />

senso <strong>del</strong>la liturgia cristiana?<br />

Che qualità ha una<br />

trasmissione <strong>del</strong>la fede<br />

che non giunge a trasmettere<br />

il senso <strong>del</strong>la liturgia,<br />

sapendo che la preghiera<br />

<strong>del</strong>la Chiesa è il primo atto<br />

<strong>del</strong>la fede? Sorge spontanea<br />

un'altra domanda:<br />

quali liturgie sono state<br />

proposte e fatte vivere ai<br />

giovani al punto da non<br />

avere acquisito il vero<br />

senso <strong>del</strong>la liturgia? Il vero<br />

senso <strong>del</strong>la liturgia, infatti,<br />

si acquisisce in primo<br />

luogo dalle liturgie che si<br />

vivono e si celebrano or<strong>di</strong>nariamente,<br />

domenica<br />

dopo domenica, nelle<br />

comunità cristiane <strong>di</strong><br />

appartenenza. Se la liturgia<br />

non è correttamente<br />

vissuta, celebrata e compresa,<br />

anche la sua vita ne<br />

è, in qualche modo, intaccata<br />

e compromessa.<br />

Avventurarsi alla ricerca<br />

ingenua <strong>del</strong>lo spettacolare<br />

è un'altra controin<strong>di</strong>cazione<br />

<strong>di</strong> alcune liturgie o<strong>di</strong>erne.<br />

Lo spettacolare ha<br />

come suo fine quello <strong>di</strong> far<br />

vivere emozioni forti, sensazioni<br />

intense, <strong>di</strong> esaltare<br />

gli affetti a scapito <strong>del</strong>l'interiorità,<br />

<strong>del</strong>la razionalità,<br />

<strong>del</strong> pensiero, <strong>del</strong> silenzio e<br />

soprattutto <strong>del</strong>la povertà<br />

e semplicità <strong>di</strong> mezzi e <strong>di</strong><br />

segni <strong>di</strong> cui da sempre la<br />

liturgia cristiana è fatta:<br />

l'essenziale è e rimane<br />

invisibile agli occhi.”<br />

Occorre che la liturgia trasmetta, educhi alla fede e<br />

apra al senso <strong>del</strong> Mistero cristiano<br />

Come la liturgia <strong>di</strong> sempre ha trasmesso la fede<br />

“Tra i molteplici esempi<br />

che la liturgia <strong>di</strong> sempre<br />

offre sul “come” trasmette<br />

la fede, soffermiamoci<br />

sulla trasmissione <strong>del</strong>la<br />

fede attraverso l'Eucaristia.<br />

Perché per ricevere l'Eucaristia,<br />

la liturgia chiede al<br />

singolo fe<strong>del</strong>e <strong>di</strong> lasciare il<br />

posto nel quale si trova<br />

dall'inizio <strong>del</strong>la celebrazione,<br />

fare una breve processione<br />

insieme agli altri,<br />

aprire le mani e rispondere<br />

“Amen” al ministro che<br />

<strong>di</strong>ce “Corpo <strong>di</strong> Cristo”?<br />

Attraverso questa sequenza<br />

sacramentale, composta<br />

<strong>di</strong> gesti e <strong>di</strong> parole, la<br />

liturgia trasmette la fede<br />

<strong>del</strong>la Chiesa all'Eucaristia.<br />

Il rito prevede che il fe<strong>del</strong>e<br />

non riceva il Corpo <strong>di</strong><br />

Cristo al posto in cui si<br />

trova, ma egli è chiamato<br />

a lasciare il suo posto e<br />

camminare verso l'altare.<br />

In questo modo, la liturgia<br />

invita a compiere un movimento,<br />

a intraprendere<br />

un cammino che manifesta<br />

come l'Eucaristia sia il<br />

pane per l'uomo in cammino.<br />

L'Eucaristia è davvero<br />

il viatico, il pane per il<br />

viaggio, come la manna<br />

per il popolo d'Israele,<br />

come il pane per il profeta<br />

Elia. Questo cammino il<br />

credente non lo compie<br />

da solo, ma con i fratelli e<br />

5


le sorelle nella fede,<br />

dando così forma a un<br />

popolo in cammino <strong>di</strong> cui<br />

quella processione è<br />

segno. Qui la liturgia rivela<br />

che questa non è solo la<br />

mia con<strong>di</strong>zione ma è<br />

anche la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong><br />

tutti i cristiani che nella<br />

Chiesa formano un popolo<br />

in cammino verso il<br />

Regno. La processione <strong>di</strong><br />

comunione è dunque l'immagine<br />

<strong>di</strong> umanità che va<br />

a Dio, ciascuno nella propria<br />

con<strong>di</strong>zione. Tutti<br />

vanno insieme verso l'altare,<br />

ognuno per quello che<br />

è, con il suo far<strong>del</strong>lo <strong>di</strong><br />

miseria e <strong>di</strong> peccato, le sue<br />

fatiche, mossi tutti dalla<br />

stessa fame <strong>di</strong> ricevere il<br />

pane <strong>del</strong> perdono, pane<br />

<strong>del</strong>la misericor<strong>di</strong>a, e per<br />

questo pane <strong>di</strong> vita eterna<br />

che solo Dio può dare.<br />

Giunto davanti al ministro,<br />

il fe<strong>del</strong>e compie un<br />

gesto semplice ma intenso:<br />

tende le braccia e apre<br />

le mani per ricevere il<br />

pane eucaristico. Apre le<br />

mani chi si appresta a ricevere<br />

un dono e questo<br />

gesto rivela il suo atteggiamento<br />

interiore: è un<br />

atto <strong>del</strong> suo spirito. Aprire<br />

le mani è il gesto umano<br />

più alto per <strong>di</strong>re la <strong>di</strong>sponibilità<br />

ad accogliere un<br />

dono. Si comprende dunque<br />

la ragione per cui il<br />

pane eucaristico non lo si<br />

afferra, non lo si prenda<br />

da sé, ma lo si riceve da<br />

qualcuno che lo pone<br />

nelle nostre mani aperte,<br />

perché la salvezza in<br />

Cristo, <strong>di</strong> cui il pane eucaristico<br />

è sacramento, è<br />

dono gratuito <strong>del</strong> Padre.<br />

Questo pane è dono <strong>di</strong><br />

Dio in Cristo per la potenza<br />

<strong>del</strong>lo Spirito Santo.<br />

Nota: Tanti sono i gesti, i segni nell'accostarsi dei<br />

fe<strong>del</strong>i alla mensa eucaristica, accolti dal celebrante<br />

con queste parole: “Beati gli invitati alla mensa <strong>del</strong><br />

Signore” Non sono soltanto gesti meccanici e parole<br />

formali, ma un forte e responsabile richiamo a vivere<br />

nella fede, nel raccoglimento e nella preghiera<br />

questo atto essenziale alla nostra vita, alla comunione<br />

<strong>di</strong> anima con il Signore Gesù.<br />

Non può esser trascurata la parte <strong>del</strong> Sacerdote o<br />

<strong>del</strong> ministro straor<strong>di</strong>nario <strong>del</strong>l'eucarestia. Gesù ha<br />

detto: “prendete e mangiate” e nella comunione<br />

eucaristica è sempre Gesù che si dona, e compie<br />

questo atto per mezzo <strong>del</strong> Celebrante o <strong>del</strong> ministro.<br />

Quale <strong>di</strong>gnità e quale onore! Ma anche quale<br />

responsabilità.<br />

Non è e non deve essere un <strong>di</strong>stributore automatico,<br />

ma un soggetto che per la sua fede e devozione s'incontra<br />

con la fede e la devozione <strong>del</strong> fe<strong>del</strong>e, favorendo<br />

la crescita <strong>del</strong>la propria fede e quella dei fratelli<br />

nel mistero eucaristico.<br />

Non ci deve essere né fretta, né superficialità, né<br />

preoccupazione <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne, né <strong>di</strong>strazione.<br />

6


“I gesti <strong>del</strong> dare e <strong>del</strong> ricevere<br />

sono accompagnati<br />

da una breve formula:<br />

“Corpo <strong>di</strong> Cristo, alla quale<br />

si risponde “Amen”: la<br />

parola più breve ma più<br />

intensa <strong>di</strong> tutta la liturgia.<br />

Sant'Agostino rivolgendo<br />

ad alcuni neofiti una catechesi<br />

mistagogica sull'Eucaristia<br />

ne spiega il senso<br />

partendo dal rito <strong>del</strong>la<br />

comunione e dal breve<br />

<strong>di</strong>alogo: “Corpo <strong>di</strong> Cristo.<br />

Amen”:<br />

“Se voi siete il corpo e le<br />

membra <strong>di</strong> Cristo, sulla<br />

mensa <strong>del</strong> Signore è posto<br />

il vostro mistero. A ciò che<br />

siete rispondete: Amen e<br />

rispondendo lo sottoscrivete.<br />

Essere ciò che si riceve: il<br />

Corpo <strong>di</strong> Cristo.<br />

Questa è la ragione per la<br />

quale l'espressione “comunione”<br />

non in<strong>di</strong>ca unicamente<br />

l'atto <strong>di</strong> nutrirsi <strong>del</strong><br />

Corpo <strong>del</strong> Signore, ma<br />

anche la ragione, il fine, lo<br />

scopo per cui i cristiani si<br />

nutrono <strong>del</strong>l'Eucaristia:<br />

fare la comunione per<br />

essere Chiesa comunione.<br />

La formula Corpus<br />

Christi è la più alta confessione<br />

<strong>del</strong>la fede eucaristica<br />

<strong>del</strong>la Chiesa. Essa confessa<br />

che quel pane è il<br />

“Corpo <strong>di</strong> Cristo”, e il<br />

fe<strong>del</strong>e risponde <strong>di</strong>cendo<br />

“Amen” conferma e fa<br />

sua questa fede eucaristica.<br />

Sii membro <strong>del</strong> Corpo<br />

<strong>di</strong> Cristo, perché il tuo<br />

Amen sia vero”.<br />

La liturgia educa e trasmette<br />

la sua fede eucaristica<br />

in questo modo,<br />

attraverso l'azione liturgica.<br />

La celebrazione liturgica<br />

dovrà sempre <strong>di</strong>venire<br />

per il cristiano spazio <strong>di</strong><br />

contemplazione, tempo <strong>di</strong><br />

interiorizzazione, ovvero<br />

esperienza <strong>del</strong>la liturgia<br />

come ascolto <strong>del</strong>la Parola,<br />

preghiera, adorazione e<br />

come reale incontro con<br />

Dio. Le persone dovrebbero<br />

uscire dalla liturgia più<br />

credenti <strong>di</strong> come vi sono<br />

entrate.<br />

***<br />

7<br />

Nota: Leggendo questa<br />

relazione, così<br />

profonda, fervorosa e<br />

<strong>di</strong> estrema chiarezza,<br />

abbiamo forse scoperto<br />

il vero e proficuo<br />

modo <strong>di</strong> accostarsi<br />

al Sacramento eucaristico.


La Madonna esempio e mo<strong>del</strong>lo nostro<br />

(Omelia <strong>del</strong> Papa Francesco dal 25 marzo)<br />

8<br />

Dal 13 marzo 2013<br />

il nuovo Vescovo <strong>di</strong><br />

Roma, che i car<strong>di</strong>nali, in<br />

Conclave, sono andati a<br />

prenderlo quasi ai confini<br />

<strong>del</strong> mondo (Argentina) e<br />

successore <strong>di</strong> San Pietro,<br />

è Papa Francesco, il<br />

car<strong>di</strong>nale arcivescovo<br />

<strong>di</strong> Buenos Aires, che<br />

nel suo ministero aveva<br />

con<strong>di</strong>viso la vita <strong>del</strong> suo<br />

popolo che ha sofferto<br />

violenza e povertà, e che<br />

considerava come scelta<br />

preferenziale proteggere<br />

e <strong>di</strong>fendere la vita,<br />

dono <strong>di</strong> Dio e valore<br />

essenziale <strong>del</strong>la persona<br />

umana. Si è presentato<br />

a Roma e al mondo con<br />

sobrietà e umiltà e nella<br />

responsabilità <strong>di</strong> dover<br />

mostrare all’umanità<br />

travagliata e sofferente<br />

il volto paterno e<br />

misericor<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> Dio.<br />

La scelta dei car<strong>di</strong>nali,<br />

illuminati dallo Spirito<br />

Santo ha ampliato la<br />

sua missione pastorale<br />

dalla circoscrizione <strong>del</strong>la<br />

<strong>Diocesi</strong> argentina a tutto<br />

il mondo.<br />

L’accoglienza che il<br />

popolo <strong>di</strong> Roma e <strong>del</strong><br />

mondo gli ha testimoniato<br />

fin dal momento <strong>del</strong>la<br />

sua presentazione, sia<br />

buon auspicio <strong>di</strong> fe<strong>del</strong>tà<br />

nell’accogliere e vivere i<br />

suoi insegnamenti.<br />

Vogliamo accostarci<br />

al suo magistero<br />

leggendo e me<strong>di</strong>tando<br />

l’omelia, che desidero<br />

riportare sul nostro<br />

<strong>Bollettino</strong>, pronunciata<br />

nella Messa per la “Festa<br />

<strong>del</strong>la Vita” il 25 marzo<br />

2011 a Buenos Aires, con<br />

la quale invitava i suoi<br />

fe<strong>del</strong>i, e noi oggi, a<br />

seguire come esempio<br />

e mo<strong>del</strong>lo, lo zelo <strong>del</strong>la<br />

Vergine Maria.<br />

“Qualcuno una volta mi<br />

ha detto che questo è<br />

il giorno più luminoso<br />

<strong>del</strong>l’anno, perché commemoriamo<br />

il giorno in<br />

cui Dio cominciò a camminare<br />

con noi. Dio viene<br />

ricevuto da Maria; il<br />

seno <strong>di</strong> Maria si trasforma<br />

in un santuario, coperto<br />

dallo Spirito Santo<br />

e dall’ombra <strong>di</strong> Dio,<br />

e da lì in poi Maria comincia<br />

un cammino, un<br />

cammino <strong>di</strong> accompagnamento<br />

alla vita che<br />

ha appena concepito, la<br />

vita <strong>di</strong> Gesù. Lo aspetta,<br />

come ogni madre aspetta<br />

un figlio, con molta<br />

speranza, ma prima <strong>di</strong><br />

nascere iniziano le <strong>di</strong>fficoltà;<br />

e lei continua ad<br />

accompagnare questa<br />

vita <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà. Quasi<br />

nel momento in cui sta<br />

per partorire, deve intraprendere<br />

un viaggio<br />

nel rispetto <strong>del</strong>la legge,<br />

la legge civile dei romani,<br />

e lo fa. Parte per<br />

rispettare la legge. Lì<br />

nasce il bambino senza<br />

como<strong>di</strong>tà... Gesù praticamente<br />

nacque per<br />

strada... in un presepe...<br />

in un recinto... non


c’era posto per lui e lei<br />

era lì. Dopo l’immensa<br />

gioia che sente nel ricevere<br />

i pastori, i magi e<br />

questo riconoscimento<br />

universale nei confronti<br />

<strong>di</strong> Gesù, arriva la minaccia<br />

<strong>di</strong> morte e l’esilio...<br />

Poi accompagna il ritorno,<br />

l’educazione <strong>del</strong><br />

bambino e la sua crescita...<br />

accompagna questa<br />

vita che cresce, con le<br />

<strong>di</strong>fficoltà che ha, le persecuzioni,<br />

accompagna<br />

la croce, accompagna<br />

la sua solitu<strong>di</strong>ne quella<br />

notte in cui lo torturarono<br />

ingiustamente...;<br />

lei sta ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong>la croce...<br />

accompagna la vita<br />

<strong>di</strong> suo figlio e accompagna<br />

la sua morte. E nella<br />

sua profonda solitu<strong>di</strong>ne<br />

non perde la speranza<br />

e lo accompagna nella<br />

resurrezione piena <strong>di</strong><br />

gioia! Ma il suo lavoro<br />

non termina lì, perché<br />

Gesù le affida la Chiesa<br />

nascente e da allora<br />

accompagna la Chiesa<br />

nascente, accompagna<br />

la vita...<br />

Maria, la donna che<br />

riceve e accompagna<br />

la vita...fino alla fine;<br />

con tutti i problemi che<br />

possono presentarsi e<br />

tutte le gioie che la vita<br />

ci dà. Maria, la donna che<br />

un giorno come quello<br />

<strong>di</strong> oggi riceve la vita e la<br />

accompagna fino alla sua<br />

9


pienezza e ancora non ha<br />

finito perché continua ad<br />

accompagnarci nella vita<br />

<strong>del</strong>la Chiesa. La donna<br />

<strong>del</strong> silenzio, <strong>del</strong>la<br />

pazienza, che sopporta<br />

il dolore, che affronta le<br />

<strong>di</strong>fficoltà e sa rallegrarsi<br />

profondamente <strong>del</strong>la<br />

felicità <strong>del</strong> suo figlio.<br />

Il Papa Benedetto XVI ha<br />

voluto che questo fosse<br />

"l’anno <strong>del</strong>la vita". E un<br />

giorno come quello <strong>di</strong><br />

oggi, in cui la vita <strong>di</strong> Dio<br />

si inaugura sulla terra,<br />

ha inizio quest’anno<br />

<strong>del</strong>la vita, e il suo peso<br />

è maggiore, in questa<br />

vita portata da Maria e<br />

accompagnata da Maria.<br />

In quest’anno <strong>del</strong>la vita<br />

credo che faremmo<br />

bene a chiederci come<br />

riceviamo la vita... come<br />

la accompagniamo...<br />

perché a volte non ci<br />

ren<strong>di</strong>amo conto <strong>del</strong>la<br />

fragilità <strong>del</strong>la vita. Forse<br />

non siamo consapevoli<br />

dei pericoli che la vita<br />

<strong>di</strong> una persona, fin<br />

da bambino, dal suo<br />

concepimento alla morte,<br />

deve attraversare. Allora<br />

la domanda che voglio<br />

farvi oggi, guardando<br />

Maria che accompagna<br />

la vita, è: sappiamo<br />

accompagnare la<br />

vita? La vita dei nostri<br />

bambini, dei nostri figli<br />

e <strong>di</strong> quelli che non lo<br />

sono...; sappiamo dare<br />

ai ragazzi incentivi per<br />

la crescita? Sappiamo<br />

porre dei limiti nella loro<br />

educazione? E i ragazzini<br />

che non sono nostri,<br />

quelli che – scusatemi per<br />

l’espressione – sembrano<br />

“figli <strong>di</strong> nessuno”... mi<br />

preoccupano anche loro!<br />

Sono vita! È il soffio<br />

10


<strong>di</strong> Dio! O mi interessa<br />

<strong>di</strong> più stare attento<br />

al mio animaletto da<br />

compagnia, che non<br />

avendo libertà ma solo<br />

istinto mi restituisce ciò<br />

che io penso sia affetto.<br />

Avete mai pensato che la<br />

spesa per prendersi cura<br />

<strong>di</strong> un animale potrebbe<br />

essere alimentazione<br />

ed educazione <strong>di</strong> un<br />

bambino che non le ha?<br />

Sto attento alla vita<br />

dei bambini quando<br />

crescono? Mi preoccupo<br />

<strong>del</strong>le loro compagnie? Mi<br />

preoccupo che crescano<br />

maturi e liberi? So<br />

educare in libertà i miei<br />

figli? Mi preoccupo dei<br />

loro svaghi? Ed io sono<br />

attento? E la vita intanto<br />

cresce... e Maria continua<br />

ad accompagnarla... e io<br />

faccio come Maria? Come<br />

stanno i tuoi genitori?<br />

E i tuoi nonni? E i tuoi<br />

suoceri? Ti preoccupi per<br />

loro? Li vai a trovare? A<br />

volte è molto doloroso,<br />

ma non c’è altro rime<strong>di</strong>o<br />

che stiano in un centro<br />

per anziani a causa <strong>del</strong>la<br />

loro situazione me<strong>di</strong>ca o<br />

a causa <strong>del</strong>la famiglia...<br />

Ma quando stanno lì,<br />

spendo un sabato e una<br />

domenica per stare con<br />

loro? Ti pren<strong>di</strong> cura <strong>di</strong><br />

questa vita che si sta<br />

spegnendo e ti ha dato<br />

la vita?<br />

In quest’anno <strong>del</strong>la<br />

vita il Papa desidera<br />

che osserviamo tutto<br />

il corso <strong>del</strong>la vita, e ad<br />

ogni passo Maria è qui.<br />

Colei che si prese cura<br />

<strong>del</strong>la vita dall’inizio e<br />

continua a farlo in noi<br />

come Chiesa in cammino.<br />

La cosa peggiore che può<br />

accaderci è non avere<br />

l’amore che alimenta la<br />

cura <strong>del</strong>la vita, e Maria<br />

è la donna <strong>del</strong>l’amore.<br />

Se non c’è amore, non<br />

c’è posto per la vita.<br />

Senza amore c’è egoismo<br />

e ci si avviluppa per<br />

accarezzare se stessi.<br />

Oggi chie<strong>di</strong>amo amore a<br />

Maria per avere cura <strong>del</strong>la<br />

vita. Amore e coraggio!<br />

Qualcuno mi potrebbe<br />

<strong>di</strong>re: “Ma Padre, in<br />

questa civiltà mon<strong>di</strong>ale<br />

che sembra apocalittica,<br />

come potremo portare<br />

l’amore in mezzo a tante<br />

contrad<strong>di</strong>zioni e avere<br />

cura <strong>del</strong>la vita fino alle<br />

ultime conseguenze?”<br />

… Il grande papa Pio XII<br />

<strong>di</strong>sse una frase molto<br />

dura: “La cosa peggiore<br />

che può succedere non<br />

sono i fattori negativi<br />

<strong>del</strong>la civiltà, bensì<br />

la sonnolenza dei<br />

buoni”. Avete coraggio<br />

per assumere questo<br />

cammino che Maria<br />

ha assunto, avere cura<br />

<strong>del</strong>la vita, dal principio<br />

fino alla fine? O siete<br />

sonnolenti? E se lo siete...<br />

cos’è che vi anestetizza?<br />

Perché Maria non<br />

lasciava che il suo amore<br />

si anestetizzasse! E<br />

oggi noi chie<strong>di</strong>amo<br />

a lei: “Madre, fa che<br />

amiamo seriamente,<br />

fa che non ci sentiamo<br />

sonnolenti, e che non<br />

ci rifugiamo nelle mille<br />

forme <strong>di</strong> anestesia che<br />

ci presenta questa civiltà<br />

decadente”. Così sia.”<br />

***<br />

11


La voce <strong>del</strong>la Madre ai suoi figli<br />

E’ saggezza far tesoro dei<br />

consigli e dei ammonimenti<br />

altrui; rifiutarli per<br />

preconcetto è stoltezza, è<br />

chiudere il nostro cammino<br />

<strong>di</strong> perfezione. I primi,<br />

quelli certi, infallibili ci<br />

vengono dal Signore. Lo<br />

afferma l’apostolo: “Nei<br />

tempi passati, Dio, molte<br />

volte e in molti mo<strong>di</strong> ha<br />

parlato ai nostri padri, per<br />

mezzo dei profeti. Ora invece,<br />

in questi tempi, ha<br />

parlato a noi per mezzo<br />

<strong>del</strong> Figlio”. (Ebr 1,1-2).<br />

Con gli insegnamenti <strong>di</strong><br />

Gesù e degli apostoli è<br />

cessata la Rivelazione <strong>di</strong>vina.<br />

Gesù poi ha istituito<br />

la Chiesa, che trasmettendoci<br />

la Parola <strong>di</strong> Dio,<br />

continua a darci gli insegnamenti<br />

per una vita<br />

buona secondo il Vangelo.<br />

Ed anche ogni persona<br />

può essere trasmettitrice<br />

<strong>di</strong> insegnamenti per una<br />

seria formazione, con la<br />

parola e con gli esempi.<br />

Fingere <strong>di</strong> non sentire, <strong>di</strong><br />

non vedere; rifiutare per<br />

preconcetti, per presunzione,<br />

significa perdere<br />

possibilità <strong>di</strong> aiuto e <strong>di</strong><br />

miglioramento.<br />

Una certa resistenza si<br />

avverte nell’accettare<br />

i messaggi o i richiami<br />

che ci vengono dall’altro<br />

mondo per mezzo<br />

<strong>di</strong> apparizioni. “Con il<br />

senno <strong>di</strong> poi ci accorgiamo<br />

che erano veri e necessari”.<br />

Anche il nostro <strong>Santuario</strong><br />

<strong>di</strong> devozione alla Madonna,<br />

che continua da secoli,<br />

ha avuto origine da una<br />

apparizione <strong>del</strong>la Vergine<br />

Maria l’8 e l’11 maggio<br />

1521. Tante altre apparizioni<br />

<strong>del</strong>la Madonna sono<br />

avvenute nei duemila anni<br />

<strong>di</strong> cristianesimo; <strong>di</strong> esse alcune<br />

hanno avuto il riconoscimento<br />

<strong>del</strong>l’autorità<br />

ecclesiastica; ad esempio<br />

quelle <strong>di</strong> La Salette, <strong>del</strong>la<br />

Medaglia miracolosa, <strong>di</strong><br />

Lourdes, <strong>di</strong> Fatima...; però<br />

le altre se sono vere, non<br />

hanno bisogno <strong>del</strong>l’approvazione.<br />

12


San Paolo <strong>di</strong>ce: “Non<br />

<strong>di</strong>sprezzate i <strong>di</strong>segni <strong>di</strong><br />

Dio; esaminate ogni cosa<br />

e tenete ciò che è buono<br />

(1 Tessalon. 5,20-21).<br />

Da parte nostra si deve<br />

evitare il fanatismo ma<br />

avere equilibrio e <strong>di</strong>scernimento;<br />

attenti però<br />

alla tentazione <strong>di</strong> respingere<br />

i segni per non voler<br />

essere <strong>di</strong>sturbati nella<br />

nostra coscienza tranquilla<br />

e in<strong>di</strong>fferente!<br />

Veniamo a riflettere<br />

sui messaggi <strong>del</strong>la Madonna,<br />

Madre <strong>di</strong> Dio e<br />

madre nostra.<br />

I suoi messaggi non sono<br />

una nuova rivelazione<br />

<strong>del</strong>la Parola <strong>di</strong> Dio, che<br />

è terminata con Gesù<br />

e gli Apostoli ma sono<br />

un richiamo <strong>di</strong> attualizzazione<br />

<strong>del</strong> <strong>di</strong>segno e<br />

<strong>del</strong>la volontà <strong>di</strong> Dio per<br />

l’uomo. A La Salette la<br />

Madonna ha esortato a<br />

pregare per non cadere<br />

nelle ideologie nefaste<br />

<strong>del</strong>la cultura imperante<br />

in Francia; a Lourdes la<br />

Madonna ha esortato a<br />

fare penitenza e a pregare<br />

per i peccatori; a<br />

Fatima, rivolgendosi ai<br />

tre pastorelli la Vergine<br />

li invitava a pregare<br />

e a soffrire per la pace<br />

nel mondo; a Me<strong>di</strong>ugorje,<br />

da oltre 30 anni<br />

la Madonna continua a<br />

comunicare messaggi a<br />

sei veggenti, con premura<br />

ed affetto materno,<br />

ma anche con forte sollecitazione,<br />

a fuggire il<br />

male e a donare il cuore,<br />

la mente e la vita a Dio<br />

per mezzo <strong>del</strong> suo Figlio<br />

Gesù.<br />

“Cari figli, vi invito <strong>di</strong><br />

nuova maternamente;<br />

non siate duri <strong>di</strong> cuore!<br />

13


14<br />

Non chiudete gli occhi<br />

sugli ammonimenti che,<br />

per amore, il Padre celeste<br />

vi manda. Voi, lo<br />

amate al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> tutto?<br />

Vi pentite che spesso<br />

<strong>di</strong>menticate che il Padre<br />

celeste per il suo grande<br />

amore ha mandato il<br />

suo Figlio, affinché con<br />

la croce vi re<strong>di</strong>messe? Figli<br />

miei, non opponetevi<br />

all’amore <strong>di</strong> mio Figlio.<br />

Non opponetevi alla speranza<br />

e alla pace”.<br />

Il Papa Francesco ha esortato<br />

i giovani con queste<br />

parole: “Non lasciatevi<br />

rubare la speranza”.<br />

Continua il messaggio<br />

<strong>del</strong>la Madonna.<br />

“Con la vostra preghiera<br />

ed il vostro <strong>di</strong>giuno, mio<br />

Figlio con la sua croce<br />

scaccerà la tenebra che<br />

vi circonda e che vuole<br />

impadronirsi <strong>di</strong> voi. Egli<br />

vi darà la forza per una<br />

nuova vita. Vivendola,<br />

sarete bene<strong>di</strong>zione e speranza<br />

per tutti color che<br />

vagano nella tenebra <strong>del</strong><br />

peccato. (02/03/2013)”<br />

E’ un chiaro richiamo<br />

alla nostra responsabilità<br />

per il bene nostro e<br />

<strong>del</strong>l’umanità.<br />

“Pregate, pregate affinché<br />

l’amore e la pace comincino<br />

a regnare nei vostri<br />

cuori” (25/03/2013)”.<br />

“Vi preoccupate <strong>di</strong> tutto<br />

eccetto che <strong>del</strong>la vostra<br />

anima e <strong>del</strong>la vostra vita<br />

spirituale. Risvegliatevi<br />

da questo mondo affaticato,<br />

dal sonno <strong>del</strong>la<br />

vostra anima e <strong>di</strong>te a Dio<br />

con tutte le forze il vostro<br />

sì. Decidetevi per la<br />

conversione e per la santità”.<br />

Sono tanti i messaggi <strong>del</strong>la<br />

Madonna; sono rivolti<br />

a tutti, piccoli e gran<strong>di</strong> e<br />

sono mirati alla preghiera,<br />

al <strong>di</strong>giuno, alla testimonianza<br />

<strong>di</strong> amore a Dio<br />

e agli uomini, alla pace<br />

con Dio e nel mondo.<br />

“Quando comincerete ad<br />

amare Dio e voi stessi,<br />

amerete anche gli altri<br />

uomini e in loro vedrete<br />

mio Figlio e riconoscerete<br />

la grandezza <strong>del</strong> suo<br />

amore” (18/03/2013).<br />

Oggi tante persone si<br />

muovono verso i Santuari<br />

<strong>del</strong>la Madonna; è una<br />

scelta buona e felice. Può<br />

essere un sollievo e sod<strong>di</strong>sfazione<br />

personale, ma<br />

sforziamoci <strong>di</strong> renderlo<br />

un incontro <strong>di</strong> figli verso<br />

la Madre celeste per<br />

accogliere le esortazioni<br />

per una vita più buona.<br />

Don Biagio MONDINO


al Papa Francesco<br />

pace, vita, salute<br />

Nella sera <strong>del</strong> 13 marzo 2013 gli altoparlanti <strong>di</strong> Piazza San Pietro annunciavano<br />

alla folla <strong>di</strong> fe<strong>del</strong>i che la gremiva, e i mass-me<strong>di</strong>a trasmettevano a tutto il mondo il<br />

messaggio tanto atteso:<br />

Abbiamo il Papa,<br />

il Car<strong>di</strong>nale Giorgio Mario Bergoglio<br />

che ha assunto il nome: Francesco.<br />

Un annuncio che suonò sorpresa per tutti, ma che è stato accolto con gioia, entusiasmo<br />

e con riconoscenza al Signore, con uno scrosciante applauso.<br />

Presentandosi alla loggia <strong>di</strong> San Pietro, la sua persona, i suoi gesti, le sue parole<br />

conquistarono il cuore dei cattolici e <strong>di</strong> tutti gli uomini <strong>di</strong> buona volontà, nella<br />

semplicità, nell’umiltà, nella povertà, nel profondo spirito <strong>di</strong> fede, <strong>di</strong> preghiera entrando<br />

decisamente nel cammino da percorrere insieme: “Io Vescovo e voi popolo <strong>di</strong> Dio,<br />

camminiamo insieme.<br />

Ed ora è nostro dovere <strong>di</strong> invocare su <strong>di</strong> Lui l’abbondanza dei doni <strong>del</strong>lo Spirito Santo,<br />

affinché abbia la luce <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernere ciò che il Signore attende dalla sua chiesa oggi,<br />

e trovi l’energia per attuarlo.<br />

Con spirito <strong>di</strong> fede e grande stima e devozione accogliamo Papa Francesco,<br />

assicurandogli il nostro affetto, la nostra ubbi<strong>di</strong>enza e la nostra sincera e fattiva<br />

collaborazione.<br />

15


La Fede prega così<br />

Il Papa Benedetto XVI proponendo l'Anno <strong>del</strong>la Fede che stiamo<br />

vivendo ci induce a me<strong>di</strong>tare e riflettere sui vari spazi e momenti<br />

in cui la fede deve avere una insostituibile presenza ed azione; tra<br />

i più importanti è la Preghiera.<br />

Vi propongo la lettura <strong>del</strong>la seguente pagina, tratta dal libro “La<br />

Fede” <strong>di</strong> Don Pino Pellegrino dal titolo “la Fede prega così”.<br />

Che tra Fede e preghiera vi sia un feeling inossidabile è cosa scontata: non è forse vero che in<br />

ogni preghiera autentica la Fede deve essere <strong>di</strong> casa, così <strong>di</strong> casa che senza un minimo <strong>di</strong> fede,<br />

appunto, non potrebbe reggersi in pie<strong>di</strong>?<br />

Sì la fede è in ogni preghiera, come il profumo nella lavanda. La preghiera è sempre fede in<br />

azione, ma lo è soprattutto nelle preghiere che la riguardano in particolare.<br />

Come queste:<br />

• “Signore, a te mi affido, perché <strong>di</strong> te mi fido! Sei tu che tieni in mano il volante <strong>del</strong> mondo!”.<br />

• “Padre mio, mi arrendo a te!”.<br />

• “Signore, se la mia fede non è abbastanza grande per spostare le montagne, dammi almeno la<br />

forza per scalarle!”.<br />

• “O Signore, lascio l'avvenire sulle tue ginocchia e vivo giorno dopo giorno”.<br />

• “Mi abbandono a Te, e la pace scende in me!”.<br />

• “O Signore, lascio fare Te il programma <strong>del</strong>la mia vita”.<br />

• “Nulla mi turba, nulla mi spaventa: Tu sai che ci sono!”.<br />

• “Mi basta essere una matita nelle Tue mani!”.<br />

• “Sono come chi danza sulla corda. Tu sei la rete stesa sotto”.<br />

• “O Signore, fammi capire il tuo amore e canterò: Va bene così!”.<br />

• “Custo<strong>di</strong>scimi, Dio: in te mi rifugio, all'infuori <strong>di</strong> te non ho alcun bene” (Sal. 15, 1-2).<br />

• “Nel Signore ho posto tutta la mia presenza; egli è chinato su <strong>di</strong> me e ha ascoltato il mio<br />

grido” (Sal. 39, 1-2).<br />

• “In Dio confido e non temerò: che cosa potrà farmi un essere mortale?” (Sal. 55,5).<br />

• “Solo in Dio riposa l'anima mia: da lui la mia salvezza. Egli solo è mia rupe e mia salvezza, è<br />

mio sicuro rifugio: non potrò vacillare” (Sal. 61, 2-3).<br />

Brillanti, no, le preghiera <strong>del</strong>la Fede?<br />

Le preghiere <strong>del</strong>la Fede sono tutte <strong>di</strong>stensive, tutte terapeutiche, tutte filiali!<br />

Tutte gra<strong>di</strong>te al Padre nostro!<br />

Il cristiano le tiene sempre nella sua bisaccia: possono servirgli, come arca <strong>di</strong> Noè, in caso <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>luvio.<br />

16<br />

don Pino Pellegrino<br />

Un consiglio:<br />

Don Pino esorta a tenere queste preghiere nella bisaccia; io<br />

aggiungo: “Trascrivete queste preghiere su un foglio da tenere<br />

nel vostro libro <strong>di</strong> preghiere e leggetele quando dovete pregare il<br />

Signore per qualsiasi vostra intenzione.<br />

Don Biagio MONDINO


I Pellegrinaggi al <strong>Santuario</strong><br />

Aprile<br />

Giovedì 25 ore 9,30 S. Lorenzo<br />

Sabato 27 ore 20,30 Loreto<br />

Domenica 28 ore 11,00 Leval<strong>di</strong>gi<br />

Maggio<br />

Mercoledì 1 ore 9,30 Murazzo - S. Sebastiano<br />

Maddalene - Gerbo - Piovani<br />

ore 11,00 Vottignasco - Tetti Roccia<br />

Gerbola<br />

Giovedì 2 ore 15,00 C.I.F.<br />

Sabato 4 ore 20,00 S. Biagio - Roata Chiusani<br />

ore 21,00 Genola - Santa Maria<br />

S. Antonio Baligio<br />

Domenica 5 ore 9,30 Salmour - S. Antonino<br />

ore 11,00 Monsola<br />

Giovedì 9 ore 15,00 C.I.F.<br />

Sabato 11 ore 21,00 Cattedrale - S. Filippo<br />

Domenica 12 ore 8,00 Grinzano - Tagliata<br />

ore 9,30 Cervere - Montarossa<br />

ore 11,00 Marene<br />

Giovedì 16 ore 15,00 C.I.F.<br />

Venerdì 17 ore 21,00 Spirito Santo - Boschetti<br />

Domenica 19 ore 8,00 S. Antonio ab.<br />

ore 9,30 Villafalletto<br />

ore 11,00 Roreto - Bricco - Veglia - Cappellazzo<br />

ore 15,00 Bene<strong>di</strong>zione dei malati<br />

Giovedì 23 ore 15,00 C.I.F.<br />

Venerdì 24 ore 21,00 San Martino<br />

Sabato 25 ore 19,00 San Bernardo<br />

Domenica 26 ore 11,00 Centallo<br />

Giovedì 30 ore 15,00 C.I.F.<br />

Venerdì 31 ore 21,30 Salice - Cussanio<br />

17


SANTUARIO 1880 / 1883<br />

Un momento <strong>di</strong> costruzione <strong>del</strong> <strong>Santuario</strong><br />

Scorrendo le pagine de<br />

“Il Fossanese”, settimanale<br />

che dal 1868 si pubblicava<br />

a <strong>Fossano</strong>, mi<br />

sono imbattuto in una<br />

notizia che mi ha incuriosito<br />

anche per il tono<br />

insolito usato che non<br />

era usuale per quel giornale:<br />

si scriveva, (ad una<br />

ricerca fatta adesso non<br />

sono più riuscito a rintracciarla)<br />

evidentemente<br />

per rispondere a talune<br />

critiche che erano<br />

state rivolte per non aver<br />

riportato la cronaca <strong>di</strong><br />

una manifestazione religiosa<br />

svoltasi a Cussanio<br />

che il giornale aveva pre<strong>di</strong>sposto<br />

un idoneo resoconto<br />

ma che, poiché in<br />

città erano circolate<br />

molte copie dei giornali<br />

“L’Unità Cattolica” <strong>di</strong><br />

Torino e “L’Apologista”<br />

<strong>di</strong> Mondovì che recavano<br />

ampie relazioni <strong>del</strong>le<br />

feste, il settimanale fossanese<br />

se ne asteneva pur<br />

plaudendo alla manifestazione<br />

ormai passata..<br />

Il testo mi è apparso<br />

abbastanza singolare per<br />

questo giornale che, in<br />

ottobre <strong>del</strong> 1879, aveva<br />

invece salutato con entusiasmo<br />

le manifestazioni<br />

18


indette a Cussanio allorchè<br />

era stata collocata sul<br />

frontone <strong>del</strong> santuario la<br />

statua <strong>del</strong>la Madonna<br />

con il Bartolomeo muto<br />

che ancora si vede.<br />

Il testo però <strong>di</strong> questi<br />

interventi, pur plaudendo<br />

all’aspetto religioso,<br />

badava molto <strong>di</strong> più al<br />

tornaconto che ne avrebbero<br />

ricavato commercianti,<br />

albergatori ed<br />

esercenti.<br />

Ecco infatti quanto scriveva,<br />

dopo aver detto<br />

<strong>del</strong>le manifestazioni programmate<br />

dal 9 al 12 <strong>di</strong><br />

ottobre 1879: ”Insieme<br />

allo scoprimento <strong>del</strong>la<br />

statua avrà luogo l’inaugurazione<br />

<strong>del</strong>la nuova<br />

facciata <strong>del</strong> <strong>Santuario</strong>. La<br />

statua rappresenta la<br />

Madre <strong>del</strong>la Divina<br />

Provvidenza che offre<br />

il pane allo sciancato<br />

che la vide apparire;<br />

ed è egregio lavoro in<br />

marmo finissimo degli<br />

scultori fratelli Baratta<br />

<strong>di</strong> Carrara”.<br />

Prosegue poi aggiungendo<br />

altre notizie e,<br />

praticamente, conclude<br />

che “certo chi vorrà trovar<br />

<strong>Fossano</strong> a quei giorni,<br />

bisognerà seguirlo<br />

nelle miti e ridenti pianure<br />

che si stendono <strong>di</strong> là<br />

ad occaso, dove si sarà<br />

tutta riversata, sospesa<br />

ogni cura <strong>di</strong> traffici, <strong>di</strong><br />

uffizi e <strong>di</strong> negozii, la citta<strong>di</strong>nanza”.<br />

Poi, il 19 ottobre, aggiungeva<br />

altre notizie circa il<br />

fatto che le<br />

manifestazioni<br />

erano riuscite<br />

anche<br />

per la presenza <strong>di</strong> ben<br />

do<strong>di</strong>ci vescovi e <strong>di</strong> tre<br />

arcivescovi nelle varie<br />

giornate e <strong>di</strong>cendo che<br />

bisogna rallegrarsi<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa perché si<br />

pensa “siavi ragione a<br />

rallegrarsene, massime<br />

che con tali feste va<br />

accrescendosi la fama <strong>di</strong><br />

questo <strong>Santuario</strong> e preparandosi<br />

una novella<br />

occasione <strong>di</strong> movimento<br />

commerciale per la nostra<br />

città”.<br />

19


Aggiunge subito dopo<br />

che “se <strong>di</strong>fatti si giu<strong>di</strong>ca<br />

dall’immenso concorso<br />

alle feste <strong>di</strong> questi giorni,<br />

noi possiamo bene asserire<br />

a ragione, che fra<br />

breve <strong>di</strong> non minor vantaggio<br />

sia per riuscire alla<br />

nostra città il <strong>Santuario</strong><br />

<strong>di</strong> Cussanio <strong>di</strong> quel che<br />

tornino utili a Biella e<br />

Mondovì quelli <strong>di</strong> Oropa<br />

e <strong>di</strong> Vico.”<br />

Prosegue ancora <strong>di</strong>cendo<br />

che “da anni vive lagnanze<br />

si muovono dai<br />

Fossanesi ed in ispecie<br />

dagli esercenti e commercianti<br />

che non siavi<br />

occasione per attirare<br />

nella nostra città forestieri<br />

ed accrescere per<br />

tal modo le fonti <strong>di</strong> guadagno<br />

pei commercianti<br />

e <strong>di</strong> ricchezza quin<strong>di</strong> per<br />

la citta<strong>di</strong>nanza”.<br />

E si continua con questi<br />

toni, documentando<br />

come al giornale interessassero<br />

più i benefici che<br />

potevano derivarne a<br />

trattori, osterie e caffè<br />

che non l’importanza<br />

religiosa <strong>del</strong>le iniziative.<br />

Per saperne <strong>di</strong> più<br />

sono ricorso ad<br />

un aureo libretto<br />

che titola<br />

“Solenne inaugurazione<br />

<strong>del</strong>la<br />

statua <strong>di</strong> Maria<br />

santissima Madre<br />

<strong>del</strong>la Divina<br />

Provvidenza e<br />

<strong>del</strong>la nuova facciata<br />

<strong>del</strong> santuario<br />

<strong>di</strong> Cussanio<br />

presso <strong>Fossano</strong> -<br />

ottobre 1879”,<br />

pubblicato a<br />

Mondovì l’anno<br />

dopo.<br />

Non voglio qui soffermarmi<br />

su quel libretto<br />

(ne parlerò un’altra<br />

volta magari): ricordo<br />

soltanto che il resoc<br />

o n t o p e r<br />

20


“L’Apologista” monregalese<br />

venne scritto dal<br />

canonico Marco Cauda e<br />

quello per “L’Unità<br />

Cattolica” dal canonico<br />

Giovan Battista Giaccar<strong>di</strong><br />

che al santuario de<strong>di</strong>cò<br />

nel tempo un volume,<br />

che ebbe tre successive<br />

e<strong>di</strong>zioni aggiornate ed<br />

ampliate, narrandone la<br />

storia.<br />

Ma è ora che torni a quella<br />

notizia <strong>di</strong> cui ho detto<br />

all’inizio e che non mi è<br />

stato più dato <strong>di</strong> ritrovare,<br />

ma che mi pareva risalisse<br />

al periodo dal 1880<br />

al 1883.<br />

Stupito <strong>di</strong> questo fatto,<br />

non mi è rimasto altro da<br />

fare che andare a consultare<br />

il libro <strong>del</strong> canonico<br />

Antonio Lamberti e<strong>di</strong>to<br />

nel 1921 per cercare <strong>di</strong><br />

trovare una risposta a<br />

quella notizia e così ho<br />

scoperto quale sia stata<br />

la manifestazione religiosa<br />

svoltasi a Cussanio e <strong>di</strong><br />

cui, forse, il giornale citta<strong>di</strong>no<br />

non aveva dato<br />

notizia.<br />

Si trattava <strong>del</strong>le manifestazioni<br />

seguite per<br />

la collocazione <strong>del</strong>le<br />

due statue, pure marmoree,<br />

<strong>del</strong> beato Od<strong>di</strong>no<br />

Barotti e <strong>del</strong>l’allora ancora<br />

venerabile (e più tar<strong>di</strong><br />

beato) Giovenale<br />

Ancina. Si tratta <strong>del</strong>le<br />

statue che tuttora si vedono<br />

sul fronte <strong>del</strong> timpano<br />

poste una a destra e l’altra<br />

a sinistra rispetto alla<br />

statua centrale <strong>del</strong>la<br />

Madonna. Il Lamberti<br />

in<strong>di</strong>ca come data il 1883.<br />

In realtà, scorrendo<br />

l’elenco <strong>del</strong>le Lettere<br />

Pastorali <strong>di</strong> mons.<br />

Manacorda quella che si<br />

trova al n. 48 <strong>del</strong>l’elenco<br />

è intitolata “Lettera circolare<br />

per la inaugurazione<br />

<strong>del</strong>le due statue<br />

marmoree rappresentanti<br />

il ven. Giovanni<br />

Giovenale Ancina e beato<br />

Od<strong>di</strong>no Barotti. Esercizi<br />

spirituali per il clero”<br />

reca la data <strong>del</strong> 24 giugno<br />

1880 e venne stampata<br />

proprio in quell’anno<br />

a Mondovì .<br />

Quin<strong>di</strong> quella manifestazione,<br />

in realtà, si svolse<br />

il 25 luglio <strong>del</strong> 1880 e non<br />

nel 1883, come scrive il<br />

Lamberti e ne ho trovata<br />

ampia relazione su “Il<br />

Fossanese” <strong>del</strong> 1 agosto<br />

1880.<br />

Non la trascrivo in quanto<br />

troppo lunga ma<br />

voglio ricordare che alle<br />

manifestazioni, svoltesi il<br />

25 ed il 26 luglio, parteciparono,<br />

con mons.<br />

Manacorda, anche il<br />

vescovo <strong>di</strong> Saluzzo mons.<br />

Alfonso Buglione <strong>di</strong><br />

Monale e mons. Filippo<br />

Allegro, vescovo <strong>di</strong><br />

Albenga.<br />

Il primo perché l’Ancina<br />

era stato suo antico predecessore<br />

a Saluzzo nei<br />

primi anni <strong>del</strong> ‘600 il<br />

secondo perché il beato<br />

Od<strong>di</strong>no Barotti era (forse<br />

ancora è) venerato ad<br />

Albenga come protettore<br />

<strong>del</strong> clero.<br />

Ma mi resta il dubbio <strong>di</strong><br />

dove ho letto la notizia<br />

<strong>di</strong> cui ho detto e che non<br />

ho più ritrovato: farò<br />

ancora ricerche e ve ne<br />

scriverò.<br />

Carlo Morra<br />

21


Il Vescovo che amava i poveri<br />

(Vent'anni fa moriva don Tonino Bello)<br />

Ricorreva il 20 aprile 2013,<br />

il 20° anniversario <strong>del</strong>la<br />

morte <strong>di</strong> Mons. Tonino<br />

Bello, Vescovo <strong>di</strong> Molfetta.<br />

Di questa ricorrenza<br />

hanno scritto il quoti<strong>di</strong>ano<br />

Avvenire e altri giornali<br />

e riviste, quali Famiglia<br />

Cristiana, Credere e altre.<br />

A Molfetta, ad Alessano,<br />

suo paese d’origine, sono<br />

state promosse iniziative<br />

<strong>di</strong> commemorazione:<br />

Giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, Convegni,<br />

celebrazioni religiose,<br />

concerti e mostre.<br />

Nell’estate <strong>del</strong> 2011, scendendo<br />

per l’Italia, in un<br />

viaggio turistico sono<br />

giunto a Santa Maria <strong>di</strong><br />

Leuca, al <strong>Santuario</strong> <strong>del</strong>la<br />

Madonna “de finibus terrae”,<br />

incrociando la città<br />

<strong>di</strong> Alessano, <strong>di</strong>stante pochi<br />

chilometri. Sapendo<br />

che Mons. Tonino Bello<br />

era nativo <strong>di</strong> Alessano, e<br />

che ebbe sepoltura nel cimitero<br />

<strong>del</strong>la città, per la<br />

stima e venerazione per<br />

questo Vescovo, ho fatto<br />

una visita alla sua tomba.<br />

I suoi concitta<strong>di</strong>ni gli hanno<br />

riservato una grande<br />

aiuola nel cimitero, circondata<br />

da gra<strong>di</strong>nate circolari<br />

per offrire ai visitatori<br />

ed estimatori possibilità<br />

<strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> preghiera<br />

e <strong>di</strong> commemorazioni. La<br />

tomba <strong>di</strong> Mons. Tonino è<br />

<strong>di</strong>ventata meta <strong>di</strong> pellegrinaggio<br />

<strong>di</strong> gruppi e <strong>di</strong><br />

singole persone.<br />

Entrando nel cimitero si è<br />

accolti da un grande poster<br />

<strong>del</strong>la sua immagine.<br />

Mons. Tonino, nella sua<br />

breve vita, ha lasciato una<br />

bella testimonianza <strong>di</strong><br />

“profumo <strong>di</strong> popolo” per<br />

il suo spirito, zelo e <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> andare verso il<br />

popolo per abbracciare,<br />

Don Tonino insieme<br />

ad un gruppo <strong>di</strong> immigrati<br />

22


come buon pastore, persone<br />

<strong>di</strong> ogni ceto e cultura.<br />

È uno sfilare continuo<br />

<strong>di</strong> persone, giovani ed<br />

anziani, attorno a quella<br />

tomba, chiusa da una<br />

lastra <strong>di</strong> pietra, adornata<br />

da una piccola croce,<br />

e da alcune frasi, tra le<br />

più significative <strong>del</strong>le sue<br />

espressioni: “Ama la gente,<br />

i poveri: È Gesù Cristo”<br />

- “In pie<strong>di</strong> costruttori <strong>di</strong><br />

pace” - “Ascoltino gli umili<br />

e si rallegrino”.<br />

Amante <strong>del</strong>la natura, era<br />

terziario francescano, incantava<br />

i seminaristi dei<br />

quali era stato insegnante,<br />

sostando davanti ad<br />

un albero, parlando <strong>del</strong>la<br />

bellezza <strong>del</strong> creato e <strong>del</strong>la<br />

bontà <strong>del</strong> Creatore; oppure<br />

uscendo <strong>di</strong> sera in barca,<br />

suonava la fisarmonica<br />

e li invitava a contemplare<br />

la luna che declinava sul<br />

mare.<br />

Amava ogni persona che,<br />

incontrandola, la faceva<br />

sentire come unica e importante.<br />

Il Vescovo <strong>di</strong> Pavia, Mons.<br />

Giu<strong>di</strong>ce ha sottolineato<br />

l’attualità <strong>di</strong> Mons. Tonino<br />

descrivendolo “come<br />

figura realmente maiuscola<br />

che negli anni è <strong>di</strong>ventata<br />

ancor più significativa<br />

perché i suoi scritti<br />

non perdono vigore e le<br />

sue impostazioni <strong>di</strong> proposte<br />

sui temi <strong>del</strong>la pace<br />

hanno una tale profon<strong>di</strong>tà<br />

che rimangono veri anche<br />

a vent’anni dalla sua<br />

morte”.<br />

La sua attività pastorale,<br />

sociale, caritativa, lasciataci<br />

quale ricca ere<strong>di</strong>tà, ha<br />

trovato la forza nella ricchezza<br />

<strong>di</strong> vita spirituale e<br />

<strong>di</strong> comunione con Cristo.<br />

Scrive l’Arcivescovo <strong>di</strong> Potenza,<br />

Mons. Agostino Superbo:<br />

“Di tutto ciò che ha<br />

scritto, ogni pagina è nata<br />

davanti a Gesù Eucaristia:<br />

Anche <strong>di</strong> notte, aveva nella<br />

cappella privata una<br />

specie <strong>di</strong> scrittoio mobile,<br />

e lì ha scritto tutto ciò che<br />

ha pronunciato da Vescovo.<br />

Era un uomo eucaristico,<br />

un uomo conformato<br />

all’Eucaristia, un uomo<br />

illuminato e fortificato<br />

dall’Eucaristia. Era infatti<br />

convinto che l’Eucaristia<br />

può cambiare le persone<br />

e il mondo. Questa era<br />

la vera sorgente <strong>del</strong> suo<br />

pensiero e <strong>del</strong> suo agire.<br />

Era uomo <strong>di</strong> azione ma<br />

anche contemplativo. Da<br />

qui nascevano le sue opere<br />

pastorali che si prendevano<br />

cura <strong>del</strong>le persone a<br />

tutti i livelli; seguiva per<br />

corrispondenza i Sacerdoti<br />

in terra <strong>di</strong> missione e<br />

gli emigrati <strong>del</strong>la sua <strong>Diocesi</strong><br />

all’estero.<br />

Anche l’impegno <strong>del</strong>la<br />

promozione <strong>del</strong>la pace o a<br />

favore dei poveri era ra<strong>di</strong>cato<br />

nella spiritualità eucaristica.<br />

Si prendeva cura<br />

<strong>di</strong> tutti perché era convinto<br />

che ognuno porta<br />

in sé il segno <strong>del</strong>la gloria<br />

<strong>di</strong> Dio. Sempre ricordava:<br />

“Non <strong>di</strong>menticate Cristo e<br />

i poveri”.<br />

Mons. Agostino Superbo<br />

ritiene sempre nella mente<br />

gli auguri che Mons.<br />

Tonino gli inviò per la sua<br />

elezione a Vescovo: “Ti<br />

auguro <strong>di</strong> essere un Vescovo<br />

che profuma <strong>di</strong> popolo”.<br />

23


Il Vescovo volle morire a<br />

Molfetta e chiese <strong>di</strong> essere<br />

sepolto ad Alessano, nel<br />

sud <strong>del</strong> Salento.<br />

Don Tonino in queste<br />

terre passò la maggior<br />

parte <strong>del</strong>la sua vita; poi<br />

si trasferì a Molfetta da<br />

Vescovo, nel 1982.<br />

A <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> oltre vent’anni<br />

il medesimo augurio lo<br />

ha rivolto Papa Francesco<br />

ai Sacerdoti <strong>di</strong> Roma, alla<br />

messa Crismale <strong>del</strong> Giovedì<br />

Santo “siate pastori con<br />

l’odore <strong>del</strong>le pecore”.<br />

In questo “Anno <strong>del</strong>la<br />

fede”, per la nuova evangelizzazione<br />

sarà utile ricordare<br />

l’esortazione <strong>di</strong><br />

Mons. Tonino ai suoi sacerdoti<br />

“abbiate presente<br />

il mondo nel quale siamo<br />

mandati. Dobbiamo<br />

vivere la storia <strong>del</strong> mondo<br />

dentro <strong>di</strong> noi”. Un<br />

esortazione, con espressioni<br />

più concrete, dette<br />

nell’omelia <strong>del</strong> Giovedì<br />

Santo <strong>del</strong> 1988.<br />

“Vi faccio subito un augurio<br />

capace <strong>di</strong> dare senso<br />

compiuto al mistero<br />

che stiamo celebrando. E<br />

l’augurio è questo: davanti<br />

alla profusione <strong>di</strong> olio<br />

che tra poco inonderà il<br />

presbiterio <strong>di</strong> questa Cattedrale,<br />

invece <strong>di</strong> sentirvi<br />

appagati <strong>del</strong> rito o saturi<br />

<strong>di</strong> contemplazione o<br />

splendenti <strong>di</strong> letizia, possiate<br />

sentirvi echeggiare<br />

nelle orecchie il grido <strong>del</strong>la<br />

gente: “Dateci <strong>del</strong> vostro<br />

olio, perché le nostre<br />

lampade si spengono. Noi<br />

dobbiamo portare nei nostri<br />

vasetti l’olio per noi e<br />

per gli altri. Perché a chi ci<br />

chiede: “Dateci <strong>del</strong> vostro<br />

olio possiamo darlo”.<br />

Mons. Tonino Bello è stato<br />

un precursore <strong>del</strong>la “nuova<br />

evangelizzazione; è<br />

stato pastore <strong>del</strong>le braccia<br />

aperte; ha incarnato una<br />

Chiesa povera e per i poveri”.<br />

Proprio come Papa<br />

Francesco.<br />

don Biagio Mon<strong>di</strong>no<br />

24


Ex voto da Beltrame<br />

Il pittore Giovanni Lasagna e l’ex voto<br />

Nel passato numero ho<br />

parlato <strong>di</strong> un ex voto ricavato<br />

nel 1962 da una<br />

tavola <strong>di</strong> Achille Beltrame<br />

<strong>del</strong> 1937.<br />

Ebbene adesso possiamo<br />

dare un nome all’autore<br />

<strong>di</strong> quell’ex-voto.<br />

Mi ha infatti cercato, tramite<br />

don Willi, la signora<br />

Vittoria Pelissero Rivoira<br />

figlia <strong>di</strong> Pellissero Bartolomeo<br />

raffigurato nell’ex<br />

voto ricavato tenendo<br />

presente una tavola<br />

<strong>di</strong> Achille Beltrame<br />

per “La Domenica <strong>del</strong><br />

Corriere” .<br />

La signora ricorda che<br />

il padre si era rivolto,<br />

per far realizzare<br />

l’ex voto da recare al<br />

santuario, a Giovanni<br />

Lasagna, un bravo<br />

pittore e decoratore<br />

fossanese che ha operato<br />

per anni assieme<br />

al pittore Nino Fracchia<br />

e che ha lasciato<br />

suoi lavori nella<br />

decorazione <strong>di</strong> molte<br />

chiese non soltanto<br />

nel fossanese, in molti<br />

piloni e cappelle ed anche<br />

in numerosi ex voto.<br />

Con molto rispetto per<br />

l’autore <strong>del</strong>la tavola originaria,<br />

Giovanni Lasagna<br />

non ha firmato l’ex<br />

voto in quanto non era<br />

sua l’idea <strong>del</strong>l’immagine<br />

come costruita,<br />

Egli quin<strong>di</strong> si limitò ad<br />

eseguire una copia <strong>di</strong> un<br />

lavoro altrui e, trattandosi<br />

<strong>di</strong> copia <strong>di</strong> un lavoro<br />

altrui, non appose la sua<br />

firma sul <strong>di</strong>pinto.<br />

Ma quanto sono venuto<br />

scrivendo a proposito <strong>di</strong><br />

quell’ex voto ci parla <strong>di</strong><br />

quanto fosse capace <strong>di</strong><br />

aggiornare la collezione<br />

iconografica l’autore <strong>del</strong><br />

<strong>di</strong>pinto.<br />

Giovanni Lasagna era probabilmente,<br />

come tanti in<br />

quegli anni, un lettore de<br />

“La Domenica <strong>del</strong> Corriere”<br />

e quin<strong>di</strong> aveva colto<br />

che quella immagine,<br />

avrebbe potuto essergli<br />

utile in futuro quando si<br />

fosse cimentato a <strong>di</strong>pingere<br />

un ex voto; mise quin<strong>di</strong><br />

da parte quella tavola e,<br />

a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> venticinque<br />

anni, la riesumò dal suo<br />

“archivio personale” per<br />

riproporcela in un quadro<br />

che ancora si conserva<br />

dopo cinquant’anni.<br />

Carlo Morra<br />

25


Cussanio news<br />

Vita <strong>di</strong> casa nostra<br />

Maggio è in arrivo, il nostro mese, o meglio, il mese<br />

<strong>del</strong>le apparizioni, <strong>del</strong>l’incontro <strong>di</strong> Maria con le comunità<br />

parrocchiali e con i tanti pellegrini che passano al<br />

santuario. Vedremo allora che cosa ci sarà <strong>di</strong> bello,<br />

speriamo tan to!!<br />

Abbiamo celebrato la santa Pasqua, i giorni <strong>del</strong>la<br />

passione e poi la risurrezio ne. Quattro giorni, a partire dal<br />

giovedì santo, che ha visto un grande afflusso <strong>di</strong> fe <strong>del</strong>i. Li<br />

abbiamo vissuti passo passo, dopo il lungo tempo <strong>di</strong><br />

quaresima. Forse l’entu siasmo e la ventata <strong>di</strong> aria nuova<br />

portata da Papa Francesco hanno dato una carica nuova<br />

alle nostre comunità. Speriamo <strong>di</strong> essere sempre persone<br />

nuove che, come ci <strong>di</strong>ce la parola <strong>di</strong> Dio, sappiano guardare<br />

in alto dove sta Cristo risorto e cercare le cose <strong>di</strong> lassù e<br />

un po’ meno quelle <strong>di</strong> questa terra!<br />

Non fatti eccezionali, una primavera che tarda a farsi<br />

sentire, si <strong>di</strong>rebbe: niente <strong>di</strong> nuovo sotto il sole.<br />

La nuova Pro Loco<br />

Festeggiando i <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> attività è partita la nuova Pro<br />

Loco: sono giovani (???), volenterosi e hanno voluto dare<br />

subito saggio <strong>del</strong>le loro ca pacità con la cena <strong>di</strong> partenza.<br />

Auguri!!!<br />

26


Cussanio news<br />

2 marzo: Motoraduno<br />

Hanno rombato le moto: dal moto raduno a<br />

<strong>Fossano</strong>, una rappresen tanza dei centauri è<br />

venuta a ricordare i loro morti. Al cippo nel<br />

parco con don Mario Dompè hanno pregato<br />

per i loro giovani amici scomparsi, lasciando<br />

una corona <strong>di</strong> fiori. Un bacio alle foto e poi<br />

i motori hanno sparato il loro saluto.<br />

27


La baby cantoria<br />

È partita sparata il 21<br />

aprile... poi arriveranno i<br />

pellegrinaggi e non ci sarà<br />

più spazio per loro. Una<br />

messa cantata al completo:<br />

voci squillanti, pilo tate da<br />

Marina e Cristina. Ma<br />

l’anno è lungo e speriamo <strong>di</strong><br />

vederli ancora all’opera:<br />

Coraggio!!<br />

Cussanio news<br />

Coppie in festa<br />

31 marzo:<br />

55 anni <strong>di</strong> matrimonio:<br />

Giovanni Fusta e Vittoria Mellano,<br />

produzione lo cale <strong>di</strong> Cussanio.<br />

Il 14 aprile,<br />

per 50 anni <strong>di</strong> vita insieme,<br />

sono venuti al santuario<br />

Giacomo Pantaleo e Adriana Morra<br />

(purtroppo mancava il fotografo)<br />

28


21 aprile: tre coppie insieme<br />

per 50 anni insieme!<br />

Cussanio news<br />

Piero Mandrile e Giovanna Cavallero<br />

<strong>di</strong> Carmagnola<br />

Agostino Borello e M. Maddalena Rinero,<br />

<strong>di</strong> Genola<br />

Mario Bosio e Agnese Galvagno,<br />

<strong>di</strong> Savigliano<br />

25 aprile - 55° <strong>di</strong> matrimonio:<br />

Sebastiano Chiaramello e Giovanna Cometto<br />

<strong>di</strong> Cervere<br />

29<br />

don Willy


Amare Cussanio<br />

La vostra generosità<br />

FINO A 25 EURO<br />

Alla<strong>di</strong>o Pietro <strong>Fossano</strong>; Ballario Nicola<br />

Savigliano; Franco Teresa Savigliano;<br />

Giordano Caterina <strong>Fossano</strong>; Ndreu <strong>Fossano</strong>;<br />

Falco Antonio Chieri; Margaria Alberto<br />

Savigliano; Racca Carlo <strong>Fossano</strong>; Salomone<br />

Mario Cussanio; Abrami Fam. Cussanio;<br />

Aimetta Caterina Genola; Allasia Bartolomeo<br />

Cussanio; Ballario Maurizio Cussanio;<br />

Carezzana Antonio Savigliano; Giorgis Carlo<br />

Cussanio; Girar<strong>di</strong> Lena Torino; Girar<strong>di</strong> Lena<br />

Torino; Racca Renato Savigliano; Risso Maria<br />

Anna Saluzzo; Testa Lorenzina Marene;<br />

Gerbaudo Rodolfo Salmour; Racca Simona<br />

Druento<br />

FINO A 50 EURO<br />

Barale Giuseppe Cussanio; Bertola Dario<br />

Marene; Brero Silvana Boschetti; Ferrero<br />

Michelina ved. Rosatello Lagnasco; Giobergia<br />

Mario Genola; Marengo Lorenzo <strong>Fossano</strong>;<br />

Sabena Giuseppe Savigliano; Barale F.lli<br />

Cussanio; Tavella Beppe Cussanio; Bertolino<br />

Anna e Piero <strong>Fossano</strong>; Bessone Nando<br />

<strong>Fossano</strong>; Casavecchia e Mulassano Coniugi;<br />

Dado Fiorenzo Racconigi; Ferrero Paolo<br />

Poirino; Fia Agnese Torino; Folco Anna -<br />

Favole Giuseppe <strong>Fossano</strong> nel 50° <strong>di</strong> matrimonio;<br />

Gagna Mariella <strong>Fossano</strong>; Negro Guido<br />

<strong>Fossano</strong>; Olivero - Crosetto Gerbo; Origlia<br />

Carlo Genola; P.P. Marene; Panero Giuseppe<br />

<strong>Fossano</strong>; Pettiti Franco <strong>Fossano</strong>; Picco Maria<br />

<strong>Fossano</strong>; Roccia Antonio Baligio; Vivalda<br />

Renato Savigliano per riscaldamento; Allasia<br />

Franco <strong>Fossano</strong>; Ambrogio Giuseppe Cussanio<br />

in memoria <strong>del</strong> figlio Franco; Baravalle<br />

Antonio Cussanio; Bertoglio Pierino Genola;<br />

Bosio Mario e Agnese Savigliano nel 50° <strong>di</strong><br />

matrimonio; Calcagno Gianna Cuneo; Comba<br />

Maurizio <strong>Fossano</strong>; Desmero Fam. <strong>Fossano</strong>;<br />

Dogliani Giuseppe <strong>Fossano</strong>; Fam. Aragno<br />

Trinità; Fam. Olivero Monasterolo; Fam.<br />

Tomatis <strong>Fossano</strong>; Fodone Tommaso <strong>Fossano</strong>;<br />

Grasso Fam. Cussanio in suffragio papà<br />

Giuseppe; Gruppo Anziani Fiat Ferroviaria<br />

Savigliano; Mandrile Giovanni Centallo;<br />

Moiso Tortone <strong>Fossano</strong> nel matrimonio;<br />

Olivero - Crosetto Gerbo nel 50° <strong>di</strong> matrimonio;<br />

P.P. Cervere; Panero Stefano e Esterina<br />

Trinità nel 40° <strong>di</strong> matrimonio; Parrocchia S.<br />

Giuseppe Cuneo; Rosso Attilio Rocca De’<br />

Bal<strong>di</strong>; Rostagno Gianfranco <strong>Fossano</strong>; Scotto<br />

Giuseppina <strong>Fossano</strong><br />

FINO A100 EURO<br />

Panero Enrico Cussanio; Parrocchia Natività<br />

B.V.M. Ventimiglia; Con. Fusta Giovanni e<br />

Vittoria Cussanio; Zorniotti Francesco<br />

<strong>Fossano</strong>; Scouts per accoglienza; Cagliero<br />

Domenico <strong>Fossano</strong>; Associazioe ANMIL<br />

<strong>Fossano</strong>; Baravalle F.lli Cussanio; Barbero<br />

Marcello e Marina Centallo; Cerruti Franco<br />

Genola; Ferrero Francesco e Bruna Marene;<br />

Liboà Bruno Coniugi Carmagnola nel 50° <strong>di</strong><br />

matrimonio; P.P. <strong>Fossano</strong>; P.P. Cussanio; P.P.<br />

Genola; Proloco Cussanio per uso locali; Ricca<br />

Romano S. Benigno; Rivoira Giuseppe<br />

<strong>Fossano</strong>; Sansol<strong>di</strong> Sereno Marilena <strong>Fossano</strong><br />

FINO A 150 EURO<br />

La famiglia Cussanio in ricordo <strong>di</strong> Pier Franco;<br />

Squarotti Massimo <strong>Fossano</strong>; Mandrile<br />

Giovanni Carmagnola nel 50° <strong>di</strong> matrimonio;<br />

P.P. Genola; P.P. S. Martino per riscaldamento<br />

FINO A 260 EURO<br />

Ambrogio Domenico e Teresa; Comunità<br />

Cenacolo per uso locali; Aimetta Bruno<br />

Genola; Anniversari <strong>di</strong> matrimonio Cussanio<br />

FINO A 400 EURO<br />

Incontro Matrimoniale per accoglienza; P.P.<br />

<strong>Fossano</strong>; P.P. Genola In suff. Mario Pompeiano<br />

FINO A 1.000 EURO<br />

Fran<strong>di</strong>no Ernesto e Giovanna Savigliano<br />

COLLETTE<br />

Massari Tavella - Daniele Cussanio Colletta<br />

Euro 2.670,00, Massari Tavella - Daniele<br />

Cussanio Colletta Euro 2.770,00<br />

30


Forse c’è chi si domanda in<br />

quale maniera potrà essere<br />

ricordato dopo la morte, come<br />

possa usare <strong>del</strong>le sue sostanze,<br />

come possa compiere un’opera<br />

buona anche quando non ci<br />

sarà più.<br />

La grande famiglia cristiana da<br />

sempre ha inventato e sostenuto<br />

interventi sia per il culto sia<br />

per la carità sia per la formazione.<br />

Ha realizzato e continua a<br />

realizzare opere imponenti<br />

destinate a durare nel tempo e<br />

che per secoli saranno utilizzate<br />

da tutta la comunità.<br />

Cussanio è stato nei secoli<br />

centro <strong>di</strong> formazione spirituale<br />

Quadri ex voto<br />

Amare Cussanio<br />

Collabora anche tu<br />

Grazie<br />

a chi ci sostiene con la preghiera,<br />

suggerimenti e critiche costruttive...<br />

a chi ci sostiene finanziariamente con le<br />

offerte<br />

a chi dona un po’ <strong>del</strong> proprio tempo per<br />

la cura <strong>del</strong> parco, <strong>del</strong>le aiuole, <strong>del</strong>le siepi<br />

a chi pensa alla pulizia <strong>del</strong>la Chiesa<br />

a chi si fa carico <strong>del</strong>la sistemazione dei<br />

fiori in Chiesa<br />

a chi ci procura i fiori<br />

a tutti coloro che amano il <strong>Santuario</strong><br />

Per ricordare grazie ricevute<br />

dalla Madonna<br />

<strong>del</strong>la Divina Provvidenza<br />

lasciando un segno al <strong>Santuario</strong><br />

con un quadro<br />

votivo, esso non<br />

sia un quadro generico<br />

con la semplice<br />

foto <strong>del</strong> graziato o<br />

comperato in negozi<br />

<strong>di</strong> articoli religiosi<br />

o composto con<br />

foto <strong>del</strong>l’incidente:<br />

auto <strong>di</strong>strutte, cantieri<br />

<strong>di</strong> strutture in<br />

costruzione…<br />

ed umana, le lapi<strong>di</strong> presenti in<br />

<strong>Santuario</strong> o nell’ex convento ci<br />

<strong>di</strong>cono che esse sono nate e si<br />

sono conservate grazie a quanti<br />

nei loro testamenti si sono<br />

ricordati <strong>di</strong> queste istituzioni.<br />

Se una volta, con <strong>di</strong>sponibilità<br />

finanziaria molto più limitate<br />

persone umili e ricchi signori<br />

hanno lasciato il <strong>Santuario</strong><br />

erede <strong>di</strong> parte <strong>del</strong>la loro sostanza,<br />

perché ciò non può avvenire<br />

anche ora?<br />

In questi anni molto è stato<br />

fatto, ma molto resta ancora da<br />

fare per conservare, migliorare<br />

ed offrire soprattutto alle famiglie<br />

ed ai giovani la possibilità<br />

<strong>di</strong> usufruire <strong>di</strong> Cussanio per<br />

giornate <strong>di</strong> formazione e weekend<br />

<strong>del</strong>lo Spirito. Chiunque<br />

volesse, una volta sod<strong>di</strong>sfatti<br />

eventuali obblighi <strong>di</strong> giustizia,<br />

ricordare il <strong>Santuario</strong> nelle sue<br />

ultime volontà ricor<strong>di</strong> che<br />

l’esatta e completa denominazione<br />

è: <strong>Santuario</strong> “Madre<br />

<strong>del</strong>la Divina Provvidenza”<br />

Piazza Madonna <strong>del</strong>la<br />

Provvidenza, 9 12045 Cussanio<br />

- <strong>Fossano</strong> (CN).<br />

A nome <strong>del</strong>l’amministrazione<br />

ringrazio quanti vorranno comprendere<br />

il senso <strong>di</strong> queste considerazioni.<br />

don Biagio Mon<strong>di</strong>no<br />

IMPORTANTE<br />

Sostenete<br />

il <strong>Bollettino</strong> <strong>del</strong> <strong>Santuario</strong><br />

ABBONAMENTO ORDINARIO 10,00<br />

ABBONAMENTO SOSTENITORE 25,00<br />

causa i costi elevati <strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>toria e <strong>del</strong>la spe<strong>di</strong>zione siamo costretti<br />

a non inviare più il <strong>Bollettino</strong> a coloro che non sono in regola<br />

con l’abbonamento da qualche anno.<br />

Il quadro sia <strong>di</strong>pinto ad<br />

olio su tela, <strong>di</strong> modeste<br />

proporzioni e riveli il rapporto<br />

tra l’episo<strong>di</strong>o e la<br />

Madonna che è stata invocata.<br />

Si evitino <strong>di</strong>segni<br />

puerili. Si può aggiungere,<br />

in un angolo, la propria<br />

foto, formato tessera,<br />

con la <strong>di</strong>citura<br />

<strong>del</strong>la grazia ricevuta<br />

e data <strong>del</strong>l’evento.<br />

Il <strong>Santuario</strong> non<br />

si ritiene obbligato<br />

ad esporre quadri<br />

che non hanno le<br />

suddette caratteristiche,<br />

come risulta<br />

dall’esemplare allegato.<br />

31


Orario Sante Messe in <strong>Santuario</strong><br />

Mese <strong>di</strong> Maggio<br />

Festivo: ore 7 - 8 - 9,30 - 11 - 17,30<br />

Feriale: 6,30 - 7 - 19<br />

Ora Solare<br />

Festivo: ore 9,30 - 11 - 16,30<br />

Prefestivo: 18 - Feriale: 18,30<br />

Ora Legale<br />

Festivo: ore 8 - 9,30 - 11 - 17,30<br />

Prefestivo: 19 - Feriale: 19

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