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Relazione storica - Comune di Minerbio

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RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO DEL PALAZZO COMUNALE – LOTTO III<br />

<strong>Relazione</strong> Storica<br />

3 – La deviazione del fiume Savena e l’espansione <strong>di</strong> <strong>Minerbio</strong><br />

Nel 1561 fu realizzata la deviazione del fiume Savena, il cui corso venne spostato verso Ovest. In questo<br />

modo l’ambiente <strong>di</strong>venne più salubre, e fu realizzata una nuova strada dove prima era il letto del fiume, oggi<br />

denominata via Garibal<strong>di</strong>. Fu così che l’espansione del paese ebbe luogo lungo questa via, chiamata allora<br />

“lo Stradone”, in <strong>di</strong>rezione Nord, verso la chiesa.<br />

E’ lungo questa <strong>di</strong>rettrice, <strong>di</strong>staccandosi dal nucleo originario feudale, che nei secoli a seguire avvenne<br />

l’espansione dell’e<strong>di</strong>ficato <strong>di</strong> <strong>Minerbio</strong>, con la costruzione degli e<strong>di</strong>fici rappresentativi delle istituzioni che<br />

succedettero al regime feudale.<br />

Lo Stradone, collegato alla via proveniente da Bologna, <strong>di</strong>venne quin<strong>di</strong> la <strong>di</strong>rettrice principale dello sviluppo<br />

dell’e<strong>di</strong>ficato. Lungo questa via, nel 1424, venne costruito l’Oratorio della Natività <strong>di</strong> Maria ad opera della<br />

Compagnia del Suffragio, presente a <strong>Minerbio</strong> fin dai primi anni del XVII secolo. La stessa Compagnia del<br />

Suffragio farà costruire, circa un secolo più tar<strong>di</strong>, un altro ricovero per gli orfani affiancato al primo,<br />

l’Orfanatrofio <strong>di</strong> San Carlo, destinato in seguito a <strong>di</strong>venire l’attuale sede municipale.<br />

Con la caduta della giuris<strong>di</strong>zione della famiglia Isolani, l’abitato cominciò a subire una forte espansione<br />

anche al <strong>di</strong> fuori del borgo, sul percorso dell’antico alveo del fiume Savena, che attraversava l’attuale centro<br />

del paese. La sua presenza è testimoniata dal toponimo Savena Vecchia che si conserva attualmente nei due<br />

tratti <strong>di</strong> strada comunale appena fuori dal centro abitato verso Ferrara (Via Savena Inferiore) e verso Bologna<br />

(Via Savena Superiore) e che alimentava le fosse del borgo fortificato.<br />

Con la venuta <strong>di</strong> Napoleone, il territorio fu ricompreso in un <strong>di</strong>stretto che raggruppava più <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci paesi nei<br />

pressi <strong>di</strong> <strong>Minerbio</strong>. Deposto Napoleone, dopo il 1815 <strong>Minerbio</strong> venne assegnata in un primo tempo al<br />

comune <strong>di</strong> Budrio, per poi ritrovarsi tre anni dopo comune esso stesso, con aggregate le frazioni <strong>di</strong> Ca’ de<br />

Fabbri e San Giovanni in Triario. Sempre nel XIX secolo vennero attuate non poche opere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

pubblica, sorsero le prime attività industriali e verso la fine del secolo si andarono costituendo le prime<br />

associazioni operaie, come la Società Operaia <strong>di</strong> Mutuo Soccorso nel 1884.<br />

All’inizio del XX secolo i socialisti conquistarono il potere. Il territorio conobbe un notevole impulso con<br />

l’attivazione della tranvia a vapore Bologna – Malalbergo, ma poi arrivarono le due guerre, che costarono<br />

molte vittime.<br />

Arch. Riccardo Cami<br />

Ing. Tiziana Laffi<br />

Ing. Mirco Balugani Pag. 3 Gennaio 2012

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