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Numero 2, 2006 - GuIT - Scuola Superiore Sant'Anna

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ArsT E Xnica Nº 2, Ottobre <strong>2006</strong>Libretti in LA T E X<br />

A5<br />

A3<br />

A4<br />

Letter<br />

A0<br />

A1<br />

A2<br />

Figura 2: La serie dei formati di carta dello standard<br />

internazionale ISO, derivata dallo standard tedesco<br />

DIN, fino al formato A5. L’area ombreggiata<br />

corrisponde al formato Letter (216 × 279 mm), usato<br />

negli Stati Uniti e in Canada, qui sovrapposto<br />

al comune formato A4 (210 × 297 mm).<br />

nanzi tutto, per ovvi motivi, ogni formato ha una<br />

superficie pari alla metà di quello precedente, il che<br />

permette sempre di stampare su un’unica facciata<br />

di un foglio in formato An due pagine di formato<br />

A(n − 1), quattro di formato A(n − 2) e così via.<br />

Inoltre, il rapporto fra il lato maggiore e il lato<br />

minore del foglio di ogni formato è costante e pari<br />

a √ 2; ciò risulta particolarmente comodo, oltre<br />

che per gli ingrandimenti e le fotocopie, quando si<br />

tratta di ridimensionare le pagine e adattarne un<br />

certo numero su fogli di formato maggiore: vedremo<br />

qualche esempio più avanti. Gli Stati Uniti e<br />

il Canada non seguono la convenzione ISO e usano<br />

il formato Letter (216 × 279 mm o 8, 5 × 11 in),<br />

leggermente più largo e più basso del formato A4,<br />

che è anche il formato nativo di L A TEX. 1<br />

Segnature, legatura e rilegatura<br />

Nella stampa non-professionale, come quella di una<br />

tesi, ogni pagina del testo viene stampata separatamente<br />

su un foglio delle sue stesse dimensioni. Le<br />

due uniche varianti sono la stampa solo-fronte (una<br />

pagina per foglio) e la stampa fronte-retro (due<br />

pagine per foglio). I fogli vengono poi uniti semplicemente<br />

impilandoli uno sull’altro, e fissandoli sul<br />

lato in diversi modi (con un punto metallico, una<br />

spirale, con la colla, ecc.).<br />

I termini “legatura” e “rilegatura” vengono a<br />

volte usati come sinonimi. Seguendo Marchesi<br />

et al. (1999), chiameremo per comodità legatura<br />

l’operazione di mettere assieme e fissare i fogli<br />

di un libro e rilegatura la successiva operazione di<br />

aggiungere una copertina. Nella stampa artigianale,<br />

1. “Letter” viene talvolta tradotto con l’italiano “quadrotta”,<br />

che tuttavia sembrerebbe riferirsi a un formato di<br />

270 × 440 mm.<br />

solitamente esiste solo la legatura, dato che la<br />

copertina è costituita da due ulteriori fogli (pagine<br />

fuori testo) aggiunte in testa e in coda al blocco<br />

del documento.<br />

La stampa professionale prevede che le pagine di<br />

un documento vengano stampate su un certo numero<br />

di segnature, che vengono poi legate assieme<br />

e infine rilegate per produrre il libro finale. Una<br />

segnatura è un foglio sul quale vengono stampate<br />

fronte-retro diverse pagine del documento, in un<br />

ordine e orientamento tali per cui il foglio possa<br />

poi venir piegato e tagliato in modo da ottenere<br />

un fascicolo correttamente sfogliabile (si veda per<br />

esempio la figura 3). 2 In linguaggio tecnico, l’operazione<br />

di disporre le pagine sul foglio nell’ordine<br />

e orientamento corretto è chiamata imposizione<br />

(o “impostazione”). Le segnature vengono poi messe<br />

assieme in un blocco, che costituisce il volume,<br />

e legate assieme con vari metodi (a filo, a colla,<br />

ecc.). Infine, si aggiunge una copertina (rigida o<br />

morbida) che è un foglio di grandi dimensioni (per<br />

l’esattezza, alto quanto le pagine del volume e largo<br />

il doppio più lo spessore del volume stesso) che<br />

viene fissato al blocco delle segnature a colla o con<br />

altri metodi (si veda Marchesi et al. (1999)).<br />

Esistono vari tipi di segnature. La più semplice,<br />

chiamata in-folio, si ottiene piegando il foglio lungo<br />

il lato maggiore e senza nessun taglio. In questo<br />

caso, l’imposizione è semplice: occorre stampare<br />

su una facciata del foglio la prima e la quarta pagina,<br />

sull’altra la seconda e la terza, in modo che<br />

la seconda sia sul retro della prima e la quarta sul<br />

retro della terza. Dopo la piegatura, il risultato è<br />

un fascicolo di quattro pagine già ordinate. Una<br />

segnatura in quarto (o in-4°) si ottiene piegando<br />

successivamente il foglio per due volte (sempre sul<br />

lato lungo) e tagliando lungo la prima piega. Il<br />

risultato è un fascicolo ordinato di otto pagine, la<br />

cui superficie è appunto un quarto di quella del<br />

foglio originale (si veda la figura 3 a fronte). Similmente,<br />

la segnatura in ottavo (o in-8°) prevede tre<br />

pieghe, sempre lungo il lato maggiore, e due tagli,<br />

lungo le prime due pieghe, e produce un fascicolo<br />

con 16 pagine. E così via:<br />

Pieghe Tagli Pagine Nome<br />

(n) (n − 1) (2 n )<br />

1 0 4 in-folio<br />

2 1 8 in-4°<br />

3 2 16 in-8°<br />

4 3 32 in-16°<br />

5 4 64 in-32°<br />

2. “Segnatura” è anche il numero progressivo o il segno<br />

di riconoscimento stampato sulla prima pagina di ognuno<br />

dei fascicoli così ottenuti, in modo da poterli comodamente<br />

ordinare prima della legatura. Solitamente, la parte del<br />

foglio con la segnatura risulta asportata durante la rifilatura<br />

del volume. A volte si usa, per indicare la segnatura come<br />

fascicolo, il termine antiquato “quinterno”, che indicava un<br />

gruppo di cinque fogli piegati in due e inseriti uno dentro<br />

all’altro.<br />

16

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