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Reattori chimici - Itisfocaccia.it

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<strong>Reattori</strong> <strong>chimici</strong><br />

Per reattore si intende il conten<strong>it</strong>ore nel quale viene fatta avvenire una reazione o una<br />

serie di reazioni chimiche. Di norma i reattori possono essere suddivisi in due<br />

categorie:<br />

1. reattori discontinui (batch)<br />

2. reattori continui, i quali possono a loro volta essere classificati in due gruppi<br />

principali:<br />

a) reattori a perfetta miscelazione (Constant Flow Stirred Tank Reactor,<br />

CFSTR, o Continous Stirred Tank reactor, CSTR)<br />

b) reattori con flusso a pistone (Plug Flow Reactor, PFR)<br />

Nella progettazione di queste apparecchiature si fa ricorso ai bilanci di materia e di<br />

energia (quest’ultimo utilizzato prevalentemente quando il sistema non è isotermo),<br />

nonché alle equazioni relative alla cinetica della reazione che avviene all’interno del<br />

reattore.<br />

Bilancio di materia<br />

Il bilancio di materia generalizzato, rifer<strong>it</strong>o ad una generica specie chimica, può<br />

essere scr<strong>it</strong>to come:<br />

Q.tà iniziale + Q.tà entrante + Q.tà generata = Q.tà finale + Q.tà uscente + Q.tà consumata<br />

E, ponendo pari a:<br />

Q.tà accumulata = Q.tà finale - Q.tà iniziale<br />

Tale bilancio diviene:<br />

Q.tà entrante - Q.tà uscente + Q.tà generata - Q.tà consumata = Q.tà accumulata<br />

Dividendo tutti i termini della su scr<strong>it</strong>ta uguaglianza per l’intervallo di tempo ∆t<br />

relativamente al quale viene esegu<strong>it</strong>o il bilancio:<br />

Portata − Portata + veloc<strong>it</strong>à − veloc<strong>it</strong>à = veloc<strong>it</strong>à<br />

Il termine<br />

media<br />

entrante<br />

veloc<strong>it</strong>à<br />

media<br />

di accumulo<br />

media<br />

uscente<br />

media<br />

di generazione<br />

media<br />

di consumo<br />

media<br />

di accumulo<br />

può essere espresso in funzione del numero n di moli e della<br />

concentrazione C della specie chimica che viene bilanciata nonché del volume V del<br />

sistema:<br />

nfinale<br />

−niniziale<br />

Cfinale<br />

⋅Vfinale<br />

− Ciniziale<br />

⋅Viniziale<br />

veloc<strong>it</strong>àmedia<br />

=<br />

=<br />

di accumulo ∆t<br />

∆t<br />

Relazione che, se il volume V è costante, diviene:<br />

Cfinale<br />

− Ciniziale<br />

veloc<strong>it</strong>àmedia<br />

= V ⋅<br />

di accumulo ∆t<br />

Analogamente il termine di generazione (o di consumo) viene normalmente indicato<br />

con:<br />

veloc<strong>it</strong>à = V ⋅r<br />

media<br />

di generazione<br />

media<br />

di generazione<br />

1


Dove il simbolo “r” (dall’inglese “rate”) indica la veloc<strong>it</strong>à per un<strong>it</strong>à di volume ossia le<br />

moli della sostanza, sulla quale stiamo eseguendo il bilancio, che si sono formate o si<br />

sono consumate nell’intervallo di tempo ∆t e nell’un<strong>it</strong>à di volume del sistema.<br />

Considerando intervalli di tempo sempre più piccoli (al lim<strong>it</strong>e per ∆t → 0 ) l’equazione<br />

di bilancio potrà scriversi come:<br />

Portata − Portata + veloc<strong>it</strong>à − veloc<strong>it</strong>à = veloc<strong>it</strong>à<br />

In cui:<br />

veloc<strong>it</strong>à<br />

veloc<strong>it</strong>à<br />

veloc<strong>it</strong>à<br />

entrante<br />

di accumulo<br />

di generazione<br />

di consumo<br />

Reattore batch ideale<br />

dC<br />

= V ⋅<br />

dt<br />

= V ⋅r<br />

= V ⋅r<br />

uscente<br />

di generazione<br />

di consumo<br />

di generazione<br />

di consumo<br />

di accumulo<br />

In un reattore di questo tipo i reagenti sono inizialmente caricati all’interno<br />

dell’apparecchio dove vengono ben mescolati e lasciati reagire per un certo tempo. Il<br />

prodotto finale viene quindi scaricato. Questa è un’operazione in regime variabile in<br />

quanto la composizione cambia nel tempo. Nell’analisi di questo tipo di sistemi<br />

generalmente si suppone che in ogni punto del reattore la composizione sia la stessa<br />

(condizione di ideal<strong>it</strong>à). Le portate entranti ed uscenti sono entrambe nulle per cui,<br />

considerando il bilancio rispetto ad un generico componente A:<br />

dCA<br />

dCA<br />

∓ rA<br />

⋅V<br />

= V ⋅ ⇒ rA<br />

= ∓<br />

dt dt<br />

Dove va preso il segno “-“ se A è un reagente (in tal caso r A è la veloc<strong>it</strong>à di consumo<br />

per un<strong>it</strong>à di volume) mentre se A è un prodotto deve essere utilizzato il segno “+”.(r A =<br />

veloc<strong>it</strong>à di generazione). In quanto sopra si è supposto costante il volume V del<br />

sistema, se tale ipotesi non può essere r<strong>it</strong>enuta valida, le formule sopra scr<strong>it</strong>te devono<br />

essere opportunamente modificate.<br />

2


Separando le variabili e integrando l’equazione precedente:<br />

dC<br />

dt = ∓<br />

r<br />

t<br />

∫<br />

dt = ∓<br />

0<br />

C<br />

C<br />

C<br />

A<br />

A<br />

∫<br />

A0<br />

A<br />

dC<br />

r<br />

A<br />

A<br />

A<br />

dCA<br />

t = ∓<br />

∫<br />

(1)<br />

r<br />

C<br />

A0<br />

A<br />

Se A è un reagente, tale relazione può essere posta in termini di conversione X A , data<br />

dal rapporto:<br />

nA<br />

iniziali<br />

−nA<br />

nA<br />

reag<strong>it</strong>e nA<br />

iniziali<br />

−nA<br />

V CA,0<br />

− CA<br />

XA<br />

= =<br />

=<br />

= ⇒ CA<br />

= CA,0<br />

⋅( 1 − XA<br />

)<br />

n<br />

n<br />

A iniziali<br />

nA<br />

iniziali<br />

A iniziali CA,0<br />

V<br />

t = −<br />

C<br />

C<br />

A<br />

∫<br />

A0<br />

dC<br />

r<br />

A<br />

X A<br />

A<br />

= C<br />

A0<br />

⋅<br />

X<br />

A<br />

∫<br />

dX<br />

r<br />

0 A<br />

A<br />

NA0<br />

dXA<br />

t = ⋅<br />

V ∫<br />

(2)<br />

r<br />

0 A<br />

Dove N A0 sono le moli di A introdotte inizialmente nel reattore. La (2) consente, nota<br />

la cinetica di reazione, di ricavare, ad esempio, il volume V del reattore necessario ad<br />

ottenere in un certo tempo t una assegnata conversione X A .<br />

Reattore CSTR ideale<br />

In questo tipo di apparecchiatura, i reagenti in ingresso vengono perfettamente<br />

miscelati e il prodotto di reazione viene prelevato con continu<strong>it</strong>à. Si tratta di un<br />

reattore il cui contenuto ha la stessa composizione in ogni punto e la corrente uscente<br />

ha la stessa composizione del fluido all’interno del reattore (condizione di ideal<strong>it</strong>à).<br />

Se il sistema funziona in condizioni stazionarie, l’accumulo è nullo per cui il bilancio<br />

(esegu<strong>it</strong>o sul generico componente A) diviene:<br />

Q ⋅C<br />

− Q ⋅C<br />

∓ r ⋅V<br />

0<br />

in A,0 out A A<br />

=<br />

In cui Q è la portata volumetrica e va preso segno “-“ se A è un reagente altrimenti il<br />

segno “+” se A è un prodotto di reazione. La condizione di stazionarietà implica anche<br />

la costanza del volume 1 e quindi della portata volumetrica Q, per cui il bilancio si<br />

scrive:<br />

Q ⋅ C − C ∓ r ⋅V<br />

( ) 0<br />

A,0 A A<br />

=<br />

1 Esistono due modi diversi di realizzare in pratica la stazionarietà di funzionamento per questo tipo di reattori quando siano<br />

utilizzati nei processi biotecnologici. In un caso (reattore chemostatico o chemostato) può (o meno) essere controllata la portata<br />

in ingresso ma non viene esegu<strong>it</strong>o alcun controllo della concentrazione in usc<strong>it</strong>a. Nel secondo caso (reattore turbidostatico o<br />

turbidostato) la concentrazione in usc<strong>it</strong>a viene continuamente mon<strong>it</strong>orata e controllata agendo sulla portata in ingresso. In<br />

entrambi i casi il volume utile dell’apparecchio è determinato da uno stramazzo o tram<strong>it</strong>e un tubo di troppo pieno (o un sistema più<br />

sofisticato) che fa sì che le portate in ingresso e usc<strong>it</strong>a siano costantemente uguali.<br />

3


V<br />

Q<br />

( C − C )<br />

CSTR A,0 A<br />

= (3)<br />

± r<br />

A<br />

Se la sostanza A è un reagente, è possibile definire per essa la conversione X A per cui,<br />

se il volume V del sistema è costante, il bilancio si scrive:<br />

C = C ⋅ 1 − X<br />

A<br />

V<br />

F<br />

A,0<br />

A,0<br />

X<br />

r<br />

A<br />

( )<br />

A<br />

CSTR A<br />

= (4)<br />

Dove F A,0 è la portata molare di A in ingresso al reattore.<br />

Reattore PFR<br />

Un reattore PFR è schematizzabile come un tubo che viene alimentato con i reagenti e<br />

da cui fuoriescono continuamente i prodotti di reazione.<br />

4


In un reattore di questo tipo si suppone che la portata della miscela reagente sia tale<br />

da non consentire diffusione assiale (né nel verso della corrente né in senso opposto)<br />

e che la concentrazione delle diverse specie sia la stessa in tutti i punti appartenenti<br />

alla stessa sezione retta (condizione di ideal<strong>it</strong>à). Presupposto affinché possa esistere<br />

flusso a pistone è che ogni particella fluida attraversi il reattore con la stessa<br />

veloc<strong>it</strong>à ossia il tempo di permanenza nel reattore sia lo stesso per tutte le particelle.<br />

Il bilancio di materia effettuato sulla porzione di reattore compresa tra due sezioni<br />

rette poste tra loro alla distanza dz, fornisce (supponendo il sistema in condizioni<br />

stazionarie, ossia ad accumulo nullo):<br />

Q ⋅CA − Q ⋅( CA<br />

+ dCA<br />

) ∓ rA<br />

⋅dV<br />

= 0<br />

∓ r ⋅dV<br />

= Q ⋅<br />

A<br />

dC A<br />

dV dC<br />

=<br />

Q ∓ r<br />

A<br />

A<br />

Dove, al sol<strong>it</strong>o, il segno “-“ va preso se A è un reagente, altrimenti occorre prendere il<br />

segno “+”. Integrando su tutto il volume del reattore:<br />

V CA<br />

dCA<br />

∫ ∓ r<br />

0 C A<br />

A,0<br />

dV<br />

∫<br />

=<br />

Q<br />

V<br />

Q<br />

PFR<br />

C<br />

A,0<br />

dCA<br />

=<br />

∫ ± r<br />

CA<br />

A<br />

Ovvero, in termini di conversione X A (se A è un reagente):<br />

C = C ⋅ 1 − X<br />

A<br />

dC<br />

V<br />

Q<br />

A<br />

=<br />

= −C<br />

CA,0<br />

∫<br />

A,0<br />

( )<br />

A,0<br />

dC<br />

r<br />

A<br />

C A<br />

A<br />

X A<br />

dXA<br />

=<br />

∫<br />

A,0<br />

r<br />

0 A<br />

V<br />

F<br />

A<br />

⋅dX<br />

A<br />

= −C<br />

A,0<br />

⋅<br />

0<br />

∫<br />

XA<br />

dX<br />

r<br />

A<br />

A<br />

Riassumendo, i due tipi di reattore continuo, CSTR e PFR, possono essere raffigurati:<br />

(5)<br />

(6)<br />

5


Tutte le relazioni da (1) a (6), ricavate sia per reattore discontinuo che continuo,<br />

vengono chiamate equazioni di progetto perché consentono, fissata che sia la<br />

concentrazione finale C A desiderata (ovvero la conversione finale X A ) e la portata<br />

molare in ingresso F A,0 e nota che sia la cinetica della reazione r A , di ricavare il volume<br />

V del reattore necessario ad eseguire l’operazione richiesta.<br />

6

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