MAGISTRATO CAMERALE ANTICO Mappe e Disegni 127
MAGISTRATO CAMERALE ANTICO Mappe e Disegni 127
MAGISTRATO CAMERALE ANTICO Mappe e Disegni 127
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<strong>MAGISTRATO</strong> <strong>CAMERALE</strong> <strong>ANTICO</strong><br />
<strong>Mappe</strong> e <strong>Disegni</strong><br />
<strong>127</strong><br />
Mantova, 1993
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
Nota introduttiva<br />
Questa miscellanea di mappe e disegni fu rinvenuta nell’ambito di una ricognizione generale<br />
dell’archivio del cosiddetto Magistrato Camerale Antico, effettuata da chi scrive (Cfr. L’Archivio<br />
del Magistrato Camerale Antico, Mantova 1993, dattiloscritto presso la sala di studio). I documenti<br />
cartografici erano conservati ripiegati in un’unica busta; alcuni in cattivo stato di conservazione<br />
furono successivamente restaurati.<br />
Si tratta di 51 fogli, prodotti dal 1571 al secolo XIX, per lo più da maestranze tecniche,<br />
legate alle competenze espletate dagli Uffici del Magistrato, prima Ducale e poi Camerale,<br />
soprattutto in materia di Acque e Strade.<br />
Probabilmente erano stati riuniti insieme per ragioni di formato e avulsi dalla<br />
documentazione originaria di pertinenza, nell’ambito di lavori di riordinamento cui andò soggetto il<br />
fondo nella prima metà dell’Ottocento. Pur condotta secondo i canoni archivistici di allora,<br />
l’operazione fu improvvida, in quanto non furono mantenuti i riferimenti di collegamento con i<br />
fascicoli di appartenenza. (Alle medesime operazioni è del resto probabilmente da ricondurre anche<br />
la formazione del fondo cartografico miscellaneo “<strong>Mappe</strong> delle acque e risaie”, molte mappe<br />
sembrano infatti essere collegabili alla documentazione del Magistrato Camerale Antico).<br />
Mantova, agosto 1993<br />
Il Direttore<br />
Dott. Daniela Ferrari<br />
Al lavoro di schedature e ricognizione ha collaborato Fabiana Mignoni.<br />
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Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
n. 1<br />
1571, luglio 23, Venezia.<br />
Area nel territorio veronese di Palù.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquarello su carta, eseguito da Zan[ne de Remi] e Gasparo Perona.<br />
Mm.: 500 x 368.<br />
“Pertiche 200 veronese da piedi sei l’una” = mm. 100.<br />
Si tratta di un frammento di mappa da cui è stata tratta posteriormente copia (cfr. n. 2). In alto<br />
compare un’annotazione esplicativa, qui leggibile solo parzialmente e per intero nella copia, alla<br />
quale rimanda. L’orientamento indica il nord in alto.<br />
Restauro recente.<br />
n. 2<br />
1571, luglio 23, Venezia (copia).<br />
Area nel territorio veronese di Palù.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquarello su carta, eseguito da Zoan Battista di Remi e Gasparo<br />
Perona.<br />
Mm.: 555 x 1650.<br />
“Pertiche 200 veronese da piedi sei l’una” = mm. 100.<br />
La mappa, orientata con il nord in alto, è copia di una del 1571 (cfr. n. 1) e rappresenta un’area in<br />
parte valliva e in parte adibita a risicoltura nel territorio veronese di Palù. Porta le legende in alto al<br />
centro:<br />
“De comissione de’ chiarissimi signori proveditori sopra li Beni Inculti ad instantia de’ messer<br />
Iseppo et fratelli de’ Beroldi, io Zoan Battista de Remi, ordinario dell’officio, in compagnia de<br />
messer Gasparo Perona, extraordinario, ho fatto il presente dissegno, parte tratto da uno fatto per<br />
messer Giacomo da l’Abaco et parte da uno fatto per suo figlio messer Antonio, quanto a i<br />
lineamenti, tal ché io ho levato in dissegno solo dalla rosta di Beroldi, fino a quella di Boldieri, et il<br />
tutto ne funno mostrato da detti Beroldi, et suoi rapresentanti. Terminato in Venetia, alli 23 luglio<br />
1571”. “Fede facio io Iacomo Bracier, maser del officio chiarissimo di Beni Inculti haver fatto<br />
cavar la presente copia dal autenticho esistente nel officio apreso di me e fidelmente copia dal<br />
autenticho esistente nel officio apreso di me e fidelmente incontratto”. Annotazioni sul verso:<br />
“Disegno del Vallese et risare del Vallon et prati di detto Vallese”; “Dell’illustrissimo signor<br />
marchese Beroldo”; “Sul Veronese. 1571”.<br />
Restauro recente.<br />
n. 3<br />
1594, settembre 20, Venezia.<br />
Area del territorio veronese di Palù.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Feliciano Perona e Zanne Galese.<br />
Mm.: 435 x 1900.<br />
“Scalla di pertiche 150 veronese” = mm. 105.<br />
La mappa, orientata con il Nord in alto (spostato di circa 20° a sinistra), rappresenta un’area del<br />
territorio veronese di Palù (cfr. mappa n. 2). Porta la legenda in alto al centro:<br />
“Exemplum. In essecution del mandato de’ dì 2 agosto 1594 delli carissimi et eccellentissimi<br />
signori provveditori sopra li Beni Inculti ad istantia del magnifico signor Zuanfrancesco Beroldo.<br />
3
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 3<br />
Io Feliciano Perona perito ordinario insieme con messer Zanne Galese extraordinario ho fatto il<br />
presente dissegno delli luochi descritti nella supplica, et aggiunta di detto Beroldo et sì come ne<br />
mostrò li suoi interveniente, come appar per le linee rosse: da scolar poi le acque scoladice, se ne<br />
glie saranno, nel dugal detto la Branca. Terminato in Venetia, alli 20 settembre 1594. Feliciano<br />
Perona sudetto”.<br />
“Facio fede io Iacomo Bracier, maser nel officio di chiarisimi provveditori sopra li Beni Inculti,<br />
haver fatto trar la presente copia dal hautenticho esistente nel officio apreso di me”.<br />
Restauro recente.<br />
Vivace il particolare dell’orientamento con la croce indicante il Levante.<br />
Annotazione sul verso:<br />
“1594. Disegno de’ terreni irrigatori del signor Bertoldi sul Veronese”.<br />
n. 4<br />
Secolo XVI.<br />
Progetto per costruire una chiavica sotto la fossa Molinella di Roncoferraro.<br />
Disegno a penna e inchiostro su carta, eseguito da “Antonio soprastante”.<br />
Mm.: 300 x 395.<br />
Si tratta di un progetto per eseguire “La chivica de Allegrezza sotto la fossa de la Molinella”. Il<br />
disegno è corredato del preventivo di spesa: “Honta de la speza da far la giavenga …”, sottoscritto<br />
da “Antonio soprastante”.<br />
Sul verso compare annotazione della medesima mano. Il foglio era già conservato in filza, come si<br />
deduce dalla presenza del foro centrale.<br />
Restauro recente.<br />
n. 5<br />
Secolo XVI.<br />
Area in territorio di Cividale, tra l’abitato e il confine con Rivarolo.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 430 x 570.<br />
La mappa rappresenta le “Valeti di Cividal” comprese tra il corso del “Canal” (da Cividale al<br />
confine con Rivarolo) e gli argini dello stesso. Si distingue per la vivacità dei colori e delle<br />
raffigurazioni prospettiche dell’abitato di Cividale, addossato alla chiesa, e di due case al di là del<br />
Canale.<br />
In basso a destra compare una legenda esplicativa; sul verso: “Dissegni”, e, di mano archivistica:<br />
“Strade, Cividale”.<br />
n. 6<br />
[1655].<br />
Mantova, edifici in castello.<br />
Disegno a matita, penna e inchiostro.<br />
Mm.: 300 x 400.<br />
Il disegno rappresenta, in pianta, alcuni edifici, tra i quali l’abitazione del capitano della Porta di<br />
San Giorgio, già infermeria ducale, sui quali insistono controversie di giurisdizione.<br />
Sul lato sinistro compare legenda esplicativa; al disegno è inoltre allegata la relazione (cc. 6/a e 6/b)<br />
dell’agrimensore Carlo Mastri, eseguita per ordine del Magistrato Ducale, in data primo giugno<br />
1655.<br />
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Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
n. 7<br />
[1677].<br />
Area in territorio vercellese.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello eseguito dall’ingegner Giovanni Battista Scapitta.<br />
Mm.: 310 x 432.<br />
La mappa, orientata con il Nord a sinistra, rappresenta un’area in territorio probabilmente<br />
vercellese: cfr. i centri abitati “Motta”, oggi Motta de’ Conti, e “Villanova”, oggi Villanova<br />
Biellese, raffigurati con agglomerati di case in prospettiva. Sono rappresentati diversi appezzamenti<br />
delimitati da linee confinarie contrassegnate da lettere alfabetiche, cui non corrispondono legende<br />
esplicative che dovevano completare il disegno, forse nel riquadro inferiore del foglio, lasciato in<br />
bianco. Il disegno è infatti incompleto, come si evince dalla presenza dei cartigli che avrebbero<br />
dovuto contenere il titolo e la scala, pure lasciati in bianco.<br />
Si noti la presenza di tracce di colla, nell’angolo superiore destro, sul verso del foglio, che teneva<br />
unita la mappa seguente.<br />
n. 8<br />
1677 (copia).<br />
Area in territorio vercellese (particolare).<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello eseguito dall’ingegnere Giovanni Battista Scapitta.<br />
Mm.: 315 x 438.<br />
“Scala di cinquanta trabuchi pavesi” = mm. 60.<br />
A mappa, orientata con il Nord in basso, è il particolare ingrandito della zona centrale raffigurata<br />
nel disegno precedente, area che ricadeva sotto la giurisdizione del vescovo di Lodi. Porta<br />
l’intitolazione: “Copia del tipo descritto dal ingegnere, ossia Milanese, d’ordine di mo[n]signor<br />
vescovo di Lodi del anno 1677, ridotto in piciolo con sue giuste misure e proporzione”. Sono<br />
rappresentati diversi appezzamenti contrassegnati da lettere alfabetiche, cui non corrispondono<br />
legende esplicative che probabilmente avrebbero dovuto essere contenute nel riquadro inferiore del<br />
foglio, lasciato in bianco.<br />
Si noti la presenza di tracce di colla, nell’angolo superiore destro, che teneva unita la mappa<br />
precedente. La presenza di tracciati, misurazioni e lettere a inchiostro rosso, lascia presupporre una<br />
controversia confinaria o di giurisdizione.<br />
n. 9<br />
1696, giugno 11.<br />
Area in territorio modenese e bolognese.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 420 x 530.<br />
La mappa, orientata con il Nord in alto, spostato a destra di circa 10°, rappresenta un’area a sudovest<br />
del corso “Casamento”, nei pressi del “confine con Finale di Modena”, e del castello di<br />
“Galeazza” (struttura turrita in prospettiva). Compaiono vari insediamenti tra i quali una “fabbrica<br />
nova” non meglio identificata, disegnata sia in pianta che in prospettiva, la “Colombara Storta” e la<br />
“Fornace”.<br />
Sul verso: “Disegno della Colombara Storta, Galeazza e Fornace dato dal fattor generale Amidani,<br />
11 giugno 1696” e, di mano archivistica: “Strade, Edifici privati”<br />
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Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
n. 10<br />
Secolo XVII.<br />
Proprietà Andreasi-Giaroni, presumibilmente nel Basso Mantovano.<br />
Disegno a penna, inchiostro su carta.<br />
Mm.: 347 x 470.<br />
Il disegno, caratterizzato dal tratto ingenuo e approssimativo, ma di efficace resa grafica,<br />
rappresenta alcuni insediamenti rurali disegnati in prospetto, proprietà del marchese Ludovico<br />
Andreasi e “Gironi”, situati in un’area non meglio identificata, ma probabilmente nel Basso<br />
Mantovano, dove la famiglia Andreasi aveva molti possedimenti. Pur non essendo firmato, né<br />
datato, è ricco di indicazioni e annotazioni distribuite sul foglio.<br />
Sul verso compaiono le annotazioni di mano archivista: “Andreasi e Gironi”.<br />
Restauro recente.<br />
n. 11<br />
Secolo XVII.<br />
Area valliva di San Brizio.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 578 x 440.<br />
Il disegno, scarno e povero di indicazioni, raffigura la “Valle de San Bricio” compresa tra due corsi<br />
d’acqua, alla confluenza dei quali è rappresentato il “Molino di San Bricio de li signori Raccordati”,<br />
lambito dalla “strada che va ha Marmirol”.<br />
Restauro recente.<br />
n. 12<br />
Secolo XVII.<br />
Appezzamenti in prossimità del Bosco e del palazzo della Fontana.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Antonio Prestinari.<br />
Mm.: 453 x 590.<br />
La mappa rappresenta alcuni appezzamenti specificati nella legenda posta in basso al centro:<br />
“A. Muro del barche andando verso sera del primo.<br />
B. Parcharello buoscho di bel nova (?) et detto Parcharello et le trei pianete (?) di Sua Altezza, del<br />
secondo.<br />
C. La strada di Marmirolo et quella che va al Casale, del terzo.<br />
D. Il resto del barche che di presente puosede il signor Nivoloni e Sebregondi, del quarto.<br />
E. Strada che va alla Fontana e pasa al ponte del Parcharello.<br />
F. Sitto del convento di S. Giosefo.<br />
G. Strada nova, altre volte contionouava (sic) la medema strada per entrare nel palazzo di Sua<br />
Altezza Serenissima et hora vi è fatto il giardino novo, quale di presente vi è il restello.<br />
H. Il sitto del palazzo et giardino et boschetto.<br />
Antonio Prestinari”.<br />
Compare inoltre l’indicazione di orientamento, sul lato inferiore del foglio: “Parte verso Mantova”.<br />
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Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
n. 13<br />
Secolo XVII.<br />
Proprietà Andreasi-Ghedini nel Basso Mantovano.<br />
Disegno a penna, inchiostro su carta.<br />
Mm.: 310 x 290.<br />
Il disegno rappresenta alcuni appezzamenti con case in prospettiva appartenenti al marchese<br />
Ludovico Andreasi e al signor Antonio Ghedini, in fregio all’argine del Po, in località non<br />
identificata. (Cfr. n. 10).<br />
Sul lato sinistro del foglio compaiono le “Osservazioni” esplicative.<br />
Altre spiegazioni (“Avvertimenti per il signor marchese Ludovico”) sono su foglio allegato (c.<br />
13/a).<br />
n. 14<br />
Secolo XVII.<br />
Castello di Balzola (Alessandria).<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello.<br />
Mm.: 437 x 555.<br />
Il disegno orientato con il Nord in alto, raffigura sulla sinistra il “castello di Balzala”, edificio<br />
padronale cintato, prospiciente ad altri edifici di servizio, porticati e con torre angolare,<br />
rappresentati in prospetto ribaltato. Tale complesso edilizio è compreso tra due corsi dì acqua, la<br />
“roggia del molino” e la “roggia del meggio” o “roggia che va a Villanova”, che prosegue e serve a<br />
irrigare le “pradarie delli avogadri della Camera”, aree campite in colore verde in basso a destra sul<br />
disegno.<br />
Sul verso: “Strade Bazzola (sic). P. G.”.<br />
n. 15<br />
Secolo XVII.<br />
Area a sud-est di Mantova.<br />
Disegno a penna e inchiostro su carta.<br />
Mm.: 154 x 214.<br />
Il disegno, dettagliato ma di modesta resa grafica, rappresenta un’area compresa tra la “strada che<br />
va a Pietoso”, la “strada fuori del molino che va a San Benedetto” e la “strada del Tè che viene da<br />
Mantova”, (corrispondente all’attuale incrocio di Cerese). All’interno di tale area sono indicate<br />
diverse proprietà appartenenti alle Madri di San Vincenzo e al marchese Magni.<br />
Sul verso: “Strade, Mantova, Strada che va a Pietole”.<br />
n. 16<br />
Fine secolo XVII - Inizio XVIII.<br />
Chiesa e convento delle monache agostiniane di Bozzolo.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Tommaso Pedroni, agrimensore<br />
camerale.<br />
Mm.: 320 x 220.<br />
Si tratta del disegno in prospetto del convento e chiesa delle monache agostiniane, adiacente alle<br />
mura di Bozzolo, esplicato nella dettagliata legenda che occupa la metà inferiore del foglio:<br />
“A. La chiesa delle reverende monache di Bozolo, quale serve per gli abitanti di detta città di<br />
Bozolo.<br />
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Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 16<br />
B. La chiesa pure d’esse monache abitata solo dalle medesime.<br />
C. Parte del convento delle sodette monache.<br />
D. La porta per entrare nel sonetto convento di clausura.<br />
E. Il stalicido parte del convento sodetto, e così delle sodette due chiese.<br />
F. Indice per formare la nova cappella della Beata Vergine nella predetta chiesa.<br />
G. Linea pararella che termina in linea della facciata d’essa chiesa segnata co’ pontini in linea pure<br />
della facciata del convento.<br />
H. Via maestra quale serve per detta chiesa ed altro.<br />
I. Chiavica sotterranea, quale riceve diverse aque piuviali, che sbocca fori dalla cinta.<br />
L. Muraglia di recinto del cimiterio della chiesa parrocchiale di S. Pietro.<br />
M. Fabbrica della tribuna che serve per il Serenissimo padrone.<br />
N. Una parte del recinto delle mura d’essa città di Bozolo.<br />
O. L’uscio per entrare nel locco del padre confessore, quale si serve per comodo di confessare le<br />
medesime reverende madri.<br />
In fede Tomaso Pedroni, agrimensore camerale”.<br />
Annotazione sul verso: “Strade. Bozzolo. Edifici privati. Monastero”.<br />
Il foglio era già conservato in filza, come si deduce dalla presenza del foro centrale.<br />
n. 17<br />
Inizio secolo XVIII.<br />
Cedole, area di confine tra Bresciano e Mantovano.<br />
Disegno su carta, inchiostro e acquerello, eseguito da [Doriciglio Moscatelli Ba]ttalea.<br />
Mm.: 500 x 680.<br />
Di gusto particolarmente vivace, il disegno è inserito in un ampio cartiglio decorativo a volute<br />
barocche e mascheroni. Rappresenta un’area di confine controversa tra Bresciano e Mantovano. Al<br />
centro compare in bellissima pianta prospettica “L’Annonciata, eremo de’ reverendi padri di S.<br />
Agostino”, convento nel territorio di Cedole: Nel corpo del disegno compaiono inoltre un’accurata<br />
rosa dell’orientamento, che indica il Nord spostato sulla sinistra di 45°, e la legenda esplicativa:<br />
“A et B sono pietre sempre considerate et tenute per termini divisorii.<br />
C. Alberto sopra il quale si affiggevano gride de’ Serenissimi di Mantova, come anche sopra altri<br />
vicini. La linea rossa significa confine del Mantovano et Medolano. Il fosso, che bipartisce il<br />
monastero dell’Annonciata era una volta il confine, ma hora serve il recinto della muraglia che è<br />
verso il Mantovano tra Levante ed Ostro”.<br />
Sul verso compaiono l’annotazione: “Confini Brescia con Mantova in tempo della Repubblica<br />
Veneta”, e la vecchia segnatura “33”.<br />
A causa del grave stato di conservazione, il disegno risulta in parte mutilo, nonostante il recente<br />
restauro.<br />
n. 18<br />
Inizio secolo XVIII.<br />
Area a nord-est di Cremona, compresa tra i corsi dell’Oglio e del Po.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Stefano Galli.<br />
Mm.: 520 x 600.<br />
La mappa, orientata con il Nord verso l’alto è intitolata: “Disegno …della valle Piuda”. Sono<br />
indicati in dettaglio i reticoli stradale e idrografico su cui sono disseminati i principali nuclei<br />
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Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 18<br />
insediativi dell’area tra Oglio e Po, disegnati in prospetto con case, chiese, strutture fortificate<br />
(Cremona compare in basso a sinistra, unica struttura in pianta). Tra i principali centri: Ribecco,<br />
Scandolara, Gabianeda, Ponticelli, Isola Dovarese, Castelfranco, Piadina, Torre Picenardi, S. Paolo,<br />
Calvatone, Casteldidone. La mappa si distingue per la vastità dell’area raffigurata e per la ricchezza<br />
della toponomastica. Sul disegno compaiono annotazioni di mano posteriore; si legge inoltre<br />
l’annotazione entro cartiglio in alto a sinistra: “Copia fatta da me Staffano Galli d’ordine<br />
dell’illustrissimo signor podestà Giovanni del Bue”.<br />
Un disegno forse preparatorio a questa mappa, rappresentante comunque la medesima area, e<br />
comprendente anche le località mantovane di Bozzolo, Sabbioneta, Campitello, è in Archivio<br />
Gonzaga, busta 90, c. 68.<br />
Restauro recente.<br />
n. 19<br />
1711, dicembre 19.<br />
Pianta e sezione di edificio in Canneto.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Doriciglio Moscatelli Battaglia.<br />
Mm.: 217 x 437.<br />
“15 braccia mantovani” = mm. 76.<br />
Il disegno fa riferimento a un edificio, non meglio identificato, situato in Canneto, tra l’Oglio, il<br />
castello e una strada d’argine. Nel settore sinistro del foglio compare la “Pianta”, mentre in quello<br />
destro il “Profilo per l’alzato”, entrambi corredati di misurazioni. In basso compare la sottoscrizione<br />
dell’autore: “Doriciglio Moscatelli Battaglia, 19 dicembre 1711”.<br />
Sul verso: “Strade, Canneto, Edifici privati”.<br />
Il foglio era ripiegato e conservato in filza, come si deduce dai fori.<br />
n. 20<br />
1729, novembre 5.<br />
Area di confine tra Ceresara e Guidizzolo.<br />
Disegno a penna e inchiostro.<br />
Mm.: 465 x 630.<br />
Il disegno è orientato con il Nord in alto, spostato sulla sinistra di circa 5°; rappresenta la rete viaria<br />
sul confine tra Ceresara e Guidizzolo in corrispondenza della “casa e cortivo del signor Toldi sopra<br />
il Comune di Ceresara, nominata la Gambetta”, unica struttura architettonica raffigurata in<br />
prospetto, presso la quale è disegnata la “sbarra”, probabile oggetto di contenzioso.<br />
Sul verso: “5 novembre 1729. Esibito per la Comunità di Ceresara”; compaiono inoltre tracce di<br />
ceralacca.<br />
n. 21<br />
1731, ottobre 8.<br />
Appezzamenti in territorio di San Biagio.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello, eseguito da Doriciglio Moscatelli Battaglia.<br />
Mm.: 215 x 300.<br />
Il disegno è orientato con il Nord spostato a sinistra di circa 15° e rappresenta alcuni appezzamenti<br />
9
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 21<br />
presumibilmente in territorio di San Biagio compresi tra la “Strada pubblica va alla Zaita” e un’altra<br />
“strada” delimitata dall’“arginello per rotte di Po”. La presenza di lettere alfabetiche distribuite nel<br />
corpo del disegno rimanda alla relazione esplicativa dell’autore, come si legge in basso a destra:<br />
“Doriciglio, con relazione delli 8 ottobre 1731”.<br />
In alto si legge, entro cartiglio: “Abbozzo indicativo”, e sul verso: “Strade, Zaita”.<br />
Il foglio era già conservato in filza, come si deduce dalla presenza del foro centrale.<br />
n. 22<br />
1732, ottobre 10, Sermide.<br />
Appezzamenti in territorio di Sermide.<br />
Disegno a penna e inchiostro, eseguito da Antonio Bassi, agrimensore senatorio.<br />
Mm.: 417 x 302.<br />
Scala disegnata, ma senza riferimenti numerici.<br />
Il disegno, orientato con il Nord in alto, rappresenta un appezzamento posto tra la “via denominata<br />
Santa Croce …” e la “Vodaggione della possessione Virginia”, obbligata alla Corte Camerale di<br />
Sermide, su parte del quale uno dei proprietari vorrebbe fabbricare un’abitazione”, come si deduce<br />
dall’annotazione posta in basso a destra.<br />
Sul verso: “Strade, Santa Croce”. Il foglio era conservato ripiegato in filza, come si deduca dalla<br />
presenza di fori.<br />
n. 23<br />
1746, settembre 10.<br />
Mantova, progetto di demolizione di una testata di porticato nel ghetto.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello eseguito da Giovanni Maria Monatti (?).<br />
Mm.: 212 x 308.<br />
“Scala di brazza dieci mantovane” = mm. 190.<br />
Il disegno rappresenta un progetto di demolizione di una testata di porticato nel Ghetto, che<br />
incomoda il passaggio delle carrozze, come si evince dalla legenda esplicativa che si trova sulla<br />
destra del foglio.<br />
Sul verso: “Strade, Mantova città, Piazze del Ghetto”.<br />
n. 24<br />
Metà secolo XVIII.<br />
Area compresa tra il Mincio e gli abitanti di Castel d’Ario, Bigarello, Pontemerlano.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, con annotazioni a matita posteriori.<br />
Mm.: 530 x 770.<br />
La mappa è incompleta; porta un ampio riquadro nel settore superiore destro del foglio, lasciato in<br />
bianco, probabilmente destinato a contenere una legenda esplicativa. Rappresenta la situazione<br />
idrografica di un’ampia zona, in parte valliva, presumibilmente interessata da inondazioni, molte<br />
strade e aree sono infatti definite “afondate”. Oltre agli insediamenti abitativi indicati nel titolo,<br />
compaiono, contrassegnati da chiese raffigurate simbolicamente in pianta, Barbasso, Barbassoro,<br />
Carzedoli, Cadè.<br />
10
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 24<br />
Sul verso compare l’annotazione archivistica: “Acque Mincio F[iume] presso l’Arginello Restara”.<br />
Per il tipo di scrittura e i caratteri grafici, la mappa potrebbe essere attribuita ad Antonio Maria<br />
Azzalini, attivo nel XVIII secolo fino al 1754.<br />
Restauro recente.<br />
n. 25<br />
Metà secolo XVIII.<br />
Incrocio di due strade comuni in territorio di Volta Mantovana.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 330 x 470.<br />
Il disegno raffigura una casa in prospettiva posta all’incrocio tra due strade comuni, sul “Locco de<br />
illustrissimo signor dotor fisico Geronimo Vernia”.<br />
Tuttavia l’oggetto principale della rappresentazione è da identificare con l’appezzamento<br />
denominato “Terra cortivale e casamentiva con muraglie di recinto di ragione delli signori fratelli<br />
Rizzardi, nella contrada di Sassello sotto il governo della Volta”, sul quale compaiono misure e<br />
lettere che non trovano riscontro in alcuna legenda.<br />
Annotazioni sul verso: “Strade. Volta. Edifici privati. O. P.”. Il foglio era conservato ripiegato in<br />
filza, come si deduce dalla presenza di fori.<br />
n. 26<br />
1753, ottobre 11, Gazzuolo.<br />
Abitato di Gazzuolo.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Francesco Eletti, publico perito<br />
agrimensore senatorio.<br />
Mm.: 280 x 400.<br />
Il disegno riguarda un progetto di demolizione di una casa in rovina posta nei pressi di Gazzuolo, il<br />
cui abitato è rappresentato da case e chiese, allineate in prospetto ribaltato lungo i due principali<br />
assi viari: la “Contrata del Borgo Grande” e la “Contrata appellata Via Nuova”. In basso a sinistra<br />
compare una dettagliata nota esplicativa:<br />
“A dì 11 ottobre 1753, Gazolo.<br />
Inerend’all’elezione in me fatta dall’illustrissimo signor avvocato Giambattista Amazzoni Reggio,<br />
podestà di Mantova e Gazzolo etc., per visitare la casa di ragione del signor capitano Francesco<br />
Saverio Bussolotti, posta in Gazolo, che detto signore intende, ed ha supplicato poter atterare la casa<br />
suddetta. Riferisco di aver’appunto visitata la casa soletta ed esser la stessa ubicata in sito remoto di<br />
Gazolo medesimo, cioè in cntrata appellata Via Nuova, presso li campi arativi e prativi, continuata<br />
solo con una parte di ragione delli signori fratelli Cavanzani come si riconosce nel presente tippo<br />
dimostrativo, e di trovarsi appunto tutta ruinosa, cadente ed inabitabile, non risarcibile se non con<br />
maggior spesa del suo presentaneo valore. E finalmente che stante la situazione in cui si ritrova<br />
venendo atterata non potrà sfigurare l’asseto del luogo sodetto, etc.<br />
Indice del presente tippo:<br />
La pianta della soletta casa del signor capitano Bussolotti, che intende atterare è quella colorita di<br />
rosso: e l’altra adiacente colorita di giallo è di ragione delli sodetti signori fratelli Cavanzani, ambe<br />
coverenziate (sic) nel modo e forma come dall’inscrizioni infrascritte appare, in fede etc. Tanto dico<br />
ed attesto con ogni miglior e più valido modo riferisco, etc. Francesco Eletti, pubblico perito<br />
agrimensore senatorio affermo quanto sopra etc.”.<br />
11
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 26<br />
La zappetta, disegnata su bifoglio, era già allegata a documentazione conservata in filza, come si<br />
evince dalla presenza dei fori centrali.<br />
Annotazioni sul verso: “D”, “Strade. Gazzolo. Edifici Privati. O. P. Bissolotti”.<br />
n. 27<br />
1754, marzo 14.<br />
Valle Piuda nel territorio di Soave.<br />
Disegno a matita, penna e inchiostro, eseguito da Francesco Zavanella, perito agrimensore<br />
senatorio, e Alessandro Dilani, perito agrimensore senatorio.<br />
Mm.: 463 x 652.<br />
La mappa è l’atto finale di una controversia confinaria, come si evince dalla legenda posta in alto a<br />
destra: “Tipo, o sia pianta geometrica della parte della Valle Piuda posta e contigua alla Torretta nel<br />
Colonnello di Soave, posseduta parte dal signor marchese Antonio Cavriani e parte dalla signora<br />
Margarita Aureggi, vedova contessa Casali, a tenore dell’ordinazione del Eccellentissimo Maestrato<br />
Camerale in Atti Camerali, sotto lì 12 dicembre nell’anno prossimo scorso 1753, e rilevato questo<br />
dì 14 marzo 1754, e come più diffusamente nella nostra relazione in parte, sotto il detto giorno ed<br />
anno, alla quale” e dalle annotazioni apposte nel corpo del disegno: “Linea, accordata da testimonii<br />
ed affittuali, di confine, come in nostra relazione …”.<br />
Sul verso: “Strade, Valle Piuda sotto il Colonnello di Soave, Disegno eseguito dalli periti senatori<br />
Zavanella Francesco ed Alessandro Dilani nell’anno 1754”. Il foglio era conservato ripiegato in<br />
filza, come si deduce dalla presenza di fori.<br />
n. 28<br />
1757, maggio 15, Mantova.<br />
Mantova, progetto per un magazzino di legname adiacente alle mura urbane.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 347 x 490.<br />
“Scala di braccia cinquanta mantovane” = mm. 260.<br />
La mappa rappresenta il “Progetto per un magazzino da conservare il legname …”, presso la<br />
Dogana Vecchia, accuratamente eseguito, che riporta l’edificio in pianta e in sezione, corredato di<br />
alcune misure in braccia. In alto a destra compare la legenda esplicativa:<br />
“Progetto per un magazzino da conservare il legname, che qui si sega, capace di contenere circa 650<br />
bore d’asse segate.<br />
A B. Profilo tagliato sopra la linea.<br />
C D. Parte della cosi detta Dogana Vecchia ove al presente vi è magazzino, benché piccolo, dello<br />
stesso legname.<br />
E F. Parte del filatoio che serve di mura a questa città.<br />
G. H. Altra parte della mura di questa città congiunto al quale internamente vi sono varie casette<br />
abbitate da diversi particolari.<br />
Mantova, lì 15 maggio 1757”.<br />
Restauro recente.<br />
12
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
n. 29<br />
1767, maggio 18, Villa Pasquali.<br />
Appezzamento casamentivo in Villa Pasquali.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Francesco Maffezzoli, pubblico<br />
agrimensore.<br />
Mm.: 238 x 347.<br />
“Scala de cavezzi 10” = mm, 112: “Brazza 7” = mm. 51.<br />
Il disegno, orientato con il Nord in basso, rappresenta alcune misurazioni di un appezzamento<br />
casamentivo sito in Villa Pasquali, in fregio alla “Via pubblica”, eseguite su commissione di uno<br />
dei proprietari, Filippo Podestà. Sul lato sinistro compare una dettagliata legenda, esplicativa anche<br />
delle modalità adottate per il rilevamento, e la sottoscrizione: “Io Francesco Maffezzoli pubblico<br />
agrimensore affermo”.<br />
Sul verso: “Strade, Villa Pasquali, Edifici privati”.<br />
n. 30<br />
1768, aprile 26.<br />
Edifici posti nell’abitato di Rivarolo.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello, eseguito da Stefano Galli, perito agrimensore.<br />
Mm.: 260 x 338.<br />
Il disegno rappresenta alcuni edifici contigui, posti nell’abitato di Rivarolo, compresi tra il “borgo<br />
del castello” e il “borgo della piazza”, sui quale insiste una vertenza tra i rispettivi proprietari<br />
riguardo all’apertura di finestre e allo scolo di acque,come si deduce dalla “Dichiarazione” posta<br />
sulla sinistra.<br />
Sul verso: “Strade, Rivarolo. Edifici privati. O. P. Ramaroli”.<br />
n. 31<br />
1769, aprile 19.<br />
Prospetto del fienile delle Marcelle, presumibilmente in territorio di Magnacavallo o<br />
Carbonara Po.<br />
Disegno a penna e inchiostro.<br />
Mm.: 290 x 390.<br />
Scala, senza indicazione dell’unità di misura, “100” = mm. 157.<br />
Il disegno raffigura, come il precedente, il prospetto laterale del fienile delle Marcelle, posto in<br />
fregio alla “Strada che viene da Po e che va a Mangiacavalo”.<br />
Il settore inferiore del foglio è occupato da una legenda esplicativa, con numeri da 1 a 16, che fa<br />
riferimento al contenzioso già oggetto della precedente rappresentazione.<br />
Sul verso:” Exhibitio tipi per dominum Zanardi, hac die 19 aprilis 1769” e, di mano archivistica<br />
“Strade, aja. Edifici privati. O. P.”. I marchesi Dalla Valle avevano molte proprietà nel territorio di<br />
Carbonara, cui potrebbe riferirsi il disegno.<br />
n. 32<br />
1769, agosto 8, Mantova.<br />
Pianta dell’abitato di Volta Mantovana.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 350 x 400.<br />
13
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 32<br />
Accurato e di ottima resa grafica, il disegno rappresenta in pianta l’abitato di Volta Mantovana,<br />
costituito dal castello recintato e dagli edifici principali: chiesa parrocchiale, piazza, cimitero, casa<br />
del podestà, torre, proprietà Guerrieri, ecc., contrassegnati da lettere alfabetiche, di cui compare la<br />
“Specificazione” in basso a sinistra, entro cartiglio. La presenza, inoltre, di numeri distribuiti nel<br />
corpo del disegno, lascia supporre che il foglio fosse allegato ad altra documentazione.<br />
Sul verso: “Strade, Volta, Edifici particolari, On (?) Par (?).<br />
La mappa è pubblicata in C. Mezzadrelli, Il Palazzo Guerrieri Gonzaga in Volta Mantovana,<br />
Castiglione delle Siviere (Mantova) 1993, p. 113.<br />
n. 33<br />
[1769 circa]<br />
Prospetto del fienile delle Marcelle, presumibilmente in territorio di Magnacavallo o<br />
Carbonara Po.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello.<br />
Mm.: 260 x 370.<br />
“Scala di pertiche centodieci mantovane” = mm. 170.<br />
Il disegno raffigura il prospetto laterale del fienile delle Marcelle posto in fregio alla “Strada che va<br />
al Po”, presumibilmente nel territorio di Magnacavallo. Il settore inferiore del foglio è occupato da<br />
una legenda esplicativa, contrassegnata da lettere alfabetiche e quote di rilevamento, che fa<br />
riferimento a un piantamento di gelsi e al conseguente cedimento del ciglio di un fossato, e al<br />
contenzioso insorto tra i confinanti.<br />
Sul verso: “In causa Dalla Vale e Zanardi”. I marchesi Dalla Valle avevano molte proprietà nel<br />
territorio di Carbonara, cui potrebbe riferirsi il disegno.<br />
n. 34<br />
1770, febbraio 3, Casteldidone.<br />
Appezzamenti in territorio cremonese.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello, eseguito da Gian Andrea Furni.<br />
Mm.: 420 x 560.<br />
Il disegno, eseguito su metà foglio, è orientato con il Nord a destra; rappresenta alcuni<br />
appezzamenti di terreno on territorio cremonese, il cui sistema di scolo delle acque fa capo ai corsi<br />
“Dugale Sabionara” e “Spinspesso”. In particolare riguarda un contenzioso relativo a usi d’acque,<br />
come si evince dalla legenda posta in basso.<br />
In alto si legge l’annotazione di mano archivistica: “Strade, Vodaggione, On (?) Par. (?),<br />
Gabbianetta”, N. 10”; in basso: “3 febraro 1770, Casteldidone, io Gian Andrea Furni hò fatto il<br />
presente tipo”; “Strade, Vodaggione”, “C”. il foglio era conservato ripiegato in filza, come si<br />
deduce dalla presenza di fori.<br />
n. 35<br />
1785, agosto 12.<br />
Fondo rustico in Portiolo.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, eseguito da Bernardino Golinelli, perito<br />
agrimensore.<br />
Mm.: 229 x 315.<br />
14
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 35<br />
Scala, senza indicazione dell’unità di misura, “100” = mm. 110.<br />
Si tratta di una perizia relativa a un fondo rustico in Portolo eseguita su commissione della<br />
marchesa Maria Rosa Bentivoglio Cavriani; sulla destra compare la legenda esplicativa e in basso la<br />
sottoscrizione: “Bernardino Golinelli perito agrimensore e consiliario feci il di sopra descritto tipo<br />
di commissione di Sua Eccellenza signora marchesa Cavriani sopra i fondi di Giovanni Antonio<br />
Pizzi sotto Portiolo”.<br />
Sul verso: “Pro nobili domina marchionissa Bentivoglio Cavriani”; “12 augusti 1785”, e, di mano<br />
archivistica: “Strade, Portiolo, Edifici privati O. P. Pizzi”. Il foglio era ripiegato e conservato in<br />
filza, come si evince dalla presenza di fori.<br />
n. 36<br />
Secolo XVIII.<br />
Proprietà private in Rivarolo adiacenti al muro di cinta.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 255 x 350.<br />
Si tratta di un disegno, orientato con il Nord in alto spostato sulla sinistra di 20° circa, che<br />
rappresenta in pianta alcune proprietà private in Rivarolo Mantovano, adiacenti slle murs di cinta<br />
del borgo. Tali proprietà sono contrassegnate da lettere alfabetiche che trovano riscontro nella<br />
legenda sul medesimo foglio:<br />
“A. Casa del Ortaglia del signor tenente Bignotti.<br />
B. Ortino del signor Angiolo Bignotti.<br />
C. Vodagione della Comunità serata dal signor tenente Bignotti.<br />
D. Ortaglia di detto signor tenente Bigotti, comprata dalla Casa Casetti.<br />
D. E. Sito di detto signor tenente Bignotti, comprato dalla Casa Bresciani.<br />
F. Casa del signor Angiolo Bigotti e Silvestro, fratello.<br />
G. Casa di Pietro Opici.<br />
H. Casa di Giovanni Torchi.<br />
I. Casa di Giuseppe Torchi.<br />
L. Borgo Nuovo.<br />
M. Vodagione della Comunità.<br />
N. Mura di cinta di Rivarolo.<br />
O. Borgo della Chiesa”.<br />
In alto a sinistra si legge l’annotazione di mano archivistica ottocentesca: “Strade Rivarolo. Edifici<br />
privati. O. P. Bigotti”.<br />
Restauro recente.<br />
n. 37<br />
Secolo XVIII.<br />
Appezzamenti nel territorio di Borgoforte.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 490 x 380.<br />
La mappa, caratterizzata da colori vivaci, rappresenta una serie di appezzamenti abbastanza<br />
regolari, alcuni dei quali con abitazioni disegnate in prospetto, appartenenti per lo più alle madri<br />
Terzine del Carmine. Non è firmata, né datata ed è priva di orientamento. La presenza di lettere<br />
alfabetiche distribuite sul disegno lascia inoltre ipotizzare che vi fosse allegata una relazione, ora<br />
probabilmente conservata tra gli atti del Magistrato Camerale.<br />
15
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 37<br />
Gli appezzamenti sono compresi in un’area attraversata dalla “strada di Borgoforte”, la “strada di<br />
mezo” e la “strada del Carenino, overo Aqua Nera”. Alcuni toponimi, come ad esempio<br />
“Ferrarono” e “Signor Giovanni Melioli” trovano riscontro sulla cartografia I. G. M. (1912), dove<br />
sono diventati “Corte Ferrarina” e “Corte Miglioli” (fogli 62, II. S. O., Borgoforte, e 62, II. N. O.,<br />
Mantova).<br />
Annotazioni posteriori sul verso: “Bagnolo”. Strade Borgoforte”.<br />
Restauro recente.<br />
n. 38<br />
Secolo XVIII.<br />
“Pianta o sia disegno della nuova chiesa da farsi alla Mesola”.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello bigio.<br />
Mm.: 330 x 445.<br />
“Scala di piedi 40 ferraresi” = mm. 120.<br />
Il disegno è accurato e si riferisce a una situazione progettuale; sul verso compare l’annotazione<br />
archivistica: “Culto. Parrocchie. Mesola. Locale”.<br />
n. 39<br />
Secolo XVIII.<br />
Pianta parziale di un edificio in Gonzaga.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta, con tracce a matita.<br />
Mm.: 160 x 213.<br />
Si tratta della rappresentazione in pianta di un angolo di edificio che porta l’intitolazione: “Pianta<br />
delle fabbriche di Gonzaga in ora da demolirsi, cioè li muri coloriti di gialo anderano atterati, li altri<br />
con il color rosso resteranno in piedi”.<br />
n. 40<br />
Secolo XVIII.<br />
Cinta muraria dell’abitato di Bozzolo.<br />
Disegno a penna e matita su carta.<br />
Mm.: 270 x 397.<br />
Il disegno, orientato con il Nord in alto, porta l’intitolazione “Abozzo del circuito di Bozolo” e<br />
rappresenta la cinta muraria di Bozzolo scandita dalla “Porta de’ Capucini”, dalla “Porta S.<br />
Martino” e dai bastioni, alcuni dei quali contrassegnati dalle lettere “A” e “B”. In alto a sinistra<br />
compare l’aggiunta di mano posteriore:<br />
“Quatro nove, cioè segnate A e sette da risarcirsi, cioè segnate B”.<br />
All’interno sono indicati la “Piazza”, simboleggiata da una colonna, e i principali edifici religiosi:<br />
“Oratorio regio ducale”, “Santissima Trinità”, “Monache”, “S. Pietro”, “Disciplina”, “Padri di S.<br />
Agostino”.<br />
Annotazione sul verso: “Strade Bozzolo. P. G.”.<br />
16
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
n. 41<br />
Secolo XVIII.<br />
Mantova, piante dell’edificio della Dogana.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 840 x 590.<br />
“Scala di braccia cento mantovane” = mm. 270.<br />
Il disegno rappresenta, in modo accurato, la pianta del pianterreno e del secondo piano e la sezione<br />
del complesso edilizio da adibire a Dogana, come si deduce dal titolo: “Pianta, profilo e progetto<br />
per ridurre la casa Rivara ad uso di Dogana”.<br />
La presenza di lettere alfabetiche distribuite nel corpo del disegno lascia presupporre la presenza di<br />
relazione accompagnatoria che non è rimasta allegata.<br />
Su parte della pianta del pianterreno è stato applicato un foglietto probabilmente riferibile a un<br />
intervento di variante da eseguire.<br />
Annotazione sul verso: “Dogana nuova”.<br />
Restauro recente.<br />
n. 42<br />
Secolo XVIII.<br />
Pianta di edificio non identificato.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello bigio.<br />
Mm.: 780 x 550.<br />
Scala senza riferimento grafico = mm. 300.<br />
Si tratta di un disegno incompleto che raffigura un edificio in pianta privo di ogni ulteriore elemento<br />
utile alla sua identificazione.<br />
L’annotazione sul verso: “Disegno per la Dogana nuova nella casa Rivara” non sembra essere<br />
pertinente, si confronti infatti il disegno n. 41.<br />
n. 43<br />
Secolo XVIII.<br />
Tratto di strada Mantova-Guastalla.<br />
Disegno a penna e inchiostro.<br />
Mm.: 215 x 315.<br />
“Misure di tre pertiche di braccia 12 l’una” = mm. 165.<br />
Il disegno è orientato con il Nord in alto, spostato sulla sinistra di circa 3° e rappresenta un tratto<br />
non meglio identificato della strada da Mantova a Guastalla nel punto in cui incrocia una “Piazzola<br />
che va al margine del fiume Po’” presso le “case della villa Gottazza”; di fronte a detta piazzola è<br />
tratteggiato il portico di una bottega, probabilmente riferito a un progetto di modifica.<br />
Sul verso: “Strade, Mantova a Guastalla”.<br />
Il foglio era già conservato in filza, come si deduce dalla presenza del foro centrale.<br />
n. 44<br />
Secolo XVIII.<br />
Mantova, piazza Canossa.<br />
Disegno a penna e inchiostro di vari colori.<br />
Mm.: 309 x 430.<br />
Il disegno rappresenta la “Piazzola del Canossa” con l’indicazione dei proprietari degli edifici<br />
17
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 44<br />
circostanti e dei nomi delle vie; la presenza di lettere alfabetiche e di misurazioni relative alle<br />
strade, lascia presupporre la mancanza di una legenda esplicativa.<br />
Sul verso: “Strade, Mantova città, Piazza Canossa”.<br />
n. 45<br />
Secolo XVIII.<br />
Area coltivata a risaia.<br />
Disegno a matita, penna e inchiostro.<br />
Mm.: 200 x 278.<br />
È un abbozzo riferito a manufatti idraulici (roste) in area risicola; cfr. i soli toponimi presenti:<br />
“Risare Rubiani”, “dugale Carpanerolo”, “altra rosta per dare sfogo alla Brentana”.<br />
n. 46<br />
Secolo XVIII.<br />
Prospetto di edificio.<br />
Disegno a matita, penna e inchiostro.<br />
Mm.: 220 x 290.<br />
Prospetto di edificio rurale sul quale insiste la vertenza tra i rispettivi proprietari riguardo<br />
all’apertura di una finestra, come si deduce dalla legenda posta in basso.<br />
In alto si legge l’annotazione di mano archivistica: “Strade, Mantova, Edifici privati, O. P. Cartono<br />
e Bresciani” e sul verso: “Cartoni”.<br />
Il foglio era già conservato in filza, come si deduce dalla presenza del foro centrale.<br />
n. 47<br />
Secolo XVIII.<br />
Area del territorio di Buscoldo.<br />
Disegno a penna, matita e inchiostro.<br />
Mm.: 293 x 427.<br />
Il disegno si riferisce al sistema idraulico dell’area compresa tra il “castello di Buscoldo”, la “Fossa<br />
Viva”, il “Lodolo scolo”. La presenza di numeri distribuiti nel corpo del disegno e l’assenza di<br />
legende, date, sottoscrizioni, fa presupporre che il foglio fosse allegato ad altra documentazione.<br />
Esso era ripiegato e conservato in filza, come si deduce dalla presenza di fori.<br />
Sul verso: “Strade, Buscoldo”, “N. 3”.<br />
n. 48<br />
1802.<br />
Mantova, progetto di demolizione di edifici per la sistemazione di Piazza Virgiliana.<br />
Disegno a penna e inchiostro, eseguito dall’ingegner Francesco Somenzari.<br />
Mm.: 455 x 330.<br />
Il disegno porta l’annotazione: “Tabella dei proprietari che vanno soggetti alla demolizione delle<br />
loro case dietro le dispositioni del Comando Militare e successivo decreto della Commissione<br />
Amministrativa n. 2630”. Raffigura in pianta una serie di edifici che fanno corona all’area<br />
dell’attuale Piazza Virgiliana compresi tra “contrada del Sapone”, “contrada di Gatta Morta” e<br />
18
Magistrato Camerale Antico. Miscellanea mappe e disegni<br />
segue n. 48<br />
“contrada del Vescovato”, in fregio alla quale è indicata, al n. 3, la “Chiesa e casa di ragione della<br />
Camera di Commercio” (della Beata Vergine della Natività).<br />
Sul verso: “Strade, Mantova, Edifici privati”.<br />
n. 49<br />
Secolo XIX (copia).<br />
Ostiglia, chiesa dei Minori Osservanti.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello, eseguito da “Signorini segretario e disegnatore”.<br />
Mm.: 530 x 374.<br />
Il disegno rappresenta l’appezzamento retrostante alla chiesa indicata dal titolo: “Tipo dimostrativo<br />
del pradello al di dietro del coro della chiesa de’ Padri Minori Osservanti detti degl’Angioli in<br />
Ostiglia”, e raffigurata in pianta, compreso tra il “Naviglio”, la “Fossa navigabile” e la “strada che<br />
conduce a Ponte Mulino”; in alto a sinistra compare legenda esplicativa con lettere di riferimento<br />
A-L e un’osservazione relativa alla superficie in tavole; in basso a destra si legge: “Per copia<br />
conforme all’originale esistente negli atti della Commissione Dipartimentale di Sanità del Mincio.<br />
Signorini segretario e disegnatore”.<br />
Sul verso: “Strade, Ostiglia, Edificio de’ Minori Osservanti. Convento. Tipo del predello dietro dal<br />
coro”.<br />
n. 50<br />
Secolo XIX.<br />
Pianta dell’abitato di Bozzolo.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 276 x 400.<br />
“Scala di trabucchi n. 150” = mm. 950.<br />
Scala, senza riferimento di unità di misura, “200” = mm. 135.<br />
Il disegno è orientato con il Nord in alto e raffigura l’abitato di Bozzolo in pianta, secondo<br />
l’impostazione catastale, è infatti leggibile l’impianto urbano articolato negli isolati e nel reticolo<br />
viario. Gli edifici demaniali e religiosi sono contrassegnati da lettere alfabetiche, è inoltre<br />
accuratamente indicata la toponomastica stradale.<br />
Il disegno, già incollato su altro foglio, presenta l’annotazione sul verso “Brescia a Tommaselli.<br />
Sabbioneta a Madella”, non pertinente.<br />
n. 51<br />
Secolo XIX.<br />
Progetto di fabbrica di vetri soffiati a Mesola.<br />
Disegno a penna, inchiostro e acquerello su carta.<br />
Mm.: 440 x 300.<br />
“Scala di piedi sessanta di Ferrara” = mm. 200.<br />
Il disegno si riferisce a un progetto di fabbrica di vetri soffiati, di cui compare la rappresentazione in<br />
pianta che trova spiegazione nella legenda posta in alto al centro: “Pianta del fabbricato da errigersi<br />
nella Mesola, per conto dell’Imperial Regio Commissariato di Ferrara, per uso e commodo della<br />
nuova fabbrica di vetrio soffiati e lastre alla muranese, cioè:<br />
A. Casotto per la calchera I e macina II.<br />
B. Casotto per la fornace III e fornacino IV.<br />
C. Pozzo. D. Casa e magazeni.<br />
Veggasi la descrizzione a parte, qui annessa” (La descrizione citata manca).<br />
Annotazione sul verso: “Commercio. Vetri”.<br />
19