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Luglio 2013 - Accademia Italiana della Cucina

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CARI ACCADEMICI...<br />

L’<strong>Accademia</strong> in cui credo<br />

DI GIOVANNI BALLARINI<br />

Presidente dell’<strong>Accademia</strong><br />

Essere Accademici uniti<br />

per ridare un’anima<br />

alla nostra cucina.<br />

Cari Accademici, ringrazio i Delegati<br />

e gli Accademici tutti per<br />

il quasi plebiscitario incarico di<br />

presiedere (con il Consiglio di Presidenza<br />

eletto dalla Consulta) la nostra<br />

<strong>Accademia</strong> per il prossimo biennio.<br />

Il rinnovo delle cariche, attraverso<br />

libere elezioni, ha coinciso quest’anno<br />

con i sessanta anni dell’<strong>Accademia</strong>.<br />

Due generazioni sono passate e<br />

inizia la terza generazione.<br />

Stiamo vivendo un passaggio importante,<br />

che dev’essere visto e vissuto<br />

guardando avanti con slancio, entusiasmo<br />

e gioia e non con il rimpianto<br />

del passato. E soprattutto in<br />

unità e senza divisioni.<br />

Partecipare, come Presidente, al<br />

cammino <strong>della</strong> nostra Associazione<br />

nella costruzione di un nuovo che<br />

avanza, non sarà un compito facile e<br />

avrò bisogno <strong>della</strong> collaborazione di<br />

tutti, a cominciare dal Consiglio di<br />

Presidenza, per questo rinnovato.<br />

Un compito che ho accettato in<br />

quanto Accademico, una scelta sulla<br />

quale ho a lungo meditato e che ha<br />

bisogno di una sia pur breve puntualizzazione.<br />

Essere Accademico è affascinante e<br />

al tempo stesso difficile, perché significa<br />

soprattutto fare <strong>Accademia</strong>. E mai<br />

come oggi è importante fare <strong>Accademia</strong>,<br />

sui sempre validi fondamenti<br />

stabiliti dai nostri Padri fondatori.<br />

Nella cucina e nella gastronomia<br />

del presente periodo di rapida transizione<br />

postmoderna e postoccidentale<br />

<strong>della</strong> società italiana, accanto ad alcune<br />

luci ed effimeri sfavillii, vi sono<br />

anche molte ombre.<br />

È nei momenti bui che brillano le<br />

Accademie, istituzioni culturali fondate<br />

sul sapere e, per la nostra <strong>Accademia</strong>,<br />

sull’amicizia conviviale e soprattutto<br />

su un totale volontariato. Le Accademie<br />

non sono club di servizio e<br />

tanto meno cooperative culturali, ma<br />

istituzioni autonome e indipendenti<br />

di costruzione di sapere e alta cultura.<br />

Nella nostra <strong>Accademia</strong> la cultura<br />

e la Civiltà <strong>della</strong> Tavola si sposano<br />

con la convivialità.<br />

Cultura e sapere. Quindi libera discussione,<br />

per una circolazione delle<br />

idee, e convivialità, come vita in comune,<br />

non sono in antitesi, ma possono<br />

convivere attraverso la tolleranza<br />

delle altrui idee e in un’amicizia<br />

che, in non sempre facili equilibri,<br />

deve ammettere la necessaria diversità<br />

delle opinioni che sta alla base del<br />

dialogo culturale accademico.<br />

Accademici non lo si diventa compiutamente<br />

mai.<br />

È stato sostenuto che accedere alla<br />

gastronomia è come entrare in una<br />

religione, non in una fede, in un’area<br />

circoscritta con la sua sacralità, fuori<br />

<strong>della</strong> quale vi è il profano. Anche per<br />

questo Accademici si diventa per una<br />

scelta che risponde ad una chiamata,<br />

ad una vocazione.<br />

Accademici non significa avere cariche,<br />

attributi, maturare anzianità e<br />

tanto meno diritti, se non quello di<br />

contribuire alla crescita <strong>della</strong> conoscenza<br />

e del sapere di quell’arte ancora<br />

tanto misteriosa e dai più sconosciuta<br />

che è la gastronomia, difendendola<br />

dalla diffusa ignoranza che<br />

lascia spazio alla sua desacralità o<br />

profanazione.<br />

Essere Accademici non è una qualifica<br />

che si possa raggiungere o una<br />

meta, raggiunta la quale, ci si possa<br />

riposare. Essere Accademici significa<br />

essere in continuo cammino, dei<br />

viandanti alla ricerca di un sapere gastronomico<br />

che mai verrà raggiunto<br />

compiutamente.<br />

Fare <strong>Accademia</strong> è partecipare a un<br />

viaggio di ricerca infinita, in un cammino<br />

spesso non facile e faticoso, nel<br />

CIVILTÀ DELLA TAVOLA <strong>2013</strong> • N. 251 • PAGINA 3

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