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Catalogo depurazione ROTOTEC - Frigerio & Co

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Per la progettazione<br />

IMPIANTI DI TRATTAMENTO CON VASCHE <strong>ROTOTEC</strong><br />

<strong>Co</strong>mbinando le vasche di <strong>depurazione</strong> <strong>ROTOTEC</strong> è possibile creare<br />

degli impianti che permettono di depurare le acque reflue di<br />

civile abitazione e simili in maniera tale che vengano rispettati<br />

i limiti tabellari del D.lgs 152/2006 per lo scarico in pubblica<br />

fognatura, in corso idrico superficiale e sul suolo. Il dimensionamento<br />

degli impianti avviene in relazione al numero di utenti<br />

espressi come Abitanti equivalenti, dove per Abitante Equivalente<br />

(A.E.) si intende il carico organico biodegradabile avente<br />

una richiesta biochimica di ossigeno BOD 5<br />

pari a 60 grammi<br />

di ossigeno al giorno. Per calcolare il numero di abitanti equivalenti<br />

di utenze con scarichi assimilabili a quelli delle civili abitazioni<br />

si rimanda alla tabella di pag. 11. Tutti gli impianti sono<br />

caratterizzati da un sistema di trattamento primario seguito, ove<br />

necessario, da un sistema di trattamento secondario ed eventualmente<br />

di affinamento a seconda del recettore finale e quindi<br />

dei limiti richiesti. Il trattamento primario consiste in un degrassatore<br />

dove vengono trattate le acque grigie (quelle provenienti<br />

dagli scarichi dei lavandini, bidet, docce, lavastoviglie… e<br />

caratterizzati da un’elevata quantità di oli, schiume e grassi) e<br />

in una vasca di sedimentazione tipo Imhoff nella quale vengono<br />

convogliati direttamente gli scarichi provenienti dai WC.<br />

Il trattamento secondario ed eventualmente quello di affinamento,<br />

posti a valle di quello primario, sfruttando processi chimico-fisico-biologici<br />

permettono di degradare i principali inquinanti<br />

così da raggiungere i limiti tabellari richiesti per lo scarico.<br />

Questi trattamenti possono essere: filtri percolatori (aerobici o<br />

anaerobici), impianti a fanghi attivi, fito<strong>depurazione</strong> o trattamenti<br />

secondari spinti. I processi di <strong>depurazione</strong> che avvengono all’interno<br />

delle vasche sfruttano fenomeni fisici (es. flottazione,<br />

sedimentazione) che permettono di separare sostanze inquinanti<br />

quali grassi, schiume e solidi sedimentabili dall’acqua, processi<br />

chimici (es. ossidazione di composti maleodoranti) e biologici<br />

che trasformano gli inquinanti (principalmente organici) in fanghi<br />

a maggiore stabilità che si accumulano nelle vasche. Per questo<br />

motivo è necessaria una periodica attività di rimozione del materiale<br />

accumulato, ad opera di personale competente. Queste<br />

operazioni garantiscono un efficiente funzionamento degli<br />

impianti, evitano il peggioramento delle caratteristiche dello<br />

scarico e che l’eccessiva presenza di fanghi putrescibili provochi<br />

lo sviluppo di condizioni settiche con rilascio di emissioni maleodoranti,<br />

in particolare nel periodo estivo. La frequenza degli<br />

interventi dipende dalle caratteristiche del refluo; si consiglia, comunque,<br />

di ispezionare le vasche una volta ogni uno o due mesi.<br />

Poichè alcuni trattamenti di <strong>depurazione</strong> sfruttano processi biologici<br />

a carico della flora batterica naturalmente presente nel refluo,<br />

si consiglia di ridurre al minimo lo scarico di sostanze<br />

chimiche quali ad esempio ipoclorito di sodio (varechina), acidi<br />

e basi forti e disinfettanti in genere. Tali sostanze, infatti, possono<br />

agire negativamente sulle popolazioni dei microrganismi generando<br />

riduzioni dell’attività depurativa degli stessi. Nel caso di<br />

sistemi di <strong>depurazione</strong> a fanghi attivi, si ricorda che essi entrano<br />

a pieno regime in circa 10-15 giorni. Questi tempi possono essere<br />

ridotti inserendo il BIOATTIVATORE <strong>ROTOTEC</strong> direttamente<br />

nello scarico. Per quello che riguarda il consumo energetico, gli<br />

impianti sono caratterizzati da un bassissimo consumo, legato al<br />

funzionamento delle soffianti laddove è presente un trattamento<br />

a fanghi attivi. Solo nel caso in cui è necessario un sollevamento<br />

del refluo (ad esempio nel caso di recettore ad una quota più<br />

elevata dello scarico) si rende necessaria l’installazione di una<br />

stazione di sollevamento munita di elettropompa. Nella tabella<br />

riportata nella pagina accanto vengono indicate tutte le soluzioni<br />

impiantistiche in funzione del recapito finale dello scarico.<br />

8 Divisione Depurazione

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