tessuto cribroso - Sdasr.unict.it

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TESSUTO VASCOLARE
trasporto di acqua e
soluti (linfa grezza)
Trachee Angiosperme
Tracheidi Pteridofite, Gimnosperme
e Angiosperme
Fibrotracheidi Gimnosperme
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TESSUTO CRIBROSO
Tubi cribrosi + Cellule compagne
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traslocazione di sostanze
elaborate (linfa elaborata) Cell cribrose + Cell albuminose
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TESSUTI CONDUTTORI
Funzione di trasporto di sostanze organiche ed inorganiche.
Il movimento dei liquidi, attraverso i parenchimi, è lento,
quindi nel corso dell’evoluzione si sono formati tessuti
conduttori.
Le cellule sono di forma allungata, disposte in fila nel senso
del trasporto, con pareti trasversali oblique, spesso molto
perforate.
A seconda delle sostanze trasportate si dividono in: tessuto
vascolare e tessuto cribroso. che sono integrati in complessi
di tessutiti chiamati xilema o legno e floema o libro.
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Lo xilema (dal greco xilos = legno) è composto:
Tracheidi: pteridofite, gimnosperme e angiosperme
Trachee: solo angiosperme
Fibre e sclereidi
Cellule parenchimatiche
Il floema (dal greco floios = corteccia) è composto:
Cellule cribrose e cellule albuminose: pteridofite, gimnosperme
Tubi cribrosi e cellule compagne: angiosperme
Fibre e sclereidi
Cellule parenchimatiche
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TESSUTO VASCOLARE
Adibito alla conduzione dell’acqua e dei sali minerali dalle
radici alle foglie (linfa ascendente o grezza).
TRACHEE o vasi aperti
Riassorbimento delle pareti
trasversali
Parete dei vasi mai ispessita
totalmente
Maggiore velocità di flusso
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In base al tipo di ispessimento della parete si possono distinguere:
vasi anulati
vasi spiralati
vasi scalariformi
vasi reticolati
vasi punteggiati
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a ) elementi vasali
giovani, con vacuolo
e provvisti solo di
parete primaria.
b) formazione degli
ispessimenti di
origine secondaria
sulle pareti laterali
c) Si completa
l’ispessimento delle
pareti laterali; le
pareti trasversali
sono idrolizzate e
riassorbite.
d) Gli elementi della
trachea sono maturi,
morti e aperti alle
estremità.
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TESSUTO VASCOLARE
TRACHEIDI o vasi chiusi
Cellule lunghe e strette, appuntite
alle due estremità, con diametro più
piccolo delle trachee.
Sono presenti in tutte le piante
vascolari, e in Pteridofite e
Gimnosperme sono gli unici elementi
conduttori.
Minore velocità di flusso
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TESSUTO CRIBROSO
Provvede al trasporto delle soluzioni elaborate dalle foglie alle
radici (linfa discendente o elaborata). Le cellule a maturità
sono vive, con paretecellulosicasottileesonoprive p di nucleo.
Si distinguono cellule cribrose (isodiametriche) accompagnate
da cellule albuminose, e tubi cribrosi (allungati) affiancati da
cellule compagne.
Le cellule l cribrose
(nelle Pteridofite e
Gimnosperme) sono
più primitive; la
velocità del flusso
è minore rispetto
ai tubi cribrosi.
cellule compagne
del tubo cribroso
placche cribrose
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Sviluppo di un elemento cribroso
Cellula madre
dell’elemento
cribroso che si
divide in due
cellule ineguali
Formazione di una
piccola cellula
compagna e un
elemento del tubo
cribroso
TESSUTO CRIBROSO
Ispessimento delle
pareti del tubo, per-
forazioni delle pareti
trasversali, con formazione
della placca cribrosa;
inizia la dege-
nerazione del nucleo.
Elemento del
tubo e cellula
compagna
differenziati.
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Elementi vascolari e elementi cribrosi, insieme a fibre e
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E parenchima, sono riuniti in complessi detti FASCI che hanno
S decorso longitudinale in fusto e radice mentre formano un
S reticolo nelle foglie.
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T FASCI VASCOLARI (O XILEMA)
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FASCI CRIBROSI (O FLOEMA)
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Nel corpo primario i della pianta i fasci si trovano accoppiati i e
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D più o meno ravvicinati (fascio cribro-vascolare)
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A seconda della posizione reciprocaca di xilema e floema si
T distinguono:
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FASCI COLLATERALI
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FASCI CONCENTRICI
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FASCI RADIALI
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FASCI COLLATERALI
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Tipo più comune, caratteristico di
S Gimnosperme e Angiosperme
S Costituiti da un cordone legnoso e da
uno liberiano affiancati
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Se libro e legno sono a diretto
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contatto, il fascio è detto CHIUSO, se
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è intercalata t una zona meristematica, it ti il
fascio è detto APERTO
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FASCIO BICOLLATERALE APERTO
È caratterizzato da due cordoni cribrosi che
affiancano un unico cordone legnoso
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FASCI CONCENTRICI
perifloematico
xilema circondato da floema
perixilematico
floema circondato da xilema
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FASCI RADIALI
Sono costituiti da un numero variabile di cordoni
xilematici e da altrettanto cordoni floematici che si
alternano (arche).
I fasci radiali sono tipici delle radici di quasi tutte le
piante
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TESSUTI SECRETORI
La separazione dei metaboliti dal citoplasma e il loro
accantonamento nei vacuoli o all’esterno della membrana si
definisce secrezione.
I tessuti secretori sono formati da cellule specializzate a
secernere sostanze di natura diversa come alcaloidi,
antociani, gomme, tannini, glicosidi, ecc.
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Secretori: accumulano
all’interno dei vacuoli
Ghiandolari: espellono
all’esterno della cellula
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Tubi laticiferi - cellule allungate con parete cellulosica in cui il
citoplasma si è ridotto ad un sottile strato, con molti nuclei,
granuli di amido e un grande vacuolo contenente un liquido
bianco detto latice.
Tasche secretrici
nella scorza degli
agrumi
Euphorbia: vaso laticifero con granuli di amido
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Dal Papaver somniferum si estrae un
latice che si trova in commercio
sotto forma di pani di oppio.
Il latice è ricco di alcaloidi usati
nell’industria ndustr farmaceutica ca (codeina,
papaverina, morfina) o come
stupefacenti.
Il latice dell’Hevea brasiliensis
costituisce il caucciù, utilizzato per
fabbricare la gomma elastica.
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TESSUTI GHIANDOLARI
Tessuti ghiandolari esterni – Le sostanze prodotte, riversate
all’esterno, si accumulano tra la parete cellulare dell’epidermide
e lo strato della cuticola.
(es. peli ghiandolari, peli digerenti e urticanti, nettari).
Pelo capitato
Peli urticanti
Pelo ghiandolare della foglia di geranio
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Catturano e digeriscono piccoli
animali per liberare l'azoto
contenuto nu nei loro tessuti
PIANTE CARNIVORE
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Tessuti ghiandolari interni – Le sostanze prodotte, liberate
all’esterno della cellula sono trattenute all’interno della
pianta. Es.: canali resiniferi delle conifere
Canale
Cellula secretrice
Fibre
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