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La tradizione del Seminario Europeo di Geografia dell'Acqua a ...

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icordo un aneddoto: al <strong>Seminario</strong> <strong>di</strong> Linköping, in<br />

Svezia, i locali ci hanno mostrato con molto<br />

entusiasmo la realizzazione, su un piccolo corso<br />

d’acqua, <strong>di</strong> una costruzione per favorire la risalita dei<br />

salmoni che per loro rappresentava un successo in tema<br />

<strong>di</strong> gestione <strong>del</strong>l’acqua. Gli spagnoli <strong>del</strong> gruppo erano<br />

invece sbalor<strong>di</strong>ti: per loro l’acqua ha tutt’altra<br />

<strong>di</strong>mensione, quella data dai transvases, dai problemi<br />

<strong>del</strong>l’irrigazione e <strong>del</strong>la scarsità. Questo per far capire il<br />

valore <strong>del</strong> programma intensivo: mettere a confronto le<br />

<strong>di</strong>verse culture, percezioni e significati sociali<br />

<strong>del</strong>l’acqua al <strong>di</strong> là dei contenuti specifici <strong>del</strong>le<br />

informazioni e <strong>del</strong> lavoro. L’aspetto interculturale è<br />

stato vitale. Con l’ingresso dei paesi <strong>del</strong>l’Est si è poi<br />

sviluppato il tema <strong>del</strong>l’inquinamento e <strong>del</strong>la qualità<br />

<strong>del</strong>l’acqua, poiché il loro processo <strong>di</strong><br />

industrializzazione è stato, per decenni, particolarmente<br />

pesante e poco attento all’ambiente.<br />

<strong>La</strong> formazione oggi, a partire dal Processo <strong>di</strong><br />

Bologna fino alla Carta <strong>di</strong> Lisbona, ricopre un ruolo<br />

strategico per l’Europa e non solo. In materia <strong>di</strong> acqua<br />

vorrei richiamare alcune date fondamentali: il 1992 con<br />

l’International Conference on Water and Development<br />

<strong>di</strong> Dublino e il Convegno <strong>di</strong> Rio de Janeiro - momento<br />

basilare per fissare i paletti che ancora oggi guidano il<br />

<strong>di</strong>scorso sull’acqua -, poi ancora il 2000 con la<br />

Direttiva Quadro <strong>del</strong>l’UE n. 60. Queste tappe sono<br />

state decisive per chiarire soprattutto due aspetti. Il<br />

primo, emerso a Dublino, sottolinea che l’acqua è una<br />

risorsa finita e vulnerabile, che ha un valore economico<br />

e quin<strong>di</strong> un costo, scatenando il <strong>di</strong>battito su<br />

acqua/<strong>di</strong>ritto o acqua/merce. Il secondo aspetto<br />

riguarda la partecipazione alla gestione <strong>di</strong> questa<br />

risorsa: non è solo una questione che riguarda i tecnici<br />

e i politici, ma interessa in primis gli stakeholders. Ma<br />

c’è anche un terzo aspetto, quello <strong>del</strong>la valenza <strong>del</strong><br />

bacino idrografico emersa nella Direttiva Quadro per<br />

cui l’acqua deve essere gestita in maniera ottimale<br />

all’interno <strong>del</strong>l’ambito <strong>di</strong> riferimento (in Italia la Legge<br />

“Galli” <strong>del</strong> 1994, che istituiva gli Ambiti Territoriali<br />

Ottimali, è stata in qualche modo precorritrice). Al<br />

Convegno <strong>di</strong> Rieti <strong>del</strong> 2003 sono state riprese le<br />

tematiche principali che emanavano <strong>di</strong>rettamente dai<br />

documenti che abbiamo visto, <strong>di</strong>scusse poi durante una<br />

tavola rotonda in cui sono stati posti tre problemi<br />

geografici sull’acqua: il problema <strong>di</strong> valutare le risorse<br />

- un <strong>di</strong>scorso estremamente complesso in quanto non si<br />

tratta solo, o soltanto, <strong>di</strong> valutarne la quantità, ma<br />

anche la localizzazione, poiché l'acqua non è<br />

facilmente trasferibile da un luogo all’altro -, la scala <strong>di</strong><br />

gestione e il governo <strong>del</strong>l’acqua con le sue istanze<br />

politiche e sociali. Inoltre nell’ultimo decennio si è<br />

registrata l’enorme crescita dei processi <strong>di</strong><br />

privatizzazione <strong>del</strong>l’acqua, a partire dalle gran<strong>di</strong><br />

compagnie francesi. Oggi la cultura <strong>del</strong>l’acqua si sta<br />

<strong>di</strong>ffondendo: è un tema importante con gran<strong>di</strong> poste in<br />

gioco, sia politiche che sociali.<br />

Rispetto alla formazione, mi sembra che in Europa<br />

manchino ancora dei percorsi universitari incentrati<br />

sull’acqua. Le Università europee non lavorano ancora<br />

abbastanza su questa tematica come strategic mission.<br />

Forse il centro internazionale <strong>di</strong> ricerca sull’acqua più<br />

importante in Europa è quello <strong>di</strong>retto da M.<br />

Falkenmark a Stoccolma. Non mi sembra che ce ne<br />

siano altri comparabili in Europa: è una carenza che<br />

bisognerebbe colmare inserendo il tema acqua<br />

all’interno dei programmi <strong>di</strong> formazione.<br />

Ma che tipo <strong>di</strong> impegno comporta, nella pratica,<br />

l’organizzazione <strong>di</strong> un IP Erasmus E in particolare,<br />

dal punto <strong>di</strong> vista metodologico, quali scelte avete<br />

adottato vista la varietà <strong>di</strong> approcci scientifici al tema<br />

acqua all’interno <strong>del</strong>la <strong>di</strong>sciplina geografica<br />

Queste iniziative comportano un gran lavoro <strong>di</strong> rete<br />

consistente in una fase <strong>di</strong> promozione e una <strong>di</strong><br />

ownership. L’operazione riesce quando c’è un<br />

ownership con<strong>di</strong>visa, cioè quando <strong>di</strong>venta un affare <strong>di</strong><br />

tutti, arrivando ad autonomizzarsi dai primi promotori.<br />

Infatti dal nucleo originario la gestione si è resa<br />

in<strong>di</strong>pendente passando dall’Università <strong>di</strong> Padova<br />

all’Università <strong>di</strong> Mainz e, attualmente, all’Università <strong>di</strong><br />

Tartu. Per quanto riguarda la parte burocratica si deve<br />

compilare un dossier abbastanza impegnativo in cui<br />

rientrano progetto, finalità e risorse, oltre ad un lavoro<br />

<strong>di</strong> rete per coinvolgere i colleghi.<br />

<strong>La</strong> metodologia, invece, è un aspetto molto<br />

importante, va al <strong>di</strong> là <strong>del</strong>la praticità, in quanto<br />

<strong>di</strong>scende imme<strong>di</strong>atamente dalla filosofia d’azione.<br />

L’approccio metodologico originario <strong>del</strong>l’IP intendeva<br />

riunire persone <strong>di</strong> qualità - dai professori ai dottoran<strong>di</strong> -<br />

per ragionare insieme sul tema acqua: un approccio<br />

relazionale e <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione. Il primo seminario era<br />

stato impostato in tre momenti: le lezioni frontali dei<br />

docenti, i seminari - le presentazioni <strong>del</strong>le ricerche dei<br />

dottoran<strong>di</strong>, a cui seguiva la <strong>di</strong>scussione collegiale - e<br />

infine i lavori <strong>di</strong> gruppo. In quell’occasione avevo<br />

puntato soprattutto sui seminari ma l’esperienza si è<br />

rivelata un fallimento: i dottoran<strong>di</strong> leggevano la loro<br />

relazione come se partecipassero ad un convegno e la<br />

presentavano ognuno nella propria lingua favorendo<br />

l’esposizione a scapito <strong>del</strong>la comunicazione. In seguito<br />

il lavoro <strong>di</strong> gruppo è <strong>di</strong>ventato il modulo standard <strong>del</strong><br />

<strong>Seminario</strong> trasformandosi nel momento più importante.<br />

Un alto livello <strong>di</strong> qualità <strong>del</strong> lavoro <strong>di</strong> gruppo si è<br />

raggiunto al <strong>Seminario</strong> <strong>di</strong> Cagliari curato da Giovanni<br />

Sistu per la parte contenutistica e da Marina Bertoncin<br />

per quella metodologica. È stato un lavoro che verteva<br />

sulle tematiche <strong>del</strong>la scarsità d’acqua e dei conflitti<br />

legati ad essa nell’area <strong>di</strong> Capo Teulada, nel Sud-Ovest<br />

<strong>del</strong>la Sardegna. Questo è il metodo più caratteristico<br />

<strong>del</strong>l’IP, che noi definiamo come assiomatica <strong>del</strong>la<br />

relazione - il valore <strong>del</strong> lavoro universitario in quanto<br />

relazione, comunicazione, <strong>di</strong>scussione - e che si è<br />

ripercosso nella domanda al progetto Edulink <strong>di</strong><br />

recente presentata alla CE da una ventina <strong>di</strong> Università<br />

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