Tiinforma Estate 2013 - Podistica Solidarietà
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(Ovvero tornare tosti da Campotosto)<br />
Io non so se sono un’eccezione, ma ogni volta che vado in vacanza, prima ancora di partire,<br />
preparo le mie uscite. Lo so, è pedante, prevedibile, noioso, monotono. Ma non “battezzare” un<br />
luogo con la suola delle mie scarpe A3, mi sembra un’occasione sprecata.<br />
Stavolta la destinazione del viaggio era lo Yorkshire. Situato al nord dell’Inghilterra, sotto<br />
la Scozia e trascurato dai circuiti turistici internazionali, questa terra è stato il centro<br />
della Rivoluzione Industriale dell’’800, quando miniere e fabbriche rendevano l’Inghilterra il<br />
primo Paese moderno.<br />
La mia meta è stata Doncaster. Per gli amanti del calcio, questa è la città dove è nato Kevin<br />
Keegan, stella del football degli anni ’70.<br />
Allora, come trovare un posto dove farsi una “garetta” oltremanica, in questa landa<br />
sconosciuta<br />
Oggi internet fa miracoli. Basta digitare DONCASTER RUNNING CLUB. Facile, no<br />
Quello che ho trovato è stato un intrigante quanto misterioso ASKERN10. Da corrersi l’11<br />
agosto. Si parte alle 10.30 dal “Club del Welfare dei Minatori”. Interessante.<br />
Una gara valida per il campionato di corsa dello Yorkshire, organizzata da un’associazione<br />
dilettantistica locale. Senza troppe pretese decido di presentarmi.<br />
Il tavolo della registrazione è semplice. Pago le 10 sterline di iscrizione e vedo i compagni<br />
di corsa arrivare. Provengono dalle località più disparate: York, Sheffield, Rotherham,<br />
Nottingham. La maggior parte sono, come da noi, abbastanza in forma, molte donne partecipano.<br />
Ovviamente il pre-gara è molto diverso dal nostro, dove l’atmosfera è molto più chiassosa. Ma<br />
si sa che l’espressione migliore della giovialità inglese è la tagliente ironia dello humor,<br />
che non brilla per rumorosità.<br />
In fondo anche una gara podistica, ovunque abbia luogo, è lo specchio della società dove si<br />
svolge.<br />
Tutto sembra perfettamente organizzato, ma alle 10.25 ci informano che “a truck isblocking the<br />
way”. Un camion è stato parcheggiato in modo da bloccare il percorso e quindi si partirà con<br />
un quarto d’ora di ritardo. Succede in tutto il mondo. Pronti per partire.<br />
Un’”Ammiraglia” con un cronometro sul tetto si pone alla testa della corsa. Una corda è tesa<br />
davanti ai concorrenti. La corda cade e i nostri cronometri scattano.<br />
Mi accorgo in questo momento di essere l’unico straniero, quindi l’unico Italiano.<br />
Un senso di solitudine si vuole affacciare alla gola. Lo rimando giù. E pedalo.<br />
Comincia male. Mi vedo superare da quasi tutti. Un poco di sconforto.<br />
Perché sono qui Dovevo proprio venire qui a farmi ridere dietro Io e questa maglia azzurra<br />
che indosso sotto la gloriosa canotta orange di <strong>Podistica</strong>.<br />
Tra l’altro ho scoperto solo alla partenza che l’ASKERN 10 si riferisce, naturalmente, alle<br />
MIGLIA!<br />
Correrò 16 km, quindi. Un rapido calcolo e capisco che se farò il bravo ci metterò 100 minuti.<br />
Un’ora e quaranta.<br />
Rivedo, mentre faccio le prime quattro miglia, le ragioni per cui sono qui.<br />
D’improvviso capisco. Alla mia destra e alla mia sinistra si stendono infiniti campi di grano,<br />
biondi, pronti per essere falciati. Il sole cede il posto alle nuvole e una gradevole<br />
“drizzle”, una pioggerellina fine che mi accarezza il viso.<br />
E piano piano arrivano sensazioni e poesia. Il corpo si protende verso la sua migliore forma,<br />
oltre lo spazio, oltre il tempo.<br />
Quasi come risposta a questo momento di “bliss” –beatitudine-, la mia corsa cambia ritmo. Si è<br />
risvegliato, come d’incanto, l’Italiano, l’orgoglio Italiano in me.<br />
Mi ricordo di essere conterraneo di Dante, Leonardo…. ma soprattutto Baldini!<br />
OK, sono un TAP runner, un corridore della domenica, ma questo non vuol dire che sarò<br />
compatito o deriso. Una sana ostilità fa mulinare le gambe. Comincio a superare concorrenti.<br />
TIC TAC sarebbe orgoglioso di me. Tre miglia all’arrivo, poco meno di cinque km. Sto bene!<br />
Se i tre km finali di Campotosto mi hanno massacrato, mi accorgo di essere in progressione,<br />
adesso. Perdonate il gioco di parole, ma ho ragione di credere che Campotosto mi ha reso<br />
tosto.<br />
Difficile spiegare come ricorderò gli ultimi tre km della ASKERN10. Quello che ricordo è il<br />
superare tanta gente con ancora tanta benzina in corpo. Ricordo la mia ultima vittima. Una<br />
gentildonna non giovanissima, ma coriacea. Davanti a me per più di 15 km. Un sogno superarla<br />
perché 100 metri a volte sembrano 1000.<br />
Ma, e qui concludo, ad un certo punto ho immaginato tutta la squadra di <strong>Podistica</strong> con me.<br />
Negli ultimi 200 metri mentre mi producevo nello spendere tutto quello che era rimasto ho<br />
avuto una specie di visione. Tutti i miei compagni, in canotta orange erano ai lati della<br />
strada, incoraggiandomi:<br />
Daniela, Daniele, Romano, Pino il Pres, Giovanni, Fabrizio, Maria, Fulvio e tutti gli altri.<br />
Il cuore che batteva forte sotto la maglia azzurra e la gara che finiva con grande<br />
soddisfazione.<br />
Un’ora e trentotto minuti e sette secondi.<br />
E finita la corsa e lasciate le rivalità nazionali da una parte si è bevuto una ottima birra<br />
rigorosamente inglese insieme.<br />
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