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Bottrigari, Ercole Title: Il Melone, discorso del molto illustre signore ...

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peruenute alle nostre manj insieme con tutta la sua Opera. in marg.] da’ Copisti; Et<br />

quello; [quel; ante corr.] ch’ è peggio con l’ Opera tutta insieme di tal maniera lacerate<br />

dalla ingiuria <strong>del</strong> Tempo; che à noi sopramodo ragioneuolmente ne ha da rincrescere: Ma<br />

doue hò qusi [io add. supra lin.] cosi lasciato Aristosseno il quale assai prima<br />

annouerando i tre Generi armonici passato il mezo <strong>del</strong> primo libro de’ suoi Elementi<br />

Musicali dice, “<strong>Il</strong> terzo, et principale è l’ Enarmonico; Imperoche ad esso ultimo, e non<br />

senza <strong>molto</strong> studio appena si auuezza il senso.” [In conformità <strong>del</strong> qual detto [[scritto da<br />

Psello]] [trouasi scritto corr. supra lin.] quasi nel fine <strong>del</strong> [[suo]] Synopsi Armonico [di<br />

Psello add. supra lin.] in questa maniera. Ha certamente poscia questo Genere di Melodia<br />

Armonico [Armonica ante corr.] un difficilissimo modo di cantare: et hà bisogno di una<br />

grande essercitatione et famigliarità: Di onde auuiene, ch’ [[egli]] [Ei corr. supra lin.] non<br />

è cosi facilmente posto in Uso. In marg.] Et [Aristosseno add. supra lin.] alquanto di sotto<br />

[al detto luogo add. supra lin.] parlando <strong>del</strong>la distantia <strong>del</strong>la Lycanos alla Mese,<br />

soggiunge, “De’ quali interualli non sarebbe alcuno minore certamente ammesso da<br />

Coloro; che hanno già cognitione, et intelligenza <strong>del</strong> Genere diatonico: Ma quelli; i quali<br />

non l’ hanno anchor ueduto con molta difficoltà possono esser persuasi, et indutti ad<br />

approuarlo: Ma altri lo concedono [concederebbono ante corr.] maggiore, altri non: Et<br />

questo per qual causa auuenga, si dirà poi. Hora perche la Cantilena non partecipi <strong>del</strong>la<br />

Lycanos ditona, et ch’ ella non sia pessima, anzi quasi ottima, non è <strong>molto</strong> ben chiaro à<br />

pur assai; che hora cominciano ad hauer cognitione <strong>del</strong>la Musica se non indutti, et<br />

lusingati: [[[-41-]]] Ma à quelli; che sono auuezzi à’ Modi antichi, siano ò primj, ò<br />

secondi, è manifesto assai bene quello; di che noi ragioniamo; Imperoche da coloro; i<br />

quali hanno, et quà, et là solamente hora usate le orecchie alla Cantilena <strong>del</strong>la Trite; non è<br />

fuor di proposito, che non sia accettata la Lycanos ditona; Et certamente molti hora<br />

adoperano le più gagliarde; et maggiormente intese: Et di ciò la cagion’ è, che in ogni<br />

luogo desiderano la Cantilena piaceuole, et dolce: Et se ne ha l’ indicio dal consumar<br />

uolontieri (notasi bene Messer Anniballe) Molto tempo nel Cromatico: Et insieme qualora<br />

hauranno ridutto il Canto al Croma, collà piegati ristringono insieme l’ uso.” Oltra di<br />

questo discorrendo Aristosseno con diligentissima sottigliezza in tutto il suo terzo libro<br />

intorno alle proprietà di essi tre Generi non <strong>molto</strong> lontano dal fine di quello dice; “La<br />

onde chiaramente appare, che’ l Diatonico si compone ò di due, ò di tre, ò di quattro<br />

incomposti: Ma che’ l Cromatico, et l’ Enarmonico sicomponga di tre, ò di quattro,<br />

bisogna, che si mostri. Et se à queste uoci come alquanto lontane non si scossi il Zarlino<br />

punto [[[-42-]]] dal graue sonno; in ch’ egli dormiglione à questa uolta da douero<br />

perseuerando in questo suo Sogno di mistura: al grido grande messo da Boethio presso il<br />

mezo <strong>del</strong> suo proemio <strong>del</strong> primo libro <strong>del</strong>la Musica sopra queste mescolanze; che è tale.<br />

“Fù la Musica e modesta, e uergognosa, mentre si trattaua con gli Stromenti semplici: Ma<br />

quando ella è stata trattata con uanitadi, et con Misture, ell’ ha perduto ogni modo di<br />

uirtude, et di grauità: Et diuenuta quasi uituperosa non conserua punto l’ antica specie, ò<br />

forma, ò beltà.” si doueua risuegliare, et poner fine à quel suo cosi lungo parlare<br />

sognando; <strong>del</strong> qual seguì d’ impire tante Carte, et formarne tai Capitoli 78. 79. [78. ante<br />

corr.] et 80. Alle cose tutte in quelli contenute non uoglio hora stare a rispondere, parte;<br />

perch’ [[egli]] [Ei corr. supra lin.] ua quasi replicando le medesime sue rationi; le quali<br />

già da me sono state ributtate, parte; perche troppo mi andarej prolungando in questo mio<br />

Ragionamento; il qual desidero di spedire; accioche la Giunta non sia come si dice,<br />

maggiore <strong>del</strong>la Derata: ma per finir di far, che uediate, Messer Anniballe honoratissimo et<br />

conosciate chiaramente, ch’ io habbia ueduto, et conosciuto benissimo la importantia <strong>del</strong><br />

contenuto de gli Scritti <strong>del</strong> Zarlino in questo proposito soggiungerò solamente, ch’ egli in<br />

esso 80. et ultimo Capitolo <strong>del</strong> terzo libro dicendo, “Che quelli, i quai credono, che un<br />

Pulice sia [[[-43-]]] uno Elefante, mai sono per hauer cosa buona fuor <strong>del</strong> nostro Genere

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