Bottrigari, Ercole Title: Il Melone, discorso del molto illustre signore ...
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adoperarli. E che colpa, ò difetto è <strong>del</strong> Zuccaro, ò <strong>del</strong> Cinnamomo, ò <strong>del</strong> Sale, se’ l Cuoco<br />
non hà sapiuto ben fare il Condimento: ò ben fatto non l’ habbia cotto à bastanza, ò pur di<br />
souerchio Haurà per ciò perduto il Zuccaro il dolce, il Cinnamomo l’ odoroso, et acuto:<br />
il Sale, il salso Et il fuoco perciò diuenuto più freddo, ò più caldo Come hà, ò haurebbe<br />
potuto giamai il Musico [moderno add. supra lin.] far [praticamente add. supra lin.] niuna<br />
cosa buona ignorando le uere, [Sin quj non essere state conosciute le particolari corde de’<br />
trè generj [genere ante corr.] Armonici. in marg.] et particolari corde di essi generi,<br />
sicome sin’ à quest’ hora, et sin’ à questo punto; che ciò significo à uoj, è stato da luj<br />
ignorato Quanto poi a quel emplice diletto; che [mostra add. supra lin.] [mostrat ante<br />
corr.] desiderare il Zarlino in questi due generi, io sono [[[-46-]]] di ferma credenza, che<br />
s’ [[egli]] [Ei corr. supra lin.] si fusse ricordato (che di hauerlo letto, io ne sono come<br />
certissimo) quello; che ne scriue Platone [presso à due terzi <strong>del</strong> secondo, et add. supra<br />
lin.] non <strong>molto</strong> lontano dal fine <strong>del</strong> terzo <strong>del</strong>le Leggi, facilmente non haurebbe ciò scritto,<br />
ò cancellato, se pur li fusse [[uenuto scritto.]] [caduto dalla penna. corr. supra lin.] Ma per<br />
conchiusione homai dicami egli. “Erano forse [[quegli antichi]] [questi Antichi Musici<br />
nostri corr. supra lin.] soli padroni <strong>del</strong> Sapere Non è forse uero, che Iddio nostro Signore<br />
habbia partito le sue gratie, et fatto dono di esse à cui gli è piaciuto Et se mai non si è<br />
trouato in questa uita mortale uno Indiuiduo; che sia stato tanto perfetto; che quantunque<br />
habbia sappiuto molte, e molte cose, nen però le habbia sapiute tutte:” [[“]]Che<br />
marauiglia è il dire, che sin’ ad hora non sia stato alcuno frà tanti; che si siano faticati in<br />
riuenire il modo di usar come faceuano gl’ Antichi e’ l genere Cromatico,[[”]] [E. in<br />
marg.] e’ l genere Enarmonico conforme all’ uso nostreo <strong>del</strong>le molte parti [[et]] diuerse<br />
cantanti insieme nella specie Diatonica incitata di Tolomeo Guardisi il Reuerendo<br />
Zarlino di replicarmi alcuna cosa in contrario; percioche [[egli]] [Ei corr. supra lin.]<br />
contrariarebbe à se medesimo: Essendo queste ue proprie parole, et da luj scritte nel<br />
Capitolo 6. <strong>del</strong> terzo libro de’ suoi Supplementi armonici. Cosi dunque resta uerissimo,<br />
come [egli add. supra lin.] segue, benche ironicamente, che sia stata “cosa <strong>molto</strong> infelice,<br />
che’ l buono, et il bello <strong>del</strong>la Musica si habbia lasciato da un [[[-47-]] canto: Et il men<br />
buono ritenuto.” <strong>Il</strong> men buono intendendo io però quanto al piacere, et al diletto <strong>del</strong>l’<br />
[[[<strong>Il</strong>]] Genere Diatonico quanto al piacer’, et al diletto <strong>del</strong>l’ udito essere il men buono. in<br />
marg.] udito il genere Diatonico: Et il buono, et il bello <strong>del</strong>la Musica gli altri due Generi<br />
cromatico, et enarmonico; la [[[<strong>Il</strong>]] Cromatico, genere, et Enarmonico essere il buono, et<br />
il bello <strong>del</strong>la Musica. in marg.] qual mia intelligentia [[non è senza l’ autorità <strong>del</strong>]] [uiene<br />
autorizata non solamente da’ l corr. supra lin.] Venerabile Beda; il quale scrisse nella sua<br />
Musica Specolatiua intendendo “per circoscrittione il Genere diatonico è chiamato<br />
Melodìa: Et è la più antica; benche alquanto più aspra. La cromatica; la qual’ è dapoi,<br />
quanto al diletto <strong>del</strong>le Orecchie con la sua Varietà raddolcisce gli animj: et con molte<br />
risonanti minutezze uien portata. <strong>Il</strong> Genere enarmonico in se contiene tutta l’ Armonìa<br />
soprauanzando con la sua dignità tutte le altre. [Et da Vitruuuio nel Capitolo iiij. <strong>del</strong> 5.<br />
libro dicendo, “<strong>Il</strong> Canto Armonico è constituito [construtto ante corr.] dall’ Arte: et per<br />
[[quella cagione il suo Cantare ritiene]] [ciò la sua Cantilena [[ha]] sopratutto contiene<br />
corr. supra lin.] grauitade et [nobile add. supra lin.] autorità [[natura]]. <strong>Il</strong> Croma<br />
[Cromatico ante corr.] [[nato da nobile solertia et frequenza de Moduli porge]] [per la sua<br />
ingegnosa sottigliezza e spessa uarietà <strong>del</strong>le uoci corr. supra lin.] è di più soaue<br />
dilettatione. <strong>Il</strong> Diatono per [[esser]] [cioch’ egli corr. supra lin.] è naturale, hà [è p<br />
ante corr.] maggiore facilità [facile ante corr.] [[[maggiore di]] nella distantia de gl’<br />
Interualli. in marg.] [sopra la qual particella [di Vitruuio add. supra lin.] io non posso<br />
astenermi di non apponere quj’ quanto scriue Mon<strong>signore</strong> Daniele Barbaro, anchora che<br />
sia <strong>molto</strong>: Ma subito poi à casa. Di questi tre generi, dic’ Ei, più uicino alla Natura è il<br />
Diatonico; Percioch’ ei succede quasi da se ad ognuno; che canta senz’ ammaestramento