Taranto - Comune di Grottaglie
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Il momento della festa è anche esaltazione dei prodotti della terra e delle<br />
fatiche quoti<strong>di</strong>ane legate al duro lavoro. Nelle piazze, nelle case, la tra<strong>di</strong>zione<br />
gastronomica <strong>di</strong>venta espressione <strong>di</strong> ciascun territorio, delle sue<br />
tra<strong>di</strong>zioni e rivive nei comuni del tarantino in occasione <strong>di</strong> sagre e feste religiose.<br />
A Crispiano, nella seconda decade <strong>di</strong> luglio, il carnevale estivo<br />
del fegatino ripropone all’interno <strong>di</strong> una grande festa con carri allegorici<br />
e gruppi mascherati le specialità gastronomiche della tra<strong>di</strong>zione, su tutte<br />
le carni miste arrostite alla brace. A Carosino, una grande festa popolare<br />
celebra a fine luglio l’antica vocazione vitivinicola del paese con la sagra<br />
del vino. Retaggio <strong>di</strong> antichi rituali pagani, il vino viene fatto zampillare<br />
dalla fontana della piazza principale tra spettacoli, musica e degustazioni<br />
<strong>di</strong> prodotti tipici. Nei paesi del versante orientale, risale invece ad<br />
un’antica tra<strong>di</strong>zione la consuetu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> allestire banchetti devozionali (le<br />
mattre) in onore <strong>di</strong> San Giuseppe: a Monteparano, Monteiasi,<br />
Fragagnano, Lizzano e San Marzano vengono preparate allegre tavolate<br />
<strong>di</strong> beni alimentari in ricordo dell’antica consuetu<strong>di</strong>ne dell’offerta <strong>di</strong> cibo<br />
ai bisognosi <strong>di</strong> passaggio.<br />
Tavole <strong>di</strong> San Giuseppe (foto <strong>di</strong> C. La Fratta)<br />
I SAPORI DELLA FESTA<br />
Nel tarantino è molto <strong>di</strong>ffusa l’usanza <strong>di</strong> eseguire fino all’Epifania rappresentazioni<br />
sacre della Natività. La <strong>di</strong>mensione comunitaria dell’esperienza<br />
<strong>di</strong> fede è vissuta attraverso il pellegrinaggio ai luoghi della<br />
rappresentazione scenica in cui vien fatto rivivere lo spazio sacro. A<br />
Crispiano, nello splen<strong>di</strong>do scenario delle grotte rupestri del Vallone, ha<br />
luogo ormai da molti anni un presepe vivente con oltre cento figuranti in<br />
costume d’epoca. Pastori ed artigiani ridanno vita ad antichi mestieri in attesa<br />
della grande fiaccolata che, nella notte del 24, giungerà alla grotta<br />
della Natività per deporre Gesù Bambino. A Faggiano, il presepe vivente<br />
si svolge in una zona a ridosso del paese denominata “Campana”. Più <strong>di</strong><br />
cento figuranti animano le scene all’interno <strong>di</strong> un paesaggio naturale incantevole,<br />
arricchito da manufatti in pietra e legno che ricostruiscono luoghi<br />
e situazioni <strong>di</strong> questa tra<strong>di</strong>zionale rappresentazione. Si tiene invece<br />
nella frazione <strong>di</strong> Lama la sacra rappresentazione della Calata dei Magi. Il<br />
6 gennaio, alle otto del mattino, la<br />
banda attraversa le strade del paese per<br />
annunciare l’asta che vedrà gareggiare<br />
le sette contrade nell’aggiu<strong>di</strong>cazione<br />
della processione <strong>di</strong> Gesù Bambino.<br />
Nel pomeriggio ha inizio l’azione scenica<br />
con la partenza dalla contrada vincitrice<br />
dei re Magi a cavallo che, dopo<br />
aver attraversato il paese, raggiungeranno<br />
la sacra rappresentazione sul sagrato<br />
della chiesa della Regina Pacis.<br />
Anche a Lizzano, nel giorno<br />
dell’Epifania, tutta la comunità è coinvolta<br />
nella rappresentazione scenica<br />
della Calata dei Magi quando, dal convento<br />
San Pasquale <strong>di</strong> Baylon, partono<br />
nei loro sontuosi abiti i Sapienti<br />
d’Oriente, per raggiungere la scena allestita<br />
nel centro storico del paese.<br />
Lama. Calata dei Magi (foto <strong>di</strong> C. La Fratta)<br />
RAPPRESENTAZIONI SACRE DELLA NATIVITÀ<br />
<strong>Grottaglie</strong>. Focara durante i preparativi (foto <strong>di</strong> C. La Fratta)<br />
La misteriosa forza <strong>di</strong>struttrice ed insieme purificatrice del fuoco illumina le notti dei paesi del tarantino attraverso la messa in scena <strong>di</strong> un antico rituale<br />
<strong>di</strong> propiziazione e bene<strong>di</strong>zione, il falò. A <strong>Grottaglie</strong>, alla fine <strong>di</strong> gennaio, la celebrazione <strong>di</strong> San Ciro entra nel suo culmine con la bene<strong>di</strong>zione e<br />
l’accensione della focara, una gigantesca catasta <strong>di</strong> legna che reca sulla sommità l’immagine del santo, in ricordo del supplizio da lui patito. A Lizzano,<br />
il 19 marzo, la festa <strong>di</strong> San Giuseppe si conclude con la cerimonia <strong>di</strong> purificazione dell’accensione dei numerosi falò sparsi per la città. Per l’occasione,<br />
enormi cataste <strong>di</strong> legna vengono accese ai margini delle piazze e delle strade mentre antichi inni vengono intonati dalle donne più anziane. Sempre a<br />
devozione del santo protettore dei falegnami, si tiene ormai da un secolo e mezzo a San Marzano <strong>di</strong> San Giuseppe, l’antica tra<strong>di</strong>zione della processione<br />
della legna e dell’accensione del grande falò fuori dell’abitato. Generazione <strong>di</strong> carrettieri continuano ogni anno a perpetuare l’antico rito della raccolta<br />
e del trasporto della legna su carri trainati da cavalli ammaestrati a genuflettersi <strong>di</strong>nnanzi alla statua del santo. Tutta la comunità partecipa all’evento,<br />
ognuno con in spalla la propria fascina <strong>di</strong> legna, in una lunga processione che condurrà sino al grande falò, acceso alla sera, tra gli antichi canti<br />
della tra<strong>di</strong>zione.<br />
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<strong>Grottaglie</strong>. Focara (foto <strong>di</strong> F. Bonfrate Gir-&Grafica)<br />
F<br />
C<br />
S<br />
L’ANTICO RITUALE DEL FUOCO<br />
M<br />
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI<br />
E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA<br />
<strong>Taranto</strong><br />
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Nel frontespizio: affresco <strong>di</strong> San Cataldo (foto C. La Fratta)