RIVISTA 23 (ottobre 2012) - Santuario di Puianello

8
ne e della debolezza dei
convincimenti religiosi.
E sono orizzonti di speranza
che si aprono davanti
a chi umilmente si
presenta come pubblicano
in cerca di un Consolatore.
Tutte le attività del Santuario
della Beata Vergine
della Salute: santa
Messa, Riconciliazione,
Adorazione Eucaristica,
santo Rosario, marce
della pace, ora di guardia,
preghiera e colloquio
con gli smarriti in
cerca di pace, sono volte
a questo scopo: guarire
le ferite dello spirito, togliere
l’affanno del cuore,
aiutare a vivere da cristiani
in un mondo che
si sta trasformando sempre
più in un’ officina di
guadagni e in un tempio
del denaro.
Ecco perché sono necessari
in ogni santuario
spazi idonei a questa pastorale
come, ad esempio,
la cappella della Riconciliazione
e un luogo per
le benedizioni e il dialogo.
Ogni santuario, luogo
prezioso per le anime,
corre il rischio di essere
ritenuto una meta turistica,
un accogliente cantuccio
per picnic, un parco
di divertimenti, un
luogo ricreativo e di ristorazione;
sono, però,
già tanti i luoghi destinati
al divertimento e alla cosiddetta
evasione che lascia
solo la superficialità
dello stordimento.
Non può, certamente,
mancare un’accoglienza
materiale sobria e discreta,
ma quella non deve
togliere od offuscare lo
scopo per cui il santuario
esiste e, cioè, per il bene
delle anime.
In una società confusa,
in mezzo al deserto degli
ideali e degli affetti,
il colle di Puianello
con la Vergine che maternamente
offre Gesù,
rappresenta un’oasi che
deve rimanere incontaminata
per offrire l’acqua
pura a tutti coloro che
hanno sete di acqua di
vita. Solo abbeverandosi
a questa fonte, per dirla
con uno squisito poeta
locale, quando da questo
colle si scende a Torre
Maina ci si sente “più
leggeri e più buoni”.