LETTERA CIRCOLARE AI CONFRATELLI
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compagnandola nel discernimento della volontà di Dio e dei carismi. Nell’arco degli<br />
anni questi reciproci contatti seguirono alterne vicende. Oggi in vari paesi del<br />
mondo collaboriamo fruttuosamente anche con altre comunità religiose, sia feminili<br />
che maschili, ed in sintonia con il pensiero di san Bernardo possiamo affermare:<br />
“Abbiamo bisogno tutti gli uni degli altri: il bene spirituale che io non ho e<br />
non possiedo, lo ricevo dagli altri” (cfr. Esortazione Apostolica Vita consecrata,<br />
52).<br />
Mi rallegro per il fatto di vivere questa comunione ecclesiale e per la collaborazione<br />
dei Risurrezionisti con vari istituti di vita consacrata. Questo rappresenta<br />
una continuità delle nostre migliori tradizioni, seguendo il solco della nostra storia;<br />
inoltre, questo esempio della fraternità intereligiosa, può essere un incoraggiamento<br />
per una ulteriore costruzione delle comunità di fede, dove “tutti possono<br />
sperimentare la speranza, la gioia e la pace della Risurrezione di Cristo.” (Il carisma<br />
della Congregazione).<br />
6. Ufficio dell’autorità – servizio alla comunità.<br />
Nella vita consacrata l’incarico del Superiore, anche locale, “… ha sempre a-<br />
vuto una grande importanza sia per la vita spirituale che per la missione.”<br />
(Esortazione Apostolica Vita consecrata, 43). È successo così che i nostri primi<br />
sacerdoti Semenenko e Kajsiewicz, per trentatré anni a vicenda svolsero il servizio<br />
dell’autorità come Superiori Generali, avendo cura di tutti i membri e delle<br />
opere della congregazione. Adempivano questo incarico con la consapevolezza che<br />
dietro l’autorità religiosa c’è sempre Cristo stesso, questa convinzione la espressero<br />
più volte: “È lo stesso Gesù Cristo che ci governa, più di quanto tu possa immaginare.<br />
Questa è la mia forza. Possa essere anche allo stesso tempo la tua sicurezza”.<br />
(Semenenko a Przewłocki, Listy, vol. 3, p. 25); “Ricordati che per la fede io sono<br />
per te lo strumento e l’organo della volontà di Dio” (Kajsiewicz a Jełowicki,<br />
Listy, vol. 7, p. 27). L’altro lato del servizio dell’autorità è l’obbedienza, con la quale<br />
si rammarica Kajsiewicz, non sempre è stato perfetto: “La voglia dell’obbedienza<br />
tra noi è grande, però l’abilità di ubbidire, per così dire, ancora manca. Per l’amor<br />
di Dio, smettiamo una volta per sempre con questo cameratismo!” (Listy, vol. 6, p.<br />
82).<br />
In questo contesto ringrazio tutti i Superiori (Maggiori e Locali) per la loro<br />
dedizione a favore della comunità; li ringrazio in modo particolare, perché custodiscono<br />
l’unità, curano la fraternità, promuovono la spiritualità della comunione e<br />
sono i mediatori del discernimento della volontà di Dio. Ricordate che il vostro<br />
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