Flaviano Di Franza Albatros il Filo
Flaviano Di Franza Albatros il Filo
Flaviano Di Franza Albatros il Filo
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
La Recherche :: Il modo migliore di rovinarsi la vita :: <strong>Flaviano</strong> <strong>Di</strong> <strong>Franza</strong> :: Albatro...<br />
http://www.larecherche.it/testo.aspTabella=Recensioni&Id=292<br />
Pagina 1 di 2<br />
23/04/2010<br />
:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrazione :: :: Tutti gli autori | Biografie | Ricerca nel sito | Altri siti :: :: Chi<br />
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Articoli | Saggi | Recensioni | Il libro libero | Autori proposti | Eventi | O<br />
:: L I B R I S U L L A S T R A D A : I L L I B R O V A G A B O N D O ( B O O K C R O S S I N G<br />
:: L E G G I G L I E - B O O K D E L A R E C H E R C H E . I T S O N O L I B R I L I B E R I G R A<br />
OGNI LETTORE, QUANDO LEGGE, LEGGE SE STESSO. L'OPERA DELLO SCRITTORE È SOLTANTO<br />
STRUMENTO OTTICO CHE EGLI OFFRE AL LETTORE PER PERMETTERGLI DI DISCERNERE QUEL<br />
LIBRO, NON AVREBBE FORSE VISTO IN SE STESSO. (DA "IL TEMPO RITROVATO" - MARCEL PROUST)<br />
Pagina aperta 8 volte, escl<br />
Ultima visita <strong>il</strong> Fri Apr 23 17:30<br />
IL MODO MIGLIORE DI ROVINARSI LA VITA<br />
Romanzo<br />
<strong>Flaviano</strong> <strong>Di</strong> <strong>Franza</strong><br />
<strong>Albatros</strong> <strong>il</strong> F<strong>il</strong>o<br />
Recensione di Anna Maria Vanalesti<br />
:: leggi altri suoi testi :: leggi la biografia :: scrivi a Anna Maria Vana<br />
« indietro | versione per la stampa | invia ad un amico »<br />
# 0 commenti a questo testo: Leggi | Commenta questo tes<br />
Il romanzo di un ingegnere giramondo<br />
Le piccole case editrici, si sa, sono molto coraggiose e aiutano i giovani scrittori che vogli<br />
un libro, riuscendo spesso a lanciare lavori originali e pregevoli, che meritano di e<br />
considerazione. E’ appunto quello che ha dimostrato la casa editrice <strong>Albatros</strong> <strong>il</strong> F<strong>il</strong>o, p<br />
curioso romanzo dal titolo “ Il modo migliore di rovinarsi la vita: essere ingegnere giramon<br />
un giovane ingegnere meccanico, <strong>Flaviano</strong> <strong>Di</strong> <strong>Franza</strong>, di Venaria reale (Torino) che a soli tr<br />
viaggiato per lavoro in tutto <strong>il</strong> mondo, accumulando un’esperienza umana straordinaria,<br />
raccontare, anche per meglio prenderne consapevolezza egli stesso. L’aspetto più singo<br />
pubblicazione inoltre, è che i diritti d’autore vanno a favore dell’ADMO, l’associazione<br />
midollo osseo, di cui l’autore fa parte (e questo fa onore alla causa).<br />
Siamo di fronte ad un singolare romanzo, che di romanzesco non ha nulla, perché <strong>il</strong> con<br />
vero, e che si snoda come un diario, tenuto giorno per giorno, <strong>il</strong> cui andamento narrativo
La Recherche :: Il modo migliore di rovinarsi la vita :: <strong>Flaviano</strong> <strong>Di</strong> <strong>Franza</strong> :: Albatro...<br />
http://www.larecherche.it/testo.aspTabella=Recensioni&Id=292<br />
Pagina 2 di 2<br />
23/04/2010<br />
proprio per la volontà dello scrittore di inseguire la sua stessa vicenda per raccontarla<br />
partecipi.<br />
La vicenda è quella di un giovane appena laureato in ingegneria meccanica, al Politecnico<br />
comincia ad affrontare la vita lavorativa, con una smania incredib<strong>il</strong>e di mettersi in gioco n<br />
più dure, per scoprire se stesso. L’occasione gli viene da alcune offerte di lavoro che m<br />
rifiutato, ma che egli accetta proprio perché riguardano luoghi rischiosi e pericolosi, in cu<br />
l’Africa, la Sierra Leone, in particolare, <strong>il</strong> Venezuela e l’Indonesia. Non è però lo spirito d’av<br />
guida, ma <strong>il</strong> desiderio di contatti umani, con realtà poco conosciute, delle quali, l’immagin<br />
ha solo la conoscenza deformata che viene trasmessa dai mass media. Così, avviene <strong>il</strong> su<br />
l’Africa, e con i problemi autentici di questo paese, rispetto al quale gli occidentali rima<br />
all’oscuro, nella loro presunzione di voler aiutare un popolo sfruttandolo. Intanto, ogni gi<br />
si misura con gli altri, affrontando problemi d’ogni genere, compreso quello delle malattie<br />
malaria, tra l’altro) diviso tra l’affetto dei suoi cari lontani e <strong>il</strong> nuovo affetto per la gente d<br />
lavora, per i bambini in particolare, per la loro ineffab<strong>il</strong>e povertà. Analoghi sentimenti lo<br />
anche nelle altre terre, come <strong>il</strong> Venezuela, ove la mercificazione del sesso e tante altr<br />
quotidiano. L’aspetto singolare di questa narrazione è che tutto viene descritto e narra<br />
ironia, quasi con una punta di umorismo, senza mai una sfumatura patetica, perché l’autore<br />
si prende sul serio e va avanti nella scrittura del libro con la forza di chi, vivendo in mezzo<br />
ogni sorta, momento per momento deve riappropriarsi della sua esistenza, per non perder<br />
valori, i suoi obiettivi e la sua identità. Ne nascono pagine assai piacevoli, in cui vengono<br />
nodali di crescita della personalità, dalle amicizie, all’amore e al rapporto con le donne,<br />
universo da esplorare e capire. Ma quando si toccano argomenti come <strong>il</strong> mondo del lavoro<br />
aggressivo, la logica crudele e spietata del potere nei paesi sottosv<strong>il</strong>uppati, con tutte l<br />
tragiche di guerra e di morte che ne derivano, <strong>il</strong> tono della pagina diventa serio, sostenuto<br />
pathos narrativo, che rende <strong>il</strong> senso del coinvolgimento da parte dell’autore. Lungo questo<br />
possiamo definire di formazione, perché in effetti l’uomo che vive e racconta prende atto d<br />
cambiamento e della sua progressiva maturazione, si avvertono alcuni referenti fondamen<br />
Strada, <strong>il</strong> cantautore Ligabue e Paolo Cohelo, accompagnatori ideali del cammino di D<br />
suggerimenti e stimoli, di notevole forza.<br />
Il romanzo, un vero work in progress, non si conclude, o meglio non si conclu<br />
convenzionale, magari con un happy end che ognuno aspetta, ma con un “nostos” simboli<br />
è l’Itaca dell’autore, Venaria, come luogo continuamente desiderato per ritornarvi, ma so<br />
luogo che per primo gli ha dato gli stimoli e l’imput per partire. Ogni uomo ha la sua Itac<br />
riconoscere e desiderare ritornarvi.<br />
« indietro | versione per la stampa | invia ad un amico »<br />
# 0 commenti a questo testo: Leggi | Commenta questo testo »<br />
Rivista La Recherche © 2007-2010 - sito ottimizzato a 800 x 600 pixel - fotografie www.archivio-fot