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Gennaio - Febbraio - Chiesa Evangelica Valdese

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poter mettere insieme queste due realtà, anziani e minori, e vedere come<br />

possano reciprocamente aiutarsi.<br />

Progetto Nadezhda/Speranza con i ROM. Anche in questo caso è un<br />

progetto ancora agli inizi che coinvolge la nostra comunità,<br />

un’associazione che si occupa in maniera specifica di ROM e di cui fa<br />

parte un membro della nostra comunità e la DVF. L’obbiettivo è<br />

l’inserimento di persone ROM nella nostra società. Si parte dalla casa: il<br />

Comune mette a disposizione case da ristrutturare e i Rom sotto la guida<br />

di esperti ristrutturano la casa al posto dell’affitto. Questo permette di<br />

avere una residenza e quindi di poter avere un lavoro, di poter andare<br />

regolarmente a scuola per i bimbi, di poter studiare l’italiano e in qualche<br />

caso imparare a leggere e scrivere e fare qualche corso professionalizzante,<br />

prendere una patente per guidare un motorino. Penso che, come diceva<br />

Debora Spini in una passata assemblea, forse siamo stati investiti, nostro<br />

malgrado, di questo compito e questo progetto è un modo per portarlo<br />

avanti. La DVF contribuisce investendo un mezzo tempo di un proprio<br />

operatore, nello specifico la sorella Paola Reggiani e partecipando alla<br />

progettazione e alle verifiche.<br />

Progetti “nel pensatoio”<br />

C’è un gruppo carceri che sta valutando cosa potremmo fare in questo<br />

campo collegandoci naturalmente con il gruppo già esistente nella<br />

comunità ed altri gruppi che nella città lavorano su questo problema.<br />

Kinaesthetics. Si tratta di una tecnica, ma anche di una modalità di<br />

approccio alle persone, che ha come presupposto il rispetto delle persone<br />

e cerca di aumentare le loro capacità residue di autosufficienza, nello<br />

stesso tempo contribuisce a tutelare il lavoratore da rischi per la salute<br />

dovuti alla movimentazione dei pazienti e a posizioni incongrue.<br />

Oltre a sperimentare questa metodologia al Gignoro, formando i nostri<br />

operatori, ci piacerebbe poter formare parenti o assistenti familiari perché<br />

possano fare altrettanto a domicilio. Stiamo cercando di fare un progetto<br />

in questo senso da presentare agli enti pubblici insieme all’Associazione<br />

kinaesthetics.<br />

Progetto Alzheimer. Nasce come risposta alle decisioni dell’ASL di<br />

“ritirarsi” parzialmente da questo settore, offrendo assistenza nelle RSA<br />

solo a persone molto gravi. Vuol essere un progetto sperimentale da<br />

presentare all’ASL per poter valutare meglio il concetto di “gravità”, di<br />

recupero parziale ad una vita più “umana” e/o di stabilizzazione in una<br />

condizione paragonabile a quella di un anziano non autosufficiente, ma<br />

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