DEKRA Pancaldi - Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna

SEMINARIO ATEX
Ordine Ingegneri Bologna 08/03/2012
Paolo Emilio Pancaldi

SEMINARIO ATEX
Ordine Ingegneri Bologna 08/03/2012
L’ANALISI DEL RISCHIO NELLA
VALUTAZIONE DI IMPIANTO
ATEX OrdingBo
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Tra i materiali che possono
dare luogo ad un’esplosione
troviamo:
- sostanze organiche naturali (farina, zucchero,
cereali, erba medica, ecc.);
- sostanze organiche sintetiche (plastiche,
pigmenti, pesticidi, prodotti chimici, ecc.);
- carboni;
- metalli (alluminio, magnesio, zinco, ferro, ecc.).
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Fossano (CN),
esplosione del
Molino Cordero:
morto un
45enne, 4 feriti
gravi deceduti
successivamente
Lunedì, 16 luglio 2007
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Molino Cordero
Fossano (CN)
16 luglio 2007
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Molino
Cordero
02 dic 2009
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ESPLOSIONI DI POLVERI
1785
1872
1878
1907
1919
1973
1977
1979
1981
1982
1983
1985
1995
1997
1997
1998
2007
2008
2008
Torino
Scozia
Francia
USA
Iowa, USA,
Gullaug, Norvegia
Westwego, Louisiana, USA
Brema, Germania
Corpus Christi, Texas, USA
Metz, Francia
Anglesey, UK
Bahía Blanca, Argentina
USA
Blaye, Francia
Millendon, Australia
Haysville, Kansas, USA
Fossano (CN)
Savannah (USA)
Sasso Marconi (BO)
deposito di farina
mulino
fabbrica di coloranti
miniera di carbone
fabbrica di amido
produzione esplosivi
deposito di grano
Mulino Roland
sili di grano
silo di malto
produz. polvere Al
deposito di grano
impianto chimico (Al)
sili di grano
deposito Mg e Al
deposito di grano
Molino Cordero
zuccherificio
produz. pneumatici
18 morti
6 morti
1.148 morti
43 morti
5 morti
36 morti
9 morti
12 morti
22 morti
5 morti (9,9K f.)
11 morti
7 morti
5 morti
4 morti
2 morti
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Dati riguardanti circa 6.000 incidenti
rilevati in Germania
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Le esplosioni di polveri industriali che causano danni estesi
restano fenomeni eccezionali, ma esplosioni meno devastanti
sono assai frequenti. Attualmente avvengono in Europa più di
un’esplosione di polveri al giorno. Su 400 esplosioni registrate in
industrie agroalimentari, i tipi di impianti coinvolti sono qui di
seguito rappresentati:
• Trasportatori (elevatori) 26,7%
• Sili 22,9%
• Frantoi (mulini) 18,1%
• Depolverazione (filtri) 9,5%
• Essiccatoi 7,6%
• Setacciatura 2,8%
• Camera dei forni 1,9%
• Altri 10,5%
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Esplosioni nell’agroalimentare (USA 1988-1997)
Posizione dell’incidente iniziale
POSIZIONE
% DI INCIDENTI
Elevatore a tazze
Silo
Filtro depolveratore
Sistema di aspirazione polveri
Macinatura / Mulino a martelli
Trasportatore (redler)
Non identificato
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Esplosioni nell’agroalimentare (USA 1988-1997)
Probabili cause identificate nel 91% dei 129 casi studiati
CAUSE DI INNESCO
Incendio
Cuscinetto guasto
Scintille
Saldatura / Taglio
Superfici calde
Guasti elettrici
Corpi estranei
ESPLOSIONI DI POLVERI
% DI QUELLE
IDENTIFICATE
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IL TRIANGOLO DELLE ESPLOSIONI
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Perché sia possibile un’esplosione da polveri devono realizzarsi
contemporaneamente le seguenti condizioni:
• la polvere deve essere combustibile;
• la polvere deve poter formare una nube;
• la polvere deve avere una idonea granulometria;
•la concentrazione della polvere deve essere nel campo di
esplodibilità;
• la nube di polvere deve contattare un innesco di sufficiente
energia;
• l’atmosfera entro la quale si genera la nube di polvere deve
contenere sufficiente comburente (ossigeno).
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CARATTERISTICHE DELLE POLVERI
a. Granulometria µm
b. MIE (Minima energia di innesco) mJ
c. MIT (Minima temperatura di innesco della nube) °C
d. LIT (Temperatura di innesco dello strato di 5mm) °C
e. Temperatura di auto accensione in volume confinato
f. Pmax (Massima pressione di esplosione) bar
g. Kst (Costante di deflagrazione) bar*m/s
h. St (Classe di esplosione)
i. LEL (Limite inferiore di esplosività) g/m 3
j. Classe di infiammabilità (Classi 1–2–3–4–5–6)
k. Resistività Ωm
l. LOC Limite di concentrazione ossigeno
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ESPLOSIONI DI POLVERI
Esplosione primaria: esplosione che coinvolge la porzione di polvere
aerodispersa e provoca, a seguito di turbolenza, espansione e moti
convettivi che portano non solo a danni strutturali diretti, ma anche al
sollevamento delle polveri eventualmente depositate nei condotti o negli
ambienti coinvolti.
Esplosione secondaria: esplosione in cui le polveri sollevate
dall’esplosione primaria partecipano a loro volta alla reazione esplosiva,
amplificando anche sostanzialmente gli effetti distruttivi dell'esplosione
primaria.
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ESPLOSIONI DI POLVERI
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ESPLOSIONI DI POLVERI
cestelli
portamaniche
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DEFINIZIONE ZONE
ZONA 20
Luogo in cui un'atmosfera esplosiva, sotto forma di
una nube di polvere combustibile nell'aria, è presente
in modo continuo, per lunghi periodi, o di frequente
(es.: tramogge, sili, cicloni e filtri – sistemi di
trasporto polveri, – interno di miscelatori, macine,
essiccatori, apparecchiature per insaccaggio, ecc.).
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DEFINIZIONE ZONE
ZONA 21
Luogo in cui è probabile sia presente un'atmosfera
esplosiva, sotto forma di una nube di polvere
combustibile nell'aria, sporadicamente durante il
funzionamento ordinario
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DEFINIZIONE ZONE
ZONA 22
Luogo in cui è improbabile sia presente
un'atmosfera esplosiva, sotto forma di una
nube di polvere combustibile nell'aria, durante
il funzionamento ordinario o, se ciò avviene, è
possibile sia presente solo poco
frequentemente e per breve periodo
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LA CERTIFICAZIONE ATEX
Zona
0
20
1
21
2
22
Tipo di
atmosfera
G
Gas
D
Polvere
G
Gas
D
Polvere
G
Gas
D
Polvere
Atmosfera
esplosiva
Continua
Continua
Intermittente
Intermittente
Rara
Rara
Categoria
apparecchi
1
1
2
elettrica
2
meccanica
2
elettrica
2
meccanica
3
3
= autocertificazione (Dich. di Conformità)
= deposito del fascicolo tecnico
= Certificato CE di Tipo
Sistemi di protezione
D polveri
G gas
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Termini per l'adeguamento
I luoghi di lavoro già utilizzati prima
del 30 giugno 2003 devono
soddisfare il 30 giugno 2006 le
prescrizioni minime della direttiva
1999/92/CE.
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Dal 1.07.2003 NON è più
permesso vendere
apparecchi nella Comunità
Europea qualora essi non
siano conformi alla Direttiva
ATEX 94/9/CE.
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Bacchetta magica
D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81
CRITERI PER LA SCELTA
DEGLI APPARECCHI
Qualora il documento sulla protezione contro le esplosioni
basato sulla valutazione del rischio non preveda altrimenti,
in tutte le aree in cui possono formarsi
atmosfere esplosive sono impiegati apparecchi
conformi al D.P.R. 23-03-1998, n. 126.
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D. Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
Il datore di lavoro provvede affinché i
lavoratori vengano informati e formati in
relazione al risultato della Valutazione dei
Rischi, riguardo:
a) alle misure adottate relativamente alla
protezione da atmosfere esplosive;
b) alla classificazione delle zone;
c) alle modalità operative necessarie a
minimizzare la presenza e l'efficacia
delle sorgenti di accensione;
d) ai rischi connessi alla presenza di sistemi di
protezione dell'impianto;
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D. Lgs. 3 agosto 2009, n. 106
e) ai rischi connessi alla manipolazione ed al
travaso di liquidi infiammabili e/o polveri
combustibili;
f) al significato della segnaletica di sicurezza
e degli allarmi ottico/acustici;
g) agli eventuali rischi connessi alla presenza
di sistemi di prevenzione delle atmosfere
esplosive, con particolare riferimento
all'asfissia;
h) all’uso corretto di adeguati dispositivi di
protezione individuale e alle relative
indicazioni e controindicazioni all’uso.
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ESPLOSIONI DI POLVERI
COME EVITARLE
PREVENZIONE
e se non basta
PROTEZIONE cioè
LIMITAZIONE DEGLI EFFETTI
DELLE ESPLOSIONI
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D. Lgs. 9 aprile 2008, n. 81
Titolo XI
Capo II - Obblighi del datore di lavoro
Art. 289. - Prevenzione e protezione contro le esplosioni
1. Ai fini della prevenzione e della protezione contro le
esplosioni, …, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e
organizzative adeguate alla natura dell'attività; in particolare il
datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive.
2. Se la natura dell'attività non consente di prevenire la
formazione di atmosfere esplosive, il datore di lavoro deve:
a) evitare l'accensione di atmosfere esplosive;
b) attenuare gli effetti pregiudizievoli di un'esplosione in modo
da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori.
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GUIDA della COMMISSIONE EUROPEA:
Limitazione degli effetti delle esplosioni
(misure di protezione costruttive
contro le esplosioni):
1. Progettazione resistente alle esplosioni
2. Scarico della pressione di esplosione
3. Soppressione delle esplosioni
4. Prevenzione della propagazione
dell'esplosione (isolamento dell'esplosione)
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CONTENIMENTO DELL’ESPLOSIONE
FILTRO
DEPOLVERATORE
RESISTENTE
A 10 BAR
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SFOGO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
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SFOGO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
PANNELLI DI ROTTURA
O
PANNELLI ANTISCOPPIO
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SFOGO DELL’ESPLOSIONE ESPLOSIONE PER INTERNO
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SFOGO DELL’ESPLOSIONE ESPLOSIONE PER INTERNO
VALVOLA Q-ROHR
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SFOGO DELL’ESPLOSIONE ESPLOSIONE PER INTERNO
Q-ROHR
Q-BOX
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SOPPRESSIONE DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
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SOPPRESSIONE DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
ATEX OrdingBo
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SOPPRESSIONE DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
Soppressione
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
ATEX OrdingBo
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
isolamento
isolamento
isolamento
ciclone
filtro
isolamento
isolamento
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
BARRIERA
soppressori
ESTINGUENTE
sensore
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
VALVOLA A
GHIGLIOTTINA
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
VALVOLA PASSIVA
BIDIREZIONALE
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
VALVOLA A
MANICOTTO
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
VALVOLA DI NON RITORNO
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
ROTOCELLA
COMPARTIMENTANTE
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ISOLAMENTO DELL’ESPLOSIONE
ESPLOSIONE
SISTEMA A
DOPPIA VALVOLA
Le valvole devono avere almeno la
stessa resistenza dell'apparecchio.
Mediante adeguati dispositivi di
comando si deve garantire che, in
modo alternato, una delle valvole
sia sempre chiusa.
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
PER AFFRONTARE CORRETTAMENTE
IL PERICOLO DI ESPLOSIONE
E’ NECESSARIO
CHE
UN ESPERTO
PROGETTI
THE EXPLOSION PROTECTION CONCEPT
IL CONCETTO DI PROTEZIONE CONTRO LE ESPLOSIONI
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IL TRIANGOLO DELLE ESPLOSIONI
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
Concetto “ELIMINAZIONE
DELLE FONTI DI INNESCO”
L’analisi del rischio deve escludere in modo
certo ogni fonte di innesco
Non si installa nessun tipo di
protezione antiesplosione
I
M
P
E
G
N
A
T
I
V
O
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
THE ITALIAN WAY
… non è mai successo niente …
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
Concetto “NON ABBIAMO MAI
AMMAZZATO NESSUNO”
Non si fa l’analisi del rischio
Non si installa nessun tipo di
protezione antiesplosione
P
E
R
I
C
O
L
O
S
O
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
Concetto “SCARICO DELLA
PRESSIONE DI ESPLOSIONE”
N
O
N
L’analisi del rischio ammette una possibile esplosione
Si installano pannelli antiesplosione
B
A
S
T
A
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GUIDA della COMMISSIONE EUROPEA:
Nota:
Se si applica la misura di
protezione contro le esplosioni
"scarico della pressione di
esplosione", bisogna far sì che le
parti dell'impianto collegate in
serie si sconnettano in caso di
esplosione.
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Concetto “SCARICO DELLA PRESSIONE DI
ESPLOSIONE + ISOLAMENTO”
isolamento
isolamento
CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
isolamento
isolamento
isolamento
I pannelli devono stare sotto le maniche del filtro
V
A
B
E
N
E
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
Concetto “SOPPRESSIONE DELLE ESPLOSIONI”
L’analisi del rischio ammette una possibile esplosione
Si installano soppressori di esplosione
N
O
N
B
A
S
T
A
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GUIDA della COMMISSIONE EUROPEA:
Nota:
Anche per i dispositivi di
soppressione delle esplosioni si
deve provvedere ad un
isolamento delle esplosioni per le
parti dell'impianto collegate in
serie.
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Concetto “SOPPRESSIONE DELLE ESPLOSIONI +
ISOLAMENTO”
isolamento
CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
isolamento
isolamento
V
A
B
E
N
E
isolamento
isolamento
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
ESSICCATORE
Concetto
“INERTIZZAZIONE”
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CONCETTO DI PROTEZIONE
CONTRO LE ESPOLSIONI
dimensionamento, installazione e
manutenzione
dei sistemi di protezione
contro le esplosioni
devono essere fatti da personale
esperto, seguendo le norme di
riferimento e tutte le istruzioni fornite
dal costruttore nel manuale
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GUIDA
della
COMMIS-
SIONE
EUROPEA
per
DIR. ATEX
1999/92/CE
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GUIDA della COMMISSIONE EUROPEA:
Dove si trova
- da scaricare (disegni a colori):
http://eurlex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.douri=CELEX:52003DC0515:EN:NOT
- da ordinare gratuitamente in formato cartaceo:
http://bookshop.europa.eu/is-bin/INTERSHOP.enfinity/WFS/EU-Bookshop-
Site/en_GB/-/EUR/ViewPublication-StartPublicationKey=KE6404175
in inglese - codice ISBN: 92-894-8721-6
in italiano - codice ISBN: 92-894-8723-2
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LA VALUTAZIONE DI IMPIANTO
FATTA DA
UN ENTE NOTIFICATO
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VALUTAZIONE IMPIANTO DI ENTE NOTIFICATO
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VALUTAZIONE IMPIANTO DI ENTE NOTIFICATO
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VALUTAZIONE IMPIANTO DI ENTE NOTIFICATO
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VALUTAZIONE IMPIANTO DI ENTE NOTIFICATO
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VALUTAZIONE IMPIANTO DI ENTE NOTIFICATO
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FINE
"Early and provident fear is the
mother of safety."
«Una vigile e provvida paura è
la madre della sicurezza.»
Edmund Burke
1729 – 1797
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