Riunione del 21 maggio 2011 - Paganico Sabino
Riunione del 21 maggio 2011 - Paganico Sabino
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ITINERARIO DE JOVETU<br />
Siamo all’interno <strong>del</strong>la Riserva Naturale <strong>del</strong> Monte Navegna e Monte Cervia. Dalla Chiesa <strong>del</strong>l’Annunziata si imbocca un antichissimo sentiero<br />
(antica strada comunale <strong>Paganico</strong> – Ascrea – Marcetelli - Collegiove) che ridiscende nella gola <strong>del</strong>l’Obito tra i Monti Cervia e Filone. Dopo poche<br />
centinaia di metri si incontra la “Mola” e la sorgente “Fonte <strong>del</strong>la Signora”.<br />
Il sentiero attraversa il fosso <strong>del</strong>l’Obito su un antichissimo ponte “ponticchiu a pèé” e poi risale all’interno <strong>del</strong>la gola superando un secondo ponte<br />
(ponticchiu a Capu). In prossimità <strong>del</strong> punto più impervio <strong>del</strong>la gola, in alto sull’impervia parete si trova “U Niu e l’Aquila”, dove fino agli anni ’50 si<br />
hanno tracce <strong>del</strong>lo splendido rapace. Il sentiero prosegue in salita fino a giungere in località “Carecarone” ai margini <strong>del</strong> castagneto. Da li si<br />
biforca.<br />
Ponticchiu a Péè<br />
Fonte Pietrafinola<br />
Un ramo risale fino a Fonte Pietrafinola (i cosiddetti “Trocchi” - 980 mt. circa) e consente di continuare verso Collegiove o salire invetta. L’altro<br />
ramo costeggia il corso d’acqua solca di nuovo il castgneto di Ascrea e consente di raggiungere Marcetelli.<br />
Da Fonte Pietrafinola (i Trocchi) invece, risalendo per circa un centinaio di metri, si imbocca il “Tratturu nmezzu” che ci conduce sulla cresta <strong>del</strong><br />
Cervia in località “Occalubbero”, da dove ci si può ricongiungere al sentiero che porta sulla vetta <strong>del</strong>la Montagna e che consente anche di<br />
ridiscende nel versante sud-est verso i “Puzzi” (punto 2 nella carta) in località “Caocese”.
Curiosità - L'Obito, o Ovito, in dialetto paganichese “Jovetu” è un orrido che si apre tra il Monte Cevia (1438 mt) ed il Monte Filone, <strong>del</strong>la catena<br />
<strong>del</strong> Monte Navegna(1508 mt.), un profondo canion il cui nome forse trae origine dalle vicende <strong>del</strong>la transumanza. Inoltre antiche leggende narrano<br />
di quel posto: . In<br />
alto, sulle rocce a picco <strong>del</strong> versante <strong>del</strong> Cervia (Occalubbero), quasi in corrispondenza <strong>del</strong> primo ponte che si incontra nel ridiscendere il sentiero,<br />
si trova “u niu ell’aquila”, toponimo che trae origine dalla presenza di una coppia di questi rapaci che nidificava in questo luogo fino alla metà <strong>del</strong><br />
1900.<br />
In questa importante area, storicamente produttrice di legname, carbone e di castagne, vitali nel passato per la sopravvivenza <strong>del</strong>le popolazioni,<br />
nel 1559 venne formalizzata una linea di demarcazione tra i possedimenti di Ascrea e quelli di <strong>Paganico</strong> tramite un accordo tra Francesco Mareri<br />
e Crisotoforo Savelli. (si veda PAGANICO “IDENTITA’ E STORIA DI UN PAESE NELLA VALLE DEL TURANO” di Dimitri Affri)<br />
GISEPPE DI FRANCO “Mappa Topografica <strong>del</strong> territorio di Miran<strong>del</strong>la” marzo 1887 ROMA, ASR, BG Serie II, b.319<br />
(a cura di Danilo D’Ignazi)