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Anno 2009 - N.5.pdf - L'Asolano

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<strong>Anno</strong> 4 N°5 Settembre - Ottobre <strong>2009</strong> €. 2,00 (arretrati: €. 2,50)<br />

Le cicogne ad<br />

Asola non si<br />

erano proprio<br />

mai viste<br />

Breve servizio a pag. 22<br />

Foto Tartarotti


2 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Di Mauritius<br />

ce nè una sola!<br />

Testo e foto di Simona Maffezzoli e Barbara Bacchi<br />

“Mi piacerebbe andare alle Mauritius”. Desiderio condivisibile,<br />

che però poggia su un grande errore geografico: “le”<br />

Mauritius non esistono!!! Esiste l’isola di Mauritius, oppure<br />

la Repubblica di Mauritius, uno stato che comprende<br />

Mauritius, appunto, e alcune isole più piccole come Rodrigues,<br />

Cargados, Carajos e le isole gemelle di Agalena.<br />

Geologicamente parlando, tutte fanno parte dell’arcipelago<br />

delle Mascarene insieme all’isola francese di Réunion.<br />

Di Mauritius insomma ce nè una sola! Mauritius è grande<br />

quanto l’hinterland milanese, 58 km in lunghezza e 47 km<br />

in larghezza; facendo il giro dell’isola si contano circa 330<br />

km di costa. Il clima è di tipo subtropicale, mite tutto l’anno.<br />

Le stagioni sono due: estate, da novembre ad aprile ed<br />

inverno, da maggio ad ottobre. In estate la media delle<br />

temperature è di 30°, il sole tramonta verso le 19:00, il clima<br />

è caldo umido. Il mese più caldo è febbraio, periodo<br />

consigliato per immersioni e pesca d’altura. In inverno la<br />

temperatura varia tra i 24° di giorno e i 17° di notte, il sole<br />

tramonta intorno alle 17: 45, ed il clima è rinfrescato dagli<br />

alisei; periodo consigliato per il surf. La costa nord, riparata<br />

dal vento, è protetta al largo dalla barriera corallina e vanta<br />

paesaggi d’incanto, spiagge di sabbia bianca e acque tranquille.<br />

Qui si trova il cuore vibrante del turismo di giorno e<br />

di notte, soprattutto nei dintorni di Grand Baie, conosciuta<br />

come la Saint Tropez Mauriziana. Surf e immersioni al<br />

mattino, shopping il pomeriggio, bar, locali e ristoranti alla<br />

sera. In contrapposizione, nella stessa zona, si può ritrovare<br />

un senso di calma senza tempo nei giardini botanici<br />

di Pamplemousses, dove potrete ammirare 80 specie di<br />

palme e le gigantesche ninfee Victoria Regia.<br />

l’isolotto che la fronteggia. La costa sud, dall’aspetto più<br />

selvaggio, con i suoi rilievi modellati dall’azione di laghi, torrenti<br />

e cascate è la zona ideale per gli amanti delle escursioni.<br />

Mahèbourg, la località principale, è ricca di chiese,<br />

templi e moschee ed è anche famosa per i suoi biscotti di<br />

manioca. La costa ovest è celebre per i tramonti rosso fuoco<br />

e le saline. Da vivere sul windsurf o a vela, da esplorare<br />

a piedi o a cavallo, in 4x4 o in mountain bike, alla scoperta<br />

di parchi come il Black River Gorges e di fenomeni geologici<br />

come le terre colorate di Chamarel.<br />

La coda meridionale della penisola di Le Morne, da qualche<br />

anno ormai, è meta di turismo di elite. L’avreste mai<br />

detto Il verde di Mauritius non è solo quello delle palme o<br />

dei lussureggianti paesaggi dell’interno, ma anche quello<br />

di campi da Golf d’eccezione. Ben tredici campi da golf disseminati<br />

su tutto il territorio. E’ l’isola adatta a tutti. Quando<br />

si organizza una vacanza per tutta la famiglia sono tanti gli<br />

aspetti da considerare: c’è bisogno di mare, un mare sicuro<br />

in cui i anche i più piccini possano giocare in libertà. Mauritius<br />

sa dare tutte le risposte a chi è in cerca di una vacanza<br />

in famiglia libera da ogni preoccupazione. Innanzitutto con<br />

una destinazione facile da raggiungere, tramite voli diretti<br />

dall’Italia, e due sole ore di differenza di fuso orario; ma<br />

soprattutto con una destinazione sicura, che non richiede<br />

alcuna vaccinazione. Inoltre, fino al 31/12/<strong>2009</strong> Mauritius<br />

è “NO PASSPORT” e per l’ingresso può essere utilizzata<br />

anche la carta d’identità, valida per l’espatrio!<br />

…L’immagine di un rosso tramonto tropicale o di una candida<br />

spiaggia, lambita da una placida laguna turchese, non<br />

rende completamente giustizia alla varietà geografica e<br />

paesaggistica che Mauritius sa offrire al visitatore!<br />

Sulla costa est nasce il turismo d’elite, con hotel e resort<br />

esclusivi che si affacciano su spiagge e lagune dai colori cangianti.<br />

All’insegna del relax balneare è anche l’Ile aux Cerfs,


3 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Quattro anni fa L’Asolano offrì alla Giunta Calcina la possibilità<br />

di spiegare ai cittadini le proprie scelte. Purtroppo<br />

questa nostra disponibilità fu sottovalutata o, forse, l’Amministrazione<br />

non ritenne necessario informare i cittadini,<br />

salvo, poi, risentirsi se qualcuno pensò di usare L’Asolano<br />

per esprimere liberamente il proprio pensiero e, talvolta,<br />

il proprio dissenso. Per questa sua apertura verso chiunque<br />

voglia far conoscere le proprie idee, il giornale ed, in<br />

particolare, il suo direttore, furono accusati di essere di<br />

parte. Strano modo di ragionare di chi, a parole, si professa<br />

democratico ma, ancora, non ha ben cosa sia la vera<br />

Democrazia. Poichè ho sempre creduto che per essere<br />

democratici, non bastino le “professioni di fede” ma, in sostanza,<br />

sia necessario saperlo dimostrare, da quando ho<br />

iniziato a pubblicare L’Asolano, ho voluto che questo giornale<br />

fosse aperto al dialogo democratico. In base a questo<br />

principio ho sempre ritenuto degna di considerazione ogni<br />

opinione espressa in modo civile, nel rispetto delle persone<br />

e dell’altrui pensiero. Sull’Asolano troveranno sempre<br />

spazio le idee e le opinioni di tutti, anche quelle diverse<br />

dalle mie, così come, doverosamente, troveranno spazio<br />

anche le eventuali risposte. Ed è sulla base di queste<br />

convinzioni che ne approfitto per rinnovare l’invito a tutti i<br />

nostri lettori a scrivere liberamente all’Asolano (anche con<br />

la posta elettronica a: direttore@asolano.it) per far conoscere<br />

il proprio pensiero sui temi di pubblico interesse; per<br />

suggerire una soluzione; contestare una scelta; esprimere<br />

una propria valutazione. So, che molti non amano apparire<br />

ma, se espressamente richiesto, è anche possibile<br />

lasciare anonimo l’autore di una lettera, semplicemente,<br />

indicando che la stessa è, comunque, firmata. Il giornale,<br />

in quel caso, sarà garante e responsabile della privacy del<br />

proprio lettore, che desidera mantenere l’anonimato, così<br />

come sarà garante dell’autenticità della stessa. Da quando<br />

“L’Asolano” ha mosso i primi passi, il giornale è cresciuto<br />

e, a voler ascoltare i benevoli attestati che giungono in redazione,<br />

è cresciuto tanto nella qualità grafica, ma anche<br />

tanto, nei contenuti. Soprattutto, mi pare di poter dire che<br />

è cresciuto il numero dei lettori che ci segue, sia ad Asola<br />

che fuori. Per questo successo, sperato ma inatteso, devo<br />

ringraziare i numerosi collaboratori che ci permettono di<br />

diversificare gli argomenti e che ci stimolano a fare sempre<br />

meglio. So che il giornale potrebbe essere più interessante,<br />

più ricco, più bello, ma, per ora, accontentiamoci<br />

perchè credo sia già un buon risultato essere ancora sulla<br />

breccia, da quell’ormai lontano numero unico, del novembre<br />

del 2005. Da allora, contando anche il numero, che<br />

state leggendo, siamo usciti in edicola già 21 volte. Nella<br />

prima pagina di quel primo numero publicammo, con una<br />

foto della Giunta Calcina in riunione, la notizia dal titolo:<br />

“La nuova Scuola Media presto realtà” L’inizio dei lavori<br />

è previsto per la prossima primavera. Ad oggi costerebbe<br />

4.900.000 Euro. Fu quello il primo tentativo (purtroppo, di<br />

breve durata) di collaborare con l’Amministrazione. Cambiata<br />

la Giunta, non è cambiato il nostro desiderio di offrire<br />

ai lettori tutte le informazioni che la nuova Amministrazione<br />

riterrà di rendere pubbliche. Durante la campagna elettorale<br />

tutti, indistintamente, parlano di dialogo con i cittadini,<br />

di trasparenza amministrativa, salvo dimenticarsi troppo<br />

presto dei buoni propositi e finire per chiudersi all’interno<br />

del Palazzo e gestire la Cosa pubblica come se i cittadini<br />

non esistessero o, quanto meno, avessero esaurito il loro<br />

compito con il voto. I cittadini invece esistono e se qualcuno<br />

avesse il buon senso di ricordarselo scoprirebbe che, a dif-<br />

ferenza di quanto normalmente si crede, sono molto attenti<br />

a come viene amministrato il Comune e, potenzialmente,<br />

molto ricchi di idee e di suggerimenti.<br />

Alla nuova Amministrazione, e al Sindaco Giordano Busi,<br />

l’Asolano offre la stessa opportunità, con la speranza che,<br />

finalmente, fra chi amministra e i nostri lettori possa “sbocciare”<br />

un dialogo aperto, serio e costruttivo, che è nell’interesse<br />

dei primi e nel diritto dei secondi.<br />

Sarebbe interessante ed utile che, ogni due mesi, sulle pagine<br />

del nostro bimestrale comparissero le comunicazioni<br />

dei vari assessori ai cittadini e sarebbe altrettanto interessante<br />

ed utile che i cittadini replicassero agli amministratori,<br />

secondo i princìpi della più sana e consapevole dialettica<br />

democratica. Asola, con tutti i suoi problemi, vecchi e nuovi,<br />

per risalire la china di una crisi che si protrae da troppo<br />

tempo, ha proprio bisogno di questo confronto civile che,<br />

accantonando i risvolti ideologici e, soprattutto, gli interessi<br />

particolari, si apra ad una serena ricerca di soluzioni utili<br />

all’intera comunità.<br />

Questo è l’obiettivo che, tutti insieme, dobbiamo perseguire<br />

e la prova di maturità che dobbiamo essere in grado di<br />

dare, se vogliamo invertire la tendenza che vede la nostra<br />

città pagare sempre di tasca propria, per la troppa accondiscendenza<br />

di alcuni agli interessi di una certa “politica<br />

provinciale” che nulla hanno da spartire con i veri interessi<br />

della nostra città. E’ giunta l’ora che gli asolani si liberino da<br />

questa ingiustificata sudditanza e la smettano di svendere<br />

Asola a chi la considera solo un contenitore di voti utili alla<br />

propria carriera politica. I romani, che hanno conquistato il<br />

mondo, dicevano: “do, ut des”, ti do se tu mi dai. Asola e gli<br />

asolani, fino ad ora, hanno sempre dato, senza mai avere<br />

nulla in cambio, anzi, Asola è sempre stata considerata da<br />

certi poteri politici una vittima sacrificale, fin troppo facile.<br />

La prima cosa che chiediamo alla nostra nuova classe dirigente,<br />

ma anche ai cittadini che la devono giudicare, una<br />

doppia prova di maturità. Ai primi chiediamo di amministrare<br />

solo nell’interesse di Asola ed ai secondi di giudicare solo in<br />

funzione di questo interesse. Asola ha bisogno, più di ogni<br />

altra cosa, di questa unità di intenti.<br />

Uno scudo naturale contro i malanni della prossima stagione<br />

invernale. Efficacia garantita dai laboratori di ricerca<br />

medico scientifica di Erbavita. Per una migliore efficacia è<br />

consigliabile iniziare l’assunzione in autunno.<br />

Una scatola: 60 capsule - 18,00 €. - dura un mese<br />

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4 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Geom. Mario Ragnoli<br />

Assessore alla sicurezza;<br />

Ambiente e Servizi alla città.<br />

Come preannunciato, da questo<br />

numero, parte un servizio di<br />

informazione, curato dagli assessori che,<br />

a turno, desiderano spiegare il proprio<br />

operato, le difficoltà incontrate, ciò che<br />

intendono fare per migliorare, ciascuno<br />

nel proprio campo di competenze, la<br />

qualità della vita dei cittadini.<br />

Vorremmo che questo spazio diventasse<br />

l’occasione per conoscere l’operato della<br />

Giunta attraverso una lettura semplice,<br />

alla portata di tutti i nostri lettori,<br />

sfrondata da ogni accenno<br />

all’autocelebrazione che, spesso, in<br />

passato, ha reso banali e scontati<br />

analoghi tentativi.<br />

Agli interessati abbiamo chiesto di<br />

limitarsi ad esporre i fatti e ai nostri<br />

lettori chiediamo di giudicare questi<br />

fatti e, nel caso non fossero d’accordo,<br />

chiediamo di esporre, con altrettanta<br />

semplicità e franchezza, il proprio punto<br />

di vista, possibilmente libero da<br />

condizionamenti ideologici, ma<br />

orientato, piuttosto, a ricercare soluzioni<br />

e non sterili polemiche. Il primo<br />

Assessore che ha risposto al nostro<br />

invito, è stato il geom. Mario Ragnoli<br />

che ringraziamo per la sua disponibilità<br />

e solerzia.<br />

Uno dei punti qualificanti del Programma<br />

della Lista di Giordano Busi era quello<br />

della sicurezza dei cittadini. Sicurezza a<br />

tutti i livelli, con lo scopo di migliorare la<br />

qualità della vita sul territorio del nostro<br />

comune. A tal proposito abbiamo sentito le<br />

prime impressioni dell’Assessore Ragnoli,<br />

all’esordio del suo mandato, difronte ai<br />

problemi reali che gli si sono presentati.<br />

La prima domanda che gli abbiamo fatto<br />

è stata di carattere generale. D. Sicurezza<br />

è un termine dal significato politico molto<br />

ampio. Dopo un primo contatto con la<br />

realtà asolana, in quali direzioni intende<br />

operare, per passare dalla teoria alla<br />

pratica R. < Per prima cosa, vorrei puntualizzare<br />

che essendo nato ad Asola il<br />

mio primo contatto con la realtà asolana<br />

è molto precedente al mio impegno politico<br />

e, come tutti i miei concittadini, l’idea<br />

e l’esigenza di sicurezza è maturata negli<br />

anni. Quando ero bambino ricordo che le<br />

porte delle nostre abitazioni non erano mai<br />

chiuse a chiave e, allo stesso tempo, il numero<br />

delle automobili in circolazione era<br />

così ridotto che il rischio di incidenti era<br />

molto inferiore a quello attuale. Da allora<br />

molto tempo è passato e la realtà è profondamente<br />

cambiata. Ciò che non è cambiato<br />

in me è la sensazione di sicurezza che<br />

avevamo allora ed il gradevole ricordo di<br />

una vita più serena e tranquilla. Pur essendo<br />

consapevole di non poter fare i miracoli,<br />

il primo obiettivo che mi sono posto,<br />

quando ho saputo di essere stato nominato<br />

assessore alla sicurezza, è stato quello di<br />

riportare ad Asola, per quanto oggi possibile,<br />

più serenità e tranquillità.<br />

Per attuare un progetto così ambizioso, con<br />

gli strumenti che abbiamo a disposizione,<br />

ho pensato di orientare la mia azione verso<br />

alcune direzioni che ritengo prioritarie.<br />

La prima è quella che deve portare a<br />

valorizzare la Polizia Locale.<br />

Così, appena nominato, ho fissato un incontro<br />

con la nuova Comandante della<br />

Polizia Urbana, dott.ssa Giuseppina Tebaldini.<br />

Dopo due ore di colloquio, con<br />

mia grande soddisfazione, ho capito che<br />

eravamo sulla stessa lunghezza d’onda.<br />

E’ emerso, infatti, per entrambi che il<br />

principale obiettivo è quello di garantire<br />

la sicurezza del cittadino. Un concetto<br />

che ci impone di affrontare il problema<br />

a 360°. Per far questo occorre creare i<br />

presupposti per migliorare la comprensione<br />

e la collaborazione con i Carabinieri,<br />

il cui ruolo sul territorio è, e deve<br />

rimanere preminente. Ma, per svolgere<br />

appieno le loro mansioni di controllo del<br />

territorio, gli agenti della Polizia Locale<br />

devono essere sgravati da molti compiti<br />

attualmente imposti loro dalla burocrazia<br />

ordinaria. Perciò abbiamo deciso di trasferire<br />

un amministrativo negli uffici della<br />

Polizia. Inoltre, a breve, verrà assunto<br />

un nuovo agente che andrà a potenziare<br />

l’organico esistente. ><br />

D. Come si muoverà sul territorio la Polizia<br />

Urbana, dopo che è stata liberata<br />

dai lavori d’ufficio e potrà dedicarsi, con<br />

maggior incisività, al presidio del territorio<br />

R. < L’insufficienza di risposte concrete<br />

ai bisogni complessi ed ai comportamenti<br />

spesso al confine tra diversità e<br />

legalità; l’aumento dei fenomeni di criminalità<br />

diffusa e microcriminalità; la diffusione<br />

di situazioni di marginalità sociale<br />

- segue a pag. 5 -


- segue da pag. 4 -<br />

e le nuove povertà urbane, rendono quanto<br />

mai necessaria una continuità nell’opera<br />

di presenza, ascolto, prevenzione, repressione,<br />

affidata ai “professionisti” della<br />

Polizia Locale. A tal proposito, anche per<br />

tranquillizzare quei cittadini che mi fermano<br />

per dirmi che i vigili non si vedono<br />

mai, vorrei informare loro, e tutta la<br />

cittadinanza, dei provvedimenti già presi<br />

da quando è iniziato il mio mandato: (a)<br />

immediate ordinanze di sgombero a carico<br />

dei nomadi, per gli insediamenti abusivi.<br />

(b) Intensificazione dei controlli degli<br />

extracomunitari, in collaborazione con i<br />

Carabinieri e con gli agenti dei comuni<br />

convenzionati con quello di Asola, presso<br />

la stazione ferroviaria, all’arrivo dei treni;<br />

alla partenza dei pullman, in piazza Mangeri,<br />

con relativo fermo per le persone<br />

non in regola con i documenti. A seguito<br />

di queste operazioni i male intenzionati si<br />

stanno rendendo conto che anche nel territorio<br />

di Asola è tornata “la Legge”. Che<br />

l’aria stia cambiando, mi è stato confermato<br />

anche da alcuni commercianti del<br />

centro storico che, con grande soddisfazione,<br />

hanno notato una diminuzione della<br />

quotidiana presenza di venditori abusivi<br />

e di accattoni. (c) Con l’installazione di<br />

una prima telecamera, ad ampio raggio, è<br />

stato avviato, in Piazza XX Settembre, il<br />

progetto di Video Sorveglianza dei punti<br />

critici della città. Confidiamo che, con<br />

l’adozione di questo provvedimento, si<br />

possa disporre di un ulteriore importante<br />

strumento attivo di controllo e di prevenzione<br />

di atti criminosi, di vandalismo o<br />

danneggiamento di mobili e immobili che,<br />

comunque, disturbano la quiete pubblica.<br />

Ma la video sorveglianza troverà anche<br />

un’ utile applicazione nella gestione della<br />

viabilità e nella individuazione, in tempo<br />

reale, delle sue criticità e delle situazioni<br />

di pericolo per i cittadini. (d) A fronte di<br />

un forte aumento della popolazione straniera<br />

(+1.036 unità dal 2003 al 2008) e<br />

contestualmente con la promulgazione di<br />

leggi più restrittive sul rilascio della residenza,<br />

si sta procedendo ad eseguire controlli<br />

più rigidi sugli alloggi occupati, per<br />

verificare sia la regolarità degli occupanti,<br />

sia le condizioni igienico sanitarie degli<br />

immobili. A tal riguardo, in conformità a<br />

quanto disposto dalla legge, verranno sanzionati<br />

anche i proprietari degli immobili<br />

affittati a persone irregolari. (e) In materia<br />

di sicurezza stradale, per rispondere a<br />

varie e giustificate istanze dei cittadini, è<br />

stato predisposto un piano di controllo<br />

automatico della velocità, totalmente concentrato<br />

sulle strade comunali:<br />

-) Strada per Canneto n°8 (in uscita da<br />

Sorbara, verso Canneto)<br />

-) Via Circonvallazione Sud n°32 (in<br />

uscita verso il Centro Sportivo)<br />

-) Via Cremona n°12 - gommista (in<br />

uscita verso Casalromano)<br />

-) Via Marino Parenti n°74g (in uscita)<br />

ex S.P. 69<br />

-) ex S.P. da Rotatoria Pompea a Fiesse<br />

-) Via Marino Parenti n°74g (ex S.P. 69<br />

in ingresso - parcheggio pubblico difronte)<br />

-) Castelnuovo ex S.P. 68 ( sia nel tratto verso<br />

Casalmoro che verso Quattro Strade) ><br />

D. A seguito di questa intensificata attività<br />

della Polizia Urbana, sono stati ottenuti<br />

risultati apprezzabili che giustifichino le<br />

scelte fatte fino ad ora<br />

R. < Il risultato medio di un pattugliamento<br />

di una sera di metà agosto è il seguente:<br />

-) n°4 carte di circolazione ritirate per mancanza<br />

di revisione.<br />

-) n°2 sequestri di veicolo per mancanza di<br />

assicurazione.<br />

-) n° 1 sanzione per mancanza di patentino<br />

-) Varie altre infrazioni sanzionate per mancanza<br />

di documenti; mancato utilizzo delle<br />

cinture, ecc. per un introito di 3.580 euro.<br />

Vorrei, infine, precisare che a seguito della<br />

legge nazionale che introduce le “associazioni<br />

di volontari per la sicurezza”, anche<br />

il nostro Comune sta studiando un piano di<br />

fattibilità che, sono certo, porterà ad una<br />

grande collaborazione e responsabilità da<br />

parte dei cittadini.<br />

In tema di sicurezza ritengo che possa giocare<br />

un ruolo molto importante anche la<br />

Protezione Civile. In un mio incontro con il<br />

responsabile, Sig. Aristide Conzadori sono<br />

emerse delle esigenze logistiche che stiamo<br />

cercando di assecondare. La più pressante,<br />

fra queste, è la necessità di una nuova<br />

sede, più funzionale. Fra le altre priorità, è<br />

emerso un obiettivo molto importante che<br />

dovrà essere attuato a breve. Esso riguarda<br />

una simulazione di uno stato di emergenza<br />

per un’ ipotetica esplosione del deposito<br />

di gas a S.Pietro. Ciò comporterà anche il<br />

coinvolgimento della popolazione, forze<br />

dell’ordine e sanitarie. Un altro degli obiettivi<br />

dei nostri interventi è il fiume Chiese,<br />

per il quale è previsto un monitoraggio costante<br />

degli argini, ai fini della prevenzione<br />

delle piene. Fra i provvedimenti da prendere,<br />

al momento, si sta valutando di posizionare<br />

un attracco per barche, in collaborazione<br />

con i Vigili del Fuoco di Mantova.<br />

Tale postazione, con piattaforma mobile,<br />

sarebbe necessaria per un maggior controllo<br />

degli argini, il cui degrado influisce negativamente<br />

sul decorso delle piene.<br />

5 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Su richiesta del Sindaco dott. Giordano<br />

Busi, l’ing. Gianandrea Delindati,<br />

responsabile dell’Ufficio Tecnico,<br />

precisa che i lavori da completare, per<br />

poter dire che il progetto delle nuove<br />

Scuole Medie è ultimato, sono l’auditorium<br />

e tutte le opere esterne che<br />

comprendono la viabilità; i parcheggi<br />

e le aree attrezzate per le attività sportive.<br />

Per poter completare l’auditorium<br />

è necessario realizzare: impianti<br />

elettrici e meccanici; pavimenti con<br />

sottofondi; rivestimenti e contropareti;<br />

controsoffitti ed isolamenti; tinteggiature;<br />

montaggio serramenti e sanitari.<br />

I costi edili sono stati quantificati<br />

in €.270.000. Mancano, inoltre, gli<br />

arredi fissi e gli impianti audio video<br />

i cui costi complessivi, IVA inclusa,<br />

sono stati stimati in €. 140.000 che<br />

fanno salire il totale ancora da spendere<br />

in €. 410.000. Per quanto riguarda<br />

il completamento delle opere<br />

esterne, anche le spese ancora da sostenere<br />

risulano dal computo metrico<br />

del Direttore dei Lavori, arch.Valerio<br />

Pedroni. Da questi conteggi risulta<br />

che il costo delle opere ancora da eseguire,<br />

non finanziate dalla Giunta Calcina<br />

è pari a €. 2.059.148,09 e che €.<br />

640.851,91 sono invece a disposizione.<br />

Così, il totale delle opere esterne ancora<br />

da eseguire è pari ad €. 2.700.000.<br />

Il totale generale delle opere ancora<br />

da realizzare, per poter dire che il<br />

progetto delle nuove Scuole Medie<br />

è completato, ammonta pertanto<br />

ad €. 3.110.000.<br />

A questo punto c’è da chiedersi, a giochi<br />

fatti, quanto verranno a costare ai<br />

cittadini le nuove Scuole Medie


6 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

Alessandro Verdi<br />

Assessore allo Sport, al Tempo<br />

libero e alle Politiche giovanili.<br />

Nei centri sportivi, al pari dei parchi acquatici, l’igiene è<br />

un elemento fodamentale. I NAS (Nucleo Antisofisticazioni<br />

e Sanità) dei Carabinieri eseguono controlli per far<br />

sì che ogni luogo pubblico rispetti le leggi in vigore. Allo scopo,<br />

in molti casi, eseguono anche controlli a sorpresa. Al Centro<br />

sportivo Schiantarelli di Asola è in funzione un parco acquatico<br />

che comprende 5 piscine, 3 coperte e 2 scoperte ed un vasto<br />

spazio verde. I NAS, durante uno di questi controlli, hanno<br />

voluto vedere tutti i permessi ed hanno ispezionato da cima a<br />

fondo la struttura asolana. Il risultato è stato più che soddisfacente:<br />

i militari, infatti, non ravvisando alcun problema, hanno<br />

confermato che il centro funziona nel migliore dei modi, ed,<br />

anzi, si sono congratulati con i responsabili, per la loro gestione.<br />

Questo non può che far piacere ai molti cittadini che ogni<br />

giorno frequentano gli spazi del centro. Le congratulazioni ai<br />

responsabili della struttura sono giunte anche dal neo assessore<br />

allo sport e al tempo libero Alessandro Verdi e dall’intera<br />

Amministrazione comunale. Intanto è stato rifatto il manto erboso<br />

del campo sportivo, in vista degli impegni della squadra di<br />

calcio, neo promossa nel prestigioso campionato di Promozione.<br />

* * *<br />

Comunicazione: il 15 settembre, alle ore 21.00, in Sala dei Dieci<br />

si è tenuta la cerimonia di presentazione della squadra di tennis<br />

tavolo femminile, neopromossa al campionato di Serie A1, riservato<br />

alle migliori 7 squadre d’Italia. La squadra di Asola, sponsorizzata<br />

dalla Transfilm di Castel Goffredo, è composta dalle seguenti<br />

giocatrici: Wang Yu - Simona Soldi - Cristina Semenza<br />

Alessia Turrini. Allenatore il cinese Sha Ke, già da tre stagioni<br />

alla direzione tecnica della Transfilm Asola. Il campionato inizierà<br />

martedì 29 settembre, con la difficile trasferta di Molfetta (Bari).<br />

Insieme alle ragazze è stata presentata anche la formazione maschile<br />

che parteciperà al Campionato di Serie B1.<br />

* * *<br />

L’Assessore Alessandro Verdi conferma, con soddisfazione di<br />

aver ottenuto l’autorizzazione all’utilizzo extra scolastico della<br />

palestra delle nuove scuole medie. Limitatamente a questo<br />

tipo di utilizzo. la gestione della stessa palestra è stata affidata<br />

ai responsabili del Centro Sportivo. La nuova palestra andrà ad<br />

aggiungersi alle strutture a disposizione della nostra Comunità<br />

per facilitare la pratica sportiva dei giovani. Lo stesso assessore<br />

informa che per rendere possibile la concessione della palestra al<br />

pubblico utilizzo sarà necessario che il Comune realizzi alcune<br />

modifiche agli impianti, soprattutto quello di allarme, al fine di<br />

rendere autonoma la struttura.<br />

DUE DOVEROSE PRECISAZIONI<br />

Sul numero scorso, nella didascalia di una foto, a pag. 28, per<br />

un refuso di impaginazione, abbiamo citato il Sig. Perini dimenticandoci<br />

di indicare il suo nome ed il suo titolo di studio.<br />

Cercando di riparare, chiediamo scusa al Dott. Francesco<br />

Perini che non volevamo, certo, penalizzare. Anche per ringraziare<br />

il proprietario di Palazzo Beffa, abbiamo ricordato il<br />

Dott. Augusto Manerba e dimenticato sua sorella Annalisa,<br />

proprietaria al pari del fratello.<br />

i scrive un cittadino, con una punta di polemica nei confronti<br />

Cdella Gazzetta di Mantova. La notizia riguarda un agricoltore,<br />

il Sig. Egidio Benetti che, lo scorso venerdì 21 agosto è stato<br />

morsicato alla una mano da una vipera, mentre era impegnato a<br />

lavorare nei campi. Il giorno dopo, con tempestività, la Gazzetta<br />

titolava: “Allarme vipere nell’Asolano”. A questo punto, per il<br />

nostro lettore sorge spontanea una constatazione: <br />

A parte le polemiche che possono anche essere giustificate in<br />

considerazione del trattamento riservato ad Asola dal quotidiano,<br />

la cosa che più ci preme è fare i nostri migliori auguri per una<br />

pronta guarigione al Sig. Egidio, che per il morso della vipera è<br />

stato ricoverato in rianimazione a Pieve di Coriano.<br />

* * *<br />

Alcuni anni or sono, quando ancora aveva aperto un certo dialogo<br />

con la passata Amministrazione, il nostro giornale, che si era<br />

sempre battuto per una città più pulita, aveva ottenuto la garanzia<br />

dal Sindaco Giovanni Calcina che, almeno sul fronte piccioni,<br />

il problema sarebbe stato risolto, non con i falchi, come<br />

avevamo suggerito noi, ma con un sistema di sterilizzazione<br />

dei volatili che in tre anni avrebbe ridotto drasticamente il numero<br />

dei piccioni, divenuto infestante. Purtroppo, a giudicare<br />

dai piccioni che ancora volano e... sporcano, ci sembra di poter<br />

dire che l’impegno del Sindaco Calcina non sia stato mantenuto.<br />

Pertanto, rivolgiamo lo stesso appello al neo Sindaco Giordano<br />

Busi affinchè, voglia, a sua volta, occuparsi della delicata<br />

eredità dei piccioni. Il problema dei piccioni, più in generale,<br />

è un problema di sporcizia. Una città ed una Comunità non si<br />

può definire civile se vive nella sporcizia. Basta guardare le nostre<br />

strade per avere, non uno, ma cento motivi per vergognarci.<br />

Non vogliamo apparire maniaci della pulizia ma siamo convinti<br />

che ad Asola abitino troppe persone a cui, facendo difetto la<br />

buona educazione, sia necessario insegnargliela, a suon di multe.<br />

* * *<br />

Il giornale “L’Asolano” presenterà alla Giunta Busi un progetto<br />

culturale denominato “Asola veneziana, città della Stampa”.<br />

Identificare una località, oltre che con il suo nome, anche con<br />

una peculiarità universalmente riconosciuta, è decisivo per far<br />

uscire questa località dall’anonimato e, per fare un’ operazione di<br />

“marketing turistico”. Alcune località, non avendo alcuna particolare<br />

caratteristica che possa agire da richiamo per i turisti, se la<br />

inventano. Asola, al contrario, che avrebbe una tradizione storica<br />

invidiabile, da tempo accetta, colpevolmente, di vivere nell’anonimato,<br />

talvolta, addirittura confusa con Asolo (Treviso), la città<br />

famosa per aver dato i natali ad Eleonora Duse. Noi de L’Asolano<br />

vogliamo porre fine a questa continua “umiliazione” e, poichè<br />

talvolta manca, anche fra i più acculturati, la consapevolezza di ciò<br />

che Asola ha rappresentato per lo sviluppo dell’arte della stampa<br />

e per la cultura rinascimentale, abbiamo deciso di muoverci. Nei<br />

prossimi numeri tratteremo questo argomento, per informare, ma<br />

anche e, soprattutto, per rendere giustizia al merito dei nostri concittadini<br />

che furono pionieri di questa nobile arte.<br />

La loro memoria è stata dimenticata, o confusa da “storici” che, troppo<br />

spesso, si sono limitati ad a trascrivere, in modo acritico, la “lezioncina”<br />

di chi li ha preceduti. Ora vogliamo riprendere questa memoria<br />

e riaffermare il loro ruolo. Il nostro è un progetto ambizioso, che<br />

però si basa su fondamenti culturali seri e sulla volontà di ristabilire<br />

la verità storica. Per far questo chiediamo l’appoggio di tutti coloro<br />

che vogliono condividere il nostro desiderio di restituire ad Asola,<br />

la consapevolezza e la fama del suo antico e prestigioso passato.


Ci scusiamo con gli amici di San Rocco a cui avevamo promesso<br />

questo spazio ma altre notizie, con le relative immagini,<br />

hanno richiesto la nostra attenzione. Promettiamo un<br />

trattamento di riguardo sul prossimo numero.<br />

7 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Dopo aver osservato i fatti e i misfatti della città,<br />

i lettori segnalano... e fotografano<br />

La foto sopra mostra, senza necessità di alcun altro commento,<br />

in che modo “certi tecnici” dei quali ci piacerebbe tanto conoscere<br />

nome e cognome, hanno pensato di far passare i cavi della<br />

luce, sotto i portici appena restaurati, del Palazzo ASL (ex pinacoteca<br />

Tosio). A quanto sembra tutto ha origine dai “capricci”<br />

della Sopraintendenza che non ha acconsentito all’inserimento<br />

sottotraccia del tubo, in fase di restauro. Così, per non fare “il<br />

buso”, si finirà per fare il “tacòn” illustrato dalla foto. Questo<br />

oltraggio ad un palazzo storico, per il cui restauro sono stati<br />

investiti molti soldi pubblici, è reso possibile perchè in Italia<br />

chi sbaglia, per dabbenaggine o incompetenza, non paga mai<br />

di tasca propria. Intanto i lavori sono stati bloccati ed i soli a<br />

dover pagare sono i commercianti le cui attività, da mesi, sono<br />

penalizzate dai lavori in corso che impediscono la visibilità delle<br />

vetrine ed il parcheggio dei loro clienti.<br />

* * *<br />

Vedendo i cassonetti, che in piazza Diaz, ma anche in moltri altri<br />

punti del centro urbano, fanno brutta mostra di sè; rubano posti<br />

macchina ai parcheggi; occupano posti dove, normalmente,<br />

la sosta delle vetture è vietata e, soprattutto, nella stagione estiva,<br />

emanano odori disgustosi ed antiigienici, in molti chiedono<br />

all’Amministrazione di intervenire anche per cambiare l’intero<br />

sistema di raccolta dei rifiuti. Alcuni suggeriscono di fare come<br />

ha fatto Canneto. Nessuno si deve inventare niente. Basta copiare<br />

chi ha trovato un sistema che funziona meglio e che incentiva i<br />

cittadini a fare una raccolta differenziata vera ed efficiente.<br />

A giudicare dalla quantità di escrementi che imbrattano il marciapiede<br />

del nuovo “Palazzo della Cultura”, in via Garibaldi,<br />

(foto sotto) anche i piccioni che infestano Asola lo hanno inaugurato<br />

ma, evidentemente, a differenza di quanto ha fatto la<br />

Giunta Calcina, loro hanno ottenuto... l’agibilità!!!


8 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico<br />

Detrazione del 55%<br />

A cura dell’ ing. Franco Zappavigna<br />

Le agevolazioni fiscali per il risparmio<br />

energetico rappresentano un’ottima<br />

occasione per il contribuente possessore<br />

di immobili per realizzare opere che<br />

migliorino sensibilmente il comfort abitativo<br />

ed il valore del proprio fabbricato con un<br />

impegno economico nettamente più “leggero”<br />

rispetto ai normali costi di mercato.<br />

Le agevolazioni fiscali per la riqualificazione<br />

energetica degli edifici hanno preso il via<br />

nell’anno 2007 e, visto il successo conseguito,<br />

sono state riproposte dal Governo, con<br />

alcune modifiche, per le opere realizzate nel<br />

triennio 2008-2010. L’agevolazione consiste<br />

nel riconoscimento da parte dell’Agenzia<br />

delle Entrate di una detrazione d’imposta,<br />

cioè una riduzione delle “tasse” da pagare,<br />

pari al 55% delle spese sostenute per eseguire<br />

interventi che aumentino il risparmio<br />

energetico degli edifici esistenti.<br />

Tali interventi possono consistere:<br />

Riqualificazione energetica dell’edificio,<br />

cioè nella riduzione dell’energia nel complesso<br />

necessaria a riscaldare gli ambienti e<br />

a produrre acqua calda sanitaria;<br />

Miglioramento termico dell’Involucro<br />

dell’edificio, cioè dell’insieme delle strutture<br />

che disperdono calore verso l’esterno<br />

(finestre comprensive di infissi, murature<br />

esterne, pavimenti contro terra e tetto);<br />

Installazione di pannelli solari;<br />

Sostituzione degli impianti di riscaldamento.<br />

Il massimo importo detraibile, riferitio<br />

all’unità immobiliare oggetto dei lavori,<br />

variano in funzione del tipo di intervento,<br />

come sotto indicato:<br />

Riqualificazione energetica<br />

100.000 euro (55% di 181.818,18 €)<br />

Involucro edifici (pareti, finestre,<br />

pavimento, tetto)<br />

60.000 euro (55% di 109.090,90 €)<br />

Installazione di pannelli solari<br />

60.000 euro (55% di 109.090,90 €)<br />

Sostituzione impianti di riscaldamento<br />

(con caldaia a condensazione)<br />

30.000 euro (55% di 54.545,45 €)<br />

Condizione indispensabile per fruire della<br />

detrazione è che gli interventi siano eseguiti<br />

su unità immobiliari e su edifici o<br />

parte di essi, esistenti, di qualunque categoria<br />

catastale (quindi anche non residenziali),<br />

anche se rurali, compresi quelli<br />

strumentali (per attività di impresa o professionale).<br />

Sono quindi escluse le nuove<br />

costruzioni e gli ampliamenti.<br />

Chi può usufruire delle agevolazioni<br />

La platea di coloro che possono usufruire delle<br />

detrazioni è molto ampia: : le persone fisiche,<br />

anche esercenti arti e professioni; i contribuenti<br />

che conseguono reddito d’impresa:<br />

le associazioni tra professionisti e gli enti<br />

pubblici e privati che non svolgono attività<br />

commerciale. Tra le persone fisiche possono<br />

usufruire dell’agevolazione anche i condomini<br />

per gli interventi sulle parti comuni condominiali,<br />

gli inquilini e chi detiene l’immobile<br />

in comodato. Interessante è anche la possibilità<br />

di fruire della detrazione da parte dei familiari<br />

(coniuge, parenti entro il terzo grado e gli<br />

affini entro il secondo grado), conviventi con<br />

il possessore o detentore dell’immobile oggetto<br />

dell’intervento, che sostengono le spese<br />

per la realizzazione dei lavori.<br />

Tipologia di spesa e relativa detrazione<br />

Le spese per le quali è possibile fruire della<br />

detrazione comprendono sia i costi per l’intervento<br />

vero e proprio (es. installazione di<br />

pannelli solari oppure sostituzione della caldaia),<br />

sia quelli per i lavori edili connessi con<br />

l’intervento di risparmio energetico, sia quelli<br />

per le prestazioni professionali necessarie<br />

(progetto, autorizzazioni, etc.) e per acquisire<br />

l’Attestato di Certificazione Energetica (ACE)<br />

necessario per fruire del beneficio. Gli importi<br />

detraibili sono comprensivi dell’IVA di legge.<br />

Calcolo della detrazione<br />

L’agevolazione consiste in una detrazione<br />

dall’imposta lorda, cioè una riduzione delle<br />

“tasse” calcolate in base al reddito del contribuente,<br />

in misura pari al 55% delle spese stesse.<br />

La detrazione complessiva a cui il contribuente<br />

ha diritto sarà suddivisa in più quote annuali, di<br />

pari importo. All’atto della prima detrazione, il<br />

contribuente dovrà scegliere il numero di quote<br />

annuali, compreso tra tre e dieci. Per coloro<br />

che compilano il mod. 730 o semplicemente<br />

il CUD da lavoro dipendente o pensione, gli<br />

importi che l’Agenzia delle Entrate restituisce<br />

al contribuente vengono automaticamente<br />

accreditati dal datore di lavoro insieme allo<br />

stipendio del mese di luglio o alla pensione del<br />

mese di agosto di ciascun anno. In altre parole<br />

il recupero economico è immediato e non<br />

occorre attendere tempi lunghi per i rimborsi.<br />

L’agevolazione è attualmente in vigore per<br />

le spese sostenute negli anni 2008, <strong>2009</strong> e<br />

2010.<br />

Gli adempimenti<br />

Le norme di legge che regolano l’agevolazione<br />

fiscale del 55% sulle spese energetiche<br />

derivano da quelle della detrazione fiscale del<br />

36% sulle spese sostenute per opere di recupero<br />

del patrimonio edilizio che può essere<br />

considerata la …..”madre di tutte le agevolazioni<br />

fiscali” in campo edilizio.<br />

A differenza di quest’ultima, però, non è richiesta<br />

alcuna comunicazione preventiva<br />

all’Agenzia delle Entrate.<br />

Gli adempimenti richiesti al contribuente<br />

sono abbastanza semplici e consistono<br />

nell’acquisire la documentazione che comprova<br />

la conformità dell’intervento alle specifiche<br />

di legge (asseverazione) e la certificazione<br />

energetica ACE, oltre ovviamente<br />

alle fatture dei fornitori, da pagare mediante<br />

bonifico bancario.<br />

Questi documenti vanno conservati a cura del<br />

contribuente e messi a disposizione per eventuali<br />

richieste di controlli da parte dell’Agenzia<br />

delle Entrate.<br />

Infine entro 90 giorni dal termine dei lavori<br />

(collaudo) il contribuente deve inviare telematicamente<br />

all’ENEA i dati richiesti nell’apposita<br />

procedura on line collegandosi al sito<br />

www.enea.it dove si possono anche trovare<br />

tutte le informazioni inerenti la procedura e<br />

la normativa in vigore.


9 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Gli interpreti della serata: don Riccardo Gobbi; Donato Morselli; Giorgio Moreni;<br />

Sara Rossi e Manuela Palastrelli.<br />

Cattedrale, 14 agosto, Recital in “Onore di Maria”<br />

Il Soprano Sara Rossi ha incantato il pubblico<br />

Sara Rossi: una vita per il canto<br />

di Giusy Bolther<br />

Nel cuore d’agosto, la vigilia dell’Assunta,<br />

si è svolta in cattedrale la decima<br />

edizione del recital “In onore<br />

di Maria”, che ha richiamato come negli<br />

anni scorsi un pubblico numeroso, attento<br />

e partecipe. Due le articolazioni dell’evento<br />

sponsorizzato da Mantovabanca 1896: inni<br />

di Efrem il Siro ispirati alla Vergine; brani<br />

classici cantati dalla soprano Sara Rossi.<br />

All’organo il maestro Donato Morselli.<br />

Molti applausi per Giorgio Moreni, Manuela<br />

Palastrelli e don Riccardo Gobbi<br />

che hanno letto gli inni con sentita espressività<br />

dando rilievo alle belle e delicate<br />

immagini di Efrem. Il Siro fu uno dei più<br />

importanti Padri della Chiesa del IV secolo<br />

e lasciò una vasta produzione in prosa e in<br />

versi. Si serviva di composizioni poetiche<br />

per diffondere le verità della dottrina cristiana.<br />

Composizioni tanto belle che gli valsero<br />

i titoli di “cetra dello Spirito Santo” e “cantore<br />

di Maria”. Decisamente a tinte forti e<br />

drammatiche il programma della giovane<br />

soprano Sara Rossi che, ancora una volta,<br />

(è il quarto anno che si esibisce nel recital)<br />

ha commosso e meravigliato il pubblico per<br />

l’intensità, il virtuosismo, la potenza vocale.<br />

Applausi meritati e calorosi a ogni esecuzione:<br />

“Ave Maria” (Mascagni), “Madre<br />

Pietosa Vergine” (Verdi), “Inflammatus et<br />

accensus” dello “Stabat Mater” (Rossini),<br />

“Agnus Dei” (Bizet) e in finale la “Canzone<br />

del salice” e la delicata “Ave Maria” tratte<br />

dall’ “Otello” di Verdi. Molti applausi anche<br />

per il maestro Donato Morselli che, oltre ad<br />

accompagnare Sara, ha eseguito intermezzi<br />

per solo organo.<br />

La passione per il canto sorge in Sara,<br />

ancora adolescente, a 13 anni, in seguito<br />

a un repentino cambio vocale,<br />

di cui si accorge la mamma. Su consiglio<br />

del maestro Sergio Gelmetti intraprende<br />

lo studio del canto. Dai 13 ai 18 anni segue<br />

conprofitto le lezioni di una soprano, corista<br />

dell’Arena di Verona. In seguito frequenta il<br />

Conservatorio di Parma. La decisione di dedicarsi<br />

totalmente alla musica non è stata facile,<br />

anzi piuttosto travagliata ed è avvenuta<br />

dopo dovo aver conseguito la laurea in scienze<br />

delle comunicazioni, nel 2005. La musica,<br />

spiega Sara, è uno studio totalizzante: non<br />

lascia spazio ad altro. Nel 2007 si diploma<br />

presso il Conservatorio e nel marzo del <strong>2009</strong><br />

consegue la laurea di secondo livello in canto<br />

lirico presso il Boito di Parma. Sara aggiunge:<br />

. La<br />

cantante ha sempre trovato un grande punto<br />

di forza nella sua famiglia: . Ama<br />

ascoltare gli artisti che più ammira. In particolare<br />

Monserrat Caballé per la grazia del<br />

fraseggio, i piani dolcissimi, la grande voce.<br />

Le piace la Katia Ricciarelli giovane, soprattutto<br />

nelle opere rossiniane. Stima come<br />

artista Placido Domingo. Negli ultimi tre<br />

anni ha affrontato un repertorio da mezzosoprano,<br />

ma ora la sua voce è più luminosa<br />

e salda nell’acuto. E’ comune nelle voci più<br />

liriche e più sicure che si sviluppino completamente<br />

tardi rispetto a voci più leggere.<br />

Appassionati del bel canto le riconoscono<br />

un timbro particolare, brunito, scuro e caldo.<br />

E’dotata di una buona estensione: in<br />

gergo significa che ha sia le note basse che<br />

gli acuti. Ama ciò che fa, anche se questo<br />

comporta una vita spesso frenetica e sempre<br />

in viaggio. Sara confessa: .Alla nostra giovane<br />

concittadina le congratulazioni della comunità<br />

asolana e gli auguri per una carriera ricca<br />

di soddisfazioni.<br />

G.B.


Storia della Congregazione<br />

delle Suore Orsoline di Asola<br />

Gli antefatti dell’approdo ad Asola<br />

(Quinta Puntata)<br />

10 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Lo sciopero nasceva da una situazione<br />

drammatica. Intorno al 1880 si<br />

verificò in Italia una gravissima crisi<br />

del mondo agricolo, causata dal crollo<br />

dei prezzi di cereali, bozzoli e canapa. La<br />

crisi e il desiderio di sfuggire alla miseria,<br />

innescò il fenomeno dell’emigrazione che<br />

prese tre direttrici principali: Argentina,<br />

Brasile e Stati Uniti. La disoccupazione<br />

nelle campagne produsse un aumento del<br />

vagabondaggio. Il clero mantovano e cremonese,<br />

per portare sollievo alla massa<br />

di indigenti, si appellò, principalmente,<br />

ai cittadini benestanti affinchè alimentassero<br />

la carità e contribuissero ad aprire<br />

scuole per i poveri. Lo stesso Pontefice<br />

Leone XIII, con la sua celebre enciclica<br />

Rerum novarum prese severa posizione<br />

contro la sperequazione sociale. Sull’enciclica<br />

si legge fra l’altro: < Si ricordino i<br />

capitalisti e i padroni che nè le divine nè<br />

le umane leggi permettono di opprimere<br />

per utile proprio i bisognosi e gli infelici,<br />

e trafficare sulla miseria del prossimo.<br />

Defraudare la dovuta mercede è colpa sì<br />

enorme, che grida vendetta al cospetto<br />

di Dio >. In tale contesto di crisi la situazione<br />

religiosa restava molto difficile e<br />

la stampa anticlericale, influenzata dalla<br />

massoneria, si era fatta sempre più incisiva.<br />

E’ in questa realtà di profonda povertà,<br />

di delusione e di disorientamento politico,<br />

sociale e religioso che Madre Ignazia e le<br />

sue compagne, giungono a Gazzuolo e subito<br />

si dedicano totalmente ad istruire la<br />

gioventù, soprattutto quella femminile. Al<br />

successo dell’impresa delle nostre suore<br />

contrinìbuì, in modo determinante, la straordinaria<br />

figura del vescovo di Cremona,<br />

mons. Geremia Bonomelli, da sempre<br />

molto aperto ai temi scottanti della giustizia<br />

sociale.<br />

Lasciata la casa di Somasca, il gruppetto<br />

di sette suore, accompagnate da don Luigi<br />

Isacchi, si recò a Cremona del Vescovo<br />

che le ricevette con grande benevolenza.<br />

Suor Ignazia fu, provvisoriamente, nominata<br />

superiora della nascente Congregazione<br />

e subito il gruppo partì alla volta di<br />

Gazzuolo dove era atteso dal parroco don<br />

Angelo Martinoli e dalla contessa Bianca<br />

Liberati Stanga e da sua figlia Clara,<br />

proprietarie della casa destinata alle suore.<br />

Con l’approvazione dei superiori ecclesiastici<br />

furono definiti e firmatti i patti<br />

fra le suore e la contessa. Questa sorta di<br />

contratto includeva i compiti e le attività<br />

che le suore avrebbero svolto a favore<br />

dellapopolazione locale, nonchè le norme<br />

a salvaguardia dell’autonomia interna del<br />

nuovo istituto. Questa soluzione iniziale<br />

fu regolarizzata il 9 dicembre 1893, durante<br />

il primo anno di permanenza a Gazzuolo,<br />

con il decreto istitutivo della Congregazione.<br />

Ottenuto il riconoscimento<br />

canonico, fu modificata anche la Regola<br />

in uso fino ad allora, adattandola ai nuovi<br />

bisogni della comunità alla quale, su<br />

proposta di suor Margherita Lussana, fu<br />

dato il nome di Istituto delle Orsoline del<br />

sacro Cuore di Gesù. La Regola passò al<br />

vaglio di un sacerdote esperto in materia<br />

e, dopo aver apportato le correzioni da lui<br />

indicate, venne definitivamente approvata<br />

dal vescovo il 5 settembre 1894, esattamente<br />

un anno dopo l’arrivo delle suore<br />

a Gazzuolo. Il 20 ottobre 1894, durante il<br />

primo Capitolo Generale, alla presenza di<br />

don Martinoli, suor Ignazia Isacchi venne<br />

eletta Superiora Generale e suor Margherita<br />

Lussana, sua vicaria. L’apostolato del<br />

nuovo Istituto iniziò con l’apertura da parte<br />

di suor Margherita di una “scuola privata<br />

elementare femminile e di lavori donneschi”<br />

che fu autorizzata dal Provveditorato<br />

agli studi di Mantova il 22 gennaio 1984.<br />

Le suore ne aprirono anche una festiva per<br />

le operaie ed un piccolo educandato per<br />

accogliere, come interne, le orfane e le<br />

fanciulle che abitavano troppo lontano per<br />

poter frequentare la scuola regolarmente.<br />

L’impegno per le suore era particolarmente<br />

faticoso perchè, oltre all’attività didattica,<br />

ogni giorno, si recavano a piedi nelle<br />

frazioni e nei paesi limitrofi per prestare<br />

la loro opera negli oratori e per far visita<br />

agli anziani e agli infermi. Esse attuarono<br />

così uno stile di vita “tra la gente e per<br />

la gente” che era diametralmente opposto<br />

a quello della clausura, loro imposto dalla<br />

Regola di Somasca. Questa meritevole attività<br />

non passò inosservata. Lo stesso Vescovo<br />

di Mantova mons. Giuseppe Sarto,<br />

futuro Patriarca di Venezia e Papa Pio X,<br />

riconoscente, mandò alle Orsoline di Gazzuolo<br />

un suo ritratto.<br />

Poichè la scuola di Gazzuolo era ben avviata<br />

e anche l’attività nelle frazioni vicine,<br />

cominciava a dare buoni risultati, Madre<br />

Ignazia pensò che si potevano accettare<br />

le prime nuove aspiranti. Ma questo suo<br />

programma trovò l’intransigente opposizione<br />

della contessa Stanga, con la quale<br />

i rapporti, inizialmente buoni, per questo<br />

motivo, si andarono progressivamente,<br />

deteriorando tanto che, in pochi anni, si<br />

giunse alla definitiva rottura che si concretizzò<br />

con l’invio, da parte della contessa,<br />

dello sfratto alle suore.<br />

Il 14 dicembre 1903 i locali della nobildonna<br />

erano vuoti e le suore riacquistarono<br />

quella libertà che il legame, troppo vincolante,<br />

con la contessa Stanga aveva loro<br />

tolto. Non appena la notizia si sparse per<br />

Gazzuolo, si trovò subito una casa in affitto,<br />

mentre la popolazione contribuì con la propria<br />

generosità a predisporre la nuova sede<br />

Negli anni che seguirono, complice una<br />

malattia, Madre Ignazia, per curarsi, ritornò<br />

a Seriate, e la Congregazione ritornò ad<br />

operare nel bergamasco, pur mantenendo<br />

la sede a Gazzuolo. Quelli, fino al 1914,<br />

non furono anni facili anche perchè coincisero<br />

con la morte di alcuni personaggi<br />

si spicco che avevano sempre appoggiato<br />

la Isacchi e la sua nuova Congregazione.<br />

I successori che non conoscevano nè la<br />

storia della Congregazione, nè le sue protagoniste,<br />

giudicarono quella situazione di<br />

provvisorietà e di incertezza poco affidabile.<br />

Il 13 giugno 1915 il nuovo vescovo<br />

di Bergamo mons. Marelli inviò un’ispezione,<br />

che segnò l’inizio di un periodo doloroso,<br />

durato dal 1915 al 1917, e che si<br />

sarebbe concluso definitivamente, solo nel<br />

1920, con il decreto del vescovo di Mantova,<br />

mons. Origo, che ufficializzò l’Istituto.<br />

Nonostante questo riconoscimento<br />

perdurava fra i nuovi vescovi di Bergamo<br />

e di Cremona una gran confusione circa<br />

la sede della Casa Madre e del Noviziato<br />

che ebbe pesanti ripercussioni sull’attività<br />

stessa dell’Istituto. Ad un certo punto Madre<br />

Ignazia, esasperata, si rivolse anche a<br />

Benedetto XV, supplicandolo di confermare<br />

la validità delle condizioni accordate<br />

dai vescovi precedenti, ponendo fine al<br />

disdicevole conflitto di competenze che<br />

impediva di accogliere nuove “professe”,<br />

ostacolando le opere dell’Istituto che, comunque,<br />

continuava a svilupparsi. Come<br />

spesso accade, non fu tanto la ragione<br />

delle suore ad aver la meglio, ma la giusta<br />

raccomandazione che, nel caso specifico,<br />

giunse grazie all’intervento di due nobildonne<br />

bergamasche, Mary Guerrinoni<br />

Piccinelli, di Seriate e, in particolare, a<br />

quello di sua sorella Luisa Arabia, residente<br />

a Roma, che contattò in Vaticano<br />

mons. Turchi, segretario della Congregazione<br />

dei religiosi. Fu la mossa vincente. Il<br />

24 agosto 1916 intervenne da Roma la Sacra<br />

Congregazione dei Vescovi e Regolari<br />

che invitò i vescovi di Bergamo, Cremona<br />

e Mantova di trovare un accordo perchè,<br />

a quanto risulta le suore “fanno del bene<br />

nei paesi dove si trovano”. Punto e basta:<br />

Roma locuta, causa soluta! come si suol<br />

dire. Il 3 ottobre 1916 Madre Ignazia e<br />

Madre Margherita si recarono dal vescovo<br />

di Mantova, mons. Paolo Carlo Origo per<br />

esporgli il loro caso. Il prelato accettò che<br />

la Casa Madre si stabilisse nella sua diocesi<br />

e propose come sedi possibili Asola<br />

e Suzzara, ma con preferenza per Asola.<br />

Inoltre consegnò loro uno scritto con cui<br />

presentarsi a mons. Antonio Besutti, arciprete<br />

mitrato di Asola, il quale veniva<br />

invitato ad accogliere nella sua parrocchia<br />

le suore Orsoline del Sacro Cuore di Gesù.<br />

- segue -


11 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Fare TV utilizzando il web: così è nato<br />

Internet DJ<br />

La TV-radio più pazza della rete<br />

... E poi si dice che i giovani sono passivi, senza spirito<br />

di iniziativa. Ad Asola, Matteo Cappuccio, Daniele Giuffrida,<br />

Elisa Marcolini, Federica Verdi, Clotilde Capra,<br />

Matteo Perteghella, Moreno Romanelli, Francesco Torreggiani,<br />

con la preziosa collaborazione di Daniele Cerutti<br />

(Ikarusweb), Renzo Torreggiani ed Emanuele Garavelli,<br />

fondatori di Internet DJ , sono la dimostrazione più<br />

evidente che affermazioni di questo genere altro non sono<br />

che banali luoghi comuni.<br />

Il loro progetto, partito quasi per scherzo, nel 2005 è ora<br />

una grande realtà del web ed un “tesoro” per il territorio<br />

che comprende le provincie di Mantova, Brescia e Cremona.<br />

Una specie di “triangolo della Padania” entro il quale<br />

valorizzare gli eventi culturali che vengono programmati in<br />

questa zona. L’intuizione di Francesco, Moreno e Matteo<br />

è stata quella di realizzare una sorta di giornalismo video<br />

televisivo e di inserire in rete i servizi realizzati per renderli<br />

disponibili a tutti i naviganti del territorio. Dopo quattro anni<br />

di pionierismo, Internet DJ è cresciuto ed oggi l’idea, che<br />

era nata quasi come un gioco, si è trasformato in un progetto<br />

molto importante, in continua evoluzione.<br />

< Eravamo partiti dalla sala degli ospiti di mia nonna ed ora<br />

abbiamo un vero studio di registrazione! > ci confida con<br />

un pizzico di orgoglio, Francesco Torreggiani.<br />

L’esperienza e le competenze tecniche dei nostri amici, sono<br />

cresciute con il tempo. così come si sono evolute le attrezzature<br />

a disposizione. E questo grazie al “Boom” di visite che,<br />

ogni mese, il loro sito sta registrando. < E’ incredibile non<br />

ci aspettavamo un successo di queste proporzioni! > sottolinea<br />

Moreno Romanelli. < E’ proprio vero che la volontà<br />

e l’impegno premiano sempre! > puntualizza Matteo Cappuccio.<br />

Il segreto di questo successo è la puntualità con la<br />

quale, mensilmente, trattiamo sul web eventi musicali, culturali<br />

e sportivi. E questo ha portato al programma sempre<br />

più ampi consensi e richieste di collaborazione. Infatti ora<br />

lo staff, tra inviati, montatori, cameramen, sceneggiatori e<br />

presentatori, supera ormai le dieci unità. I programmi sono<br />

visibili all’indirizzo www.internetdj.biz. Tra le più gettonate<br />

spiccano le interviste ad Elio (di Elio e le storie tese), Max<br />

Pisu e altri artisti di Zelig, lo Zoo di 105 e tra i gruppi musicali<br />

i Lost, la Merqury band, i Gem boy, e i Juliet Kiss.<br />

La caratteristica di questa emittente è la valorizzazione del<br />

territorio grazie ai personaggi famosi che vi fanno tappa.


Virgilio Ripari nacque ad Asola nel 1843 e morì a<br />

Milano l’11 aprile 1902. Ebbe una vita difficile tanto<br />

che potè studiare unicamente grazie al sussidio<br />

del Comune e alla generosa disponibilità di Andrea Terzi,<br />

il sindaco del periodo Risorgimentale che, riconoscendo<br />

la sua grande predisposizione per la pittura, lo aiutò anche<br />

personalmente. Grazie a questo mecenate gli fu possibile<br />

recarsi a Milano per frequentare l’Accademia di Brera dove<br />

ebbe come maestri il Bertini ed il Casnedi. Ben presto si<br />

segnalò per la sua capacità e laboriosità, che gli valsero numerosi<br />

premi. Nel 1866 sentì il richiamo della Patria e partì<br />

volontario per la terza guerra d’Indipendenza, durante la<br />

quale combattè sul fronte Trentino. Dopo l’intermezzo bellico,<br />

tornò alla sua grande passione. In quel periodo dipinse<br />

due ritratti ma, soprattutto, il bagno pompeiano, un quadro<br />

di grandi dimensioni nel quale dimostrò di possedere un<br />

tocco raffinato ed una grande padronanza dei colori.<br />

12 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

B<br />

Nella mostra sulla Scapigliatura, a Palazzo Reale<br />

di Milano, sono esposte cinque sue opere<br />

Virgilio Ripari, asolano<br />

Dipinse anche per la Regina d’Inghilterra<br />

Negli anni che seguirono, il suo lavoro venne molto apprezzato<br />

e la sua fama ne risentì in modo particolarmente positivo<br />

al punto da annoverare fra i suoi estimatori anche la Regina<br />

Vittoria, d’Inghilterra, per la quale eseguì vari quadri ad olio<br />

e all’acquerello. Partecipò a numerose mostre in Italia ed, in<br />

quegli anni, il suo modo di dipingere, con colori vivaci, deposti<br />

sulla tela a tocchi veloci e frastagliati, gli valse una certa<br />

fortuna presso i contemporanei. Forse non aveva la tecnica<br />

inarrivabile di Tranquillo Cremona, maestro della figura o<br />

quella che si può ritrovare nei paesaggi di Mosè Bianchi ma<br />

alle loro qualità si avvicinò molto. Rese, con evidenza tutta<br />

sua, la poetica bellezza delle rose e caratterizzò molti suoi<br />

quadri con il soggetto delle monache, tutte giovani e belle.<br />

Nelle sue opere seppe interpretare, fino all’eccesso, il sentimento<br />

di un romanticismo decadente, tipico della sua epoca.<br />

Oltre alle monache, dipinse soggetti famigliari, composizioni<br />

galanti, anche in costumi rinascimentali, fiori e paesaggi.<br />

A<br />

Il “C” è dello stesso periodo del precedente ed è intitolato<br />

“Attrazione (Conversazione)”. Tutti provengono da collezioni<br />

private. Il merito di questo articolo che, doverosamente,<br />

vuole rivalutare, nella memoria degli asolani, questo nostro<br />

concittadino, il cui talento è più apprezzato fuori, e molto<br />

meno conosciuto in patria, è tutto dell’amico Gherardo<br />

Gentili che, in un caldo pomeriggio estivo, visitando l’importante<br />

rassegna milanese sulla Scapigliatura, ha scoperto<br />

che, fra i grandi autori presenti, figurava, a pieno titolo, anche<br />

un artista asolano. Colpito da questa inattesa scoperta, Gherardo<br />

si è prodigato per far giungere in redazione il prezioso<br />

catalogo della mostra, stimolando la curiosità del “direttore”<br />

ed ottenedo da lui la promessa di questa pagina riparatrice.<br />

C<br />

Per lunghi anni soffrì di dolori artritici che gli resero estremamente<br />

difficile dipingere, senza tuttavia impedirgli di<br />

continuare a lavorare con immutata passione e caparbio<br />

impegno. Oggi, le opere di Virgilio Ripari hanno mercato<br />

soprattutto in Lombardia, con quotazioni che variano dai<br />

3.500, fino a raggiungere punte di 35.000 euro. I quadri qui<br />

raffigurati sono 3 dei 5 esposti a Milano. L’ “A” è intitolato<br />

“Fiori per tutti” ed è stato realizzato nel 1884. Il “B”<br />

si intitola “Amore fraterno” e risale agli anni 1885-1890.


13 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Egizio Fabbrici<br />

L’Egizio, benedett’uomo, per fargli aprire il cassetto, anzi, i bauli<br />

dei ricordi, occorre pungolarlo ma, poi quando comincia è un<br />

fiume in piena. Ad un certo punto non voleva più scrivere per<br />

la sua rubrica che, con“le letere di Galafassi Amilcare”, è la<br />

più letta di questo giornale. Sarebbe un peccato interrompere<br />

questa collaborazione perchè i ricordi dell’Egizio sono i soli che<br />

ci fanno uscire dall’anonimato e gli unici in grado di proiettare<br />

L’Asolano nel mondo dei VIPS, con aneddoti gustosi, talvolta<br />

esilaranti, mai banali e quasi sempre inediti. Questa volta l’ho<br />

convinto a parlarci di Mike Bongiorno, perchè sapevo della sua<br />

pluriennale “entratura”. Mi è arrivato, via e-mail materiale per<br />

almeno due puntate, e tutto di prima qualità, nel quale l’Egizio<br />

racconta a ruota libera. Lunga vita all’Egizio! Qualcuno conosceva<br />

il vero nome del Mike nazionale L’Egizio si, ovviamente.<br />

Mike Bongiorno è nato negli USA e tutti lo sanno. Ha appena<br />

festeggiato 85 anni e potrebbe ritirarsi a fare la bella<br />

vita perchè, come dice sua moglie Daniela, ne ha abbastanza<br />

per mantenere quattro generazioni. Ma a Mike non bastano i<br />

soldi, Lui habisogno ancora degli applausi del suo pubblico perchè<br />

quel giorno che gli venissero a mancare, per Lui sarebbe davvero<br />

la fine. Conobbi Mike Bongiorno per lavoro, ai tempi di “Lascia<br />

o raddoppia”. Ricordo che in una puntata vi fu anche un concorrente<br />

di Asola, un certo Gino Tommaselli. Si presentava come<br />

esperto di musica jazz. Sbagliò una risposta alla seconda puntata<br />

ma vinse ugualmente una Fiat 600. Mi dissero che ad Asola ven-<br />

Dai “bauli dei ricordi” dell’Egizio ...<br />

Michael Nicholas Salvatore<br />

Bongiorno, in arte “Mike”<br />

ne accolto come un eroe e gli fu anche data una medaglia!!! Potenza<br />

della TV. Fra me e Mike nacque una simpatica-amiciziafotografica<br />

solo nel 1968, durante un servizio fotografico a Cervinia,<br />

dove Mike si trovava insieme alla seconda moglie Anna<br />

Rita Torsello che ormai nessuno ricorda. Mike ha avuto tre mogli.<br />

La prima, americana, si chiamava Teresa, la seconda Anna<br />

Rita, appunto e l’attuale, Daniela Zuccoli. Quella con Mike fu<br />

una frequentazione che durò circa vent’anni. Ogni anno, d’estate,<br />

mi invitava nella sua villa di Vulcano, alle Eolie, nel cui porto<br />

era ancorato “l’Ekim”, lo yacht che Mike aveva chiamato invertendo<br />

le lettere del suo nome. Nei giorni in cui ero suo ospite<br />

ne approfittavo per fare un servizio fotografico. Di quei giorni<br />

ricordo un episodio che poteva avere tragiche conseguenze ma<br />

che, per fortuna è finito bene. Michelino, il primogenito di Mike,<br />

allora aveva 5 anni ed era un bambino vivace. Bastò un attimo di<br />

disattenzione della “Tata”, le sfuggì di mano e cadde in piscina...<br />

solo che la piscina era vuota e la caduta avrebbe potuto avere ben<br />

altre conseguenze. Invece, Michelino fu fortunato e ne uscì con<br />

tanto spavento ma senza conseguenze.<br />

Molti mi chiedono ancora adesso se le sue gaffes erano vere o<br />

costruite ad arte. Inizialmente erano genuine; poi gli autori si<br />

accorsero che servivano per fare il personaggio, così ne studiavano<br />

di nuove e gliele confezionavano su misura, come un<br />

vestito di scena. Ciò nonostante Lui ci metteva molto del suo<br />

e della sua spontaneità. Ancor oggi, è rimasta celebre quella<br />

con la Signora Longari, durante una puntata del “Rischiatutto”<br />

...”Peccato Signora, mi è caduta sull’uccellooo”. Quella fu una<br />

gaffe preparata. Mentre quella di Paolo VI, fu proprio vera. Ricordo<br />

che, sempre durante le prove del Rischiatutto, Mike doveva<br />

leggere una domanda che sul copione era scritta a macchina<br />

tutta in maiuscolo: IN QUALE ANNO PAOLO VI HA DET-<br />

TO... e Lui lesse letteralmente: “In quale anno Paolo vi ha detto...”<br />

Dopo di chè si fermò e disse che non capiva cosa volesse<br />

dire quella frase. L’equivoco piacque molto e così finì per essere<br />

inserito nel testo del copione che Mike lesse in trasmissione. Fu<br />

così che nacque la “leggenda” delle gaffes, alcune costruite, altre<br />

vere, di Mike Bongiorno. Anche la presunta tirchieria di Mike<br />

non è poi così presunta... Un giorno nel bar della Rai, in Corso<br />

Sempione, gli caddero 100 lire nel cestino dei rifiuti e Lui, incurante<br />

dei giornalisti che lo guardavano, nel modo più naturale del<br />

mondo, vuotò il cestino per recuperare le sue 100 lire. Le mise<br />

in tasca e se ne ritornò a far le prove. Un’altra sua caratteristica<br />

è la passione per i dolci. Ricordo quando, per festeggiare un suo<br />

compleanno a bordo del suo yacht gli prepararono una grossa<br />

torta con molte candeline accese, ed io continuavo a fotografarlo<br />

mentre faceva finta di spegnerle. Ad un certo punto mi fermò e<br />

tutto serio mi disse: “Adesso basta altrimenti la cera delle candele<br />

cade sulla torta e io non posso più mangiarla...èh ! ” Mike<br />

era un patito delle auto. Ne ha avute diverse, compreso una Ferrari<br />

che usava poco... perché consumava molto. La sua preferita<br />

era invece una Mini Cooper 1300 con gomme larghe che uscivano<br />

dal parafango 2 dita, e 2 tubi di scappamento che la facevano<br />

apparire molto aggressiva: era un mini-bolide che andava a 180<br />

all’ora. Mike la usava soprattutto negli spostamenti, durante il<br />

Giro Mike. Una volta andai con Lui da Milano a Rimini. Appena<br />

imboccata l’Autostrada del Sole….schiacciò il pedale dell’acceleratore,<br />

e via a 160 all’ora. Per poco non mi venne un infarto,<br />

perché Mike era sì un provetto guidatore, ma era anche miope,<br />

come una talpa... e portava un paio di occhiali con due lenti spesse<br />

come due fondi di bicchiere.!!!<br />

Mike è veloce anche nel mangiare, con lui al ristorante non sono<br />

mai riuscito a mangiare il secondo perché mentre io stavo ancora<br />

mangiando gli spaghetti, lui era già arrivato al dolce e stava ordinando<br />

il caffè. Ma vi assicuro che non ero io lento: era lui che era<br />

veloce. A proposito di mangiare una volta mi disse che era stato ad<br />

Asola con il Giro Mike, e non aveva un buon ricordo perché finito<br />

lo spettacolo si recarono in un ristorante che si rifiutò di dare da<br />

mangiare a lui e a tutta la sua troupè e dovettero ripiegare su una<br />

pizzeria mangiando quello che c’era. Non faccio commenti! Altra<br />

sua passione erano i sigari cubani, quelli grossi e lunghi, e così<br />

incominciava il rito. Con calma, tagliava la punta del sigaro, poi<br />

si faceva portare una candela, l’accendeva, e con la fiamma della<br />

candela, si accendeva il sigaro. Dopo di chè diceva: “E’ cosi si<br />

gusta un sigaro cubano ! ”<br />

Mike ha sempre avuto al suo fianco donne bellissime, ma la sua<br />

passione segreta fu la bellissima fotomodella Rosanna Armani,<br />

sorella di Giorgio Armani, che non era ancora il celebre Giorgio<br />

Armani di oggi. Circolava la voce che si sarebbero sposati, ma poi<br />

non se ne fece nulla e rimasero solo buoni amici.<br />

(fine prima parte)<br />

Eccezionale prima volta a Casalmoro. Dopo 35 anni,<br />

l’allenatore della “Loggia dei Cervi” è una donna!<br />

Il 23 agosto scorso, dopo un testa a testa con il Sig.Ottavio<br />

Mutti, è stata eletta per acclamazione la Signora<br />

Cristina Fornari, che così sostituirà, nel delicato compito,<br />

il marito, Sig. Stefano Bandera. Nel prossimo numero,<br />

foto e tante altre notizie. Per ora, alla neo eletta,<br />

tanti auguri e tantissimi complimenti.


Un episodio storico poco conosciuto<br />

Il Manuzio incarcerato<br />

avvenuto nei pressi di Asola<br />

La storia che segue è stata tratta dal libro di Giannetto<br />

Bongiovanni, ”Isabella d’Este”, edito da Treves di<br />

Milano nel 1939. Per avermelo segnalato devo ringraziare<br />

l’amica Tiziana Palastrelli che si è premurata<br />

di farmi avere le fotocopie delle pagine che parlano di<br />

questo episodio. Il racconto che segue è stato liberamente<br />

tratto da quelle pagine.<br />

La vicenda, si svolse in un lontanissimo 17 giugno<br />

1506 e vide protagonista un celebre personaggio,<br />

Aldo Manuzio che, a quei tempi era già<br />

sposato con Maria Torresano, la figlia di Andrea e gestiva<br />

a Venezia, con il suocero, la famosa tipografia<br />

“aldina”. Aldo era molto apprezzato dalla Marchesa<br />

Isabella d’Este, moglie di Francesco Gonzaga. Isabella,<br />

che apprezzava tutte le arti ed era una grande<br />

estimatrice dei grandi del Rinascimento, si era più<br />

volte servita di Aldo Manuzio per ottenere edizioni di<br />

autori classici e contemporanei. Nella sua fornitissima<br />

biblioteca non mancavano grandi edizioni della “tipografia<br />

aldina” come i volumi in preziosa pergamena e<br />

di piccolo formato, lo stesso inventato proprio dal Manuzio,<br />

di autori come Virgilio, Ovidio, Ariosto o come il<br />

Petrarca, che Isabella fece comporre dal manoscritto<br />

originale. Quando Manuzio non trovava i materiali migliori<br />

era la stessa Isabella a procurarli, senza badare<br />

a spese. Aldo Manuzio cercò sempre di compiacere<br />

l’illustre Signora, memore della grazia che Lei aveva<br />

fatto ottenere al suo servitore Federico Ceresara,<br />

imprigionato per aver ucciso il fratello in una rissa.<br />

Ma quel 17 giugno, mentre Aldo ritornava da Milano,<br />

proprio in compagnia del Ceresara, fu arrestato a<br />

Castel Romano (Casalromano), alla frontiera di Mantova.<br />

Il Ceresara riuscì a fuggire, passando a guado<br />

il fiume Chiese, presso Asola, ma abbandonando in<br />

mano ai soldati del Gonzaga il cavallo e un sacco<br />

14 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

che conteneva le vesti ed alcuni importanti manoscritti<br />

del padrone. Aldo Manuzio invece, fu fatto prigioniero<br />

e, dal sommario interrogatorio a cui fu sottoposto<br />

seppe che, proprio quel giorno, due delinquenti<br />

erano fuggiti dalle carceri di Asola e che le guardie<br />

sospettavano che quei due fossero loro.<br />

Invano l’editore disse chi era e che era ben conosciuto<br />

dai Marchesi di Mantova e loro amico. Le sentinelle<br />

non intesero ragioni e lo condussero prigioniero a<br />

Mantova. Il Manuzio sperò, una volta giunto, di poter<br />

avvisare dell’equivoco il Marchese Francesco e per<br />

questo scrisse una lettera che non giunse mai a destinazione.<br />

Così per quattro giorni restò rinchiuso in<br />

una cella, in una torre umida e tetra. Fu necessario<br />

l’intervento del Governatore di Asola, del Vice Cancelliere<br />

francese di Milano e del suo amico ed allievo<br />

Alberto Pio, Principe di Carpi, che casualmente si<br />

trovava a Mantova ospite dei Gonzaga. Quando, finalmente,<br />

grazie al loro intervento, la notizia del suo<br />

arresto giunse al Marchese, egli lo fece subito liberare.<br />

Francesco si scusò per l’errore e gli fece restituire<br />

il bagaglio con i suoi preziosi manoscritti. Isabella,<br />

che in quei giorni era assente da Mantova, quando<br />

fu informata dell’accaduto, alla prima occasione promise<br />

che l’avrebbe ricompensato. Quell’occasione si<br />

presentò quattro anni dopo, quando le guerre scatenate<br />

dalla Lega di Cambrai contro Venezia obbligarono<br />

la tipografia aldina a sospendere il lavoro. La<br />

Marchesa Isabella gli fece restituire le terre di sua<br />

moglie Maria Torresani, figlia di Andrea, suocero e<br />

socio del Manuzio, confiscate dalle autorità mantovane<br />

ad Asola e non gli fece più mancare la sua protezione,<br />

fino a quando, il 5 febbraio 1515, Aldo morì.


Caro diretore, mi dispiace che ci scrivo in canotiera e<br />

braghe corte, ma fa un caldo che si desfa la sfalto,<br />

e suda anche la lengua in bocca. E in casa non ciò<br />

gnanche l’aria con la condisionale tanto che ieri, sicome mi<br />

sentivo le gome un po’ sgionfe, sono andato dal dotore, giù<br />

alla saia, che adeso c’è il concentramento dei dottori e ho<br />

visto che cè una procesione di gente avanti e indietro e una<br />

segretaria tuto fare, che con una mano scrive, con l’altra tiene<br />

il telefono, con l’altra ancora cerca le ricete, con un orechio<br />

sente il malato delo sportello, con l’altro le telefonate,<br />

con l’altro ancora i dotori che entrano nel’uficio a chiedere<br />

spiegasioni. Insoma, pare la dea kalì con otto bracci, tanto<br />

che, dopo cinque minuti, a me mi è venuto il mal di testa<br />

solo a vederla. E non perde mai la pasiensa... e intanto che<br />

aspetano la gente si conta i suoi malani.<br />

Ho un male qui alle rene che camino tuto storto. Anch’io ce<br />

l’avevo un mal di schiena, che andavo gobo, ma ho preso<br />

due Svoltaren e adeso vado drito. A me mi anno trovato la<br />

glicerina alta, e ho paura che mi venga la diabete. Io per<br />

combatere i globi bianchi devo bere lambrusco... Il mio dotore<br />

mi ha deto che è meglio fare nalisare il sangue, e dopo,<br />

casomai, pasare una visita di un specialista, che è scrito<br />

Letera d’agosto<br />

di Galafassi Amilcare<br />

in anticamera, su un quadro grande come il muro, con tanti<br />

specialisti, uno per ogni malatia. Malatie che una volta non<br />

si sentivano gnanche. Cosa vuol dire il progreso...<br />

Apena fuori, o visto arivare giù da la rata di Genevini, il<br />

Tilio, con dietro Don Ricardo e un caro da morto. Difati,<br />

quando arivano lì davanti, tutti i funerali pedestri mettono<br />

le quatro ruote, e via al cimitero.<br />

E così, pasato di moda il cantone dei sputacchi, che era in<br />

piazza di Ercole, adeso, dove c’era il largo saia, tra funerali,<br />

malati, e la via Balucada, è nato “il cantone dei dolori”.<br />

E stamatina, mentre tornavo dal’ospedale, che mi anno levato<br />

quatro siringhe di sangue, o visto i nuovi lavoratori<br />

stracumitari a l’opera, fanno il mestiere dei “sfrignocatori”.<br />

Sono giovanoti che pasano in tute le vie, e in ogni caseta<br />

dela posta ci sfrignocano dentro le reclame dei sopramer-<br />

Chi ci ha lasciato negli ultimi due mesi<br />

Cav. ARIALDO FORMENTINI<br />

Storico Ufficiale d’Anagrafe, esponenente di spicco della<br />

Democrazia Cristiana, ai tempi di Don Carlo Calciolari.<br />

Don MARIO CARPEGGIANI<br />

Fu conosciuto, anche grazie ai media nazionali, come “il prete<br />

leghista”. Non ebbe mai paura delle proprie idee. Servì Cristo<br />

e la gente dei Barchi e di Sorbara donando tutto se stesso.<br />

VASCO TONELLI<br />

Ex dipendente Enel; generoso e benvoluto da tutti, stava lottando<br />

con tutte le sue forze contro il male dei mali. Il destino<br />

gli ha riservato un tragico incidente stradale.<br />

ROSA CASTELLI vedova BUSI<br />

La “nonnina della grande famiglia Busi, zia del Sindaco<br />

attuale. Se non si fosse rotta il femore avrebbe certamente<br />

festeggiato 102 anni!<br />

ANTONIO de CRISTOFARO (Totò)<br />

A soli 41 anni lo ha tradito proprio quel cuore che ha sempre<br />

donato a tutti, con amore e dedizione.<br />

La Redazione porge ai famigliari le più sentite condoglianze<br />

15 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

cati, che tutti fanno sconti e regali, e così, dove sono pasati<br />

i sfrignocatori si vedono casete quasi sbudelate, con fuori<br />

scartofie a pindoloni di tuti i colori, che poi vanno spernasate<br />

sulla strada.<br />

A pensarci bene, questi stracumitari, scapati da la fame,<br />

vanno in giro per farci comperare e mangiare sempre di più,<br />

che già abiamo tanta gente fin tropo pesante...<br />

Nel dopo disnato ho compagnato un mio amico, che doveva<br />

andare in machina fino alo stradello del malpasuto. Arivati<br />

al simaforo de la pisina, era rosso, e alora il mio amico, che<br />

è uno che a studiato, a tirato fuori un libro alto così, e si è<br />

meso a legere la storia dei ebrei nel deserto, perchè il libro<br />

era la Bibia.<br />

E fino a quando è arivato il verde, mi ha leto quatro pagine<br />

e abiamo traversato con Mosè tuto il deserto del Sisamai.<br />

E dopo mi ha spiegato che sicome deve fare questa strada<br />

molte volte, quando trova il rosso fa in tempo a legere tanti<br />

bei libri, come i miserabili, le due orfanelle e la cieca di<br />

sorento. Che tuti vorebero i simafori inteligenti, che quando<br />

ti vedono arivare diventano subito verdi, o durano col verde<br />

un po’ di più, fino che sei pasato. Il mio amico, invece,<br />

ringrasia i simafori gnoranti, che col rosso ci fanno un vitalisio,<br />

così uno ha tempo per farsi una coltura e mantenere le<br />

servele desmisiate.<br />

Alora io mi sono deto: vuoi vedere che i simafori che vanno<br />

coi tempi de la bibia sono più inteligenti di noi Per queli<br />

che li fanno funsionare non trovo gnanche la parola giusta.<br />

Magari ce la zonti lei sior Diretore.<br />

La ringrazio e mi sotoscrivo, con afeto, suo<br />

Galafassi Amilcare.<br />

42° CONVEGNO<br />

Filatelico-Numismatico e cartofilo<br />

Asola - 1° Novembre <strong>2009</strong><br />

Scuole Elementari - Viale Brescia, N°4<br />

ORARIO CONTINUATO: 9.00 - 18.00<br />

Per informazioni:<br />

Tel. 0376-719069 - Cell. 333-7228093


Come eravamo ...<br />

16 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Questa foto curiosa e un tantino inquietante<br />

ci è stata, gentilmente, fornita<br />

dall’amico e collaboratore Eros<br />

Aroldi. Essa databile, presumibilmente,<br />

nei primi anni ‘40, ritrae il<br />

momento di riposo (sulla nuda terra)<br />

di un nutrito numero di giovani<br />

frequentatori della colonia fluviale.<br />

Il fiume Chiese, davanti ai giardini,<br />

è estremamente basso e consente di<br />

sdraiarsi sul greto senza bagnarsi: un<br />

posto ideale per una seduta di elioterapia.<br />

In piedi sono rimaste solo<br />

le signorine incaricate della sorveglianza.<br />

La foto dimostra come, a<br />

quei tempi, la vita fosse difficile ed<br />

obbligasse tutti a fare di necessità<br />

virtù. La guerra incombeva, c’era<br />

l’autarchia e tutti si arrangiavano<br />

utilizzando le risorse disponibili.<br />

Questa foto risale agli anni ‘50. Seduto a Sx, in primo piano, il Prof. Pettorelli; dietro di lui i due fratelli Beatini, fabbri; al tavolo,<br />

Carlo Arieti e Alceo Zanoni di Castelnuovo; sul fondo, in piedi, Luigi Beschi; sotto di lui, in piedi Franco Galeotti, sua madre Lina<br />

e dietro di lei, Ugo Cantarelli; a Dx, sopra il tavolino, Caimi; dietro di lui, Franco Gori e una giovane Riccarda Ravenoldi; dietro<br />

Gori si intravvedono anche Alcide Castelli e Piero Tamburini. Come al solito lasciamo ai lettori il compito di riconoscere gli altri<br />

personaggi che non abbiamo menzionato.


Come eravamo ...<br />

17 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Matrimonio Franca Piccinardi con<br />

Arrigo Predaroli. Primi anni ‘50. Il<br />

primo che si intravvede, da Sx è l’ing.<br />

Demetrio Palvarini, dopo di lui,<br />

Anna Ruggerini, il Dott. Ettore Bonandi,<br />

Rina Affò. Seduti, dal fondo<br />

del tavolo, Silvia Piccinardi,..., Predaroli<br />

(padre di Margherita, Tiziana e<br />

Maurizio), Lina Palvarini, e il Dott.<br />

Alessandro Ruggerini. In piedi dal<br />

fondo, Attilio Boldrini, Olga Tosini<br />

(le “Cie” sarte), Giulio Parisio, Walter<br />

Bonandi e Sandra Palvarini.<br />

Questa foto che risale agli anni ‘50, riprende le fasi del lavoro di asfaltatura di via Nazario Sauro. Siamo giù dalla “Rata di Genevini”<br />

dallo stesso lato della Chiesa di Santa Maria. Il lavoro avveniva rigorosamente a mano, con ghiaia fine e bitume ed impegnava 7 o 8<br />

“stradini” che operavano sotto l’attento controllo dei soliti curiosi. Fra di essi si riconoscono Luigi Duretti, il bambino, al centro della<br />

foto, dietro i due operai con il cappello; poi il Sig. Ferrari, detto Büs, il bambino Sandro Bertazzoni (oggi importante commerciante<br />

di Brescia) e uno dei due fratelli Fracassi, nipote del Sig. Ferrari. Riconoscete qualcun altro dei personaggi ritratti in questa foto


Dagli atti dei due convegni del 2007, che raccolgono i lavori di 12 studiosi<br />

del Romanino e del Serassi è stato ricavato il òibro<br />

“In laudabile et optima forma”<br />

di Giusy Bolther<br />

“In laudabile et optima forma” è il meritato<br />

titolo del volume edito da Sometti<br />

lo scorso giugno per iniziativa della parrocchia.<br />

Contiene gli atti dei due convegni<br />

del 2007 riguardanti l’organo Serassi e il<br />

ciclo pittorico del Romanino. Eccellenti<br />

immagini di Omar Tartarotti illustrano i<br />

contributi dei relatori per dare evidenza e<br />

visibilità a un’opera veramente importante.<br />

Sponsor Mantovabanca 1896.<br />

I curatori Riccardo Gobbi, Andrea Lui<br />

e Lucia Molinari lo hanno presentato al<br />

pubblico la sera del 3 luglio in cattedrale.<br />

. Indicazioni significative<br />

per riscoprire la bellezza della nostra<br />

cattedrale, per tenere deste fede, preghiera,<br />

azione liturgica; per riappropriarsi del<br />

messaggio teologico cristocentrico del<br />

Romanino. “In laudabile et optima forma”,<br />

frase riportata negli accordi siglati<br />

tra la comunità asolana e il Romanino per<br />

la realizzazione delle ante, a giudizio di<br />

Andrea Lui, ha un valore programmatico:<br />

sintetizza come un’ .<br />

Le vicende ecclesiastiche asolane<br />

del Cinquecento sono felicemente illustrate<br />

da don Mario Trebeschi: dalla consacrazione<br />

della collegiata (la futura cattedrale)<br />

del 27 gennaio 1501 al soggiorno di S.<br />

Carlo Borromeo nell’estate del 1580,<br />

un affresco che intreccia vicende e personaggi<br />

con il passaggio di visitatori più<br />

o meno illustri.<br />

Il saggio del maestro Christopher Stembridge<br />

riguarda le particolarità costruttive<br />

degli organi rinascimentali, i generi<br />

utilizzati dai compositori dell’epoca da<br />

Cavazzoni a Frescobaldi, precisando lo<br />

stile di quelle musiche. Musiche delle<br />

quali Stembridge, che più volte si è esibito<br />

sul Serassi asolano, è oggi uno dei<br />

più qualificati interpreti.<br />

Claudio Cristani si sofferma sugli strumenti<br />

ospitati sulla cantoria della cattedrale<br />

nel corso dei secoli: il primo organo<br />

di impostazione rinascimentale di Giovanni<br />

Battista Facchetti, l’Antenati del<br />

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18 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

tardo Cinquecento, l’attuale costruito<br />

nell’Ottocento dai fratelli Serassi.<br />

In parallelo viene svolta la storia della<br />

vita musicale nella chiesa asolana, nella<br />

quale si susseguono via via il contrappunto<br />

rinascimentale, il virtuosismo vocale<br />

e strumentale barocco, le cadenze<br />

melodrammatiche care al romanticismo<br />

italiano. Al mondo dei costruttori è dedicato<br />

il saggio di don Enrico Peverada,<br />

direttore dell’archivio arcivescovile di<br />

Ferrara. Le osservazioni dell’organista<br />

titolare Alessandro Rizzotto ripercorrono<br />

le tappe dell’impegnativo restauro<br />

condotto dalla ditta Mascioni nel 2005.<br />

Illustrando le varie fasi e i principi ispiratori<br />

dell’intervento, spiega l’anatomia<br />

del Serassi asolano, le sue particolari caratteristiche<br />

sonore che il restauro ha meritatamente<br />

valorizzato e preservato per<br />

le generazioni future.<br />

Il profilo stilistico dell’intagliatore Clemente<br />

Zamara – ha riferito Lucia Molinari<br />

- è delineato da don Giuseppe<br />

Fusari, docente presso la Cattolica e conservatore<br />

del Museo diocesano di Brescia,<br />

contestualizzandolo nel panorama<br />

della scultura lignea del Cinquecento.<br />

Il dott. Ezio Chini, curatore della mostra<br />

del Romanino a Trento, appassionato<br />

studioso dell’artista e funzionario del<br />

Castello del Buon Consiglio della stessa<br />

città, illustra il suo progetto iconografico.<br />

Mons. Roberto Brunelli, direttore<br />

del Museo diocesano di Mantova, offre<br />

un attento studio sulla lettura teologica<br />

del complesso figurativo del Romanino.<br />

In esso si innesta e si intreccia per contenuto<br />

il puntuale scritto di Ada Antonella<br />

Madella che compie un’analisi storico<br />

artistica dei soggetti rappresentati nella<br />

cantoria dell’organo esaminando in particolare<br />

sibille e profeti. Infine il saggio<br />

dedicato ai sapienti restauri di Luisa<br />

Marchetti e Alberto Fontanini. Correda<br />

gli interventi degli insigni studiosi l’agile<br />

schedatura scritta da Matilde Monteverdi<br />

delle opere cinquecentesche, coeve dei<br />

dipinti del Romanino, poste in mostra nel<br />

museo parrocchiale Tosio in occasione<br />

delle giornate di studio.<br />

Negli intermezzi all’organo si sono alternati<br />

i maestri Claudio Cristani e<br />

Alessandro Rizzotto, che hanno eseguito<br />

musiche di William Byrd, Dietrich<br />

Buxtehude, Gaetano Lorandi, riscuotendo<br />

come in tante altre occasioni calorosi<br />

meritati applausi.


19 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Eros Aroldi<br />

Racconti asolani<br />

Inverno 1954 - Sera invernale<br />

Quelle che io amo chiamare sere invernali in effetti non<br />

corrispondono al periodo che, di norma, il calendario<br />

definisce inverno e questo perché ai tempi della mia infanzia<br />

i contadini avevano un modo tutto personale per definire<br />

le stagioni, metodi che non rispettavano i solstizi e gli equinozi<br />

come i maestri ci spiegavano a scuola. Con i primi di febbraio<br />

le giornate vanno allungandosi e i campi, riscaldati dai fuochi di<br />

Sant’Antonio, incominciano a risvegliarsi. Inizia le stagione degli<br />

amori e quindi c’è già il presagio della bella stagione che sta<br />

arrivando, fioriscono i noccioli, il freddo comincia ad affievolirsi<br />

e la primavera si annuncia. Questo periodo diciamo così primaverile<br />

durava fino ai primi di Maggio, questo perché a Maggio<br />

non c’è più speranza di raccolto ma certezza in quanto si inizia lo<br />

sfalcio del maggengo e quindi la campagna incomincia a dare i<br />

frutti che aveva promesso inizia quindi l’estate.<br />

In questo contesto l’estate inizia quindi ai primi di maggio e si<br />

protrae fino ai primi di settembre quando si cominciano a notare<br />

i primi accenni dell’autunno, le prime foglie gialle, fanno capolino<br />

tra i rami come i primi capelli bianchi fanno mostra di sé in<br />

capo ai trentenni per indicare che la giovinezza sta passando e<br />

arriva l’età matura. Questo periodo in cui la campagna è ancora<br />

viva, anche se pian piano sta socchiudendo gli occhi e si prepara<br />

al letargo invernale, dura all’incirca due mesi, fino alle Feste dei<br />

Morti, quindi avremo quattro mesi estivi e solo due autunnali.<br />

Dalla Fiera dei Morti, o dei Santi come più vi aggrada, fino alla<br />

fine di Gennaio è il tempo della brotǻ stagiù, l’inverno che trova<br />

il suo compimento con i giorni della Merla.<br />

Dopo aver indicato come intendevano le stagioni i nostri vecchi,<br />

passiamo alla sera d’inverno, una di quelle sere che sanno di Santa<br />

Lucia e di presepi.<br />

La sera iniziava verso le sedici e trenta quando i più ritardatari<br />

rientravano dai campi e il sole era ormai nascosto dietro la linea<br />

dell’orizzonte. Davanti alle stalle erano già accese le lampade e<br />

tra la stalla, il portico ed i pollai di fronte c’era un andirivieni di<br />

ombre che approfittavano di quella poca luce per terminare le<br />

ultime faccende del giorno.<br />

I malghés lavavano i bidoni del latte mentre i braccianti, con le<br />

biciclette appoggiate al muro della stalla, scendevano al guado<br />

per lavarsi gli stivali di gomma e la Ines preparava il pastone per<br />

il maiale. Qualche ragazzino si avventurava sotto le barchesse ormai<br />

buie, dove i cani si erano rintanati per la notte, ma erano assenze<br />

di breve durata, perché subito ritornavano sotto il chiarore<br />

del portico. Era la fase della giornata in cui i campi erano ormai<br />

deserti e uomini ed animali affollavano il cascinale in penombra<br />

nell’attesa di rifugiarsi al calduccio delle stalle e delle cucine,<br />

una situazione, di transizione che rendeva il cascinale un’oasi si<br />

sicurezza mentre l’oscurità sembrava salire, dai terreni circostanti,<br />

insieme alla nebbia per aggredire quei fiochi lumi che illuminavano<br />

la corte. Dallo stallo, in lenta processione, uscivano le<br />

cavalle che Igio Valènt guidava a l’albe per l’ultima abbeverata<br />

e la Rondinǻ fiutava nitrendo verso i prati ormai in penombra<br />

mentre la Rosǻ approfittava del riflesso fioco della lampada per<br />

un ultimo viaggio al pollaio che richiudeva accuratamente, non<br />

prima di aver rincorso la gallina più riottosa. Nel frattempo Franco<br />

armeggiava nel buio del pollaio attorno alla gabbia dei conigli,<br />

el zio Piero seduto davanti all’uscio di casa riduceva a pezzetti<br />

(scincaǻ) una fascina di legna per attizzare la stufa e Santo<br />

risaliva dalla foschia degli orti con una verza sotto il braccio che<br />

porgeva alla moglie in attesa.<br />

Dalle cucine che occhieggiavano sull’aia si spandeva il profumo<br />

della polenta abbrustolita e i più affamati compivano delle sortite,<br />

subito scacciati indietro dalle massaie ”Ghe gnamó pront”.<br />

Poi, quasi all’improvviso, le luci esterne venivano spente e<br />

nell’aia, ormai deserta e buia, si udiva solo il brusio proveniente<br />

dalle cucine, gli zoccoli della Albǻ, la cavalla roana sull’impiantito<br />

dello stallo e le strida di qualche uccello notturno. Ancora<br />

poche ore e poi anche la cascina si sarebbe addormentata.<br />

En cö l’é l’ültim dé<br />

En cö l’é l’ültim dé<br />

dumà l ‘é la partensǻ,<br />

e te maestrǻ pensǻ<br />

che a scölǻ ghe egne pö.<br />

Lumagǻ, lumaghì<br />

Lumagǻ, lumaghì<br />

tirǻ förǻ i tò curnì.<br />

Se ti tiret miǻ förǻ<br />

te sbataró ‘n delǻ suiölǻ<br />

La fòlǻ de l’ocǻ<br />

La fòlǻ de l’ocǻ<br />

l’é belǻ, l’é pocǻ,<br />

goi de cuntatelǻ<br />

o goi de cantatelǻ <br />

Le fiöle dele Pignöle<br />

Sotǻ ‘l pont dele Pignole<br />

ghe tre fiöle adré a cantà.<br />

Entant che le cantǻ le catǻ le<br />

viöle,<br />

vivǻ le fiöle dele Pignöle.<br />

Mamǻ gó fam<br />

- Mamǻ gó fam.<br />

- Mangiǻ en scragn.<br />

- El scragn l’é dur.<br />

- Mangiǻ el mür.<br />

- El mür l’é fat.<br />

- Mangiǻ el gat.<br />

- El gat el sgrafǻ.<br />

- Mangiǻ la cacǻ.<br />

- La cacǻ la spösǻ.<br />

- Mangielǻ tötǻ.<br />

Ucì bel<br />

Ucì bel,<br />

sò fradel.<br />

Uricinǻ belǻ<br />

so surelǻ.<br />

Buchinǻ di frà.<br />

Campanilì de sunǻ<br />

Santǻ Lüsiǻ<br />

Santǻ Lüsiǻ<br />

adré alǻ riǻ,<br />

co la bursǻ del pupà,<br />

Santǻ Lüsiǻ la egnarà<br />

AFFITTASI<br />

Centralissimo negozio ad Asola<br />

mq. 50 di superficie, composto<br />

da un ampio locale destinato alla<br />

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20 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Un angolo di far west americano nelle campagne asolane<br />

Le Colombare Quarter Horses<br />

Una passione che risale ai primi anni 80 e che è cresciuta fino a<br />

dar vita ad uno dei più rinomati centri ippici italiani<br />

Non sappiamo quanti asolani conoscano<br />

questa struttura. Sicuramente<br />

pochi immaginano che il Centro<br />

ippico “Le Colombare”, in via Pignole,<br />

rappresentino un grande richiamo per molti<br />

appassionati italiani e stranieri che, per<br />

usufruire dei suoi impianti, dei suoi servizi<br />

o, semplicemente, per partecipare alle gare<br />

che vengono ospitate nella grande arena<br />

coperta, di quasi 2000 mq, sono disposti<br />

a percorrere centinaia di chilometri. Non<br />

di rado è facile incontrare alle Colombare<br />

anche qualche campione americano delle<br />

specialità che vengono praticate in questo<br />

angolo di far west, fra Asola e Castelnuovo.<br />

Ed è suggestivo pensare che, mentre<br />

molti asolani nemmeno sapevano dell’esistenza<br />

di questa straordinaria attività, Le<br />

Colombare Quarter Horses, sono invece<br />

molto conosciute ed apprezzate fra gli<br />

specialisti americani di Reining, Cutting,<br />

Working cow, Roping, ecc.<br />

L’idea originale che ha reso possibile il “miracolo”<br />

de Le Colombare Quarter Horses<br />

viene ad un gruppo di amici asolani, per lo<br />

più professionisti, alla inconsapevole ricerca<br />

di un hobby che consentisse loro di combattere<br />

la routine. Una passione inaspettata<br />

la loro, nata per caso, nei primi anni ’80, a<br />

seguito di una visita alle scuderie di un noto<br />

allevatore cremonese di Quarter Horses, i<br />

tradizionali cavalli della frontiera americana.<br />

La razza, originaria del Nord America,<br />

compendia bellezza ed armonia che conferiscono<br />

al cavallo attitudini fisiche, psichiche,<br />

comportamentali e atletiche uniche.<br />

Fu amore a prima vista, di quelli che ti cambiano<br />

la vita. E la vita, per i nostri amici,<br />

è davvero cambiata perchè, da allora, ogni<br />

ritaglio di tempo è stato dedicato ai Quarter<br />

Horses. Ad Asola, con la realizzazione del<br />

centro ippico, che negli anni è cresciuto,<br />

fino a diventare uno dei più rinomati a livello<br />

nazionale; ma anche con i loro viaggi<br />

negli States, dove la passione li ha portati,<br />

anno dopo anno, a riscoprire il mito del Far<br />

West che, non è soltanto un ricordo cinematografico<br />

ma, ancor oggi è una singolare<br />

realtà. Cos’è stata per voi questa esperienza,<br />

abbiamo chiesto ad uno di loro:<br />

< ... è una realtà che talvolta inseguiamo<br />

nei “working ranch” del Wyoming, del<br />

South Dakota o del Montana. Cavalcare<br />

durante un “round up” o una “cattle<br />

drive” insieme ai “bukaroos” sui pascoli<br />

delle Bighorn Mountains o nelle<br />

pianure ai piedi delle Black Hills, dove<br />

Sioux e Cheyenne cacciavano i bisonti,<br />

è un’esperienza indimenticabile, ed è anche<br />

il nostro modo di vivere da adulti i<br />

sogni di quando eravamo bambini. Con<br />

le Colombare Q.H. abbiamo voluto creare<br />

vicino a noi un luogo che ci ricordasse<br />

quel sogno >. (Fine prima parte)<br />

Asola - Centro Ippico “Le Colombare”<br />

Uno scorcio della grande arena coperta<br />

di m. 60 x 32 dove si svolgono le gare.<br />

Sotto, tre asolane a cavallo nella mitica<br />

Monument Valley.


21 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

Le Notizie di Rosalba Le Favi<br />

La pagina di Rosalba<br />

Nell’ambito della manifestazione<br />

della sagra di Remedello Sopra,<br />

tra le varie iniziative culturali,<br />

artistiche e popolari si è distinta la performance<br />

di Rosalba Le Favi, poetessa<br />

e nostra collaboratrice, in uno spettacolo<br />

dedicato alla poesia. La rappresentazione<br />

dal titolo “Labirinti poetici in<br />

musica” è stata patrocinata dal Comune<br />

di Remedello e l’Assessorato alla Cultura<br />

e si è svolta domenica 12 luglio nella<br />

splendida cornice della Chiesa dei Morti<br />

del Gandino. Ad accompagnare l’artista<br />

nella lettura di poesie delle raccolte<br />

“E l’alba è lontana” (Edizione Firenze<br />

Libri), “Epoche” (edito da Sometti di<br />

Mantova) ed alcuni testi inediti, sono<br />

stati i musicisti Fabrizio Manuini detto<br />

Pagno, di Malpaga (Calvisano), alla<br />

chitarra elettrica e il sassofonista Alessandro<br />

Azzini di Casalmoro. Tra il numeroso<br />

pubblico presente, il sindaco di<br />

Remedello dott.ssa Francesca Ceruti,<br />

l’assessore alla cultura Fabrizio Gobbi<br />

e il Consigliere Comunale dott. Simone<br />

Ferrari. “Nei labirinti della vita quotidiana<br />

in cui spesso ci perdiamo” – ha<br />

detto l’assessore Gobbi durante la presentazione<br />

– “con e attraverso la poesia<br />

e la musica, possiamo trovare la strada<br />

da percorrere, ritrovare sensazioni<br />

ed emozioni e le cose belle che fanno<br />

parte di noi”. Nella rassegna di poesia<br />

è intervenuta anche Antonella Ferri<br />

sostenitrice dell’evento che ha recitato<br />

con la Le Favi la poesia inedita “Il<br />

vestito rosa”. In particolare, i momenti<br />

più toccanti nei testi: “Grandi farfalle”,<br />

“Le stampelle non hanno un’ombra”,<br />

“L’uomo moderno”, “In ogni angolo<br />

della terra”, “La confessione”, “L’amica<br />

ritrovata”, “Semplicemente amore”<br />

e “Il volto di Dio”.<br />

Casalromano, per la prima volta ha<br />

organizzato “La notte bianca” tra<br />

sabato e domenica 11 e 12 luglio<br />

ed è stato un successo di partecipazione di<br />

pubblico che è andato oltre le aspettative.<br />

Ad animare la bella nottata estiva hanno<br />

contribuito tutte le associazioni locali patrocinate<br />

dall’Amministrazione Comunale,<br />

a cominciare dagli Amici della Musica<br />

con la Festa della birra colonna portante<br />

Riccardo Angolini; il Centro Ceramico<br />

con la Mostra mercato della ceramica; la<br />

Parrocchia che ha rappresentato lo spettacolo<br />

di attività di fine Grest, l’Avis, il<br />

Centro el Filòs, l’Auser “Nanni Grazioli”,<br />

il Poker Style, la commissione bibliote-<br />

ca con l’esposizione dei quadri in piazza<br />

dei sei pittori di Casalromano: Maria<br />

Carla Ghidoni, Rosalba Le Favi, Giuseppe<br />

Paracchini, Gianfranco Redini,<br />

Attilio Stroppa, Claudio Volpi. E in più<br />

musica, concerti di band, dei Gem Boy,<br />

artisti di strada con il mago Sergio Salamini,<br />

bancarelle, stand di solidarietà,<br />

luna park gratis, cucina tedesca e mantovana,<br />

pizzeria, paninoteca e birra a volontà,<br />

il tutto alimentato fino alle prime luci<br />

dell’alba con la sicurezza dei volontari<br />

della protezione civile. “Ben riuscita la<br />

nona mostra mercato della ceramica” – ha<br />

detto soddisfatta la presidente del centro<br />

Enrica Bellini – “ogni anno si migliora<br />

sempre di più e quest’anno, in occasione<br />

della notte bianca le associazioni presenti<br />

sul territorio e parecchi volontari, hanno<br />

contribuito al buon risultato della manifestazione<br />

non solo della mostra ma anche<br />

della bella notte sotto le stelle”. Compiaciuta<br />

anche l’Amministrazione Comunale<br />

per aver collaborato soprattutto a livello<br />

pratico, in primis il sindaco Luca Bonsignore<br />

con alcuni consiglieri e volontari ad<br />

allestire i preparativi della festa che si è<br />

rivelata un’ottima sperimentazione e che<br />

avrà sicuramente il proseguimento l’anno<br />

prossimo.<br />

La manifestazione si annovera infatti insieme<br />

alle altre iniziative di cui Casalromano<br />

vanta il merito dell’accurata organizzazione<br />

e della presenza di artisti e cantanti di<br />

fama nazionale ed internazionale che vengono<br />

ad animare le feste in paese.


Il 6 agosto scorso, sono giunte ad Asola<br />

numerose cicogne bianche (c’è chi ne ha<br />

contate 33!) E’ un fatto straordinario che, a<br />

memoria d’uomo, non si era mai verificato<br />

prima e molte sono state le congetture per<br />

spiegare il fenomeno. La meno accreditata<br />

vorrebbe che questa visita inaspettata sia<br />

avvenuta su richiesta dei responsabili del<br />

reparto di Ginecologia e Ostetricia del nostro<br />

Ospedale, desiderosi di aumentare le<br />

nascite. Scherzi a parte, la cicogna bianca,<br />

presente in gran parte del continente europeo,<br />

negli ultimi decenni ha subìto un calo<br />

notevole, a causa delle trasformazioni<br />

ambientali, dell’inquinamento e dell’uso<br />

indiscriminato di pesticidi e fitofarmaci.<br />

Con la crescita della sensibilità ambientalista,<br />

la specie sta riconolizzando lentamente<br />

l’area padana della nostra penisola.<br />

La cicogna è ghiotta di topi: in un ora può<br />

mangiarne anche più di 40. Per costruire<br />

il nido sceglie posti soleggiati come i tetti<br />

delle Chiese, le torri, i tralicci elettrici,<br />

22 settembre-ottobre <strong>2009</strong><br />

ecc. purchè sorgano in luoghi tranquilli<br />

e in un ambiente pulito. Anche se queste<br />

cicogne si sono fermate da noi solo per<br />

una notte, hanno dato vita ad un evento<br />

naturalistico di grande rilievo che ci auguriamo<br />

possa essere il preludio per altre<br />

prossime visite coronate, magari, dalla<br />

costruzione di qualche nido. Dopo la migrazione<br />

in Africa nei successivi mesi di<br />

agosto-settembre, come loro consuetudine,<br />

potrebbero far ritorno ai propri nidi,<br />

così come fanno le rondini. Siamo certi<br />

che, se ciò avvenisse il Sindaco Giordano<br />

Busi sarebbe ben lieto di concedere loro<br />

il permesso di soggiorno, senza alcun intoppo<br />

burocratico.<br />

GiBa<br />

Non solo pasta fresca... ma anche sorrisi, disponibilità e qualità<br />

da “Gastronomia Mimosa”<br />

Il negozio di alimentari gestito da Marisa Broglia e Nadia Artoni a<br />

Castelnuovo di Asola<br />

Quello di Marisa e Nadia, a Castelnuovo,<br />

per usare un termine in uso oggi, è<br />

il classico negozio di vicinato, cioè il<br />

negozio vicino a casa dove si può andare<br />

per fare la spesa importante ma anche<br />

per comperare solo un etto di buona<br />

mortadella. Sia in un caso che nell’altro,<br />

Nadia e Marisa servono i clienti con il<br />

sorriso accattivante della loro giovinezza<br />

e con la disponibilità di scambiare<br />

due parole. La differenza con il Supermercato<br />

non è solo questa. Da Nadia e<br />

Marisa è possibile trovare i componenti<br />

di un vasto e ghiotto menù, adatti a predisporre<br />

qualsiasi tipo di pranzo, dal più<br />

semplice al più esigente, sia con specialità<br />

di carne, che di pesce di mare. I<br />

primi, di pasta fresca, fatta secondo la<br />

tradizione, sono una vera e propria sinfonia:<br />

ravioli di carne, tortelli di zucca,<br />

con erbette, ai funghi, lasagne al ragù e<br />

ai funghi, crespelle: tutti prodotti genuini<br />

e naturali che ricordano i cibi di una<br />

volta, quando il sapore degli ingredienti,<br />

privi di conservanti, era il sapore vero e<br />

gradevole della nostra cultura contadina.<br />

Il venerdì è tutto dedicato al pesce,<br />

in particolare, al tradizionale “bertagnì”<br />

(merluzzo fritto). Al sabato sera c’è anche<br />

la pizza al taglio, gustosa ed ideale<br />

per un fast food con gli amici. In 7<br />

anni di attività Mimosa Gastronomia ha<br />

saputo conquistarsi l’apprezzamento di<br />

una vasta clientela che non sa più rinunciare<br />

alla comodità di una cucina affidabile<br />

e sempre pronta per tutte le occasioni.<br />

In vista delle festività Mimosa offre,<br />

sempre su prenotazione, due menù<br />

differenti a seconda che si preferisca il<br />

pesce o la carne, a costi contenuti, che<br />

comprendono antipasti, primi e secondi<br />

piatti, con insalata mista. Per prenotare<br />

o per ulteriori informazioni, basta telefonare<br />

allo 0376-730056. Vi risponderà<br />

una delle due belle signore qui a fianco.<br />

<br />

<br />

Pasta fresca fatta a mano, come faceva “la nonna”<br />

VENERDI’<br />

Pesce fritto, con il tradizionale<br />

“bertagnì” ed altre specialità<br />

di pesce di mare.<br />

SABATO SERA: Pizza.<br />

Ravioli,<br />

Tortelli di zucca,<br />

Tortelli verdi,<br />

Lasagne<br />

e tanto altro ancora.<br />

Castelnuovo di Asola, via Solferino, 6 - Tel. 0376 730056


23 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

Dopo aver battuto i comaschi dell’Atletico Erba nei Play-off<br />

L’Asolana sale in Promozione<br />

La squadra del Presidente Massimo Tozzo, dopo 3 anni, ritorna nel<br />

prestigioso Campionato, decisa a “vender cara la pelle”<br />

Dopo un campionato esaltante<br />

condotto per gran parte in testa<br />

alla classifica, la sconfitta<br />

dell’ultima giornata contro i cugini<br />

della Bassa di Isorella ha condannato<br />

l’Asola a disputare i play-off<br />

per accedere al salto in Promozione.<br />

Quattro esaltanti partite cominciate<br />

con la sonante vittoria per 3 a 1<br />

ai danni dei pirati di Governolo, proseguite<br />

con la vittoria di misura sul<br />

Gonzaga e suggellate dalla doppia<br />

sfida contro i comaschi dell’Atletico<br />

Erba. (nella foto la rosa all’andata)<br />

battuti 4 a 2 nell’andata e contenuti<br />

al ritorno con la sconfitta di 1 a 0,<br />

hanno consentito ai biancorossi del<br />

presidente Massimo Tozzo di ritornare<br />

in Promozione dopo 3 anni.<br />

Ottimo il lavoro del “Mister” Carletti in<br />

tutto il campionato tanto da consentire<br />

alla squadra di essere in condizioni<br />

sino all’ultima sfida del 6 giugno ad<br />

Erba. Ora ci si prepara ad affrontare<br />

l’impegnativo campionato di promozione<br />

con enorme entusiasmo sperando<br />

nel sempre maggior apporto<br />

di tifosi asolani per seguire l’impegno<br />

della squadra che sta rinverdendo i<br />

fasti della gloriosa Asolana degli anni<br />

50’. Nella foto sopra si riconoscono,<br />

da sx, in piedi: il D.S. Rastelli, Solazzi,<br />

Pedrazzani, Bonandi, Bonazzoli,<br />

Mencaraglia, Rivera, Fathos, Chief<br />

e il mister Carletti; accosciati, da sx:<br />

Baiguera, Bassi, Maraldo, Demartino,<br />

D’Ambrosio, Alex Bandera, Baruffaldi,<br />

Nic Bandera e Sirelli. Un<br />

Mamma, papà, Silvia, Raffaele e<br />

nonni Roberto, Natalina e Rina<br />

si congratulano con<br />

ELISA TOMMASONI<br />

per la Laurea in beni culturali e<br />

artistici, brillantemente conseguita<br />

all’Università degli Studi di Parma<br />

il 13 luglio <strong>2009</strong><br />

grande plauso al prezioso massaggiatore<br />

Niki Grazioli e a tutti gli sponsors,<br />

grazie ai quali è stato possibile<br />

raggiungere questo straordinario risultato,<br />

che fa onore ad Asola.


Dopo il freddo e il vento della Patagonia ci spostiamo nel<br />

nord del Cile tra le assolate e calde distese del deserto<br />

di Atacama. Arriviamo a Calama dopo circa un’ora e<br />

mezza di volo da Santiago e proseguiamo quindi in pulmino per<br />

San Pedro, tranquilla cittadina di circa 5000 abitanti e punto di<br />

partenza per le escursioni ai vari siti dislocati nel deserto. Arriviamo<br />

in serata dopo circa un ora e mezzo di viaggio e dopo<br />

aver attraversato un valico a 3280 metri raggiungiamo la ridente<br />

cittadina di San Pedro situata a circa 2440 metri di altitudine in<br />

una verde oasi circondata dal deserto. In epoca precolombiana<br />

San Pedro era un’importante tappa lungo la via commerciale tra<br />

l’altipiano e la costa. Visitata per la prima volta da Pedro de<br />

Valdivia nel 1540, all’inizio del XX secolo la cittadina divenne<br />

un importante punto di sosta per i mandriani che dalla provincia<br />

argentina di Salta andavano alla “officina” di nitrati nel deserto.<br />

Per San Pedro il declino iniziò con la costruzione della ferrovia<br />

attraverso le Ande che rese obsoleti i trasferimenti di bestiame.<br />

Ora l’economia di San Pedro dipende in larga misura dal turismo.<br />

Il giorno seguente è tutto dedicato alle varie escursioni nel Salar<br />

de Atacama (lago salato prosciugato) , attraversiamo Tocanao e<br />

la valle di Jeri, che attraversa il deserto e sul cui fondovalle irrigato<br />

da un ruscello crescono varia qualità di frutta e verdura.<br />

24 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

chilometri alle Lagune di Miscanti e Miniques poste ad altre 4000<br />

metri di altezza ed alla Laguna Tuyajto. E’ uno spettacolo incredibile<br />

perchè in queste lagune, le cui acque vanno dal colore azzurro<br />

al verde smeraldo, si riflettono le sagome coperte di neve di antichi<br />

vulcani e sono animate da anitre e fenicotteri rosa e nei prati circostanti<br />

brucano indisturbate decine di vigogne. Dopo aver pranzato<br />

al sacco in un angolo riparato dal fortissimo vento e di fronte alla<br />

Laguna di Tuyajto riprendiamo il nostro tragitto fino alla Laguna<br />

Chaxa che è al centro del Salar de Atacama , immensa distesa<br />

di sale (320.000 ettari), è il luogo di cova dei fenicotteri che si<br />

cibano di minuscoli crostacei tipici della laguna.<br />

Il mattino seguente partiamo per la Bolivia e dopo aver varcato<br />

un passo a 4400 metri affiancato dai vulcani spenti Licancabur<br />

e Fuliche di oltre 5000 metri raggiungiamo la frontiera<br />

boliviana e dopo aver espletato le formalità burocratiche<br />

alla dogana ( costituita da una baracca in legno e mattoni<br />

Deserto di Atacama<br />

Appunti di viaggio di Giambattista Schiavi<br />

Proseguendo la nostra risalita verso le Lagune di Menique e<br />

Miscanti attraversiamo il Tropico del Capricorno e il sentiero<br />

dell’Inca che corre in corrispondenza del tropico. Attraversando<br />

il villaggio di Socaire ci fermiamo a visitare una bella chiesa coloniale<br />

con il tetto fatto di legno di cactus ricoperto con paglia<br />

e da un piccolo luogo di ristoro ) ci accingiamo a visitare altre<br />

due lagune. Una dal colore bianco lattiginoso mentre la seconda,<br />

chiamata Laguna Verde, lascia veramente stupefatti.<br />

e numerose terrazze precolombiane su pendici in lieve pendenza.<br />

Iniziamo quindi un erta salita che ci porterà dopo una ventina di<br />

Fine prima parte


25 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

Don Riccardo Gobbi<br />

Dopo aver indagato sulle tre virtù maggiori, fede-speranza-carità,<br />

riprendo il mio viaggio riflessivo sulle<br />

virtù cosiddette “cardinali”, vale a dire cardine-fondamento<br />

della vita dei credenti cristiani.<br />

La prima di esse è la prudenza. Ritengo questa virtù quella<br />

più necessaria alle persone, in quanto influenza tutto lo stile<br />

di vita, indica il giusto mezzo che fa evitare l’eccesso o il<br />

difetto e genera l’equilibrio del giudicare e dell’agire. “Siate<br />

prudenti come i serpenti, semplici come le colombe”, dice<br />

Gesù nel Vangelo di Matteo (10,16): prudenza e semplicità<br />

- essenzialità si accompagnano per creare la maturità<br />

della vita. Prudenza non è da confondere con la semplice<br />

“cautela” nelle azioni quotidiane, come ad esempio nella<br />

guida della macchina, nell’osservanza delle regole stradali,<br />

nell’attenzione a come e a quanto mangiare o bere, nel-<br />

La Prudenza<br />

Prima fra le virtù cardinali<br />

l’uso del linguaggio…<br />

E’ molto di più: è una ricchezza di sapienza che permette<br />

di comprendere gli avvenimenti, di conoscere le situazioni,<br />

le persone e quindi di fare luce sulle scelte della vita.<br />

Possiamo parlare di prudenza come discernimento, vale<br />

a dire capacità di distinguere ciò che è importante da ciò<br />

che non lo è, di capire ciò che risponde al Vangelo da ciò<br />

che non gli è inerente, ciò che è positivo nelle persone da<br />

ciò che non lo è. Non è facile praticare la prudenza perché<br />

chiede saggezza nel giudizio e lucidità nelle decisioni.<br />

In un contesto sociale di fretta, di vita caotica, di infiniti<br />

dibattiti sul pro o contro di ogni problema, di negligenza<br />

nell’approfondire e nel comprendere le giuste motivazioni…<br />

possiamo dedurre che precipitazione, sconsideratezza,<br />

incostanza, superficialità… possano farla da padrone!<br />

Nella quotidianità dunque, la prudenza diventa il movente<br />

che aiuta a gestire in modo equilibrato e salutare<br />

le scelte, da quelle più semplici come ad esempio l’uso<br />

del telecomando, la scelta dei programmi da guardare o<br />

non guardare, la valutazione di cosa leggere o tralasciare,<br />

la criticità verso i media, troppo facilmente assertori<br />

di verità infondate... a quelle più impegnative riguardanti<br />

i valori sui quali costruire in modo solido la propria vita.<br />

Giunti a questo punto della nostra riflessione, comprendiamo<br />

che la prudenza, come tutte le altre virtù, pur essendo<br />

un dono posto dalla provvidenza divina nel cuore<br />

e nella mente di ogni persona, necessita di un cammino,<br />

di una progressione che la faccia crescere fino a diventare<br />

parte integrante della persona. Come è possibile<br />

dunque “far crescere” questa importante virtù Diamo<br />

alcune indicazioni. Innanzitutto la memoria del passato,<br />

il ricordo dei successi o insuccessi, la riuscita o meno nelle<br />

varie situazioni, le prove o le gioie… diventano motivo<br />

di nuova saggezza; l’esperienza di vita è madre della<br />

correttezza e della bontà valutativa. La docilità e l’umiltà<br />

nel chiedere consiglio a coloro che hanno più esperienza<br />

di noi, fa superare la presunzione di saper risolvere<br />

i problemi da sé o di non poterne dare soluzioni adeguate.<br />

L’affidamento alla provvidenza, (dal latino “procul videre”<br />

= vedere da lontano), insegna a valutare il fine cui tendere,<br />

quali possono esserne i mezzi più efficaci e le logiche<br />

conseguenze; peccare di ingenuità può risultare dannoso.<br />

Anche la circospezione, cioè l’attenta considerazione delle<br />

circostanze, sostiene il giudizio su quanto conviene o<br />

meno scegliere. E’ importante infine usare una certa cautela<br />

o precauzione per essere in grado di riconoscere gli<br />

inevitabili impedimenti; per i giovani ad esempio è da valutare<br />

seriamente la scelta delle compagnie, delle letture,<br />

dei programmi televisivi, dei divertimenti e degli ambienti<br />

da frequentare. A sostegno di tutto ciò non può mancare<br />

alla persona prudente l’abitudine al silenzio, condizione<br />

essenziale per evitare precipitazione e incomprensione.<br />

La prudenza dunque è una virtù indispensabile per orientare<br />

la vita al suo vero senso, al suo fine ultimo, al raggiungimento<br />

di una maturità, libera da illusioni e pregiudizi. In<br />

una più stretta logica di fede, la prudenza apre il cammino<br />

esistenziale alla grande mèta della propria salvezza,<br />

al senso integrale e totale del vivere che non esclude la<br />

dimensione spirituale: “che giova all’uomo guadagnare il<br />

mondo intero, se perde la sua anima”. La prudenza trova<br />

dunque il suo motivo d’essere nella vita delle persone<br />

sensibili ad una dimensione universale e totalizzante della<br />

propria esistenza.


La scrittura è fortemente legata alla personalità e si modifica<br />

a fronte di importanti cambiamenti della vita, come<br />

ad esempio, il passaggio da una stagione all’altra.<br />

Vediamo queste tre grafie di Garibaldi appartenenti ad epoche<br />

diverse della sua esistenza:<br />

26 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

la piena maturità<br />

periodo di cure specifiche. Le grafie che seguono appartengono<br />

ad una donna che è stata per molti anni in analisi:<br />

donna 34 anni - prima dell’analisi<br />

la vecchiaia<br />

pochi giorni prima della morte (75 anni)<br />

Introduzione ad una scienza poco conosciuta<br />

Grafologia & personalità<br />

a cura di Marialuisa Iarussi<br />

(seconda parte)<br />

Con il passare degli anni e l’avvicinarsi del decesso, la scrittura<br />

di Garibaldi è andata progressivamente a perdere struttura nella<br />

zona media, regolarità nella dimensione, nell’inclinazione e nella<br />

tenuta del rigo. Gli angoli si sono sostituiti alle curve e la leggibilità<br />

è seriamente compromessa. Invecchiando, non diminuisce<br />

solo la capacità grafomotoria, come è naturale, ma interviene<br />

nell’individuo anche una diversa percezione dello spazio ed organizzazione<br />

dello stesso.<br />

Anche l’esperienza dolorosa di un divorzio, che tanto incide sulla<br />

personalità di chi lo vive, può lasciare un segno nella scrittura.<br />

E’ evidente il cambiamento che ha interessato la grafia di questa<br />

donna, vergata prima e dopo la separazione dal marito:<br />

prima del divorzio<br />

dopo il divorzio<br />

La prima scrittura è piccola, schiacciata sul rigo di base, discendente:<br />

la persona sembra portare su di sè un peso. Nella seconda<br />

vi è senza dubbio una ripresa, testimoniata da una dimensione<br />

più grande, da lettere ben costruite e solida, animate da un movimento<br />

verso l’alto, che non ha più nulla di “schiacciato”. La<br />

scrittura è più organizzata dal punto di vista dello spazio e maggiormente<br />

“costruita”: l’autrice manifesta nella grafia una maggior<br />

sicurezza e considerazione di sé.<br />

La scrittura prima della separazione vede prevalere il bianco sul<br />

nero, nella seconda bianchi e neri sono ben distribuiti. Poiché il<br />

nero è l’individuo e il bianco è l’ambiente circostante, si può affermare<br />

che dopo il divorzio la scrivente è riuscita ad affermarsi<br />

e a ben integrarsi nella collettività.<br />

Anche una malattia può modificare la personalità e quindi la<br />

scrittura: per esempio, un disagio mentale che ha comportato un<br />

e la stessa donna a 56 anni - dopo l’analisi<br />

Anche in questo caso balza all’occhio, anche a quello di coloro che<br />

non hanno competenze grafologiche, la fluidità del gesto grafico,<br />

la spontaneità e la maggior dimensione delle lettere. Nell’arco di<br />

22 anni vi è stata una crescita individuale profonda che ha lasciato<br />

un’impronta nella scrittura.<br />

Con questa breve presentazione di grafie si è voluto sottolineare<br />

lo stretto legame esistente tra personalità e scrittura: quando cambia<br />

la personalità dell’individuo, per i più svariati motivi, si osserva<br />

un cambiamento più o meno importante anche nella grafia. Si<br />

è voluto anche solleticare la curiosità dei lettori in merito a questa<br />

disciplina “umanistica”, indipendente dalla psicologia e che alla<br />

stessa può dare contributi significativi e seri. La grafologia è stata a<br />

torto confusa con l’occultismo, l’astrologia, la cartomanzia e la lettura<br />

della mano, in realtà, è una disciplina improntata ad un metodo<br />

rigoroso, che richiede attenzione e professionalità. Quindi, perché<br />

chiedere una consulenza grafologica sulla propria scrittura Per<br />

imparare a conoscerci meglio, per approfondire aspetti della nostra<br />

personalità, mediante un approccio “indolore” e anche abbastanza<br />

“rapido”. Come sopra affermato, per il grafologo è sufficiente una<br />

pagina di scrittura firmata e poche informazioni ulteriori. Fra’ Girolamo<br />

Moretti, fondatore della grafologia italiana, ha scritto che<br />

in un giorno di analisi delle grafie dei bambini di una classe elementare,<br />

è riuscito a raccogliere le stesse informazioni fornite da<br />

uno psicologo nell’arco di un anno di colloqui e di lavoro.<br />

Grazie ai risultati concreti ottenuti, la grafologia, ha un’applicazione<br />

pratica in molti ambiti professionali:<br />

- in azienda per la selezione, l’avanzamento in carriera e la rotazione<br />

delle risorse umane;<br />

- nell’ambito giudiziale per l’analisi di testamenti, lettere anonime<br />

e firme contestate;<br />

- in medicina per fornire consulenze a psicoterapeuti e psicologi.<br />

- nella scuola, in materia di orientamento scolastico e nella cura<br />

della disgrafia, oggi sempre più diffusa.<br />

Si segnala, infine, un’affascinante applicazione della grafologia in<br />

campo storico: sempre più spesso viene utilizzata per l’analisi delle<br />

grafie di personaggi famosi (artisti, condottieri, politici) al fine<br />

di arricchirne il profilo caratteriale e la biografia.


27 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

Sapori e specialità della tradizione siciliana, le nuove proposte della<br />

Osteria, bar del Commercio<br />

Cordialità, disponibilità in un ambiente accogliente e riservato<br />

Vincenzo, il nuovo gestore, è un giovane,<br />

originario di Trapani, che ha maturato<br />

una notevole esperienza lavorando<br />

in importanti ristoranti ed alberghi, sia<br />

in Italia che all’estero. Prima di venire<br />

ad Asola, per affiancare il padre Dino e<br />

per gestire, in prima persona, un ristorante<br />

tutto suo, Vincenzo ha lavorato<br />

a Londra, dove la sua cucina e la sua<br />

cultura enogastronomica siciliana è<br />

stata molto apprezzata. Ad Asola Vincenzo<br />

e Dino sono giunti grazie ad una<br />

cugina che, da oltre vent’anni, risiede<br />

a Canneto e che ha loro parlato molto<br />

bene della nostra cittadina. Quella di<br />

Asola è una sfida che i due cuochi siciliani<br />

hanno raccolto con entusiasmo<br />

perchè essa rappresenta l’opportunità<br />

di mettersi alla prova in un ambiente<br />

difficile, dove la concorrenza non<br />

manca. Ma il loro desiderio di far conoscere<br />

nel “profondo Nord” la cucina<br />

della loro tradizione siciliana, con<br />

i suoi sapori unici ed il suo inimitabile<br />

gusto mediterraneo, li ha convinti a rimettersi<br />

in gioco. Quella che intendono<br />

fare non è solo una semplice operazione<br />

commerciale ma, nei loro intenti<br />

si è affermata l’idea di fare anche una<br />

vera e propria operazione culturale,<br />

perchè essi sono giustamente convinti<br />

che l’intima conoscenza della civiltà<br />

di un popolo, non può prescindere<br />

dalla sua cucina. Da metà settembre,<br />

proprio in quest’ottica, gastronimicoculturale,<br />

“L’Osteria del Commercio”<br />

arricchirà la propria proposta,<br />

offrendo agli asolani l’opportunità di<br />

gustare le classiche colazioni alla si-<br />

ciliana, fatte di cannoli, cassatine,<br />

granite al caffè, alle mandorle, con i<br />

cornetti o con “le genovesi” di pasta<br />

frolla, alla crema, ricotta o marmellata.<br />

Un’occasione unica per arricchire lo<br />

spirito, ma anche per gustare specialità<br />

che, difficilmente, si possono assaggiare<br />

qui da noi. Sempre a partire dal<br />

mese di settembre, Vincenzo e Dino<br />

hanno pensato ad una iniziativa intesa<br />

a far conoscere alla clientela le specialità<br />

che maggiormente qualificano<br />

la loro cucina. Tutti i giovedì, infatti,<br />

l’Osteria del Commercio, propone alla<br />

clientela un menù da degustazione, rigorosamente<br />

a base di pesce di mare,<br />

al prezzo promozionale di soli 15<br />

euro, per un primo; un secondo, concon<br />

contorno e caffè (bevande escluse).<br />

E’ sottinteso che, per favorire la programmazione<br />

del lavoro e per essere<br />

certi di trovar posto, è necessario<br />

prenotarsi. Oltre alla promozione del<br />

giovedì, negli altri giorni il menù alla<br />

carta propone varie specialità fra le<br />

quali spiccano: il cus cus di pesce; i<br />

caserecci al pesto trapanese (pasta<br />

cu l’agghia); le pennette mediterranee;<br />

gli spaghetti alla polpa di<br />

ricci; gli spaghetti alla bottarga; la<br />

pepata di cozze; il tonno marinato,<br />

ecc. Un’altra possibilità di scelta<br />

che l’Osteria Bar del Commercio offre<br />

alla propria clientela è il “menù<br />

degustazione a base di pesce” che<br />

è costituito da antipasti, due primi,<br />

un secondo, acqua e vino della casa,<br />

frutta o dolce.<br />

Vincenzo e Dino vogliono, inoltre ricordare<br />

che tutti i loro piatti non includono<br />

precotti di alcun tipo e, per<br />

garantire una fragranza e una qualità<br />

superiori, vengono sempre preparati al<br />

momento. Ciò, come è facile intuire,<br />

comporta necessariamente tempi di attesa<br />

adeguati al tipo di lavorazione ma,<br />

poi, il gusto ed i sapori ricompensano<br />

chi ha avuto la pazienza di aspettare<br />

quei pochi minuti in più.<br />

Osteria del Commercio<br />

di Vincenzo Barrovecchio<br />

Asola - Via Mazzini, 1/3<br />

Tel. 0376 - 719511


Il diabete mellito è una malattia causata<br />

da un’alterazione del metabolismo<br />

degli zuccheri ; la concentrazione<br />

nel sangue di uno zucchero<br />

chiamato glucosio (glicemia) è superiore<br />

alla norma e necessita quotidianamente<br />

di essere ridotta con una dieta<br />

o speciali terapie.Queste si basano<br />

sull’uso di iniezioni di insulina o di sostanze,<br />

dette ipoglicemizzanti, in pastiglie.<br />

Il diabete provoca una alterazione<br />

dei vasi sanguigni in tutto il corpo, con<br />

una particolare predilezione per i più<br />

piccoli , i vasi capillari, i quali portano il<br />

sangue ai tessuti scambiando con essi<br />

ossigeno e nutrimenti. Il danno che<br />

subiscono con il diabete è determinato<br />

dall’interazione fra i costituenti della<br />

loro parete e lo zucchero circolante<br />

in eccesso nel sangue. La retinopatia<br />

diabetica (RD) è perciò una manifestazione<br />

localizzata, oculare, della malattia<br />

diabetica.<br />

Anche se ogni struttura dell’occhio può<br />

essere interessata dal diabete , tuttavia<br />

a esserne maggiormente colpito è il<br />

segmento posteriore dell’occhio: la retina<br />

– ricca di vasi capillari - e il vitreo.<br />

Nei paesi sviluppati, la RD risulta la<br />

principale causa di cecità in persone<br />

tra i 25 e i 60 anni di età. Il rischio di<br />

cecità è 25 volte maggiore nelle persone<br />

diabetiche rispetto ai non diabetici.<br />

Lo sviluppo della RD è in relazione alla<br />

durata della malattia diabetica: nei primi<br />

5 anni di diabete non è molto frequente,<br />

ma ne risulta colpito il 50 %<br />

dei pazienti ammalati da 10 anni. L’80-<br />

90% dei pazienti che soffrono di diabete<br />

da 20 anni sono affetti da retinopatia.<br />

La RD è caratterizzata da due fasi:<br />

• fase non proliferante<br />

• fase proliferante<br />

La fase non proliferante è generalmente<br />

la forma di esordio della malattia,<br />

meno aggressiva, ma, non meno<br />

pericolosa per l’integrità della vista.<br />

Microaneurismi, emorragie, essudati,<br />

trombosi sono gli elementi che caratterizzano<br />

questa fase le cui principali<br />

complicazioni sono l’edema maculare<br />

e il passaggio alla fase proliferante.<br />

La fase proliferante è la forma più aggressiva<br />

della malattia. Abbiamo, appunto,<br />

proliferazione di piccoli vasi che<br />

invadono la retina e il vitreo. Se si verifica<br />

l’occlusione di alcuni capillari, le<br />

zone confinanti cercano di sopperire<br />

alla mancanza di ossigeno e di sostanze<br />

nutritive generando altri capillari,<br />

dando così luogo alla neo-vascolarizzazione.<br />

Questi nuovi vasi, la cui struttura<br />

è debole e disordinata, possono rompersi<br />

facilmente e dare origine a emorragie<br />

seguite dalla formazione di un<br />

La retinopatia diabetica<br />

è una manifestazione localizzata, oculare, della malattia<br />

diabetica ...<br />

a cura della dott.ssa Elena Gusson<br />

tessuto cicatriziale, che contraendosi,<br />

può esercitare una trazione sulla retina<br />

fino a provocarne il distacco.<br />

Nel caso in cui un’emorragia, partendo<br />

dalla retina o dal disco ottico, invada<br />

lo spazio del vitreo (un gel che riempie<br />

la maggior parte dell’occhi) si forma<br />

un emovitreo : i raggi luminosi non riescono<br />

più a filtrare attraverso quest’ultimo<br />

e a raggiungere la retina come<br />

avviene in condizioni normali e questo<br />

provoca delle improvvise perdite della<br />

vista. I pazienti affetti da diabete possono<br />

sviluppare più precocemente di<br />

altri una cataratta (che è una opacizzazione<br />

del cristallino). La presenza<br />

di RD può anche scatenare forme di<br />

glaucoma secondario (malattia del<br />

nervo ottico). Agli esordi la RD non da<br />

sintomi: il paziente non avverte dolore<br />

o sintomi esterni come rossore agli<br />

occhi o particolari secrezioni e i cambiamenti<br />

della retina non possono essere<br />

notati, a meno che non vengano<br />

riscontati a un un esame specifico.<br />

Se in occasione della visita oculistica<br />

viene diagnosticata una RD, allora<br />

l’oculista deciderà se fare eseguire<br />

ulteriori accertamenti al paziente,<br />

o fare solamente controlli periodici o<br />

iniziare una terapia. Spesso chiederà<br />

al paziente di effettuare una fluorangiografia.<br />

Questo esame consente di valutare<br />

in modo molto dettagliato lo stato dei<br />

vasi della retina, che sono la struttura<br />

più direttamente colpita dal diabete.<br />

Si tratta in effetti di semplici fotografie<br />

in bianco e nero della retina. Al paziente,<br />

subito prima della esecuzione<br />

delle foto, viene iniettata nel braccio<br />

una piccola quantità di una sostanza<br />

colorante chiamata fluorescina che<br />

raggiunge in pochi secondi la circolazione<br />

retinica: i capillari e le strutture<br />

retiniche sono osservate attraverso il<br />

fluorangiografo e fotografate mediante<br />

un’apparecchiatura dotata di filtri<br />

particolari. La fluorescina in genere è<br />

innocua per l’organismo. Essendo un<br />

colorante, alla fine dell’esame , può<br />

essere che la cute diventi giallastra<br />

ma il fenomeno è normale e scompare<br />

nel giro di circa 24 ore.<br />

Questo esame, oltre a offrire maggiori<br />

dettagli, spesso utilissimi per la<br />

diagnosi, permette di avere una “mappatura”<br />

della retina molto utile in caso<br />

di terapia con il laser. A tutt’oggi, infatti,<br />

non è stata ancora individuata<br />

una terapia farmacologica efficace<br />

per la RD. Una prevenzione accurata<br />

e il mantenimento della glicemia<br />

entro valori accettabili sono le sole e<br />

uniche armi per ridurre la frequenza<br />

28 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

di comparsa o di aggravamento della<br />

malattia. Se, tuttavia, sono già presenti<br />

danni di una certa gravità, vi sono<br />

alcune scelte terapeutiche che possono<br />

essere d’aiuto: la laserterapia e la<br />

terapia chirurgica.<br />

Lo scopo della terapia laser è però<br />

essenzialmente quello di rallentare la<br />

progressione della malattia, o nei casi<br />

più fortunati, quando il diabete è tenuto<br />

sotto controllo, di bloccarla al punto<br />

in cui si trova.<br />

Il paziente quindi non deve attendersi<br />

miracoli dalla laserterapia anche se<br />

questo tipo di cura ha profondamente<br />

modificato la prognosi della RD,<br />

malattia che un tempo portava quasi<br />

sempre a gravi minorazioni visive.<br />

La terapia chirurgica è rivolta ai casi<br />

clinici più gravi, quando le complicanze<br />

della RD minacciano in modo grave<br />

la capacità visiva.<br />

Concludendo, una precoce diagnosi e<br />

un esatto inquadramento della forma<br />

di RD sono elementi essenziali per<br />

impedire che si verifichino danni oculari<br />

anche gravi, che possono portare,<br />

in casi estremi, alla perdita completa<br />

della vista.<br />

Quanto più precocemente vengono individuate<br />

le forme patologiche legate<br />

a questa malattia tanto maggiori sono<br />

le possibilità di cura: la certezza di una<br />

buona salute degli occhi si ha solo con<br />

una accurata prevenzione.<br />

E G


Asola - Via Garibaldi, 56 Tel. e Fax 0376-720701<br />

CannetoS/O - Via Garibaldi, 69 Tel. 0376-70228 - Fax 0376-725532


Gentile Direttore,<br />

Lei o i suoi lettori siete mai stati in via<br />

Riccino Daina Per trovarla basta percorrere<br />

via Brescia, in direzione Casalmoro,<br />

superare via Virgilio e, dopo il<br />

condominio denominato “Asola 2”, svoltando<br />

a destra, ci si trova in via Salvo<br />

d’Acquisto. La prima traversa a destra è<br />

via Riccino Daina. Vi appare come una<br />

strada appena asfaltata e, infatti, il restiling<br />

è stato fatto in occasione dell’inaugurazione<br />

della nuova scuola media. Ma<br />

fatti pochi passi, ecco la sorpresa! Di<br />

colpo, il manto d’asfalto nuovo si interrompe<br />

e ricompaiono le buche, i rattoppi,<br />

i tombini fuori livello o lesionati. C’è<br />

anche un buco da cui si intravvede una<br />

cavità!!! La via curva a sinistra e, poco<br />

dopo, costeggiando a destra un fossato<br />

e dall’altro lato i giardini di via Ruzzenenti,<br />

si trasforma in una strada sterrata<br />

con buche e pantano, in caso di pioggia,<br />

prima di ricongiungersi a via Virgilio<br />

Ripari. Su via Daina si affacciano i garages<br />

di molte abitazioni e, da quest’anno,<br />

con l’apertura delle nuove scuole, il<br />

traffico è aumentato. Oltre ai veicoli dei<br />

residenti, vi transitano quelli dei genitori;<br />

uno scuolabus; il camion della raccolta<br />

differenziata e perfino un autobus<br />

di linea. Così facendo le condizioni peggiorano<br />

e la via, oltre ad essere indecorosa,<br />

è anche pericolosa. Come spesso<br />

capita, non è facile capire a chi compete<br />

l’onere della manutenzione: spetta al Comune<br />

o al consorzio che ha costruito le<br />

abitazioni della zona Poco importa perchè,<br />

di fatto si tratta di una via pubblica<br />

che il Comune, asfaltandola per un tratto,<br />

ha riconosciuto di sua competenza.<br />

Lo stesso transito di mezzi pubblici che,<br />

negli ultimi mesi, è anche aumentato<br />

per effetto delle nuove scuole, avvalora<br />

l’ipotesi che la manutenzione di via<br />

Riccino Daina sia, a tutti gli effetti, di<br />

competenza del Comune. Allora, se il<br />

Comune utilizza via Riccino Daina come<br />

se fosse propria, al pari delle altre vie<br />

pubbliche, è altrettanto logico che debba<br />

anche accollarsi i lavori di manutenzione,<br />

divenuti ormai indispensabili. I cittadini<br />

hanno diritto ad una viabilità decente<br />

e, soprattutto, alla sicurezza stradale<br />

non solo per piccoli tratti, quando c’è in<br />

vista un’inaugurazione.<br />

Da tempo è comparso in via Virgilio Ripari<br />

un cartello che preannuncia la tombinatura<br />

del fossato e la sistemazione<br />

della viabilità attorno alla nuova suola<br />

media. Se anche si dovesse trattare di un<br />

cartello dal contenuto chiaramente pre<br />

elettorale, saprà la nuova amministrazione,<br />

cogliere l’occasione per dare, in<br />

tempi ragionevoli, una risposta concreta<br />

ai disagi ed ai pericoli della vicinissima<br />

via Riccino Daina<br />

Lettera firmata<br />

Lettere al Direttore<br />

30 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

50 anni insieme<br />

Vittorina Pistoni e Sergio Piafrini<br />

19-10-1959 19-10-<strong>2009</strong><br />

dai figli Emanuela, Maurizio con<br />

Monica e dai nipoti Soraya,<br />

Martina e Matteo<br />

Questo spazio è aperto a chiunque voglia far conoscere le proprie opinioni<br />

su qualsiasi argomento di interesse pubblico<br />

Egr. direttore dell’Asolano,<br />

sono abbonato al bimestrale per<br />

essere sempre in contatto con la mia città<br />

di origine, che fui costretto a lasciare<br />

nel 1953, quando dovetti allontanarmene<br />

per un lavoro a Milano, su indicazione<br />

di mons. Calciolari, e soprattutto dovetti<br />

lasciare la vita dell’oratorio di don<br />

Anselmo.<br />

Seguo perciò come posso le vicende di<br />

Asola e dei luoghi di riferimento della<br />

mia vita; el curtil di pret, el cine di pret.<br />

Per questo mi ha sorpreso una nota del<br />

“Corriere della Sera” del 6 giugno scorso<br />

e di cui allego il trafiletto, nella rubrica<br />

“Tempo libero”, ove sono indicate le<br />

programmazioni cinematografiche della<br />

regione, che el cine di pret aveva proiettato<br />

il film “Angeli e demoni” che è una<br />

specie di seguito del “Codice Da Vinci”.<br />

So che le stanze vaticane non sono state<br />

aperte per le riprese, ma poi le hanno<br />

ricostruite fotograficamente. In queste<br />

ricostruzioni storiche viene stravolta la<br />

verità. All’ombra del campanile non si<br />

devono agevolare simili spettacoli.<br />

Si tratta solo di un’osservazione riguardo a<br />

una notizia che mi ha un po’ meravigliato.<br />

Una ragione ci sarà: non ho dubbi.<br />

La ringrazio, saluto tutti gli Asolani, Lei in<br />

particolare e tutti i Sacerdoti della parrocchia,<br />

che ormai non conosco, con vivissima<br />

stima e cordialità,<br />

Aleardo Leali<br />

S.Donato Milanese 10-07-09<br />

* * *<br />

Per correttezza, abbiamo informato Don<br />

Riccardo di questa Sua lettera anche per<br />

offrirgli la possibilità di una risposta.<br />

Il nostro Parroco ha declinato l’invito<br />

a rispondere direttamente, ma ha voluto<br />

sottolineare che il Cinema S. Carlo proietta<br />

solo films consentiti. In particolare, la<br />

pellicola in questione ha superato l’esame<br />

dell’apposita commissione che non ha incluso<br />

il film “Angeli e Demoni” fra quelli<br />

da censurare.<br />

* * *<br />

Egregio Direttore,<br />

Sono uno dei tanti assidui lettori<br />

del Sig. Galafassi Amilcare.<br />

Mi sono anche informato, ma nessuno<br />

sa dirmi chi sia questa persona. Così ho<br />

deciso di rivolgermi a Lei. Può svelare<br />

il mistero Grazie.<br />

lettera firmata<br />

13 Settembre 1969 - <strong>2009</strong><br />

Wanda Mazzali e Aldo Tasselari<br />

festeggiano il loro 40° anniversario<br />

con i figli Luigi, Daniela, la nuora<br />

Katiuscia, il genero Luca e i nipoti<br />

Sara, Samuele ed Elisa


Ricordiamoli<br />

a 50 anni dalla morte<br />

Cinquant’anni fa, a pochi giorni<br />

di distanza l’uno dall’altra, morivano<br />

i coniugi Annibale Favalli<br />

e Martina Balestrazzi, entrambi<br />

dipendenti dell’Ufficio postale di<br />

Asola. Marito e moglie, per decenni,<br />

svolsero il loro lavoro di<br />

portalettere con grande dedizione<br />

ed umiltà. Purtroppo, dopo tanto<br />

tempo, non sappiamo quanti saranno<br />

gli asolani che se li ricordano.<br />

Così, li ricordiamo noi e<br />

siamo grati all’amico Guglielmo<br />

Clerici Bagozzi che ci ha fatto<br />

questa preziosa segnalazione.<br />

31 luglio-agosto <strong>2009</strong><br />

L’Asolano invita i lettori a prendere<br />

esempio da Guglielmo Clerici<br />

Bagozzi perchè sarebbe bello<br />

se il giornale nascesse anche con<br />

il contributo dei lettori. In questo<br />

modo potrebbe diventare più vario,<br />

interessante e ricco di notizie<br />

utili ad arricchire il patrimonio di<br />

conoscenze che unisce ed accomuna,<br />

attorno ai propri ricordi, tutti<br />

gli asolani veri: una “specie” che,<br />

purtroppo, è in via d’estinzione.<br />

Brevi, brevi, brevi, anzi . . . brevissime<br />

Roberto Brisciani, asolano di Spagna!<br />

Roberto, asolano doc, è emigrato in Spagna e,<br />

oggi, a Barcellona, dopo varie esperienze nel<br />

settore delle pizzerie, ha fondato una stupenda<br />

rivista mensile specializzata, da 100 pagine,<br />

“Pizza & Restauraciòn” che è presto divenuta<br />

punto di riferimento per tutte le pizzerie spagnole.<br />

A Roberto che, oltre ad essere amico, è diventato<br />

maestro dell’editoria ed esempio della genialità<br />

italiana, tutti i nostri più sinceri complimenti.<br />

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Bimestrale indipendente d’attualità e<br />

cultura del territorio di Asola<br />

ANNO 4 - N° 5<br />

Settembre-Ottobre <strong>2009</strong><br />

Autorizzazione Tribunale di Mantova<br />

N° 2 / 06 del 16 / Giugno 2006<br />

Direttore Responsabile:<br />

Guido Baguzzi<br />

Albo Giornalisti N° 110821<br />

e-mail: direttore@asolano.it<br />

Direzione e Redazione:<br />

Asola (Mantova)<br />

Via Cantarane, 39 - Tel. 338.1516966<br />

Sito internet: www.asolano.it<br />

Raccolta pubblicitaria:<br />

Guido Baguzzi<br />

Via Libertà, 51 - Tel. 0376.720777<br />

Pubblicità: inferiore al 45%<br />

Stampa:<br />

Gescom - Viterbo<br />

Editore:<br />

Associazione Culturale “L’Asolano”<br />

Presidente: Dario Compagnoni<br />

e-mail: compagnoni@asolano.it<br />

Asola, via Pignole, 24<br />

Registrata l’11 agosto 2005<br />

Uff. Reg. Castiglione Stiv. N° 3119 / 3<br />

Collaboratori del Numero:<br />

Eros Aroldi, Cristiana Azzali,<br />

Cav.Rep.A. Bertuzzi, Ester Cauzzi,<br />

Dario Compagnoni, Egizio Fabbrici,<br />

Enrico Ferro, Don Riccardo Gobbi,<br />

Antonella Goldoni, Elena Gusson,<br />

Rosalba Le Favi, Marialuisa Iarussi,<br />

William Rizzieri, Gianbattista Schiavi,<br />

Bruno Solazzi, Massimiliano Todeschi,<br />

Giusy Bolther, Romano Zucchelli<br />

Attuale Zona di Diffusione:<br />

Asola, Acquanegra, Casalmoro,<br />

Casalromano, Castelnuovo,<br />

Casaloldo, Ceresara, Piubega.<br />

Tiratura attuale: 1.000 copie


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Telefono: 0376.710596 (r.a.) - Fax 0376.710561<br />

E-mail: info@CentroStudi54.it

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