15.02.2015 Views

Regolamento zootecnico del Parco Oglio Sud (pdf - 147 KB)

Regolamento zootecnico del Parco Oglio Sud (pdf - 147 KB)

Regolamento zootecnico del Parco Oglio Sud (pdf - 147 KB)

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO<br />

DEL PARCO REGIONALE DELL’OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici<br />

Titolo I<br />

Premesse e inquadramento normativo<br />

Il presente regolamento viene istituito ai sensi <strong>del</strong>l’art. 20 comma 2 <strong>del</strong> Piano di coordinamento territoriale <strong>del</strong> <strong>Parco</strong><br />

<strong>Oglio</strong> <strong>Sud</strong>.<br />

Il regolamento di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici ha lo scopo, come specificato nell’art. 20<br />

comma 4, “individua le norme idonee ad eliminare o ridurre al minimo, gli effetti negativi <strong>del</strong>la zootecnia maggiore<br />

(bovini, suini, avicoli, cunicoli) sul ambiente parco e promuovere forme e modalità di esercizio <strong>del</strong>la zootecnia<br />

compatibili con l’ambiente naturale, dettando all’occorrenza, anche una disciplina più specifica in relazione alle<br />

zone agricole <strong>del</strong> parco.<br />

Normativa di riferimento:<br />

Piano territoriale di coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>Oglio</strong> <strong>Sud</strong> approvato con decreto di Giunta Regionale n° 7/2455 <strong>del</strong><br />

01/12/2000<br />

L.R. 15/12/1993, n. 37 «Norme per il trattamento, la maturazione e l'utilizzo dei reflui zootecnici” e suo regolamento<br />

attuativo»<br />

D.Lgs 11 maggio 1999 n° 152 «Disposizioni sulla tutela <strong>del</strong>le acque dall'inquinamento e recepimento <strong>del</strong>la direttiva<br />

91271CEE concernente il trattamento <strong>del</strong>le acque reflue urbane e <strong>del</strong>la direttiva 91676CEE relativa alla protezione<br />

<strong>del</strong>le acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricola»<br />

Allegato alla <strong>del</strong>iberazione n. 12/96 Autorità di Bacino <strong>del</strong> Fiume Po «Direttiva per il contenimento<br />

<strong>del</strong>l'inquinamento provocato dagli allevamenti zootecnici»<br />

D.Lgs 18 agosto 2000 n° 258 «Disposizioni correttive e integrative <strong>del</strong> decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152,<br />

in materia di tutela <strong>del</strong>le acque dall'inquinamento, a norma <strong>del</strong>l'articolo 1, comma 4, <strong>del</strong>la legge 24 aprile 1998, n.<br />

128»<br />

D.Lgs. 27 gennaio 1992, n. 99 «Attuazione <strong>del</strong>la direttiva 86/278/CEE concernente la protezione <strong>del</strong>l'ambiente, in<br />

particolare <strong>del</strong> suolo, nell'utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura»<br />

Decreto Ministeriale <strong>del</strong> 19 aprile 1999 «Approvazione <strong>del</strong> codice di buona pratica agricola»<br />

DGR 16 febbraio 2001 n° 7/3424 «Approvazione <strong>del</strong>la circolare: Adozione di pratiche agricole compatibili con<br />

l’ambiente per le aziende zootecniche ricadenti nelle aree protette – istituite con la L.R. 86/83»<br />

1 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

Art. 1.<br />

- Campo di applicazione<br />

Il presente regolamento viene applicato a tutti gli allevamenti ad esclusione dei piccoli allevamenti come stabilito dal<br />

regolamento attuativo <strong>del</strong>la L.R. 37/93 e a tutti i terreni oggetto di coltivazione e adatti, secondo le norme regionali, a<br />

ricevere reflui zootecnici.<br />

Al fine <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong> presente regolamento non sono considerate differenziali le eventuali zonizzazioni a<br />

parco naturale rispetto al restante territorio <strong>del</strong> parco regionale.<br />

Zonizzazione <strong>del</strong> parco:<br />

Art. 28 - Riserve naturali istituite con <strong>del</strong>iberazione regionale<br />

Art. 29 - Riserve naturali orientate proposte con .P.T.C.<br />

Art. 29.1 - Riserve naturali parziali botaniche e morfopaesistiche proposte con il P.T.C.<br />

Art. 30 - Zona ambienti naturali<br />

Art. 31 - Zona di riqualificazione ambientali naturali<br />

Art. 32 - Zona agricolo-forestale di tutela fluviale<br />

Art. 33 - Zona agricolo-forestale di tutela morfopaesistica<br />

Art. 34 - Zona agricola di filtro<br />

2 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

Titolo II<br />

Norme riguardanti gli allevamenti<br />

Art. 2.<br />

- Connessione funzionale di aziende zootecniche che producono reflui zootecnici<br />

1. La connessione funzionale di cui all’ art. 20.2 comma 1 <strong>del</strong> PTC è rispettata nel momento in cui un allevamento<br />

che produce reflui zootecnici, il cui impiego è normato dalla L.R. 37/93, dispone di almeno il 50% dei terreni<br />

necessari all’utilizzo dei reflui zootecnici a distanza inferiore a 4 km dall’allevamento. I terreni possono essere sia<br />

all’interno <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>Oglio</strong> sud sia esterni allo stesso. Il calcolo viene eseguito sulla base dei criteri <strong>del</strong>la L.R..37/93 e<br />

suoi regolamenti attuativi e modifiche. Il parametro da utilizzare nel calcolo è l’azoto.<br />

Esempio 1:<br />

Fabbisogno totale di N alle colture su terreni entro 4 Km, espresso in Kg: 1.000<br />

Carico di N organico effettivamente disponibile per le colture, espresso in Kg. : 2.500<br />

1.000/2.500= 40% azienda non connessa funzionalmente<br />

Esempio 2:<br />

Fabbisogno totale di N alle colture su terreni su terreni entro 4 Km espresso in Kg: 2.000<br />

Carico di N organico effettivamente disponibile alle colture in Kg. : 2.500<br />

2.000/2.500= 80% azienda connessa funzionalmente<br />

2.Le aziende non connesse ai sensi <strong>del</strong> presente articolo devono recuperare la connessione funzionale entro 2 anni<br />

dall’approvazione <strong>del</strong> presente regolamento tramite la conduzione o la convenzione di nuovi terreni. In alternativa<br />

possono realizzare per ogni ettaro di superficie mancante, per arrivare al 50% di terreni necessari, 100 m di fascia<br />

tampone boscata sui terreni oggetto di spargimento.<br />

Le caratteristiche costitutive <strong>del</strong>le FTB sono riportate nell’allegato 1, ed il progetto deve essere approvato dal <strong>Parco</strong><br />

<strong>Oglio</strong> sud e dal competente Consorzio di Bonifica nel caso venga realizzato sulle rive di un canale consortile.<br />

3 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

Art. 3.<br />

- Connessione funzionale di aziende zootecniche che producono fanghi di depurazione<br />

da reflui zootecnici (ai sensi <strong>del</strong> d.lgs 99/1992)<br />

La connessione funzionale di cui all’ art. 20.2 comma 1 <strong>del</strong> PTC è rispettata nel momento in cui un allevamento che<br />

produce fanghi di depurazione da reflui zootecnici realizza un ecosistema filtro allo scarico <strong>del</strong> depuratore.<br />

Le caratteristiche <strong>del</strong>l’ecosistema filtro sono riportate nell’allegato 2, ed il progetto, completo <strong>del</strong> piano di<br />

manutenzione deve essere approvato dal <strong>Parco</strong> <strong>Oglio</strong> sud.<br />

Si precisa che l’ecosistema filtro deve essere a valle <strong>del</strong> pozzetto di prelievo ufficiale e che oltre al progetto per la<br />

realizzazione deve essere approvato il progetto di gestione manutenzione. Il <strong>Parco</strong> effettuerà, con la collaborazione<br />

<strong>del</strong>le competenti strutture pubbliche, controlli periodici <strong>del</strong>l’efficienza depurativa <strong>del</strong>l’ecosistema filtro e detterà, se<br />

<strong>del</strong> caso, indicazioni tecniche per ottimizzarne il funzionamento.<br />

Art. 4.<br />

- Limiti di carico <strong>zootecnico</strong> <strong>del</strong>l’allevamento<br />

Il calcolo <strong>del</strong> carico <strong>zootecnico</strong> viene eseguito sulla base dei criteri elaborati dalla regione Lombardia nella L.37/93 e<br />

suoi regolamenti attuativi e modifiche. Il calcolo <strong>del</strong> carico tiene conto anche dei terreni esterni al <strong>Parco</strong>.<br />

I limiti vigenti in applicazione quanto riportato nell’art. 20.2 comma 2 <strong>del</strong> PTC sono riportati nella seguente tabelle:<br />

Tipo allevamento Limite in ton./ettaro<br />

Allevamenti bovini 4<br />

Allevamenti equini 4<br />

Allevamenti caprini 4<br />

Allevamenti suini 2<br />

Allevamenti avicoli 2<br />

Allevamenti cunicoli 2<br />

Allevamenti di altra natura 2<br />

Le aziende con carico <strong>zootecnico</strong> superiore ai limiti suddetti devono adeguare il carico entro 2 anni dall’approvazione<br />

<strong>del</strong> presente regolamento tramite la conduzione di nuovi terreni. In alternativa possono realizzare per ogni 0,1 t/ha<br />

oltre il limite, 100 m di fascia tampone boscata, oppure realizzare un impianto di trattamento anaerobio dei reflui<br />

finalizzato alla produzione di biogas come fonte energetica o installare un separatore.<br />

Le caratteristiche costitutive <strong>del</strong>le FTB sono riportate nell’allegato 1, ed il progetto deve essere approvato dal <strong>Parco</strong><br />

<strong>Oglio</strong> sud.<br />

Il progetto per l’impianto di trattamento anaerobio dei reflui o di separazione deve essere approvato dal <strong>Parco</strong><br />

<strong>del</strong>l’<strong>Oglio</strong> <strong>Sud</strong>.<br />

4 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

Nel caso un’azienda dovesse mettere a dimora fascie tampone boscate sia per raggiungere il 50% di terreno entro 4<br />

km come definito dall’art. 2 e sia per il limite di peso vivo ad ettaro art. 4 l’azienda non sommerà gli interventi ma<br />

dovrà realizzare il più consistente.<br />

Art. 5.<br />

Limiti di carico azotato<br />

Il calcolo <strong>del</strong> carico azotato viene eseguito sulla base dei criteri elaborati dalla regione Lombardia nella L.37/93 e<br />

suoi regolamenti attuativi e modifiche. Per le zone art. 28 art. 29 art. 30 art. 31 art. 32 il carico azotato massimo<br />

ammissibile è di 170 kg/ettaro di azoto alla coltura.<br />

Art. 6.<br />

- Norme per l’allevamento allo stato brado di bestiame<br />

1. Modalità di pascolamento<br />

Condizioni fondamentali e prioritarie per un’utilizzazione efficiente <strong>del</strong> pascolo sono l’adozione di un giusto carico<br />

animale e una razionale pianificazione <strong>del</strong> pascolamento. L’erba non può essere sfruttata totalmente con il<br />

pascolamento. Il tempo di permanenza <strong>del</strong>la mandria nei lotti deve essere il più breve possibile (compatibilmente alla<br />

necessità di non ammassare troppo gli animali, causa di reciproco disturbo), in modo da migliorare l’utilizzazione.<br />

I lotti non devono avere forma troppo stretta e allungata, causa anch’essa d’eccessivo calpestio <strong>del</strong>l’erba e disturbo<br />

tra gli animali. I lotti devono avere recinzioni amovibili.<br />

E’ vietato il pascolamento nelle zone art. 28, 29, 30, 31 e comunque indipendentemente dalla codifica <strong>del</strong>la zona<br />

nelle aree rimboschite e negli ambienti naturali.<br />

Il comune prima di rilasciare l’autorizzazione per il pascolamento deve richiedere parere al <strong>Parco</strong> <strong>Oglio</strong> <strong>Sud</strong>.<br />

Nel caso di pascolo a rotazione il tempo di riposo tra un passaggio e l’altro deve essere sufficientemente lungo, per<br />

evitare l’esaurimento <strong>del</strong>le riserve <strong>del</strong>le piante compromettendo così la loro capacità di ricaccio e la vita stessa.<br />

2. Il carico massimo ammissibile è pari a 2,0 UBA / ettaro.<br />

Per il calcolo <strong>del</strong>le UBA si fa riferimento alla seguente tabella:<br />

TIPOLOGIA<br />

UBA CORRISPONDENTI<br />

tori, vacche ed altri bovini oltre i due anni: 1,0<br />

bovini di età compresa tra 6 mesi e 2 anni: 0,6<br />

Suini 0,25<br />

pecore e capre 0,15<br />

equini oltre i 6 mesi: 1,0<br />

Equini inferiore a 6 mesi 0,6<br />

5 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

Titolo III<br />

Norme riguardanti l’uso dei reflui<br />

Art. 7.<br />

- Tecniche di distribuzione<br />

La tecnica di distribuzione è un elemento importante sia per la diminuzione <strong>del</strong>le emissioni in atmosfera sia per le<br />

diminuzione degli odori. Per le varie zone <strong>del</strong> parco vengono indicate di seguito le tecniche di distribuzione vietate.<br />

Zona<br />

Zona art. 28 art. 29 art. 30 art. 31 art. 32 art. 33<br />

Zona art. 34<br />

Tecniche ammesse<br />

Tutte (interratori, rasoterra, ventaglio, gomito, ecc) tranne gli Irrigatori<br />

a lunga gittata<br />

Tutte<br />

Art. 8.<br />

– Attività di Controllo<br />

A) E’ fatto obbligo, per le aziende suinicole che non dispongono di almeno il 50% dei terreni necessari all’utilizzo<br />

dei reflui zootecnici entro 4 km dall’allevamento di inviare entro le 14.00 <strong>del</strong> giorno antecedente allo spargimento<br />

(anche via fax su modulo prestampato), la comunicazione dei dati riguardanti le UPA oggetto di utilizzazione e<br />

relative quantità distribuite. Per le aziende che utilizzano fanghi di depurazione da impianti di trattamento di liquami<br />

zootecnici è fatto obbligo, oltre che al comune e alla provincia, di inviare la comunicazione prevista dalla normativa<br />

anche al <strong>Parco</strong> <strong>Oglio</strong> sud.<br />

B) Il parco <strong>Oglio</strong> <strong>Sud</strong> può eseguire analisi dei terreni.<br />

Nel caso di ripetuti spandimenti difformi alla normativa regionale su un appezzamento o in caso di omissione <strong>del</strong>la<br />

comunicazione di cui alla lettera A), il <strong>Parco</strong> <strong>Oglio</strong> <strong>Sud</strong>, con la collaborazione <strong>del</strong>la polizia locale <strong>del</strong> Comune<br />

competente territorialmente, può approntare <strong>del</strong>le analisi <strong>del</strong> terreno, a sue spese, sugli appezzamenti oggetto di<br />

spandimento.<br />

Nel caso, le concentrazioni di Fosforo Potassio siano superiori contemporaneamente a:<br />

720 mg/kg di potassio assimilabile (valore triplo rispetto alla soglia di sufficienza inserita nella misura F <strong>del</strong> PSR<br />

2000-2006) e 160 mg/kg di fosforo assimilabile (valore quadruplo rispetto alla soglia di sufficienza inserita nella<br />

misura F <strong>del</strong> PSR 2000-2006) (metodo Olsen o Bray-Kurtz) tali appezzamenti non possono essere oggetto di utilizzo<br />

dei reflui e devono essere esclusi dal piano di utilizzo. Tali terreni posso rientrare nel piano di utilizzo dopo che<br />

saranno state oggetto di ulteriori analisi che confermino l’abbassamento dei valori. L’azienda chiederà formalmente<br />

6 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

di rifare le analisi ed il nuovo campione sarà prelevato, sempre dal <strong>Parco</strong> <strong>Oglio</strong> <strong>Sud</strong> con la collaborazione <strong>del</strong>la<br />

polizia locale, con spese a carico <strong>del</strong>l’azienda.<br />

Il campionamento e le analisi deve essere eseguito secondo le metodologie ufficiali.<br />

c) La vigilanza sull’osservanza dei divieti e <strong>del</strong>le prescrizioni <strong>del</strong> presente regolamento è esercitata dal personale <strong>del</strong><br />

parco e dalla polizia locale dei Comuni e <strong>del</strong>le Province competenti.<br />

Art. 9.<br />

- Sanzioni<br />

Come previsto dal Piano Territoriale di coordinamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, art. 43 – Repressione degli interventi abusivi:<br />

potere cautelare e sanzioni amministrative- le violazioni ai divieti e alle prescrizioni stabilite dal presente<br />

regolamento sono perseguite con le sanzioni amministrative previste dagli art. 27, 28, 29 e 30 <strong>del</strong>la l.r. 86/83.<br />

7 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

Allegato 1<br />

Fasce tampone boscate<br />

Si considera fascia tampone boscata una area tampone ad andamento lineare continuo o discontinuo coperta da<br />

vegetazione arboreo arbustiva decorrente lungo canali, fossi, scoline, rogge o altri corsi d’acqua con sviluppo<br />

verticale pluristratificato legato alla compresenza di specie erbacee, arbustive ed arboree appartenenti al contesto<br />

floristico e vegetazionale <strong>del</strong>la zona.<br />

Le FTB svolgono funzioni molto utili nei confronti <strong>del</strong>l’ambiente e <strong>del</strong>le aziende agricole tra cui:<br />

riduzione <strong>del</strong>l’inquinamento da nitrati <strong>del</strong>le acque superficiali e sottosuperficiali;<br />

contenimento <strong>del</strong>l’erosione <strong>del</strong>le rive;<br />

funzionalità tipiche <strong>del</strong>le siepi (funzioni ecologiche ed estetico-ricreative);<br />

ombreggiamento dei corsi d’acqua con riduzione <strong>del</strong>la temperatura e aumento <strong>del</strong>l’ossigeno disciolto;<br />

funzioni produttive grazie alla produzione di legname, nettare per le api e piccoli frutti.<br />

Caratteristiche quantitative:<br />

Caratteristica<br />

Quantità minima<br />

N° di file minime 1<br />

Minima larghezza <strong>del</strong>la fascia<br />

5 metri<br />

Massima distanza <strong>del</strong>le piante sulla fila<br />

1 m<br />

Interruzione massima<br />

4 m<br />

Massima distanza <strong>del</strong>la 1° fila dal corso d’acqua<br />

4 m<br />

N° minimo di specie 6<br />

Caratteristiche qualitative:<br />

Tutti gli impianti saranno costituiti da cedui lineari semplici biplani mono o plurifilari, costituiti da uno strato<br />

arbustivo a cui è sovrapposto uno strato di alberi governati ad alto fusto o a ceduo, organizzati secondo la struttura di<br />

un frangivento medio (uniformità <strong>del</strong>la copertura in senso orizzontale e <strong>del</strong>la densità <strong>del</strong>la vegetazione in senso<br />

verticale).<br />

Alberi ed arbusti saranno regolarmente alternati tra loro.<br />

Tutta la larghezza <strong>del</strong>la FTB deve essere coperta da un prato seminato o spontaneo che potrà essere sfalciato e<br />

asportato.<br />

La scelta <strong>del</strong>le specie da utilizzare è determinata dalle caratteristiche pedoclimatiche <strong>del</strong>l’area di intervento e dalla<br />

tipologia di fascia che si vuole realizzare. Le specie arboree e arbustive devono essere tra quelle ammesse nel Piano<br />

8 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

sviluppo Rurale <strong>del</strong>la regione Lombardia misura F azione fascie tampone boscate.. In aggiunta, considerando<br />

l’aspetto produttivo in termini di biomassa, potrà essere utilizzato Platanus x hybrida.<br />

Sono vietati nella fascia l’uso di concimi sia chimici che organici e presidi fitosanitari.<br />

Sono ammesse le protezioni <strong>del</strong> fusto tramite shelter.<br />

E’ ammessa la pacciamatura con film plastico per i primi 3 anni d’impianto.<br />

Nella fascia è vietato il passaggio di mezzi meccanici tranne quelli destinati alla manutenzione <strong>del</strong>la fascia.<br />

9 di 10


PARCO OGLIO SUD<br />

<strong>Regolamento</strong> di gestione degli allevamenti ed uso dei reflui zootecnici approvato con D.A.C. n. 21 <strong>del</strong> 7 ottobre 2006<br />

Allegato 2<br />

Ecosistema filtro<br />

La fitodepurazione è una “tecnologia verde” che si basa principalmente sull’impiego di piante palustri per il<br />

disinquinamento di acque reflue.<br />

E’ da tempo noto che gli ambienti acquatici naturali, come i fiumi o le paludi di acqua dolce, hanno la capacità<br />

rigenerare le caratteristiche <strong>del</strong>le acque cariche di sostanza organica, di nutrienti ed altri inquinanti; i corpi idrici<br />

utilizzano infatti un insieme di meccanismi di autodepurazione che riescono a rimuovere, trasformare e biodegradare<br />

parzialmente o totalmente le sostanze inquinanti.<br />

I principali fenomeni autodepurativi sono provocati dalla degradazione batterica operata da batteri chemioorganotrofi<br />

che demoliscono la maggior parte <strong>del</strong>le sostanze organiche naturali disciolte nell’acqua oltre ad alcuni<br />

composti <strong>del</strong>l’azoto <strong>del</strong> fosforo e <strong>del</strong>lo zolfo, e dall’assimilazione vegetale operata dalle alghe e dalle piante<br />

acquatiche superiori che per la loro crescita, come le più comuni specie agrarie, assimilano azoto e fosforo. Le<br />

funzioni autodepuranti <strong>del</strong>le piante e dei batteri sono strettamente legate tra loro, infatti la presenza di un elevato<br />

numero di culmi e foglie è la condizione indispensabile per ottenere un elevata superficie di contatto tra i film<br />

batterici che aderiscono alla vegetazione immersa nell’acqua da depurare.<br />

Altri fenomeni contribuiscono al miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>l’acqua: la sedimentazione sul fondale <strong>del</strong>le sostanze<br />

sospese, l’adsorbimento di alcuni erbicidi e cationi di metalli sulle particelle argillose o di altri colloidi, la idrolisi di<br />

sostanze complesse in altre più semplici e facilmente assimilabili, la complessazione con la sostanza organica di<br />

cationi metallici pericolosi che vengono così inattivati.<br />

Gli ambienti acquatici sono poi popolati da numerosi organismi animali superiori quali pesci, crostacei, insetti, vermi<br />

e protozoi, che per ingestione e metabolizzazione, rimuovono e degradano una rilevante frazione <strong>del</strong>le sostanze<br />

sospese nell’acqua.<br />

Un cenno particolare merita la capacità di abbattimento <strong>del</strong>la carica microbica patogena (colibatteri fecali) operata<br />

dagli ecosistemi acquatici: la rimozione di tali batteri è provocata dalla predazione operata dai protozoi presenti,<br />

dall’azione di filtraggio operata dalle porzioni immerse <strong>del</strong>le piante palustri, nonché, pare, dalla azione antisettica<br />

operata dagli essudati liberati dalle radici <strong>del</strong>le stesse piante.<br />

Con la fitodepurazione la capacita autodepurativa degli ambienti acquatici naturali viene imitata tramite la<br />

costruzione di ecosistemi filtro artificiali nei quali i fenomeni naturali vengono guidati, stimolati ed esaltati. La<br />

costruzione di ambienti umidi artificiali nei quali far fluire, e quindi migliorare, acque reflue di origine civile,<br />

zootecnica, agricola od industriale può costituire un importante opportunità di basso costo per ridurre l’inquinamento<br />

degli ecosistemi fluviali e vallivi costieri ricettori, per costituire habitat ideali per l’avifauna selvatica migliorando la<br />

biodiversità, nonché per consentire un recupero ed un utilizzazione irrigua <strong>del</strong>le acque dagli stessi migliorata.<br />

10 di 10

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!