denti e dentisti nell'antica roma - Dentistaitaliano.it
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cistectomie, e biopsie del cavo orale, in regime di day hosp<strong>it</strong>al,<br />
112 pazienti (40 maschi e 72 femmine), di età compresa tra 35<br />
e 77 anni. Questi pazienti erano tutti trattati con terapia anticoagulante<br />
e/o anti-aggregante per patologie a carattere tromboembolico.<br />
(TAB. III, IV e V)<br />
In nessun caso è stato alterato il regime di anticoagulazione dei<br />
pazienti che andava da 1,8 a 4,5 impiegando come un<strong>it</strong>à di<br />
misura del tempo di protrombina l’INR. Il 30% di questi<br />
Fig. 1: Posizionamento intracav<strong>it</strong>ario della colla di fibrina<br />
(Tissucol)<br />
pazienti veniva inviato alla nostra osservazione dallo specialista<br />
responsabile della terapia anticoagulante o dal proprio<br />
medico di base, mentre il 70% proveniva direttamente dal proprio<br />
<strong>denti</strong>sta. In cinque casi, per lo stillicidio ematico postestrattivo<br />
e/o il sanguinamento perioperatorio, è stato richiesto<br />
l’utilizzo di colla di fibrina (Tissucol) applicata intracav<strong>it</strong>ariamente<br />
(fig. 1 e 2), all’interno dell’alveolo post-estrattivo o al<br />
disopra della gengiva suturata. La colla di fibrina (contiene<br />
trombina e fattore XIII) presenta proprietà emostatiche immediate,<br />
azione collante sul lembo gengivale scollato, azione batteriostatica<br />
diretta e biostimolante la riparazione tissutale.<br />
Ad ogni paziente durante l’intervento è stata posizionata una<br />
agocannula, al fine di garantire per ogni evenienza una via<br />
venosa d’accesso, è stato posizionato un saturimetro per la rilevazione<br />
della saturazione dell’ossigeno ed infine durante tutto<br />
l’intervento è stata mon<strong>it</strong>orata la pressione arteriosa.<br />
In tutti i casi trattati le misure emostatiche locali sono state<br />
sempre sufficienti a controllare l’emorragia senza mai ricorrere<br />
a trasfusioni, ricovero o somministrazione di farmaci per via<br />
parenterale, come v<strong>it</strong>amina K o acido tranexanico.<br />
Non avendo modificato, per l’intervento, lo schema terapeutico<br />
anticoagulante, e pertanto con valori di INR immodificati, questi<br />
pazienti venivano dimessi, previo controllo, e rinviati per la<br />
rimozione dei punti di sutura.<br />
CONCLUSIONI<br />
In linea con la più recente letteratura che tiene conto del rischio<br />
“quoad v<strong>it</strong>am” della sospensione del trattamento anticoagulante,<br />
rispetto al rischio di emorragia in chirurgia orale, consideriamo<br />
come l’incidenza delle complicanze emorragiche sia<br />
bassa e come tali complicanze possano essere controllate con<br />
l’impiego di misure locali, senza ricorrere a misure emostatiche<br />
maggiori. Nella nostra casistica, le complicanze emorragiche<br />
sono state poche e sostanzialmente simili per incidenza a quelle<br />
che si verificano nel paziente sano. E’ quindi possibile affermare<br />
che il trattamento dei pazienti in terapia anticoagulante<br />
può essere condotto, nel rispetto del protocollo, nella sicurezza<br />
del regime di day hosp<strong>it</strong>al, senza alterare il dosaggio della terapia<br />
anticoagulativa.<br />
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