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Il rischio da sovraccarico biomeccanico nel settore del restauro conservativo

Il rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide nel settore del restauro conservativo di superfici decorate e beni di interesse storico ed artistico: analisi delle movimentazioni manuali dei carichi (MMC) e delle posture incongrue tipiche delle lavorazioni ricorrenti.

Il rischio da sovraccarico biomeccanico del
rachide nel settore del restauro conservativo di
superfici decorate e beni di interesse storico ed
artistico: analisi delle movimentazioni manuali
dei carichi (MMC) e delle posture incongrue
tipiche delle lavorazioni ricorrenti.

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20° CONVEGNO DI IGIENE INDUSTRIALE<br />

CORVARA (BOLZANO) 26 – 28 MARZO 2014<br />

<strong>Il</strong> <strong>rischio</strong> <strong>da</strong> <strong>sovraccarico</strong> <strong>biomeccanico</strong> <strong>del</strong><br />

rachide <strong>nel</strong> <strong>settore</strong> <strong>del</strong> <strong>restauro</strong> <strong>conservativo</strong> di<br />

superfici decorate e beni di interesse storico ed<br />

artistico: analisi <strong>del</strong>le movimentazioni manuali<br />

dei carichi (MMC) e <strong>del</strong>le posture incongrue<br />

tipiche <strong>del</strong>le lavorazioni ricorrenti.<br />

Paolo De Santis 1 , Bianca Maria Anto<strong>nel</strong>li 1 , Marina Cristiani 2<br />

1<br />

INAIL DR LAZIO, CONTARP<br />

2<br />

Libero professionista, RSPP, CSE di cantieri di <strong>restauro</strong><br />

1


Le risultanze di varie ricerche disponibili in<br />

letteratura mettono in evidenza che:<br />

‣ il mondo <strong>del</strong> <strong>restauro</strong> non è possibile mettere in<br />

evidenza i profili di <strong>rischio</strong> di comparto in senso<br />

tradizionale,<br />

‣ i restauratori non afferiscono a luoghi di lavoro<br />

dove si svolgono cicli di lavorazione simili o affini,<br />

come viene osservato <strong>nel</strong>l'ambito <strong>del</strong>le piccole e<br />

medie imprese, artigianato e pubblici servizi,<br />

‣ il “<strong>settore</strong> <strong>restauro</strong>” è caratterizzato <strong>da</strong> attività<br />

molteplici, tendenza a modificare l’attività<br />

lavorativa, elevata percentuale di lavoratori<br />

autonomi<br />

‣ sono presenti i rischi solitamente identificabili nei<br />

profili di <strong>rischio</strong> dei comparti chimico/analisi<br />

chimiche ed edilizia abitativa


Rispetto a tali comparti ha<br />

inoltre la specificità di uno<br />

elevato <strong>rischio</strong> di tipo muscoloscheletrico<br />

e posturale.<br />

<strong>Il</strong> restauratore, per la unicità di<br />

alcuni beni <strong>da</strong> trattare si può<br />

trovare a operare in condizioni<br />

lavorative particolari ed<br />

estreme, specie in alcuni settori<br />

<strong>del</strong> <strong>restauro</strong> architettonico; al<br />

riguardo basti pensare alle<br />

difficoltà dei restauratori<br />

impegnati <strong>nel</strong> <strong>restauro</strong> di<br />

cupole o strutture elevate e alle<br />

problematiche che possono<br />

insorgere a causa <strong>del</strong>l’utilizzo<br />

<strong>del</strong>le imbracature.


‣Quello <strong>del</strong> restauratore è, in alcune<br />

situazioni, un lavoro fisicamente faticoso, a<br />

potenziale <strong>rischio</strong> di <strong>sovraccarico</strong><br />

<strong>biomeccanico</strong> <strong>del</strong> rachide.<br />

‣I restauratori e gli aiuto-restauratori sono<br />

figure professionali particolari rispetto agli<br />

altri addetti <strong>del</strong> comparto edile.<br />

‣La forte motivazione al lavoro <strong>del</strong><br />

restauratore può essere un elemento critico<br />

<strong>nel</strong>la valutazione dei rischi perché può<br />

portarlo a sottovalutare la tutela <strong>del</strong>la propria<br />

salute di fronte all'opera d'arte di cui conosce<br />

e apprezza il grande valore.


<strong>Il</strong> <strong>settore</strong> <strong>restauro</strong> tra le sue<br />

diverse peculiarità, , presenta<br />

una filiera produttiva<br />

differenziata in relazione al<br />

bene <strong>da</strong> restaurare che ne<br />

caratterizza le specifiche;<br />

per cui esistono procedure<br />

differenziare a secon<strong>da</strong> che<br />

si lavori su affreschi, beni<br />

architettonici, o su materiale<br />

cartaceo e librario, lapideo,<br />

fotografico, mobili ed<br />

oggettistica, arazzi e tessuti,<br />

e l’elenco l<br />

potrebbe<br />

continuare.


Si è analizzata l’esposizione l<br />

a MMC e Posture<br />

incongrue <strong>nel</strong> <strong>settore</strong> <strong>del</strong> <strong>restauro</strong>


Si è analizzata l’esposizione l<br />

a MMC e Posture<br />

incongrue <strong>nel</strong> <strong>settore</strong> <strong>del</strong> <strong>restauro</strong><br />

Si è cercato di valutare le mansioni svolte operando su<br />

diverse direttrici (ove applicabili):<br />

applicando i criteri di screening <strong>del</strong> <strong>rischio</strong> <strong>del</strong>la UNI<br />

ISO 11228-1<br />

applicando procedure di calcolo basate su mo<strong>del</strong>li<br />

biomeccanici<br />

ricercando in letteratura studi di valutazione di<br />

mansioni identificabili come similari effettuati con<br />

tecniche analitiche/sperimentali.


MMC - ISO 11228-1<br />

STEP 1<br />

STEP 2<br />

Valutazione <strong>del</strong> peso max per azioni<br />

sporadiche in condizioni ideali<br />

Valutazione <strong>del</strong> peso max per azioni<br />

ripetitive in condizioni ideali<br />

STEP 3<br />

STEP 4<br />

STEP 5<br />

Valutazione in relazione ai fattori<br />

ergonomici (NIOSH)<br />

Valutazione <strong>del</strong>la Massa Cumulativa<br />

giornaliera<br />

Valutazione tra Massa Cumulativa e<br />

distanza <strong>del</strong> trasporto in piano


Si <strong>Il</strong> <strong>rischio</strong> è analizzata è stato quantificato, l’esposizione l<br />

attraverso a MMC i riferimenti e Posture<br />

tecnici e noti in letteratura scientifica, prendendo in<br />

incongrue <strong>nel</strong> <strong>settore</strong> <strong>del</strong> <strong>restauro</strong><br />

considerazione la continuità-ripetitività <strong>del</strong>le attività a<br />

<strong>rischio</strong>, la loro frequenza nei turni lavorativi e l’intera<br />

storia lavorativa.<br />

In generale, per la totalità <strong>del</strong>le attività svolte <strong>da</strong>lla<br />

mansione di restauratore, il metodo NIOSH non è <strong>da</strong><br />

ritenersi il metodo di elezione poiché:<br />

<br />

la frequenza <strong>del</strong>le azioni non è definibile con precisione;<br />

non è possibile identificare con precisione gli altri<br />

parametri utili al calcolo come ad esempio la<br />

dislocazione verticale, distanza orizzontale fra corpo e<br />

centro <strong>del</strong> carico, angolo di asimmetria, altezza <strong>del</strong>le<br />

mani <strong>da</strong> terra essendo tali parametri estremamente<br />

variabili in funzione <strong>del</strong>la lavorazione e <strong>del</strong>la<br />

soggettività operativa.


<strong>Il</strong> metodo NIOSH è basato su criteri<br />

biomeccanici.<br />

I valori che compaiono <strong>nel</strong>le tabelle sono<br />

ricavati sulla base <strong>del</strong>l’effettiva compressione<br />

subita <strong>da</strong>i dischi intervertebrali <strong>nel</strong> corso<br />

<strong>del</strong>le varie fasi <strong>del</strong> trasferimento di un carico.<br />

‣3D SSPP 6.0:<br />

Università <strong>del</strong><br />

Michigan, mo<strong>del</strong>lo di<br />

Chaffin, Andersson,<br />

Martin (2006)


Studi di biomeccanica occupazionale più recenti<br />

affermano che la presenza di fattori<br />

complementari di <strong>rischio</strong>, ovvero movimenti<br />

incongrui (flessione - estensione o torsione),<br />

portano ad una modifica dei limiti di tolleranza<br />

(rispetto a differenti forze applicate) di alcune<br />

componenti <strong>del</strong>l'unità funzionale lombare<br />

(Colombini et al., 2010). - (Marras, 2008)


Descrizione di cicli tecnologici tipici<br />

Restauro di<br />

superfici decorate<br />

Ispezioni sullo stato di<br />

conservazione <strong>del</strong>le<br />

collezioni<br />

Spolveratura<br />

Consoli<strong>da</strong>mento <strong>del</strong>la<br />

pellicola pittorica<br />

Estrazione di sali<br />

Stuccatura<br />

Reintegrazione pittorica<br />

(tratteggio), Velatura<br />

Consoli<strong>da</strong>mento di<br />

profondità<br />

<strong>del</strong>l'intonaco/murature<br />

Consoli<strong>da</strong>mento <strong>del</strong><br />

laterizio<br />

Restauro tele<br />

Foderatura <strong>del</strong>la tela<br />

Restauro di tavola lignea<br />

Disinfestazione <strong>del</strong> legno<br />

Consoli<strong>da</strong>mento <strong>del</strong><br />

supporto ligneo e degli<br />

strati preparatori<br />

Restauro elementi<br />

marmorei<br />

Incollaggio di elementi<br />

marmorei<br />

Trattamento dei perni<br />

metallici<br />

Doratura<br />

Pulitura con impacchi<br />

Pulitura con acqua<br />

nebulizzata


MMC<br />

durante le attività di <strong>restauro</strong> di tele, pale, tavole<br />

lignee, ecc. generalmnte non è riscontrabile nessuna<br />

MMC significativa essendo le stesse realizzate<br />

generalmente in laboratori organizzati e con l’ausilio<br />

di piccoli attrezzi e piccole quantità di prodotti<br />

conservanti e/o coloranti;<br />

durante le attività di <strong>restauro</strong> di elementi<br />

marmorei, è riscontrabile la MMC a bassa frequenza<br />

di confezioni di resine, prodotti chimici, ecc. con pesi<br />

in generale inferiori a 15 Kg , raramente sino a 20 kg;<br />

durante le attività di <strong>restauro</strong> di superfici decorate<br />

e/o consoli<strong>da</strong>mento di profondità <strong>del</strong>l'intonaco e/o<br />

murature, è riscontrabile la MMC a bassa frequenza di<br />

carichi con peso di circa 10÷15 kg e solo raramente la<br />

movimentazione di confezioni di 25 kg di malte <strong>da</strong><br />

<strong>restauro</strong>, leganti, calci, intonaci a base di coccio<br />

pesto, inerti, resine ed emulsioni acriliche, ecc.


ISO 11228-1<br />

STEP 1<br />

Valutazione <strong>del</strong> peso max per azioni<br />

sporadiche in condizioni ideali<br />

4<br />

STEP 2<br />

Valutazione <strong>del</strong> peso max per azioni<br />

ripetitive in condizioni ideali<br />

4<br />

STEP 3<br />

Valutazione in relazione ai fattori<br />

ergonomici (NIOSH)<br />

?<br />

STEP 4<br />

STEP 5<br />

Valutazione <strong>del</strong>la Massa Cumulativa<br />

giornaliera<br />

Valutazione tra Massa Cumulativa e<br />

distanza <strong>del</strong> trasporto in piano<br />

4<br />

4


SSPP


SSPP


Valutazione <strong>del</strong>la esposizione a posture<br />

incongrue <strong>nel</strong>la mansione di<br />

restauratore/restauratrice.<br />

In definitiva si possono riassumere le seguenti<br />

posture tipiche:<br />

1. postura eretta con mani e gomiti ben al di sopra<br />

<strong>del</strong> livello <strong>del</strong>le spalle;<br />

2. postura eretta con mani e gomiti al di sotto <strong>del</strong><br />

livello <strong>del</strong>le spalle;<br />

3. postura seduta con postura simmetrica;<br />

4. postura seduta con tronco ruotato e/o flesso;<br />

5. postura seduta con tronco inclinato in avanti o<br />

all’indietro con angolo α < 60°; non si osservano<br />

inclinazioni superiori a 60°;<br />

6. postura seduta con configurazione convessa <strong>del</strong>la<br />

colonna vertebrale lombare;<br />

7. postura in ginocchio con atteggiamenti <strong>del</strong> tronco<br />

vari.


ISO 11226- 2000 Ergonomics<br />

Evaluation of static working postures


ISO 11226- 2000 Ergonomics<br />

Evaluation of static working postures


ISO 11226- 2000 Ergonomics<br />

Evaluation of static working postures<br />

le posture sedute con tronco non<br />

simmetrico 4), risultano non<br />

raccoman<strong>da</strong>te<br />

le posture 5), sedute con tronco inclinato<br />

in avanti con un angolo < 20° risultano<br />

accettabili<br />

le posture 5), sedute con tronco inclinato<br />

all’indietro senza un adeguato supporto<br />

risultano non raccoman<strong>da</strong>te;<br />

le posture 5), sedute con tronco inclinato<br />

in avanti con un angolo compreso tra 20°<br />

e 60°, senza supporto, vanno<br />

ulteriormente valutate in funzione <strong>del</strong><br />

tempo di mantenimento <strong>del</strong>le stesse.<br />

Sono accettabili per tempi inferiori a 4<br />

min<br />

6<br />

4<br />

6<br />

6


ISO 11226- 2000 Ergonomics<br />

Evaluation of static working postures<br />

Utilizzando il software di mo<strong>del</strong>lazione 3D Static Strength<br />

Prediction Program 6.0.6, si è verificato il rispetto dei limiti<br />

di tolleranza per alcune <strong>del</strong>le posture ritenute non<br />

raccoman<strong>da</strong>bili secondo ISO 11226


ISO 11226- 2000 Ergonomics<br />

Evaluation of static working postures


CONCLUSIONI

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