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Fiori di Bach nel Counseling - Academy of Light

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Introduzione<br />

Nel riflettere su come iniziare questa tesi ho deciso <strong>di</strong> scrivere prima <strong>di</strong> tutto quello che <strong>nel</strong>la mia<br />

visione personale definisce il ruolo <strong>di</strong> chi si pone in una relazione d’aiuto e vorrei a questo<br />

proposito citare le parole <strong>di</strong> Leela Lovegarden, terapista <strong>di</strong> fama internazionale che conduce<br />

gruppi <strong>di</strong> trasformazione personale da più <strong>di</strong> 30 anni e ha de<strong>di</strong>cato la sua vita alla ricerca e alla<br />

me<strong>di</strong>tazione, le cui parole mi hanno toccato il cuore e chiarito il mio ruolo in quanto Counsellor<br />

più <strong>di</strong> qualsiasi definizione tecnica che abbia letto. Durante un’intervista rilasciata per l’accademia<br />

<strong>di</strong> formazione in <strong>Counseling</strong> “<strong>Academy</strong> <strong>of</strong> light” Leela afferma quanto segue :<br />

“Direi che la cosa più importante è l’Amore e l’Amore guarisce .Quin<strong>di</strong> per un Counselor è<br />

fondamentale riuscire a guardare negli occhi <strong>di</strong> una persona e non vedere solo il problema o le<br />

<strong>di</strong>fficoltà o il dolore ma vedere che c‘è un essere umano. C’è un anima ,o qualsiasi parola vogliate<br />

usare :la <strong>di</strong>vinità all’interno, il regno dei cieli, o se volete chiamarla il “centro” o il “vuoto” come<br />

l’ha chiamata il Buddha.Qualsiasi parola usiate , se riuscite a guardare e vedere pr<strong>of</strong>ondamente<br />

con amore , allora i vostri occhi <strong>di</strong>ventano uno specchio per la persona che è venuta da voi<br />

attraverso il quale può per avere una visione <strong>di</strong> stessa non solo come quella ferita con la quale si è<br />

presentata, ma può invece vedersi in un contesto enormemente più grande , può riconoscere tutte<br />

le sue infinite <strong>di</strong>mensioni e tutta la sua bellezza .Io credo che un Counselor debba essere in grado<br />

<strong>di</strong> riflettere attraverso l’amore e il riconoscimento la bellezza della persona , qualcosa che va oltre<br />

il problema con il quale si presenta , ma allo stesso tempo deve essere in grado <strong>di</strong> vedere il<br />

problema e le <strong>di</strong>fficolta che ci sono. Deve essere compassionevole , trattare la persona con cura<br />

utilizzando qualsiasi strumento a lui conosciuto che può essere appropriato a quella situazione<br />

specifica facendo del suo meglio, ma la cosa più importante è l’Amore : questo è la Base <strong>di</strong> tutto”<br />

L’Amore è quin<strong>di</strong> alla base <strong>di</strong> tutto, e questo è assolutamente chiaro per me. E non parlo <strong>di</strong> un<br />

amore utopico e ingenuo, ma <strong>di</strong> sviluppare la capacità e lo spazio <strong>di</strong> accogliere l’altro<br />

riconoscendone la sua parte <strong>di</strong>vina e <strong>di</strong> luce.<br />

Per sviluppare questa qualità <strong>di</strong> compassione e ascolto dell’altro è assolutamente fondamentale<br />

per il Counsellor, così come per ogni operatore che si pone in una relazione <strong>di</strong> aiuto con un altro<br />

essere umano , volgere lo sguardo all’interno <strong>di</strong> se stessi per intraprendere il viaggio più<br />

importante della vita, quello <strong>di</strong> comprensione personale per poter poi comprendere anche<br />

l’altro.<br />

E’ per questo motivo che sono grata alla scuole <strong>di</strong> formazione <strong>Academy</strong> <strong>of</strong> <strong>Light</strong> , nata con il<br />

principio fondante che per aiutare gli altri si debba partire da se stessi e che prevede <strong>nel</strong>la<br />

formazione un intenso e pr<strong>of</strong>ondo lavoro <strong>di</strong> trasformazione personale, per poter fare per primi<br />

1


esperienza <strong>di</strong> ciò che poi potremmo trasmettere alle persone che vengono a richiedere il nostro<br />

aiuto.<br />

Per me l’esperienza personale e la passione è ciò che muove e da forza a tutto ciò che<br />

d’importante ho intrapreso <strong>nel</strong>la mia vita , tra cui ovviamente l’accademia <strong>di</strong> <strong>Counseling</strong> e<br />

sicuramente l’Accademia <strong>di</strong> Naturopatia .<br />

L’Amore e la passione sono senza dubbio i motori trainanti dell’Universo intero ed è proprio per<br />

passione che qualche anno fa decisi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare Naturopata.<br />

Il mio desiderio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare Naturopata e <strong>di</strong> fare <strong>di</strong> questa bellissima pr<strong>of</strong>essione il mio lavoro<br />

nasce infatti proprio dall’esperienza personale <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio fisico che per anni ha con<strong>di</strong>zionato la mia<br />

vita e che nessun me<strong>di</strong>co riusciva a <strong>di</strong>agnosticare con certezza <strong>of</strong>frendomi una terapia almeno in<br />

parte risolutiva.<br />

Fu allora che decisi <strong>di</strong> volgere lo sguardo altrove, pur con tanti dubbi e incertezze.<br />

Ricordo ancora il primo incontro con il Naturopata come un evento decisivo della mia Vita. Per la<br />

prima volta dopo mesi e mesi <strong>di</strong> visite, consulti, terapie farmacologiche e giri da un Primario<br />

all’altro mi ritrovavo seduta <strong>di</strong> fronte ad una persona che mi chiedeva come stavo e che mi<br />

chiedeva <strong>di</strong> parlargli <strong>di</strong> me, della mia vita, della mia famiglia, del mio lavoro ,<strong>di</strong> come mangiavo e<br />

come dormivo , insomma tutto ciò che rende una persona <strong>di</strong>versa dalle altre <strong>nel</strong>la sua unicità.<br />

Ricordo quel giorno davvero come un momento nuovo della mia Vita, per la prima volta mi sentivo<br />

vista <strong>nel</strong>la mia interezza come essere umano ed era una sensazione fantastica<br />

Iniziai pertanto le cure e i trattamenti <strong>di</strong> shiatzu per aiutare la mia colonna a ritornare funzionante<br />

e forte ma soprattutto ciò che è avvenne fu l’inizio <strong>di</strong> un cambiamento pr<strong>of</strong>on<strong>di</strong>ssimo <strong>nel</strong> mio<br />

modo <strong>di</strong> vivere; <strong>di</strong> mangiare, <strong>di</strong> prendermi cura <strong>di</strong> me e un modo nuovo <strong>di</strong> intendere lo stare<br />

bene.<br />

Dopo aver sperimentato quin<strong>di</strong> il cambiamento così ra<strong>di</strong>cale e benefico <strong>nel</strong>la mia Vita il desiderio<br />

<strong>di</strong> acquisire le conoscenze e la pr<strong>of</strong>essionalità per poterlo con<strong>di</strong>videre con gli altri è stata una<br />

conseguenza “naturale”.<br />

Ciò che ho appreso <strong>nel</strong>l’Accademia, oltre alle tecniche , è stato l’imparare a guardare l’essere<br />

umano <strong>nel</strong>la sua interezza , dove non esiste un limite <strong>di</strong> demarcazione netto tra mente, corpo e<br />

spirito ma una sinergia, un’unicità in<strong>di</strong>visibile.<br />

E’ stato davvero illuminante vedere come esista a livello scientifico un’influenza reciproca tra la<br />

mente, le emozioni e il corpo ; che intuivo interiormente ma che ha preso ancora più forza con gli<br />

stu<strong>di</strong> e le ricerche fatte da tanti stu<strong>di</strong>osi che hanno de<strong>di</strong>cato la propria vita a <strong>di</strong>mostrare come<br />

questa semplice verità sia alla base del ritorno al benessere personale e del pianeta.<br />

2


Nel momento in cui accettiamo e ci arren<strong>di</strong>amo al fatto che siamo tutti interconnessi , quin<strong>di</strong> non<br />

solo i <strong>di</strong>versi aspetti che compongono il nostro essere ma anche noi con gli altri e l’ambiente che ci<br />

circonda la trasformazione e la guarigione <strong>di</strong>venta possibile.<br />

Quando ci ren<strong>di</strong>amo conto che ciò che mangiamo influenza le nostre emozioni così come ciò che<br />

facciamo <strong>nel</strong> personale influenza tutto il pianeta <strong>di</strong>venta più facile capire quanto è importante<br />

prendersi la responsabilità della propria trasformazione per poter portare il proprio contributo a<br />

tutto ciò che ci circonda e non è separato da noi ma connesso come sono connesse tutte le parti<br />

del nostro essere.<br />

Credo che ciò che veramente può fare la <strong>di</strong>fferenza in questo mondo che apparentemente sembra<br />

andare alla deriva è ricordarsi che la trasformazione collettiva passa attraverso la trasformazione<br />

personale e che siamo onde <strong>di</strong> luce che si propagano e influenzano le altre onde intorno a noi.<br />

Naturopata e Counselor<br />

Durante il corso <strong>di</strong> formazione in <strong>Counseling</strong> più volte mi sono resa conto dei parallelismi esistenti<br />

tra la figura del Naturopata e quella del Counsellor visti da una prospettiva proprio pratica del loro<br />

campo d’azione e intervento.<br />

Il Naturopata infatti tratta tutti quei <strong>di</strong>sagi fisici ed emozionali che non rientrano in nessuna<br />

definizione <strong>di</strong> patologia , e che quin<strong>di</strong> non sono malattie vere e proprie come definito dalla<br />

me<strong>di</strong>cina classica , ma che creano <strong>di</strong>sagi e limitazioni <strong>nel</strong>la vita della persona e <strong>nel</strong>l’espressione<br />

della sua creatività e unicità e che per le quali la me<strong>di</strong>cina classica non ha risposte proprio perché<br />

non definite malattie.<br />

Allo stesso modo la figura del Counselor si pone come una figura <strong>di</strong> aiuto in quelle che sono<br />

<strong>di</strong>fficoltà che non rientrano <strong>nel</strong>le patologie riconosciute dalla me<strong>di</strong>cina e per le quali esistono gli<br />

psicologi o gli psichiatri, ma piuttosto aiuta la persona a ritrovare il suo benessere psic<strong>of</strong>isico<br />

promuovendo la sua capacità <strong>di</strong> autoregolarsi e trovare soluzioni creative per migliorare la sua<br />

vita.<br />

Mi sembra che sia il Naturopata che il Counselor vivano in una posizione <strong>di</strong> mezzo tra ciò che è il<br />

normale equilibrio e la patologia, in una terra <strong>di</strong> mezzo che però ha un’importanza fondamentale<br />

per il benessere e la vita delle persone perché prima che un <strong>di</strong>sagio <strong>di</strong>venti patologia, fisica o<br />

mentale, c’è un grande spazio <strong>di</strong> intervento e <strong>di</strong> recupero lavorando proprio sulle risorse personali<br />

<strong>di</strong> riequilibrio e trasformazione.<br />

3


E’ ovviamente fondamentale rafforzare sempre le risorse e la parte vitale e creativa della persona,<br />

a prescindere dalla tecnica con la quale deci<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> intervenire .<br />

Altro pilastro, valido in qualsiasi tipo <strong>di</strong> approccio , è l’ascolto dell’altro necessario per l’avvio <strong>di</strong><br />

qualsiasi processo <strong>di</strong> trasformazione e che rappresenta <strong>di</strong> per sè un momento <strong>di</strong> grande valore per<br />

il cliente, sempre meno abituato a parlare in pr<strong>of</strong>on<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> se stesso in un mondo dove è <strong>di</strong>fficile<br />

incontrarsi in pr<strong>of</strong>on<strong>di</strong>tà e che rende sempre più superficiali e veloci i rapporti tra le persone.<br />

Ho osservato che più <strong>di</strong> un cliente mi ha confessato <strong>di</strong> non aver mai parlato così tanto <strong>di</strong> se stesso<br />

e <strong>di</strong> come lo spazio ricevuto durante la sessione fosse <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>ssimo aiuto <strong>nel</strong> comprendersi e<br />

comprendere come poter stare meglio.<br />

Nel Counselling è ovviamente fondamentale l’ascolto delle persona , in un approccio non invasivo<br />

ma <strong>di</strong> sostegno e <strong>di</strong> messa a fuoco , in modo che il cliente possa appunto avere la possibilità <strong>di</strong><br />

ascoltare se stesso e <strong>di</strong> arrivare da solo a soluzioni creative e positive per la sua vita.<br />

Dopo aver illustrato ciò che a mio avviso accomuna le due pr<strong>of</strong>essioni vorrei fare un rapido<br />

accenno sulla nascita della figura del counsellor e <strong>di</strong> quella del Naturopata , appr<strong>of</strong>ondendo poi<br />

<strong>nel</strong>l’ultima parte <strong>di</strong> questa tesi la tecnica <strong>di</strong> riequilibrio dei <strong>Fiori</strong> <strong>di</strong> <strong>Bach</strong> .<br />

Star <strong>of</strong> Bethlehem<br />

4


Origine del <strong>Counseling</strong><br />

Background Sociale<br />

Intorno agli anni 30 negli Stati Uniti nascono nuovi approcci terapeutici che si <strong>di</strong>fferenziano dalla<br />

psicoanalisi concentrandosi sul benessere e la qualità della vita anziché sul <strong>di</strong>sagio e sulla<br />

s<strong>of</strong>ferenza, mettendo in luce la parte sana e non quella malata della persona e ridando quin<strong>di</strong><br />

fiducia e valore alle qualità personali permettendo al cliente <strong>di</strong> riacquisire il suo ruolo <strong>di</strong> attivo<br />

protagonista della sua trasformazione e non mero spettatore. E sono proprio queste correnti<br />

umaniste che aprono la strada al Counselling.<br />

Negli anni Cinquanta si sviluppano poi gli approcci sistemici che hanno una visione comune alle<br />

dottrine umaniste proprio perché spostano l’attenzione dal passato alle possibilità presenti.<br />

Nel 1968 che Maslow introduce la definizione <strong>di</strong> “terza forza della psicologia” per definire il nuovo<br />

movimento, ovvero l’approccio umanistico secondo il quale non sono le pulsioni istintuali a<br />

motivare il soggetto, ma piuttosto il bisogno <strong>di</strong> conoscere, <strong>di</strong> esprimersi, <strong>di</strong> relazioni gratificanti e<br />

<strong>di</strong> autorealizzazione.<br />

L'idea centrale che accomuna l'operato <strong>di</strong> scuole e autori per tanti versi <strong>di</strong>vergenti, <strong>nel</strong>la grande<br />

corrente della psicologia umanistica, è il tentativo <strong>di</strong> definire un nuovo concetto <strong>di</strong> "salute".<br />

L'in<strong>di</strong>viduo "sano", in questa prospettiva, sarebbe colui che giunge alla propria<br />

"autorealizzazione", al pieno sviluppo delle proprie potenzialità, colui che <strong>di</strong>venta ciò che è, e non<br />

un semplice "adattato". Maslow afferma:<br />

"In sostanza respingo deliberatamente la nostra presente, e troppo facile, <strong>di</strong>stinzione tra malattia e<br />

salute, almeno per quanto riguarda i sintomi superficiali. Essere ammalati significa forse accusare<br />

sintomi? Ebbene, sostengo che la malattia può consistere <strong>nel</strong> non accusare alcun sintomo quando<br />

dovrei accusarlo. E la salute, significa esser privi <strong>di</strong> sintomi? Lo nego. Quale dei nazisti ad Auschwitz<br />

o a Dachau era in buona salute? Quelli con la coscienza tormentata, o quelli la cui coscienza<br />

appariva loro chiara, limpida serena? In quella con<strong>di</strong>zione, una persona pr<strong>of</strong>ondamente umana era<br />

possibile non avvertisse conflitto, s<strong>of</strong>ferenza, depressione, furia e così via? In una parola, se mi<br />

<strong>di</strong>rete <strong>di</strong> avere un problema <strong>di</strong> personalità, prima <strong>di</strong> avervi conosciuto meglio non sarò affatto<br />

certo se dovrò <strong>di</strong>rvi 'bene!' oppure 'mi <strong>di</strong>spiace'".(1)<br />

5


Nella sua opera “ Motivazione e personalità” ha descritto poi una serie <strong>di</strong> tratti che a suo parere<br />

connotano le persone in via <strong>di</strong> autorealizzazione, cioè coloro che vanno oltre la 'normalità', coloro<br />

che sono realmente "sani". Questi in<strong>di</strong>vidui manifestano caratteristiche che vanno da una più<br />

accurata percezione della realtà all'assenza <strong>di</strong> atteggiamenti <strong>di</strong>fensivi e artificiosi, da una<br />

fondamentale semplicità e naturalezza, ad una maggiore capacità <strong>di</strong> <strong>di</strong>stacco e autonomia<br />

dall'ambiente, da un'intelligenza critica e creativa, ad una <strong>di</strong>sposizione ad instaurare relazioni più<br />

collaborative, ricche e sod<strong>di</strong>sfacenti.<br />

A questo proposito vorrei citare una parte <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso del Maestro illuminato Osho che<br />

esprime in altre parole questo concetto chiave, <strong>nel</strong> quale <strong>di</strong>chiara chiaramente come la terapia<br />

non sia per la gente “malata” ma le persone che vogliono sviluppare il proprio potenziale creativo<br />

e vivere una vita migliore, più appagante e sod<strong>di</strong>sfacente :<br />

“Per me la terapia non è per la gente malata. La terapia è per quelle persone che vogliono<br />

veramente crescere oltre la me<strong>di</strong>a.<br />

La terapia non è per i <strong>di</strong>sadattati- che hanno bisogno <strong>di</strong> aiuto , ma la terapia è davvero per persone<br />

che sentono che il solo adattarsi alla società non è abbastanza..non è abbastanza Vita”<br />

(Osho.Darshan Diaries,26 Dec 1976 )<br />

Ritornando alla psicologia umanista possiamo <strong>di</strong>re che <strong>di</strong>venti un movimento ben definito alla<br />

fine degli anni 50 con la nascita dell’Associazione Americana <strong>di</strong> Psicologia Umanistica (AAHP) <strong>di</strong> cui<br />

Carl Rogers insieme a Maslow e Kelly fu uno dei principali fondatori.<br />

Secondo l’approccio umanistico le persone sono <strong>di</strong>namiche, attive e creative e non sono<br />

semplicemente reattive all’ambiente ma rispondono in modo intenzionale ai con<strong>di</strong>zionamenti<br />

genetici, biologici, psicologici e sociologici.<br />

Non si può parlare <strong>di</strong> <strong>Counseling</strong> senza citare Carl Rogers che gettò le basi della pr<strong>of</strong>essione<br />

secondo un approccio “non <strong>di</strong>rettivo” e “centrato sulla persona”. Secondo Rogers era<br />

fondamentale <strong>nel</strong>la relazione d’aiuto creare un clima <strong>di</strong> empatia e guardare al cliente come un<br />

essere umano proteso al progresso e per natura volto alla autorealizzazione.<br />

Per Rogers non è il problema o il <strong>di</strong>sagio ad essere centrale ma la persona , mette infatti<br />

l’in<strong>di</strong>viduo al centro del suo mondo.<br />

6


E il punto <strong>di</strong> vista del cliente <strong>di</strong>viene altrettanto importante <strong>di</strong> quello del counsellor e decisivo visto<br />

che si tratta <strong>di</strong> scelte che lo riguardano.<br />

Credo che il contributo <strong>di</strong> Rogers sia stato davvero enorme in termini <strong>di</strong> restituzione della <strong>di</strong>gnità<br />

alla persona e anche <strong>di</strong> rimando alla responsabilità personale in qualità <strong>di</strong> co-creatori della<br />

propria vita.<br />

Nascita della pr<strong>of</strong>essione Counselor<br />

Come abbiamo visto precedentemente la definizione della pr<strong>of</strong>essione del Counsellor può essere<br />

fatta risalire agli anni 30 negli Stati uniti come risposta al momento <strong>di</strong> crisi finanziaria e alle<br />

conseguenze sociali che la crisi economica aveva generato aveva provocato.<br />

Il primo libro che parla ufficialmente <strong>di</strong> <strong>Counseling</strong> fu pubblicato <strong>nel</strong> 1939 da Rollo May e intitolato<br />

“L’arte del Counselling” e il suo contributo fondamentale è la focalizzazione proprio sulla <strong>di</strong>gnità<br />

dell’essere umano attraverso una grande attenzione alle possibilità <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Per May, così come abbiamo visto anche in seguito per Rogers; la chiave del Counselling risiede<br />

<strong>nel</strong>l’empatia che definisce “uno stato <strong>di</strong> identificazione fra personalità molto pr<strong>of</strong>ondo, in cui una<br />

persona si sente dentro l’altra tanto da perdere temporaneamente la propria identità” (May,<br />

1991p.49) In sintesi, <strong>di</strong>ce che la personalità sana si manifesta in un in<strong>di</strong>viduo libero , socialmente<br />

integrato e psicologicamente consapevole, ovvero capace <strong>di</strong> gestire i propri conflitti interiori.<br />

L’autore ricorda che le personalita’ non equilibrate mostrano solitamente dei sintomi, come<br />

imbarazzo, timidezza, ritrosia, ansia, preoccupazioni continue, paura <strong>di</strong> fallire <strong>nel</strong> proprio lavoro,<br />

incapacita’ a concentrarsi. Queste personalita’ sono <strong>di</strong> solito in <strong>di</strong>saccordo con se stesse o anche<br />

mostrano veri e propri sintomi fisici. Il lavoro del counsellor è aiutare queste persone a<br />

riequilibrarsi, ridando loro la possibilita’ <strong>di</strong> crescere, svilupparsi, realizzare le proprie potenzialita’.<br />

E May inisite inoltre sull’importanza dell’empatia come essenziale <strong>nel</strong> lavoro <strong>di</strong> tutti coloro che<br />

esercitano un’influenza sugli altri; quin<strong>di</strong> me<strong>di</strong>ci, religiosi, insegnanti e pr<strong>of</strong>essionisti <strong>di</strong> vario<br />

genere.<br />

Precedentemente abbiamo visto come negli anni quaranta Rogers introduce poi il counselling<br />

all’interno dell’approccio umanistico come vera e propria alternativa alla psicoterapia.<br />

La parola stessa” Counselor” invece che “terapeuta” e “cliente “ invece <strong>di</strong> “paziente” ridefiniscono<br />

i ruoli e le posizioni all’interno della relazione che <strong>di</strong>venta <strong>di</strong> tipo paritario dove ognuno svolge il<br />

proprio ruolo.<br />

7


Origini della Terapia Familiare e della Sistemica<br />

L’approccio del counseling sistemico trae la sua origine dalla teoria generale dei sistemi che nasce<br />

come risposta alle nuove conoscenze che la biologia cominciò a sviluppare nei primi anni del XX<br />

secolo e che fecero nascere la scuola <strong>di</strong> pensiero organicistica che si opponeva a quella<br />

meccanicistica, caratteristica del XIX secolo. Il bi<strong>of</strong>isico von Bertanlaffy viene considerato il padre<br />

fondatore della TGS(teoria generale dei sistemi) introducendo per primo, <strong>nel</strong> 1968 pubblicò il suo<br />

volume principale, Teoria generale dei sistemi, <strong>nel</strong>la cui introduzione scrive:<br />

« Pensare in termini <strong>di</strong> sistemi gioca un ruolo dominante in un ampio intervallo <strong>di</strong> settori<br />

che va dalle imprese industriali e dagli armamenti sino ai temi più misteriosi della scienza pura… »<br />

e dove introduce per primo :<br />

• una visione olistica del mondo, dove tutte le parte sono connesse e interagenti<br />

• una visione ecologica che riconosce l’inter<strong>di</strong>pendenza e il fatto che come esseri viventi<br />

abbiamo un impatto e <strong>di</strong>pen<strong>di</strong>amo dalla Natura<br />

• una visione processuale che vede i sistemi in continuo <strong>di</strong>venire<br />

La visione <strong>di</strong> von Bertalanffy si allontana ra<strong>di</strong>calmente dalla visione meccanica classica <strong>di</strong> tipo<br />

analitico che non è assolutamente in grado <strong>di</strong> spiegare i fenomeni complessi della Natura.E’ il<br />

primo a parlare <strong>di</strong> visione olistica introducendo un nuovo para<strong>di</strong>gma che ribalta completamente la<br />

visione corrente lineare.<br />

La Cibernetica<br />

Norbert Wiener, matematico, filoso e scienziato con una grande passione per la biologia e lo<br />

stu<strong>di</strong>o dei sistemi viventi, <strong>nel</strong>la seconda metà degli anni Quaranta riprese il termine cibernetica,<br />

peraltro già utilizzato <strong>nel</strong> corso della storia della scienza, cercando un sostantivo appropriato per<br />

descrivere un nuovo campo <strong>di</strong> indagine: la scienza del controllo e della comunicazione <strong>nel</strong>l’animale<br />

e <strong>nel</strong>le macchine. (La parola greca kybernetike' techne significa infatti arte <strong>di</strong> pilotare, o scienza<br />

della guida delle navi.)<br />

La Cibernetica, nata all’interno della teoria dei sistemi, <strong>di</strong>viene presto un movimento intellettuale<br />

in<strong>di</strong>pendente <strong>di</strong>ventando un modo <strong>di</strong> pensare e <strong>di</strong> creare un <strong>di</strong>alogo tra <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scipline.<br />

Il movimento cibernetico ha inizio durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale quando stu<strong>di</strong>osi e scienziati<br />

avviano un <strong>di</strong>alogo multi<strong>di</strong>sciplinare e gettano le basi concettuali in una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci riunioni note<br />

8


come le conference della Macy Foundation <strong>di</strong> New York, sostenute dalla Josiah Macy Foundation e<br />

presieduta dal neur<strong>of</strong>isiologo Mc Culloch.<br />

La prima conferenza del 1946 segna perà una <strong>di</strong>stinzione tra due filoni conosciuti come la<br />

cibernetica <strong>di</strong> primo or<strong>di</strong>ne e quella <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne. Quin<strong>di</strong> fin dall’inizio <strong>nel</strong>la cibernetica<br />

coesistono due orientamenti, il primo centrato sull’ideazione <strong>di</strong> meccanismi automatici <strong>di</strong><br />

autoregolazione basati su feedback, dal quale sono nate applicazioni come i robot industriali, i<br />

piloti automatici ed i computer. Il secondo orientamento ha focalizzato la ricerca sulla conoscenza,<br />

a partire dai meccanismi che regolano tutti gli organismi biologici, analizzati in particolare da<br />

Maturana e Varela. Secondo la loro prospettiva un sistema biologico è autopoietico, cioè<br />

informazionalmente chiuso ed autonomo, e possiede la capacità <strong>di</strong> riorganizzarsi. Il suo<br />

comportamento è prodotto dalla relazione tra i <strong>di</strong>fferenti componenti del sistema, che reagisce<br />

quando è perturbato da stimoli ambientali. (Maturana e Varela, 1987).<br />

Heinz Von Foerster fondò la cibernetica <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne: mentre la cibernetica <strong>di</strong> primo or<strong>di</strong>ne<br />

stu<strong>di</strong>ava le modalità <strong>di</strong> funzionamento dei sistemi in sè, il passaggio alla cibernetica <strong>di</strong> 2° or<strong>di</strong>ne<br />

provoca un mutamento <strong>di</strong> prospettive; infatti, in qualsiasi campo <strong>di</strong> indagine concepito dall’uomo,<br />

sia esso astronomico, sociologico, biologico o psicologico, l’osservatore fa parte dell’universo<br />

stu<strong>di</strong>ato in quanto costruttore del campo <strong>di</strong> osservazione, che decide in cosa consiste il sistema<br />

osservato e ne traccia il confine rispetto all’ambiente. Così <strong>nel</strong>la teoria dei sistemi un sistema è<br />

considerato come possibile parte <strong>di</strong> un sistema più ampio, le cui parti possono essere, a loro volta,<br />

sistemi; qualsiasi sistema è contemporaneamente un sottosistema ed un sovrasistema.<br />

L’assunzione <strong>di</strong> quest’ottica <strong>di</strong> indagine mostra all’osservatore la relatività del proprio punto <strong>di</strong><br />

vista rispetto a tutti quelli possibili e l’impossibilità <strong>di</strong> eliminare i vincoli che l’essere un in<strong>di</strong>viduo<br />

biologico, psicologico e sociale pongono alle possibilità e capacità <strong>di</strong> osservazione .<br />

La cibernetica <strong>di</strong> secondo or<strong>di</strong>ne nasce invece con Heinz Von Foerster che 1949 si trasferì negli<br />

Stati Uniti.l punto <strong>di</strong> partenza della sua riflessione è come sia possibile la conoscenza del mondo<br />

che ci circonda, da cui deriva il problema se la nostra conoscenza ci mostri una realtà già esistente,<br />

in<strong>di</strong>pendente da noi; oppure se tale realtà sia una nostra costruzione. O, detto con le parole <strong>di</strong> von<br />

Foerster, "è il mondo la causa primaria e la mia esperienza ne è la conseguenza, o è la mia<br />

esperienza a essere causa primaria e il mondo la conseguenza?" Ovviamente Von Foerster<br />

sostiene la seconda ipotesi, ovvero che è la nostra esperienza a creare la realtà che<br />

sperimentiamo. Questo mutamento <strong>di</strong> prospettive provoca conseguenze imme<strong>di</strong>ate <strong>nel</strong> campo dei<br />

sistemi cibernetici, con il passaggio da una cibernetica <strong>di</strong> 1° or<strong>di</strong>ne, che stu<strong>di</strong>a le modalità <strong>di</strong><br />

funzionamento dei sistemi, considerati separati dall'osservatore, alla cibernetica <strong>di</strong> 2° or<strong>di</strong>ne, dove<br />

viene reintrodotto il ruolo dell'osservatore <strong>nel</strong>la costruzione della realtà osservata.<br />

In termini pratici ciò che afferma il costruttivismo <strong>di</strong> cui Von Foerster fa parte è che ogni elemento<br />

del sistema partecipa alla produzione del sistema stesso determinandone il significato.Inoltre il<br />

sistema si costruisce su una identità in continuo mutamento , pertanto non si può più parlare <strong>di</strong><br />

9


oggettività o soggettività, ma piuttosto <strong>di</strong> interazione tra “fuori” e “dentro” in un continuum che<br />

costruisce la realtà come noi la percepiamo.<br />

Questo è un concetto molto importante che ridefinisce la responsabilità personale come cocreatori<br />

della realtà che viviamo.<br />

Terapia Familiare : Sponda Ovest e Sponda Est degli Stai Uniti<br />

Sin dall’inizio della terapia familiare si sviluppare due approcci <strong>di</strong>versi che hanno dato vita a due<br />

filoni conosciuti come la “Sponda Ovest” e la “Sponda Est”, in base all’area geografica <strong>di</strong> sviluppo<br />

negli stati Uniti.<br />

La <strong>di</strong>stinzione è dovuta sia alle teorie <strong>di</strong> riferimento ma soprattutto sulla visione della relazione tra<br />

terapeuta e cliente , e tra terapeuta e famiglia.<br />

Sponda Est<br />

Della Sponda Est ricor<strong>di</strong>amo Nathan Ackerman, psichiatra, che <strong>nel</strong> 1958 fondo la prima clinica per<br />

la salute della famiglia, la Family Mental Healt Clinic , e inizia a svolgere la pratica con coppie e<br />

famiglie.Ackermn vede la famiglia come unità <strong>di</strong> base della società che ha il compito <strong>di</strong> fare da<br />

ponte tra la vita intrapsichica e la vita sociale e favorirne lo sviluppo.Come Terapeuta sceglie un<br />

ruolo accogliente e paterno, dove esprime le sue emozioni e comunica i no<strong>di</strong> che vede enrando<br />

anche in contrapposizione <strong>di</strong>ventando a tutti gli effetti quin<strong>di</strong> un terapeuta “attivo” e interventista<br />

in contrasto quin<strong>di</strong> con l’approccio psicoanalitico classico.<br />

Sempre della sponda est fa parte Salvador Minuchin che introduce negli anni sessanta il concetto<br />

<strong>di</strong> “contesto sociale” <strong>nel</strong>la terapia familiare. Minuchin lavora infatti moltissimo con le famiglie<br />

povere, emarginate e multiproblematiche che non arrivano ai servizi sociali e si occupa anche <strong>di</strong><br />

delinquenza giovanile.Sviluppa una teoria più sociologica che definirà <strong>nel</strong> suo famoso “Famiglie e<br />

terapia della Famiglia”(1981).<br />

Altro esponente della sponda Ovest è Murray Bowen che è una figura molto importante per il<br />

counselling perché realizza il genogramma , una tecnica utilizzata ancora oggi che permette<br />

all’operatore <strong>di</strong> comprendere il funzionamento del sistema familiare secondo l’ottica sistemica, e<br />

<strong>di</strong> valutare le connessioni da un punto <strong>di</strong> vista inter-generazionale.Il genogramma consiste <strong>nel</strong>la<br />

rappresentazione grafica della famiglia che viene costruita insieme all’operatore secondo le<br />

informazioni che il cliente fornisce: fissa i rapporti significativi ed intensi <strong>di</strong> una persona, e<br />

permette <strong>di</strong> interrogarsi sul senso <strong>di</strong> questi legami.La continuità <strong>di</strong> una famiglia, attraverso il<br />

tempo, trova una rappresentazione <strong>nel</strong>l’immagine dell’albero, che simboleggia, da un lato, il<br />

10


legame con il passato (le ra<strong>di</strong>ci) e con il futuro (i germogli), dall’altro, l’unità della base comune (il<br />

tronco) e la molteplicità dei rami che ne derivano.Il genogramma mette in evidenza le<br />

informazioni della famiglia, in modo da <strong>of</strong>frire una rapida visione <strong>di</strong> insieme delle complesse<br />

<strong>di</strong>namiche familiari.<br />

Sponda Ovest<br />

A <strong>di</strong>fferenza della sponda Est nei rappresentanti della Sponda Ovest non troviamo una formazione<br />

<strong>di</strong> tipo me<strong>di</strong>co psichiatrico ma piuttosto filos<strong>of</strong>ico e antropologico. Nell’approccio in<strong>di</strong>cato da<br />

questo filone si guarda all’uomo come un soggetto che può impiegare strategie <strong>di</strong>verse per<br />

ottenere degli obiettivi che non sono necessariamente predeterminati dal sesso o dal contesto<br />

sociale e familiare, ma <strong>di</strong>pendono dal proprio libero arbitrio.<br />

Tra gli esponenti della sponda Ovest troviamo l’antropologo Gregory Bateson. Bateson stu<strong>di</strong>a la<br />

vita umana all’interno <strong>di</strong> un pensiero ecologico complesso dove tutti gli oggetti e gli esseri umani<br />

dell’ambiente naturale formano una rete <strong>di</strong> fenomeni interconnessi e inter<strong>di</strong>pendenti.<br />

Celebre è la domanda che esprime chiaramente il suo approccio alla vita da <strong>di</strong>versi punti <strong>di</strong> vista,<br />

antropologico e anche filos<strong>of</strong>ico : “Quale struttura connette il granchio con l'aragosta, l'orchidea<br />

con la primula e tutti e quattro con me? E me con voi? E tutti e sei noi con l'ameba da una parte e<br />

con lo schiz<strong>of</strong>renico dall'altra?”(Bateson, Verso un’ecologia della mente).Il contributo <strong>di</strong> Bateson è<br />

stato enorme dando vita al famoso gruppo <strong>di</strong> “Palo Alto” composto da Don Jackson, Haley,<br />

Watzlawick , Weakland e Fisch che da vita al cosi detto “approccio strategico”.<br />

Approccio strategico e Terapia Breve<br />

Possiamo <strong>di</strong>re che la l’approccio strategico può essere considerato come una elaborazione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>versi approcci multi<strong>di</strong>sciplinari.Infatti il gruppo <strong>di</strong> Palo Alto è un gruppo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi eterogenei<br />

dove sono presenti antropologi come Bateson, esperti <strong>di</strong> comunicazione come Haley, chimici come<br />

Weakland e psichiatri come Fisch e Don Jackson.In collaborazione con Milton Erickson, maestro <strong>di</strong><br />

ipnoterapia, Bateson <strong>di</strong>ede vita ad un primo modello <strong>di</strong> terapia breve strategica che in seguito si<br />

<strong>di</strong>fferenzierà in tre filoni a seconda dell’accento posto dai vari rappresentanti. Nell’ottica<br />

dell’approccio strategico la psicoterapia <strong>di</strong>venta l’arte <strong>di</strong> sostituire una realtà con un’altra che si<br />

adatta meglio, <strong>di</strong>venta un modello semplice e breve che si focalizza sul il problema e sul sintomo<br />

portando l’attenzione al momento presente senza considerare il passato e il futuro<br />

“Strategico” vuol <strong>di</strong>re che gli obbiettivi sono il cambiamento e l’eliminazione dei sintomi e che gli<br />

interventi del terapeuta sono mirati a creare uno squilibrio che genererà il cambiamento.<br />

11


Virginia Satir<br />

Vorrei in questa tesi de<strong>di</strong>care uno spazio speciale a Virginia Satir, unica pioniera donna <strong>nel</strong>la<br />

terapia familiare, per il suo approcciocomunicativo-umanista che si <strong>di</strong>scosta un po’ da entrambi i<br />

filoni essendo molto intuitivo e centrato sulle emozioni. Virginia Satir era una social worker che<br />

già <strong>nel</strong> 1951 , in modo del tutto in<strong>di</strong>pendente, aveva iniziato ad incontrare le famiglie.<br />

Afferma infatti : “lavoravo con una visione sistemica molto prima <strong>di</strong> essermene formata una<br />

nozione , prima <strong>di</strong> averne sentito anche soltanto il nome.Poi, <strong>nel</strong> 1957 lessi l’articolo <strong>di</strong> Bateson ,<br />

jackson e altri “Toward a Theory <strong>of</strong> Schizophernia” , e cominciai a capire cosa stava<br />

succedendo”(Satir, 1977 pg.165)<br />

La sua prima seduta familiare avvenne in modo del tutto casuale essendo presente anche la<br />

mamma della ragazza che seguiva in terapia.Satir notò che grazie alla presenza della madre aveva<br />

potuto notare delle <strong>di</strong>namiche che non aveva mai visto durante le sedute singole con la ragazza.<br />

Successivamente invitò anche il padre e il fratello della ragazza e fu questo l’inizio <strong>di</strong> un lungo<br />

lavoro con famiglie <strong>di</strong> tutti i tipi.<br />

Poi , <strong>nel</strong> 1959, dopo aver visto più <strong>di</strong> 500 famiglie , si avvicina al gruppo <strong>di</strong> Palo Alto con il quale<br />

collaborerà per una decina <strong>di</strong> anni, iniziando poi ad allontanarsene. Ciò che la <strong>di</strong>fferenzia dal<br />

gruppo <strong>di</strong> Palo Alto è proprio la sua personalità espansiva, calda e affettuosa, ottimista ed<br />

entusiasta; preferiva la pratica clinica alle attività accademiche e aveva sviluppato un approccio<br />

sulle emozioni, sull’autostima e sulla crescita e lo sviluppo personale.<br />

Fondamentalmente Virgina Satir crede che l’amore e l’accettazione siano la chiave per aiutare le<br />

persone ad affrontare le proprie <strong>di</strong>fficoltà e per far emergere le proprie potenzialità.<br />

Credo sia fondamentale creare una cornice amorevole e <strong>di</strong> accettazione in qualsiasi tipo <strong>di</strong> terapia<br />

così come ho scritto <strong>nel</strong>l’introduzione <strong>di</strong> questa tesi citando la definizione che la terapeuta Leela<br />

Lovergarden da del counsellor, molto vicina alla visione <strong>di</strong> Virgina Satir.<br />

La famiglia è ,secondo Satir, il luogo essenziale <strong>di</strong> crescita delle potenzialità umane, poichè in essa<br />

si forma la persona <strong>nel</strong>la sua duplice <strong>di</strong>mensione in<strong>di</strong>viduale e sociale.Le famiglie sono le unità<br />

sociali <strong>di</strong> base, per cui, aiutandole a svilupparsi, si fa progre<strong>di</strong>re l'intera società.Secondo la Satir le<br />

conoscenze recenti della psicologia costituiscono una favolosa opportunità per l'umanità: grazie ad<br />

esse quest' ultima potrà entrare in una nuova fase più pacifica della sua storia, una fase in cui<br />

l'essere umano sarà più rispettato che in passato. Virginia Satir Muore all’età <strong>di</strong> 72 anni dopo 40<br />

anni <strong>di</strong> pratica con le famiglie che era riuscita a raggiungere grazie proprio al suo approccio chiaro,<br />

<strong>di</strong>retto e non tecnico .Con il suo messaggio <strong>di</strong> ottimismo e <strong>di</strong> fiducia <strong>nel</strong>la reale possibilità <strong>di</strong><br />

trasformazione dell’essere umano Virginia Satir ha toccato i cuori e le vite <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> persone<br />

<strong>nel</strong> corso della sua instancabile opera <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione in tutto il mondo.<br />

12


Origini Naturopatia<br />

In questa seconda parti della mia tesi vorrei introdurre la Naturopatia, un sistema ancora poco<br />

conosciuto in Italia. Il nostro or<strong>di</strong>namento non è ancora infatti giunto ad un riconoscimento e ad<br />

un inquadramento giuri<strong>di</strong>co del pr<strong>of</strong>essionista Naturopata che in altri paesi europei opera e gode<br />

invece <strong>di</strong> legittimazione legislativa da molti anni.<br />

Questa mancanza <strong>di</strong> regolazione fa si che molti italiani ignorino del tutto questa figura e spesso,<br />

coloro che ne hanno sentito parlare, tendono a confonderla con quella <strong>di</strong> “ciarlatani” senza <strong>di</strong>gnità<br />

pr<strong>of</strong>essionale, come purtroppo <strong>di</strong> vede spesso nei vari programmi televisivi <strong>di</strong> cronaca.<br />

Ovviamente tutta questa <strong>di</strong>sinformazione crea un alone <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffidenza intorno ai Naturopati dalla<br />

quale derivano conseguenze spiacevoli, da una parte i loro suggerimenti rimangono sconosciuti a<br />

molti che ne avrebbero invece bisogno e dall’altra parte vengono invece spesso accusati <strong>di</strong><br />

esercizio abusivo della pr<strong>of</strong>essione me<strong>di</strong>ca anche se non compiono atti tipici del me<strong>di</strong>co.<br />

Cos’è la Naturopatia?<br />

La Naturopatia è nata dalle me<strong>di</strong>cine alternative del XVIII e del XIX secolo, ma le sue ra<strong>di</strong>ci<br />

filos<strong>of</strong>iche risalgono alla scuola <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> Ippocrate (attorno al 400 a.C.).<br />

I popoli preistorici credevano che la malattia fosse causata da forze magiche o sovrannaturali<br />

come i <strong>di</strong>avoli o gli dei irati.Ippocrate, rompendo con queste credenze superstiziose, <strong>di</strong>venne il<br />

primo me<strong>di</strong>co naturalista della storia.<br />

I me<strong>di</strong>ci sostenitori del sistema curativo <strong>di</strong> Ippocrate ritenevano che tutto, in natura, avesse un<br />

fondamento razionale; pertanto il ruolo del me<strong>di</strong>co era quello <strong>di</strong> capire e <strong>di</strong> seguire le leggi<br />

dell`universo intellegibile.<br />

Consideravano la malattia come un effetto e ne cercavano la causa nei fenomeni naturali:<br />

<strong>nel</strong>l`acqua, <strong>nel</strong>l`aria, <strong>nel</strong> cibo etc.<br />

Utilizzarono l`espressione "vis me<strong>di</strong>catrix naturae", il potere curativo della natura, per in<strong>di</strong>care la<br />

capacità del corpo <strong>di</strong> guarire se stesso.<br />

Oggi la naturopatia ,o terapia naturale, rappresenta sia uno stile <strong>di</strong> vita sia un modo <strong>di</strong> concepire<br />

lo stare bene in cui vengono impiegati vari mezzi naturali <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> trattamento dei<br />

13


<strong>di</strong>sequilibri fisici ed emozionali dell`uomo. Le prime meto<strong>di</strong>che <strong>di</strong> cura associate con il termine<br />

naturopatia implicavano una combinazione <strong>di</strong> igiene e <strong>di</strong> idroterapia. Il termine in sè venne<br />

coniato <strong>nel</strong> 1895 dal dottor John Scheel <strong>di</strong> New York per descrivere i suoi meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> cura, ma<br />

esistevano già dei precursori <strong>di</strong> queste concezioni <strong>nel</strong>la storia della terapia naturale, sia in America<br />

sia <strong>nel</strong> cuore dell`Europa austro-germanica.<br />

Bene<strong>di</strong>ct Lust cominciò ad utilizzare il termine "naturopatia" <strong>nel</strong> 1902 per definire la raccolta <strong>di</strong><br />

teorie della terapia naturale che, secondo lui, avrebbero rappresentato il futuro ambito della<br />

me<strong>di</strong>cina naturale e che comprendeva la <strong>di</strong>etetica, fitoterapia, omeopatia, manipolazione<br />

vertebrale, ginnastica correttiva, idroterapia, elettroterapia, riduzione dello stress e terapia<br />

naturale.<br />

In una delle sue molte pubblicazioni: "The principles aim and program <strong>of</strong> the nature cure" così<br />

descriveva la naturopatia: "Il sistema curativo naturale si basa su un ritorno alla natura me<strong>di</strong>ante<br />

un`alimentazione equilibrata, la respirazione, l`esercizio fisico, i bagni e l`utilizzo <strong>di</strong> varie tecniche<br />

energetiche per eliminare le sostanze tossiche dall`organismo, aiutando in tal modo il paziente ad<br />

ottenere uno stato <strong>di</strong> salute adeguato".<br />

Essenzialmente la Naturopatia è una <strong>di</strong>sciplina che mette in risalto il mantenimento dello stato <strong>di</strong><br />

salute e la prevenzione delle malattie in contrasto con l`attuale sistema improntato alla cura della<br />

malattia dove oggetto d’intervento è Il sintomo ma non la causa.<br />

Possiamo facilmente notare come “ l`occidentale me<strong>di</strong>o” ha uno stile <strong>di</strong> vita poco salutare e<br />

favorevole quin<strong>di</strong> all`insorgere delle malattie, ma gli strumenti che possiede un me<strong>di</strong>co<br />

tra<strong>di</strong>zionale, quali i farmaci e la chirurgia, non affrontano mai questo fattore pre<strong>di</strong>sponente.<br />

Benchè efficaci, quando applicati appropriatamente, i farmaci e la chirurgia hanno spesso troppi<br />

effetti collaterali per poter essere utilizzati <strong>nel</strong> trattamento <strong>di</strong> molti <strong>di</strong>sturbi allo sta<strong>di</strong>o iniziale,<br />

<strong>di</strong>ffusi e ricorrenti.<br />

Al contrario il naturopata è abituato a scoprire la causa dell`origine anzichè curare solo i sintomi.<br />

Non si aspetta che la malattia si manifesti ma lavora sul “terreno personale” , valutando quin<strong>di</strong> le<br />

aree che hanno bisogno <strong>di</strong> più attenzione mettendo in atto le opportune misure <strong>di</strong> prevenzione.<br />

Fondamentale, <strong>nel</strong>la pratica della naturopatia , è una pr<strong>of</strong>onda fiducia <strong>nel</strong>la capacità del corpo <strong>di</strong><br />

curare se stesso , purchè gli venga data la giusta opportunità.<br />

14


Questo approccio al benessere è esattamente lo stesso teorizzato da Maslow, Rogers e anche<br />

May, <strong>nel</strong>l’utilizzo dello strumento del counseling, ovvero la fiducia <strong>nel</strong>la capacità dell’uomo <strong>di</strong><br />

autoregolazione e autorealizzazione del proprio potenziale.<br />

Ovviamente questa filos<strong>of</strong>ia ha dei limiti e ci sono alcune volte in cui il corpo ha bisogno <strong>di</strong><br />

qualcosa <strong>di</strong> più <strong>di</strong> un semplice aiuto per mantenere il normale equilibrio fisiologico. Lo scopo del<br />

naturopata in queste situazioni è quello <strong>di</strong> ricorrere all`intervento meno invasivo per ottenere<br />

l`effetto necessario.<br />

Dal tempo <strong>di</strong> Bene<strong>di</strong>ct Lust Naturopatia ha continuato a progre<strong>di</strong>re ma i principi sono tuttora gli<br />

stessi: educare il cliente alle regole <strong>di</strong> una vita sana, supportare la capacità del corpo <strong>di</strong> rigenerarsi<br />

e utilizzare terapie naturali e non tossiche.<br />

La chiave del successo dei trattamenti naturopatici è l`alto livello <strong>di</strong> partecipazione attiva dei<br />

pazienti al loro stesso processo <strong>di</strong> guarigione. La naturopatia è vitalistica <strong>nel</strong> suo approccio vale a<br />

<strong>di</strong>re che considera la vita molto più bella della semplice somma <strong>di</strong> processi biochimici e ritiene che<br />

il corpo abbia una intelligenza innata che tende sempre alla salute.<br />

Il vitalismo sostiene che i sintomi che si accompagnano alla malattia non sono causati<br />

<strong>di</strong>rettamente dagli agenti patogeni, per es. i batteri; sono piuttosto il risultato della risposta o<br />

reazione dell`organismo all`agente e il tentativo dell`organismo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi e <strong>di</strong> guarire se stesso.<br />

I sintomi quin<strong>di</strong> fanno parte <strong>di</strong> un fenomeno strutturale che è la scelta migliore che l`organismo<br />

può effettuare date le circostanze.<br />

In questa struttura il ruolo del terapeuta è quello <strong>di</strong> aiutare il corpo <strong>nel</strong>lo sforzo che sta<br />

compiendo, non quello <strong>di</strong> impadronirsi delle funzioni dell`organismo.<br />

La salute non è considerata solo ed unicamente come l`assenza <strong>di</strong> malattia; ma uno stato <strong>di</strong>namico<br />

vitale che permette ad una persona <strong>di</strong> stare bene in una ampia gamma <strong>di</strong> ambienti e <strong>di</strong><br />

sollecitazioni e <strong>di</strong> adattarvisi.<br />

E questo concetto ci riporta alla definizione che Maslow da della persona “sana”, che non è un<br />

semplice “adattato” alla società ma piuttosto colui che giunge alla piena realizzazione e sviluppo<br />

delle proprie potenzialità.<br />

Le persone che sono soggette ad esempio a raffreddarsi frequentemente non sono in salute solo<br />

quando non hanno i sintomi: possono essere considerate in salute solo quando cessano <strong>di</strong> essere<br />

eccessivamente vulnerabili all`infezione.<br />

La salute e la malattia possono essere considerate come punti <strong>di</strong> una stessa linea continua con la<br />

morte ad una estremità e la funzionalità ottimale dall`altra.<br />

15


A mano a mano che una persona me<strong>di</strong>a trascorre la propria vita si allontana dalla funzionalità<br />

ottimale e va inesorabilmente incontro ad una <strong>di</strong>sfunzionalità sempre maggiore. Anche se un<br />

simile deterioramento viene considerato <strong>nel</strong>la nostra società come una normale conseguenza<br />

dell`età, ciò non succede agli animali in natura o a quei pochi fortunati che vivono in un ambiente<br />

ottimale privo <strong>di</strong> inquinamento con un basso livello <strong>di</strong> stress ed una attività fisica regolare ed una<br />

alimentazione naturale. Certo la morte è inevitabile ma non lo è la progressiva invali<strong>di</strong>tà.<br />

L`approccio Naturopatico<br />

L`approccio del naturopata è duplice : aiutare i clienti a curare se stessi ed appr<strong>of</strong>ittare della<br />

circostanza per guidare ed educare il cliente ad adottare uno stile <strong>di</strong> vita più salutare.<br />

Una prima consultazione richiede <strong>di</strong> norma da una a due ore. Lo scopo è quello <strong>di</strong> apprendere il<br />

più possibile dal cliente sia sotto l`aspetto fisico che psicologico <strong>di</strong> modo da stabilire un percorso<br />

assolutamente personalizzato per mantenimento o il rafforzamento della salute e che possa anche<br />

fungere da supporto alle eventuali terapie me<strong>di</strong>cinali in corso.<br />

Di nuovo ve<strong>di</strong>amo come è importante creare un rapporto empatico con il cliente, come<br />

evidenziato anche da Carl Rogers per creare un clima collaborativo e <strong>di</strong> fiducia.<br />

Avendo a <strong>di</strong>sposizione molti strumenti sarà poi necessario decidere che tipo d’intervento attuare e<br />

con quali tecniche , imprescin<strong>di</strong>bile rimane comunque una particolare attenzione all’alimentazione<br />

e una revisione delle abitu<strong>di</strong>ni alimentari, ricordandoci che siamo ciò che mangiamo.<br />

A questo punto vorrei introdurre quella che ,tra le tante tecniche stu<strong>di</strong>ate <strong>nel</strong>la mia formazione<br />

come Naturopata pr<strong>of</strong>essionista , si sposa molto efficacemente con il counseling secondo il mio<br />

punto <strong>di</strong> vista; la Floriterapia.<br />

16


<strong>Fiori</strong> <strong>di</strong> <strong>Bach</strong><br />

Devo ammettere che il sistema dei fiori del Dott.<strong>Bach</strong> sono stati per me una vera e propria guida<br />

verso la riscoperta <strong>di</strong> me stessa e delle mie risorse per uscire da un lungo periodo <strong>di</strong> s<strong>of</strong>ferenza e<br />

depressione.<br />

Inizialmente ero molto scettica sull’uso dei fiori perché mi sembravano un ritrovato “New Age”<br />

vista l’ampia <strong>di</strong>ffusione in ogni libreria <strong>di</strong> decine e decine <strong>di</strong> pubblicazioni sull’argomento e quin<strong>di</strong><br />

ne sono rimasta sempre lontana , pur essendo una persona <strong>di</strong> natura curiosa e una grande lettrice.<br />

L’incontro con questo meraviglioso sistema è avvenuto grazie ad una mia carissima amica, me<strong>di</strong>co<br />

omeopata, che per aiutarmi a superare gli attacchi <strong>di</strong> panico mi prescrisse appunto l’assunzione<br />

dei <strong>Fiori</strong> <strong>di</strong> <strong>Bach</strong>. Dopo pochissimo tempo , e senza l’uso <strong>di</strong> nessuna delle me<strong>di</strong>cine che il mio<br />

me<strong>di</strong>co mi aveva consigliato per “guarire”; gli attacchi <strong>di</strong> panico hanno cominciato a <strong>di</strong>minuire fino<br />

a sparire del tutto ed essere oggi solo un ricordo del passato.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o dei fiori <strong>di</strong> <strong>Bach</strong> è stata parte della formazione dell’Accademia <strong>di</strong> Naturopatia che ho<br />

frequentato ma per appr<strong>of</strong>on<strong>di</strong>rne la conoscenza ho deciso <strong>di</strong> andare a stu<strong>di</strong>are al <strong>Bach</strong> Centre <strong>di</strong><br />

Sotwell, in Inghilterra dove si tengono i tre livelli per <strong>di</strong>ventare Practioner iscritto all’albo mon<strong>di</strong>ale<br />

riconosciuto dalla <strong>Bach</strong> Foundation.<br />

Il <strong>Bach</strong> Centre è un posto magico, dove regna e si respira ancora la semplicità del Sistema che<br />

viene appunto trasmesso secondo gli insegnamenti del dott.<strong>Bach</strong>.<br />

Il dr. <strong>Bach</strong> voleva infatti che i suoi rime<strong>di</strong> fossero così semplici da usare che chiunque potesse<br />

essere in grado <strong>di</strong> sceglierli e prenderli senza l’ausilio <strong>di</strong> una consulenza pr<strong>of</strong>essionale e senza aver<br />

bisogno <strong>di</strong> alcuna tecnica speciale ed è appunto questo è il motivo per cui il metodo puro e<br />

semplice così come è stato creato è ancora il solo usato dal <strong>Bach</strong> Centre e dai Consulenti<br />

certificati.<br />

I <strong>Fiori</strong> <strong>di</strong> <strong>Bach</strong> esplicano la loro azione riequilibrando le emozioni e ciò che li rende una tecnica<br />

olistica è la visione del cliente come un in<strong>di</strong>viduo completo e non solo come corpo fisico con dei<br />

sintomi e soprattutto unico <strong>nel</strong>l’espressione della sua essenza. Persone affette da identici<br />

problemi fisici, reagiscono e vivono infatti il <strong>di</strong>sagio in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, con emozioni e sentimenti<br />

<strong>di</strong>fferenti. L’attenzione è quin<strong>di</strong> rivolta allo stato emozionale manifestato dalla persona e non ai<br />

sintomi fisici, e in base a questo si trova il fiore adatto.<br />

La possibilità che questo riequilibrio giovi anche al corpo fisico non viene presa in considerazione,<br />

ovvero non esistono fiori per il mal <strong>di</strong> testa o i dolori mestruali come invece vengono, purtroppo, a<br />

volte presentati i fiori <strong>di</strong> <strong>Bach</strong>.Anche se è comunque vero che recenti ricerche scientifiche relative<br />

ai legami tra le emozioni e il sistema immunitario (Psiconeuroimmunologia) supportano il punto <strong>di</strong><br />

17


vista secondo il quale la salute fisica e il benessere emozionale sono strettamene correlati.Questa<br />

era proprio l'innovativa prospettiva del Dr. <strong>Bach</strong> secondo cui, a prescindere dalle <strong>di</strong>fficoltà fisiche<br />

<strong>di</strong> tipo organico o funzionale, la causa prima va ricercata in uno stato emozionale alterato.Il ricorso<br />

ai <strong>Fiori</strong> <strong>di</strong> <strong>Bach</strong> non aiuta la persona a reprimere gli atteggiamenti negativi, bensì a trasformare<br />

questi ultimi <strong>nel</strong> loro lato positivo stimolando il potenziale <strong>di</strong> autoguarigione personale.<br />

Ed è proprio <strong>nel</strong>la visione “olistica “ della persona che i fiori <strong>di</strong> <strong>Bach</strong> sono un valido aiuto <strong>nel</strong>la<br />

pratica del <strong>Counseling</strong>, perché entrambi focalizzano sempre e comunque sulle risorse della<br />

persona mettendo in luce gli aspetti positivi e creativi che rappresentano l’altra faccia <strong>di</strong> ciò che<br />

viene riferito e vissuto come un <strong>di</strong>sagio, riportando equilibrio all’interno del sistema .<br />

Durante la formazione al <strong>Bach</strong> Centre è stato chiaro come , proprio come <strong>nel</strong>la formazione <strong>di</strong><br />

<strong>Counseling</strong>, il ruolo dell’operatore è fondamentalmente quello <strong>di</strong> prestare ascolto e rimanere<br />

<strong>di</strong>sponibili con una mente aperta e non giu<strong>di</strong>cante per poter davvero essere d’aiuto. A questo<br />

proposito Rollo May ,<strong>nel</strong> suo libro “L’arte del <strong>Counseling</strong>”, afferma :<br />

“ In quanto Counselor noi siamo tenuti a sviluppare la nostra capacità <strong>di</strong> empatia .Ciò comporta<br />

imparare a rilassarsi mentalmente , spiritualmente , e anche fisicamente, imparare ad<br />

abbandonare il proprio sé all’altro e , in questo processo essere <strong>di</strong>sposti a venire trasformati.Si<br />

tratta <strong>di</strong> morire a se stessi per vivere con gli altri.E’ la grande rinuncia al proprio sé, la per<strong>di</strong>ta<br />

temporanea della propria personalità, per ritrovarla. Infinitamente più ricca , <strong>nel</strong>l’altro.”(pag.63)<br />

Lo sviluppo <strong>di</strong> queste abilità accade grazie ad un lavoro continuo <strong>di</strong> crescita e trasformazione<br />

personale, coltivando lo spazio interiore <strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione come risorsa imprescin<strong>di</strong>bile.<br />

Crab Apple<br />

Clematis<br />

18


Conclusione<br />

Dopo aver illustrato <strong>di</strong>versi approcci al benessere fisico ed emozionale della persona , vorrei<br />

concludere la mia tesi con le parole del Maestro Illuminato Osho. In questo estratto Osho parla<br />

della terapia, cosa che non ci riguarda come counselor; ma al <strong>di</strong> là della parola tecnica ciò che è<br />

importante è l’approccio che si ha in qualsiasi relazione d’aiuto.<br />

In questo brano , tratto da un <strong>di</strong>scorso del 1975, Osho definisce chiaramente alcuni dei concetti<br />

già presentati <strong>nel</strong>la tesi e fondamentali <strong>nel</strong> rapporto con l’altro in genere ,e con un cliente che<br />

richiede il nostro aiuto , in particolare :<br />

<br />

<br />

<br />

l’amore e la me<strong>di</strong>tazione come presupposti in<strong>di</strong>spensabili in una relazione d’aiuto<br />

il riconoscere la bellezza e la <strong>di</strong>vinità <strong>nel</strong>l’altro che ci consente <strong>di</strong> vederlo <strong>nel</strong>la sua<br />

interezza e complessità.<br />

l’ascolto amorevole che permette alla fusione <strong>di</strong> accadere , quella che Rollo May definiva<br />

“empatia” ; porta alla trasformazione <strong>di</strong> entrambe le parti coinvolte .Jung aveva espresso lo<br />

stesso concetto <strong>di</strong>cendo : “ l’incontro <strong>di</strong> due persone è come il contatto <strong>di</strong> due sostanze4<br />

chimiche; se accade qualche reazione, entrambe vengono trasformate”.(Introduzione alla<br />

psicoanalisi,pag.442)<br />

“La terapia è fondamentalmente me<strong>di</strong>tazione e amore, perché senza amore e me<strong>di</strong>tazione non è<br />

possibile la guarigione. Quando il terapista ed il paziente nono sono due , quando il terapista non è<br />

soltanto un terapista e quando il paziente non è più paziente , ma sorge una pr<strong>of</strong>onda relazione a<br />

due, dove il terapista non sta cercando <strong>di</strong> trattare la persona , quando il paziente non guarda al<br />

terapista come separato da sé stesso-in quei rari momenti, la terapia accade.<br />

Quando il terapista ha <strong>di</strong>menticato la sua conoscenza, e quando il paziente ha <strong>di</strong>menticato il suo<br />

<strong>di</strong>sagio, e c’è un <strong>di</strong>alogo, un <strong>di</strong>alogo tra due esseri …in quel momento , tra i due, la guarigione<br />

accade.E se accade, il terapista saprà sempre che ha soltanto funzionato come un veicolo per la<br />

forza <strong>di</strong>vina, per la guarigione <strong>di</strong>vina. Sarà tanto grato all’esperienza quanto il paziente.Difatti ne<br />

trae beneficio quanto il paziente.<br />

Quando tratti una persona come un paziente , lo tratti come se fosse una macchina.Proprio come<br />

un meccanico che cerca <strong>di</strong> cambiare , <strong>di</strong> aggiustare un meccanismo, <strong>di</strong> metterlo a posto; allora il<br />

terapista è un esperto . attaccato alla conoscenza della sua testa. Proprio questo modo <strong>di</strong><br />

guardare il paziente e vederlo come un oggetto, crea una resistenza <strong>nel</strong> paziente, si sente ferito.<br />

19


Hai mai notato? Ci sono solo pochi dottori dai quali non ti senti umiliato, con in quali non ti senti<br />

trattato come se fossi un oggetto, con cui avverti un pr<strong>of</strong>ondo rispetto verso <strong>di</strong> te, che sei preso<br />

come una persona , non come un meccanismo. E quando si tratta <strong>di</strong> psicoterapia questo accade<br />

ancora <strong>di</strong> più. Uno psicoterapista deve <strong>di</strong>menticare tutto ciò che conosce. Nel momento, deve<br />

<strong>di</strong>ventare amore, un amore fluente. Nel momento deve accettare l’umanità dell’altro, la<br />

soggettività dell’altro (…)Quando l’amore fluisce e il terapista ascolta il paziente con grande<br />

attenzione , e il paziente a sua volta cerca <strong>di</strong> ascoltare il proprio essere interiore , il suo inconscio<br />

che gli parla , quando questi ascolti accadono, man mano, in questo ascolto pr<strong>of</strong>ondo non ci sono<br />

più due persone”<br />

Osho, “Come follow to you” vol.4.cap 4.<br />

24 Dec 1975<br />

20


In<strong>di</strong>ce<br />

Introduzione 1<br />

Naturopata e Counselor 3<br />

Origine del <strong>Counseling</strong>-Background Sociale 5<br />

Nascita della pr<strong>of</strong>essione Counselor 7<br />

Origine della Terapia Familiare Sistemica 8<br />

Terapia familiare :Sponda Ovest e sponda Est degli Stati Uniti 10<br />

Virginia Satir 12<br />

Origini Naturopatia 13<br />

Cos’è la Naturopatia? 13<br />

L’approccio Naturopatico 16<br />

<strong>Fiori</strong> Di <strong>Bach</strong> 17<br />

Conclusione 19<br />

21


Bibliografia<br />

“Verso una psicologia dell’essere” Maslow Abraham H, 1971 Ed.Astrolabio Ubal<strong>di</strong>ni<br />

“Il <strong>Counseling</strong> Sistemico Pluralista”Cecilia Aldestein, 2009 Ed.Erickson<br />

“Handbook <strong>of</strong> the <strong>Bach</strong> Flower Reme<strong>di</strong>es” , Philip M.Chancellor,1980 Ed.Vermilion<br />

“L’arte del Counselling” Rollo May , 1989 Ed.Astrolabio Ubal<strong>di</strong>ni<br />

“Change: Le tattiche del cambiamento” , Weakland-Fisch-Segal, 1982 Ed.Astrolabio<br />

“La pragmatica della comunicazione umana” Watzlawick-Beavin-Jackson , 1967 Ed.Astrolabio<br />

22

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