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Relazione al Parlamento anno 2000 su Handicap e scuola

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egola dell’organico 1:138 e i concorsi appena terminati (con la nomina trienn<strong>al</strong>e in una sede) non h<strong>anno</strong><br />

ancora dato del tutto i frutti sperati <strong>su</strong>lla stabilità dei docenti.<br />

Servono più flessibilità contrattu<strong>al</strong>i che garantiscano meglio la continuità profession<strong>al</strong>e.<br />

‣ Rapporti complessi con il territorio. L’an<strong>al</strong>isi del rapporto tra la <strong>scuola</strong> e la famiglia è, nel complesso,<br />

discreta, se non buona, anche se spesso i genitori sono intesi come controparte piuttosto che partner<br />

educativi. Più complesso è il rapporto con i servizi sociosanitari del territorio. Ri<strong>su</strong>lta con particolare<br />

evidenza una forte differenziazione della qu<strong>al</strong>ità e quantità del servizio tra regioni del nord e regioni del<br />

<strong>su</strong>d, ma è univers<strong>al</strong>mente diffuso un m<strong>al</strong>essere di relazioni: sono maggiormente presenti relazioni<br />

contrattu<strong>al</strong>istiche e di controparte piuttosto che di concertazione e di integrazione.<br />

‣ Il problema psicologico. Le preoccupazioni maggiori sono presenti nei confronti degli <strong>al</strong>unni con<br />

sindromi di carattere relazion<strong>al</strong>e, cognitivo e psicologico. E’ il settore che occupa circa l’ 85% degli <strong>al</strong>unni<br />

certificati, è ovviamente molto vario e complesso, ma il carattere di forte diversità relazion<strong>al</strong>e di molti<br />

<strong>al</strong>unni (in particolare gli psicotici) segn<strong>al</strong>a i punti di maggiore crisi. Sembra questo preoccupare la <strong>scuola</strong><br />

di più dei cosiddetti gravissimi, che spesso h<strong>anno</strong> <strong>su</strong>pporti assistenzi<strong>al</strong>i che aiutano la <strong>scuola</strong><br />

nell’accoglienza della persona. Spesso la disabilità psicologica è vicina <strong>al</strong> disagio soci<strong>al</strong>e (vedi anche sotto<br />

la questione delle certificazioni), in molti casi coincide per via di diversissimi comportamenti dei servizi<br />

<strong>su</strong>lle certificazioni, è per due terzi maschile. Le scuole più capaci di accogliere il disagio soci<strong>al</strong>e sono<br />

anche quelle più capaci di rispondere <strong>al</strong>le disabilità psicologiche.<br />

Il primo monitoraggio ha già offerto un panorama di questioni <strong>su</strong>lle qu<strong>al</strong>i il Monitoraggio 2001 già in corso<br />

approfondirà le questioni, in particolare quelle connesse <strong>al</strong>la individu<strong>al</strong>izzazione didattica e <strong>al</strong>la relazione con il<br />

territorio. A t<strong>al</strong>e proposito, si è implementato di L. 200.000.000 il finanziamento per le azioni di monitoraggio,<br />

<strong>al</strong> fine di sviluppare ulteriormente la conoscenza di ciò che accade davvero nelle scuole in relazione<br />

<strong>al</strong>l’integrazione scolastica degli <strong>al</strong>unni in situazione di handicap.<br />

Merita sottolineare, in ogni caso, che il monitoraggio dell’autonomia è lo strumento ide<strong>al</strong>e per svolgere, <strong>al</strong> <strong>su</strong>o<br />

interno, anche un monitoraggio ad hoc <strong>su</strong>ll’integrazione scolastica. Infatti è studiando la <strong>scuola</strong> come insieme<br />

che è più facile cogliere il clima effettivo, le relazioni concrete, i processi in atto.<br />

Il monitoraggio effettuato rappresenta un utile <strong>su</strong>pporto <strong>al</strong>le scuole per la loro autov<strong>al</strong>utazione e un importante<br />

<strong>su</strong>pporto <strong>al</strong>le decisioni a tutti i livelli, nazion<strong>al</strong>e e loc<strong>al</strong>e, dell’amministrazione della <strong>scuola</strong>.<br />

1.4 La riorganizzazione dei servizi territori<strong>al</strong>i e i Glip<br />

L’esperienza dei Gruppi di lavoro interistituzion<strong>al</strong>i per l’integrazione scolastica (Glip) è giunta, ormai, ad una<br />

svolta irreversibile. Questa svolta è derivata:<br />

- d<strong>al</strong>la maturazione avvenuta <strong>su</strong>i pregi e le contraddizioni di questo tipo di struttura di servizio<br />

- d<strong>al</strong>le esigenze date d<strong>al</strong> nuovo regime dell’autonomia e d<strong>al</strong>la riforma del Ministero<br />

- d<strong>al</strong>le nuove responsabilità affidate agli enti loc<strong>al</strong>i da parte del Decreto 112/98<br />

- d<strong>al</strong>la recente Legge quadro <strong>su</strong>i servizi integrati 328/<strong>2000</strong>.<br />

In questo periodo, i numerosi incontri di lavoro interregion<strong>al</strong>i h<strong>anno</strong> permesso di sviluppare sia una franca<br />

an<strong>al</strong>isi del lavoro svolto sia la proposizione di <strong>al</strong>cuni scenari di lavoro da offrire per il cambiamento delle attu<strong>al</strong>i<br />

strutture.<br />

• I Glip: dagli accordi di programma <strong>al</strong>la concertazione e <strong>al</strong>l’autonomia<br />

L’esperienza dei Glip è stata la prima in assoluto come presenza integrata di rappresentanti di diversi enti<br />

territori<strong>al</strong>i nei confronti di un tema specifico. H<strong>anno</strong>, quindi, anticipato tutte le tematiche di concertazione<br />

interistituzion<strong>al</strong>e oggi diffuse.<br />

Come noto, il Glip è composto sia da person<strong>al</strong>e della <strong>scuola</strong> e dei provveditorati, sia da rappresentanti delle<br />

associazioni delle famiglie, sia da rappresentanti degli enti loc<strong>al</strong>i e socio-sanitari. La funzione è propositiva,<br />

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