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Conclusioni: I disturbi di «Turning» sono frequenti nei soggetti con Malattia di Parkinson di grado lieve‐moderata anche in assenza di alterazioni significative del cammino rettilineo. Tali disturbi possono alterare in modo peculiare i parametri spazio‐temporali del cammino in relazione a diverse condizioni sperimentali. Il sistema G‐WALK si rivelato essere uno strumento sensibile per la rilevazione dei disturbi di turning anche in fasi molto precoci della malattia, laddove altri test clinici o strumentali non sono in grado di indagare questo aspetto. 4
INTRODUZIONE La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa e progressiva con esordio tra i 50 e i 70 anni d’età che colpisce più i maschi delle femmine e che porta ad una invalidità importante in grado di compromettere le normali attività di vita quotidiana. È risaputo che la malattia è determinata da un substrato genetico sul quale vanno ad agire molti fattori di varia natura. Alla base della malattia vi è una degenerazione a livello dei Gangli della base, in particolare dei circuiti dopaminergici nigrostriatali, che provoca un’ipoattivazione della via diretta e la costante attivazione della via indiretta: il risultato di tali alterazioni sono la bradicinesia e l’acinesia. Inizialmente la patologia era stata definita “paralisi agitante” in quanto erano presi in considerazione i sintomi più eclatanti quali il tremore e la riduzione della forza muscolare; con l’approfondimento dello studio di questa malattia ci si è resi conto che i primi segni rilevabili nei malati sono la rigidità e la lentezza dei movimenti. Nello studio di Gelb (Gelb et al., 1999) gli Autori hanno definito quali sono i criteri per una corretta diagnosi della Malattia di Parkinson. Essi hanno individuato una tetrade di segni cardinali che sono: rigidità, bradicinesia, instabilità posturale e tremore. Ad essi si associano anche sintomi e segni non motori quali: demenza, depressione, psicosi, disfunzioni autonomiche e anormalità del sistema oculomotore. Secondo Gelb e collaboratori per una corretta diagnosi non sono sufficienti solo i segni e sintomi clinici, ma è necessario rifarsi anche al neuroimaging grazie al quale siamo in grado di distinguere la Malattia di Parkinson da parkinsonismi secondari di altra natura; infine per avere una diagnosi di certezza sarebbe opportuno ricorrere all’autopsia post‐mortem. Gli Autori hanno anche definito 5
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