VII. Festival internazionale di narrazione

VII. Festival internazionale di narrazione
Arzo, Besazio, Meride,Tremona
Racconti di qui e d’altrove
1-2-3 settembre 2006 ad Arzo
www.festivaldinarrazione.ch
Associazione Giullari di Gulliver • www.giullari.ch
Associazione Cultura Popolare • www.acpnet.org

iglietti biglietti biglietti
sommario sommario so
Giornaliera
(spettacoli diurni e preserali)*
da 3 a 5 anni gratis
da 6 a 17 anni fr. 5.-
da 18 anni fr. 10.-
Spettacoli serali
CHF 25.-
CHF 20.- con tessera “Amico/a del Festival”
Tessera di sostenitore e amico del Festival
fr. 30.-
Ingresso gratuito a tutti gli spettacoli diurni e preserali*
Riduzione sui biglietti degli spettacoli serali CHF 20.- invece di CHF 25.-
La tessera si può acquistare presso le casse del Festival o richiedere alla segreteria dell’ACP di Balerna
(telefono: +41(0)91 683 50 30)
Prevendita biglietti
Libreria Fantàsia - Balerna
Libreria dei Ragazzi - Mendrisio
Libreria Voltapagina - Lugano
Segreteria ACP - Balerna,Tel. +41 (0)91 683 5030
In caso di pioggia
Gli spettacoli serali delle 21.30 si terranno al Teatro del Centro Sociale di Casvegno, Clinica Psichiatrica
Cantonale di Mendrisio. Nell’incertezza telefonare al n.1600 a partire dalle ore 19.00.
Il programma alternativo è ottenibile alla Corte Info o consultando il sito www.festivaldinarrazione.ch.
programma
corte del museo Chantal Ambrosini, Alessia Bervini e Sheila Stanga
corte dei bisbigli Michele Pascarella
corte swixx
narratori Giuliana Musso
Nautai Teatro
Yusif Latif Jaralla
Roberto Anglisani
Piccola Compagnia dell’Airone
Confabula
Ferruccio Cainero
Didier Kowarsky
Ivana Chiara Baroni
Teatro dell’Orsa
Patricia Zanco
Francesca Brusa Pasqué
Compagnia Sugo d’Inchiostro
Michel Faubert
Flurin Caviezel
Gràttula Beddàttula
notiziario gastronomico e mappa di Arzo
sostenitori
pagina
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*fino ad esaurimento dei posti a disposizione.

venerdì 1 settembre ve
corte swixx-multikulti corte dei bisbigli in piazza
10.00
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23.00
Giuliana Musso
Sexmachine
(Italia)
• Il Piccolo museo delle fiabe è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Visite guidate per tutti dalle 13.00 alle 15.00.
Animazione per bambini dalle 10.00 alle 12.00.
• Per tutta la durata della manifestazione sarà presente il gruppo musicale Gràttula Beddàttula, che propone musica e canti dell'Italia del Sud.

abato 2 settembre sabato 2 settembre sabato
corte swixx-multikulti corte dei bisbigli in piazza
corte dell’aglio corte dei miracoli corte sensibile
10.00
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18.00
19.30
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23.00
allestimenti multimediali a sorpresa
Percorsi narrativi
nelle storie multikulti
Percorsi narrativi
nelle storie multikulti
Percorsi narrativi
nelle storie multikulti
Storie bisbigliate
con Michele Pascarella
Storie bisbigliate
con Michele Pascarella
Storie bisbigliate
con Michele Pascarella
Nautai Teatro
Lupus in fabulae
(Italia)
Piccola Compagnia
dell'Airone
A viaggiar tra storie
(Italia)
Patricia Zanco
A perdifiato
ritratto in piedi
di Tina Merlin (Italia)
Roberto Anglisani
Rospito
(Italia)
Ferruccio Cainero
Cantaladinamo
(Ticino)
Teatro dell'Orsa
Cuori di Terra
(Memoria per i sette fratelli
Cervi)
(Italia)
Yousif Latif Jaralla
I fiumi d'altrove
(Iraq - Italia)
Confabula
Una fiaba
(Ticino)
Ivana Chiara Baroni
Luna di limone
(Storie dall'Oriente)
(Svizzera)
Didier Kowarsky
Pas tout de suite
La vie et la mort
(France)
• Il Piccolo museo delle fiabe è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Visite guidate per tutti dalle 13.00 alle 15.00.
Animazione per bambini dalle 10.00 alle 12.00.
• Per tutta la durata della manifestazione sarà presente il gruppo musicale Gràttula Beddàttula, che propone musica e canti dell'Italia del Sud.
• Il Piccolo museo delle fiabe è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Visite guidate per tutti dalle 13.00 alle 15.00.
Animazione per bambini dalle 10.00 alle 12.00.
• Per tutta la durata della manifestazione sarà presente il gruppo musicale Gràttula Beddàttula, che propone musica e canti dell'Italia del Sud.

domenica 3 settembre domenica 3 settem-
corte swixx-multikulti corte dei bisbigli in piazza corte dell’aglio corte dei miracoli corte sensibile
10.00
10.30
14.30
15.00
15.30
16.45
18.00
19.30
21.30
23.00
allestimenti multimediali a sorpresa
Percorsi narrativi
nelle storie multikulti
Percorsi narrativi
nelle storie multikulti
Storie bisbigliate
con Michele Pascarella
Storie bisbigliate
con Michele Pascarella
Storie bisbigliate
con Michele Pascarella
Confabula
Confabula in Jazz
(Ticino)
Nautai Teatro
Lupus in fabulae
(Italia)
Roberto Anglisani
Molecole d’intrecci
(Italia)
Francesca Brusa Pasqué
L'arcobaleno e le anatre
(fiaba indiana)
(Italia)
Compagnia Sugo d'Inchiostro
L'isola del tempo perso
(Ticino)
Yousif Latif Jaralla
La casa delle farfalle
(Italia-Iraq)
Piccola compagnia dell'Airone
Tre bambini, due streghe e
un lupo cattivo
(Italia)
Didier Kowarsky
Le chien en hiver
(France)
Flurin Caviezel
Der Forschungsbericht
(Il rapporto della ricerca)
(Svizzera)
Michel Faubert
Bellechasse
(Canada)
• Il Piccolo museo delle fiabe è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Visite guidate per tutti dalle 13.00 alle 15.00.
Animazione per bambini dalle 10.00 alle 12.00.
• Per tutta la durata della manifestazione sarà presente il gruppo musicale Gràttula Beddàttula, che propone musica e canti dell'Italia del Sud.
• Il Piccolo museo delle fiabe è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00. Visite guidate per tutti dalle 13.00 alle 15.00.
Animazione per bambini dalle 10.00 alle 12.00.
• Per tutta la durata della manifestazione sarà presente il gruppo musicale Gràttula Beddàttula, che propone musica e canti dell'Italia del Sud.

orte del museo corte del museo corte del m
Chantal Ambrosini nata a Locarno nel 1981.
Ho sempre ammirato l’inventore della gomma per cancellare, avrei voluto pensarci io. Non l’ho potuta
inventare… mi limito a usarla… sono illustratrice.
Mi piace il Nord, guardare fuori dalla finestra mentre mi lavo i denti, arrotolarmi la matita nei capelli,
i solai delle vecchie case.
Non sopporto la puzza di cane bagnato, correre per prendere il treno, uscire di casa e accorgermi di
aver dimenticato gli occhiali, le “cacahuètes”.
Alessia Bervini nata a Giubiasco nel 1970
Da piccola sognavo di fare la bambina dell’asilo anche da grande. Appreso che la bambina dell’asilo non è
una professione sono diventata pittrice.
Mi piace il bricolage, fare le coccole con Agata e Tobia (i miei figli) e Claudio (il papà) soprattutto quando
fuori piove, raccontare le fiabe e mangiare l’aceto balsamico.
Non sopporto l’odore della pipì dei gatti, il rumore del gesso sulla lavagna, che finisca l’acqua calda quando
sono sotto la doccia, i cavoletti di Bruxelles.
Sheila Stanga nata a Locarno nel 1981.
A tre anni mio fratello mi colpì in testa con un rastrello di ferro. Mi si presentarono così due possibilità:
andare a vivere con le balene (avendo anche io uno sfiatatoio) o giocare con immagini e colori che da
quel giorno scorrono più velocemente nei miei pensieri. Ho scelto la seconda e sono diventata un’illustratrice.
Mi piace quando un odore mi richiama forti ricordi, spremere i colori dal tubetto e mescolarli, cantare
mentre guido, recuperare i sogni interrotti nel sonno.
Non sopporto l’attrito delle calze sul tappeto, vedere qualcuno che suona una chitarra immaginaria,
svegliarmi due minuti prima che suoni la sveglia, la canzone “Viva la pappa col pomodoro”.
Piccolo museo delle fiabe
L’associazione Giullari di Gulliver è stata per noi l’occasione di incontrarci, conoscerci e lavorare insieme
guidate dall’interesse comune per il teatro, la narrazione e le attività creative svolte con bambini e adolescenti.
Da queste esperienze è nato il desiderio di creare il Piccolo museo della fiaba, luogo in cui l’assurdo
e l’astratto sono gli ingredienti principali della creatività e dove l’oggetto concreto non ha alcuna funzione
pratica se non quella di stimolare l’immaginario; dove le fiabe non vengono illustrate ma ambientazioni,
personaggi, oggetti e sensazioni di un mondo fantastico prendono forma e colore, vengono raccolti e catalogati:
un percorso emozionale e poetico aperto a tutti.
Il museo è composto da dipinti, oggetti, piccole sculture, materiale ludico e di esplorazione, e prevede
visite guidate per piccoli o grandi gruppi.
Le visite guidate sono pensate come percorsi interattivi per mezzo dei quali è possibile conoscere la provenienza
delle immagini e degli oggetti esposti, ascoltare brevi racconti, giocare a trasformarsi, scoprire il
sapore delle emozioni, conoscere le manie di personaggi noti e meno noti, osservare da vicino oggetti
preziosi recuperati nelle fiabe e accuratamente restaurati e altro ancora.
Orari d’apertura del museo
Il museo è aperto dalle 13.00 alle 19.00.
Visite guidate per tutti dalle 13.30 alle 15.00
Sabato (per i bambini dai 5 agli 8 anni) e domenica (9-12 anni), dalle ore 10.00 alle 12.00,
i partecipanti potranno vivere un momento di laboratorio ludico-espressivo che prende spunto dalla visita
guidata al museo.
Per le iscrizioni rivolgersi a Lorenza Fieni del Gruppo Genitori della Montagna (GGM) che, da qualche
anno, finanzia e cura, all'interno del Festival, gli aspetti organizzativi delle attività di animazione del mattino.
Numero di telefono: 091646 65 82 (ore pasti).
CI PIACCIONO MOLTO GLI UNIVERSI SENSIBILI DEL MAESTRO ANTONIO CATALANO!
Rimarrà aperto fino a sabato 5 ottobre 2006.

orte dei bisbigli corte dei bisbigli corte dei b
TRARE IN SILENZIO, SENZA SCARPE E SENZA CELLULARI. ENTRARE IN SILENZIO, SENZA SCARPE E SENZA CELLULARI. ENTRARE IN SILENZIO, SENZA SCARPE E SE
Michele Pascarella
PER STARE VICINI VICINI, PER ASCOLTARE. PER SCALDARSI.
Autopresentazione
VICINI VICINI, STRETTI STRETTI, PIANO PIANO.
mi ricordo il primo lavoro che ho fatto coi bambini, con la parrucca rossa e le caramelle da lanciare, e alla
fine senza più voce.
Una presentazione troppo piena di che
mi ricordo che la notte prima non dormivo per l'emozione.
Che sono orgoglioso e felice di tornare ad Arzo per la seconda volta a fila.
mi ricordo che andavo a fare i laboratori di carta riciclata nelle scuole, e il più delle volte la carta riciclata
Che nella Corte dei Bisbigli mi piacerebbe raccontare con cura storie lievi e delicate.
non veniva fuori e io mi vergognavo moltissimo.
Che vorrei imparare a raccontare in modo più indifeso.
mi ricordo raccontare le storie vicino a un camino acceso, mi ricordo il gran caldo che faceva.
Che vorrei ci fossero più sorrisi che risate.
mi ricordo Manuel, gli occhi che ridevano larghi quando gli raccontavo le fiabe.
Che Chantal e Sheila faranno un allestimento poeticissimo, da rimanere a bocca aperta.
mi ricordo Manuel che rideva come un pazzo scuotendosi tutto quando gli cantavo “Cumà”.
Che vorrei cercare sguardi dritti e caldi.
mi ricordo mia nonna Maddalena che ci faceva ascoltare le favole in musicassetta.“A mille ce n'è…”. e se
Che vorrei sorprendermi.
parlavamo si arrabbiava “statt' zitt' uaglio'!”, che lei voleva ascoltare.
Che quando usciamo dalla Corte dei Bisbigli stiamo bene per un po'.
mi ricordo che mia nonna per ascoltare meglio chiudeva gli occhi.
e sorrideva.
Per un bel po', se siamo fortunati.
La corte dei bisbigli
cura delle storie: Michele Pascarella
cura dello spazio: Chantal Ambrosini e Sheila Stanga
dai 4 anni
ENTRARE IN SILENZIO, SENZA SCARPE E SENZA CELLULARI. C'E' UNO CHE RACCONTA PIANO
STORIE LEGGERE, DA ASCOLTARE CON GLI OCCHI E GUARDARE CON LE ORECCHIE.
DURA 20 MINUTI, CI STANNO 20 PERSONE.

orte swixx-multikulti corte swixx-multikulti c
swixx - Mondi culturali svizzeri
Un programma della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia.
La forza della Svizzera sta nell’unione. Anche, e soprattutto, per quanto concerne la cultura, anzi le culture.
Il programma swixx della Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia invita alla scoperta della ricchezza
delle identità nel nostro Paese. swixx evidenzia attraverso i vari registri d’espressione come la nostra
cultura sia in realtà un affascinante crogiuolo di esperienze multiversali, e mostra quali emozioni possa trasmettere
chi crea cultura in Svizzera con il cuore che batte al ritmo di una patria lontana.
swixx e il Festival di narrazione della Montagna
Come il Festival di narrazione, il progetto swixx.multikulti vive dell’intreccio tra le culture e della creatività
senza passaporto svizzero.
Nelle precedenti edizioni, in occasione degli incontri nella “corte dei miracoli” era in scena unicamente la
“parola” per raccontare la memoria e le microstorie legate al territorio e alle genti “di qui e d’altrove”.
Il progetto multikulti si avvale di linguaggi multimediali attraverso un lavoro di gruppo iniziato parecchi mesi
prima dell’evento.
Inoltre, alcuni allievi della scuola convenzionata di Arzo, Besazio, Meride e Tremona canteranno nella corte
swixx la nuova canzone popolare svizzera “D’Schwiz La Suisse La Svizzera La Svizra”, una creazione del
gruppo di artisti Com&Com, registrata ad Arzo nell’aprile 2006 per la parte di lingua italiana.
Coordinamento del progetto swixx e Festival di narrazione: Annamaria Lupi, Claudio Fenaroli e Dina Dasoki
Direzione del progetto per Pro Helvetia: Silvia Flachsmann e Danielle Nanchen
www.prohelvetia.ch
www.dschwiz.ch
La casa-corte swixx
Una corte del Festival rinnovata: un luogo privilegiato dove fare rivivere vissuti reali, luogo di incontro tra
linguaggi, culture e generazioni diverse
Qui si incontra la multiculturalità restituita con modalità nuove.
La finestra del progetto swixx ad Arzo si apre su installazioni, performance, narrazione e cortometraggi
che si basano su incontri con famiglie multikulti e giovani “nati da una terza cultura”.
La realizzazione del progetto swixx ha avuto inizio in primavera 2006: sono oltre venti le testimonianze di
persone provenienti da tutto il mondo - ma residenti nella zona - che sono servite da spunto per produrre
e dare forma a uno spettacolo e a diverse performance che sono presentate nel corso del festival, a
sorpresa, nella “casa-corte” swixx.
In coproduzione con Pro Helvetia, nella casa corte swixx si presentano professionalità diverse: videomaker,
attori, drammaturghi, musicisti, scenografi, ricercatori di cultura popolare e organizzatori culturali.
Diverse performance, cortometraggi, allestimenti a sorpresa durante le giornate del Festival e percorsi
teatrali come viaggi itineranti (a orari fissi, vedi programma).
Regia: Alessandra Rossi Ghiglione, Casa degli Alfieri (Castagnole Monferrato/AT), Associazione Teatro
popolare europeo (TPE) e docente Master in teatro Sociale e di Comunità dell’Università di Torino
Scenografie e installazioni: Maurizio Agostinetto, Casa degli Alfieri (Teatro e Oltre: progetto „Universi
sensibili“ con Antonio Catalano)
Editing: Davide Sannia
Attori e musicisti: Antonella Enrietto, Luciano Gallo, Alberto Pagliarino (TPE), Fabrizio Cagliero,
Stella Sorcinelli (Università di Torino), Dina Dasoki, Andrea Della Neve, Moira Della Torre, Alessia
Monzeglio, Chiara Polli (Associazione Giullari di Gulliver-Arzo)
Videomaker: Daniel Bilenko, Mauro Boscarato,Tobia Botta, Alessandro Marcionni
per l’Associazione tiKinò e il cabaret-kinò. (www.tikinò.ch)

iuliana Musso Giuliana Musso Giuliana Muss
Giuliana Musso
L’attrice friulana inizia la propria attività come attrice comica nel 1989 con il Teatro Schinca di Vicenza.
Deve la sua formazione a una lunga serie di seminari e laboratori con, fra altri, Frankie Anderson, il Theatre
of Complicity di Londra, Gabriele Vacis, Gigi dall’Aglio, Marco Paolini. Nel 1997 conclude la Civica Scuola
d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. È esperta nella tecnica dell’improvvisazione comica, del
clown, del buffone, della Commedia dell’Arte (é stata Arlecchino, Zanni e Capitana sotto la direzione di
Eugenio Allegri), della narrazione e della recitazione corale.
Tra il 2000 e il 2002 ha interpretato alcuni testi di prosa contemporanea prodotti dal C.S.S. di Udine per
la regia di Rita Maffei. E’ stata diretta da Gigi Dall’Aglio in Bigatis-storie di donne in filanda.
Nel 2001 debutta nel monologo Nati in casa scritto a quattro mani con Massimo Somaglino che ne cura
anche la regia.
Nel gennaio 2004 debutta come interprete e autrice in Sexmachine.
Nel maggio del 2005 riceve il Premio della Critica 2005 per i lavori Nati in casa e Sexmachine.
Sexmachine
di Giuliana Musso
musiche in scena di Igi Meggiorin
regia di Massimo Somaglino
Un’attrice e un musicista in scena danno voce e anima a sei personaggi che, visti in sequenza, formano un
quadro di contemporanea umanità multiforme e complicata. Sono quattro uomini e due donne: Dino,
pensionato;Vittorio, agente di commercio; Monica, mamma di Cristian; Silvana, prostituta; Igor, ventenne
addetto all’assemblaggio; Sandro, piccolo imprenditore. Hanno tutti in comune due cose: appartengono alla
cultura del nord-est e trovano soddisfazione ai loro bisogni e ragione alle loro paure nel variegato e complesso
mondo dei rapporti sessuali a pagamento.
Il testo nasce dalla volontà di Giuliana Musso di indagare la vasta categoria composta da chi cerca il sesso
a pagamento. Mentre quella delle prostitute è una categoria numericamente ristretta, indagabile largamente
indagata, dei clienti non si sa nulla, non si indaga, nulla viene messo in discussione. Sexmachine ci parla di
sesso e potere; di sesso e denaro.
Un continuo cambio di registro, dal comico al malinconico, accompagna i quadri dipinti dalla capacità interpretativa
dell’attrice. Sul palco anche Igi Meggiorin che dialoga con Giuliana Musso andando a pescare nel
suo repertorio personale, ma anche in quello di icone musicali quali Tom Waits e Billie Holiday, due tra gli
autori che maggiormente si sono avvicinati al tema

autai Teatro Nautai Teatro Nautai Teatro Nau
Nautai teatro
La compagnia Nautai teatro (i “navigatori”) nasce dal sogno di Miriam Bardini, Sylviane Onken e Gigi
Tapella e permette ai suoi creatori di essere autori/attori/produttori delle loro proprie opere e anche
organizzatori di progetti culturali in Italia e in Europa. L’anima della compagnia è l’idea di un teatro che si
basa sul lavoro dell’attore, sull’utilizzo della scena spoglia come spazio dell’immaginario e dell’invenzione,
per dare a ogni gesto, oggetto, suono o parola il valore di elemento evocante e narrante. Con la sua ricerca
Nautai teatro mira al cuore delle cose per porre interrogativi e riflessioni sui bisogni e problemi dell’infanzia
e della gioventù.
Nel corso del tempo, la rotta di navigazione di Nautai teatro ha aggregato/incrociato altre realtà culturali
con le quali ha preso vita l’idea di un teatro popolare, itinerante e senza frontiere. Altre produzioni della
compagnia: Cantico del cascere, spettacolo ispirato a miti di varie culture sulla tematica del nascere, Nyna
Yann, ispirato alla fiaba La regina della neve di Andersen, e Tempeste, spettacolo ispirato a La Tempesta di
Shakespeare
Lupus in fabulae
produzione: Nautai teatro
interpreti: Miriam Bardini, Gigi Tapella
pubblico: scuola elementare
Lupus in fabulae è la rilettura drammaturgica dell’arcinota fiaba di Cappuccetto rosso, un viaggio all’interno
della tradizione della fiaba con una più forte accentuazione dello statuto della narrazione rispetto al narrato.
Una fiaba riletta, partendo da Angela Carter e Bruno Bettelheim, affrontando il tema inconscio della
paura materializzata nella figura del LUPO. Affascinante personaggio dalle sembianze ambigue, ora di
“…bel giovane dagli occhi di ghiaccio”, ora di “…belva dalla sguardo di fuoco”, popola con provocante e
accattivante presenza buona parte della letteratura per l’infanzia. Una figura che se ben analizzata, al di là
delle paure e dei rifiuti del pensiero moralista, ci permette di assaporare tutti i pregi e i significati che la
cultura popolare ci offre. In scena vediamo proprio lui, il lupo. Qui in veste di cacciatore o passeggiatore
delle Alpi e che in compagnia della moglie racconta uno degli episodi più significativi della sua vita: l’incontro
di una giovane fanciulla… di una nonna… di torte e fiorellini…di fragoline di bosco…di trappole. È un
viaggio nella memoria. Lo spettacolo si sviluppa su una strada di confine e i personaggi, nel loro gioco di
entrare e uscire da questa frontiera, avvicinano i bambini all’equilibrio fra due territori: il piacere e il dovere,
equilibrio indispensabile per la crescita.

usif Latif Jaralla Yusif Latif Jaralla Yusif Latif Jara
Yousif Latif Jaralla
Yousif Latif Jaralla è nato a Baghdad nel 1959 e dal 1980 risiede in Italia. Pittore, poeta, musicista, videomaker,
narratore, da anni si dedica allo studio e alla ricerca sulla oralità orientale e in particolare al modello
narrativo e rituale sufi. Nelle sue storie, anche quando ripercorrono le tragiche vicende di una guerra, riaffiorano
Una guerra che costerà la vita di tanti soldati; una guerra che inciderà una malinconica e un’angosciosa
visione del mondo nell’animo di chi sopravvivrà ai suoi orrori. Il narratore vuole esplorare questa angoscia
dall’interno, per poi comunicarcela tramite il canto, i suoni e le parole in una lingua straniera.Tutto ciò giunge
come un’eco e crea un’atmosfera carica di sospensione.
l’ineffabilità e la profondità simbolica che nascono dalle sue radici beduine e dalla sua formazione
presso le scuole mistiche dei Sufi.
Da dieci anni porta in scena i suoi spettacoli collaborando con importanti musicisti dell’improvvisazione
siciliani, Gianni Gebbia, Giuseppe Guarrella, Filippo Portera, Miriam Palma, Lelio Gianetto. Da anni conduce
La 350esima notte : ovvero I fiumi di altrove
testo, narrazione, tamburo:Yousif Latif Jaralla
per bambini e ragazzi
inoltre laboratori di narrazione e di oralità nelle scuole elementari, scuole medie e carceri minorili.
Nel 2005, in collaborazione con Mimmo Cuticchio, presenta gli spettacoli Storie di maghi, santi e sultani e Il
“La nonna era la nostra Walt Disney. Quando veniva a Baghdad, il suo arrivo sembrava lo sbarco di una
risveglio di Don Chisciotte.
carovana di luna park. Portava un po’ di tutto: galline, agnellini, riso, grano, lana, stoffe, e moltissime storie
Del 2005 sono anche gli spettacoli presentati ad Arzo: La casa delle farfalle e La 350esima notte.
per addormentarci o per tenerci buoni; storie reali e fantastiche (anche se ascoltando la nonna queste due
dimensioni risultavano quasi sempre senza confini).
La casa delle farfalle
di e con Yousif Latif Jaralla
musica di Giuseppe Guarella e Filippo Portera
La 350esima notte è una storia dentro una storia, a sua volta dentro un’altra storia ancora. Ci sono io
che narro la storia di mia nonna, mia nonna che narra la storia di Shahrazad, Shahrazad che narra a
Shahraiar una storia sulla cecità e l’ingordigia umana.
La 350esima storia, incorniciata dalla vicenda del “fiume di altrove”, è una galleria di personaggi e storie
per un pubblico adulto
di epoche lontane tra di loro, ripescati dal labirinto narrativo della nonna, una vecchia donna irachena che
non era tanto normale, che un giorno vide un turbine di vento e …. non parlò più, muta per tutto il
Parte della trilogia Narrazione in tempo di guerra, La Casa delle farfalle narra le vicende umane di un suonatore
resto dei suoi giorni sulla terra....” (Yousif Latif Jaralla)
di nay (flauto) di nome Abd Semia’ Assien che si trova suo malgrado coinvolto nella guerra con l’ Iran
e che assieme ad un plotone di soldati attende sul fronte una guerra che tarda ad arrivare; ma quando
questa arriva sembra una cosa assurda, talmente assurda da sembrare un fatto di fantasia.

oberto Anglisani Roberto Anglisani Roberto
Roberto Anglisani
Molecole d’intrecci
nato a Taranto il 29/8/1955, inizia la sua formazione nella COMUNA BAIRES nel 1977 e con questa partecipa
ad alcuni festival internazionali. Prosegue la sua formazione partecipando ad alcuni stages con J.
Testo e regia di Giorgio Putzolu
con Roberto Anglisani
Grotowskj e i suoi attori, presso il CRT a Milano. Nel 1980 frequenta la scuola di R. Manso a Milano. Nel
1985 vince una borsa di studio della C.E.E. che dà inizio a un periodo di formazione di alcuni anni con
Musiche composte ed eseguite dal vivo dal gruppo Percorsi Onirici Elettrificati
Dominic De Fazio (Actor’ Studio, New York). Ha inoltre frequentato la Scuola di Animazione del Piccolo
tecnico luci Francesca Forchini
Teatro di Milano. Nel 1989 collabora con Marco Baliani al progetto “STORIE”, iniziando un percorso sulla
Collaborazione artistica di Erika Lunardi e Giorgio Rizzi
narrazione orale che lo porterà a creare narrazioni singole e a partecipare a numerosi progetti sul teatro
Un architetto invisibile, una madre multifunzionale, un ragazzo in cerca, un uomo ubriaco di potere, un
di narrazione.
paese che esiste ma non si sa dove. Le loro vite, trascinate dalla corrente della casualità e dal mercato,
prendono strade lontane dai loro sogni… i sintomi conseguenti sono disagio, mal di testa, senso di vuoto
e di solitudine, perdita dei capelli e della memoria, fantasie erotiche sublimate da dosi eccessive di cioccolata,
abuso di sostanze eccitanti che aiutino a sopportare la disastrosa quotidianità. Un fatto devastante riu-
Rospito
Rospito è un bambino che salta, ride e canta. Per queste sue qualità metterà in subbuglio un intero quartiere,
fino a essere cacciato via. Finirà nel bosco non distante, avrà per amica una donna orsa, per crescere
in un unico grande rito che potrà forse ridare un senso, una direzione, un’occasione di ripartenza alla loro
nirà queste persone, in balia degli eventi e ormai prive di territorio, non solo fisico ma anche immaginifico,
dovrà vincere la paura di un uomo topo che lo insegue. Dopo lo scontro finale Rospito tornerà dalla
vita.
donna orsa, ma ...
Lo spettacolo, nato all’interno di un progetto di prevenzione all’utilizzo di sostanze stupefacenti promosso
La storia, di origine sudamericana, ha la struttura semplice di una fiaba classica ma utilizza un linguaggio
da alcuni comuni dell’hinterland milanese, ha debuttato a inizio estate nell’ambito della manifestazione
molto vicino al linguaggio cinematografico: inseguimenti, battaglie, situazioni di paura si susseguono con un
“FORME D’ARTE PER UNA CULTURA DELLA PREVENZIONE”. Roberto Anglisani, Giorgio Putzolu e i giovani musicisti
del gruppo Percorsi Onirici Elettrificati hanno lavorato in collaborazione con il gruppo del progetto “A
ritmo avvincente che fa trattenere il fiato.
testa in giù” per trasformare in un linguaggio incisivo e coinvolgente le riflessioni emerse da un confronto
sulla complessa tematica del disagio e delle dipendenze.

iccola Compagnia dell’Airone Piccola Compa
Piccola Compagnia dell’Airone
La Piccola Compagnia dell’Airone nasce alla fine degli anni ‘90 quando gli attori ferraresi Teresa Fregola e
Marcello Brondi decidono di presentarsi in coppia con spettacoli pensati inizialmente per un pubblico di
bambini. Da allora le loro esperienze si sono moltiplicate e alle attività di narrazione e conduzione di laboratori
per bambini, genitori ed insegnanti, si sono aggiunti diversi spettacoli che sono stati presentati in
Italia e all’estero avvalendosi anche della collaborazione di musicisti di prestigio. La loro attività nel corso
degli anni ha così spaziato dalle letture ad alta voce in situazioni particolari (come alla Giornata della
Memoria, quando hanno letto brani dal Diario di Anna Frank, o nelle Maratone di lettura dedicate alla pace
o ai diritti dell’infanzia), o cimentandosi con classici quali Il mulino del Po di Riccardo Baccelli, ma anche in
appuntamenti più “conviviali”, come narrazioni all’interno di una botte durante i percorsi eno-gastronomici
nel territorio della provincia di Ferrara o cene letterarie a tema all’interno di ristoranti o agriturismo.Tutto
questo rimanendo costantemente attivi nel settore della narrazione per bambini, con il loro ormai collaudato
repertorio di fiabe popolari e d’autore.
Il loro lavoro può essere definito un “teatro di testimonianza” per un approccio che assume il punto di
vista del testimone consapevole di un’esperienza che va salvata e trasmessa e che per il suo valore non
deve essere assolutamente perduta..
A viaggiar tra storie
di Teresa Fregola e Marcello Brondi
pubblico: 5/11 anni
A viaggiar tra storie è uno spettacolo per parole e musica attorno all’esperienza del viaggio, dell’incontro
con chi è diverso da noi, con il piacere e il divertimento di condividere storie e racconti.
Storie raccontate dalla voce dei narratori e dalla voce degli strumenti che accompagnano e raccontano a
loro volta. Storie della tradizione italiana, di tradizioni “altre” nella versione classica o “rovesciate” nella
parodia, storie di zingari (i viaggiatori per eccellenza) … storie per tutti!
Tre bambini due streghe e un lupo cattivo
alla fisarmonica Lorenzo Bruni Pirani
pubblico: 5/11 anni
Un mondo popolato di maghi, orchi, prìncipi e creature fantastiche in una serie di fiabe della tradizione
italiana, narrate con la freschezza e il coinvolgimento richiesti da un pubblico esigente.
Il ritmo della narrazione e quello della musica popolare si intrecciano con armonia e creano atmosfere
senza tempo per un pubblico di bambini, ma non solo!

onfabula Confabula Confabula Confabula Co
Confabula
Gruppo di narratori che svolge un lavoro di racconto improvvisato di fiabe tradizionali (sono una ventina le
fiabe in repertorio), dove la trama diventa il canovaccio da seguire nell’improvvisazione. Il racconto avviene
in gruppo: da due fino a sette sono i narratori coinvolti nell’esperienza narrativa, che ha le sue radici nella
tradizione del racconto orale; i narratori si affidano al proprio corpo, alla propria voce e al luogo in cui si trovano,
per dar vita alla storia.
Attivo dal 1990, attualmente il Confabula raggruppa otto narratrici e narratori che costantemente desiderano
approfondire la ricerca sull’oralità, affidandosi all’esperienza di artisti esterni al gruppo: sin qui, particolarmente
illuminanti gli incontri con Roberto Anglisani, Hassane Kassì Kouyaté, Didier Kowarsky, Laura Curino,
e alcuni scritti teorici di Marco Baliani.
Il Confabula ha sede organizzativa ad Arzo.
Confabula in Jazz
Il gioco dell’improvvisazione coinvolge i valenti musici Simone Mauri al clarinetto basso, Mauro Conti al basso
e Samuel Cereghini alla batteria.
Per tutti
Una fiaba
Fiaba tradizionale
Per tutti

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Ferruccio Cainero
Cantaladinamo: canzoni e storie
Nato a Udine ma residente dal 1985 nel Cantone Ticino, Ferruccio Cainero si è fatto conoscere al di là
di e con Ferruccio Cainero
delle frontiere linguistiche come artista che domina tutti i registri, sia come solista sulla scena che come
arrangiamenti di Danilo Boggini (fisarmonica magica) e
autore e regista. Un artista del racconto, pieno di temperamento, capace di utilizzare un vocabolario teatrale
semplice ma al tempo stesso estremamente vasto e versatile. La sua lunga attività, sia in Svizzera sia
Rico Punzi (chitarra languida e mandolino rock)
nel resto dell’Europa, ha sempre dimostrato come il suo virtuosismo non abbia confini linguistici. I suoi
“Spesso m’è capitato di scrivere qua e là per questo o quello spettacolo, una canzone. Non avevo però
spettacoli sono concepiti nella migliore tradizione dei cantastorie. Una tradizione che Ferruccio Cainero ha
mai dato importanza alla cosa, perché non sono un musicista e pensavo che queste canzoncine stessero
nel sangue. Con grande capacità e sensibilità, l’attore propone al pubblico il suo affascinante mondo di
bene solo all’interno degli spettacoli per i quali erano nate. Ma visto che mi viene facile inventare delle
riflessioni, sogni e utopie. Un viaggio divertentissimo, però anche altrettanto toccante, che lascia intuire la
canzoni, ne ho inventate anche altre, così per puro divertimento.
saggezza, la semplicità e l’intelligenza dell’autore che custodisce un profondo amore per l’umanità.
Un giorno, per curiosità, ne ho messe insieme 19 e mi sono registrato su un minidisk.
Riascoltandomi ho avuto la sensazione che fossero belle o comunque sincere e che tutte insieme raccontassero
una storia,che è in fondo la mia storia, la storia del mio vagabondare ormai trentennale, da quando
ho lasciato il Friuli per fare teatro, lasciandomi alle spalle un paese che forse non c’è mai stato e cercando
un paese che probabilmente non ci sarà mai.” (Ferruccio Cainero)
Il cd del concerto sarà prodotto dalla RSI 2 (radio della Svizzera Italiana)

idier Kowarsky Didier Kowarsky Didier Kow
Didier Kowarsky
Pas tout de suite (la vie et la mort)
Didier Kowarsky, attore di formazione, ha praticato diverse discipline della scena: teatro di creazione, testi
spettacolo per tutti, a partire da 8 anni
classici e contemporanei, maschere, clownerie, prima di dedicarsi al racconto e all’oralità. Da diversi anni
esplora tutte le direzioni dell’atto narrativo, le relazioni tra la parola e la musica, la danza e l’improvvisazione.
Questo lavoro di ricerca lo ha portato a realizzare diversi spettacoli, tra gli ultimi Le Chien en hiver e
danza, a provocare il riso per subito interromperlo, passando da una storia all’altra, mescolando pezzi di
Didier Kowarski torna per la terza volta ad Arzo a raccontare con le parole ma anche con i suoi passi di
Trouble-Fête in collaborazione con altri attori e musicisti. Kowarsky conduce inoltre degli atelier di teatro e
poesie con barzellette assurde. Il narratore francese non vuole rassicurarci, tutt’altro; cerca piuttosto di far
narrazione attraverso l’Europa e il mondo, deliziando i partecipanti con la sua saggia spiritosaggine. Le
vacillare il nostro precario equilibrio.
parole dell’artista:“Je raconte des histoires parce que c’est ma meilleure façon de parler. La parole m’entraîne,
je tombe dans l’histoire et c’est l’histoire qui raconte: vous, moi, ce qu’on en pense et comment je
immagini di tempi remoti, titoli dimenticati, frammenti brillanti e magici di racconti, forse reduci dalla nostra
Il suo spettacolo è un particolarissimo patchwork in cui ogni pezzetto di una storia “in mille pezzi” ricorda
m’appelle. C’est comme une danse. C’est avec jubilation qu’on fait connaissance”
fanciullezza.
Le chien en hiver
spettacolo per bambini e ragazzi: 6-12 anni
Le storie che racconta Didier Kowarsky sono sconosciute; un nuovo pianeta. Con poche parole esprime
tutto un mondo. Storie che fanno dormire in piedi provenienti dai quattro angoli del mondo: storie di vaccari,
monaci, cani, verruche; storie di grandi dispute, di scomparse e di sogni. Il narratore s’infervora, si agita
sulla scena e di colpo rimane immobile, in ascolto. Parla con un’aria da stralunato; provoca il riso e subito
lo interrompe. Kowarsky ci conduce nei meandri dei suoi racconti fantastici, esotici o strampalati.

vana Chiara Baroni Ivana Chiara Baroni Ivana
Ivana Chiara Baroni
Luna di limone : storie orientali al femminile
Ivana Chiara Baroni è nata e cresciuta a Bellinzona da genitori italo-grigionesi, parlando due lingue: italiano
di e con Ivana Chiara Baroni
e tedesco. Dopo gli studi di farmacia all’Università di Basilea, ha intrapreso la formazione teatrale presso
regia di Eva Müller
l’Ecole Internazionale de Théâtre Lassaad a Bruxelles, seguendo il metodo di Jacques Lecoq.Vive a Zurigo.
pubblico: da 8 anni
Queste le sue produzioni: Fiabe popolari dalla Persia (1998) nell’ambito della mostra “Glanz des Orients” al
Museo Rietberg; Fiabe popolari siriane (1999-2000) nell’ambito della mostra “Siria, la culla della cultura” al
Museo delle antichità di Basilea; Luna di Limone : fiabe orientali al femminile (2002), la Prima presentata al
Teatro Keller 62 a Zurigo; Cappuccetto verde : fiaba popolare persiana (2003), in occasione della mostra
“7000 anni di arte persiana al Museo delle antichità di Basilea. Recita in tre lingue.
Ivana Chiara Baroni riceve il suo pubblico in un ambiente che richiama le case da tè, intriso di musica e
profumi orientali.
Quando anche l’ultimo ospite si siede, comincia a raccontare, a rivestire ruoli e commentare, per un’ora e
più, tutto quello che ha collezionato: aneddoti, quadri ed episodi della cultura orientale femminile. La narratrice
ticinese racconta storie che prendono vita nelle case e negli harem, lontano dalle pubbliche vie, dai
mercati e dai caffè.Talvolta distribuisce dolci sorprese e riesce a risvegliare i cinque sensi trasportando il
pubblico lontano, in un mondo sconosciuto di magia e di colore.
Con l’avvicendarsi dei personaggi i suoi racconti assumono una dimensione teatrale, accompagnati con un
sottofondo di musica tradizionale e una miscela di profumi orientali.

eatro dell’Orsa Teatro dell’Orsa Teatro dell’O
Teatro dell’Orsa
Cuori di terra : memoria per i sette fratelli Cervi
Il Teatro dell’Orsa prende vita nel 2003 sull’onda del progetto Cuori di Terra – Memoria per i sette fratelli
Bernardino Bonzani e Monica Morini
Cervi. Il progetto riceve il Premio Nazionale Ustica per il Teatro di impegno civile e sociale 2003, indetto
Musiche a cura di: Davide Bizzarri, Claudia Catellani, Giovanni Cavazzoli
dall’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica e dall’Associazione Scenario.
Il gruppo è formato da un nucleo di artisti, residenti a Reggio Emilia, con percorsi individuali differenti, che
La compagnia dà vita al forte e struggente racconto della storia dei sette fratelli Cervi, figure emblematiche
della Resistenza reggiana, ma anche protagonisti di un momento storico in cui vita quotidiana, speran-
attraverso il lavoro pratico di messa in scena di narrazioni/spettacolo in musica e parole hanno individuato
una modalità espressiva comune.
ze di un futuro migliore, politica e amore per la propria terra si intrecciano.Tanti livelli di narrazione utilizzati,
anche grazie a una lunga ricerca storica, passata non solo attraverso la lettura di documenti d’archivio
Attori, registi e autori sono Monica Morini e Bernardino Bonzani, che nel 2002 e 2003 hanno ideato e
curato, in collaborazione con i Musei Civici di Reggio Emilia, La città raccontata, visita guidata in forma di
ma anche attraverso i ricordi dei testimoni.
spettacolo teatrale ai luoghi e ai personaggi storici della città.
La tragedia incombente. Pur avvisata dal CLN del grave rischio, la famiglia Cervi continuerà a ospitare partigiani,
operai delle Reggiane perseguitati dai fascisti, inglesi, russi... La cattura. La prigione. La fucilazione.
Gli spettacoli nascono da una ricerca sui linguaggi teatrali e sui materiali storici e di memoria. Prendono
vita e forma grazie al continuo intrecciarsi con il lavoro di ricerca musicale di
Quell’ultima lettera… Scelte con molta cura anche le musiche… In Cuori di terra ogni elemento possiede
Davide Bizzarri, Claudia Catellani e Giovanni Cavazzoli. Il gruppo, soprattutto nell’ambito del teatro ragazzi,
una sua giusta verità, in un bell’equilibrio che è insieme storico e teatrale, i linguaggi della scena capaci così
collabora con Franco Tanzi, mimo, regista, scenografo, che per il Teatro dell’Orsa firma le animazioni con
di restituire, nella sintesi, nell’artificio, nella proposta per cenni, brevi passaggi, l’essenza di un clima, di
marionette, burattini e il teatro d’ombre.
un’ambientazione, tra discorsi, legami affettivi, che si trasmette con forza e quiete a un tempo agli
spettatori.

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Patricia Zanco
Patricia Zanco, attrice e autrice vicentina, nasce artisticamente negli anni ’90. Fonda la propria compagnia
nel 2002 ma continua a tenere vivo lo scambio con altre compagnie lavorando come attrice. Così parla
del suo lavoro:“Ho attraversato territori di scoperta che chiamano ricerca, lavorando a lungo sul corpo e
la voce, incontrando maestri e guide”.
Ha studiato recitazione, canto e danza, confrontandosi con importanti attori e registi italiani e internazionali.
La drammaturgia e la poesia contemporanea si aggiungono al lavoro d’attrice. Svolge inoltre attività
didattica per attori, insegnanti e studenti. Collabora con le Università proponendo lezioni e laboratori.
Tra i suoi lavori si ricordano: Kassandra (1990), La mite (1992/1993), ll processo, le onde (1994), Dannati
angeli (1997), La macabea (1998), Medea (1998), L’idiota (1999), Riccardo III (2000), Enrico V (2000), Don
Giovanni (2001), Antigone (2001), Federico Fellini, rappresentazione della sacra confusione (2002), Tina Merlin,
una voce libera (2003), Magnificat (2003), A perdifiato, ritratto in piedi di Tina Merlin (2004), Orlando furioso
(2004), Macello, Non ricominciamo la guerra di Troia (2005).
A perdifiato : ritratto in piedi di Tina Merlin
con Patricia Zanco
regia di Daniela Mattiuzzi
drammaturgia di Luca Scarlini e Daniela Mattiuzzi
Una casa quasi vuota, da molto tempo disabitata, pochi oggetti: una sedia, un paio di zoccoli di legno, un vecchio
cappotto militare e una bambola di pezza. Quanto basta per cominciare a raccontare questa storia.
Tina Merlin è un nome ormai noto nella cronaca italiana postbellica, in specie per Sulla pelle viva, da lei
dedicato alla tragedia del Vajont, di cui è stata cronista e storica appassionata. A perdifiato ripercorre, in una
varietà di forme e stili, un percorso biografico complesso, dall’infanzia sulle montagne del Bellunese alla
Resistenza, fino all’impegno nella società e al lavoro nel giornalismo, che la vide a lungo attiva sulle pagine
de “L’Unità”. La narrazione viene qui affrontata lavorando in primo luogo sulla ricerca del vero fil rouge del
personaggio: un amore forte e incondizionato per la terra, per le radici di una cultura contadina che van
scomparendo.
Emerge da questa memoria appassionata un’antica oralità, una sapienza femminile distillata nei secoli, un’
opera di civiltà che le nostre madri hanno compiuto giorno dopo giorno per rendere abitabili le case e
più umana la vita

ancesca Brusa Pasqué Francesca Brusa Pasq
Francesca Brusa Pasqué (Italia)
Francesca Brusa Pasqué inizia il suo lavoro teatrale nel 1986 collaborando con diverse compagnie
(Arcobaleno teatro Varese, ArtEventualeTeatri di Milano, Processo Caligola di Milano) e partecipando a
numerosi spettacoli presentati su territorio nazionale e internazionale. Consegue la sua formazione frequentando
laboratori teatrali con vari maestri tra cui Marco Paolini (narrazione), Naira Gonzalez (recitazione),
Michela Lucenti (coreografia vocale), Monica Francia (teatro fisico), Bano Ferrari e Pep Bou (clownerie).
Si laurea in storia del teatro e si diploma alla scuola triennale Anabasi del CRT di Milano. Da 8 anni
collabora con Teatro blu di Cadegliano (Varese).
Di rilievo, la messa in scena con “Immaginarte” di due fiabe musicali di cui ha curato testo, regia e narrazione;
le sue recenti esperienze con Naira Gonzalez (fondatrice insieme a Cesar Brie del Teatro de Los
Andes); la sua partecipazione allo spettacolo Addii di Riccardo Caporossi; le collaborazioni con musicisti e
danzatori che sono sfociate in performance e spettacoli multimediali; le narrazioni di storie portate in
scena da sola.
Conduce corsi di aggiornamento per insegnanti e laboratori di espressività teatrale per adulti e presso
scuole elementari, medie e superiori della provincia di Varese.
L’arcobaleno e le anatre: fiaba indiana (Bangladesh)
di e con Francesca Brusa Pasqué
Tanto tempo fa, il Bangladesh era una terra bellissima, rigogliosa e ricca e tutti ci vivevano felici. Un giorno
un bambino di nome Rajb, vede sul fiume un grande uovo e ne ha paura. Ma Misore, il vecchio saggio del
villaggio, gli dice che quello è un uovo di Arcobaleno, che si può guardare ma non toccare… “guai se lo si
tocca!”. Purtroppo altri bambini non accettano questo divieto…
Questa storia viene narrata attraverso l’utilizzo di stoffe colorate, oggetti, strumenti musicali, nel tentativo di
creare l’atmosfera della terra in cui è ambientata: l’India… terra di colori, di profumi, di incantatori di serpenti
e di spiritualità; di tradizioni e di antica saggezza, di meditazione e di racconto; ma anche terra di monsoni
e sciagure, di miseria e fame. E quando la ragione non riesce più a dare spiegazioni sufficienti alle tragedie
che capitano, ecco in suo aiuto il mito. Gli antichi spiegavano tutto attraverso i miti e così anche in India si
racconta che la causa delle “grandi piogge” sia stata la violazione di un divieto: non bisogna toccare le uova
dell’Arcobaleno!
….si coglie l’occasione per riflettere su quanto è importante la conoscenza e il rispetto delle tradizioni e
quanto conta il saper dare ascolto alla voce dei vecchi che con la loro saggezza possono davvero consigliarci
nei momenti difficili.

ompagnia Sugo d’Inchiostro Compagnia Sug
Compagnia Sugo d’Inchiostro
Il gruppo è composto da attori-animatori ticinesi che presentano spettacoli teatrali e animazioni nelle
scuole del cantone, unendo al lavoro artistico l’attenzione alla sensibilità e al linguaggio dell’ infanzia nelle
sue diverse fasce d’età. Le proposte si muovono tra teatro, musica, narrazione cercando di portare attraverso
il buonumore messaggi legati al benessere, all’ecologia, alla conoscenza dell’altro, al rifiuto della guerra.
Oltre a quest’ambito il gruppo si propone in case per anziani, eventi, rassegne, locali pubblici, piazze e
ovunque ci sia bisogno di colore ed allegria.
L’obiettivo è sempre quello: portare il buonumore stuzzicando la fantasia di grandi, piccini, medi e…chi più
ne ha più ne metta!
L’Isola del Tempo Perso
Produzione: Sugo d’Inchiostro
Francesco Mariotta, Marco Mottai, Simone Richardet
Due adolescenti vengono sputati fuori da un vulcano su di un’isola deserta. È L’Isola del Tempo Perso, un
luogo magico dove vanno a finire persone, oggetti e soprattutto il tempo che viene perso nel mondo
reale.
I due ragazzi, con l’aiuto di un abitante dell’isola, scopriranno le infinite possibilità del perdere tempo, le
potenzialità creative che scaturiscono dal guardarsi l’ombelico, indovinando la forma delle nuvole o inventando
storie che non stanno né in cielo né in terra. Ma qualcosa turba l’equilibrio dell’isola: nel mondo si
perde sempre meno tempo, e sempre meno quello che viene perso è il tempo dei sognatori ma piuttosto
quello dello stress, della noia, del dedicarsi a ciò che non ci fa star bene. E questo tempo nero sta rovinando
l’isola e cambiando la sua natura.
I protagonisti dovranno correre ai ripari, se vogliono che la loro casa adottiva non perda per sempre l’armonia
e continui a offrire un rifugio a chi ha bisogno di perdersi per un attimo…

ichel Faubert Michel Faubert Michel Fauber
Michel Faubert (Canada)
Bellechasse
Da oltre 20 anni Michel Faubert raccoglie, adatta e interpreta racconti e leggende della tradizione orale.
di e con Michel Faubert
Attraverso questo suo lavoro di ricerca sull’oralità, l’attore canadese incontra, nel 1988 a
musiche di Daniel Roy
Saint-Raphaël-de-Bellechasse, il famoso cantastorie Ernest Fradette, depositario di centinaia di fiabe e racconti
della tradizione del Québec. Per alcuni anni, Faubert impara da Ernest Fradette l’arte del narrare; è
Bellechasse nasce dall’incontro con Ernest Fradette, forse l’ultimo raccontastorie della tradizione del
un vero e proprio apprendistato. Passa molto tempo con lui, osservando, registrando e soprattutto ascoltando
brani del repertorio dell’amico, divenuto ormai suo maestro.
sce uno spettacolo in cui parole e musica ci restituiscono uno stravagante intreccio tra il recupero della
Québec. Attingendo alle storie e alle canzoni del repertorio dell’amico e maestro, Michel Faubert costrui-
Negli anni, l’artista canadese crea un suo repertorio fondendo parole e musica. L’arte del racconto diventa
tradizione e i riflessi di un Québec urbano e moderno.
così per Faubert un percorso parallelo e sempre più predominante nella sua carriera di cantante.
Nel 1993 si fa notare al Festival del racconto di Grenoble, avvenimento che gli aprirà le porte di svariate
altre manifestazioni in Francia, Belgio e Svizzera. É l’inizio di una carriera europea. Da allora Faubert incontra
narratori di varie origini che influenzeranno il suo lavoro che acquisterà un taglio sempre più contemporaneo.
Del 1998 Le Passeur, spettacolo con il quale Faubert vince il primo premio ai Giochi della francofonia in
Madagascar, categoria narratore, e che verrà rappresentato più di 300 volte in Canada, Europa e Africa.
Nel 1999 l’artista presenta al Festival del racconto di Cap Breton (Francia) una prima versione di
L’âme qui sortait par la bouche du dormeur, spettacolo che propone una sintesi di diverse influenze artistiche,
sia letterarie che musicali, che hanno profondamente marcato il percorso artistico del narratore.

lurin Caviezel Flurin Caviezel Flurin Caviezel
Flurin Caviezel
Der Forschungsbericht / Il rapporto della ricerca
Il cantastorie Flurin Caviezel, cabarettista e musicista, è un grigionese esemplare. Nato e cresciuto nella
di e con Flurin Caviezel (Canton Grigioni)
Bassa Engadina, di lingua romancia, si è trasferito dapprima in Bregaglia, valle grigionese italofona, e in seguito
a Coira, città germanofona.
Un uomo appare in scena con un enorme baule, che si rivelerà un indispensabile ufficio ambulante. Anche
Dopo gli studi in musica e storia, è dapprima attivo come musicista, prevalentemente nel teatro. In seguito
una serie di strumenti musicali fanno parte del bagaglio di questo strano ricercatore; strumenti che utilizzerà
per la verifica dei suoi ultimi risultati scientifici. L’improvvisato ufficio rappresenta il punto di partenza
insegna per undici anni alla Scuola cantonale di Coira e per altri cinque è direttore della Divisione Cultura
del Canton Grigioni
dal quale nascono le storie che Flurin Caviezel illustrerà al pubblico.
Dall’estate 2005 Caviezel abbandona il lavoro di funzionario per ritornare ad essere artista professionista a
Racconti di viaggi, di incontri e di scoperte in un continuo cambio di lingua, dall’italiano al francese o inglese,
dal tedesco al tempo pieno.
romancio.

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Gràttula Beddàttula
gruppo musicale composto da Francesca Esposito (voce, castagnette, tamburello), Francesco Quero (tamburi
a cornice, chitarra, armonica, armonica a bocca, rullante), Sandro Sorrentino (chitarra, chitarra battente,
mandolino, cupa cupa, bottiglia, grancassa), Fabio Tricomi (lira calabrese, violino, chitarra, marranzanu,
tamburi a cornice).
“Gràttula Beddàttula” è una formula magica.Vuol dire “dattero, bel dattero”.
Pronunciandola, con un rametto di questa pianta tra le mani, una cenerentola siciliana si trasformava per
magia da contadina povera in principessa.
Allo stesso modo, i Gràttula Beddàttula possono assumere molte forme, cha vanno dal duo al quintetto;
allo stesso modo cantano e raccontano di trasformazioni lunghe a venire, di immobilità e strattoni, di
magie mai del tutto riuscite.
Il gruppo propone un repertorio di musiche tradizionali del sud Italia, frutto di un’accurata e appassionata
ricerca che intreccia la musica e il canto alle parole tratte dai testi di autori letterari e alle voci di uomini e
donne, per restituire la complessità di un sud che è, insieme, mitico e crudamente reale.

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La Perfetta
Devis e la sua équipe vi stupiranno con deliziosi piatti di fine estate al Punto ristoro sabato e domenica a partire dalle 11.00
(coperto in caso di pioggia!)
B
C
A
Il bar Don Rodrigo aprirà venerdì dalle 20.30 alla 1.00,
sabato e domenica dalle 14.00 alla 1.00,
con una pausa durante gli spettacoli serali.
P
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G
I bambini potranno recarsi all’Emerenda Corte per una buona merenda dalle 16.00 alle 16.45
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Besazio
A.corte multikulti
B. corte dei bisbigli
C. piazza
D. corte del museo
E. punto ristoro/emerenda corte
F. bar don rodrigo
G. corte sensibile
H. corte dell’aglio
I. corte dei miracoli
L. informazione e vendita biglietti

a manifestazione gode della fiducia e del sostegno diin collaborazione con in collaborazione con in collabor
Comune di Arzo
Associazione svizzera per
la protezione dell’infanzia
Fondation pour la jeunesse suisse
Stiftung für di Schweizer Jugend
Fondazione per la gioventù svizzera
Fundaziun per la gioventüna svizra
GENERAL GUISAN
partner logistici partner logistici partner logistici partne
Regione della montagna
Club 74

grafica Dina Dasoki