10_i fallimenti del mercato.pdf - Giurisprudenza
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I <strong>fallimenti</strong> <strong>del</strong> <strong>mercato</strong>
Condizioni <strong>del</strong> primo teorema<br />
• Il primo teorema <strong>del</strong>l’economia <strong>del</strong> benessere<br />
vale a determinate condizioni riguardanti i beni e<br />
il <strong>mercato</strong>:<br />
i beni possono essere acquistati solo dietro<br />
pagamento di un prezzo da parte di ciascun<br />
individuo;<br />
i consumatori e i produttori sono perfettamente<br />
informati sulle caratteristiche dei beni da<br />
scegliere o da produrre;<br />
il <strong>mercato</strong> tiene conto di tutti gli effetti che le<br />
scelte dei produttori e dei consumatori hanno su<br />
altri produttori o consumatori;<br />
c’è concorrenza perfetta.
Fallimento <strong>del</strong> <strong>mercato</strong>: i beni pubblici<br />
• Se i beni possono essere acquistati solo pagando<br />
un prezzo significa che chi non paga il prezzo viene<br />
escluso dall’utilizzo <strong>del</strong> bene (escludibilità).<br />
• Ma esistono alcuni beni dal cui utilizzo è difficile<br />
escludere un qualsiasi individuo: beni non<br />
escludibili.<br />
• Inoltre, esistono dei beni per i quali l’esclusione non<br />
ha senso, perché l’utilizzo <strong>del</strong> bene da parte di un<br />
individuo in più non riduce le possibilità di consumo<br />
da parte degli altri: beni non rivali.<br />
• I beni pubblici sono beni non escludibili e non rivali<br />
che il <strong>mercato</strong> non può e non deve produrre e quindi<br />
deve intervenire lo Stato.
Fallimento <strong>del</strong> <strong>mercato</strong>: asimmetrie informative<br />
• Per alcuni beni e servizi l’assunzione di perfetta<br />
informazione non è realistica.<br />
• In molti scambi di <strong>mercato</strong>, una parte (consumatore<br />
o produttore) è più informata <strong>del</strong>l’altra (produttore o<br />
consumatore) su una caratteristica fondamentale dei<br />
beni o dei servizi.<br />
• In alcuni casi, questa differenza di informazione può<br />
rendere il <strong>mercato</strong> (anche se teoricamente<br />
concorrenziale) <strong>del</strong> tutto inefficiente: si parla di<br />
asimmetrie informative.<br />
• La presenza di asimmetrie informative spiega<br />
perché, in teoria, è più efficiente la fornitura pubblica<br />
dei servizi sanitari.
Fallimento <strong>del</strong> <strong>mercato</strong>: esternalità<br />
• In alcuni casi le decisioni di singoli individui<br />
(produttori o consumatori) hanno effetti su altri<br />
individui e i prezzi di <strong>mercato</strong> non ne tengono conto.<br />
• Ad esempio, la decisione di un’impresa di produrre<br />
un bene inquinando l’aria o l’acqua ha effetti su tutti<br />
gli individui che vivono nella zona in cui si colloca<br />
l’impresa.<br />
• Però l’impresa non paga per questo inquinamento, e<br />
quindi non ne tiene conto: l’equilibrio di <strong>mercato</strong> non<br />
è efficiente.<br />
• La presenza di esternalità (ad esempio:<br />
inquinamento) spiega perché lo Stato deve<br />
intervenire nella regolamentazione <strong>del</strong>la produzione<br />
e <strong>del</strong> consumo.
Fallimento <strong>del</strong> <strong>mercato</strong>: monopoli e oligopoli<br />
• La concorrenza perfetta è una forma di <strong>mercato</strong><br />
molto rara nella realtà.<br />
• In alcuni casi i monopoli sono determinati da<br />
ragioni economiche: è più efficiente che vi sia<br />
un’unica impresa (servizi a rete) nei monopoli<br />
naturali.<br />
• In questi casi, lo Stato deve intervenire o<br />
attraverso la produzione diretta oppure<br />
attraverso la regolamentazione.<br />
• Anche se vi sono poche imprese che colludono<br />
(oligopolio collusivo), lo Stato deve intervenire<br />
per tutelare i consumatori.
Beni pubblici
Nozione giuridica e nozione economica<br />
• Nozione giuridica: i beni pubblici sono quelli di proprietà<br />
o di uso di soggetti pubblici<br />
• Nozione economica: i beni pubblici sono quelli che<br />
dovrebbero essere forniti dallo Stato per ragioni di<br />
efficienza.<br />
• In particolare, il primo tipo di beni che dovrebbero essere<br />
forniti dallo Stato per ragioni di efficienza sono i beni<br />
pubblici puri.<br />
• I beni pubblici puri hanno due caratteristiche<br />
fondamentali:<br />
sono non-rivali;<br />
sono non escludibili.
Non rivalità<br />
• Un bene è definito non-rivale se, una volta<br />
prodotto, il costo di fornitura ad un individuo in<br />
più (=costo marginale) è nullo (cioè pari a 0).<br />
NON RIVALITA’<br />
<br />
COSTO MARGINALE DI FORNITURA=0<br />
• Esempio: servizio di difesa militare.
Non escludibilità<br />
• Un bene non è escludibile quando impedire a<br />
qualcuno il consumo di quel bene, una volta che<br />
esso viene prodotto, è molto costoso o è<br />
impossibile.<br />
NON ESCLUDIBILITA’<br />
<br />
ESCLUSIONE IMPOSSIBILE O COSTOSISSIMA<br />
• Esempio: servizio di difesa militare.
Beni pubblici puri: esempi<br />
• I beni pubblici puri sono sia non rivali sia non<br />
escludibili.<br />
• Esempi:<br />
Difesa nazionale<br />
Sistema <strong>del</strong>le leggi<br />
Alcuni sistemi di sicurezza collettiva (faro)<br />
• I beni pubblici puri per natura ed in ogni<br />
condizione sono molto rari. In effetti vi sono dei<br />
beni che possono essere sia non rivali sia non<br />
escludibili sotto determinate circostanze.
Beni pubblici puri: esempi<br />
• L’uso <strong>del</strong>le infrastrutture di trasporto, entro<br />
determinate soglie di utilizzo, può essere<br />
considerato un bene pubblico puro.<br />
• Ad esempio, l’utilizzo di un ponte o di<br />
un’autostrada (una volta che questi sono<br />
costruiti):<br />
MC DI FORNITURA=0 FINO ALLA<br />
SOGLIA DI CONGESTIONE<br />
COSTO DI ESCLUSIONE ELEVATO
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata di un<br />
bene pubblico puro<br />
• Un bene pubblico puro deve essere fornito dallo<br />
Stato per ragioni di efficienza economica.<br />
• Infatti, se viene fornito da un privato, questi<br />
praticherà un prezzo strettamente positivo<br />
• Il prezzo sarà quindi maggiore rispetto al costo<br />
marginale di fornitura (che è nullo per la<br />
definizione <strong>del</strong>la non-rivalità) e si avrà<br />
un’inefficienza.<br />
• L’inefficienza si misura considerando la<br />
riduzione di consumo provocata dalla gestione<br />
privata <strong>del</strong> bene e l’utilità persa di conseguenza.
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata<br />
di un bene pubblico puro: analisi grafica<br />
• Q<br />
EQUILIBRIO CON FORNITURA<br />
PUBBLICA GRATUITA<br />
D<br />
Q*<br />
MC
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata<br />
di un bene pubblico puro: analisi grafica<br />
Pmax<br />
SURPLUS PER I<br />
CONSUMATORI DEL BENE<br />
PUBBLICO SE FORNITO<br />
GRATUITAMENTE=Pmax x<br />
Q*/2<br />
D<br />
Q*<br />
MC
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata<br />
di un bene pubblico puro: analisi grafica<br />
PREZZO PRATICATO DAL FORNITORE PRIVATO<br />
EQUILIBRIO CON<br />
FORNITURA PRIVATA<br />
PM<br />
D<br />
QM Q*<br />
EQUILIBRIO CON<br />
FORNITURA PUBBLICA<br />
GRATUITA<br />
MC
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata<br />
di un bene pubblico puro: analisi grafica<br />
Pmax<br />
SURPLUS PER I CONSUMATORI DEL BENE<br />
PUBBLICO CON FORNITURA PRIVATA: (Pmax-PM)<br />
x QM/2<br />
SURPLUS PER I FORNITORI PRIVATI<br />
DEL BENE PUBBLICO=PM x QM<br />
PM<br />
D<br />
Punto di ottimo<br />
sociale<br />
QM Q*<br />
MC
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata<br />
di un bene pubblico puro: analisi grafica<br />
EQUILIBRIO CON FORNITURA PRIVATA<br />
PM<br />
D<br />
PERDITA DI BENESSERE<br />
FORNITURA PRIVATA (Q*-QM)<br />
X PM/2<br />
EQUILIBRIO CON<br />
FORNITURA PUBBLICA<br />
QM Q*<br />
MC
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata di un<br />
bene pubblico puro: esercizio<br />
• La domanda aggregata per l’utilizzo di un ponte<br />
è data da P=<strong>10</strong>00-4Qd, dove Qd è il numero di<br />
passaggi sul ponte.<br />
• Il costo di fornitura di un passaggio in più sul<br />
ponte (costo marginale di fornitura) è pari a 0<br />
fino a quando il numero dei passaggi non<br />
supera 300 (capacità massima <strong>del</strong> ponte).<br />
• Oltre questa soglia il costo marginale di fornitura<br />
diventa positivo.<br />
• Se ignoriamo l’esistenza di costi di produzione<br />
<strong>del</strong> ponte, qual è la quantità socialmente ottima<br />
di passaggi sul ponte?
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata di un<br />
bene pubblico puro: esercizio<br />
• In questo caso la quantità ottima di passaggi sul ponte è<br />
data dall’uguaglianza tra la domanda e il costo marginale<br />
<strong>del</strong>la fornitura.<br />
• Questo costo è nullo solo se il numero dei passaggi è<br />
inferiore alla capacità massima <strong>del</strong> ponte (300).<br />
• Quindi la quantità ottima può essere trovata in questo<br />
modo<br />
P=<strong>10</strong>00-4Qd=0 (costo marginale fornitura)<br />
Qd=<strong>10</strong>00/4=250<br />
a condizione di verificare che la quantità sia inferiore alla<br />
capacità massima <strong>del</strong> ponte. Dato che 250
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata di un<br />
bene pubblico puro: esercizio<br />
• Immaginiamo ora che il ponte sia invece gestito da<br />
un privato che impone un prezzo T=<strong>10</strong>0. Qual è la<br />
perdita di benessere sociale causata dalla fornitura<br />
privata <strong>del</strong> servizio?<br />
• La quantità di passaggi scelta in questo caso è data<br />
da<br />
P=<strong>10</strong>00-4Qd=<strong>10</strong>0 (costo marginale fornitura)<br />
Qd=900/4=225<br />
• La perdita di benessere sociale è data da:<br />
(250-225) x <strong>10</strong>0/2=25x50=1250.
Inefficienza <strong>del</strong>la fornitura privata<br />
di un bene pubblico puro: un esempio<br />
EQUILIBRIO CON FORNITURA PRIVATA<br />
D<br />
PERDITA DI BENESSERE<br />
FORNITURA PRIVATA<br />
<strong>10</strong>0<br />
EQUILIBRIO CON<br />
FORNITURA PUBBLICA<br />
MC<br />
225 250
La domanda di un bene pubblico puro<br />
• Nel grafico precedente abbiamo ipotizzato di conoscere<br />
la domanda aggregata per un bene pubblico puro, ma<br />
come si costruisce questa domanda?<br />
• Se un bene è pubblico puro, esso potrà essere fornito in<br />
una quantità uguale per tutti i consumatori.<br />
• Non avrebbe quindi senso sommare le singole quantità<br />
domandate ad un dato prezzo (come avviene per la<br />
domanda aggregata di beni privati).<br />
• Ha invece senso costruire la domanda aggregata di un<br />
bene pubblico sommando la disponibilità a pagare<br />
(l’utilità) che ogni individuo dichiara per ciascuna<br />
quantità di bene pubblico puro.<br />
• Per farlo, basta effettuare la somma verticale <strong>del</strong>le<br />
domande (inverse) dei singoli individui.
La domanda di un bene pubblico puro<br />
Qd<br />
(numero<br />
passaggi)<br />
Luca<br />
(750-3Qd)<br />
Filippo<br />
(250-Qd)<br />
Domanda<br />
aggregata<br />
(<strong>10</strong>00-4Qd)<br />
25 675 225 900<br />
50 600 200 800<br />
<strong>10</strong>0 450 150 600<br />
250 0 0 0
La domanda di un bene pubblico puro<br />
Domanda di passaggi sul ponte<br />
Disponibilità a pagare<br />
<strong>10</strong>00<br />
800<br />
600<br />
400<br />
200<br />
0<br />
DL<br />
DF<br />
D<br />
25 50 <strong>10</strong>0 250<br />
Quantità di passaggi
L’offerta di un bene pubblico puro<br />
• Finora abbiamo considerato solo la fornitura di un bene<br />
già prodotto.<br />
• Se un bene è pubblico puro, ha un costo marginale di<br />
fornitura <strong>del</strong> bene (=costo per il consumo da parte di un<br />
individuo in più) pari a 0.<br />
• Ma il costo di produzione <strong>del</strong> bene normalmente non è<br />
nullo: gli aerei, i ponti e le autostrade costano!<br />
• Se il bene pubblico puro deve essere prodotto e non<br />
solo fornito dallo Stato, l’offerta <strong>del</strong> bene dovrà tenere<br />
conto <strong>del</strong> costo di produzione.<br />
• In molti casi si può ipotizzare che il costo di produzione<br />
aumenti in maniera costante all’aumentare <strong>del</strong> numero<br />
degli individui che possono utilizzarlo: costo marginale di<br />
produzione costante=costo medio.
L’offerta di un bene pubblico puro:<br />
un esempio<br />
Qd<br />
(numero<br />
passaggi)<br />
MC<br />
(costo<br />
marginale<br />
produzione)<br />
Costo<br />
Totale<br />
25 300 7.500<br />
50 300 15.000<br />
<strong>10</strong>0 300 30.000<br />
250 300 75.000
Quantità efficiente e ‘prezzi’ individuali per un<br />
bene pubblico puro: metodo di Lindahl<br />
• Se la produzione (o costruzione) di un bene pubblico<br />
puro ha un costo, quantità da produrre e prezzi<br />
individuali possono essere individuati con il metodo di<br />
Lindahl.<br />
• In generale, questo metodo prevede:<br />
di costruire la domanda aggregata di un bene pubblico<br />
puro sommando le disponibilità a pagare dei singoli<br />
individui;<br />
di tenere conto <strong>del</strong> costo marginale di produzione;<br />
di identificare la quantità efficiente uguagliando la<br />
domanda aggregata al costo marginale;<br />
di identificare i prezzi individuali (o prezzi-imposta o<br />
prezzi alla Lindahl) sostituendo la quantità efficiente<br />
nelle singole domande inverse.
Quantità efficiente e ‘prezzi’ individuali per un<br />
bene pubblico puro: metodo di Lindahl<br />
• Se il costo di produzione <strong>del</strong> bene pubblico puro non è<br />
nullo, allora la quantità efficiente va calcolata tenendo<br />
conto dei costi marginali di produzione.<br />
• Più precisamente la quantità efficiente è quella per cui la<br />
domanda aggregata (=somma <strong>del</strong>le disponibilità a<br />
pagare) è pari al costo marginale di produzione.<br />
• Infatti, non sarebbe efficiente fermare la produzione di<br />
un bene pubblico puro fino a quando la disponibilità a<br />
pagare supera il costo di produzione.<br />
• Sarebbe uno spreco proseguire la produzione quando la<br />
disponibilità a pagare è inferiore al costo di produzione.<br />
• Una volta individuata la quantità efficiente, il prezzo<br />
pagato da ciascun individuo dipende dalla propria<br />
disponibilità a pagare (utilità).
Metodo di Lindahl: un esempio<br />
• Un ponte viene utilizzato da Luca, da Filippo e da Elena. La<br />
domanda di Luca è data da DL=750-3Qd, quella di Filippo<br />
da DF=250-Qd e quella di Elena da DE=500-2Qd, dove Qd<br />
è il numero di passaggi.<br />
• Il costo di fornitura di un passaggio in più sul ponte (costo<br />
marginale di fornitura) è pari a 0 fino a quando il numero dei<br />
passaggi non supera 300 (capacità massima <strong>del</strong> ponte).<br />
• Il costo di costruzione <strong>del</strong> ponte, tuttavia, è tale che ogni<br />
passaggio in più costa 300 euro.<br />
• Qual è la dimensione ottimale <strong>del</strong> ponte (=quantità di<br />
passaggi socialmente efficiente)? Quanto dovrebbero<br />
pagare ciascuno Luca, Filippo ed Elena perché il ponte sia<br />
costruito?
Metodo di Lindahl: un esempio<br />
• In questo caso la disponibilità a pagare complessiva è<br />
data da<br />
DL+DF+DE=750-3Qd+250-Qd+500-2Qd<br />
DL+DF+DE=1500-6Qd<br />
• Questa disponibilità a pagare deve essere confrontata<br />
con il costo marginale di produzione e la quantità<br />
ottimale di passaggi (=dimensione ottimale <strong>del</strong> ponte) è<br />
data da<br />
1500-6Qd=300<br />
6Qd=1500-300=1200<br />
Qd=1200/6=200
Metodo di Lindahl: un esempio<br />
• Il costo di costruzione dovrebbe essere ripartito tra i tre<br />
individui secondo le loro disponibilità a pagare:<br />
DL=750-3Qd<br />
PL=750-3x200=150 (“prezzo” pagato da Luca)<br />
DF=250-Qd<br />
PF=250-200=50 (“prezzo” pagato da Filippo)<br />
DE=500-2Qd<br />
PE=500-2x200=<strong>10</strong>0 (“prezzo” pagato da Elena)<br />
• Ovviamente la somma <strong>del</strong>le tre disponibilità a pagare per<br />
la quantità ottimale è esattamente pari al costo<br />
marginale di produzione: 150+50+<strong>10</strong>0=300
Metodo di Lindahl: un esempio<br />
• Quindi in questo caso:<br />
viene costruito un ponte che consente di fare<br />
200 passaggi;<br />
ciascuno dei tre individui paga un prezzo che<br />
dipende dalla propria disponibilità a pagare;<br />
una volta costruito, se non si verifica<br />
congestione, l’accesso al ponte è libero e non va<br />
applicata una tariffa.
Metodo di Lindahl: inconvenienti<br />
• Il metodo di Lindahl richiede la dichiarazione sincera, da<br />
parte degli individui, <strong>del</strong>la loro disponibilità a pagare per<br />
il bene pubblico.<br />
• In effetti, gli individui hanno un incentivo a non dichiarare<br />
sinceramente la propria disponibilità a pagare.<br />
• Più precisamente, sapendo che una volta prodotto il<br />
bene pubblico è non-rivale e non escludibile, gli individui<br />
hanno un incentivo a sottodichiarare la propria<br />
disponibilità a pagare.<br />
• Questo può consentire a taluni individui, quando gli altri<br />
sono disponibili a pagare abbastanza, di godere<br />
comunque <strong>del</strong> bene pubblico senza pagare nulla.<br />
Questo è il comportamento opportunistico o free-riding.
Esternalità
Nozione<br />
• Si ha un’esternalità quando le decisioni di<br />
produzione e/o di consumo di un singolo bene o<br />
servizio hanno degli effetti sul benessere<br />
individuale di cui i prezzi di <strong>mercato</strong> non tengono<br />
conto.<br />
• Quando gli effetti consistono in un maggior costo<br />
o in un danno si ha un’esternalità negativa:<br />
viene prodotta una quantità eccessiva <strong>del</strong> bene.<br />
• Quando gli effetti consistono in un maggior<br />
beneficio si ha un’esternalità positiva: viene<br />
prodotta una quantità troppo ridotta <strong>del</strong> bene.
Esternalità negativa<br />
• Sul <strong>mercato</strong> si determina un equilibrio (Pm;Qm)<br />
tenendo conto <strong>del</strong>la domanda e dei soli costi di<br />
produzione <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> servizio (costi privati).<br />
• La produzione o il consumo <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> servizio<br />
comporta però dei costi esterni di cui il <strong>mercato</strong> non<br />
tiene conto.<br />
• La somma dei costi privati e dei costi esterni è pari<br />
ai costi sociali, cioè ai veri costi che la collettività<br />
sopporta per la produzione o il consumo <strong>del</strong> bene o<br />
<strong>del</strong> servizio.<br />
• La quantità efficiente Q*
Esternalità negativa: rappresentazione grafica<br />
Il <strong>mercato</strong> considera i<br />
soli costi marginali<br />
PRIVATI e viene<br />
scambiata la quantità<br />
Qm al prezzo Pm<br />
Pm<br />
M<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
D<br />
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica<br />
MCS=MCP+MCE<br />
Ma in realtà i costi<br />
SOCIALI di produzione<br />
<strong>del</strong> bene sono superiori a<br />
causa <strong>del</strong>l’esistenza<br />
<strong>del</strong>l’esternalità (es: i<br />
costi <strong>del</strong>l’inquinamento)<br />
Pm<br />
M<br />
MCP<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
Qm<br />
D
Esternalità negativa: rappresentazione grafica<br />
Ps<br />
S<br />
MCS=MCP+MCE<br />
MCP<br />
La quantità prodotta<br />
dovrebbe essere Qs e<br />
non Qm: in Qm i costi<br />
sono superiori ai<br />
benefici (inefficienza<br />
allocativa)<br />
Pm<br />
M<br />
D<br />
S=equilibrio socialmente efficiente<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
Qs<br />
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica<br />
MCS(Qm)<br />
Ps<br />
inefficienza<br />
allocativa<br />
S<br />
MCS=MCP+MCE<br />
La quantità prodotta<br />
dovrebbe essere Qs e<br />
non Qm: in Qm i costi<br />
sono superiori ai<br />
benefici (inefficienza<br />
allocativa)<br />
Pm<br />
S=equilibrio socialmente efficiente<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
D<br />
Qs<br />
Qm
Esternalità negativa: rappresentazione grafica<br />
MCS(Qm)<br />
Ps<br />
Pm<br />
inefficienza<br />
allocativa<br />
S<br />
M<br />
MCS=MCP+MCE<br />
MCP<br />
La quantità prodotta<br />
dovrebbe essere Qs e<br />
non Qm: in Qm i costi<br />
sono superiori ai<br />
benefici (inefficienza<br />
allocativa)<br />
S=equilibrio socialmente efficiente<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
D<br />
Qs<br />
Qm
Esternalità negativa: esercizio<br />
• Ipotizziamo che la produzione di un determinato bene<br />
comporti:<br />
un costo marginale di produzione dato da MCP=17Q;<br />
l’inquinamento <strong>del</strong>l’aria che determina un peggioramento<br />
<strong>del</strong>le condizioni di salute <strong>del</strong>le persone che vivono vicino<br />
alla fabbrica. Il maggior costo sostenuto per le cure<br />
sanitarie è dato da MCE=12Q.<br />
• Ipotizziamo inoltre che la domanda <strong>del</strong> bene da parte dei<br />
consumatori sia data da P=90-Q.<br />
• Calcoliamo:<br />
quantità e prezzo di <strong>mercato</strong>;<br />
quantità e prezzo socialmente efficiente.
Esternalità negativa: esempio<br />
• Il <strong>mercato</strong> ignora il costo per le cure sanitarie perché<br />
l’impresa non viene costretta a risarcirle.<br />
• Quindi l’equilibrio di <strong>mercato</strong> è dato da<br />
90-Q=17Q;<br />
18Q=90<br />
Qm=90/18=5<br />
Pm=90-5=85<br />
• Se l’impresa tenesse conto dei costi esterni costi<br />
marginali sarebbero dati da<br />
MCS=MCP+MCE<br />
MCS=17Q+12Q=29Q<br />
dove MCS sono i costi marginali sociali.
Esternalità negativa: esempio<br />
MCS=MCP+MCE<br />
87<br />
S<br />
MCP<br />
85<br />
M<br />
S=equilibrio socialmente efficiente<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
3 5
Esternalità positiva<br />
• Sul <strong>mercato</strong> si determina un equilibrio (Pm;Qm) tenendo<br />
conto dei costi di produzione (privati=sociali) e dei soli<br />
benefici per i consumatori <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> servizio<br />
(benefici privati).<br />
• La produzione o il consumo <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> servizio<br />
comporta però dei benefici esterni di cui il <strong>mercato</strong> non<br />
tiene conto.<br />
• La somma dei benefici privati e dei benefici esterni è pari<br />
ai benefici sociali, cioè ai veri benefici che la collettività<br />
ottiene dalla produzione o dal consumo <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong><br />
servizio.<br />
• La quantità efficiente Q*>Qm è quella calcolata tenendo<br />
conto dei benefici sociali, e non solo dei benefici privati.
Esternalità positiva: rappresentazione grafica<br />
Il <strong>mercato</strong> considera i<br />
soli benefici marginali<br />
privati e viene<br />
scambiata la quantità<br />
Qm al prezzo Pm<br />
MCP<br />
Pm<br />
M<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
D=BMP<br />
Qm
Esternalità positiva: rappresentazione grafica<br />
BMS=BMP+BME<br />
Ma in realtà i benefici<br />
SOCIALI sono superiori a<br />
causa <strong>del</strong>l’esistenza<br />
<strong>del</strong>l’esternalità (es: i<br />
benefici <strong>del</strong>l’istruzione)<br />
MCP<br />
Pm<br />
M<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
Qm<br />
D=BMP
Esternalità positiva: rappresentazione grafica<br />
BMS=BMP+BME<br />
La quantità prodotta<br />
dovrebbe essere Q*>Qm:<br />
in Qm i benefici sono<br />
ancora superiori ai costi<br />
P*<br />
Pm<br />
M<br />
S<br />
MCP<br />
S=equilibrio socialmente efficiente<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
Qm Q*<br />
D=BMP
Esternalità positiva: rappresentazione grafica<br />
La quantità prodotta<br />
dovrebbe essere Q*>Qm:<br />
in Qm i benefici sono<br />
ancora superiori ai costi<br />
BMS=BMP+BME<br />
Perdita di surplus<br />
BMS(Q*)<br />
MCP<br />
P*<br />
M<br />
S<br />
S=equilibrio socialmente efficiente<br />
M=equilibrio di <strong>mercato</strong><br />
Qm Q*
Esternalità positiva: esercizio<br />
• Ipotizziamo che il servizio di istruzione universitaria<br />
comporti, per ciascuna ora h di lezione:<br />
un costo marginale di produzione dato da MC=18h;<br />
il beneficio marginale privato è dato da BMP=<strong>10</strong>00-2h;<br />
il beneficio marginale esterno BME=200.<br />
• Calcoliamo:<br />
quantità e prezzo di <strong>mercato</strong>;<br />
quantità e prezzo socialmente efficiente.
Esternalità positiva: esercizio<br />
• Quantità e prezzo di <strong>mercato</strong>:<br />
MC=18h<br />
BMP=<strong>10</strong>00-2h<br />
MC=BMP<br />
18h=<strong>10</strong>00-2h<br />
20h=<strong>10</strong>00, h=50, p=900<br />
• Quantità e prezzo di socialmente efficienti:<br />
MC=18h<br />
BMS=BMP+BME=<strong>10</strong>00-2h+200=1200-2h<br />
MC=BMS<br />
18h=1200-2h<br />
20h=1200, h=60, p=<strong>10</strong>80
Monopolio naturale
Le caratteristiche <strong>del</strong> monopolio naturale<br />
• Si ha un “monopolio naturale” quando sono le<br />
caratteristiche <strong>del</strong> <strong>mercato</strong> a rendere più<br />
efficiente la produzione di un bene o servizio da<br />
parte di un solo soggetto (il monopolista)<br />
• Esempio tipico sono i servizi la cui distribuzione<br />
ai consumatori richiede la predisposizione di reti:<br />
elettricità, gas, telefonia.<br />
• In questo caso non è economicamente efficiente<br />
che vengano realizzate tante reti, è preferibile<br />
che ce ne sia una sola.<br />
• Se non distinguiamo la distribuzione <strong>del</strong> servizio<br />
dalla sua erogazione ai consumatori finali, i<br />
servizi a rete sono quindi dei monopoli naturali.
Le caratteristiche <strong>del</strong> monopolio naturale<br />
• Il monopolio naturale ha una precisa struttura di<br />
costi di breve e di lungo periodo.<br />
• I costi medi nel monopolio naturale sono<br />
decrescenti, cioè diminuiscono all’aumentare<br />
<strong>del</strong>la quantità prodotta.<br />
• Nell’esempio dei servizi a rete la ragione è<br />
semplice: le reti comportano costi fissi,<br />
all’aumentare <strong>del</strong> numero degli utilizzatori<br />
diminuisce la quota di costo per ciascun<br />
utilizzatore (il costo medio).<br />
• I costi marginali possono avere la classica forma<br />
ad U oppure essere costanti.
Le caratteristiche <strong>del</strong> monopolio naturale<br />
• Esempio di una struttura di costi <strong>del</strong> monopolio:<br />
CT= CM x Q + CF<br />
dove CM=costo marginale<br />
CF=costi fissi.<br />
Ne segue che il costo medio<br />
CT/Q=CME=CM+CF/Q:<br />
quando si produce poco (Q bassa), il costo medio è<br />
elevato perché i costi fissi incidono molto;<br />
all’aumentare <strong>del</strong>la produzione (Q alta), l’incidenza<br />
dei costi fissi si riduce e il costo medio tende a<br />
coincidere con CM.<br />
MA CME>CM
Rappresentazione grafica<br />
CME=CM+CF/Q<br />
CME<br />
CM
Monopolio naturale e regolamentazione<br />
• Tre possibilità:<br />
Si lascia operare il monopolista naturale:<br />
monopolio naturale non regolato<br />
Interviene lo Stato e crea un’impresa pubblica<br />
per la gestione <strong>del</strong> monopolio: produzione<br />
pubblica <strong>del</strong> servizio (in perdita o non in perdita).<br />
Interviene lo Stato ed introduce dei meccanismi<br />
di regolamentazione <strong>del</strong> comportamento <strong>del</strong><br />
monopolista e/o <strong>del</strong> <strong>mercato</strong>.
Il monopolio naturale non regolato<br />
• Se il monopolista naturale viene lasciato<br />
liberamente operare massimizzerà il proprio<br />
profitto a scapito dei consumatori.<br />
• La quantità prodotta verrà scelta in modo che<br />
Ricavo marginale=Costo marginale<br />
RM=CM<br />
e sarà richiesto ai consumatori il prezzo che<br />
sono disponibili a pagare per quella quantità.<br />
• Il monopolista massimizza il proprio profitto,<br />
mentre il surplus dei consumatori viene ridotto.
Il monopolio naturale non regolato<br />
• Il profitto (o extraprofitto) <strong>del</strong> monopolista è pari a<br />
dove RT= ricavi totali<br />
CT=costi totali<br />
• ovvero a<br />
dove RME= ricavi medi<br />
CME=costi medi<br />
Π=RT-CT<br />
Π=(RME-CME) X Qm
Il monopolio naturale non regolato:<br />
rappresentazione grafica<br />
Pm<br />
M=EQUILIBRIO DI MONOPOLIO NON REGOLATO<br />
RM<br />
D<br />
CME<br />
CM<br />
Qm
Il monopolio naturale non regolato:<br />
rappresentazione grafica<br />
SURPLUS CONSUMATORI<br />
Pm<br />
M<br />
RM<br />
D<br />
CME<br />
CM<br />
Qm
Il monopolio naturale non regolato:<br />
rappresentazione grafica<br />
Pm<br />
M<br />
PROFITTO PER IL<br />
MONOPOLISTA<br />
NON REGOLATO<br />
RM<br />
D<br />
CME<br />
CM<br />
Qm
Il monopolio naturale non regolato: esempio<br />
• Immaginiamo che per la produzione di un servizio a rete si<br />
sostengano costi pari a<br />
TC=<strong>10</strong>0+20Q (costi totali)<br />
CM=20 (costi marginali costanti)<br />
• La domanda (inversa) dei consumatori è data da<br />
P=<strong>10</strong>0-(1/2)Q<br />
e quindi il ricavo marginale è pari a<br />
RM=<strong>10</strong>0-Q<br />
• Se lasciamo che il monopolista operi secondo i propri<br />
interessi, quali saranno prezzo e quantità? Quale sarà il<br />
profitto <strong>del</strong> monopolista? Quale sarà il surplus dei<br />
consumatori?
Il monopolio naturale non regolato: esempio<br />
• Il monopolista sceglie la quantità in modo che costi marginali<br />
e ricavi marginali siano uguali<br />
RM=CM<br />
<strong>10</strong>0-Q=20<br />
Q=80<br />
• Il prezzo è quello che i consumatori sono disponibili a pagare<br />
<strong>10</strong>0-(1/2) x 80=60<br />
• Il profitto <strong>del</strong> monopolista è dato da<br />
RT-CT<br />
(60 x 80)-(<strong>10</strong>0+20x80)= 4800-1700=3<strong>10</strong>0
Il monopolio naturale non regolato: esempio<br />
• Il profitto <strong>del</strong> monopolista può essere calcolato anche nel<br />
modo seguente<br />
(RME-CME) x Qm<br />
(P-CT/Qm) x Qm<br />
(60-1700/80) x 80<br />
(60-21,25) x 80<br />
37,75 x 80=3<strong>10</strong>0<br />
• Il surplus dei consumatori è dato da<br />
(<strong>10</strong>0-60)x80/2=1600
Produzione pubblica in perdita<br />
• In questo caso il servizio viene gestito da un’impresa<br />
pubblica. Ai manager di questa impresa viene dato<br />
l’obiettivo di massimizzare il benessere dei consumatori.<br />
• Data la domanda dei consumatori, l’impresa deve<br />
praticare un prezzo tale che<br />
P=CM.<br />
• In questo caso, tuttavia, lo Stato deve intervenire per<br />
coprire le perdite <strong>del</strong>l’impresa pubblica. Infatti, dato che<br />
in monopolio naturale si ha<br />
CM
Il monopolio naturale in perdita:<br />
rappresentazione grafica<br />
EQUILIBRIO IMPRESA<br />
PUBBLICA IN PERDITA<br />
Pe<br />
D<br />
CME<br />
CM<br />
Qe
Il monopolio naturale in perdita:<br />
rappresentazione grafica<br />
SURPLUS PER I CONSUMATORI<br />
Pe<br />
D<br />
CME<br />
CM<br />
Qe
Il monopolio naturale in perdita:<br />
rappresentazione grafica<br />
PERDITA PER L’IMPRESA PUBBLICA<br />
Pe<br />
D<br />
CME<br />
CM<br />
Qe
Produzione pubblica in perdita: un esempio<br />
• Immaginiamo che per la produzione di un servizio a<br />
rete si sostengano costi pari a<br />
TC=<strong>10</strong>0+20Q (costi totali)<br />
CM=20 (costi marginali costanti)<br />
CME=20+<strong>10</strong>0/Q<br />
• La domanda (inversa) dei consumatori è data da<br />
P=<strong>10</strong>0-(1/2)Q<br />
• Se all’impresa viene imposto di praticare un prezzo<br />
pari al costo marginale, quale sarà la quantità<br />
consumata? e il surplus per i consumatori? e quale<br />
sarà la perdita per l’impresa?
Produzione pubblica in perdita: un esempio<br />
• Quantità<br />
<strong>10</strong>0-(1/2)Q=20<br />
(1/2)Q=<strong>10</strong>0-20=80<br />
Q=2 x 80=160<br />
• Surplus per i consumatori<br />
(<strong>10</strong>0-20) x 80/2=3200<br />
Rispetto all’equilibrio di monopolio, la quantità<br />
aumenta, il prezzo diminuisce e il surplus per i<br />
consumatori aumenta.
Produzione pubblica in perdita: un esempio<br />
• Perdita per l’impresa<br />
• CT-RT=<br />
• (<strong>10</strong>0+20 x 160)- 20 x 160=<strong>10</strong>0<br />
• Perdita per l’impresa<br />
(CME-RME) x Qe=<br />
[(20 + <strong>10</strong>0/160)-20] x 160=<br />
0,625 x 160=<strong>10</strong>0
Produzione pubblica in perdita:i problemi<br />
• La soluzione <strong>del</strong>la produzione pubblica in<br />
perdita è problematica perché la perdita<br />
<strong>del</strong>l’impresa deve essere in qualche modo<br />
coperta dallo Stato.<br />
• Se lo Stato utilizza il gettito <strong>del</strong>le imposte si<br />
genereranno sia problemi di efficienza sia<br />
problemi di equità.<br />
• Le imposte possono distorcere le scelte dei<br />
consumatori e <strong>del</strong>le imprese e quindi<br />
determinare <strong>del</strong>le inefficienze (ved. Infra).<br />
• Potrebbe non essere equo che per finanziare un<br />
servizio consumato da alcuni vengano tassati<br />
tutti i cittadini o tutte le imprese.
Produzione pubblica senza perdite<br />
• Anche in questo caso il servizio viene gestito da<br />
un’impresa pubblica.<br />
• Tuttavia, l’impresa viene vincolata a non creare<br />
perdite (e quindi a non richiedere un gettito<br />
fiscale).<br />
• Una soluzione possibile è quella di selezionare<br />
una quantità tale per cui il prezzo è pari al costo<br />
medio di produzione di quella quantità: P=CME.<br />
In questo caso non ci sono perdite.<br />
• Il surplus dei consumatori <strong>del</strong> bene o servizio,<br />
tuttavia, viene ridotto.
Il monopolio naturale senza perdite:<br />
rappresentazione grafica<br />
EQUILIBRIO IMPRESA<br />
PUBBLICA SENZA PERDITE<br />
Pe<br />
D<br />
CME<br />
CM<br />
Qe
Regolamentazione <strong>del</strong>l’impresa privata<br />
• Ci sono diverse ipotesi di regolamentazione di<br />
prezzo:<br />
Impresa privata e P=CME.<br />
Tariffa a due parti: i consumatori pagano una<br />
parte di tariffa fissa per coprire i costi fissi ed<br />
una parte di tariffa variabile legata ai consumi.<br />
Peak-load pricing: la tariffa cambia a seconda<br />
<strong>del</strong>l’ora <strong>del</strong>la giornata in cui si utilizza il servizio<br />
e la copertura dei costi fissi grava soprattutto sui<br />
consumatori che utilizzano la rete nelle ore in cui<br />
è usata molto anche da altri.
Regolamentazione <strong>del</strong> <strong>mercato</strong><br />
• In alcuni casi lo Stato può adottare una politica<br />
di:<br />
Dis-integrazione verticale: la proprietà e la<br />
gestione <strong>del</strong>la rete vengono date ad una società<br />
che però non è necessariamente l’unica che<br />
fornisce il servizio.<br />
Accesso alla rete per tutti gli operatori che<br />
pagano una tariffa d’accesso (o di<br />
interconnessione).<br />
Concorrenza tra gli operatori che hanno accesso<br />
alla rete.
Asimmetrie informative
Asimmetria informativa: nozione<br />
• Perché un <strong>mercato</strong> sia efficiente e valga il<br />
Primo teorema, le parti devono essere<br />
entrambe completamente informate sulle<br />
caratteristiche essenziali <strong>del</strong> bene o servizio<br />
oggetto di scambio ed essere in grado di<br />
osservare i comportamenti <strong>del</strong>l’altra parte .<br />
• In molti casi questa assunzione non si<br />
verifica: una parte è più informata <strong>del</strong>l’altra,<br />
che subisce un’asimmetria informativa.<br />
• In presenza di questa asimmetria, il <strong>mercato</strong><br />
non raggiunge l’efficienza.<br />
2
Asimmetria informativa: tipologie<br />
• Se l’asimmetria ha per oggetto una<br />
caratteristica <strong>del</strong> bene o <strong>del</strong> servizio, che è<br />
nota ad una parte ma non all’altra, si parla di<br />
selezione avversa: l’asimmetria conduce una<br />
<strong>del</strong>le due parti a fare una scelta avversa ai<br />
propri interessi.<br />
• Se l’asimmetria ha per oggetto un’azione che<br />
viene compiuta da una parte e non è<br />
osservabile dall’altra si parla di azzardo<br />
morale: la parte che compie azioni non<br />
osservata può adottare comportamenti<br />
opportunistici.<br />
3
Selezione avversa:<br />
il <strong>mercato</strong> dei “limoni”<br />
• Sul <strong>mercato</strong> <strong>del</strong>le automobili di seconda mano<br />
vengono offerte auto di buona e di cattiva<br />
qualità (“limoni” o bidoni).<br />
• La qualità è nota ai venditori ma non ai<br />
compratori: i compratori di buona qualità si<br />
ritirano dal <strong>mercato</strong>.<br />
• Le auto di buona qualità non verranno<br />
vendute e sul <strong>mercato</strong> resteranno solo i<br />
compratori <strong>del</strong>le auto di cattiva qualità<br />
(selezione avversa).<br />
• Non verranno effettuati scambi di auto di<br />
buona qualità che sarebbero stati Paretoefficienti.<br />
4
Selezione avversa e azzardo morale:<br />
il <strong>mercato</strong> <strong>del</strong>l’assicurazione sanitaria<br />
• Immaginiamo che la tutela sanitaria venga fornita da<br />
un <strong>mercato</strong> assicurativo.<br />
• Su questo <strong>mercato</strong> possono generarsi problemi di<br />
selezione avversa a danno degli assicuratori che non<br />
riescono a distinguere il grado di rischio dei singoli<br />
individui. Questo può portare ad un fallimento <strong>del</strong><br />
<strong>mercato</strong> perché molti individui non si assicurano o<br />
perché la compagnia fallisce.<br />
• Inoltre possono generarsi problemi di azzardo morale<br />
dovuti ad azioni svolte dagli assicurati dopo la<br />
conclusione <strong>del</strong>la polizza e non osservabili dalla<br />
compagnia.<br />
5
Domanda di assicurazione<br />
Perché gli individui richiedono una qualche forma di assicurazione?<br />
• Aleatorietà <strong>del</strong> bene salute: la perdita <strong>del</strong> bene salute è<br />
associata a una riduzione considerevole <strong>del</strong> reddito (mancato<br />
guadagno + spese per cure mediche)<br />
• Avversione individuale al rischio: un individuo è avverso al rischio<br />
se, dovendo scegliere tra un reddito certo X ed un reddito aleatorio<br />
(lotteria) con valore atteso X, sceglie il reddito certo. Se c’è avversione al<br />
rischio, l’individuo è disposto a pagare un prezzo per evitare di correre dei<br />
rischi: da qui nasce la domanda di assicurazione.<br />
Il sistema sanitario 6
Domanda di assicurazione: avversione al rischio<br />
Definiamo:<br />
• w= reddito se l’individuo non si ammala;<br />
• d=danno se l’individuo si ammala;<br />
• π = probabilità di malattia.<br />
Distinguiamo due stati <strong>del</strong> mondo:<br />
• 1 - favorevole (salute), consegue W 1 =w , con probabilità (1- π);<br />
• 2 - sfavorevole (malattia), consegue W 2 =w-d , con probabilità π.<br />
In questo caso si dice che l’individuo è di fronte ad una lotteria di reddito:<br />
W=(W 1 ,W 2 ). Il valore atteso di questa lotteria è dato da<br />
w = w (1 − π) + ( w−d)<br />
π<br />
Il sistema sanitario 7
Domanda di assicurazione: avversione al rischio<br />
Esempio:<br />
• w= <strong>10</strong>00;<br />
• d=<strong>10</strong>0;<br />
• π = 60%.<br />
Distinguiamo due stati <strong>del</strong> mondo:<br />
•1 - favorevole (salute), consegue W 1 =<strong>10</strong>00 , con probabilità (1- 60%)=40%;<br />
•2 - sfavorevole (malattia), consegue W 2 =<strong>10</strong>00-<strong>10</strong>0=900 , con probabilità 60%.<br />
Il valore atteso da questa lotteria è dato da<br />
w = 60% × 900 + 40% × <strong>10</strong>00 = 540 + 400 = 940<br />
che è una media ponderata <strong>del</strong> reddito nei due stati <strong>del</strong> mondo.<br />
Il sistema sanitario 8
Domanda di assicurazione: avversione al rischio<br />
A questo punto distinguiamo 3 casi<br />
• se l’individuo preferisce ricevere 940 con certezza piuttosto che<br />
“giocare la lotteria” (che ha 940 come valore atteso), allora è<br />
avverso al rischio;<br />
• se l’individuo preferisce “giocare la lotteria” piuttosto che<br />
ricevere 940 con certezza, allora è amante <strong>del</strong> rischio;<br />
• se l’individuo è indifferente a giocare la lotteria ovvero accettare<br />
940, allora è neutrale al rischio.<br />
• L’individuo avverso al rischio è disponibile a pagare una somma<br />
(premio) perché qualcuno gli assicuri un reddito nello stato <strong>del</strong><br />
mondo sfavorevole.<br />
9
Domanda di assicurazione: contratto di assicurazione<br />
• Un contratto di assicurazione è un contratto tra assicurati<br />
avversi al rischio e assicuratori neutrali al rischio. In un<br />
contratto di assicurazione contro un danno di entità d che<br />
avviene con probabilità π , definiamo:<br />
‣ il risarcimento q, q≤d, da pagare se l’assicurato subisce il<br />
danno;<br />
‣ il premio complessivo pq, pagato dall’assicurato per avere la<br />
copertura ed espresso in percentuale di q (00 e p
Domanda di assicurazione: contratto di assicurazione<br />
• Confronto tra i redditi nei due stati <strong>del</strong> mondo con e senza assicurazione<br />
Stato <strong>del</strong> mondo Prob Reddito<br />
Favorevole: no malattia (1-π) se non c’è assicurazione W 1 =w<br />
se c’è assicurazione W 1 =w-pq0<br />
Sfavorevole: malattia π se non c’è assicurazione W 2 =w-d<br />
se c’è assicurazione<br />
W 2 =w-d-pq+q<br />
W 2 =w-d+q(1-p) >w-d se p0 e p
Domanda di assicurazione: contratto di assicurazione<br />
• Definizioni<br />
– copertura assicurativa (o risarcimento) q :<br />
‣ completa se q=d;<br />
‣ parziale se qπ<br />
Il sistema sanitario 12
Domanda di assicurazione: copertura ottimale<br />
E’ possibile dimostrare che:<br />
→se p=π, allora q*= d: se il premio è equo, allora la<br />
copertura ottimale è completa<br />
→Se p>π, allora q*
• Ipotizziamo che:<br />
Offerta di assicurazione<br />
‣ ci sia concorrenza perfetta nel <strong>mercato</strong> assicurativo;<br />
‣ non ci siano spese generali o costi di amministrazione.<br />
E’ possibile dimostrare che se valgono le seguenti<br />
assunzioni:<br />
‣ rischi sanitari indipendenti (=non correlati);<br />
‣ omogeneità <strong>del</strong>la popolazione (=stessa esposizione al<br />
rischio sanitario);<br />
‣ perfetta informazione;<br />
• allora gli individui possono trovare piena copertura<br />
sul <strong>mercato</strong> assicurativo e quindi senza alcun<br />
intervento <strong>del</strong>l’autorità pubblica.<br />
14
Offerta di assicurazione<br />
• In caso di concorrenza perfetta gli (extra) profitti attesi<br />
sono nulli: ricavi attesi=costi attesi.<br />
• I ricavi attesi da una compagnia di assicurazione sono pari al<br />
valore atteso dei premi complessivamente pagati dagli<br />
assicurati.<br />
• Se non ci sono spese generali o costi di<br />
amministrazione, i costi attesi sono pari ai risarcimenti<br />
attesi: l’impresa opera come un semplice intermediario di un<br />
accordo mutualistico, raccogliendo un premio complessivo<br />
pari alla perdita sociale e redistribuendolo come risarcimento<br />
a chi è stato sfavorevolmente colpito dal caso.<br />
• Quindi no spese+concorrenza perfetta=>premi<br />
attesi=risarcimenti attesi<br />
15
Offerta di assicurazione<br />
• Il contratto di assicurazione è possibile se la compagnia di<br />
assicurazione è neutrale al rischio ovvero riesce a ridurlo<br />
attraverso le tecniche di risk pooling.<br />
• Tuttavia il risk pooling richiede che:<br />
‣ la popolazione da assicurare sia omogenea rispetto al<br />
rischio (stesso valore atteso; stessa varianza individuale);<br />
‣ i rischi individuali siano indipendenti: la probabilità <strong>del</strong><br />
danno per un assicurato non dipende dalla probabilità <strong>del</strong><br />
danno per gli altri assicurati.<br />
16
Offerta di assicurazione<br />
• Quando la compagnia utilizza il risk pooling, la varianza dei<br />
risarcimenti può essere azzerata se il numero degli assicurati<br />
è sufficientemente grande.<br />
• Se la varianza è nulla, l’impresa guarda solo al profitto atteso.<br />
• Se valgono tutte le assunzioni precedenti si ha:<br />
Profitti attesi=Npq-Nπq=0<br />
ovvero p=π<br />
quindi premi equi=>copertura completa.<br />
17
I limiti dei mercati assicurativi<br />
• Anche se assumiamo l’assenza di spese o costi generali e di potere<br />
di <strong>mercato</strong>, il <strong>mercato</strong> assicurativo “fallisce”:<br />
‣ quando i rischi individuali sono correlati (=non indipendenti)<br />
perché il risk pooling diventa impossibile;<br />
‣ quando la popolazione non è omogenea rispetto al rischio perché i<br />
soggetti ad alto rischio potrebbero non essere in grado di<br />
assicurarsi;<br />
‣ quando si verifica un’asimmetria informativa a danno <strong>del</strong>la<br />
compagnia che si concretizza in:<br />
• selezione avversa: la compagnia non è in grado di discriminare<br />
fra le diverse classi di rischio e potrebbe essere costretta a fissare<br />
un premio «medio» uguale per tutte le classi di individui;<br />
• azzardo morale: la compagnia non riesce ad osservare le azioni<br />
degli assicurati dopo il contratto e queste azioni provocano un<br />
aumento <strong>del</strong> rischio o dei risarcimenti da pagare.<br />
18
Rischi non indipendenti<br />
• Se i rischi individuali sono fortemente correlati<br />
⇒ il <strong>mercato</strong> assicurativo può non essere attivo dal lato<br />
<strong>del</strong>l’offerta:<br />
– l’assicuratore non è in grado di ridurre il rischio medio (no<br />
risk pooling)<br />
– l’assicuratore non è disposto ad offrire copertura<br />
Casi di rischi sociali:<br />
– epidemie<br />
– inflazione<br />
– catastrofi naturali<br />
– disoccupazione<br />
19
Disomogeneità <strong>del</strong>la popolazione<br />
• Non tutti gli individui sono caratterizzati dalla stessa<br />
probabilità di evento negativo:<br />
– Se i rischi individuali sono differenziati:<br />
• alti rischi p A (anziani, malattie croniche, …)<br />
• bassi rischi p B (giovani)<br />
⇒ Problemi di assicurabilità per gli alti rischi: p A →1 ma<br />
allora con premi attuarialmente equi: p A q → q (premio totale<br />
= risarcimento).<br />
• Per i poveri (in particolare se sono ad alto rischio) potrebbero<br />
emergere vincoli reddituali al pagamento <strong>del</strong> premio.<br />
20
Asimmetria informativa e selezione avversa<br />
• E’ possibile che la compagnia non sappia distinguere tra individui a<br />
basso rischio e individui ad alto rischio.<br />
• Dati N individui da assicurare, la compagnia assicuratrice sa che:<br />
‣ ci sono N H individui ad alto rischio (π=π Η );<br />
‣ ci sono N L (N H +N L =N) individui a basso rischio (π=π L
Asimmetria informativa e selezione avversa<br />
• Manteniamo l’assunzione di concorrenza perfetta (=zero<br />
profitti attesi) e assenza di spese amministrative e costi<br />
generali:<br />
• Profitto atteso=Npq-N H π Η q-Ν L π L q=0<br />
q(Np-N H π Η −Ν L π L )=0<br />
(Np-N H π Η −Ν L π L )=0<br />
p=(N H /N) π Η +(N L /N) π L<br />
cioè il premio è uguale alla probabilità media di ammalarsi.<br />
• Dal punto di vista degli individui che sanno di essere ad alto<br />
rischio è conveniente assicurarsi:<br />
p=(N H /N) π Η +(N L /N) π L < π Η<br />
(N L /N) π L < π Η (1- N H /N)<br />
(N L /N) π L < π Η (N-N H )/N<br />
π L < π Η<br />
22
Asimmetria informativa e selezione avversa<br />
• Dal punto di vista degli individui che sanno di essere a<br />
basso rischio non è conveniente assicurarsi:<br />
p=(N H /N) π Η +(N L /N) π L >π L<br />
(N H /N) π Η > π L (1- N L /N)<br />
(N H /N) π Η > π L (N- N L )/N<br />
π Η > π L<br />
• Ma se si assicurano solo gli individui ad alto rischio dal punto<br />
di vista <strong>del</strong>la compagnia peggiora la qualità media degli<br />
assicurati, e questo porterà ad un ulteriore aumento dei<br />
premi, con ulteriore peggioramento <strong>del</strong> rischio medio degli<br />
assicurati.<br />
• Esito finale: la compagnia fa bancarotta oppure offre<br />
copertura completa solo agli individui ad alto rischio (la<br />
copertura per i bassi rischi è incompleta).<br />
23
Asimmetria informativa e azzardo morale<br />
• L’asimmetria può riguardare un’azione non osservata<br />
dall’assicuratore al momento <strong>del</strong>la conclusione <strong>del</strong> contratto,<br />
perché svolta successivamente:<br />
• il fatto di essere assicurato può indurre l’individuo a ridurre le attività di<br />
prevenzione;<br />
• l’assicurato ottiene una disponibilità addizionale di risorse superiore<br />
rispetto a quanto è possibile prevedere al momento <strong>del</strong>la stipulazione <strong>del</strong><br />
contratto assicurativo.<br />
24
Azzardo morale<br />
• Immaginiamo che il prezzo unitario di un farmaco sia pari a p<br />
e che la sua utilità (misurata dalla disponibilità a pagare) sia<br />
esattamente uguale a p quando ne viene consumata la<br />
quantità q*.<br />
• La compagnia di assicurazioni ipotizza quindi un consumo<br />
pari a q*, prevedendo di pagare spese farmaceutiche<br />
(risarcimenti) per un importo pari a pq*.<br />
• Se il premio è equo, i premi complessivamente riscossi sono<br />
anch’essi pari a pq*.<br />
• Prevedendo di coprire con i premi riscossi la spesa, la<br />
compagnia si impegna a risarcirla interamente.<br />
25
Azzardo morale<br />
• Ipotesi che i farmaci vengano consumati da chi avrebbe un disponibilità<br />
a pagare (=utilità) almeno pari a p. Ma il farmaco è utile fino a q°<br />
p<br />
q* q°<br />
26
Azzardo morale<br />
• Dopo la conclusione <strong>del</strong> contratto, gli assicurati possono<br />
domandare più farmaci di quelli previsti (azione “nascosta” al<br />
momento <strong>del</strong>la conclusione <strong>del</strong> contratto).<br />
• In questo modo gli assicurati sfruttano il fatto che sia<br />
garantita la copertura integrale <strong>del</strong>la spesa farmaceutica.<br />
• La quantità massima consumata è q° e il risarcimento può<br />
arrivare fino a pq° e quindi superiore all’ammontare dei premi<br />
ricevuti: squilibrio di bilancio per la compagnia di<br />
assicurazione.<br />
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