CAROSELLI DELL'ELEGANZA VPVF71A Al Lido si è svolto un Concorso di eleganza automobilistica nel quale hanno primffeiatobillt vetture Fiat Linea e signorilità dell'automobile nella cornice della Serenissima. PartfcolarmentJ^ ammirati dal folto pubblico presente alla manifestazione^ i coupes e . cabriolets 2JM « lu"" la 1500 « lunga ». Alla Fiat è stato assegnato dal Comune d. Venezia il « Leone dorato ». 1 I N 7 / &,.ctria) All'. Auto-Corso der Schoenheit », svoltosi a Ried celebrandosi la festa pa- S Ä rruar-i ässtä. s r s - r x Anche la Fiat 1300 Familiare ha vinto nella sua categoria. eine begeisterte Menschenmenge teil. Auch der Fiat 1300 Komoiwagen erring Preis in seiner Hubraumklasse. MONTECATINI - Con !e vetture Fiat sono sfilate le concorrenti al titolo dì « Donna ideale 1963 ». Corteo di grazia femminile e di eleganza automobilistica. WÊÊmm TOSCOLANO MADERNO (Brescia) - Mondanità e stile al primo Concorso ippico nazionale ^Riviera del Garda >.: sfilata di macchine Fiat e presentazione di modelli di grandi Case torinesi. • • H SUD AFRICA - La Fiat 2300, « vedette » anche al Rand Easter Show di Johannesburg. Eccola tra sorrisi di belle ragazze in costumi folcloristici. The Fiat 2300 present at the Johannesburg Rand Easter Show as well. There she is, surrounded by smiling pretty girls wearing national costumes.
LA SAGRA DI SAN MICHELE (TORINO) Così ne scriveva Massimo d'Azeglio: « Il monumento piìu eccelso del Piemonte. Corona il m'nte Pirchiriano, Questa badia è uno degli edifici più originali e pittoreschi che abbia mai veduti. Un monte, o piuttosto rupe che termina con un gran sasso a pan di zucchero, scompare sotto molte fabbriche o costruzioni irregolari che fasciano la sua cima, sulla quale si posa la chiesa. L'aspetto dell'insieme è mezzo religioso, mezzo militare, per i merli e bertesche, quale l'avevano i monasteri del nono e decimo secolo. Di questo luogo si narrano curiose leggende. « Non v'è cuore, non v'è fantasia così fredda che alzando gli occhi all'immensa mole non senta un misto di maraviglia e, direi, di spavento, trovando a tant'altezza, ove si giunge a stento per malagevole strada, e sulla punta irregolare d'un enorme ammasso di rupi, un edilìzio, alla costruzione del quale mal potrebbe la più feconda immaginazione ritrovare quante spese, quante cure, quanti difficili trasporti di pietre, legnami, metalli ed infine le vite forse di quanti si sono dovuti impiegare. Il carattere generale di questo monumento è una somma di irregolarità, essendosi dovuto seguire gli andamenti del masso, ed una stravaganza di esecuzione, un non so che di fantastico e d'immaginoso, per cui si direbbe opera piuttosto degli Angeli, o di qualche ignoto abitatore dell'aria, che frutto dell'ardire degli uomini ». Così il d'Azeglio. Ora un collaboratore de « L'Osservatore Romano » ci ricorda che la costruzione della Sagra di San Michele risale all'anno 908, iniziativa del conte Ugo di Bontboissieri, francese dell'Alvernia. C'era già una modestissima cappella dedicata, prima dai Bizantini poi dai Longobardi, all'Arcangelo San Michele. Nell'attuale monumento l'ingresso al monastero è la parte che più impressiona. Il massiccio della facciata è attenuato dalla combinazione coloristica e geometrica delle linee del grigio basamento, con le curve piene della chiesa, coronata dall'abside e da quel trionfo di galleria ad archetti (i viretti) tra i migliori esempi di logge absidali romaniche. Lo scalone cosiddetto dei morti, ma dal quale sono stati tolti gli scheletri della balconata, conduce alla Porta dello Zodiaco, che è un mirabile lavoro di ricostruzione, con colonnine eleganti, capitelli figurati (Caino e Abele, Sansone e Dalila) e capitelli simbolici (furie, donne che allattano serpenti, sirene, leoni). Anche il marmo di queste sculture è delicatissimo e di cava sconosciuta. Dopo un'ampia scala in pietra verde, che si svolge sotto il gioco di quattro imponenti contrafforti e archi rampanti, si giunge all'ingresso della chiesa. Mirabile è la grandiosa porta romanica in pietra grigia e verde, tutta archi a spigoli e cordoni su colonnine e capitelli floreali. A destra e sinistra le colonne con archi trilobi. L'interno della badia è il risultato più grandioso degli ultimi restauri compiuti nel 1937, con la ricostruzione della triplice vòlta a crociera della navata centrale. La chiesa, genialmente costruita sopra la punta rocciosa del monte, a 1000 metri d'altezza, è un mirabile esempio del progressivo trasformarsi dell'arte romanica in gotica, dal secolo XII al XIII. Stupende le sculture dei 139 capitelli, frutto della più prolifica fantasia del medio evo. L'aitar maggiore è dominato dal trittico di Defendente Ferrari, raffigurante una Madonna che allatta il Bambino, ed ai lati San Michele e San Giovanni Vincenzo con CATANIA - Nella sede della Filiale Fiat ha avuto luogo la cerimonia di consegna della targa « CT 100.000 », assegnata ad un berlina 1500 della Filiale stessa. Ha impartito la benedizione l'Arcivescovo di Catania Mons. Bentivoglio. Presenti alla consegna deUa targa il presidente dell'A.C. catanese barone Beneventano della Corte, il direttore della Filiale Dr. Calise, autorità e personalità cittadine. La Sagra di San Michele sul Monte Pirchiriano. il committente Urbano di Miolans, abate commendatario della Sagra dal 1505 al 1522. Il trittico è sorretto da una predella dipinta dal'o stesso autore raffigurante la Visitazione, il Natale e l'Adorazione dei Magi. Sotto il pavimento è la cripta con tre cappelle: la più vasta è costruzione di San Giovanni Vincenzo (anno 966 > e costituisce il luogo più sacro della Sagra. Tra gli affreschi che ornano l'interno del tempio merita speciale menzione quello sulla parete di sinistra, raffigurante la Sepoltura di Gesù, la Dormizione della Madonna e l'Assunzione. E' opera di Secondo del Bosco di Poirino e di altri maestri. Sulla parete destra è l'affresco della leggenda, ove si vedono Angeli che costruiscono la prima chiesetta; il vescovo di Torino Amizone che sale da Avigliana per venir a consacrare la chiesa; il pittoresco corteo del conte Ugone che esce da Susa per venire alla Sagra. Dalle logge della badia, e particolarmente dal terrazzo dell'ingresso, si ammira il panorama più bello del Piemonte. •••••••••••MHaNaHSMMHBaHHHHM Lo stemma Nuffield Da un quotidiano di Londra: Lord Nuffield, deceduto la settimana scorsa in Inghilterra, non ha lasciato eredi. Ma suo « figlio » — come egli amava definire il Nuffield College (Oxford* — non solo porterà il nome di lui nei secoli a venire, ma altresì lo stemma e il motto della nobile famiglia. Alcuni anni or sono, per speciale decreto reale, al Nuffield College veniva concesso lo stemma, cosa senza precedenti nella storia dell'araldica. Questo stemma blasonato in pietra è posto dietro la poltrona del Custode di Nuffield, con il motto: « Fiat Justitia ». Vuol dire naturalmente: «Sia fatta giustizia»; e non come mi era stato raccontato ad un pranzo offerto al Nuffield poco tempo fa « Comprate Fiat ». PALERMO - « Eleganza e velocità » è il titolo giornalistico con cui la cronaca palermitana ha annunciato la consegna simultanea di due coupés Fiat 2300 S: uno al Principe Giuseppe Lanza di Scalea, l'altro al Dr. Vincenzo Caruso. La consegna è stata fatta personalmente dal direttore della Filiale Rag. Morrocchi.