24.05.2015 Views

Nuovo numero di ''Autonomia Sindacale ... - Cisal Università

Nuovo numero di ''Autonomia Sindacale ... - Cisal Università

Nuovo numero di ''Autonomia Sindacale ... - Cisal Università

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

OTTOBRE 2011 RASSEGNA GRATIS<br />

AUTONOMIA SINDACALE<br />

(APPENDICE PRECARI)<br />

PER INFORMAZIONI:<br />

Dott.ssa Daria Cipollone, PhD<br />

Coor<strong>di</strong>natrice Nazionale Ricercatori Precari<br />

CSA della CISAL Università (Roma)<br />

e-mail: cisal.uni.rm@gmail.com http://www.cisaluniversita.org<br />

Il CSA della CISAL Università è su Facebook<br />

APERTE LE ISCRIZIONI<br />

CSA DELLA CISAL UNIVERSITÀ<br />

Il CSA è il Coor<strong>di</strong>namento <strong>Sindacale</strong> Autonomo della CISAL (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi dei<br />

Lavoratori); settore Università. Il termine “autonomo” sta a significare che si tratta in un gruppo politicamente non<br />

schierato, e quin<strong>di</strong> non strumentalizzato, che raccoglie al suo interno persone <strong>di</strong> ogni colore e credo politico;<br />

accomunate da problemi <strong>di</strong> lavoro analoghi. Il CSA è firmatario del Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori<br />

(CCNL) per i tecnici e per gli amministrativi delle università e pertanto, siede ai tavoli delle trattative con il<br />

Governo e con L’ARAN.


Segretario Generale Nazionale<br />

Arturo Maullu<br />

e-mail: maullu@me<strong>di</strong>cina.unica.it<br />

Segretari Nazionali<br />

Riccardo Marini (Parma ) - Vice segretario generale – affari legali e problemi giuri<strong>di</strong>ci.<br />

e-mail: r.marini-lav@libero.it<br />

Rinaldo Papa (Napoli Fed.II) - Organizzazione<br />

e-mail: ripapa@unina.it<br />

Gabriele Murgia (Napoli S.U.N.) - Amministrazione e problematiche <strong>di</strong>rigenza (me<strong>di</strong>ca e non me<strong>di</strong>ca)<br />

e-mail: gabrimurgia@yahoo.it<br />

Francesco Lavorato (Cosenza) - problematiche facoltà non me<strong>di</strong>che<br />

e-mail: f.lavorato.biblioteche@unical.it<br />

Domenico Zini (Padova) - problematiche facoltà non me<strong>di</strong>che<br />

e-mail: nico.zini@unipd.it<br />

Giuseppe Polinari (Roma 1) - problematiche policlinici e facoltà me<strong>di</strong>che (comparto)<br />

e-mail: giuseppe.polinari@uniroma1.it<br />

Giuseppe D'Anna (Palermo) - problematiche policlinici e facoltà me<strong>di</strong>che (comparto)<br />

e-mail: d.giuseppe@unipa.it<br />

Roberto Chionne (Perugia) Per la docenza universitaria<br />

cell. 3487033587 tel. 0755746430 e-mail<br />

TRASPARENZA E MERITOCRAZIA NELL'ALTA PROFESSIONALITA'<br />

<strong>di</strong> Daria Cipollone<br />

Il CSA della CISAL Università promuove la “cultura della qualità” e la meritocrazia battendosi per<br />

la regolamentazione dei <strong>di</strong>ritti d'autore sugli stu<strong>di</strong> scientifici e per l'in<strong>di</strong>pendenza politica negli<br />

atenei. Sottolinea inoltre l'importanza della trasparenza nei processi <strong>di</strong> autovalutazione. Il CSA<br />

della CISAL è in favore della <strong>di</strong>ffusione, anche nel settore della conoscenza, <strong>di</strong> una cultura<br />

manageriale orientata alla gestione della qualità e della produttività; e dell'interazione tra pubblico<br />

e privato perché questo favorisce il flusso delle risorse economiche ed umane. Tutto questo è<br />

necessario fra l'altro, perché l'aumento dell'età pensionabile giocherà inevitabilmente ad ulteriore<br />

sfavore delle generazione dei “precari”. La mancata messa a riposo dei più anziani associata alla<br />

riduzione dei posti <strong>di</strong> lavoro a tempo indeterminato, ridurrà ulteriormente per i “giovani” le già<br />

remote possibilità <strong>di</strong> ottenere un lavoro sicuro e con un trattamento <strong>di</strong>gnitoso dal punto <strong>di</strong> vista<br />

economico e giuri<strong>di</strong>co.<br />

Non va <strong>di</strong>menticato poi che presto dai Paesi in via <strong>di</strong> sviluppo arriverà una quantità considerevole<br />

<strong>di</strong> mano d'opera anche ad alta professionalità <strong>di</strong>sposta ad accettare nell'ormai raro lavoro<br />

<strong>di</strong>pendente, con<strong>di</strong>zioni economiche e legali improponibili a chi è cresciuto in un Paese<br />

industrializzato. Questo potrebbe per altro contribuire a far scendere ulteriormente i già bassi<br />

compensi dei lavoratori precari ad elevata professionalità.<br />

1


Università<br />

Documento del C.O.S.A.U. Coor<strong>di</strong>namento Organizzazioni e Sindacati Autonomi dell’Università<br />

(ADU, CIPUR, CISAL Università, CNRU, CNU, SNALS docenti universitari)<br />

Le associazioni della docenza universitaria coor<strong>di</strong>nate nel C.O.S.A.U. (ADU, CIPUR, CISAL Università, CNRU, CNU,<br />

SNALS docenti universitari) hanno valutato, dopo la pausa estiva, lo stato <strong>di</strong> salute dell’Università cercando <strong>di</strong> mettere a<br />

fuoco gli elementi che riguardano l’istituzione nel suo complesso e quelli che più strettamente riguardano la vita del personale<br />

docente che esse rappresentano.Sul piano generale si deve osservare che se la legge 240/2010 (Legge Gelmini) aveva<br />

delineato un percorso <strong>di</strong> rinnovamento dell’istituzione universitaria (percorso solo in parte accettabile); il passaggio dalla<br />

semplice enunciazione dei propositi alla vera attuazione della riforma non si intravede.<br />

Infatti degli oltre 40 decreti necessari a rendere praticabile la legge in questione solo tre hanno visto la luce nella G.U.: il<br />

primo relativo alla definizione dei settori concorsuali, il secondo ai criteri <strong>di</strong> valutazione per il passaggio da ricercatore a<br />

tempo determinato (RTD) a professore associato, il terzo alla definizione dell’importo minimo degli assegni <strong>di</strong> ricerca.<br />

Si tratta, certamente, <strong>di</strong> argomenti importanti e degni <strong>di</strong> considerazione. Tuttavia si deve osservare che (1) la definizione dei<br />

settori concorsuali è destinata a rimanere lettera morta finché non saranno definiti i criteri per l’ammissibilità alle procedure <strong>di</strong><br />

abilitazione a professore <strong>di</strong> prima e seconda fascia (2) la definizione dei criteri per il passaggio da RTD a professore associato<br />

riguarda un’evenienza che <strong>di</strong>venterà attuale fra 6-7 anni, cioè quando i primi ricercatori a TD (<strong>di</strong> cui ancora non si intravede la<br />

traccia) avranno concluso il loro percorso formativo e avranno conseguito l’idoneità(3) la definizione del minimo <strong>di</strong><br />

remunerazione per gli assegni <strong>di</strong> ricerca avrà uno scarso impatto imme<strong>di</strong>ato in attesa della definizione delle risorse per attivare<br />

gli assegni.<br />

Alla luce <strong>di</strong> queste considerazioni sembra che si possa asserire che lo stato <strong>di</strong> salute generale della istituzione universitaria<br />

languisce nell’incertezza e nella confusione nell’attesa <strong>di</strong> interventi terapeutici che non appaiono all’orizzonte e che la<br />

situazione generale del Paese allontana sempre <strong>di</strong> più.<br />

Guardando più da vicino la vita degli operatori universitari si deve in primo luogo osservare che mentre la legge 240/2010<br />

prevede in maniera perentoria che entro l’ottobre <strong>di</strong> ogni anno il MIUR debba ban<strong>di</strong>re le prove <strong>di</strong> idoneità alle due fasce <strong>di</strong><br />

docenza, la realtà è che per il 2011 questa scadenza non verrà rispettata. Il decreto pre<strong>di</strong>sposto dal Ministro per il bando in<br />

oggetto manca dei criteri e parametri che definiscano la possibilità <strong>di</strong> accesso al concorso stesso. Secondo una moda tipica del<br />

nostro Paese esistono sul tappeto due proposte, una del CUN e una dell’ANVUR, che sembrano <strong>di</strong>stanti e mal conciliabili. La<br />

contrapposizione fra i due organismi paralizza il MIUR che, verosimilmente, vede in maniera positiva l’opportunità <strong>di</strong> rinviare<br />

l’avvio della procedura. Osserviamo incidentalmente che la soglia minima quantitativa <strong>di</strong> attività scientifica suggerita<br />

dall’ANVUR per poter partecipare, riferita alla me<strong>di</strong>ana dei professori associati, appare alta. Così concepita, oltre a<br />

privilegiare chi lavora in gran<strong>di</strong> gruppi escludendo invece giovani vali<strong>di</strong> che pubblicano meno, ma in modo autonomo, rischia<br />

portare in un prossimo futuro alla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> trovare un <strong>numero</strong> sufficiente <strong>di</strong> commissari esaminatori con meriti almeno pari<br />

a quelli richiesti ai can<strong>di</strong>dati.<br />

Non vogliamo comunque entrare nella <strong>di</strong>scussione fra i due organi, anche se riteniamo che il CUN, democratica espressione<br />

della classe docente e forte della lunga esperienza già maturata, dovrebbe avere un ruolo almeno paritario a quello<br />

dell’ANVUR che sta muovendo i primi passi nel settore. Chie<strong>di</strong>amo che chi <strong>di</strong> dovere eserciti la propria autorità per<br />

ad<strong>di</strong>venire ad una soluzione del problema, superando l’impasse che si è determinato.<br />

Un altro aspetto che preoccupa il COSAU è il ruolo della CRUI nei rapporti fra corpo docente e gli atenei e gli organi<br />

ministeriali centrali. Questa organizzazione non è una struttura <strong>di</strong> rappresentanza del corpo docente: essa rappresenta i Rettori<br />

e quin<strong>di</strong> solo la <strong>di</strong>rigenza degli Atenei. I professori ed i ricercatori universitari sono rappresentati dai sindacati e dalle<br />

associazioni sindacali. Il COSAU chiede con forza che venga stabilito in maniera chiara che le suddette organizzazioni<br />

debbono essere consultate obbligatoriamente ogni volta che, sia a livello nazionale che locale, si debba <strong>di</strong>scutere <strong>di</strong> problemi<br />

che interessano le forme <strong>di</strong> reclutamento, la carriera e gli impegni <strong>di</strong> lavoro del personale docente.<br />

A questo proposito non possiamo tacere la nostra ferma contrarietà ad alcune richieste della Conferenza dei Rettori (CRUI)<br />

contenute nel pro-memoria inviato al Ministro lo scorso 6 Luglio. I Rettori infatti chiedono il pensionamento a 68 anni dei<br />

professori associati che hanno optato per il regime giuri<strong>di</strong>co della L. 230/2005 (Legge Moratti). A parte le ovvie<br />

considerazioni <strong>di</strong> incoerenza con la tendenza generalizzata a prolungare l’età lavorativa suggerita dall’Unione Europea per<br />

contrastare l’attuale crisi economica, facciamo osservare che la richiesta dei Rettori è contraria alla lettera della Legge<br />

suddetta, che stabilisce chiaramente che tutti i professori vanno in pensione a 70 anni, come è stato riconosciuto da tutti i<br />

tribunali amministrativi regionali che si sono già espressi al riguardo. Il COSAU chiede anzi che si colga l’occasione per<br />

uniformare l’età pensionabile per tutti i docenti universitari, inclusi cioè gli attuali ricercatori a tempo indeterminato, che<br />

quando svolgono un normale corso <strong>di</strong> insegnamento esercitano esattamente le stesse funzioni <strong>di</strong> un professore. Allo stesso<br />

modo il COSAU esprime preoccupazione per il tentativo della CRUI <strong>di</strong> "emendare" la Legge Gelmini, al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> qualsiasi<br />

confronto con le parti interessate, al solo fine <strong>di</strong> "semplificare l'azione istituzionale degli Atenei" a <strong>di</strong>scapito dei ricercatori e<br />

dei loro <strong>di</strong>ritti sanciti per legge. ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! 2


Decreto Sacconi: Svolta al Precariato?<br />

<strong>di</strong> Daria Cipollone<br />

Contributo grafico a cura <strong>di</strong>: Anonima precaria genovese<br />

Lo scorso luglio è entrato in vigore il “Decreto Sacconi”<br />

che dovrebbe dare una svolta al problema del precariato.<br />

Esistono ora tre nuove tipologie <strong>di</strong> contratto con le quali si<br />

abbracciano tutti i settori lavorativi: dal privato alla<br />

pubblica amministrazione, dalle alte, alle me<strong>di</strong>e, fino alle<br />

basse professionalità.<br />

Il decreto che sembra vada ad integrarsi con la “legge<br />

Biagi” che attualmente regolamenta i contratti a<br />

tempo determinato nel settore privato, è per molti<br />

versi ambivalente. Da un lato, sembra tendere ad<br />

abbassare il livello <strong>di</strong> istruzione della popolazione se<br />

si considera la possibilità <strong>di</strong> entrare nel mondo del<br />

lavoro già a 15 anni e, se si tiene conto dei tagli alla<br />

scuola pubblica che quin<strong>di</strong> tenderanno a rendere<br />

poco probabile un'istruzione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o o alto grado per<br />

chi appartiene a famiglie poco abbienti. Dall'altro lato,<br />

sembra voler consentire ai minori che vivono in zone<br />

“<strong>di</strong>fficili” e che lavorano “in nero” <strong>di</strong> avere un regolare<br />

contratto anche se forse ciò si verificherà raramente.<br />

quali però nessuno si preoccupa... Forse,<br />

l'abbassamento del livello <strong>di</strong> istruzione e la riduzione<br />

delle iscrizioni all'università porteranno con gli anni ad<br />

un assorbimento da parte del mondo del lavoro <strong>di</strong> tutti<br />

quelli che ancora oggi, nonostante i titoli universitari,<br />

lavorano ad intermittenza con contratti a termine e<br />

con contributi pensionistici irrisori.<br />

Resta ancora da chiedersi se per quanto riguarda<br />

l'alta formazione, l'Italia investirà in ricerca e sviluppo<br />

o se coloro che lo propongono continueranno ad<br />

essere visti come sovversivi.<br />

Questo decreto non sembra però voler rivedere la<br />

<strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti tra contratti a termine e contratti a<br />

tempo indeterminato. Il contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato<br />

nella pubblica amministrazione non sembra che<br />

rappresenterà un titolo preferenziale per i concorsi<br />

pubblici. Il vincolo costituzionale per l'ingresso a<br />

tempo indeterminato nella pubblica amministrazione<br />

solo me<strong>di</strong>ante concorso pubblico non sembra essere<br />

stato rivisto.<br />

Sembra proprio che anche in futuro, la possibilità <strong>di</strong><br />

un'assunzione a tempo indeterminato non esisterà<br />

per tutti e neanche la possibilità <strong>di</strong> crearsi una realtà<br />

impren<strong>di</strong>toriale. Dobbiamo considerare che la piccola<br />

impren<strong>di</strong>toria non <strong>di</strong> rado fallisce e che anche le<br />

gran<strong>di</strong> catene impren<strong>di</strong>toriali hanno un limite nella loro<br />

possibilità <strong>di</strong> espansione.<br />

Insomma sembra che sia cambiato solo il modo <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>care il tipo <strong>di</strong> contratto, ma il lavoro giovanile<br />

continuerà ad essere sfruttato in tutti i settori. Verrà<br />

sfruttato con la scusa della formazione e ancora una<br />

volta con la promessa <strong>di</strong> un'assunzione a tempo<br />

indeterminato. La promessa e la speranza <strong>di</strong> un<br />

impiego stabile e <strong>di</strong>gnitoso è stato il motore che ha<br />

fatto lavorare anche quelli della mia generazione; dei<br />

Contributo grafico a cura <strong>di</strong>: Anonima precaria genovese<br />

3


Il Coor<strong>di</strong>namento Nazionale Ricercatori Precari<br />

nelle riunioni intersindacali<br />

<br />

<br />

à <br />

è <br />

<br />

à <br />

à à <br />

è <br />

é <br />

è <br />

<br />

à è <br />

à <br />

à <br />

à <br />

<br />

è <br />

è <br />

<br />

ù <br />

<br />

<br />

è <br />

<br />

À<br />

<br />

[....] “Per questo occorrono impegni concreti, tra cui, in particolare, la possibilità <strong>di</strong> reinvestire nel<br />

sistema universitario tutte le risorse che si renderanno <strong>di</strong>sponibili dai pensionamenti, destinando<br />

oltre la metà <strong>di</strong> esse all’ingresso in ruolo degli attuali precari, che da anni già contribuiscono alle<br />

attività tecnico-amministrative, <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> ricerca, spesso senza alcuna garanzia <strong>di</strong> tutela<br />

della titolarità del lavoro svolto e della produzione scientifica.” [....]<br />

(Tratto dal documento intersindacale del 30 giugno 2011) 4


Le nostre voci... Un lieto fine...<br />

Nel pomeriggio del primo luglio 2010 mi sono<br />

reso conto <strong>di</strong> due cose: quale fosse il vero<br />

significato <strong>di</strong> un lavoro <strong>di</strong>gnitoso e che i 20<br />

anni <strong>di</strong> precariato che mi lasciavo alle spalle<br />

erano esattamente il contrario.<br />

Per poter compiere questo passo ho dovuto,<br />

come in un rito <strong>di</strong> altri tempi, bruciare il<br />

passato lasciandomi <strong>di</strong>etro una laurea in<br />

biologia, una specialità in biochimica, un<br />

master e tanti tanti anni <strong>di</strong> lavoro nella ricerca.<br />

Come altre migliaia <strong>di</strong> persone ho cominciato<br />

con gioia e speranza ritagliando spazio e<br />

tempo allo stu<strong>di</strong>o e alle attività lu<strong>di</strong>che<br />

frequentando un laboratorio <strong>di</strong> ricerca negli<br />

anni definiti <strong>di</strong> “internato”: un'esperienza<br />

gratuita in quello che sarebbe dovuto essere<br />

successivamente il mio mondo del lavoro.<br />

Il mio mondo del lavoro nero, l'ho definito poi.<br />

Perché le borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, un milione <strong>di</strong><br />

vecchie lire e nessun contributo, i contratti<br />

co.co.co. <strong>di</strong> poche migliaia <strong>di</strong> euro, che non<br />

permettono <strong>di</strong> ottenere nemmeno la pensione<br />

minima, i <strong>di</strong>ritti negati, le ribellioni soffocate,<br />

le ferie inesistenti, l'orario <strong>di</strong> lavoro tanto<br />

flessibile da farmi finire “un<br />

esperimento” (quello che sarebbe meglio<br />

definibile come l'applicazione <strong>di</strong> una tecnica)<br />

alle tre <strong>di</strong> mattina <strong>di</strong> un sabato notte, non sono<br />

lavoro, non sono il pane e la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> un<br />

uomo ma sono solo sfruttamento <strong>di</strong> ignoranza<br />

e entusiasmo giovanile.<br />

E dato che la ricerca è avanti rispetto alla<br />

società anche la legge che definisce questo<br />

tipo <strong>di</strong> contratto è del 1980: una famigerata<br />

legge 30 ante litteram.<br />

La cosa oscena che scopri troppo tar<strong>di</strong> sulla<br />

ricerca è che non interessa a nessuno. Ovvero,<br />

interessa alle famiglie che sovvenzionano gli<br />

enti e che cedono il loro 5x1000 per lo stu<strong>di</strong>o e<br />

la cura <strong>di</strong> patologie che hanno colpito loro o i<br />

loro famigliari, ma allo Stato non interessa. Se<br />

ne fa vanto, organizza kermesse nella rete<br />

televisiva ammiraglia, intervista l'eccellenza e<br />

<strong>di</strong>vulga informazione ma non lo sovvenziona<br />

giustamente, non permette né ai laboratori <strong>di</strong><br />

essere efficienti né al personale <strong>di</strong> avere una<br />

tranquillità lavorativa e la <strong>di</strong>gnità del lavoro.<br />

Scarsi fon<strong>di</strong>, nessuna assunzione se non per i<br />

pochi miracolati, spesso vali<strong>di</strong> elementi, ma<br />

con quel qualcosina in più che non ha il<br />

collega altrettanto valido che non verrà mai<br />

assunto.<br />

Quattro anni fa ho cominciato il corso <strong>di</strong><br />

laurea triennale per tecnico <strong>di</strong> laboratorio<br />

biome<strong>di</strong>co.<br />

Un anno fa l'ho finito e ho cominciato a<br />

partecipare ai concorsi, perché se per i biologi<br />

non esistono i concorsi per i tecnici finora<br />

vengono ancora ban<strong>di</strong>ti.<br />

Dopo sei mesi ho ottenuto una posizione a<br />

tempo indeterminato nel più grosso ospedale<br />

pe<strong>di</strong>atrico del nord Italia, come tecnico <strong>di</strong><br />

laboratorio. Faccio i turni, lavoro 7 ore e<br />

mezzo al giorno, ho la mensa, i contributi, le<br />

ferie e la malattia. Guadagno la metà dello<br />

stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un biologo <strong>di</strong> ruolo e quasi il<br />

doppio che da biologo precario ma in questo<br />

periodo <strong>di</strong> crisi riesco a sentirmi un<br />

privilegiato, malgrado le finanziarie punitive<br />

nei confronti dei lavoratori dello Stato.<br />

Troppo tar<strong>di</strong> ho capito una cosa: l'Italia con il<br />

30% scarso <strong>di</strong> laureati è agli ultimi posti in<br />

Europa, ma questi laureati sono in eccesso<br />

rispetto al fabbisogno <strong>di</strong> un paese che ha<br />

rinunciato a essere nazione.<br />

Federico Bottini<br />

Contributo grafico a cura <strong>di</strong>: Anonima precaria genovese<br />

5


Ancora un lieto fine, ma...<br />

la carriera universitaria si allunga....<br />

Il precariato nel mondo del lavoro è una piaga in<br />

fase crescente, sempre più persone vivono questa<br />

con<strong>di</strong>zione lavorativa con <strong>di</strong>sagio e con<br />

prospettive personali non ottimali.<br />

La mia vita lavorativa è nata come libero<br />

professionista, infatti, collaboravo con uno stu<strong>di</strong>o<br />

Commerciale nel Comune <strong>di</strong> Anagni dove abitavo.<br />

Avevo un contratto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato,<br />

improvvisamente, il titolare dello stu<strong>di</strong>o ha preso<br />

il volo per un para<strong>di</strong>so fiscale(con cinque miliar<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong> lire in tasca), lasciando, me e altre tre persone<br />

senza lavoro. Da qui l’o<strong>di</strong>ssea lavorativa, invii <strong>di</strong><br />

curriculum vitae, colloqui stressanti, promesse<br />

vane ecc. come milioni <strong>di</strong> persone in attesa <strong>di</strong><br />

lavoro.<br />

Che cosa fare? Ho iniziato a prendere tutto ciò che<br />

mi offrivano, operatore ecologico, autista Autobus<br />

Gran Turismo in giro per l’Europa, autista scuola<br />

bus, autoarticolati e altri svariati lavori, pur <strong>di</strong><br />

sbarcare il lunario.<br />

Un giorno ho letto che un sindacato importante<br />

selezionava personale per inserirlo nei caaf <strong>di</strong><br />

zona, feci domanda e dopo una selezione dura ed<br />

estenuante fui preso, a tempo determinato con<br />

contratto <strong>di</strong> collaborazione.<br />

Mentre lavoravo come operatore caaf conobbi una<br />

signora che mi presentò a fine contratto, il<br />

presidente <strong>di</strong> una Cooperativa Sociale che<br />

lavorava come <strong>di</strong>tta esternalizzata presso un<br />

Università romana.<br />

Li ho conosciuto cosa significava essere invisibile,<br />

ricattabile, e umiliato.<br />

Il precariato o l’esternalizzato nelle pubbliche<br />

amministrazioni, è nato per favorire, si il lavoro,<br />

ma anche per avere un bacino <strong>di</strong> voti politici e<br />

deleghe sindacali con promesse che non possono e<br />

non si devono mantenere, chi non era<br />

ALLINEATO subiva mobbing costante, angherie e<br />

minacce, io ho subìto tutto ciò.<br />

Mi sono iscritto a un sindacato, che era <strong>di</strong>verso da<br />

quello dei miei 149 colleghi, che mi deridevano,<br />

<strong>di</strong>cendomi “sei solo"! Che cosa vuoi fare? Dopo<br />

questa scelta ho iniziato a vivere, ero tutelato, non<br />

ero più un <strong>numero</strong> o una tessera sindacale, ero io,<br />

Gesualdo, un uomo, un lavoratore, non più<br />

invisibile ma visibile e professionalmente tutelato.<br />

Non mi sono mai arreso, ho fatto tantissimi<br />

concorsi nell’Ateneo, dove lavoravo, due volte in<br />

graduatoria, infine dopo do<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> cooperativa<br />

ho vinto il concorso tanto agognato.<br />

Anche se ora sono, come si <strong>di</strong>ce strutturato, non<br />

<strong>di</strong>mentico l’o<strong>di</strong>ssea, e non ho mai smesso <strong>di</strong><br />

lottare contro il precariato, anzi, cerco <strong>di</strong> aiutare<br />

con la mia umile esperienza e <strong>di</strong> esser sempre<br />

presente affiancando nelle riven<strong>di</strong>cazioni colleghi<br />

meno fortunati <strong>di</strong> me.<br />

Per finire vorrei aggiungere un’ultima cosa, per i<br />

precari nel mondo del lavoro, non vi sono solo<br />

ostacoli strutturali bensì barriere <strong>di</strong> varia natura,<br />

ricatti politici, ricatti personali, e richieste a vario<br />

titolo, che pur <strong>di</strong> mantenere il poco raggiunto,<br />

bisogna sottostare a in<strong>di</strong>cibili compromessi.<br />

Bisogna lottare e denunciare, oggi si può più<br />

facilmente poiché con la legge del 4 novembre<br />

2010 n° 183, il famoso Collegato Lavoro, che crea<br />

i Comitati Unici <strong>di</strong> Garanzia, seguita dalla<br />

<strong>di</strong>rettiva del 4 Marzo 2011 della Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri, al punto 3.1.1. nella quale<br />

cita testualmente che l’Ente deve tutelare e<br />

garantire sia il personale strutturato a tempo<br />

indeterminato sia il personale con qualsivoglia<br />

contratto <strong>di</strong> lavoro. Anche i precari se vessati o<br />

mobbizzati possono, anzi devono rivolgersi al<br />

C.U.G. per essere tutelati, bisogna lottare per<br />

avere ciò che è nostro. Chi ci toglie la <strong>di</strong>gnità deve<br />

essere denunciato senza paure <strong>di</strong> ritorsioni.<br />

Gesualdo La Pastina<br />

Contributo grafico a cura <strong>di</strong>: Anonima precaria genovese<br />

6


AUDIZIONI PRESSO LE COMMISSIONI CULTURA DEL SENATO E DELLA CAMERA DEI DEPUTATI<br />

SULLO SCHEMA DI DPR PER IL CONFERIMENTO DELL’ABILITAZIONE SCIENTIFICA NAZIONALE<br />

La nostra delegazione, composta da Riccardo Marini (vice segretario generale) e da Daria Cipollone (coor<strong>di</strong>natore<br />

dei ricercatori precari), unitamente alle altre associazioni rappresentative, ha partecipato a due au<strong>di</strong>zioni indette, rispettivamente<br />

dalla 7^ Commissione del Senato e dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati in merito allo schema <strong>di</strong> regolamento<br />

per il conferimento della abilitazione scientifica nazionale, ai sensi dell’art. 16 della legge Gelmini.<br />

In via del tutto preliminare, abbiamo dovuto sottolineare che il Ministro non ha tenuto fede all’impegno <strong>di</strong> sottoporre<br />

al confronto con le parti sociali i testi dei decreti <strong>di</strong> attuazione della legge n. 240/2010. Il che, inevitabilmente, ha avuto, ha ed<br />

avrà serie ripercussioni sulla qualità degli emanan<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti.<br />

Abbiamo, poi, riba<strong>di</strong>to che, ancora una volta, il personale tecnico e amministrativo delle Università rischia <strong>di</strong> essere<br />

tagliato fuori dalle procedure per l’accesso ai ruoli della docenza; ciò poiché il regolamento, unitamente all’approvando ulteriore<br />

decreto sui criteri <strong>di</strong> valutazione, potrebbe tener conto dell’attività <strong>di</strong>dattica e, così, l’ormai abrogato <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> insegnamento per<br />

tale personale (ex art. 1, comma 10 legge n. 230/2005) potrebbe produrre ancora effetti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> trattamento. Ciò,<br />

soprattutto se si considera che anche la legge Gelmini (sul punto da noi sempre fortemente criticata), in modo a nostro avviso<br />

incostituzionale, mira ad escludere ancora una volta i Colleghi TA da una buona parte degli incarichi <strong>di</strong> insegnamento (art. 23, 1°<br />

comma) ed anche per l’assegnazione <strong>di</strong> incarichi <strong>di</strong> <strong>di</strong>dattica integrativa (art. 23, 2° comma), con<strong>di</strong>zione preferenziale sarà<br />

l’abilitazione scientifica nazionale, per il raggiungimento della quale, come detto, tale personale sarà svantaggiato.<br />

Per tali ragioni, abbiamo chiesto con forza che nel decreto sia introdotta una riserva per il personale tecnico e<br />

amministrativo in or<strong>di</strong>ne al conseguimento della abilitazione scientifica nazionale.<br />

Ancora in via generale, abbiamo dovuto rimarcare la nostra contrarietà alle due fasce <strong>di</strong> professori universitari. Come<br />

noto, unitamente alle altre sigle autonome, abbiamo sempre sostenuto che sarebbe assai più corretto ed opportuno in<strong>di</strong>viduare<br />

un’unica categoria: il Professore universitario.<br />

Dopo tale irrinunciabile richiesta abbiamo dovuto rimarcare i molteplici aspetti critici del decreto in esame. A titolo<br />

esemplificativo:<br />

• L’impossibilità <strong>di</strong> elaborare correttamente il decreto prima <strong>di</strong> conoscere i criteri ed i parametri della valutazione, che<br />

dovrebbero essere definiti in altro decreto;<br />

• l’espunzione, peraltro censurata anche dal Consiglio <strong>di</strong> Stato, dei pareri del CUN;<br />

• la non conformità all’art. 4 della Costituzione del <strong>di</strong>vieto per gli abilitan<strong>di</strong> <strong>di</strong> partecipare ad altra procedura nei due anni<br />

successivi ad un’eventuale mancata idoneità;<br />

• la inopportunità della trasmissione delle pubblicazioni degli abilitan<strong>di</strong> in formato elettronico, anziché cartaceo, collegato<br />

anche alla necessità che i dati <strong>di</strong> questi ultimi e dei commissari devono, per ovvie esigenze <strong>di</strong> trasparenza, essere resi<br />

pubblici;<br />

• la non esaustività dei criteri cosiddetti “bibliometrici” per la valutazione dei can<strong>di</strong>dati. Tali criteri, infatti, sebbene<br />

possano essere utili, altrettanto sicuramente non possono essere gli unici e/o predominanti;<br />

• la possibilità per le commissioni <strong>di</strong> chiedere pareri “pro veritate” sui titoli scientifici presentati dai can<strong>di</strong>dati potrebbe<br />

essere un mezzo che non garantisce l’autonomia <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio delle commissioni stesse;<br />

• la non correttezza della possibilità, per i commissari, <strong>di</strong> astenersi parzialmente dall’attività <strong>di</strong>dattica durante<br />

l’espletamento delle procedure. In altre parole, gli studenti dei corsi tenuti dai commissari frequenterebbero il corso con<br />

un professore e, incre<strong>di</strong>bilmente, sarebbero, poi, esaminati da altro professore.<br />

Abbiamo, poi, evidenziato ulteriori problematiche relative ai <strong>di</strong>ritti ed alle prerogative dei ricercatori precari delle<br />

Università, affidandoci a due documenti che abbiamo depositato presso le Commissioni parlamentari e che riportiamo in allegato.<br />

Ovviamente, sarà nostra cura tenere aggiornati i lavoratori dell’iter del regolamento in esame, così come <strong>di</strong> tutti gli altri <strong>numero</strong>si<br />

emanan<strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti attuativi della legge n. 240/2010.<br />

7


Il Coor<strong>di</strong>namento Ricercatori Precari incontra:<br />

la VII Commissione Istruzione del Senato...<br />

EQUITA’<br />

TRASPARENZA<br />

MERITOCRAZIA<br />

<br />

1) à à <br />

è <br />

é <br />

è <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

2) <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

è <br />

à <br />

ì <br />

<br />

ù <br />

ò à à <br />

à <br />

à <br />

<br />

3) <br />

<br />

<br />

<br />

à <br />

à ò <br />

ù <br />

<br />

<br />

La Coor<strong>di</strong>natrice Nazionale Ricercatori Precari<br />

CSA della CISAL UNIVERSITÀ<br />

Dott.ssa Daria Cipollone, PhD<br />

8


... e la VII Commissione Cultura<br />

EQUITA’<br />

TRASPARENZA<br />

MERITOCRAZIA<br />

à <br />

<br />

à <br />

<br />

<br />

<br />

à <br />

<br />

è ò <br />

ò <br />

è é <br />

ò <br />

è <br />

<br />

<br />

à <br />

à <br />

<br />

é à <br />

<br />

à <br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

è <br />

à <br />

<br />

À<br />

<br />

9


Ma come va negli altri settori?<br />

Il contributo <strong>di</strong> P.Z<br />

portato avanti progetti <strong>di</strong> vita sostanziali e<br />

sostanziosi. Un po’ il timore <strong>di</strong> perdere il<br />

lavoro, un po’ l’incertezza <strong>di</strong> dover fare un<br />

passo in<strong>di</strong>etro in caso mi fosse successo <strong>di</strong><br />

non averlo più quell’o<strong>di</strong>ato lavoro, hanno<br />

regnato sovrani nei miei giorni da<br />

collaboratore.<br />

Contributo grafico a cura <strong>di</strong>: Anonima precaria genovese<br />

La cosa 2 (e Carpenter non<br />

c’entra nulla)<br />

Quante volte in <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> contratti a<br />

progetto ho compilato un foglio ferie per<br />

segnare, colorando <strong>di</strong> rosso, le caselle dei<br />

giorni in cui non sarei andata a lavorare?<br />

Sempre.<br />

Quante volte in <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> contratti a<br />

progetto ho strisciato il badge, il mio badge<br />

personale, per entrare e uscire dall’ufficio e<br />

segnare così le ore <strong>di</strong> lavoro? Sempre.<br />

Era tutto dovuto, le 9 ore passate<br />

quoti<strong>di</strong>anamente in ufficio (minimo), i sabati<br />

passati lì per le consegne urgenti (mica le<br />

vuoi bucare, no?), le nottate sempre per la<br />

stessa ragione (in fondo sei tu il coor<strong>di</strong>natore<br />

<strong>di</strong> progetto…). ecco tutto questo è stato una<br />

quoti<strong>di</strong>anità normale nel fantastico e<br />

luccicante mondo dell’intellighenzia e<strong>di</strong>toriale.<br />

Pensavo: un po’ <strong>di</strong> gavetta poi la situazione si<br />

appianerà. Certo, gavetta doveva essere e<br />

gavetta è stata, ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni, <strong>di</strong>co <strong>di</strong>eci<br />

anni <strong>di</strong> contratti a progetto senza soluzione <strong>di</strong><br />

continuità in aziende del settore un po’ in giro<br />

per l’Italia, perché bisogna essere anche un<br />

bel po’ flessibili… sono stati davvero troppi.<br />

Non mi sono arricchita perché il mio lavoro<br />

non valeva <strong>di</strong> più in quelle aziende, anzi. Non<br />

ho imparato nulla <strong>di</strong> più dei miei colleghi che<br />

gomito a gomito con me facevano il mio<br />

stesso identico lavoro (oh come sei fortunata<br />

a lavorare in e<strong>di</strong>toria! Chissà che bello deve<br />

essere, recita la communis opinio) e non ho<br />

E intanto la vita mi passava davanti.<br />

Ho capito che c’era qualcosa che non andava<br />

quando ho avuto un problema <strong>di</strong> salute a<br />

causa del quale mi sono dovuta assentare<br />

dall’ufficio per una settimana. E questo si è<br />

tradotto in – (meno) 1 settimana <strong>di</strong><br />

retribuzione in busta paga. E no, lì siamo<br />

andati oltre…<br />

Fortunatamente c’è il web dove trovi tutto e <strong>di</strong><br />

tutto: qui ho fatto una felice conoscenza,<br />

rerepre, la rete dei redattori precari<br />

(www.rerepre.org), un gruppo <strong>di</strong> persone<br />

come me, per lo più con la mia formazione,<br />

umanistica, che affrontano quoti<strong>di</strong>anamente I<br />

miei stessi problemi nel mio stesso settore.<br />

Animati dalla voglia <strong>di</strong> unirsi, confrontarsi<br />

volontariamente e soprattutto senza essere<br />

legati ad alcuna logica sindacale per fare<br />

qualcosa <strong>di</strong> concreto, “per non farsi più<br />

passare la vita davanti”. Consiglio a tutti <strong>di</strong><br />

dare un’occhiata al sito per farsi un’idea sia <strong>di</strong><br />

che cosa è sia <strong>di</strong> come è vissuto il lavoro<br />

e<strong>di</strong>toriale.<br />

Intanto ora faccio tutt’altro, in un altro settore,<br />

dove almeno ho un contratto a tempo<br />

determinato <strong>di</strong> un anno, traguardo che non<br />

pensavo avrei mai raggiunto, un badge che<br />

ha un senso e una modulistica da compilare<br />

quando la salute mi richiama all’or<strong>di</strong>ne.<br />

Intanto la vita è andata avanti, chi ha osato ha<br />

messo su famiglia, chi ha tentennato, come<br />

me, nell’incertezza <strong>di</strong> una vita non<br />

contemporanea con la propria età, vive nel<br />

mini-monolocale in un perenne stato<br />

adolescenziale o universitario, un po’<br />

patetico, un po’ ri<strong>di</strong>colo, ma così reale.<br />

P.Z.<br />

10


IL CSA IN MERITO AL TRATTAMENTO ECONOMICO DI<br />

PROFESSORI E RICERCATORI<br />

Roma, 11.10.2011<br />

AUDIZIONE PRESSO 7^<br />

COMMISSIONE CAMERA DEI<br />

DEPUTATI SULLO SCHEMA DI<br />

DPR – REGOLAMENTO PER LA<br />

DISCIPLINA DEL<br />

TRATTAMENTO ECONOMICO<br />

DEI PROFESSORI E DEI<br />

RICERCATORI UNIVERSITARI<br />

(AG N. 402)<br />

OSSERVAZIONI<br />

In linea generale, come<br />

già sottolineato durante l’iter<br />

della legge n. 240/2010, non<br />

possiamo non riba<strong>di</strong>re la<br />

nostra ferma e convinta<br />

contrarietà alla prospettata<br />

revisione del trattamento<br />

economico dei professori e dei<br />

ricercatori universitari che<br />

costituiranno, tra le categorie<br />

non contrattualizzate del<br />

pubblico impiego, l’unica il cui<br />

t r a t t a m e n t o e c o n o m i c o<br />

fondamentale sarà sottoposto<br />

a valutazione, con effetti sullo<br />

sviluppo <strong>di</strong> carriera.<br />

Ovviamente, non siamo<br />

affatto contrari a procedure<br />

valutative, ma le stesse<br />

possono toccare soltanto<br />

elementi accessori della<br />

retribuzione; dovrebbero<br />

avere carattere premiale e<br />

non possono assolutamente<br />

incidere sul trattamento<br />

fondamentale e sulla carriera<br />

del lavoratore.<br />

A ciò aggiungasi che<br />

tutta la procedura <strong>di</strong><br />

valutazione è demandata a<br />

regolamenti interni elaborati<br />

dai singoli Atenei, con<br />

l’evidente conseguenza che si<br />

assisterà all’emanazione<br />

<strong>di</strong>scipline assai variegate. Ciò,<br />

inevitabilmente, darà origine<br />

ad ulteriori <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong><br />

trattamento, senza alcuna<br />

garanzia <strong>di</strong> trasparenza e <strong>di</strong><br />

rispetto del principio del<br />

contrad<strong>di</strong>ttorio.<br />

L’assai complesso atto<br />

sottoposto a parere<br />

parlamentare, pur se avente<br />

natura regolamentare, inoltre,<br />

incide pesantemente sullo<br />

status giuri<strong>di</strong>co dei professori<br />

e dei ricercatori universitari.<br />

In sintesi, alla luce<br />

delle considerazioni che<br />

precedono, paventiamo il<br />

serio rischio <strong>di</strong> ampi e<br />

complessi contenziosi che si<br />

andranno ad aggiungere a<br />

quelli già pendenti presso gli<br />

organi della giustizia<br />

amministrativa, aventi ad<br />

oggetto il già pesante blocco<br />

delle retribuzioni dell’impiego<br />

pubblico.<br />

Più nel dettaglio, poi, l’atto<br />

governativo pone seri dubbi<br />

oltre che <strong>di</strong> opportunità,<br />

anche <strong>di</strong> legittimità:<br />

1) innanzitutto, la previsione<br />

<strong>di</strong> meccanismi farraginosi e<br />

complessi, che privano il<br />

lavoratore della certezza<br />

del <strong>di</strong>ritto. Si introducono<br />

<strong>di</strong>fferenziazioni così<br />

particolareggiate, che<br />

a v ra n n o q u a l e u n i c o<br />

effetto quello <strong>di</strong> rendere<br />

sempre più arduo il lavoro<br />

delle Amministrazioni<br />

universitarie;<br />

2) n o n è d a t o , p o i ,<br />

comprendere le ragioni <strong>di</strong><br />

una <strong>di</strong>fferenziazione tra<br />

personale già in servizio e<br />

altro personale,<br />

considerato che,<br />

comunque, la norma ha<br />

effetti retroattivi, poiché<br />

pone il <strong>di</strong>scrimine<br />

temporale alla data <strong>di</strong><br />

entrata in vigore della<br />

legge n. 240/2010;<br />

3) altro dubbio riguarda la<br />

necessità della domanda<br />

da parte del lavoratore.<br />

Perché il professore o il<br />

ricercatore dovrebbero<br />

chiedere <strong>di</strong> non fruire del<br />

passaggio? Pare quasi che<br />

il legislatore voglia<br />

concedere al singolo la<br />

possibilità <strong>di</strong> non essere<br />

valutato. Il che,<br />

sinceramente, pare un<br />

controsenso, considerato<br />

l’impianto del<br />

provve<strong>di</strong>mento e della<br />

stessa legge 240/2010;<br />

4) assai criticabile la scelta <strong>di</strong><br />

far <strong>di</strong>pendere la<br />

valutazione triennale da<br />

attività “gestionali”, che<br />

poco o nulla hanno a che<br />

vedere con i doveri previsti<br />

dallo stato giuri<strong>di</strong>co dei<br />

professori e dei ricercatori<br />

universitari;<br />

5) l’evidente confusione<br />

operata dal provve<strong>di</strong>mento<br />

t r a t r a t t a m e n t o<br />

fondamentale e<br />

trattamento aggiuntivo<br />

pone seri interrogativi circa<br />

gli effetti previdenziali;<br />

effetti, che, a nostro<br />

avviso, possono condurre<br />

ad una illegittima riduzione<br />

d e l t r a t t a m e n t o<br />

pensionistico.<br />

La Segreteria<br />

Nazionale<br />

l’Ufficio Stu<strong>di</strong>


UNʼOCCHIATA OLTRE IL MONDO<br />

SCIENTIFICO...<br />

... è stata approvata la manovra finanziaria 2011/2013 dopo un lungo stop and go, con<br />

revisioni, tagli e aggiustamenti in corso dʼopera.<br />

<strong>di</strong> Daria Cipollone e Gesualdo La Pastina<br />

Tale operazione porterà un<br />

introito per le casse dello<br />

stato <strong>di</strong> 53,3 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />

entro il 2013, anno in cui il<br />

governo dovrà attuare il<br />

pareggio <strong>di</strong> bilancio.<br />

La manovra contiene:<br />

Entrate<br />

aumento dellʼIVA dal 20% al<br />

21 % che porterà un introito<br />

pari a 4,2 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> euro<br />

annuo;<br />

aumento del ricavo sui giochi<br />

dei monopoli <strong>di</strong> Stato e sulle<br />

accise dei tabacchi che<br />

porteranno un introito pari a<br />

1,5 mld <strong>di</strong> euro annuo;<br />

aumento delle tasse sulle<br />

ren<strong>di</strong>te finanziarie che porterà<br />

un introito pari a 4,9 mld <strong>di</strong><br />

euro nel triennio 2011/2013;<br />

inasprimento della lotta<br />

allʼevasione fiscale che<br />

porterà circa 3 mld <strong>di</strong> euro nel<br />

triennio 2011/2013;<br />

riduzione delle agevolazioni<br />

fiscali che permetterà <strong>di</strong><br />

risparmiare 16 mld <strong>di</strong> euro nel<br />

triennio 2011/2013;<br />

aumento delle tasse sugli utili<br />

delle Cooperative;<br />

tassa per i Money Transfert:<br />

imposta <strong>di</strong> bollo del 2% per un<br />

minimo <strong>di</strong> 3 euro sui<br />

trasferimenti in denaro,<br />

sono esentati i citta<strong>di</strong>ni della<br />

comunità europea e chi è<br />

provvisto <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce fiscale e<br />

matricola Inps.<br />

Risparmi<br />

dotazioni finanziarie (tagli) ai<br />

Ministeri per 8,5 mld <strong>di</strong> euro<br />

nel triennio 2011/2013;<br />

revisione del patto <strong>di</strong> stabilità<br />

per gli enti territoriali che<br />

permetterà <strong>di</strong> risparmiare 7,4<br />

mld <strong>di</strong> euro nel triennio<br />

2011/2013.<br />

Contributo <strong>di</strong> Solidarietà<br />

Tassati al 3% i red<strong>di</strong>ti<br />

superiori a 300.000,00 euro;<br />

fino al bilancio <strong>di</strong> pareggio<br />

previsto nel 2013.<br />

Pensioni<br />

Aumento dellʼetà pensionabili<br />

a 65 anni per le donne anche<br />

nel settore privato.<br />

Articolo 8<br />

Possibilità <strong>di</strong> deroghe alle<br />

leggi nazionali sul contratto <strong>di</strong><br />

lavoro per gli accor<strong>di</strong><br />

aziendali, tra cui i<br />

licenziamenti.<br />

Feste laiche e religiose<br />

25 aprile, 1 maggio, 2 giugno,<br />

29 giugno (san Pietro e<br />

Paolo) non sono accorpate<br />

alle domeniche.<br />

Carcere agli evasori<br />

Chi evade oltre 3 milioni <strong>di</strong><br />

euro, lʼammontare<br />

dellʼimposta deve essere<br />

superiore al 30% al volume<br />

dʼaffari.<br />

Indennità ai parlamentari<br />

Sarà ridotta lʼindennità ai<br />

parlamentari titolari <strong>di</strong> altro<br />

red<strong>di</strong>to; inoltre la carica <strong>di</strong><br />

Parlamentare Europeo è<br />

incompatibile con altre cariche<br />

pubbliche.<br />

Liberalizzazione<br />

Rimosse alcune restrizioni<br />

allʼaccesso alle professioni<br />

economiche.<br />

Tre<strong>di</strong>cesime per gli statali<br />

Salve le tre<strong>di</strong>cesime degli<br />

statali.<br />

Contributo grafico a cura <strong>di</strong>: Anonima<br />

precaria genovese<br />

12


Consiglio Generale<br />

Amato Carmen (Messina)<br />

Lauria Pietro Martino (Catania)<br />

Leonar<strong>di</strong> Salvatore (Catania)<br />

Lo Giglia Salvo (Catania)<br />

Lo Presti Alfredo (Catania)<br />

Corrao Paolo (Palermo)<br />

Spataro Giuseppa (Palermo)<br />

Marcianò Vito (Palermo)<br />

Magro Vincenzo (Palermo)<br />

Barone Paolo (Palermo)<br />

D'Anna Giuseppe (Palermo)<br />

Porcelli Filippo (Palermo)<br />

Noto Marcello (Palermo)<br />

Maullu Arturo (Cagliari)<br />

Agus Mario (Cagliari)<br />

Fadda Elisabetta (Cagliari)<br />

Sanna Laura (Cagliari)<br />

Loi Antonio Angelo (Cagliari)<br />

Pinna Antonio (Sassari)<br />

Favasuli Foti Domenico (R.Calabria)<br />

Avolio Michelino (Catanzaro)<br />

Brancaccio Vincenzo (Cosenza)<br />

Lavorato Francesco (Cosenza)<br />

Casale Giacomo (Potenza)<br />

Meriello Franco (Bari)<br />

Mazzone Michele (Foggia)<br />

Cefaratti M.Cristina (Campobasso)<br />

D'Angelo Carlo Maria (Viterbo)<br />

Di Berar<strong>di</strong>no Lino (Chieti/Pescara)<br />

Massetti Gianni (Teramo)<br />

Sarnataro Domenico (Napoli S.U.N.)<br />

Caccese Diego (Napoli S.U.N.)<br />

Fioretti Giuseppe (Napoli S.U.N.)<br />

Obliato Luigi (Napoli S.U.N.)<br />

D'Ambra Angelo (Napoli S.U.N.)<br />

Di Marino Maria Pia (Napoli S.U.N.)<br />

Pisanti Gennaro (Napoli S.U.N.)<br />

Iorio Raffaele (Napoli S.U.N.)<br />

Cerbone Alfonso (Napoli S.U.N.)<br />

Murgia Gabriele (Napoli S.U.N.)<br />

Diana Antonio (Napoli S.U.N.)<br />

Imbimbo Fausto (Napoli S. Orsola<br />

Benincasa)<br />

Santillo Paolo (Napoli S. Orsola<br />

Benincasa)<br />

Tufano Mario (Napoli Parthenope)<br />

Cuccurullo Giuseppe (Napoli<br />

Parthenope)<br />

D'Angelo Andrea (Napoli Parthenope)<br />

Isaia Luigi (Napoli L'Orientale)<br />

Di Palma Gaetano (Napoli<br />

L'Orientale)<br />

De Pascale Raffaele (Napoli Fed,II)<br />

Cacciapuoti Gennaro (Napoli Fed.II)<br />

Avolio Attilio (Napoli Fed.II)<br />

Papa Rinaldo (Napoli Fed.II)<br />

Rosenstein Fabio (Napoli Fed.II)<br />

Bartolomeo Carmine (Cassino)<br />

Bianco Giulio (Cassino)<br />

Colagrossi Maria (Roma 3)<br />

D'Ippolito Daniele (Roma 2 '' Tor<br />

Vergata'')<br />

Polinari Giuseppe (Roma 1 " La<br />

Sapienza'')<br />

Bianchi Clara (Perugia)<br />

Cuccini Gustavo (Per stranieri<br />

Perugia)<br />

Bocciolesi Lorenzo (Per stranieri<br />

Perugia)<br />

Fusi Francesco (Siena)<br />

Cannistraci Pietropaolo (Siena Univ.<br />

per Stranieri)<br />

Guerrero Massimo (Bologna)<br />

Ban<strong>di</strong>ni Daniela (Parma)<br />

Marini Riccardo (Parma)<br />

Bertani Milla (Parma)<br />

Castagnetti Pietro (Modena/Reggio<br />

Emilia)<br />

Gallini Raffaela (Genova)<br />

Geatti Gemma (U<strong>di</strong>ne)<br />

Malovi Tiziana (Brescia)<br />

Surace Domenico (Milano Statale)<br />

Cassarà Gino (Torino)<br />

Zini Domenico (Padova)<br />

Berto Andrea (Padova)<br />

Benetti Na<strong>di</strong>a (Padova)<br />

Mattei Stefano (Trento)<br />

----------------------------------------<br />

----------------------------------------<br />

Responsabile per l'Informatica e<br />

l'Informazione per il CSA della<br />

CISAL Università<br />

Manrico Giordano<br />

fax 0587.949936<br />

e-mail: gioman49@gmail.com<br />

gioman_80100@yahoo.it<br />

Al centro: Daria Cipollone, PhD Coor<strong>di</strong>natrice<br />

Nazionale Ricercatori Precari alla sua sinistra<br />

Riccardo marini, PhD Vice segretario Generale<br />

Al centro: Il segretario Generale Arturo Maullu, alla sua<br />

sinistra Francesco Lavorato e alla sua destra il vice<br />

Segretario Generale Riccardo Marini.<br />

13


ALTRI CONTATTI<br />

Coor<strong>di</strong>namento Docenti Facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Silvestro Canonico (Napoli S.U.N.)<br />

Coor<strong>di</strong>namento Docenti Facoltà NON Me<strong>di</strong>che<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Luigi Finelli (Napoli Fed.II)<br />

Coor<strong>di</strong>namento Ricercatori Precari<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Daria Cipollone (Roma 1)<br />

Coor<strong>di</strong>namento area III<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Montalbano Rosaria (Palermo)<br />

Coor<strong>di</strong>namento Tecnici Laureati<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Vincenzo Magro (Palermo)<br />

Coor<strong>di</strong>namento area amministrativa<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Geatti Gemma (U<strong>di</strong>ne)<br />

Coor<strong>di</strong>namento area infermieristica<br />

Coor<strong>di</strong>natore: Sanna Laura (Cagliari)<br />

14

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!