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Concetto di comunità virtuale - Garito.it

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In ver<strong>it</strong>à si è sol<strong>it</strong>i <strong>di</strong>re che un potere<br />

superiore può privarci della libertà <strong>di</strong> parlare o <strong>di</strong> scrivere,<br />

ma non <strong>di</strong> pensare.<br />

Ma quanto, e quanto correttamente penseremmo,<br />

se non pensassimo per così <strong>di</strong>re in comune<br />

con altri cui comunichiamo i nostri pensieri,<br />

e che ci comunicano i loro?<br />

Quin<strong>di</strong> si può ben <strong>di</strong>re che quel potere esterno che strappa<br />

la libertà <strong>di</strong> comunicare pubblicamente i propri pensieri<br />

lo priva anche della libertà <strong>di</strong> pensare…<br />

Immanuel Kant<br />

(Che cosa significa orientarsi nel pensiero)<br />

COMUNITÀ VIRTUALI E AMBIENTI DI<br />

APPRENDIMENTO<br />

Vis<strong>it</strong>abile al s<strong>it</strong>o: http://<strong>it</strong>.geoc<strong>it</strong>ies.com/mau582003<br />

Realizzato da :,Maurizio Lisi, Cecilia Sabino e Mario Gualandri<br />

• DI COMUNITA’ VIRTUALE<br />

• CENNI STORICI SULLE COMUNITA’ VIRTUALI<br />

• L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO<br />

• TIPI DI COMUNITÀ VIRTUALI IN AMBITO<br />

EDUCATIVO<br />

• COMUNITÀ VIRTUALI DI DOCENTI E PER DOCENTI<br />

• BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE


CONCETTO DI COMUNITA’ VIRTUALE<br />

Per definire il concetto <strong>di</strong> comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong> è necessario iniziare col definire il<br />

cyberspazio, e per introdurre questo concetto non si può non fare riferimento a<br />

"Neuromante", il testo letterario <strong>di</strong> William Gibson che, per primo, usò questo<br />

termine 1 :<br />

"Case passò al cyberspazio e inviò un comando pulsante lungo il filo<br />

rosso che perforava l'ice della biblioteca. [...] La memoria centrale della<br />

biblioteca per un minuto subì un cambiamento nella sua registrazione<br />

permanente [...] La porta si aprì sui car<strong>di</strong>ni silenziosi. [...] - 0467839 -<br />

<strong>di</strong>sse Case, e Molly tirò fuori dalla rastrelliera una un<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

immagazzinamento nera. [...] Molly chiuse la porta dell'arma<strong>di</strong>etto; Case<br />

tornò in<strong>di</strong>etro. [...] - Sono fuori, Brood, - annunciò, e si accasciò sulla<br />

se<strong>di</strong>a".<br />

Case, il protagonista <strong>di</strong> questo racconto, riesce a entrare e muoversi con la mente<br />

nel mondo delle matrici del computer, nel cyberspazio, dove la sua essenza<br />

<strong>di</strong>sincarnata fruga nelle banche dati delle corporazioni che dominano la Terra<br />

rubando le informazioni richieste dai suoi mandanti.<br />

"Per Case, il cyberspazio non è solo l'orizzonte fantasmagorico [...]<br />

mostrato sullo schermo del computer [...] . Il cyberspazio è qualcosa <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>verso, che emerge in particolari con<strong>di</strong>zioni psicofisiche coincidenti con<br />

1 W. GIBSON, Neuromante, E<strong>di</strong>trice Nord, Milano (4a ristampa) 2000, pag. 66.<br />

2


uno stato <strong>di</strong> fuoriusc<strong>it</strong>a da sé e <strong>di</strong> totale compenetrazione della rete -<br />

Matrix - , favor<strong>it</strong>a dall'uso <strong>di</strong> sostanze chimiche" 2 .<br />

Gibson nei suoi romanzi descrive il cyberspazio come un universo parallelo dove i<br />

dati, le informazioni e i contenuti sono rappresentati attraverso arch<strong>it</strong>etture che<br />

evocano quelle del mondo reale, e<br />

" [...] la rete Internet, che per sua natura tende ad agglutinare lo spazio<br />

che circoscrive, <strong>di</strong>viene il contorno e lo spazio della possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> nuove<br />

relazioni comun<strong>it</strong>arie. Da comunicazione a comun<strong>it</strong>à" 3 .<br />

Il primo autore che ha cercato <strong>di</strong> tracciare gli elementi caratteristici delle<br />

comun<strong>it</strong>à virtuali è stato Howard Rheingold, sostenendo che:<br />

"le comun<strong>it</strong>à virtuali sono aggregazioni sociali che emergono dalla rete<br />

quando un certo numero <strong>di</strong> persone porta avanti delle <strong>di</strong>scussioni<br />

pubbliche sufficientemente a lungo, con un certo livello <strong>di</strong> emozioni<br />

umane, tanto da formare dei reticoli <strong>di</strong> relazioni sociali personali nel<br />

cyberspazio" 4 .<br />

Le <strong>di</strong>scussioni portano alla luce una miriade <strong>di</strong> punti <strong>di</strong> vista e <strong>di</strong> interpretazioni<br />

dello stesso fenomeno, creando dunque, “tram<strong>it</strong>e un processo <strong>di</strong> generazione<br />

<strong>di</strong>alogico e basato sull’integrazione negoziale da parte dei membri” 5 , nuova<br />

conoscenza, cioè una rielaborazione e riorganizzazione delle conoscenze<br />

provenienti da ogni singolo. “La vera intelligenza”, scrisse Albert Einstein, “non<br />

consiste nella conoscenza delle cose, ma nella capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> creare nessi tra le<br />

cose”.<br />

Il primo problema che si pone a chi stu<strong>di</strong> le comun<strong>it</strong>à virtuali è <strong>di</strong> identificarne<br />

una definizione operativa, ecco riportate alcune definizioni tratte dalla letteratura<br />

del settore:<br />

Howard Rheingold 6 , notissimo giornalista americano, esperto <strong>di</strong> comunicazione<br />

multime<strong>di</strong>ale, definisce le comun<strong>it</strong>à virtuali come nuclei sociali che nascono nella<br />

Rete quando alcune persone partecipano costantemente a <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>i pubblici e<br />

intessono relazioni interpersonali nel Cyberspazio.<br />

2 L. DE CARLI, Internet. Memoria e oblio, Bollati Boringhieri, Torino, 1997.<br />

3 P. CARBONE, P. FERRI, Le comun<strong>it</strong>à virtuali, op. c<strong>it</strong>., pag. 82.<br />

4 H. RHEINGOLD, Comun<strong>it</strong>à Virtuali. Parlare, incontrarsi, vivere nel cyberspazio, op.c<strong>it</strong>., pag. 5.<br />

5 H. RHEINGOLD, Comun<strong>it</strong>à Virtuali. Parlare, incontrarsi, vivere nel cyberspazio, Sperling&Kupfler, Milano 1994,<br />

pag. 6.<br />

6 Rheingold H., Comun<strong>it</strong>à virtuali. Parlare, incontrarsi, vivere nel cyberspazio, Ed. Sperling & Kupfer, Milano,<br />

1994.<br />

3


Sm<strong>it</strong>h 7 afferma che esse sono un luogo <strong>di</strong> interazioni sociali me<strong>di</strong>ato<br />

principalmente da computer e reti <strong>di</strong> telecomunicazioni.<br />

Maniero e Met<strong>it</strong>ieri 8 : le comun<strong>it</strong>à virtuali sono insiemi <strong>di</strong> persone che,<br />

scambiandosi messaggi <strong>di</strong> posta elettronica (in liste o gruppi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione),<br />

<strong>di</strong>scorrendo in simultanea (tram<strong>it</strong>e IRC) o facendo giochi <strong>di</strong> ruolo (MUD),<br />

sviluppano legami più o meno stabili fondati su interessi comuni.<br />

Paolo Ferri 9 definisce le comun<strong>it</strong>à virtuali come isole nella rete, luoghi tri<strong>di</strong>mensionali<br />

che si aprono all'interno della rete telematica e dove la gente si incontra, si trova e<br />

stabilisce delle relazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse tipologie.<br />

Dell'Aquila 10 definisce le comun<strong>it</strong>à virtuali come gruppi <strong>di</strong> persone caratterizzati da:<br />

• un mezzo <strong>di</strong> comunicazione me<strong>di</strong>ato elettronicamente, con<strong>di</strong>viso da tutti gli attori;<br />

• l'informazione comun<strong>it</strong>aria;<br />

• la <strong>di</strong>scussione su alcuni temi che interessano tutti i partecipanti;<br />

• l’irrilevanza della local<strong>it</strong>à geografica in cui ogni persona si trova.<br />

Stefano Micelli 11 : una comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong> è un gruppo <strong>di</strong> persone che con<strong>di</strong>vidono un<br />

corpo <strong>di</strong> pratiche, attiv<strong>it</strong>à o interessi lavorativi, e che trovano in Internet l’ambiente per<br />

accedere a specifiche informazioni, per incontrarsi, per interagire e con<strong>di</strong>videre<br />

esperienze e conoscenza. Esse traggono benefici dallo scambio <strong>di</strong> informazioni e dal<br />

sistema <strong>di</strong> relazioni, sviluppando collaborativamente e <strong>di</strong>namicamente migliori pratiche,<br />

soluzioni e conoscenze.<br />

Levy 12 : la comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong> essendo strutturalmente antigerarchica e antiautor<strong>it</strong>aria:<br />

"è come un reticolo policentrico <strong>di</strong> intelligenze, tutte in relazione tra loro (secondo la<br />

struttura tutti-tutti che a suo parere caratterizzerebbe il tipo <strong>di</strong> comunicazione propria dei<br />

nuovi me<strong>di</strong>a), che coopererebbero nella costruzione <strong>di</strong> un sapere '<strong>di</strong> tutti e <strong>di</strong> ciascuno'".<br />

TORNA ALL’INDICE<br />

7 Sm<strong>it</strong>h M., Voices from the WELL: the logic of the Virtual Commons, collocato in<br />

http://nicco.sscnet.ucla.edu/pub/papers/virtcomm.txt .<br />

8 Maniero G. / Met<strong>it</strong>ieri F., Incontri virtuali, Ed. Apogeo, Milano, 1997.<br />

9 Ferri P., La comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong>, intervista del 26/11/1997, Milano, collocato in<br />

http://www.me<strong>di</strong>amente.rai.<strong>it</strong>/home/bibliote/intervis/f/ferri.htm .<br />

10 Dell'Aquila P., Tribù telematiche. Tecnosocial<strong>it</strong>à ed associazioni virtuali, Ed. Guaral<strong>di</strong>, 1999.<br />

11 Micelli S., The Emergence of Professional Virtual Commun<strong>it</strong>ies. A Learning Perspective, ATHOS S.r.l.,<br />

Febbraio 2000.<br />

12 . CARBONE, P. FERRI, Le comun<strong>it</strong>à virtuali, op. c<strong>it</strong>., pp. 15-16.<br />

4


CENNI STORICI SULLE COMUNITA’<br />

VIRTUALI<br />

Internet naque con il progetto 'Arpanet' intorno al 1967-68 per il Pentagono<br />

come uno strumento per favorire le comunicazioni in caso <strong>di</strong> attacco mil<strong>it</strong>are<br />

nucleare sovietico; si volevano eliminare i centri <strong>di</strong> comando e <strong>di</strong> controllo<br />

ra<strong>di</strong>ofonici perché erano facilmente in<strong>di</strong>viduabili dai missili nemici e si voleva<br />

creare una struttura <strong>di</strong> comunicazione che permettesse, qualora si fosse<br />

interrotta la comunicazione in un punto, <strong>di</strong> passare da un altra parte; qui nasce<br />

il concetto iniziale della rete: una struttura senza centro dove le informazioni<br />

passano, a caso, da una delle migliaia <strong>di</strong> possibili interconnessioni tra i punti;<br />

una struttura per il trasporto <strong>di</strong> informazioni, E' <strong>di</strong>vertente scoprire che,<br />

imme<strong>di</strong>atamente, nelle idee dei primi pionieri della rete, nasce la prima<br />

comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong> che è una bacheca elettronica dove i ricercatori del progetto<br />

'Arpanet' si scambiano opinioni su 'Star-trek' e sulla fantascienza.<br />

Imme<strong>di</strong>atamente, questa utilizzazione della rete <strong>di</strong>venta molto più importante<br />

<strong>di</strong> quanto non fosse l'uso per cui la stavano progettando; anche in questo caso,<br />

originario, questa struttura che doveva servire al trasporto <strong>di</strong> informazioni,<br />

<strong>di</strong>venta un luogo dell'ab<strong>it</strong>are telematico, un'estensione della nostra corpore<strong>it</strong>à.<br />

Una delle prime comun<strong>it</strong>à online, tuttora "viventi" fu The Well 13 , iniziata come<br />

una bacheca <strong>di</strong> messaggi, C'erano molte persone e tutte <strong>di</strong>verse tra loro: per lo<br />

più intellettuali, che non a caso adesso sono alla guida delle più importanti<br />

riviste o gruppi <strong>di</strong> tendenza on line.<br />

13 http://www.well.org/aboutwell.html<br />

5


Stu<strong>di</strong>ando 'Well', Rheingold è stato il primo che ha formulato l'idea che le<br />

comun<strong>it</strong>à virtuali potessero rivoluzionare ra<strong>di</strong>calmente le nostre relazioni e<br />

l'or<strong>di</strong>namento sociale tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Howard Rheingold 14 , uno dei più noti stu<strong>di</strong>osi al mondo dei fenomeni<br />

comun<strong>it</strong>ari nati su Internet, sosteneva che l'osservazione <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong><br />

fenomeni ci da costantemente il polso dello stato <strong>di</strong> salute della rete.<br />

Un tempo la rete era una sola grande comun<strong>it</strong>à,la comun<strong>it</strong>à degli accademici e<br />

degli stu<strong>di</strong>osi che sapevano usarla e che giorno per giorno contribuivano a<br />

crearla. Sul principio della comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> interessi la rete ha avuto un gran<strong>di</strong>ssimo<br />

impulso produttivo: appassionati <strong>di</strong> ogni campo dello scibile hanno trovato sul<br />

web uno spazio adattissimo al reperimento e alla con<strong>di</strong>visione delle<br />

informazioni raccolte; del resto la storia ci <strong>di</strong>ce che il web è nato al CERN <strong>di</strong><br />

Ginevra proprio per questo. Il primo mattone comun<strong>it</strong>ario del Web è stato<br />

allora il fenomeno delle homepage. Comunque il fatto <strong>di</strong> sapere che su qualche<br />

s<strong>it</strong>o qualcuno costantemente si occupava <strong>di</strong> pubblicare ed aggiornare<br />

informazioni <strong>di</strong> un certo tipo già <strong>di</strong> per sé cost<strong>it</strong>uiva il senso <strong>di</strong> una costruzione<br />

comun<strong>it</strong>aria.<br />

TORNA ALL’INDICE<br />

L’AMBIENTE DI APPRENDIMENTO<br />

14 http://www.rheingold.com/<br />

6


Comun<strong>it</strong>à virtuali d'appren<strong>di</strong>mento: che cosa sono?<br />

Il modello <strong>di</strong> comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong> sempre più si sta proponendo nel contesto della<br />

formazione a <strong>di</strong>stanza come naturale evoluzione del concetto <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento in<br />

rete 15 . Oltre a rispondere alla domanda <strong>di</strong> flessibil<strong>it</strong>à che la formazione<br />

professionale impone, tale modello sembra al momento il più accre<strong>di</strong>tato a<br />

garantire sia le con<strong>di</strong>zioni necessarie alla realizzazione <strong>di</strong> un appren<strong>di</strong>mento<br />

s<strong>it</strong>uato nel contesto <strong>di</strong> produzione, sia il superamento della concezione for<strong>di</strong>sta<br />

che separava nettamente il tempo dello stu<strong>di</strong>o da quello del lavoro: l'esperto è<br />

tale non soltanto in virtù del proprio curriculum scolastico univers<strong>it</strong>ario, ma anche<br />

e soprattutto perché ha saputo interiorizzare, costruire un corpo <strong>di</strong> conoscenze e<br />

<strong>di</strong> pratiche maturate nell'operativ<strong>it</strong>à in un contesto lavorativo, nella<br />

comunicazione e nella collaborazione con persone che con<strong>di</strong>vidono problemi<br />

analoghi ai suoi. La comun<strong>it</strong>à si propone come strumento <strong>di</strong> supporto alla pratica<br />

professionale quoti<strong>di</strong>ana, realizzando due funzioni fondamentali: la registrazione e<br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> un corpo <strong>di</strong> conoscenze con<strong>di</strong>vise, e la selezione e leg<strong>it</strong>timazione<br />

delle nuove conoscenze che emergono dall'interazione.<br />

Quali caratteristiche ha e come è organizzato un ambiente <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento on<br />

line?<br />

Non esiste una tipologia unica e le scelte organizzative e tecnologiche <strong>di</strong>pendono<br />

da meto<strong>di</strong> e cr<strong>it</strong>eri <strong>di</strong>dattici. Nella scelta <strong>di</strong> quale ambiente utilizzare, si aprono<br />

varie possibil<strong>it</strong>à:<br />

• utilizzare uno degli ambienti <strong>di</strong>sponibili in rete<br />

• acquistare un ambiente chiavi in mano prodotto da case produttrici <strong>di</strong><br />

software<br />

• costruire una struttura <strong>di</strong> base da adattare a <strong>di</strong>fferenti percorsi<br />

• realizzare un ambiente tarato su un percorso<br />

specifico.<br />

In ogni caso un ambiente deve avere:<br />

• lo spazio iscrizione ed informazioni generali<br />

• lo spazio relativo ai materiali <strong>di</strong> consultazione<br />

• lo spazio relativo al lavoro<br />

• lo spazio relativo agli strumenti <strong>di</strong> comunicazione.<br />

Altra caratteristica da analizzare è se il nostro ambiente sarà adoperato per<br />

riprodurre o per produrre conoscenze. Di cosa abbiamo bisogno? Di uno spazio<br />

<strong>virtuale</strong> dove con<strong>di</strong>videre materiali, comunicare con il gruppo? Oppure <strong>di</strong> un<br />

ambiente finalizzato alla costruzione cooperativa <strong>di</strong> conoscenza? L'ambiente ha<br />

una struttura iniziale e si trasforma (quant<strong>it</strong>ativamente e qual<strong>it</strong>ativamente) per<br />

adeguarsi alla specifica s<strong>it</strong>uazione formativa.<br />

Se immaginiamo l’ambiente come l’intreccio <strong>di</strong> tre reti (la rete degli strumenti,<br />

quella delle scr<strong>it</strong>ture, quella delle relazioni tra gli allievi e tra allievi e tutor) allora<br />

15 Micelli S., The Emergence of Professional Virtual Commun<strong>it</strong>ies. A Learning Perspective, ATHOS S.r.l.,<br />

Febbraio 2000.<br />

7


perché si possa parlare <strong>di</strong> comun<strong>it</strong>à il ruolo prevalente va assegnato all’ultima <strong>di</strong><br />

queste reti, quella che ci permette <strong>di</strong> costruire una vera comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento. Ma perché questo ambiente non resti vuoto e privo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a è<br />

necessario arredare questo ambiente in modo semplice, gradevole e funzionale.<br />

Vanno sod<strong>di</strong>sfatti i bisogni <strong>di</strong> informazione e scambio, consentendo al sistema <strong>di</strong><br />

rappresentare e <strong>di</strong>ffondere efficacemente le conoscenze. L’attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

“facil<strong>it</strong>azione”, oltre che <strong>di</strong> animazione e <strong>di</strong> ascolto, permette all’ambiente <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ventare “comun<strong>it</strong>à”. Gestire la comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong> significa quin<strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare e<br />

pre<strong>di</strong>sporre gli oggetti/documenti da offrire, definire i potenziali fru<strong>it</strong>ori, oltre che<br />

interagire in modo <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto con i <strong>di</strong>versi soggetti che la compongono,<br />

inducendo i soggetti stessi a creare uno scambio reciproco <strong>di</strong> informazioni,<br />

riflessioni ed esperienze. Ma come si fa funzionare un gruppo? Un gruppo si<br />

coinvolge dando informazioni; si deve trattare preferibilmente <strong>di</strong> informazioni<br />

rapide, attraverso comunicazioni continue.<br />

Un altro modo <strong>di</strong> coinvolgere un gruppo consiste nell'agire sulla motivazione dei<br />

singoli componenti, facendo emergere le loro potenzial<strong>it</strong>à. Se si riesce a<br />

coinvolgere un gruppo si riesce anche ad integrare personal<strong>it</strong>à e competenze<br />

<strong>di</strong>verse in modo da ottenere risultati superiori alla me<strong>di</strong>a dei ren<strong>di</strong>menti<br />

in<strong>di</strong>viduali.<br />

Si può infatti affermare che il gruppo integrato, cioè affiatato, svolge<br />

normalmente un lavoro migliore rispetto a quello del suo componente me<strong>di</strong>o; ed<br />

inoltre nei gruppi occasionali, perfino il componente me<strong>di</strong>o può ottenere risultati<br />

migliori <strong>di</strong> quelli consegu<strong>it</strong>i dal gruppo nel suo complesso. Il lavoro <strong>di</strong> gruppo<br />

inoltre offre una crescente umanizzazione del lavoro, basata sui processi <strong>di</strong><br />

socializzazione (migliorala capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> interazione) e <strong>di</strong> autorealizzazione dei<br />

singoli.<br />

I generi comunicativi e le relazioni all’interno del gruppo <strong>di</strong>pendono dallo stato <strong>di</strong><br />

sviluppo della comun<strong>it</strong>à e cambiano anche in funzione delle relazioni<br />

interpersonali presenti all’interno del gruppo oltre che a specifiche caratteristiche<br />

del mezzo tecnologico. E’ possibile osservare come i membri in <strong>it</strong>erazione<br />

“progre<strong>di</strong>scono” nella relazione interpersonale. All’inizio i componenti stabiliscono<br />

relazioni informali ma il percorso all’interno del gruppo mostra come queste<br />

relazioni si intensificano ed assumano via via un aspetto prevalentemente<br />

amicale. Può accadere che nei primi messaggi il contenuto sia in riferimento<br />

esclusivamente alla final<strong>it</strong>à del gruppo, nei messaggi successivi spesso sempre<br />

più vengono introdotti riferimenti extra-progetto relativi ad eventi del tutto<br />

personali, come riferimenti alla famiglia, vacanze, salute.<br />

Si può fare una <strong>di</strong>stinzione: chiamare<br />

"appren<strong>di</strong>mento cooperativo" l'approccio con cui ciascun membro esegue un<br />

comp<strong>it</strong>o <strong>di</strong>verso e chiamare "appren<strong>di</strong>mento collaborativo" quello in cui ciascun<br />

membro lavora in parallelo sullo stesso comp<strong>it</strong>o, con<strong>di</strong>videndo le acquisizioni e le<br />

<strong>di</strong>fficoltà con gli altri membri del gruppo. I processi collaborativi hanno un inizio e<br />

una fine e la natura delle interazioni <strong>di</strong> gruppo cambia in questo arco <strong>di</strong> tempo. I<br />

benefici <strong>di</strong> un “appren<strong>di</strong>mento collaborativi” derivano dal prendere parte ad<br />

una conversazione che continua a svilupparsi e dove molte delle risposte vengono<br />

8


prese in maggior considerazione <strong>di</strong> quanto sarebbe avvenuto se le stesse persone<br />

si fossero incontrate.<br />

“Ciò che <strong>di</strong>stingue le comun<strong>it</strong>à collaborative dalla gran parte delle comun<strong>it</strong>à è il<br />

desiderio <strong>di</strong> costruire assieme nuovi significati del mondo attraverso l’interazione<br />

con gli altri. “I computer possono fornire un ambiente conversazionale in cui chi<br />

apprende può applicare conoscenza a problemi e considerare le sue azioni come<br />

eventi riusabili. Chi apprende può controllare il proprio appren<strong>di</strong>mento,<br />

apprendere da altri, sviluppare abil<strong>it</strong>à metacogn<strong>it</strong>ive come il riflettere sulle proprie<br />

azioni” 16 .<br />

Appren<strong>di</strong>mento collaborativo : il metodo Open source<br />

Descriviamo ora brevemente un contesto in cui l'appren<strong>di</strong>mento collaborativo<br />

assume rilievo. Il metodo open source è un sistema per lo sviluppo del software<br />

che prevede la collaborazione volontaria <strong>di</strong> un numero molto elevato <strong>di</strong><br />

sviluppatori che possono essere volta per volta o programmatori esperti o<br />

programmatori volontari o semplici utenti. Dalla collaborazione <strong>di</strong> tutti questi<br />

soggetti nasce e si sviluppa il software. Senza entrare in ulteriori dettagli 17<br />

vorremmo far notare come anche il metodo open source sia in realtà una forma<br />

molto particolare <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento cooperativo finalizzato però alla produzione <strong>di</strong><br />

un oggetto quale il software che ha caratteristiche molto peculiari.<br />

L'esperienza insegna che in tutti i contesti, dall'ufficio alla scuola, è impossibile<br />

per l'utilizzatore delle nuove tecnologie fare a meno della collaborazione degli altri<br />

utenti.<br />

TORNA ALL’INDICE<br />

16 7 Jonassen D.H., Constructivism and computer-me<strong>di</strong>ated communication in <strong>di</strong>stance education,<br />

, vol. 9, n. 2, pp. 7-26, 1995<br />

17 Bortolotti L., Rauzi P., La filosofia della scienza come chiave <strong>di</strong> lettura del free software, in Bortolotti L.,<br />

Rauzi P. (a cura <strong>di</strong>), Atti del seminario Informatica e scuola: il fenomeno Linux, PAT e Iprase, Trento, 2000, pp.<br />

9


TIPI DI COMUNITÀ VIRTUALI IN AMBITO<br />

EDUCATIVO<br />

Se consideriamo quelle con implicazioni in amb<strong>it</strong>o educativo se ne <strong>di</strong>stinguono<br />

almeno tre:<br />

• I gruppi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione o comun<strong>it</strong>à spontanee (approfon<strong>di</strong>menti) 18<br />

• Le comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento<br />

• Le comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pratiche (CoPs) (approfon<strong>di</strong>menti) 19 20 .<br />

Nelle comun<strong>it</strong>à spontanee i gruppi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione si aggregano attorno a uno o<br />

più temi legati alla sfera degli interessi personali dei partecipanti e non sempre<br />

hanno final<strong>it</strong>à precise. I componenti per interagire spesso non utilizzano ambienti<br />

e piattaforme strutturate, ma semplici strumenti <strong>di</strong> comunicazione interpersonale,<br />

quali forum e soprattutto mailing list. Queste comun<strong>it</strong>à assumono una struttura a<br />

cerchi concentrici, con forti <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> livello <strong>di</strong> impegno e partecipazione da<br />

parte dei componenti.<br />

Le comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> pratiche, al contrario, hanno final<strong>it</strong>à<br />

specifiche e sono finalizzate: quelle <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento orientate più allo sviluppo<br />

<strong>di</strong> conoscenze e abil<strong>it</strong>à nell'amb<strong>it</strong>o <strong>di</strong> un percorso <strong>di</strong>dattico, quelle <strong>di</strong> pratiche si<br />

occupano invece della soluzione <strong>di</strong> problemi comuni o della con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong><br />

esperienze e casistiche, utili in determinati amb<strong>it</strong>i professionali o come<br />

18 http://www.elearningtouch.<strong>it</strong>/modules.php?name=News&file=article&sid=17<br />

19 V<strong>it</strong>torio Midoro, ITD-CNR, Genova, Dalle comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pratica alle comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento virtuali.<br />

20 Un esemio http://win.laent.<strong>it</strong>/chi~siamo/chi~siamo.html<br />

10


opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> aggiornamento per adulti in servizio. Tutti i componenti <strong>di</strong> queste<br />

comun<strong>it</strong>à dovrebbero essere agevolati nell'apporto che vogliono dare, la<br />

partecipazione dovrebbe così essere equilibrata.<br />

Le comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento sono gruppi <strong>di</strong> persone che con<strong>di</strong>vidono l’obiettivo<br />

<strong>di</strong> acquisire determinate conoscenze e competenze, utilizzando a tal fine gli<br />

strumenti per il trasferimento <strong>di</strong> contenuti e per la valutazione<br />

dell’appren<strong>di</strong>mento. Normalmente queste comun<strong>it</strong>à hanno un ciclo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a breve,<br />

legato a specifici progetti <strong>di</strong> formazione e sono guidate da un tutor formatore,<br />

affiancato da docenti specialisti.<br />

Le comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pratica sono comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento auto gest<strong>it</strong>e, dove la<br />

cresc<strong>it</strong>a professionale non si basa più sul percorso formativo formale strutturato<br />

(in presenza o a <strong>di</strong>stanza), ma sulla con<strong>di</strong>visione delle esperienze,<br />

sull’in<strong>di</strong>viduazione delle migliore pratiche e sull’aiuto reciproco nell’affrontare i<br />

problemi quoti<strong>di</strong>ani della propria professione. Per questa ragione si parla <strong>di</strong><br />

appren<strong>di</strong>mento mutuato (o reciproco), <strong>di</strong>stinguendolo dall’appren<strong>di</strong>mento<br />

collaborativo, nel quale è comunque presente l’elemento <strong>di</strong> regia e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezione<br />

del processo formativo. Obiettivo principale delle comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pratiche è quello <strong>di</strong><br />

trovare una soluzione a problemi, attraverso lo scambio delle esperienze.<br />

Le comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> pratiche hanno bisogno <strong>di</strong> ambienti <strong>di</strong><br />

comunicazione online più strutturati, attraverso cui i componenti possano<br />

interagire e o collaborare in modo efficace. La prima caratteristica <strong>di</strong> questi<br />

ambienti consiste nella possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> gestire in modo integrato non solo la<br />

comunicazione interpersonale, tra i soggetti coinvolti, ma anche insiemi <strong>di</strong> risorse<br />

e <strong>di</strong> dati da un lato fasi e organizzazione del processo dall'altro. Nelle comun<strong>it</strong>à<br />

finalizzate l'interazione del singolo utente non è solo con gli altri utenti, ma anche<br />

con un sistema informativo con le regole e i comp<strong>it</strong>i che la comun<strong>it</strong>à si è data.<br />

La relazione tra utente e comun<strong>it</strong>à si può rappresentare schematicamente come<br />

l'insieme <strong>di</strong> tre modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong> relazione tra utente e sistema. Di fatto un ambiente <strong>di</strong><br />

interazione online può definirsi efficace, rispetto agli obiettivi <strong>di</strong> una comun<strong>it</strong>à<br />

orientata alla collaborazione, solo quando permette una gestione flessibile sia dei<br />

contenuti che delle persone, sia della programmazione del lavoro o delle<br />

interazioni, oltre alla garanzia <strong>di</strong> una buona organizzazione della documentazione<br />

da cui la comun<strong>it</strong>à intende partire e dei prodotti che intende realizzare nel corso<br />

del suo ciclo <strong>di</strong> v<strong>it</strong>a.<br />

Non tutte le piattaforme oggi in circolazione rispondono a questi requis<strong>it</strong>i e non<br />

tutte le soluzioni tecnologiche alternative alla piattaforme sono facilmente<br />

configurabili.<br />

Si possono così in<strong>di</strong>viduare cr<strong>it</strong>eri essenziali:<br />

Rispetto al BISOGNO DI AGEVOLARE LA COMUNICAZIONE<br />

INTERPERSONALE E DI GRUPPO, un buon ambiente <strong>di</strong> interazione<br />

collaborativa online dovrebbe:<br />

• agevolare la gestione <strong>di</strong>namica della messaggistica personale garantendola<br />

possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> invii <strong>di</strong> messaggi <strong>di</strong>retti a una alcune persone o a tutti i<br />

componenti;<br />

11


• agevolare l'apertura <strong>di</strong> forum o argomenti (threads) <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione<br />

all'interno <strong>di</strong> forum già aperti e garantire una gestione facil<strong>it</strong>ata delle<br />

<strong>di</strong>scussioni (cancellazione riepilogo spostamento <strong>di</strong> messaggi;<br />

• garantire a ciascun componente della comun<strong>it</strong>à uno spazio personale<br />

<strong>di</strong>autopresentazione.<br />

Rispetto al BISOGNO DI AGEVOLARE LA GESTIONE DEL PROCESSO E<br />

L'IDENTIFICAZIONE DEI COMPONENTI CON UNO O PIÙ OBIETTIVI un<br />

buon ambiente <strong>di</strong><br />

interazione collaborativa online dovrebbe:<br />

• garantire un calendario <strong>di</strong> scadenze producendo delle news che il sistema<br />

invia ai componenti o pubblica su una home page;<br />

• agevolare l'assegnazione <strong>di</strong> nuovi comp<strong>it</strong>i e la descrizione <strong>di</strong> nuovi obiettivi<br />

ottenendo un aggiornamento automatico sulla home page o l'invio <strong>di</strong> news.<br />

Rispetto al BISOGNO DI AGEVOLARE LA CONDIVISIONE<br />

L'ORGANIZZAZIONE E LA CONSULTAZIONE DI RISORSE un buon ambiente<br />

<strong>di</strong> interazione collaborativa online dovrebbe:<br />

• permettere la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> documenti e file <strong>di</strong> vario genere agevolandone<br />

la strutturazione in insieme e sottoinsiemi, ottenendo automaticamente<br />

in<strong>di</strong>ci aggiornati per consultarli;<br />

• permettere <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre <strong>di</strong>namicamente link a risorse in rete<br />

strutturandone la descrizione;<br />

• agevolare la raccolta <strong>di</strong> un riepilogo delle interazioni tra i componenti e <strong>di</strong><br />

dati per documentare e mon<strong>it</strong>orare l'esperienza <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento o il<br />

percorso segu<strong>it</strong>o dalla comun<strong>it</strong>à.<br />

Vari fattori influiscono sull'efficienza e sull'efficacia delle interazioni all'interno <strong>di</strong><br />

una comun<strong>it</strong>à online, pensando in modo specifico alle comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pratiche:<br />

• La tipologia delle relazioni che si instaurano tra i componenti della<br />

comun<strong>it</strong>à;<br />

• Le caratteristiche e l'efficienza degli ambienti <strong>di</strong> interazione virtuali<br />

utilizzati dalla comun<strong>it</strong>à;<br />

• L'azione integrata <strong>di</strong> alcune figure chiave impegnate nella gestione<br />

delle interazioni e della v<strong>it</strong>a della comun<strong>it</strong>à nel suo complesso.<br />

TIPOLOGIE DI RELAZIONI<br />

La tipologia delle relazioni che si stabiliscono in rete, tra i componenti <strong>di</strong> una<br />

comun<strong>it</strong>à (networking), <strong>di</strong>pende dalla natura stessa della comun<strong>it</strong>à, oltre che dai<br />

comp<strong>it</strong>i e dagli obiettivi che si è data e incide sull'azione del tutor/moderatore.<br />

Ecco alcuni esempi <strong>di</strong> relazioni (networking) e le conseguenti azione del<br />

tutor/moderatore:<br />

12


• Topical: Moderazione e animazione. L'insieme delle <strong>di</strong>namiche<br />

comunicative e cooperative che si instaurano tra tutti coloro che sono<br />

interessati a un argomento specifico;<br />

• Peer: Supporto intellettuale e sociale. Interazioni in atto tra gruppi alla pari<br />

in funzione della soluzione <strong>di</strong> problemi comuni, problem solving;<br />

• Synthesis: Facil<strong>it</strong>azione e coaching. Interazioni che si instaurano tra<br />

gruppi <strong>di</strong> ricercatori o operatori, che lavorano sotto la guida <strong>di</strong> un trainer o,<br />

più in generale, la cooperazione tra studenti che operano sotto la guida <strong>di</strong><br />

un docente;<br />

• Clearing house: Azioni organizzative. L'attivazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>namiche orientate<br />

alla gestione comune <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> quant<strong>it</strong>à <strong>di</strong> informazioni come può accadere<br />

nella costruzione cooperativa <strong>di</strong> banche dati o centri <strong>di</strong> documentazione;<br />

• Brokering: Azioni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione. L'interazione in atto tra chi opera in rete<br />

sottoponendo problemi specifici a esperti che reagiscono “on demand”.<br />

LE CARATTERISTICHE E L'EFFICIENZA DEGLI AMBIENTI<br />

Influiscono sull'efficacia e l'efficienza delle comun<strong>it</strong>à, anche le modal<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

cooperazione che si stabiliscono tra i componenti. Pensando alle comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong><br />

pratiche costantemente impegnate nella gestione <strong>di</strong> processi decisionali, si<br />

possono identificare almeno cinque interazioni fondamentali:<br />

• Enunciazione del problema e libera raccolta <strong>di</strong> opinioni (brainstorming);<br />

• Identificazione dei punti/chiave del problema;<br />

• Analisi dei punti <strong>di</strong> forza e dei punti <strong>di</strong> debolezza relativamente al<br />

problema in oggetto e ai punti/chiave enunciati;<br />

• Identificazione delle posizioni che si delineano all'interno del gruppo in<br />

funzione <strong>di</strong> un possibile accordo o <strong>di</strong>saccordo (analisi Qual<strong>it</strong>y Sort);<br />

• Definizione <strong>di</strong> un accordo ed eventuale realizzazione <strong>di</strong> una relazione<br />

(paper) finale;<br />

Il comp<strong>it</strong>o essenziale del tutor moderatore, o <strong>di</strong> qualsiasi altra figura impegnata<br />

nelle attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong> supporto alla comun<strong>it</strong>à, è relativo alla capac<strong>it</strong>à <strong>di</strong> orientarla verso<br />

gli obiettivi, in base a ciò che i suoi componenti intendono ottenere e sulla base<br />

delle modal<strong>it</strong>à e delle strategie <strong>di</strong> cooperazione concordate.<br />

Comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> pratiche hanno anche bisogno, come abbiamo<br />

sottolineato precedentemente, <strong>di</strong> ambienti <strong>di</strong> comunicazione online attraverso cui<br />

i componenti possano interagire e/o collaborare in modo efficace. Va detto che<br />

non esistono soluzioni o piattaforme ottimali, quello che importa realmente è che<br />

siano coerenti rispetto ad alcuni fattori primari per la v<strong>it</strong>a della comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong>,<br />

agevolando la gestione del processo collaborativo, secondo le regole e<br />

i comp<strong>it</strong>i che la comun<strong>it</strong>à si è data per raggiungere i suoi obiettivi: la<br />

comunicazione tra le persone, la con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> informazioni e risorse.<br />

L'AZIONE INTEGRATA DI ALCUNE FIGURE CHIAVE<br />

La soluzione tecnologica, attraverso cui si allestisce il processo collaborativo<br />

online, non sempre contribuisce a garantire che la comun<strong>it</strong>à raggiunga buoni<br />

risultati o interagisca in modo efficace. Perchè la comun<strong>it</strong>à possa operare nel<br />

13


migliore dei mo<strong>di</strong> le fasi e gli elementi dell'intero processo dovrebbero essere<br />

supportati da ruoli e figure ormai altamente professionali. I ruoli essenziali sono:<br />

• TUTOR DI RETE / MODERATORE, la figura chiave per la gestione efficace<br />

delle interazioni tra i componenti della comun<strong>it</strong>à 21 22 23 ;<br />

• INFORMATION BROKER, cura la gestione del sistema informativo della<br />

comun<strong>it</strong>à e me<strong>di</strong>a le esigenze dei componenti con le risorse materiali<br />

utilizzabili 24 ;<br />

• VIRTUAL COMMUNITY MANAGER, gestisce il processo e la definizione <strong>di</strong><br />

comp<strong>it</strong>i obiettivi e regole, oltre alla gestione e alla configurazione<br />

dell'ambiente <strong>di</strong> interazione 25 .<br />

L'interazione delle tre figure chiave con la comun<strong>it</strong>à e il sistema è relativamente<br />

complessa.<br />

Influiscono sull'efficacia formativa delle interazioni tra componenti della comun<strong>it</strong>à<br />

e ambiente <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento <strong>virtuale</strong> alcuni elementi base:<br />

• la tipologia delle relazioni instaurate all'interno della comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong>;<br />

• la sequenza e la strategia collaborativa;<br />

• la relazione tra interazioni sollec<strong>it</strong>ate dagli attori guida e gli obiettivi della<br />

comun<strong>it</strong>à.<br />

TORNA ALL’INDICE<br />

21 Sistemi tutorali intelligenti, ambienti interattivi ed agenti pedagogici su web <strong>di</strong> Elio Toppano<br />

http://formare.erickson.<strong>it</strong>/archivio/<strong>di</strong>cembre_02/toppano.html<br />

22<br />

La voce dei tutor <strong>di</strong> Mario Rotta<br />

http://formare.erickson.<strong>it</strong>/archivio/febbraio/domanda3.html<br />

23<br />

Il tutor online: testimonianze<br />

http://formare.erickson.<strong>it</strong>/archivio/febbraio/testimonianze.html<br />

24 http://www.minerva.un<strong>it</strong>o.<strong>it</strong>/Chimica&Industria/Dizionario/Supplementi01/LessicoInternet/LessicoInternetIM.htm<br />

25 http://erural.arsia.toscana.<strong>it</strong>/ezpublish/index.php/news/content/pdf/195<br />

14


COMUNIITÀ VIIRTUALII DII DOCENTII E PER DOCENTII<br />

Le comun<strong>it</strong>à virtuali si qualificano sempre più come una valida opportun<strong>it</strong>à per la<br />

scuola e per i docenti, poiché rappresentano uno spazio libero <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong><br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> esperienze professionali, nel quale usufruire risorse e opportun<strong>it</strong>à<br />

interessanti per l’attiv<strong>it</strong>à <strong>di</strong>dattica e per l'accrescimento professionale. Una<br />

Comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> docenti è uno spazio in cui tutti operano in maniera collaborativa,<br />

nell’ottica della con<strong>di</strong>visione e della costruzione cooperativa del fare <strong>di</strong>dattica,<br />

con<strong>di</strong>videndo i problemi e in<strong>di</strong>viduando strategie risolutive.<br />

“ Il docente non è più un “sage on the stage”, o una “guida”. Anzi egli è un<br />

“docente-regista” che progetta scenari <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e coopera con i suoi<br />

allievi per realizzare, insieme, un percorso educativo che sia rispettoso dei <strong>di</strong>versi<br />

stili <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento. Deve sapere utilizzare i moderni strumenti <strong>di</strong> lavoro per<br />

trasmettere e con<strong>di</strong>videre nuovi saperi 26 .”<br />

Una comun<strong>it</strong>à documenta, <strong>di</strong>scute, progetta, sperimenta, ricerca nuovi percorsi e<br />

rende fruibili esperienze significative, sia interne sia esterne. Gli spazi on line<br />

de<strong>di</strong>cati ai docenti si caratterizzano per l’offerta <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> servizi e <strong>di</strong><br />

strumenti oltre alla possibil<strong>it</strong>à <strong>di</strong> “incontro e confronto”, che rendono tali spazi<br />

virtuali delle vere e proprie “piazze” animate, ricche <strong>di</strong> sollec<strong>it</strong>azioni. La comun<strong>it</strong>à<br />

<strong>di</strong>venta così un servizio <strong>di</strong> supporto, sia tecnico sia <strong>di</strong>dattico.<br />

Per garantire la costruzione <strong>di</strong> una "base <strong>di</strong> conoscenza" (Knowledge base) una<br />

riflessione su comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> docenti deve garantire alcuni spazi e servizi:<br />

26 M.A.<strong>Gar<strong>it</strong>o</strong>: La prospective Internazionale – Une Collaboration Europe-Pays de la Mé<strong>di</strong>terranée, reveu Savoirs, N5,<br />

pag.4, Novembre 2004, L’harmattan Paris.<br />

http://www.gar<strong>it</strong>o.<strong>it</strong>/testi_esame/Savoirs_fra.pdf<br />

15


• Spazio <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione asincrono: i forum <strong>di</strong> interazione tematici e<br />

moderati;<br />

• Ambiente de<strong>di</strong>cato all’erogazione <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong>dattici in rete per la<br />

formazione e l’aggiornamento professionale;<br />

• Centro risorse, luogo <strong>virtuale</strong> dove i ricercatori e i docenti pubblicano<br />

materiali strutturati per una <strong>di</strong>dattica realizzata attraverso la rete: articoli,<br />

s<strong>it</strong>ografia, materiali e<strong>di</strong>toriali, software <strong>di</strong>dattici, si scaricano riviste, si<br />

chiede agli operatori <strong>di</strong> partecipare alla produzione e alla pubblicazione <strong>di</strong><br />

materiali <strong>di</strong>dattici adatti anche per l’autoappren<strong>di</strong>mento on line;<br />

• Newsletter e Webzine, perio<strong>di</strong>ci in cui vengono riportati i <strong>di</strong>batt<strong>it</strong>i, le<br />

interviste, i temi <strong>di</strong>scussi e approfon<strong>di</strong>ti nel forum, gli eventi, le nuove<br />

proposte <strong>di</strong> ricerca;<br />

• Un Dossier dove trovare un ampio repertorio <strong>di</strong> articoli, ricerche,<br />

interviste, best practices, link attiv<strong>it</strong>à interattive e altri contenuti<br />

organizzati intorno agli argomenti proposti <strong>di</strong> volta in volta;<br />

• Spazio per la riflessioni sulla professione insegnante (news leggi e<br />

circolari), in cui promuovere considerazioni sugli elementi fondanti la<br />

professione docente come sviluppo della docenza come “professione”,<br />

basata su approfon<strong>di</strong>te conoscenze e competenze specifiche e su un<br />

elevato senso <strong>di</strong> responsabil<strong>it</strong>à in<strong>di</strong>viduale e collettiva, ma anche per<br />

riflettere sul ruolo del docente che si trasforma alla luce della <strong>di</strong>dattica<br />

affiancata dalle nuove tecnologie;<br />

• Eventi online in chat au<strong>di</strong>o video moderate, filmati in streaming <strong>di</strong> lezioni<br />

su argomenti specifici, conferenze dei maggiori esperti del settore giochi <strong>di</strong><br />

ruolo e web tour, giochi <strong>di</strong>dattici, test <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> software;<br />

• Proposte e progetti per una opportun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> progettazione e creazione<br />

collaborativa e sperimentale <strong>di</strong> materiali <strong>di</strong>dattici per la valutazione<br />

con<strong>di</strong>visa <strong>di</strong> esperienze e per trovare partner per scambi culturali e<br />

progetti; News e ban<strong>di</strong>: eventi e nov<strong>it</strong>à nel mondo delle tecnologie<br />

educative;<br />

• Linee guida costantemente aggiornate (dagli utenti della commun<strong>it</strong>y)<br />

su come trovare informazioni sugli archivi specializzati in <strong>di</strong>dattica, il<br />

glossario sui nuovi termini. Tutti i membri della commun<strong>it</strong>y possono inserire<br />

lemmi.<br />

Nella commun<strong>it</strong>y viene così raccolto materiale informativo e <strong>di</strong>dattico forn<strong>it</strong>o dagli<br />

insegnanti stessi per creare un archivio <strong>di</strong> pubblica util<strong>it</strong>à per il libero scambio <strong>di</strong><br />

informazioni e idee riguardanti il mondo della scuola. Tutto ciò nasce dall'idea <strong>di</strong><br />

uno spazio <strong>virtuale</strong> de<strong>di</strong>cato al mondo della scuola agli insegnanti e alla <strong>di</strong>dattica:<br />

lo spazio vive attraverso la collaborazione e il contributo <strong>di</strong> tutti i docenti. Gli<br />

obiettivi <strong>di</strong> una comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> docenti dovrebbero essere identificati nel produrre<br />

scambiare con<strong>di</strong>videre materiali <strong>di</strong>dattici esperienze conoscenze e competenze in<br />

un ambiente pensato e realizzato appos<strong>it</strong>amente per loro. Una comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong><br />

si configura anche come uno strumento per la formazione e l’aggiornamento<br />

professionale favorendo la cresc<strong>it</strong>a <strong>di</strong> una "cultura <strong>di</strong>dattica" avanzata legata alla<br />

cooperazione e alla costruzione delle conoscenze attraverso una formazione<br />

online reticolare <strong>di</strong>namica interattiva cooperativa e alla creazione <strong>di</strong> una comun<strong>it</strong>à<br />

16


<strong>di</strong> utenti che <strong>di</strong> volta in volta siano autori tutor e studenti dei corsi proposti una<br />

Commun<strong>it</strong>y of learners (in cui la pratica cost<strong>it</strong>uisce appren<strong>di</strong>mento e<br />

l’appren<strong>di</strong>mento promuove nuove pratiche nell’ottica dell’insegnamento reciproco<br />

“reciprocal teaching.<br />

TORNA ALL’INDICE<br />

BIIBLIIOGRAFIIA<br />

ESSENZIIALE<br />

W. Gibson, Neuromante, E<strong>di</strong>trice Nord, Milano (4a ristampa) 2000.<br />

L. De Carli, Internet. Memoria e oblio, Bollati Boringhieri, Torino, 1997.<br />

P. Carbone, P. Ferri, Le comun<strong>it</strong>à virtuali, op. c<strong>it</strong>.<br />

H. Rheingold, Comun<strong>it</strong>à Virtuali. Parlare, incontrarsi, vivere nel cyberspazio,<br />

Sperling&Kupfler, Milano 1994.<br />

Sm<strong>it</strong>h M., Voices from the WELL: the logic of the Virtual Commons, collocato in<br />

http://nicco.sscnet.ucla.edu/pub/papers/virtcomm.txt .<br />

Maniero G. / Met<strong>it</strong>ieri F., Incontri virtuali, Ed. Apogeo, Milano, 1997.<br />

Ferri P., La comun<strong>it</strong>à <strong>virtuale</strong>, intervista del 26/11/1997, Milano, collocato in<br />

http://www.me<strong>di</strong>amente.rai.<strong>it</strong>/home/bibliote/intervis/f/ferri.htm .<br />

17


Dell'Aquila P., Tribù telematiche. Tecnosocial<strong>it</strong>à ed associazioni virtuali, Ed.<br />

Guaral<strong>di</strong>, 1999.<br />

Micelli S., The Emergence of Professional Virtual Commun<strong>it</strong>ies. A Learning<br />

Perspective, ATHOS S.r.l., Febbraio 2000.<br />

Carbone, P. Ferri, Le comun<strong>it</strong>à virtuali, op. c<strong>it</strong>..<br />

Micelli S., The Emergence of Professional Virtual Commun<strong>it</strong>ies. A Learning<br />

Perspective, ATHOS S.r.l., Febbraio 2000.<br />

M.A.<strong>Gar<strong>it</strong>o</strong>: La prospective Internazionale – Une Collaboration Eurrope-Pays de la<br />

Mé<strong>di</strong>terranée, reveu Savoirs, N5, pag.4, Novembre 2004, L’harmattan Paris<br />

http://www.gar<strong>it</strong>o.<strong>it</strong>/testi_esame/Savoirs_fra.pdf<br />

Biolghini, Comun<strong>it</strong>à in rete e Net Learning, Etas Milano<br />

S. Gherar<strong>di</strong>, D. Nicolini, F. Odella, Appren<strong>di</strong>mento come partecipazione ad una<br />

comun<strong>it</strong>à <strong>di</strong> pratiche in “Scuola democratica: rivista <strong>di</strong> ricerca sociale e strategie<br />

formative”, Vol XXVI<br />

S. Manca, L. Sarti, Comun<strong>it</strong>à virtuali per l'appren<strong>di</strong>mento e nuove tecnologie; in<br />

Tecnologie Didattiche<br />

S. Micelli, L. De Pietro, Un nuovo attore nei contesti <strong>di</strong> sviluppo locale: le<br />

comun<strong>it</strong>à<br />

professionali online, ATHOS S<br />

J. Prece, Comun<strong>it</strong>à online Progettare l'usabil<strong>it</strong>à promuovere la social<strong>it</strong>à, Tecniche<br />

Nuove<br />

Como<br />

TORNA ALL’INDICE<br />

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