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fratelli d'italia - Gran Loggia d'Italia

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La Massoneria<br />

Libera di Bruxelles e una delle<br />

massime autorità mondiali sulla<br />

storia della massoneria. “Che ci siano<br />

massoni che abbiano avuto un ruolo<br />

nel mondo degli affari è indubbio,<br />

basti pensare a Michele Sindona, il<br />

banchiere morto avvelenato in carcere<br />

nel 1986. Ma ci sono stati tanti altri<br />

uomini importanti, in tutti i settori<br />

dell’economia, che con le logge non<br />

hanno mai avuto nulla a che fare”.<br />

Esiste un precedente storico che<br />

spiega perché Mola abbia tirato in<br />

ballo subito le banche. “All’inizio del<br />

Novecento un poeta napoletano,<br />

Francesco Gaeta, amico di Salvatore<br />

di Giacomo, chiese di entrare nella<br />

<strong>Loggia</strong> Propaganda Massonica perché<br />

aveva come progetto la fondazione di<br />

un istituto di credito completamente<br />

gestito da ‘<strong>fratelli</strong>’. Riferì il suo<br />

proposito a chi di dovere ma ne ebbe<br />

in cambio una risata di scherno.<br />

Allora si ritenne offeso e cominciò a<br />

scrivere contro la massoneria. Gaeta<br />

era convinto che c’era un livello di<br />

potere segreto che non gli era stato<br />

svelato. Naturalmente ancora oggi un<br />

certo numero di persone entra in<br />

massoneria alla ricerca del colpo<br />

grosso, dell’amicizia, della ‘copertura’<br />

ma, mi creda, rimangono delusi. La<br />

prova sta nel continuo turnover dei<br />

membri all’interno delle logge, tanti<br />

entrano tanti escono...”.<br />

La fama della massoneria di soggetto<br />

forte, potente, ubiquo, che cospira<br />

nell’ombra si è andata diffondendo nel<br />

nostro Paese in maniera<br />

virale. Vivificata da<br />

testimonianze di<br />

veri o presunti<br />

“fuoriusciti” e<br />

pubblicazioni ostili<br />

ispirate da ambienti<br />

ecclesiastici, visto<br />

che, come vedremo,<br />

la Chiesa le è sempre<br />

stata nemica.<br />

Il corridoio che<br />

conduce al tempio<br />

nazionale della<br />

<strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong><br />

d’Italia (Palazzo<br />

Vitelleschi, Roma)<br />

La Bibbia<br />

con la squadra<br />

e il compasso<br />

su un tavolo<br />

triangolare:<br />

qui giura<br />

l’apprendista<br />

massone<br />

Grembiule<br />

del 18esimo<br />

grado, Ordine<br />

dei Pellicani<br />

Nel ventennio, poi, sulla testa dei<br />

sodalizi segreti, si badi, non<br />

esplicitamente massonici, si abbatté la<br />

mannaia morale e materiale del<br />

Fascismo. Con una legge promulgata<br />

nel 1925 fu sancita l’impossibilità a<br />

farne parte per tutti i dipendenti<br />

pubblici. Il provvedimento portò<br />

all’auto-scioglimento delle logge.<br />

Dai liberi muratori ai massoni<br />

Per capire come si è evoluta e cos’è oggi<br />

la massoneria bisogna scavare negli<br />

archivi. Recuperare le sue tracce<br />

antiche e, forse, più autentiche.<br />

La parola “massone” deriva dal<br />

termine anglosassone mason,<br />

muratore. Perché muratori erano<br />

coloro i quali inventarono il<br />

movimento, in epoca medievale. Una<br />

storia in cui realtà e fantasia giocano a<br />

rincorrersi riferisce che costoro, noti<br />

Veduta del Tempio<br />

nazionale della<br />

<strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong> d’Italia<br />

come abili “costruttori di cattedrali”,<br />

avrebbero cercato di evitare di<br />

disperdere le preziosissime conoscenze<br />

tecniche e filosofiche alla base dei loro<br />

capolavori architettonici riunendosi in<br />

un’associazione. Il fine era quello di<br />

scambiarsi informazioni,<br />

migliorandosi l’un l’altro umanamente<br />

e professionalmente, così da diventare<br />

guida e fonte di ispirazione per gli<br />

uomini della loro epoca.<br />

Lo statuto di questa “società” fu<br />

redatto in Inghilterra nel 1390, in<br />

forma di poemetto in versi. Gli fu<br />

dato il nome di Poema regius perché<br />

in principio lo possedeva il re inglese<br />

Enrico VII, in seguito passò ai suoi<br />

successori, fino a Giorgio II che nel<br />

XVIII secolo decise di donarlo al<br />

British Museum.<br />

Il singolare documento retrodata<br />

di molti secoli la nascita della<br />

massoneria, ascrivendola addirittura<br />

a Euclide, quello che nel IV secolo a.C.<br />

elaborò il famoso teorema sul<br />

triangolo rettangolo. E, infatti, in uno<br />

dei passaggi cruciali si legge che la<br />

geometria, inserita in una lista di<br />

discipline virtuose insieme con<br />

l’aritmetica, l’astronomia, la musica,<br />

la retorica, la dialettica e la<br />

grammatica, è l’unica scienza in<br />

grado di “...separare con certezza il<br />

falso dal vero”. Affermazione chiave<br />

per capire in cosa credevano i free<br />

masons, i liberi muratori delle origini,<br />

e in cosa credono i loro discendenti<br />

moderni. Razionalità, calcolo,<br />

geometria, sono le uniche armi che<br />

l’uomo ha a disposizione per uscire<br />

dalle tenebre dell’ignoranza e<br />

incontrare la luce della conoscenza.<br />

E, dunque, i due oggetti-icona del<br />

mondo massonico non potevano che<br />

essere la squadra e il compasso.<br />

La squadra, che è uno strumento<br />

fisso, significa rettitudine mentre il<br />

compasso, la cui ampiezza può essere<br />

modulata, indica l’apertura mentale.<br />

Persino l’entità suprema che regola<br />

le umane cose ha un nome proprio, che<br />

non è Dio ma “<strong>Gran</strong>de Architetto<br />

dell’Universo”. Il suo acronimo,<br />

G.A.D.U., è impresso a caratteri cubitali<br />

nei templi dove si riuniscono le logge.<br />

La nascita “ufficiale” della<br />

massoneria è fissata al 1723, quando un<br />

pastore della Chiesa presbiteriana<br />

scozzese, James Anderson, grande<br />

amico di Isaac Newton e membro della<br />

Royal Society di Londra, redasse un<br />

regolamento recante le norme<br />

comportamentali che tutti i <strong>fratelli</strong><br />

avrebbero dovuto seguire nei rapporti<br />

tra loro e con i “profani”, cioè i non<br />

massoni. Il testo passò alla storia come<br />

le Costituzioni di Anderson; ad esso si<br />

sarebbero ispirate le Obbedienze, cioè<br />

le “sigle” massoniche, di tutto il mondo.<br />

Dopo essersi data un’organizzazione<br />

di massima, dunque, la massoneria<br />

cominciò a dare quello che gli storici<br />

chiamano con un pizzico d’ironia il<br />

proprio “contributo” alla storia.<br />

In ambito culturale, per esempio.<br />

“Fino al Settecento l’uomo,<br />

affamato di conquista, non ebbe<br />

riguardo per niente e nessuno. Vedi le<br />

drammatiche spedizioni nelle<br />

Americhe” riprende Mola, “poi,<br />

nacque il movimento per<br />

l’enciclopedismo, che promuoveva la<br />

cultura umanistica a 360 gradi. Si<br />

cominciarono a organizzare i musei,<br />

si riscoprirono le civiltà pre-romane,<br />

la civiltà egizia, partì la stagione dei<br />

grandi scavi archeologici a Pompei ed<br />

Ercolano per volere di Carlo III di<br />

Borbone. Sia l’archeologia sia<br />

l’antiquaria avevano alle spalle<br />

gruppi massonici”.<br />

Anche la scienza e la medicina<br />

beneficiarono della spinta<br />

liberomuratoria, in particolare nella<br />

ricerca di medicamenti e vaccini contro<br />

malattie gravi che affliggevano le<br />

popolazioni mondiali. L’equazione era<br />

sempre la stessa, prosperità = felicità =<br />

libertà. “Se una persona è malata è<br />

costretta a mettersi nelle mani di Dio,<br />

invece che in quelle degli uomini” dice<br />

Mola. “La massoneria, invece, voleva<br />

che l’uomo fosse artefice del proprio<br />

destino. Lo scontro con la Chiesa era<br />

dunque inevitabile”.<br />

Di fronte alle guerre<br />

Altrettanto interessante il ruolo avuto<br />

dalle logge nei grandi conflitti del<br />

secolo. Chiediamo al professore di fare<br />

chiarezza. “Iniziamo col dire che la<br />

Rivoluzione francese del 1789 è<br />

ingiustamente addebitata alla<br />

massoneria. Questa ebbe il solo merito<br />

Razionalità, calcolo, geometria<br />

sono le uniche armi che l’uomo<br />

ha a disposizione per uscire<br />

dalle tenebre dell’ignoranza<br />

di promuovere la proclamazione dei<br />

diritti dell’uomo e del cittadino, così<br />

come aveva già fatto precedentemente<br />

in occasione della rivoluzione<br />

americana (1776-1783), ma non fu<br />

protagonista in prima linea”.<br />

La verità storica, come spesso<br />

accade, è racchiusa nelle sfumature.<br />

“Si legge nelle Costituzioni di<br />

Anderson che le guerre hanno sempre<br />

Il tempio<br />

massonico<br />

Il tempio, sede naturale dei lavori massonici, è un luogo<br />

denso di simboli e suggestioni. Con l’avvento dell’età dei<br />

Lumi, nel Settecento, ne vennero allestiti tanti in Europa,<br />

seguendo regole costruttive e decorative perfettamente<br />

codificate. I pavimenti sono a scacchi bianchi e neri per<br />

ricordare il dualismo cosmico, il maschile e il femminile.<br />

Davanti all’ingresso principale, invece, si ergono due<br />

colonne, una sormontata da melograni e l’altra da un globo<br />

terrestre. Quella dei melograni reca la lettera J l’altra la<br />

lettera B: Jakin e Boaz, Stabilità e Forza. Secondo la<br />

tradizione due colonne bronzee uguali a queste si trovavano<br />

all’ingresso del Tempio di Salomone, a Gerusalemme, cui<br />

assicurarono la prosperità per anni. Qualche passo più<br />

avanti, al centro del tempio, c’è un’ara, un tavolinetto su cui<br />

sono appoggiate una Bibbia, una squadra e un compasso.<br />

Su di esso giurano gli “apprendisti” ammessi con il primo<br />

grado nei ranghi liberomuratori.<br />

Quando iniziano i lavori di loggia il libro sacro viene<br />

aperto alla pagina del Vangelo di Giovanni. Al fondo del<br />

tempio, che è poi il vertice di un triangolo immaginario di cui<br />

le colonne dovrebbero costituire la base, c’è un podio su cui si<br />

accomoda il Maestro Venerabile. Protetto da una sorta di<br />

baldacchino su cui campeggia il “terzo occhio”, che<br />

simboleggia l’illuminazione raggiunta, il Maestro ha davanti a<br />

sé tre fiamme che rappresentano Sapienza, Bellezza e Forza.<br />

danneggiato i massoni, dunque non è<br />

loro interesse favorire le rivolte ma,<br />

semmai, i movimenti di liberazione...”.<br />

Tenendo fede ai dettami andersoniani<br />

nel primo quarto dell’800 i vari Don<br />

Josè de San Martin, Simón Bolívar ,<br />

Francisco de Miranda, condottieri e<br />

massoni delle logge “lautarine”<br />

dell’America meridionale, che non<br />

volevano l’americanizzazione delle loro<br />

terre, liberarono con il decisivo aiuto<br />

dei “<strong>fratelli</strong>” Ecuador, Panama,<br />

Colombia, Bolivia, Perù, Argentina e<br />

via discorrendo.<br />

Nel Vecchio Continente, invece, le<br />

schiere liberomuratorie andavano<br />

ingrossandosi di giorno in giorno.<br />

Dopo l’Inghilterra il boom delle<br />

adesioni era scoppiato in Francia e<br />

Italia. Per arrestare la deriva massonica<br />

uno spaventato Papa Clemente XII<br />

emise il 28 aprile del 1738 la bolla In<br />

eminenti Apostolatus con cui<br />

scomunicava i cattolici che fossero<br />

entrati a far parte di sodalizi segreti o<br />

semplicemente ne avessero favorito la<br />

nascita e l’azione e nel 1739 il Cardinal<br />

Giuseppe Firrao stabilì con un editto la<br />

pena di morte per i massoni e la<br />

distruzione delle case dove si riunivano,<br />

cioè i templi. La repressione sul campo<br />

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