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fratelli d'italia - Gran Loggia d'Italia

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La Massoneria<br />

“FRATELLI”<br />

d’ITALIA<br />

La squadra e il<br />

compasso sono<br />

i simboli più noti<br />

del movimento<br />

Raffigurazione<br />

artistica<br />

delle colonne<br />

presenti in<br />

ogni tempio<br />

massonico<br />

del mondo<br />

I primi, nel Medioevo, furono<br />

muratori, abili costruttori<br />

di cattedrali che si riunirono<br />

in società segrete<br />

per condividere il sapere.<br />

Da loro discendono i moderni<br />

“<strong>fratelli</strong>”. Dal Risorgimento<br />

all’avvento del fascismo,<br />

alla P2: ecco la storia<br />

della Massoneria<br />

Timbro<br />

massonico<br />

in avorio.<br />

Le mani<br />

rappresentano<br />

la fratellanza<br />

Un pugnale<br />

in ferro<br />

battuto, altro<br />

oggetto<br />

legato alla<br />

Massoneria<br />

Emblema ufficiale<br />

della <strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong><br />

d’Italia<br />

Riunirsi e agire segretamente è<br />

il loro forte anche se in Italia,<br />

per legge, possono tenere<br />

riservata la loro identità al<br />

pubblico ma non<br />

nasconderla alle istituzioni.<br />

Sono i massoni, uomini e, talvolta,<br />

donne che all’interno di piccole cellule<br />

chiamate logge, presenti in ogni regione,<br />

discutono di temi “alti” – etica, diritto,<br />

economia – e questioni di stretta attualità,<br />

politica e... religiosa, anche se il<br />

regolamento interno lo vieterebbe.<br />

I “<strong>fratelli</strong>”, nel chiuso dei loro templi,<br />

protetti dalle ingerenze dei mezzi di<br />

informazione e dell’opinione pubblica,<br />

pensano e agiscono sapendo che le loro<br />

determinazioni avranno riflessi diretti<br />

sulla società, a tutti i livelli.<br />

Tantissimi i giovani 30-35enni che<br />

intraprendono oggi il percorso di<br />

“illuminazione” massonica. Alcuni nella<br />

speranza di trovare per quella via valori,<br />

comprensione, collaborazione, altri con il<br />

meno nobile intento di ottenere vantaggi<br />

competitivi di varia natura.<br />

Fare lobby, entrare in circuiti<br />

precedentemente preclusi, stringere<br />

alleanze dagli immaginabili risvolti<br />

pratici. Sete di denaro, potere.<br />

Le contestazioni mosse al “movimento”<br />

sono sempre le stesse, da secoli.<br />

“Quella dell’affarismo è una leggenda<br />

messa in campo da quanti credono che la<br />

massoneria in quanto tale rappresenti<br />

una forza economica”, spiega Aldo<br />

Alessandro Mola, docente di Storia delle<br />

religioni e della laicità presso l’Università<br />

➣<br />

Il martello<br />

è lo strumento<br />

che aiuterebbe<br />

i “liberi muratori”<br />

a costruire il tempio<br />

massonico<br />

20 BBC History Italia Ottobre 2012 Ottobre 2012 BBC History Italia 21


La Massoneria<br />

Libera di Bruxelles e una delle<br />

massime autorità mondiali sulla<br />

storia della massoneria. “Che ci siano<br />

massoni che abbiano avuto un ruolo<br />

nel mondo degli affari è indubbio,<br />

basti pensare a Michele Sindona, il<br />

banchiere morto avvelenato in carcere<br />

nel 1986. Ma ci sono stati tanti altri<br />

uomini importanti, in tutti i settori<br />

dell’economia, che con le logge non<br />

hanno mai avuto nulla a che fare”.<br />

Esiste un precedente storico che<br />

spiega perché Mola abbia tirato in<br />

ballo subito le banche. “All’inizio del<br />

Novecento un poeta napoletano,<br />

Francesco Gaeta, amico di Salvatore<br />

di Giacomo, chiese di entrare nella<br />

<strong>Loggia</strong> Propaganda Massonica perché<br />

aveva come progetto la fondazione di<br />

un istituto di credito completamente<br />

gestito da ‘<strong>fratelli</strong>’. Riferì il suo<br />

proposito a chi di dovere ma ne ebbe<br />

in cambio una risata di scherno.<br />

Allora si ritenne offeso e cominciò a<br />

scrivere contro la massoneria. Gaeta<br />

era convinto che c’era un livello di<br />

potere segreto che non gli era stato<br />

svelato. Naturalmente ancora oggi un<br />

certo numero di persone entra in<br />

massoneria alla ricerca del colpo<br />

grosso, dell’amicizia, della ‘copertura’<br />

ma, mi creda, rimangono delusi. La<br />

prova sta nel continuo turnover dei<br />

membri all’interno delle logge, tanti<br />

entrano tanti escono...”.<br />

La fama della massoneria di soggetto<br />

forte, potente, ubiquo, che cospira<br />

nell’ombra si è andata diffondendo nel<br />

nostro Paese in maniera<br />

virale. Vivificata da<br />

testimonianze di<br />

veri o presunti<br />

“fuoriusciti” e<br />

pubblicazioni ostili<br />

ispirate da ambienti<br />

ecclesiastici, visto<br />

che, come vedremo,<br />

la Chiesa le è sempre<br />

stata nemica.<br />

Il corridoio che<br />

conduce al tempio<br />

nazionale della<br />

<strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong><br />

d’Italia (Palazzo<br />

Vitelleschi, Roma)<br />

La Bibbia<br />

con la squadra<br />

e il compasso<br />

su un tavolo<br />

triangolare:<br />

qui giura<br />

l’apprendista<br />

massone<br />

Grembiule<br />

del 18esimo<br />

grado, Ordine<br />

dei Pellicani<br />

Nel ventennio, poi, sulla testa dei<br />

sodalizi segreti, si badi, non<br />

esplicitamente massonici, si abbatté la<br />

mannaia morale e materiale del<br />

Fascismo. Con una legge promulgata<br />

nel 1925 fu sancita l’impossibilità a<br />

farne parte per tutti i dipendenti<br />

pubblici. Il provvedimento portò<br />

all’auto-scioglimento delle logge.<br />

Dai liberi muratori ai massoni<br />

Per capire come si è evoluta e cos’è oggi<br />

la massoneria bisogna scavare negli<br />

archivi. Recuperare le sue tracce<br />

antiche e, forse, più autentiche.<br />

La parola “massone” deriva dal<br />

termine anglosassone mason,<br />

muratore. Perché muratori erano<br />

coloro i quali inventarono il<br />

movimento, in epoca medievale. Una<br />

storia in cui realtà e fantasia giocano a<br />

rincorrersi riferisce che costoro, noti<br />

Veduta del Tempio<br />

nazionale della<br />

<strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong> d’Italia<br />

come abili “costruttori di cattedrali”,<br />

avrebbero cercato di evitare di<br />

disperdere le preziosissime conoscenze<br />

tecniche e filosofiche alla base dei loro<br />

capolavori architettonici riunendosi in<br />

un’associazione. Il fine era quello di<br />

scambiarsi informazioni,<br />

migliorandosi l’un l’altro umanamente<br />

e professionalmente, così da diventare<br />

guida e fonte di ispirazione per gli<br />

uomini della loro epoca.<br />

Lo statuto di questa “società” fu<br />

redatto in Inghilterra nel 1390, in<br />

forma di poemetto in versi. Gli fu<br />

dato il nome di Poema regius perché<br />

in principio lo possedeva il re inglese<br />

Enrico VII, in seguito passò ai suoi<br />

successori, fino a Giorgio II che nel<br />

XVIII secolo decise di donarlo al<br />

British Museum.<br />

Il singolare documento retrodata<br />

di molti secoli la nascita della<br />

massoneria, ascrivendola addirittura<br />

a Euclide, quello che nel IV secolo a.C.<br />

elaborò il famoso teorema sul<br />

triangolo rettangolo. E, infatti, in uno<br />

dei passaggi cruciali si legge che la<br />

geometria, inserita in una lista di<br />

discipline virtuose insieme con<br />

l’aritmetica, l’astronomia, la musica,<br />

la retorica, la dialettica e la<br />

grammatica, è l’unica scienza in<br />

grado di “...separare con certezza il<br />

falso dal vero”. Affermazione chiave<br />

per capire in cosa credevano i free<br />

masons, i liberi muratori delle origini,<br />

e in cosa credono i loro discendenti<br />

moderni. Razionalità, calcolo,<br />

geometria, sono le uniche armi che<br />

l’uomo ha a disposizione per uscire<br />

dalle tenebre dell’ignoranza e<br />

incontrare la luce della conoscenza.<br />

E, dunque, i due oggetti-icona del<br />

mondo massonico non potevano che<br />

essere la squadra e il compasso.<br />

La squadra, che è uno strumento<br />

fisso, significa rettitudine mentre il<br />

compasso, la cui ampiezza può essere<br />

modulata, indica l’apertura mentale.<br />

Persino l’entità suprema che regola<br />

le umane cose ha un nome proprio, che<br />

non è Dio ma “<strong>Gran</strong>de Architetto<br />

dell’Universo”. Il suo acronimo,<br />

G.A.D.U., è impresso a caratteri cubitali<br />

nei templi dove si riuniscono le logge.<br />

La nascita “ufficiale” della<br />

massoneria è fissata al 1723, quando un<br />

pastore della Chiesa presbiteriana<br />

scozzese, James Anderson, grande<br />

amico di Isaac Newton e membro della<br />

Royal Society di Londra, redasse un<br />

regolamento recante le norme<br />

comportamentali che tutti i <strong>fratelli</strong><br />

avrebbero dovuto seguire nei rapporti<br />

tra loro e con i “profani”, cioè i non<br />

massoni. Il testo passò alla storia come<br />

le Costituzioni di Anderson; ad esso si<br />

sarebbero ispirate le Obbedienze, cioè<br />

le “sigle” massoniche, di tutto il mondo.<br />

Dopo essersi data un’organizzazione<br />

di massima, dunque, la massoneria<br />

cominciò a dare quello che gli storici<br />

chiamano con un pizzico d’ironia il<br />

proprio “contributo” alla storia.<br />

In ambito culturale, per esempio.<br />

“Fino al Settecento l’uomo,<br />

affamato di conquista, non ebbe<br />

riguardo per niente e nessuno. Vedi le<br />

drammatiche spedizioni nelle<br />

Americhe” riprende Mola, “poi,<br />

nacque il movimento per<br />

l’enciclopedismo, che promuoveva la<br />

cultura umanistica a 360 gradi. Si<br />

cominciarono a organizzare i musei,<br />

si riscoprirono le civiltà pre-romane,<br />

la civiltà egizia, partì la stagione dei<br />

grandi scavi archeologici a Pompei ed<br />

Ercolano per volere di Carlo III di<br />

Borbone. Sia l’archeologia sia<br />

l’antiquaria avevano alle spalle<br />

gruppi massonici”.<br />

Anche la scienza e la medicina<br />

beneficiarono della spinta<br />

liberomuratoria, in particolare nella<br />

ricerca di medicamenti e vaccini contro<br />

malattie gravi che affliggevano le<br />

popolazioni mondiali. L’equazione era<br />

sempre la stessa, prosperità = felicità =<br />

libertà. “Se una persona è malata è<br />

costretta a mettersi nelle mani di Dio,<br />

invece che in quelle degli uomini” dice<br />

Mola. “La massoneria, invece, voleva<br />

che l’uomo fosse artefice del proprio<br />

destino. Lo scontro con la Chiesa era<br />

dunque inevitabile”.<br />

Di fronte alle guerre<br />

Altrettanto interessante il ruolo avuto<br />

dalle logge nei grandi conflitti del<br />

secolo. Chiediamo al professore di fare<br />

chiarezza. “Iniziamo col dire che la<br />

Rivoluzione francese del 1789 è<br />

ingiustamente addebitata alla<br />

massoneria. Questa ebbe il solo merito<br />

Razionalità, calcolo, geometria<br />

sono le uniche armi che l’uomo<br />

ha a disposizione per uscire<br />

dalle tenebre dell’ignoranza<br />

di promuovere la proclamazione dei<br />

diritti dell’uomo e del cittadino, così<br />

come aveva già fatto precedentemente<br />

in occasione della rivoluzione<br />

americana (1776-1783), ma non fu<br />

protagonista in prima linea”.<br />

La verità storica, come spesso<br />

accade, è racchiusa nelle sfumature.<br />

“Si legge nelle Costituzioni di<br />

Anderson che le guerre hanno sempre<br />

Il tempio<br />

massonico<br />

Il tempio, sede naturale dei lavori massonici, è un luogo<br />

denso di simboli e suggestioni. Con l’avvento dell’età dei<br />

Lumi, nel Settecento, ne vennero allestiti tanti in Europa,<br />

seguendo regole costruttive e decorative perfettamente<br />

codificate. I pavimenti sono a scacchi bianchi e neri per<br />

ricordare il dualismo cosmico, il maschile e il femminile.<br />

Davanti all’ingresso principale, invece, si ergono due<br />

colonne, una sormontata da melograni e l’altra da un globo<br />

terrestre. Quella dei melograni reca la lettera J l’altra la<br />

lettera B: Jakin e Boaz, Stabilità e Forza. Secondo la<br />

tradizione due colonne bronzee uguali a queste si trovavano<br />

all’ingresso del Tempio di Salomone, a Gerusalemme, cui<br />

assicurarono la prosperità per anni. Qualche passo più<br />

avanti, al centro del tempio, c’è un’ara, un tavolinetto su cui<br />

sono appoggiate una Bibbia, una squadra e un compasso.<br />

Su di esso giurano gli “apprendisti” ammessi con il primo<br />

grado nei ranghi liberomuratori.<br />

Quando iniziano i lavori di loggia il libro sacro viene<br />

aperto alla pagina del Vangelo di Giovanni. Al fondo del<br />

tempio, che è poi il vertice di un triangolo immaginario di cui<br />

le colonne dovrebbero costituire la base, c’è un podio su cui si<br />

accomoda il Maestro Venerabile. Protetto da una sorta di<br />

baldacchino su cui campeggia il “terzo occhio”, che<br />

simboleggia l’illuminazione raggiunta, il Maestro ha davanti a<br />

sé tre fiamme che rappresentano Sapienza, Bellezza e Forza.<br />

danneggiato i massoni, dunque non è<br />

loro interesse favorire le rivolte ma,<br />

semmai, i movimenti di liberazione...”.<br />

Tenendo fede ai dettami andersoniani<br />

nel primo quarto dell’800 i vari Don<br />

Josè de San Martin, Simón Bolívar ,<br />

Francisco de Miranda, condottieri e<br />

massoni delle logge “lautarine”<br />

dell’America meridionale, che non<br />

volevano l’americanizzazione delle loro<br />

terre, liberarono con il decisivo aiuto<br />

dei “<strong>fratelli</strong>” Ecuador, Panama,<br />

Colombia, Bolivia, Perù, Argentina e<br />

via discorrendo.<br />

Nel Vecchio Continente, invece, le<br />

schiere liberomuratorie andavano<br />

ingrossandosi di giorno in giorno.<br />

Dopo l’Inghilterra il boom delle<br />

adesioni era scoppiato in Francia e<br />

Italia. Per arrestare la deriva massonica<br />

uno spaventato Papa Clemente XII<br />

emise il 28 aprile del 1738 la bolla In<br />

eminenti Apostolatus con cui<br />

scomunicava i cattolici che fossero<br />

entrati a far parte di sodalizi segreti o<br />

semplicemente ne avessero favorito la<br />

nascita e l’azione e nel 1739 il Cardinal<br />

Giuseppe Firrao stabilì con un editto la<br />

pena di morte per i massoni e la<br />

distruzione delle case dove si riunivano,<br />

cioè i templi. La repressione sul campo<br />

➣<br />

22 BBC History Italia Ottobre 2012 Ottobre 2012 BBC History Italia 23


La Massoneria<br />

Collare del 1920<br />

del Sovrano <strong>Gran</strong><br />

Commendatore<br />

del Rito Scozzese<br />

Antico ed Accettato<br />

era affidata all’Inquisizione.<br />

Prima importante Obbedienza a<br />

nascere nel nostro Paese fu, a Milano, il<br />

<strong>Gran</strong>de Oriente d’Italia. La fondò il<br />

francese Alexandre François Auguste<br />

de Grasse Tilly il 20 giugno 1805,<br />

neanche un mese dopo l’incoronazione<br />

di Napoleone sovrano d’Italia.<br />

“Nel periodo napoleonico la<br />

massoneria nell’Europa continentale<br />

diventò il volano per la formazione di<br />

una nuova classe dirigente che riuniva<br />

tutti gli uomini necessari<br />

all’organizzazione di uno Stato,<br />

ministri, prefetti, sindaci, funzionari,<br />

militari, editori di giornali e<br />

pubblicazioni popolari alternative a<br />

quelle della Chiesa” spiega Mola.<br />

“Tutti i marescialli di Francia di<br />

epoca napoleonica, tranne un paio,<br />

erano massoni. Così come i <strong>fratelli</strong> di<br />

Napoleone, Giuseppe, <strong>Gran</strong> Maestro<br />

del Regno di Napoli, Luciano<br />

Bonaparte, Luigi Bonaparte. Non<br />

sappiamo se lo fosse lui stesso.<br />

Forse ebbe una iniziazione a Malta,<br />

ma su questo deve essere fatta ancora<br />

piena luce”.<br />

Nell’800 il progetto della massoneria<br />

era di formare Stati nazionali forti e<br />

autonomi, “perché lo Stato nazionale<br />

è un acceleratore della storia, toglie le<br />

persone dai loro ‘dialetti’ e li sottrae<br />

dal culto dei santi per donarli alla<br />

ragione”. Altro duro punto di scontro<br />

con la Chiesa. L’unica “operazione”<br />

che riuscì fu quella dell’Italia, nel<br />

1860. Il nostro Paese rappresentò il<br />

caso veramente nuovo.<br />

Per qualche anno la guida del<br />

<strong>Gran</strong>de Oriente fu affidata all’uomo<br />

forte del momento, Giuseppe<br />

Garibaldi, poi passò di mano. Ma la<br />

suggestione esercitata dal cosiddetto<br />

“eroe dei due mondi” servì a far<br />

avvicinare tanti al mondo delle<br />

logge. Letterati come Carducci e<br />

Pascoli, scienziati, ricercatori,<br />

intellettuali. Ciò comportò parecchi<br />

cambiamenti nella società dell’epoca.<br />

“Consideri che tra il 1880 e il 1900 i<br />

massoni attivi in Italia erano non più di<br />

3-4mila, c’erano mediamente circa 300<br />

iniziazioni l’anno” continua lo storico.<br />

“Pochi, dunque, ma avevano il<br />

controllo dei centri del potere e<br />

soprattutto avevano una strategia:<br />

volevano alfabetizzare il popolo. Così<br />

venne approvata la legge Coppino, dal<br />

nome del suo ideatore Michele<br />

Coppino, un massone, che rese<br />

obbligatoria e gratuita la scuola<br />

elementare, mentre Francesco De<br />

Sanctis, massone anche lui, introdusse<br />

l’obbligo dell’educazione fisica anche<br />

per le ragazze”.<br />

Lo scisma e i massoni di oggi<br />

La via per la modernizzazione del Paese<br />

era segnata, ma un evento<br />

particolarmente traumatico era in<br />

vista. Nel 1908, infatti, si consumò lo<br />

scisma della massoneria italiana.<br />

Alcuni <strong>fratelli</strong> del <strong>Gran</strong>de Oriente che<br />

erano anche deputati in Parlamento<br />

subirono forti pressioni dal <strong>Gran</strong><br />

Maestro dell’epoca, Ettore Ferrari, per<br />

schierarsi a favore di un disegno di<br />

legge sulla laicità dell’insegnamento<br />

nella scuola primaria.<br />

Questi però ebbero<br />

l’ardire di reclamare<br />

autonomia di giudizio e<br />

non seguirono l’ordine<br />

di scuderia. Ferrari,<br />

allora, intendeva<br />

prendere provvedimenti<br />

disciplinari nei loro<br />

confronti. La questione,<br />

però, arrivò all’orecchio<br />

del Supremo Consiglio,<br />

l’organo garante del<br />

“rito scozzese”, il rito<br />

tramandato dai padri<br />

della massoneria, e<br />

all’attenzione del<br />

Sovrano <strong>Gran</strong><br />

Commendatore Saverio<br />

Rito di iniziazione<br />

massonica in un<br />

disegno del XVIII<br />

secolo (fonte:<br />

Wikimedia Coomons)<br />

Fera. Quest’ultimo fu così infastidito<br />

dalla vicenda che valutò subito<br />

l’opzione della scissione. La pratica<br />

massonica, secondo lui, doveva essere<br />

tenuta lontana dalla politica e dall’anticlericalismo,<br />

come voleva la tradizione<br />

che rimontava ad Anderson.<br />

I transfughi fondarono una nuova<br />

Obbedienza che, naturalmente, aveva<br />

tutta l’intenzione di marcare la<br />

lontananza ideologica dal <strong>Gran</strong>de<br />

Oriente. Fu chiamata Serenissima <strong>Gran</strong><br />

<strong>Loggia</strong> d’Italia, oggi semplicemente<br />

<strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong> d’Italia.<br />

“La massoneria è una figura<br />

geometrica che ha tante facce diverse –<br />

racconta il Sovrano <strong>Gran</strong> Maestro<br />

<strong>Gran</strong> Commendatore Luigi Pruneti,<br />

nell’affascinante sede romana di<br />

La prima importante Obbedienza<br />

a nascere nel nostro Paese fu,<br />

a Milano, il <strong>Gran</strong>de Oriente d’Italia<br />

Palazzo Vitelleschi –. È una comunione<br />

iniziatica, un’agorà di pensiero. Noi<br />

professiamo uguaglianza, fratellanza,<br />

tolleranza, stato laico, ma il fine di tutto<br />

deve essere il risveglio della coscienza”.<br />

E la coscienza è anche politica. Possono<br />

dolersene i “<strong>fratelli</strong>” in grembiule e<br />

guanti bianchi, ma in Italia si è sempre<br />

riusciti a politicizzare tutto, lo dice la<br />

storia. Per questo le colpe “moderne”<br />

della massoneria vanno cercate proprio<br />

in quella direzione, a cominciare dalla<br />

Prima guerra mondiale.<br />

“La sciagurata partecipazione<br />

dell’Italia al conflitto del 1915 è costata<br />

al Paese uno spaventoso indebitamento,<br />

680mila morti, 1 milione di feriti e,<br />

soprattutto, ha interrotto quel processo<br />

di unificazione che era in corso in età<br />

giolittiana e che si sostanziava in un<br />

riequilibrio tra le condizioni<br />

economiche del Mezzogiorno e del<br />

Nord”, dice ancora Mola.<br />

“La <strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong> era per la<br />

neutralità, mentre il <strong>Gran</strong>de Oriente,<br />

finanziato con ingenti capitali dalla<br />

massoneria francese era spaccato tra<br />

interventisti e neutralisti”. L’obiettivo<br />

era la riaffermazione del primato<br />

massonico in Italia, in un momento in<br />

cui i socialisti decretarono l’espulsione<br />

dei “<strong>fratelli</strong>” dal partito, la Chiesa<br />

affilava le armi e all’orizzonte già si<br />

stagliava la sagoma ingombrante del<br />

partito nazionalista che di lì a poco<br />

avrebbe preso il potere. L’epilogo fu<br />

comunque drammatico.<br />

“I massoni hanno sbagliato a<br />

impegnarsi politicamente a scapito<br />

della ricerca di un’autonomia perfetta<br />

e inattaccabile del loro movimento”<br />

aggiunge il professore. L’errore si è<br />

ripetuto anche negli anni ’70 con il<br />

caso della <strong>Loggia</strong> Propaganda due del<br />

<strong>Gran</strong>de Oriente d’Italia, P2 per gli<br />

amici, oggetto di pesanti accuse di<br />

cospirazionismo e attentato alla vita<br />

democratica del Paese. Mola, che ha<br />

scritto sull’argomento un volume dal<br />

titolo “Gelli e la P2. Fra cronaca e<br />

storia” per Bastogi Editrice Italiana, ci<br />

tiene a collocare i fatti nella giusta<br />

prospettiva storica.<br />

“All’interno del libro spiego che la<br />

P2 è stata assolta da ogni accusa di<br />

cospirazione militare o politica. Solo<br />

che il processo è durato 15 anni e<br />

quando è arrivata la sentenza molti<br />

piduisti erano già stati screditati e<br />

rovinati. Tra di loro c’erano docenti<br />

universitari, militari, giornalisti,<br />

registi, uomini d’affari che se ne<br />

andavano in giro normalmente,<br />

senza sapere di essere membri di<br />

un’associazione segreta”. Ma il<br />

Parlamento italiano la sciolse proprio<br />

per i pericoli connessi alla sua<br />

presunta segretezza, come si spiega?<br />

“Tutto il caso P2 fu una montatura.<br />

La loggia era regolarmente nel piè di<br />

lista del <strong>Gran</strong>de Oriente d’Italia,<br />

riconosciuta dalla <strong>Gran</strong> <strong>Loggia</strong> unita<br />

d’Inghilterra, che è la loggia ‘madre’, e<br />

dalle grandi logge degli Stati Uniti,<br />

quindi di segreto non aveva proprio<br />

nulla” conclude Mola.<br />

Nel 1975 il sostituto procuratore di<br />

Torino Luciano Violante mandò a<br />

domandare al Questore di Arezzo se<br />

gli risultasse che un certo Licio “Celli”<br />

(nelle carte il nome è scritto così,<br />

sbagliato) svolgesse attività irregolari,<br />

ma gli venne risposto che non<br />

risultava nulla di anomalo.<br />

Tre anni dopo il comunista<br />

Alessandro Natta chiese al Ministro<br />

dell’Interno di spiegare cosa fosse la<br />

P2 e che tipo di attività svolgesse. Lo<br />

Stato si interessava a una loggia, ma<br />

era l’intero sistema massonico a essere<br />

stato posto sotto i riflettori, perché?<br />

“A quell’epoca la massoneria era il<br />

nemico da combattere in quanto<br />

considerata il ‘partito americano’<br />

d’Italia. Annoverava tra le sue file<br />

socialisti, socialdemocratici,<br />

repubblicani, liberali e una piccola<br />

pattuglia di democristiani che<br />

pensavano in ‘occidentale’, cioè non<br />

volevano il compromesso storico<br />

proposto da Berlinguer e dal PCI ma<br />

volevano rimanere su posizioni<br />

filo-americane”.<br />

Erano anche gli anni del mito della<br />

CIA, della Grecia dei colonnelli, del<br />

franchismo in Spagna, l’odore della<br />

polvere da sparo riempiva le narici<br />

dell’Europa e lo spauracchio del colpo<br />

di stato aleggiava pesante.<br />

La giustizia italiana non emise<br />

condanne per l’affaire P2, questa è<br />

l’unica cosa certa. Ma rimasero tanti<br />

dubbi nelle menti degli inquirenti e<br />

nei cuori dell’opinione pubblica,<br />

tutt’oggi particolarmente sensibile<br />

sull’argomento. Quasi scontato,<br />

dunque, che ai torbidi comitati<br />

d’affari pubblico-privati recentemente<br />

scoperti dalla magistratura fossero<br />

affibbiati nomi poco originali ma<br />

sicuramente evocativi, P3, P4…<br />

Per un ironico paradosso della<br />

GLI OGGETTI<br />

Kit del massone<br />

proveniente<br />

dall’Inghilterra<br />

Scatola con<br />

strumenti<br />

massonici<br />

utilizzati<br />

nel tempio<br />

Per saperne di più<br />

Libri<br />

E PStoria della massoneria<br />

italiana di Aldo A. Mola<br />

(Bompiani, 2001)<br />

E Storia della massoneria<br />

italiana di Fulvio Conte (Il<br />

Mulino, 2006)<br />

Un dono del del re Hussein di<br />

Giordania al <strong>Gran</strong> Maestro<br />

Giovanni Ghinazzi<br />

Antico grembiule massonico<br />

di fattura italiana<br />

storia la massoneria italiana sta<br />

cercando, a fatica, di uscire da quello<br />

stesso cono d’ombra nel quale fino a<br />

oggi ha operato con profitto. Sembra<br />

aver capito che è arrivato il momento<br />

di farsi conoscere, di dimostrare che i<br />

suoi meriti storici bilanciano<br />

i demeriti. Nella società<br />

dell’immagine questo può<br />

valere la sopravvivenza.<br />

Marco Merola è fotografo e<br />

giornalista, specializzato in temi<br />

di carattere storico. È autore delle<br />

immagini di questo servizio.<br />

24 BBC History Italia Ottobre 2012 Ottobre 2012 BBC History Italia 25

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