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Domenico Antonio Parrino - Vesuvioweb

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76Vi è in detta villa la chiesa antichissima di Santa Maria a Pugliano, dicono così dettada un tale Apellone, e poi corrotta Apogliano, e che questo fosse stato da San Pietro[190] convertito alla fede christiana, allora che passò quindi per andare in Napoli, econ esso tirò alla credenza moltitudine di genti; e che il detto Apellone havesse consecratauna chiesa alla Vergine Assunta con le sue ricchezze, quale fu benedetta daldetto principe degli apostoli, lo che si leggeva in una iscrizione greca guasta da’ barbari,e se ne conservano, in detta chiesa, antichissime scritture; vi sono Stazioni i venerdìdi marzo e Pasqua di Resurrezione, concorrendovi moltitudine di fedeli perl’indulgenze, onde quei giorni si vede la strada popolata di carrozze e calessi, e laPasqua vi va il viceré con tutta la nobiltà. Nel principio della strada, per traverso,che conduce a detta chiesa, vi è un edificio con archi laterizj, con alcune statue senzateste, vestite con le toghe romane, né sanno i paesani render ragione a che servissedetto arco, se non che le statue furono dalla villa di <strong>Antonio</strong> Bologna, detto il Panormita,familiare d’Alfonso, qua trasportate; ha la villa la sua parrocchia, ed altre chiesette.[191] Uscendo da detta villa vi si vede un largo bruciato, di pietre ed arenecondotte dal Vesuvio, che non s’è potuto rendere a cultura, servendo solo per la cacciadelle quaglie a’ suoi tempi. Si ritrovano poi territorj coltivati e case. Siegue lachiesa consecrata al Martire San Gennaro dalla città di Napoli, doppo la detta eruzionedel ’31; molto ben tenuta ed officiata da’ padri carmelitani scalzi. È la chiesamolto vaga, con sacristia tutta lavorata d’armarj di radiche d’oliva, senza chiodi, o-pera d’un frate loro; ha bellissimi giardini e massarie; v’è una buona libreria, ed èluogo di studio di detti padri. In più cassette hanno molte reliquie, fra’ quali un pezzodella Santa Croce del Signore, di san Concordio e di un suo figliuolo, una testa edue ossa del braccio d’una delle compagne di sant’Orsola, di santa Teresa, del beatoGiovanni della Croce, santissimi Bonifacio, Libera, Desiderio, Vittore, Viatore, Probo,Corona, Valentina, Leo, Ilario, Felice, Celestino, Modesto, Alessandro e moltialtri martiri. [192 61] Più avanti a destra v’è l’Ospedale della Santissima Annunziata,fondato da don Ferrante Bucca d’Aragona, mantenuto dall’ospedale maggiore di Napolidegl’Incurabili per gli convalescenti ed ettici, governato con ogni carità; v’è afianco la congregazione de’ Bianchi, che conforta i condannati a morte dal Tribunaledi Campagna; sotto detta chiesa, verso la marina, è la chiesa di San Pietro a Calastro,dicono così perché vi calasse il santo dalla barca, e vi celebrasse. La strada, rovinatadagl’incendj e dall’acque, fu fatta accomodare dal Duca d’Alcalà, come si legge daun epitaffio da lui postovi, che fu portato via dal vomito del ’31, e poi rifatto con altroepitaffio, come si portarà l’uno e l’altro nel capitolo seguente._______________________________________________________________________________61 Tra la pagina 192 e la successiva è inserita la tavola [XX].www.vesuvioweb.com9

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