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La parrocchiale dell'Assunta di Cepina con il ... - AltaReziaNews

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4Chiesa <strong>di</strong> S. MariaAssunta e OssarioVal<strong>di</strong>sotto - <strong>Cepina</strong><strong>La</strong> prima pietra della chiesa <strong>di</strong> <strong>Cepina</strong> fu benedettanel 1356. L’e<strong>di</strong>ficio raggiunse le <strong>di</strong>mensioni attualisolo alla fine del XV secolo quando, sopra <strong>il</strong> portalemaggiore, venne realizzato l’affresco <strong>con</strong> la Trinità e i Ss.Gervasio e Protasio in vesti rinascimentali, commissionatoda Giovannino Falaguera, influente personaggio del paese.Nel 1506 si <strong>con</strong>sacrarono gli altari laterali intitolati rispettivamentealle sante Marta, Maria Maddalena, Caterinad’Alessandria e Barbara (sulla destra) e ai santi Sebastiano,Rocco, Antonio e Pantaleone (sulla sinistra).L’opera d’arte principale è l’an<strong>con</strong>a, <strong>il</strong> trittico in legno intagliatoe dorato risalente ai primi decenni del secolo XVI,esposta sulla parete sinistra della chiesa. Al centro, pog-


giante su un basamentodecorato <strong>con</strong> girari d’acanto,in altor<strong>il</strong>ievo, vi è laVergine seduta in trono<strong>con</strong> <strong>il</strong> Bambino, affiancatada S. Barbara <strong>con</strong> <strong>il</strong> calicee forse da S. Maria Maddalenache regge in mano unlibro.Nei tre scomparti dellapredella sono raffigurati laNatività, in posizione centrale,S. Antonio in pie<strong>di</strong> col porcellino sulla sinistra e S.Rocco che mostra <strong>il</strong> bubbone della peste sulla destra.Gli sportelli portano, sul lato interno, le scene a bassor<strong>il</strong>ievodella Presentazione della Vergine al tempio e dell’Assunzionee, sul retro, un’Adorazione dei Magi <strong>di</strong>pintaad olio tanto fedele a una x<strong>il</strong>ografia realizzata da AlbrechtDürer per <strong>il</strong> suo famoso ciclo sulla Vita della Vergine, dafar supporre una provenienza dell’an<strong>con</strong>a dalla bottega delfamoso incisore e pittore tedesco. Leggenda vuole che essasia stata acquistata dai <strong>Cepina</strong>schi a S. Maria Monastero,approfittando della sven<strong>di</strong>ta delle immagini della Vergineche s’accompagnò alla <strong>di</strong>ffusione della Riforma.Settecentesco è l’altare centrale, opera <strong>di</strong> Giovanni BattistaD’Adamis. Di poco precedente è invece la tela <strong>con</strong> la Madonna,<strong>il</strong> Bambino e santi <strong>di</strong>pinta nel 1671 dal pittore localeCarlo Marni e incorniciata dalla bella an<strong>con</strong>a lignea dellacappella sulla destra.L’ossario, attiguo alla chiesa è certamente <strong>il</strong> più <strong>con</strong>osciutoe ammirato bene artistico del paese. <strong>La</strong> cancellata, operadel mastro grosino Giuseppe Pini, fu realizzata tra <strong>il</strong> 1725 e<strong>il</strong> 1727 <strong>con</strong> la collaborazione <strong>di</strong> fabbri locali.<strong>La</strong> facciata e gli interni dell’ossario propongono affreschimolto suggestivi <strong>con</strong> scene bibliche e vanitas (elementisimbolici allusivi alla caducità della vita); essi delineano laprecarietà della <strong>con</strong><strong>di</strong>zione umana e la speranza della risurrezione.Iniziati nel 1733 e terminati sei anni dopo, sonoopera <strong>di</strong> Gian Pietro Ligari e Alessandro Caldani.Degni <strong>di</strong> nota sono anche gli acroteri a forma <strong>di</strong> drago chesi possono ammirare agli angoli esterni del frontone.

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