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Contributo diMassimo BarbaniTecnico della PrevenzioneUF PISLL Azienda USL 3 Pistoia

IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO SU MACCHINE SEMOVENTINEL VIVAISMO ORNAMENTALE- PORTAVASI- CARRELLI ELEVATORI- GRU IDRAULICHE INSTALLATE SU TRATTRICE AGRICOLA- CARRELLI ELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICO

LA SCELTA- GRU IDRAULICHE INSTALLATE SU TRATTRICE AGRICOLA- CARRELLI ELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICOMACCHINE TIPICHE DELVIVAISMO ORNAMENTALEMACCHINE MOLTO DIFFUSENEL COMPARTOPOTENZIALMENTEMOLTO PERICOLOSE

SCHEMA COSTRUTTIVO INSTALLAZIONE POSTERIORE GIREVOLE 180°

PRELEVAMENTO IN CAMPO DELLE PIANTE

CARICO PIANTE SU CARRELLO

CARICO PIANTE SU CAMION

LE CARENZE PIU’ FREQUENTEMENTE RILEVATEPERDITA DI STABILITA’ DURANTE IL SOLLEVAMENTO DEI CARICHI

LE CARENZE PIU’ FREQUENTEMENTE RILEVATESTRESS DEI MATERIALI DI COSTRUZIONE

LE CARENZE PIU’ FREQUENTEMENTE RILEVATEMANCANZA CINTURE DI SICUREZZASEDILE NON PIU’ IDONEO

LE CARENZE PIU’ FREQUENTEMENTE RILEVATEASSENZA VALVOLE DI SICUREZZA

- CARRELLI ELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICOBRACCIO GRU

FORCHE

PALA

LAVORAZIONI EFFETTUATE:TRAINO CARRELLI

PRELEVAMENTO CARICO/SCARICO PIANTE IN ZOLLA ED IN VASO IN PIENO CAMPO E SUPIAZZALE MEDIANTE L’UTILIZZO DEL BRACCIO GRU

PRELEVAMENTO CARICO/SCARICO PIANTE IN ZOLLA ED IN VASO IN PIENO CAMPO E SUPIAZZALE MEDIANTE L’UTILIZZO DEL BRACCIO GRU

PRELEVAMENTO CARICO/SCARICO PIANTE IN ZOLLA ED IN VASO IN PIENO CAMPO E SUPIAZZALE MEDIANTE L’UTILIZZO DEL BRACCIO GRU

MOVIMENTAZIONE PALLETS E CESTE CON FORCHE

MOVIMENTAZIONE PALLETS E CESTE CON FORCHE

MOVIMENTO TERRA E PREPARAZIONE TERRICCI CON PALA

ALTRI UTILIZZI

ALTRI UTILIZZI

IL NUMERO DEGLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO SU MACCHINE SEMOVENTIOPERANTE NEL COMPARTO PRODUTTIVO DEL VIVAISMO ORNAMENTALE A PISTOIAVIENE STIMATO IN CIRCA 1200 UNITA’ COSI’ SUDDIVISE:1000 GRU IDRAULICHE INSTALLATE SU TRATTRICE AGRICOLA- CIRCA 600 VENGONO UTILIZZATE IN AZIENDE CON DIPENDENTI- SONO PRODOTTE ED INSTALLATE DA 5 COSTRUTTORI LOCALI- HANNO PORTATA COMPRESA FRA 200 E 1000 CHILOGRAMMI200 CARRELLI ELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICO- CIRCA 180 VENGONO UTILIZZATE IN AZIENDE CON DIPENDENTI- SALVO ALCUNE ECCEZIONI SONO TUTTE PRODOTTE DA 5 GRANDI GRUPPI INDUSTRIALI- HANNO PORTATA COMPRESA FRA I 200 ED I 7200 CHILOGRAMMI- SONO MEZZI MULTIFUNZIONALI DOTATI DI ACCESSORI INTERCAMBIABILI QUALI:BRACCIO GRU, PALA CARICATRICE, E FORCHE- QUANDO SONO DOTATI DI BRACCIO GRU VENGONO DEFINITI AUTOGRU O GRU SEMOVENTILA UF PISLL DELLA AZIENDA USL 3 DI PISTOIA EFFETTUA IL CONTROLLOANNUALE (VERIFICHE PERIODICHE) DI 501 GRU IDRAULICHE INSTALLATE SU TRATTRICEE DI 170 AUTOGRU

GLI INFORTUNI NEL PERIODO 2001-2005 NEL FLOROVIVAISMO(156 VIVAI DI PIANTE ORNAMENTALI E 30 AZIENDE FLORICOLE)AGENTE MATERIALEN.INFORTUNIGGINABILITÀDURATAMEDIAAmbiente di lavoro105294920,08Macchine50171134,22Attrezzature utensili6197315,95Materiali sostanze radiazioni4996619,71Mezzi sollevamento e trasporto108237622,00Parti di4075218,8Piante animali165287017,39Recipienti e contenitori2340417,56Non determinato3885022,36TOT6391385121,7L’ANALISI DELLE MODALITA’ DEGLI INFORTUNI OGGETTO DELLO STUDIO HA EVIDENZIATOCHE NON VI SONO STATI INFORTUNI CONRELATI ALL’USO DEI CARRELLI ELEVATORIA BRACCIO TELESCOPICO

APPLICAZIONE DEL METODO “FEEDBACK” PER IL MIGLIORAMENTODEGLI STANDARDS DI SICUREZZA CON IL CONTRIBUTO DEGLI UTILIZZATORINEL COMPARTO PRODUTTIVO VIVAISMO ORNAMENTALE DI PISTOIAMACCHINA TIPICA DEL COMPARTO PRESCELTA:CARRELLO ELEVATORE A BRACCIO TELESCOPICOOBBIETTIVIDEFINIRE GLI INTERVENTI DIPREVENZIONE DA ATTUAREIN RELAZIONE ALL' USO DI QUESTEMACCHINECONTRIBUIRE AL MIGLIORAMENTODELLA NORMA TECNICA

1. SCELTA DEL CAMPIONE DI AZIENDE2. SOPRALUOGO NELLE AZIENDE VIVAISTICHE NELLE QUALI OPERANOGLI UTILIZZATORI DEI CARRELLI ELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICORILEVAZIONE DELLE CARATTERISTICHEDEGLI AMBIENTI DI LAVORO E DELLA TIPOLOGIA DELLE LAVORAZIONIEFFETTUATE CON I CARRELLIRILEVAZIONE DELLE CARATTERISTICHEDEI CARRELLI

LE AZIENDE DEL CAMPIONENUMERO DIPENDENTI100N.AZIENDE61311N.CARRELLI161726

CARATTERISTICHE DELLE AZIENDE PRESE IN ESAMEAZIENDANUMERODIPENDENTICHE DI NORMAUTILIZZANO ICARRELLIOREGIORNALIERE DIUTILIZZO DELLAMACCHINE/ADDETTOFORMAZIONE/ADDESTRAMENTOACCERTAMENTODI IDONEITÀSANITARIAACCERTAMENTISANITARIPERIODICI DIIDONEITÀA43SISISIB42SISISIC64SISISID12SISISIE13SISISI

CARATTERISTICHE DEI CARRELLI PRESI IN ESAMEETA’DI 6 ANNIN.CARRELLI161474PORTATA MASSIMAFINO A1000 KGDA 1000 A3500 KGDA 3500A 6000 KG> 6000 KGN.CARRELLI163841

ALTRE CARATTERISTICHE DEI CARRELLI PRESI IN ESAMESINOSALITA AGEVOLE160ALTEZZA SCALINO50 cm110CINTURE DI SICUREZZA160

ALTRE CARATTERISTICHE DEI CARRELLI PRESI IN ESAMESINOMANUTENZIONE160FORCHE160ATTREZZATUREBRACCIOGRU160BENNA106PROCEDURE DI LAVORO016

MODALITA’ DI IMPIEGO DEI CARRELLI COMUNI A TUTTE LE AZIENDE DEL CAMPIONE:USO SU STRADE ASFALTATE E STERRATEUSO IN PIENO CAMPO E SU FONDO SCONNESSOSPAZIO DI MANOVRA SUFFICIENTERISCHIO DI ABBAGLIAMENTOUSO IN CONDIZIONE DI SCARSA ILLUMINAZIONEUSO IN AMBIENTE ECCESSIVAMENTE CALDO/FREDDOUSO IN AMBIENTE INQUINATO DA GAS DI SCARICO E POLVERINON CONOSCENZA DEL PESO DEL CARICOCARICHI INGOMBRANTIVISIBILITÀ LIMITATA

CARATTERISTICHE COMUNI A TUTTI I CARRELLI DEL CAMPIONE :FATTORI POSITIVI:- I CARRELLI SONO TUTTI DOTATI DI DISPOSITIVO LIMITATORE DEL CARICO (RILEVATORE DIMOMENTO)- MEZZI DI PROPRIETA’ DELLE AZIENDE VIVAISTICHE (NO NOLEGGIO)- USO GENERALMENTE SOTTODIMENSIONATO RISPETTO ALLE CARATTERISTICHE DEI MEZZI-PRESENZA IN ZONA DI CENTRI SPECIALIZZATI PER LA MANUTENZIONE ED ASSISTENZATECNICA- CONTROLLO ANNUALE (VERIFICHE PERIODICHE) DA PARTE DEI TECNICI DELLA PREVENZIONEDELLA UF PISLL DELLA AZIENDA USL 3 DI PISTOIACRITICITA’- AMPIA VARIABILITA’ DI CONDIZIONI DI IMPIEGO: TRAINO, ESTIRPAZIONE, CARICO/SCARICOPIANTE IN ZOLLA ED IN VASO, MOVIMENTO TERRA, MOVIMENTAZIONE PALLETS E CESTE- NON E’ RICHIESTA UNA PATENTE DI GUIDA SPECIFICA NE UN PERCORSO OBBLIGATORIO DIQUALIFICAZIONE PROFESSIONALE DEGLI UTILIZZATORI- USO IN UN CONTESTO DOVE VI E’ LA PRESENZA CONTEMPORANEA DI ALTRE MACCHINESEMOVENTI E DI PERSONALE A TERRA

SI E’ COSTITUITO IL GRUPPO DI LAVORO PER L’ APPLICAZIONE DEL METODO“FEEDBACK” AI CARRELLI ELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICONEL VIVAISMO ORNAMENTALEE’ DENOMINATO GRUPPO “PISTOIA” ED E’ COMPOSTO DA:-FABIO STRAMBI E MASSIMO BARTALINI DELLA AZIENDA USL 7 DI SIENA-FLORIO MACCANTI DELLA AZIENDA USL 11 DI EMPOLI-MASSIMO BARBANI E NICOLA CIPRIANI DELLA AZIENDA USL 3 DI PISTOIA-ANNALISA PASQUALETTI – PSICOLOGA-6 UTILIZZATORI ESPERTI DI CARRELLI ELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICO-1 TECNICO DIPENDENTE DI UNA DELLE AZIENDE CHE VENDONO CARRELLIELEVATORI A BRACCIO TELESCOPICO

IL GRUPPO “PISTOIA” AL LAVORO

3. LAVORO DI GRUPPOSOMMINISTRAZIONE QUESTIONARIO(‏PRIMA‏)‏ VALUTAZIONE CONOSCENZEGRUPPO DI LAVORO PER LARICOSTRUZIONE DELLA STRUTTURAZIONEDEL LAVORO CON GLI UTILIZZATORI ESPERTICOMPILAZIONE DELLA “GRIGLIA” PER L'ANALISI ERGONOMCA DEL LAVOROSOMMINISTRAZIONE QUESTIONARIO(‏DOPO‏)‏ VALUTAZIONE CONOSCENZE

4. PRODUZIONE DI UN REPORT DI SINTESI DEL LAVORO SVOLTOTASCRIZIONE DELLE INDICAZIONIVALIDAZIONE DEL REPORT CON GLI UTILIZZATORIPARTECIPANTI AL GRUPPO DI LAVORORACCOLTA ULTERIORI SUGGERIMENTISINTESI DEI SUGGERIMENTI RACCOLTI

SINTESI DI UNA SCHEDA DEL REPORT ELABORATO DAL GRUPPO DI LAVORO1a MACCHINA STUDIATA: CARRELLO ELEVATORE A BRACCIO TELESCOPICO GRUPPO “PISTOIA”Pratica lavorativaCompetenzeRischiSuggerimenti di PrevenzioneSequenzadelleoperazionidescrizione delle modalità diesecuzione delle singoleoperazioni con indicazionedelle attrezzatureutilizzate, dei dispositivi disicurezza, DPI, ecc.indicazione dellecompetenze necessarieper l’esecuzione ottimaledelle singole operazioni(utilizzodelleattrezzature, materiali,modalità, ecc.. einformazioni sui librettid’uso)elementi che costituisconoun rischio relativi allamacchina in se, alleattrezzature, dispositivi disicurezza, fattoriambientali (microclima,polveri illuminazione., layout, ecc..), fatica, fattoriorganizzativi (ritmi, turni,ecc.)indicazioni preventive relativeagli elementi di rischio rilevatiincluse quelle riguardo allaformazione, libretti di uso,dispositivi di sicurezza,modalità operative, DPI, ecc.Salita ediscesa dalmezzoDoo aver aperto lo sportelli,facendo forza sulle manigliepresenti (tutti i modellihanno almeno una barra allaquale trattenersi, la maggiorparte ne ha due su entrambi ilati) si sale sullo scalinoaccedendo al posto di guida.Alcune macchine hanno piùdi uno scalino per l’accessoAdozione di correttemodalità di salita. Sisegnala la necessità dinon avere fretta in questaoperazione poiché deveessere fatta attenzioneper un appoggio ed unapresa sicuriRischio di caduta perscivolamento, cattivoappoggio e perdita dellapresa alla barra.Rischio di urto con lo stincocon il bordo dello scalinosuperiore durante la salita.La presenza di maniglie sui duelati dell’accesso è la soluzionemigliore.Migliore definizione dellecaratteristiche antiscivolo degliscalini considerando l’utilizzo inluoghi anche costituiti daterreno fangoso.Sfalzare gli scalini ed il bordodel piano cabina.Per la discesa, dopo averaperto lo sportello,all’indietro,si discendono gliAdozione di correttemodalità di discesa cheevitino la caduta inIdem c.s.Idem c.s.Scaliniavanti.

OPERAZIONESVOLTARISCHIRISULTATI DEL LAVORO SVOLTOA CARICO DEL COSTRUTTORE/NORMATORESUGGERIMENTI DI PREVENZIONEA CARICO DEL DATORE DI LAVOROCONTROLLOPNEUMATICIINSTABILITA’ DELMEZZO SOTTOCARICOSISTEMI AUTOMATICI CHEINDICHINO LA PRESSIONE DEIPNEUMATICIADOZIONE DI PROCEDURECODIFICATE PER L’EFFETTUAZIONEDEI CONTROLLI PRELIMINARICONTROLLOLIVELLI• CADUTACOFANOMOTORE• DANNEGGIAMENTO DEL MEZZOBARRE RIGIDE DI SOSTEGNO DELCOFANO IN AGGIUNTA AIPISTONCINI IDRAULICISENSORI AUTOMATICI CHEEFFETTUINO UN CHECKPRELIMINARE ALLA MESSA INMOTOMANUTENZIONE PISTONCINIIDRAULICILUBRIFICAZIONE/INGRASSAGGIOPOSTUREINCONGRUEMIGLIORARE L’ACCESSO AI PUNTIDI INGRASSAGGIO--------SALITA EDISCESA DALMEZZO• CADUTA PERSCIVOLAMENTO• URTO CONTROIL BORDODELLO SCALINO(GINOCCHIO-STINCO)• INSTALLAZIONE MANIGLIE SUTUTTI E DUE I LATI• SFALSARE GLI SCALINI ED ILBORDO DEL PIANO CABINA• MIGLIORARE LECARATTERISTICHE ANTISCIVOLODEGLI SCALINI (ACCUMULO DIFANGO)• MANUTENZIONE MANIGLIE EGRADINI• FREQUENTE PULIZIA DEL MEZZO

OPERAZIONESVOLTASEDUTA ALPOSTO DIGUIDAALLACCIOCINTURE DISICUREZZARISCHIVIBRAZIONI EPOSTUREINCONGRUE ACAUSA DELLACATTIVAREGOLAZIONE DELSEDILEAGGRAVIOCONSEGUANZEINFORTUNIO INCASO DIRIBALTAMENTOA CARICO DEL COSTRUTTORE/NORMATORESISTEMI DI REGOLAZIONEAUTOMATICA PERSONALIZZABILIIN FUNZIONE DELLECARATTERISTICHE DELGUIDATORESISTEMI DI TRATTENUTA ALPOSTO DI GUIDA ADAZIONAMENTO FACILITATOSUGGERIMENTI DI PREVENZIONEA CARICO DEL DATORE DI LAVOROADOTTARE E FAR RISPETTAREPROCEDURE SPECIFICHEADOTTARE E FAR RISPETTAREPROCEDURE SPECIFICHECHIUSURASPORTELLOCABINA•AGGRAVIOCONSEGUENZEINFORTUNIO INCASO DIRIBALTAMENTO•AUMENTOPRESENZA DIPOLVERI E GAS DISCARICO INCABINA•CATTIVACLIMATIZZAZIONEINSTALLAZIONE DI SERIE DISISTEMI DI CLIMATIZZAZIONE CONFILTRI ANTIPOLVEREADOTTARE E FAR RISPETTAREPROCEDURE SPECIFICHE

OPERAZIONESVOLTAMESSA INMOTOAGGANCIO/SGANCIOATTREZZATUREMARCIAAVANTI/INDIETRORISCHIPERDITA DICONTROLLO DELMEZZO IN CASO DIMESSA IN MOTODA TERRASGANCIOINVOLONTARIODELLEATTREZZATURE•URTO/INVESTIMENTO PER CATTIVAVISIBILITA’ RETROE LATO DESTRO•PERDITA DICONTROLLO ACAUSA DELLAECCESSIVAVELOCITA’ DIMARCIA SOTTOCARICO•RIBALTAMENTO ACAUSA DELLAPOSIZIONETROPPO ALTA DELCARICO (CESTE)A CARICO DEL COSTRUTTORE/NORMATORESENSORI CHE RILEVINO LAPRESENZA DELL’OPERATORE ALPOSTO DI GUIDADISPOSITIVI DI BLOCCO DELLEATTREZZATURE CON SENSOREED ALLARME•SPECCHIETTI LATERALIREGOLABILI DAL POSTO DI GUIDACONFORMATI IN MODO DAAUMENTARE LA VISIBILITA’•DISPOSITIVI CHE RIDUCONOAUTOMATICAMENTE LAVELOCITA’ IN FUNZIONE DELLECARATTERISTICHE DEL TERRENOE DEL CARICOSUGGERIMENTI DI PREVENZIONEA CARICO DEL DATORE DI LAVOROADOTTARE E FAR RISPETTAREPROCEDURE SPECIFICHEADOTTARE E FAR RISPETTAREPROCEDURE SPECIFICHEMANUTENZIONE DISPOSITIVI DIAGGANCIO/SGANCIOADOTTARE E FAR RISPETTAREPROCEDURE SPECIFICHEMANUTENZIONE SPECCHIETTIPROCEDURE DI MARCIA IN CASO DIVISUALE IMPEDITA DAL CARICO

OPERAZIONESVOLTARISCHIA CARICO DEL COSTRUTTORE/NORMATORESUGGERIMENTI DI PREVENZIONEA CARICO DEL DATORE DI LAVOROPRESA EDEPOSITODEL CARICOURTI/INVESTIMENTIPER:• ERRORINELL’AZIONAMENTO DEI COMANDI• SCARSAVISIBILITA’ ZONA DIDEPOSITO DELCARICO• MANCATOCONTROLLO DELLEOPERAZIONI DIIMBRACATURA ERILASCIO DELCARICO• STANDARDIZZAZIONE DEICOMANDI (POSIZIONE EFUNZIONALITA’)• TELECAMERE A CIRCUITOCHIUSO• PROCEDURE PER ASSICURARE LASICUREZZA DEL PERSONALE ATERRA CHE ESEGUE LOSVUOTAMENTO DELLE CESTE E LEOPERAZIONI DI RILASCIO DELCARICO• FORMAZIONE/ADDESTRAMENTOUTILIZZATORI E DEL PERSONALE ATERRA• SERVIZIO DI SEGNALAZIONE ATERRASOLLEVAMENTO ETRASPORTO• RIBALTAMENTODEL MEZZO• DISPOSITIVI DI SEGNALAZIONEDELL’INCLINAZIONE LATERALE ELOGITUDINALE DEL MEZZO SULCRUSCOTTO• DISPOSITIVO CHE IMPEDISCADI L’ESCLUSIONE IMPROPRIADEL DISPOSITIVOANTIRIBALTAMENTO• SENSORE DEL LIMITATORE DICARICO DI TIPO PIU’ EVOLUTO• FORMAZIONE/ADDESTRAMENTO• FREQUENTE MANUTENZIONE ETARATURA SENSOREANTIRIBALTAMENTO

CONCLUSIONILO STUDIO CONDOTTO A PISTOIA CON IL METODO FEEDBACK HA PERMESSO DIRACCOGLIERE UTILI SUGGERIMENTI PER IL MIGLIORAMENTO:DELLA NORMATIVA TECNICA SPECIFICA DEI CARRELLLI SEMOVENTI A BRACCIOCIOSVILUPPABILE, IN SINTONIA CON LE ESPERIENZE SVOLTE IN EDILIZIA IN IINGHILTERRA, GERMANIA, SVEZIA, FINLANDIA ED IN ALTRI PAESI EUROPEI;EI;DELLA SICUREZZA, SALUTE ED ERGONOMIA NELL'USO DI QUESTE MACCHINE NELSETTORE FLOROVIVAISTICO FORNENDO SUGGERIMENTI AI DATORI DI LAVORO, O, RLSED UTILIZZATORI AI FINI DELLA SCELTA DELLE MODALITÀ DI USO DELLA MACCHINA,DELLA PREDISPOSIZIONE DEGLI AMBIENTI E DELLA ORGANIZZAZIONE DEL LAVORODEI CONTENUTI DELLA FORMAZIONE E DELL'ADDESTRAMENTO DEGLI UTILIZZATORIZATORIPER I QUALI È AUSPICABILE L'ISTITUZIONE DI UN APPOSITO PATENTINO DI GUIDA.

PER IL FUTURO CI PROPONIAMO DI :MONITORARE L’APPLICAZIONE LNELLE AZIENDE VIVAISTICHE PISTOIESI DEI SUGGERIMENTIDI PREVENZIONE PRODOTTI DALL’APPLICAZIONE APPLICAZIONE DEL METODO FEEDBACKUTILIZZARE IL METODO FEEDBACK COME STRUMENTO PER:MANTENERE IL RAPPORTOCON LE ALTRE REALTA’EUROPEE DOVE ICARRELLI ELEVATORI ABRACCIO TELESCOPICOVENGONO IMPIEGATICONTRIBUIRE ALCONTINUOMIGLIORAMENTO DELLANORME DI COSTRUZIONEAGGIORNARE LACONOSCENZA DELLAREALTA’ LAVORATIVANELLE AZIENDERACCOGLIENDO ILCONTRIBUTO DEGLIUTILIZZATORIESTENDERE L’USO LDEL METODO FEEDBACK ALLE ALTRE MACCHINE TIPICHE DEL VIVAISMOPISTOIESE IN COLLABORAZIONE CONLE AZIENDE, GLI UTILIZZATORI E CON N IL GRUPPOMACCHINE DELLA REGIONE TOSCANA

GRAZIE DELL’ATTENZIONE DAPARTE DEL GRUPPO “PISTOIA” TRANQUILLI !!…….. E’ E UNFOTOMONTAGGIO!

Contributo diMassimo BarbaniTecnico della PrevenzioneUF PISLL Azienda USL 3 Pistoia

PRESSIONE ED INTEGRITA’ DEI PNEUMATICITAGLIO SUL FIANCODEL PNEUMATICO

ACCESSO FACILITATO AGLI INGRASSATORI

REGOLAZIONE SEDILE

SPORTELLO APERTO DURANTE LE LAVORAZIONI

SPORTELLO APERTO DURANTE LE LAVORAZIONI

SPORTELLO APERTO DURANTE LE LAVORAZIONI

VISUALE LATO DESTRO RIDOTTA A CAUSA DEL BRACCIO

VISUALE INSUFFICIENTE RETRO E LATO POSTERIORE SINISTRO

SPECCHIETTO RETROVISORE NON REGOLATO

ABBONDANTE PRESENZA DI POLVERI

COMANDI

CHIAVE PER L’ ESCLUSIONE DEL DISPOSITIVOANTIRIBALTAMENTO

RUOTA POSTERIORE DESTRASENSORE DEL DISPOSITIVO ANTIRIBALTAMENTO

PORTAVASI

- CARRELLO ELEVATORECARRELLO ELEVATORE

GRU IDRAULICA INSTALLATA SU TRATTRICE

CARRELLO ELEVATORE A BRACCIO TELESCOPICO

LA VISUALE DELLA ZONA DI IMBRACATURA DELLA PIANTARISULTA PARZIALMENTE IMPEDITA DALLA SPONDA DEL CAMION

L’OPERATORE STA LAVORANDO IN UNA ZONA DOVE LA VISUALEDELL’UTILIZZATORE DEL CARRELLO NON E’ PERFETTA

L’OPERATORE A TERRA LAVORA ALL’INTERNO DELLA ZONADI OPERAZIONE DEL CARRELLO