22Giorno 11 03-08 ven 10^ TAPPA Mérida – Alcuéscar km 39Si sale dalla pianura di Merida ad Alcuescar, posta su un altopiano, salendo <strong>de</strong>cisamente di quota. La tappa è piacevole ma impegnativa. Usciti da Merida la prima parte si svolge sucarrettiera abbastanza trafficata, poi sempre meno, e infine si cammina per due terzi <strong>de</strong>lla tappa su stradine di campagna molto solitarie. Fino ad Aljucen non è faticoso, dopo,l’attraversamento <strong>de</strong>l Parco <strong>de</strong>l Cornalvo (21 km) è il tratto più duro (alcune corte e secche salite) e solitario di tutto il Cammino.KmpercorsiKm pxalbergKm dalocalilocalità229,5 6 Embalse DiProserpinarifugio, indicazioni varie-Si bor<strong>de</strong>ggia per un tratto il lago, tra bar e case di vacanza. Alla fine, oltre la diga (mancano frecce ed indicazione) proseguiamoancora su strada asfaltata, stretta e poco trafficata (mancano segni), in leggera salita, per circa quattro chilometri, quindi sulla sinistra(c’è un cubo) pren<strong>de</strong>remo un sentiero che ci condurrà a Carrascalejo.234 5 sentiero -il sentiero ora sale <strong>de</strong>cisamente sino ad un colle; poi spiana e diventa strada di campagna, arrivando al Carrascalejo, senza servizi,tranne una fonte238 4 El Carrascalejo -ora si cammina tra seminativi e vigneti, giungendo in breve e con saliscendi, passato un tunnel sotto l’autostrada e la Cruz <strong>de</strong><strong>Santiago</strong>, ad Aljucen.241 18 3 ALJUCEN*N\B*P, “Annalena” 17 posti, 10 euro, 10 euro per cenare, ma sembra NON più nel 2012. In alternativa procurare cibo nei bar-ristoranti<strong>de</strong>lla zona <strong>de</strong>ll’Embalse di Proserpina), no condizionatore, arrivi 11-20, calle S. Andreas tel 0034.616515195 Anna e Elena – altro tel.696958443. SUFFICIENTE*Atri hospedaje. Possibilità di accesso alle Terme “Aqua Libera” a prezzo modico (sconto 50%), possibilità massaggi.-si esce dal paese lungo l’Avenida <strong>de</strong> Estremadura sino ad oltrepassare un ponte sul rio Aljucen; prima <strong>de</strong>lla gasolineria (ultimo postoper rifornirsi di acqua, poi 20 km senza nulla) si pren<strong>de</strong> a dx infilandosi in una solitaria e silenziosa valletta di pascoli e querce (segnisugli alberi). Siamo nel Parque Natural <strong>de</strong> Cornalvo. A <strong>de</strong>stra si ha il rio Aljucen e si passa una croce metallica ed un miliare di coloregiallo. Si ripren<strong>de</strong> a salire. Si passano cancelli ed è facile incontrare mucche e pecore. Il cammino tente a spianare trasformandosi inuna larghissima canada. Si giunge ad una croce di pietra (Cruz <strong>de</strong> San Juan) e si prosegue (in salita, tratto con molte pietre) indirezione di una sella che chiu<strong>de</strong> l’orizzonte e sulla quale dovremo salire (faticoso). Qua e là si nota qualche casa di contadini e pastori.
23259 18 colle -arrivati in cima (ignorare altre indicazioni) si prosegue diritto lungo uno stra<strong>de</strong>llo molto sconnesso per giungere alla fine sulla carretera(seguire frecce con “A”), dove si trova la Casa <strong>de</strong> los Esclavos <strong>de</strong> Maria, che è l’albergue quasi obbligato di Alcuescar. Il paesino rimanetutto sulla dx e non viene mai attraversato.262 21 3 ALCUESCAR*B\N*AC, albergue per pellegrini “Casa <strong>de</strong>lla misericordia <strong>de</strong> Los Esclavos <strong>de</strong> Maria y <strong>de</strong> los Probes, 24 posti, donativo, orario16,30- 21,00 (tassativi), cena comunitaria, ottima accoglienza con hospitalero Angel, tel 0034.927120024. OTTIMO*H, Hostal Canuto, singola 20 euro, tel 927384197-di fronte alla casa c’è un bar, che apre alla mattina presto.Si riparte per il tratto chiamato Camino di San Blas che passa di fianco al Poli<strong>de</strong>portivo e sale a sx, e dopo 1 km, al campo di calcio, sisvolta a sx inoltrandoci subito su una stradina di campagna (Camino Vejo <strong>de</strong>l Norte che attraversa due volte, a 2,2 km e 7,8 km, il rioAyuela su ponti medioevali). Fiancheggiando la carretera si arriva a Casas <strong>de</strong> Antonio.DiarioSe non si riduce la tappa a soli 16 km fermandosi ad Aljucen ma si prosegue fino ad Alcuescar, il tutto diventa una signora tappa da 37, c’è chi dice 39 kilometri. Io non liho contati: Quando superano i 30 mi riesce difficile capire quanti sono, specialmente se mancano i punti di riferimento. E nel Parco <strong>de</strong>l Cornalvo non ce ne sono. Loscoramento arriva facile quando dopo ogni salitella speri che <strong>sia</strong> l’ultima e che lo sguardo intercetti all’orizzonte i tetti <strong>de</strong>lle case <strong>de</strong>l pueblo. Cosa che avviene solo versola fine dopo un “salitone”. Niente d’impegnativo solo che sono le tre <strong>de</strong>l pomeriggio e ci sono 43°C. Scollinando vedo sulla <strong>de</strong>stra il paese ma seguendo le indicazioni cheho e scen<strong>de</strong>ndo diritto, in mezz’ora arrivo alla Casa <strong>de</strong>lla Misericordia <strong>de</strong>i Servi di Maria. Con Monesterio e Fonterroble formano il trio di accoglienze di matricecristiana <strong>de</strong>lla Ruta. Attendo fuori qualche minuto, seduto all’ombra, l’orario di apertura suscitando l’interesse <strong>de</strong>gli ospiti <strong>de</strong>lla struttura. Angel, l’hospitalero miaccoglie calorosamente, mi assegna una stanzetta singola e mi spiega il funzionamento e le regole <strong>de</strong>ll’albergue situato all’interno <strong>de</strong>lla resi<strong>de</strong>nza <strong>de</strong>i religiosi . Gli orarisono molto rigidi (rientro tassativo entro le 21,00, orario <strong>de</strong>ttato dal ciclo di vita <strong>de</strong>i religiosi) ma per me non sono un problema, anzi. Opto per la cena comune eapprofitto di una celebrazione che si terrà nella cappella. Oggi si commemorano tutti i <strong>de</strong>funti che sono stati ospiti <strong>de</strong>lla Casa che da più di 50 anni si occupa <strong>de</strong>i piùbisognosi in questa parte <strong>de</strong>lla Spagna rurale. Angel mi racconta che nel corso <strong>de</strong>gli anni è stata orfanatrofio, poi ospizio, e ora si pren<strong>de</strong> cura di disabili psichici e fisici.Senza sussidi statali, sempre contando solo sulla generosità <strong>de</strong>lle persone. Come quella <strong>de</strong>l magnate americano che, accolto come pellegrino nel 1994 e colpito da tanta generosità nella povertà, da alloratorna tre volte all’anno per prestare servizio come lavan<strong>de</strong>ro. Lui stesso fa l’hospitalero da diversi anni e per diversi mesi l’anno si occupa di risistemare la nutrita biblioteca. Angel è un pellegrino di lungocorso. Il suo primo Cammino risale al 1986 quando ancora il pellegrinaggio a <strong>Compostela</strong> stava risollevandosi dall’oblio in cui era caduto. Solo nel 1989 con la I^ giornata Mondiale <strong>de</strong>lla Gioventù i<strong>de</strong>ata daGiovanni Paolo II, <strong>Santiago</strong> e il suo Cammino ritorneranno in auge. Angel di storie da raccontare ne ha molte sul mondo pellegrino e trascorriamo insieme quello che rimane <strong>de</strong>l giorno. La <strong>de</strong>cina di ciclistiche man mano arrivano e sono accolti si comportano da estranei: non uno a Messa, nessuno alla cena comunitaria. Ceniamo insieme, Angel ed io che, come un fiume in piena e senza bisogno di nessunasollecitazione, mi racconta di pellegrini, di associazioni, di finanziamenti. Chiacchieriamo a lungo (anche oltre l’orario di chiusura) sui gradini d’ingresso in attesa <strong>de</strong>l rientro di quei “pellegrini ciclisti” chehanno preferito cenare al ristorante. Niente scuse per il ritardo. I rimbrotti di Angel cadono nel vuoto. Vuoto che c’è in chi cre<strong>de</strong> che tutto <strong>sia</strong> dovuto.Alcune curiose annotazioni sulla tappa odierna:1)L’Embalse di Proserpina è il più gran<strong>de</strong> bacino artificiale realizzato da Augusto per dare acqua alla città di Merida. Con gli 800 mt di acquedotto, per l’epoca, rappresentava un miracolo (da cui Milagros)Ancora oggi assolve lo scopo.2)Il piccolo pueblo di El Carrascalejo colpisce per la cura <strong>de</strong>ll’arredo urbano e la maestosità <strong>de</strong>lla chiesa <strong>de</strong>lla Consolazione in contrasto con la <strong>de</strong>solazione <strong>de</strong>l territorio circostante.3)La Cruz <strong>de</strong> San Juan è comunemente chiamata “la Cruz <strong>de</strong>l nino muerto” perché la leggenda vuole che <strong>sia</strong> stata eretta in memoria di un bambino sbranato dai lupi.
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