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Le norme in materia di separazione dei genitori e affidamento ...

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1) le attuali esigenze del figlio (fermo restando quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 30 Cost. e 147 c.c.);2) il tenore <strong>di</strong> vita goduto dal figlio <strong>in</strong> costanza <strong>di</strong> convivenza con entrambi i <strong>genitori</strong>;3) i tempi <strong>di</strong> permanenza presso ciascun genitore (potrà comportare, laddove <strong>di</strong>sposto un assegnoperio<strong>di</strong>co <strong>di</strong> mantenimento, una riduzione dell’importo o la sospensione del pagamento durante i perio<strong>di</strong>trascorsi con il genitore presso cui il figlio non vive abitualmente, ad esempio durante le vacanze estive o<strong>in</strong>vernali);4) le risorse economiche <strong>di</strong> entrambi i <strong>genitori</strong>;5) la valenza economica <strong>dei</strong> compiti domestici e <strong>di</strong> cura assunti da ciascun genitore (si potrà farriferimento al valore del lavoro casal<strong>in</strong>go, laddove concordato <strong>in</strong> costanza <strong>di</strong> convivenza ex art. 144 c.c.;alla scelta del lavoro parti time per meglio curare e seguire i figli, <strong>in</strong> considerazione della loro <strong>di</strong>versa età;all’esigenza della spesa <strong>di</strong> una collaboratrice domestica o <strong>di</strong> una baby sitter, considerato le esigenze delm<strong>in</strong>ore e il tenore <strong>di</strong> vita pregresso; etc.).La norma non precisa come vadano sud<strong>di</strong>visi tra i <strong>genitori</strong> gli oneri del mantenimento, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong>contributo <strong>in</strong> via <strong>di</strong>retta, né a quale criterio si debba attenere il giu<strong>di</strong>ce nel determ<strong>in</strong>are ilcontributo (anche se va rilevato a tale proposito che non sono stati mo<strong>di</strong>ficati gli artt. 147 e 148 c.c.).Tenendo però presente che la perequazione aveva un senso nei precedenti progetti <strong>di</strong> legge cheprevedevano la <strong>di</strong>visione degli oneri economici tra i <strong>genitori</strong> per capitoli <strong>di</strong> spesa con una <strong>in</strong>tegrazione peril genitore più debole al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> consentirgli il pagamento delle spese a suo carico, e che nella legge 54/06questa previsione non esiste più e le modalità <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione degli oneri non sono regolate, <strong>di</strong>conseguenza l’assegno dovrebbe svolgere la medesima funzione che ha sempre avuto s<strong>in</strong>o ad oggi.Si dovrà qu<strong>in</strong><strong>di</strong> tenere presente quanto <strong>di</strong>sposto dall’art. 30 Cost. e dall’art. 147 c.c. circa il dovere <strong>dei</strong><strong>genitori</strong> <strong>di</strong> provvedere al mantenimento, istruzione ed educazione della prole, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>di</strong> far fronte a unamolteplicità <strong>di</strong> esigenze <strong>dei</strong> figli, non riconducibili al solo obbligo alimentare ma <strong>in</strong>evitabilmente esteseall'aspetto abitativo, scolastico, sportivo, sanitario, sociale, all'assistenza morale e <strong>materia</strong>le, all'adeguatapre<strong>di</strong>sposizione, f<strong>in</strong> quando la loro età lo richieda, <strong>di</strong> una stabile organizzazione domestica, idonea arispondere a tutte le necessità <strong>di</strong> cura ed educazione.Ne consegue che i criteri elencati nel comma 4 dell’art. 155 c.c. devono essere considerati <strong>dei</strong> parametri<strong>di</strong> riferimento dest<strong>in</strong>ati ad <strong>in</strong>tegrare e non certamente a sostituire quelli <strong>di</strong> cui agli artt. 147 e 148 c.c..Conservano, pertanto, piena vali<strong>di</strong>tà i pr<strong>in</strong>cipi giurisprudenziali s<strong>in</strong> qui elaborati, con specificoriferimento alla rilevanza della complessiva situazione patrimoniale <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong> (ogni forma <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to,compresi gli utili derivanti da <strong>in</strong>vestimenti <strong>di</strong> capitali e dal valore <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seco degli immobili anche seimproduttivi); e viceversa all’irrilevanza della mancata occupazione lavorativa del genitore ai f<strong>in</strong>i dellacontribuzione al mantenimento <strong>dei</strong> figli dovendosi tenere conto della complessiva situazione patrimonialedell’obbligato, etc.Laddove il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>sporrà il mantenimento <strong>di</strong>retto da parte <strong>di</strong> ciascun genitore dovranno essere benprecisate le tipologie <strong>di</strong> spese ord<strong>in</strong>arie e straord<strong>in</strong>arie che spetteranno all’uno e all’altro, e dovràanche essere prevista una <strong>di</strong>sposizione che legittima il genitore che effettua una spesa che sarebbespettata all’altro, <strong>in</strong>adempiente, al recupero <strong>di</strong> detto importo. Potrebbe essere stabilito un tempomassimo, dai <strong>di</strong>eci ai trenta giorni, per effettuare una determ<strong>in</strong>ata spesa nell’<strong>in</strong>teresse del figlio, trascorsoil quale se il genitore rimane <strong>in</strong>adempiente, l’altro è legittimato a procedere <strong>in</strong> sua vece.Dovrà ugualmente essere effettuato un controllo da parte del giu<strong>di</strong>ce sulle domande del genitore tesead avere con sè i figli per un periodo <strong>di</strong> tempo molto lungo durante l’estate, aff<strong>in</strong>chè tale domandanon costituisca solo un pretesto per la riduzione dell’assegno o la sospensione del versamento durante taleperiodo. Ad esempio si ritiene opportuno che il genitore espliciti il suo impegno a far trascorrere, laddovele <strong>di</strong>sponibilità economiche lo consentano, al figlio un periodo <strong>in</strong> un luogo <strong>di</strong> vacanza, con la suapresenza, almeno per la maggior parte <strong>di</strong> detto periodo.<strong>Le</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> gestione pratica del sistema del mantenimento <strong>di</strong>retto del figlio, qui solo accennatema che appaiono già s<strong>in</strong> d’ora evidenti, fanno ritenere opportuno il proseguimento della modalità<strong>di</strong> corresponsione perio<strong>di</strong>ca del mantenimento per do<strong>di</strong>ci mensilità.Dovranno <strong>in</strong> ogni caso essere elencate nel provve<strong>di</strong>mento le <strong>di</strong>verse tipologie <strong>di</strong> spese straord<strong>in</strong>arieche i <strong>genitori</strong> dovranno <strong>di</strong>videre a metà, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> sud<strong>di</strong>visione dell’importo o <strong>di</strong> capitoli <strong>di</strong>spesa.6


Quanto alla previsione del mantenimento <strong>dei</strong> figli regolamentato me<strong>di</strong>ante accor<strong>di</strong> sottoscritti dalleparti secondo modalità che non rispett<strong>in</strong>o il pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> proporzionalità, occorrerà un’attento controllo daparte del giu<strong>di</strong>ce e del PM, stante la necessità <strong>di</strong> salvaguardare <strong>in</strong> ogni caso l’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> m<strong>in</strong>ori, equ<strong>in</strong><strong>di</strong> una conseguente limitata autonomia <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong> <strong>in</strong> <strong>materia</strong>.La giurisprudenza ha, <strong>in</strong> proposito, affermato che è nulla la r<strong>in</strong>uncia all’assegno <strong>di</strong> mantenimento <strong>dei</strong> figlianche se maggiorenni e, più <strong>in</strong> generale, che il Giu<strong>di</strong>ce non è v<strong>in</strong>colato all’accordo <strong>dei</strong> coniugi o ad unaloro domanda, ma è titolare <strong>di</strong> un potere dovere <strong>di</strong> determ<strong>in</strong>are la misura del contributo a tutela <strong>dei</strong>m<strong>in</strong>ori.Il Giu<strong>di</strong>ce prenderà atto degli accor<strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenuti tra i <strong>genitori</strong> solo se non sono contrari ai <strong>di</strong>ritti<strong>dei</strong> figli, ex art. 30 Cost. e 147 c.c.B. CRITERI DI ADEGUAMENTO DELL’ASSEGNOL’assegno è automaticamente adeguato agli <strong>in</strong><strong>di</strong>ci ISTAT <strong>in</strong> <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> altro parametro <strong>in</strong><strong>di</strong>cato dalle partio dal giu<strong>di</strong>ce.Quanto ai parametri <strong>di</strong>versi dagli <strong>in</strong><strong>di</strong>ci ISTAT per l’adeguamento dell’assegno, <strong>in</strong> passato lagiurisprudenza <strong>di</strong> legittimità aveva affermato il pr<strong>in</strong>cipio secondo cui, nel fissare la misura dell'assegno <strong>di</strong>mantenimento relativo ai figli ed a carico del coniuge <strong>di</strong>vorziato non affidatario degli stessi, non fosseconsentita l'adozione <strong>di</strong> criteri che potessero determ<strong>in</strong>are, <strong>in</strong> concreto, adeguamenti automatici annuali <strong>di</strong>m<strong>in</strong>ore entità rispetto a quelli conseguibili attraverso l'applicazione degli <strong>in</strong><strong>di</strong>ci monetari ISTAT, quale,ad esempio, l'aggancio all'<strong>in</strong>cremento delle retribuzioni del coniuge obbligato (Cass. 3.11.1994 n. 9047).La nuova formulazione normativa non sembra che superi tale pr<strong>in</strong>cipio, poiché la necessità <strong>di</strong>salvaguardare <strong>in</strong> ogni caso l’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli impone <strong>di</strong> escludere criteri <strong>di</strong> adeguamentoautomatico meno vantaggiosi per il beneficiario <strong>di</strong> quello legislativamente determ<strong>in</strong>ato.C. ACCERTAMENTO A MEZZO DELLA POLIZIA TRIBUTARIAL’art. 155 comma 4 c.c. prevede che qualora le <strong>in</strong>formazioni <strong>di</strong> carattere economico fornite dai genitor<strong>in</strong>on risult<strong>in</strong>o sufficientemente documentate, il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>spone un accertamento della polizia tributaria suired<strong>di</strong>ti e sui beni oggetto della contestazione, anche se <strong>in</strong>testati a soggetti <strong>di</strong>versi.Viene qu<strong>in</strong><strong>di</strong> riconosciuta la possibilità <strong>di</strong> svolgere <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i anche su beni <strong>in</strong>testati a soggetti <strong>di</strong>versi(familiari, conviventi, soci, etc.).L’accertamento viene qu<strong>in</strong><strong>di</strong> ora <strong>di</strong>sposto per legge anche nel caso della <strong>separazione</strong> personale; sarà<strong>di</strong>sposto dal giu<strong>di</strong>ce istruttore, <strong>in</strong> quanto l’art. 155 sexies c.c. prevede la possibilità che il presidenteassuma mezzi <strong>di</strong> prova solo <strong>in</strong> funzione <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti relativi ai figli.Il problema – ad oggi non risolto – è il contenuto dell’accertamento, nonchè la <strong>di</strong>sponibilità della Poliziatributaria ad effettuare accertamenti non solo documentali, facilmente accessibili anche per la parte, bensìsu <strong>in</strong><strong>di</strong>ci significativi del tenore <strong>di</strong> vita.D. IL MANTENIMENTO DEI FIGLI MAGGIORENNI E PORTATORI DI HANDICAPArt. 155-qu<strong>in</strong>quies. – (Disposizioni <strong>in</strong> favore <strong>dei</strong> figli maggiorenni).Il giu<strong>di</strong>ce, valutate le circostanze, può <strong>di</strong>sporre <strong>in</strong> favore <strong>dei</strong> figli maggiorenni non <strong>in</strong><strong>di</strong>pendentieconomicamente il pagamento <strong>di</strong> un assegno perio<strong>di</strong>co. Tale assegno, salvo <strong>di</strong>versa determ<strong>in</strong>azione delgiu<strong>di</strong>ce, è versato <strong>di</strong>rettamente all’avente <strong>di</strong>ritto.Ai figli maggiorenni portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio1992, n. 104, si applicano <strong>in</strong>tegralmente le <strong>di</strong>sposizioni previste <strong>in</strong> favore <strong>dei</strong> figli m<strong>in</strong>ori.La norma riconferma il costante orientamento della Cassazione, che ha s<strong>in</strong> qui riba<strong>di</strong>to che l'obbligo <strong>dei</strong><strong>genitori</strong> <strong>di</strong> concorrere tra loro, secondo le regole <strong>di</strong> cui all'art. 148 c.c., al mantenimento <strong>dei</strong> figli noncessa automaticamente con il raggiungimento, da parte <strong>di</strong> questi, della maggiore età, ma persiste f<strong>in</strong>ché ilfiglio stesso non abbia raggiunto l'<strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza economica (o sia stato avviato ad attività lavorativa conconcreta prospettiva <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza economica), ovvero f<strong>in</strong>ché non sia provato che, posto nelle concretecon<strong>di</strong>zioni per poter ad<strong>di</strong>venire alla autosufficienza economica, egli non ne abbia, poi, tratto profitto persua colpa.L’art. 155 qu<strong>in</strong>quies c.c. prevede però come regola pr<strong>in</strong>cipale che l’assegno sia versato <strong>di</strong>rettamente alfiglio, salva <strong>di</strong>versa determ<strong>in</strong>azione del giu<strong>di</strong>ce.7


In precedenza, il coniuge separato o <strong>di</strong>vorziato era legittimato ad ottenere iure proprio dall'altro coniugeun contributo per il mantenimento del figlio maggiorenne con esso convivente e non ancora <strong>in</strong> grado <strong>di</strong>procurarsi autonomi mezzi <strong>di</strong> sostentamento. Conseguentemente, si riteneva anche che l’obbligo <strong>di</strong>corresponsione dell’assegno <strong>in</strong> favore del coniuge affidatario a titolo <strong>di</strong> contributo per il mantenimento<strong>dei</strong> figli non cessasse con il conseguimento della maggiore età da parte <strong>dei</strong> figli. Si era, anzi, osservatoche il <strong>di</strong>ritto a percepire gli assegni <strong>di</strong> mantenimento riconosciuti, <strong>in</strong> sede <strong>di</strong> <strong>separazione</strong>, con sentenzepassate <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>cato, avrebbe potuto essere mo<strong>di</strong>ficato o est<strong>in</strong>guersi, solo attraverso la procedura previstadall'art. 710 c.p.c. con la conseguenza che la raggiunta maggiore età del figlio e la raggiuntaautosufficienza economica del medesimo non sono con<strong>di</strong>zioni sufficienti a legittimare, ipso fatto, <strong>in</strong>mancanza <strong>di</strong> un accertamento giu<strong>di</strong>ziale, la mancata corresponsione dell'assegno (Cass. civ., sez. I,04.04.2005, n. 6975).La nuova normativa, viceversa, pur non elim<strong>in</strong>ando la possibilità per il Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre che ilversamento dell’assegno venga effettuato <strong>in</strong> favore del coniuge, ha elim<strong>in</strong>ato il precedente automatismoed ha <strong>in</strong>trodotto un <strong>di</strong>verso meccanismo <strong>di</strong> portata generale che non sembra, comunque, far venir meno lalegittimazione del coniuge a richiedere <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio l’assegno per il mantenimento <strong>dei</strong> figli maggiorenni.Sembra corretto <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere tra legittimazione del coniuge a far valere nel giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> e<strong>di</strong>vorzio la carenza <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>pendenza economica del figlio maggiorenne convivente al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> far porre acarico del genitore non convivente un contributo al suo mantenimento, e modalità <strong>di</strong> versamentodell’assegno, <strong>di</strong>rettamente al figlio.In ogni caso la norma non prevede una legittimazione del figlio <strong>in</strong> via esclusiva, nè un <strong>in</strong>tervento<strong>di</strong>retto del figlio nel proce<strong>di</strong>mento, così che non sembra necessario abbandonare le l<strong>in</strong>ee tracciatedalla giurisprudenza della Suprema Corte.Da tener presente che secondo una <strong>di</strong>versa <strong>in</strong>terpretazione (M. F<strong>in</strong>occhiaro, su Guida Al Diritto n. 11/06,p. 41-42) non vi sarebbe alcun dubbio che ora l’obbligo del genitore cessi ope legis al momento delraggiungimento della maggiore età del figlio, il quale è esclusivamente legittimato a far valere le propriepretese, anche <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio. Richiamandosi all’art. 81 cpc (“Fuori <strong>dei</strong> casi espressamente previsti dallalegge nessuno può far valere nel processo <strong>in</strong> nome proprio un <strong>di</strong>ritto altrui”) M. F<strong>in</strong>occhiaro nega che <strong>in</strong>tale ipotesi il genitore convivente con il figlio non autonomo abbia legittimazione a promuovere ilgiu<strong>di</strong>zio e a richiedere l’assegno. Lo stesso Autore ritiene possibile solo un giu<strong>di</strong>zio autonomo (dalproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> e <strong>di</strong>vorzio) promosso <strong>di</strong>rettamente dal figlio (contro uno o entrambi i<strong>genitori</strong>?).Non si ritiene con<strong>di</strong>visibile una tale <strong>in</strong>terpretazione della norma, fondata su una palese sfiducia delgenitore onerato del contributo nei confronti del genitore con il quale il figlio convive, e che <strong>in</strong>duce asviluppare sentimenti e relazioni negative tra le parti e i figli, oltre ad avere una valenza <strong>di</strong>seducativa percostoro..3. L’ASSEGNAZIONE DELLA CASA CONIUGALEArt. 155-quater. – (Assegnazione della casa familiare e prescrizioni <strong>in</strong> tema <strong>di</strong> residenza).Il go<strong>di</strong>mento della casa familiare è attribuito tenendo prioritariamente conto dell’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli.Dell’assegnazione il giu<strong>di</strong>ce tiene conto nella regolazione <strong>dei</strong> rapporti economici tra i <strong>genitori</strong>,considerato l’eventuale titolo <strong>di</strong> proprietà. Il <strong>di</strong>ritto al go<strong>di</strong>mento della casa familiare viene meno nelcaso che l’assegnatario non abiti o cessi <strong>di</strong> abitare stabilmente nella casa familiare o conviva moreuxorio o contragga nuovo matrimonio. Il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> assegnazione e quello <strong>di</strong> revoca sonotrascrivibili e opponibili a terzi ai sensi dell’articolo 2643.Nel caso <strong>in</strong> cui uno <strong>dei</strong> coniugi cambi la residenza o il domicilio, l’altro coniuge può chiedere, se ilmutamento <strong>in</strong>terferisce con le modalità dell’<strong>affidamento</strong>, la ridef<strong>in</strong>izione degli accor<strong>di</strong> o <strong>dei</strong>provve<strong>di</strong>menti adottati, ivi compresi quelli economici.A. I CRITERI DELL’ASSEGNAZIONEL’assegnazione è <strong>di</strong>sposta tenendo conto dell’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli, ma è sv<strong>in</strong>colata dall’<strong>affidamento</strong>.La norma ha già suscitato molte critiche perché l’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli viene sacrificato a quello del genitorenon convivente, dato che il <strong>di</strong>ritto all’assegnazione della casa coniugale viene meno quando l’altrogenitore non abiti più stabilmente nella casa o vi abiti con un nuovo compagno o con un nuovo marito:8


<strong>di</strong>sposizione che <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a s<strong>in</strong> dall’orig<strong>in</strong>e l’<strong>in</strong>teresse protetto e che mo<strong>di</strong>fica, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, il concetto stesso <strong>di</strong>assegnazione nel prevalente <strong>in</strong>teresse del figlio anche <strong>in</strong> assenza <strong>di</strong> conviventi e <strong>di</strong> nuovi mariti.L’automatismo stabilito dalla nuova legge impe<strong>di</strong>sce peraltro qualsiasi valutazione delle concretecircostanze del caso e fa sorgere seri dubbi <strong>di</strong> costituzionalità.Dell’assegnazione il giu<strong>di</strong>ce tiene conto nella regolazione <strong>dei</strong> rapporti economici tra i <strong>genitori</strong>,considerato l’eventuale titolo <strong>di</strong> proprietà; si è così riba<strong>di</strong>to che l’assegnazione della casa coniugale haun valore economico e può <strong>di</strong>ventare anche strumento a garanzia <strong>di</strong> un equilibrio delle con<strong>di</strong>zionieconomiche <strong>dei</strong> coniugi. In ogni caso già <strong>in</strong> passato si teneva conto dell’assegnazione della casaconiugale (specie se <strong>in</strong> comproprietà o <strong>in</strong> proprietà esclusiva del genitore non assegnatario) ai f<strong>in</strong>i delladeterm<strong>in</strong>azione del contributo al mantenimento della prole.Non può tacersi peraltro che le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> natura economica previste dalla legge 54/06 circa ilmantenimento <strong>dei</strong> figli e l’assegnazione della casa coniugale, potrebbero comportare unsignificativo aumento delle domande <strong>di</strong> riconoscimento dell’assegno <strong>di</strong> mantenimento da parte delconiuge economicamente più debole, ovvero la donna.Se si tiene presente che nell’ultimo decennio si era assistito ad una tendenza che vedeva la <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzionedelle domande <strong>di</strong> assegno <strong>di</strong> mantenimento da parte del coniuge economicamente più debole, compensateda equi assegni a favore <strong>dei</strong> figli e dall’assegnazione della casa coniugale, è evidente che la nuova leggerischia <strong>di</strong> <strong>in</strong>nescare pericolose <strong>in</strong>voluzioni negli equilibri sociali ed economici del nostro Paese.B. LA TRASCRIZIONE DEL PROVVEDIMENTOQuanto alla trascrizione del provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> assegnazione della casa, il richiamo dell’art. 2643 c.c. enon più all’art. 1599, nonostante l’orientamento giurisprudenziale s<strong>in</strong> qui elaborato, comporta chel’opponibilità ai terzi (<strong>in</strong> caso <strong>di</strong> alienazione del bene a loro favore) non possa essere neppure novennaleove il <strong>di</strong>ritto non sia stato trascritto, mentre nel conflitto tra l’assegnatario e l’eventuale terzo acquirente èdest<strong>in</strong>ato a prevalere colui che abbia anteriormente provveduto a trascrivere il proprio titolo.Occorrerà qu<strong>in</strong><strong>di</strong> trascrivere sempre il provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> assegnazione della casa, specie ovel’immobile assegnato sia <strong>di</strong> proprietà esclusiva dell’altro, al f<strong>in</strong>e della opponibilità delprovve<strong>di</strong>mento ai terzi <strong>in</strong> tutti i casi, anche limitatamente al periodo <strong>di</strong> nove anni.C. IL CAMBIAMENTO DI RESIDENZAL’art. 155 quater, secondo comma, c.c. prevede che nel caso <strong>in</strong> cui uno <strong>dei</strong> coniugi cambi la residenzao il domicilio, l’altro coniuge può chiedere, se il mutamento <strong>in</strong>terferisce con le modalitàdell’<strong>affidamento</strong>, la ridef<strong>in</strong>izione degli accor<strong>di</strong> o <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti adottati, ivi compresi quellieconomici.Anche <strong>in</strong> passato era possibile <strong>in</strong>staurare un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica, laddove si verificavano nuovesituazioni <strong>di</strong> fatto. La scelta <strong>di</strong> dare rilievo a tali circostanze, soprattutto con una previsione <strong>di</strong>“condanna economica”, fa parte della “filosofia” <strong>di</strong> questa legge, fondata sulla riven<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong>spazi <strong>di</strong> potere <strong>di</strong> un coniuge sull’altro.E’ una delle questioni che probabilmente creerà un <strong>in</strong>cremento del contenzioso.4. I PROVVEDIMENTI DEL GIUDICE«Art. 155. – (Provve<strong>di</strong>menti riguardo ai figli)……….2. Per realizzare la f<strong>in</strong>alità <strong>in</strong><strong>di</strong>cata dal primo comma, il giu<strong>di</strong>ce che pronuncia la <strong>separazione</strong> personale<strong>dei</strong> coniugi adotta i provve<strong>di</strong>menti relativi alla prole con esclusivo riferimento all’<strong>in</strong>teresse morale e<strong>materia</strong>le <strong>di</strong> essa. Valuta prioritariamente la possibilità che i figli m<strong>in</strong>ori rest<strong>in</strong>o affidati a entrambi i<strong>genitori</strong> oppure stabilisce a quale <strong>di</strong> essi i figli sono affidati, determ<strong>in</strong>a i tempi e le modalità della loropresenza presso ciascun genitore, fissando altresì la misura e il modo con cui ciascuno <strong>di</strong> essi devecontribuire al mantenimento, alla cura, all’istruzione e all’educazione <strong>dei</strong> figli. Prende atto, se noncontrari all’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli, degli accor<strong>di</strong> <strong>in</strong>tervenuti tra i <strong>genitori</strong>. Adotta ogni altro provve<strong>di</strong>mentorelativo alla prole.3. La potestà <strong>genitori</strong>ale è esercitata da entrambi i <strong>genitori</strong>. <strong>Le</strong> decisioni <strong>di</strong> maggiore <strong>in</strong>teresse per i figlirelative all’istruzione, all’educazione e alla salute sono assunte <strong>di</strong> comune accordo tenendo conto delle9


capacità, dell’<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>azione naturale e delle aspirazioni <strong>dei</strong> figli. In caso <strong>di</strong> <strong>di</strong>saccordo la decisione èrimessa al giu<strong>di</strong>ce. Limitatamente alle decisioni su questioni <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>aria amm<strong>in</strong>istrazione, il giu<strong>di</strong>ce puòstabilire che i <strong>genitori</strong> esercit<strong>in</strong>o la potestà separatamente.4. ….. il giu<strong>di</strong>ce stabilisce, ove necessario, la corresponsione <strong>di</strong> un assegno perio<strong>di</strong>co al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> realizzareil pr<strong>in</strong>cipio <strong>di</strong> proporzionalità, da determ<strong>in</strong>are considerando:……..…………6. Ove le <strong>in</strong>formazioni <strong>di</strong> carattere economico fornite dai <strong>genitori</strong> non risult<strong>in</strong>o sufficientementedocumentate, il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>spone un accertamento della polizia tributaria sui red<strong>di</strong>ti e sui beni oggettodella contestazione, anche se <strong>in</strong>testati a soggetti <strong>di</strong>versi».«Art. 155-bis. – (Affidamento a un solo genitore e opposizione all’<strong>affidamento</strong> con<strong>di</strong>viso).Il giu<strong>di</strong>ce può <strong>di</strong>sporre l’<strong>affidamento</strong> <strong>dei</strong> figli ad uno solo <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong> qualora ritenga conprovve<strong>di</strong>mento motivato che l’<strong>affidamento</strong> all’altro sia contrario all’<strong>in</strong>teresse del m<strong>in</strong>ore.Art. 155-sexies. – (Poteri del giu<strong>di</strong>ce e ascolto del m<strong>in</strong>ore).Prima dell’emanazione, anche <strong>in</strong> via provvisoria, <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui all’articolo 155, il giu<strong>di</strong>ce puòassumere, ad istanza <strong>di</strong> parte o d’ufficio, mezzi <strong>di</strong> prova. Il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong>spone, <strong>in</strong>oltre, l’au<strong>di</strong>zione del figliom<strong>in</strong>ore che abbia compiuto gli anni do<strong>di</strong>ci e anche <strong>di</strong> età <strong>in</strong>feriore ove capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento.Qualora ne ravvisi l’opportunità, il giu<strong>di</strong>ce, sentite le parti e ottenuto il loro consenso, può r<strong>in</strong>viarel’adozione <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cui all’articolo 155 per consentire che i coniugi, avvalendosi <strong>di</strong> esperti,tent<strong>in</strong>o una me<strong>di</strong>azione per raggiungere un accordo, con particolare riferimento alla tutela dell’<strong>in</strong>teressemorale e <strong>materia</strong>le <strong>dei</strong> figli».A. I PROVVEDIMENTI RELATIVI ALL’AFFIDAMENTO E LA MOTIVAZIONEEssendosi ribaltato il sistema dell’<strong>affidamento</strong>, la ricaduta imme<strong>di</strong>ata sarà quella <strong>di</strong> un maggiore obbligo<strong>di</strong> motivazione.Ci si chiede se la motivazione sia sempre necessaria, o solo quando si effettua la scelta dell’<strong>affidamento</strong>esclusivo.Al riguardo va tenuta presente la facoltà delle parti <strong>di</strong> reclamare i provve<strong>di</strong>menti ex art. 708 cpc, equ<strong>in</strong><strong>di</strong> si rende conseguentemente necessario che il giu<strong>di</strong>ce laddove provveda sul contrasto <strong>di</strong>domande relative all’<strong>affidamento</strong> <strong>dei</strong> figli, motivi sempre il provve<strong>di</strong>mento che assume, che si tratti<strong>di</strong> <strong>affidamento</strong> ad entrambi o ad uno solo <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong>.B. L’ASSUNZIONE DEI MEZZI DI PROVA IN SEDE PRESIDENZIALE e L’AUDIZIONE DELMINOREL’art. 155 sexies c.c. prevede la possibilità per il presidente <strong>di</strong> assumere mezzi <strong>di</strong> prova anche primadell’emanazione <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti provvisori relativi solo ai figli, e ciò sia su istanza <strong>di</strong> parte ched’ufficio.Lo stesso articolo prevede l’au<strong>di</strong>zione del figlio ultrado<strong>di</strong>cenne e <strong>di</strong> età anche <strong>in</strong>feriore purchédotato <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento, ma nonostante l’uso del verbo “<strong>di</strong>spone” tale au<strong>di</strong>zione è da riteners<strong>in</strong>ecessaria solo laddove, nei proce<strong>di</strong>menti contenziosi, si verifichi un contrasto tra i <strong>genitori</strong>, circal’<strong>affidamento</strong> o il collocamento o le modalità <strong>di</strong> <strong>in</strong>contro con il genitore, e non come regola.Qualora si dovesse <strong>in</strong>tendere la norma come rigida applicazione delle Convenzioni <strong>in</strong>ternazionali (già laConvenzione <strong>di</strong> New York sui <strong>di</strong>ritti del fanciullo del 20.12.1989 ratificata dalla legge 26.05.1991 n. 176e la Convenzione Europea <strong>di</strong> Strasburgo del 19.04.1996 sull’esercizio <strong>dei</strong> <strong>di</strong>ritti <strong>dei</strong> bamb<strong>in</strong>i avevanoaffermato il carattere doveroso <strong>di</strong> sentire l’op<strong>in</strong>ione del m<strong>in</strong>ore che sia capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>scernimento su ogniquestione che lo riguar<strong>di</strong>) e prevedere sempre e <strong>in</strong> ogni caso l’au<strong>di</strong>zione del m<strong>in</strong>ore, sorgeranno rilevantiproblemi <strong>di</strong> natura organizzativa degli uffici giu<strong>di</strong>ziari, attualmente non idonei per tali <strong>in</strong>combenti.L’ascolto del m<strong>in</strong>ore prevede <strong>in</strong>fatti tempi, logistica e modalità <strong>di</strong> ascolto che devono garantire laserenità dello stesso m<strong>in</strong>ore, e nel contempo devono comportare oggettività e utilità delle risultanzedell’au<strong>di</strong>zione.L’AIAF Lombar<strong>di</strong>a sta pre<strong>di</strong>sponendo, <strong>in</strong>sieme alla Camera M<strong>in</strong>orile <strong>di</strong> Milano, una bozza <strong>di</strong> protocollod’<strong>in</strong>tesa con i magistrati, che porterà alla loro attenzione, così come a conoscenza <strong>di</strong> tutti i Colleghi, perun confronto ed una comune <strong>in</strong>tesa sulle modalità operative.10


L’AIAF è comunque contraria a che i m<strong>in</strong>ori vengano sentiti dai servizi sociali o da me<strong>di</strong>atorifamiliari, e ritiene che l’au<strong>di</strong>zione possa avvenire solo da parte dello stesso giu<strong>di</strong>ce o da CTU dallostesso delegato.5. LA MEDIAZIONE FAMILIAREL’art. 155 sexies, secondo comma, c.c. <strong>in</strong>serisce la me<strong>di</strong>azione familiare nell’impianto normativo della<strong>separazione</strong> e del <strong>di</strong>vorzio, nonchè nei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> <strong>affidamento</strong> <strong>dei</strong> figli naturali.Qualora ritenuta utile e con<strong>di</strong>visa da entrambi i coniugi, la me<strong>di</strong>azione familiare potrà anche essere<strong>di</strong>sposta <strong>in</strong> sede <strong>di</strong> u<strong>di</strong>enza presidenziale; occorrerà però che il Presidente tenga presente il caso specificoe l’eventuale particolare urgenza <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti, nell’<strong>in</strong>teresse degli stessi figli.Resta da verificare nella pratica se vi sarà o meno un <strong>in</strong>cremento del ricorso alla me<strong>di</strong>azione familiare, <strong>in</strong>quali fasi del giu<strong>di</strong>zio, con quali modalità <strong>di</strong> <strong>in</strong>vio da parte del giu<strong>di</strong>ce e degli avvocati, e con qualirisultati.Non si può nascondere che la me<strong>di</strong>azione familiare viene <strong>in</strong>serita <strong>in</strong> un contesto giu<strong>di</strong>ziario che la legge54/06 ha reso più rigido e contenzioso, e nelle <strong>in</strong>tenzioni <strong>dei</strong> “padri” <strong>di</strong> questa legge sembra <strong>di</strong>venutasoprattutto uno strumento per costr<strong>in</strong>gere l’altro genitore ad accettare quanto ivi “obbligatoriamente”prescritto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>affidamento</strong> con<strong>di</strong>viso (o meglio alternato) e <strong>di</strong> mantenimento <strong>di</strong>retto <strong>dei</strong> figli(vedasi e<strong>di</strong>toriale <strong>di</strong> Maglietta sul Guida Al Diritto n.11/06).6. GLI ACCORDI DI SEPARAZIONE CONSENSUALELa legge 54/06 recita che il giu<strong>di</strong>ce “prende atto, se non contrari all’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli, degli accor<strong>di</strong><strong>in</strong>tervenuti tra i <strong>genitori</strong> “.Ci si chiede qu<strong>in</strong><strong>di</strong> se sia ammissibile un accordo tra le parti che preveda l’<strong>affidamento</strong> esclusivo ad ungenitore, o altre prescrizioni contrarie o <strong>di</strong>verse a quanto <strong>di</strong>sposto dalla legge 54/06.Ad esempio già una parte della dottr<strong>in</strong>a (che si auspica rimanga m<strong>in</strong>oritaria) sostiene che “non sarannoomologabili eventuali accor<strong>di</strong> tra i <strong>genitori</strong> prevedenti il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> far frequentare al m<strong>in</strong>ore i parentidell’uno o dell’altro genitore” né potranno essere <strong>in</strong>ibite le richieste <strong>di</strong> ascendenti e parenti <strong>di</strong> avererapporti significativi con i nipoti (M.F<strong>in</strong>occhiaro, Guida al Diritto, “Non omologabili gli accor<strong>di</strong> cheescludono i nonni”, n. 11/06, p. 27).L’autonomia negoziale <strong>dei</strong> coniugi-<strong>genitori</strong> deve però essere salvaguardata e non si ritiene legittimoun controllo del Collegio o del PM <strong>in</strong> sede <strong>di</strong> omologa, che possa imporre alle parti <strong>di</strong>fferentisoluzioni, fatti salvi i casi <strong>in</strong> cui gli accor<strong>di</strong> siano palesemente contrari all’<strong>in</strong>teresse del m<strong>in</strong>ore oall’ord<strong>in</strong>e pubblico.Sarà però necessario, o quanto meno opportuno, specificare nella premessa del ricorso <strong>di</strong><strong>separazione</strong> consensuale o <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio congiunto, e del conseguente verbale ex art. 711 cpc comenella sentenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio che recepisce l’accordo delle parti:*il motivo per cui, nell’<strong>in</strong>teresse del m<strong>in</strong>ore, si opta per l’<strong>affidamento</strong> esclusivo e dare atto che l’altrogenitore era a conoscenza <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dalla legge 54/06* il motivo per cui, nell’<strong>in</strong>teresse del m<strong>in</strong>ore, si opta per l’esercizio <strong>di</strong>sgiunto della potestà sulle questioni<strong>di</strong> ord<strong>in</strong>aria amm<strong>in</strong>istrazione*l’eventuale motivo, nell’<strong>in</strong>teresse del m<strong>in</strong>ore, che <strong>in</strong>duce a limitare o a vietare le frequentazioni <strong>di</strong>ascendenti e parenti*il motivo che <strong>in</strong>duce a scegliere la corresponsione <strong>di</strong> un assegno perio<strong>di</strong>co per 12 (o altre) mensilitàanziché il mantenimento <strong>di</strong>retto.Tali premesse motivate saranno comunque opportune per evitare successive strumentali richieste <strong>di</strong>mo<strong>di</strong>fica.In conclusione, riassumendo sul punto dell’<strong>affidamento</strong> e dell’esercizio della potestà, si tenga presenteche l’accordo <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> consensuale potrà prevedere :• l’<strong>affidamento</strong> con<strong>di</strong>viso <strong>dei</strong> figli con esercizio della potestà da parte <strong>di</strong> entrambi i <strong>genitori</strong>• l’<strong>affidamento</strong> con<strong>di</strong>viso <strong>dei</strong> figli con esercizio della potestà da parte <strong>di</strong> un solo genitore sullequestioni <strong>di</strong> ord<strong>in</strong>aria amm<strong>in</strong>istrazione (fermo restando l’esercizio congiunto sulle questioni <strong>di</strong>straord<strong>in</strong>aria amm<strong>in</strong>istrazione)11


Il term<strong>in</strong>e per il reclamo è <strong>di</strong> 10 gg., il che ben si pone <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con l’art. 739 c.p.c., ma la legge fariferimento alla “notificazione” dell’ord<strong>in</strong>anza, il che presuppone una notifica ad istanza <strong>di</strong> parte: forsenon era questo ciò che il legislatore aveva <strong>in</strong> mente, ma è <strong>di</strong>fficile superare il dettato normativo e ritenereche il term<strong>in</strong>e decadenziale decorra dalla data <strong>di</strong> emanazione dell’ord<strong>in</strong>anza “<strong>in</strong> u<strong>di</strong>enza” o dalla suacomunicazione, anche <strong>in</strong> forma <strong>in</strong>tegrale, ad opera della cancelleria.Si presenterà, allora, sempre più frequente il ricorso alla notificazione (<strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento che,peraltro, già può essere ben conosciuto dalla parte e dal suo <strong>di</strong>fensore, ove reso <strong>in</strong> u<strong>di</strong>enza e f<strong>in</strong>anchesottoscritto) al solo f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> provocarne la stabilità per effetto dell’<strong>in</strong>utile decorrenza del term<strong>in</strong>e breve <strong>di</strong>impugnazione.Si pone, tuttavia, il problema <strong>di</strong> quello che può accadere ove nessuna delle due parti assuma l’<strong>in</strong>iziativadella notificazione, così che il term<strong>in</strong>e <strong>in</strong>iziale non <strong>in</strong>izia a decorrere: penso che, seguendo questaricostruzione, il reclamo non sarà più esperibile una volta che il giu<strong>di</strong>ce istruttore sia <strong>in</strong>tervenuto amo<strong>di</strong>ficare o comunque a riesam<strong>in</strong>are l’ord<strong>in</strong>anza presidenziale, <strong>in</strong> quanto il titolo orig<strong>in</strong>ario è stato cosìsostituito e non è più pert<strong>in</strong>ente il richiamo all’art. 708 terzo comma, con l’effetto che resterà, solo ed<strong>in</strong>vece, operante la <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>a dell’art. 709 ultimo comma.Resta, <strong>in</strong>dubbiamente, l’anomalia <strong>di</strong> una facoltà <strong>di</strong> impugnazione per così <strong>di</strong>re “sospesa” e anche pernon breve tempo, senza alcuna possibilità <strong>di</strong> stabilizzazione del regime <strong>in</strong>ter<strong>in</strong>ale.Mi domando, allora, se non sia ipotizzabile una soluzione che consenta – laddove entrambi i coniugisiano già costituiti <strong>in</strong> giu<strong>di</strong>zio nella fase presidenziale attraverso <strong>di</strong>fensore munito <strong>di</strong> procura – <strong>di</strong> farloro sottoscrivere il verbale contenente l’ord<strong>in</strong>anza presidenziale ai f<strong>in</strong>i <strong>di</strong> attestare non solo (comeovvio) un “presa visione” ma anche una r<strong>in</strong>uncia alla notificazione (posto che, fra l’altro, unacomunicazione a cura della cancelleria non dovrà <strong>in</strong> questi casi mai essere effettuata): il vantaggiosarebbe – a mio avviso non solo per gli uffici giu<strong>di</strong>ziari ma anche per le parti – <strong>di</strong> far decorrere da quelladata i <strong>di</strong>eci gg. per il reclamo e conseguire, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, ben più velocemente o la rivisitazione ad opera delgiu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> secondo grado o l’assestamento del regime <strong>in</strong>ter<strong>in</strong>ale con la sola possibilità <strong>di</strong> riesame emo<strong>di</strong>fica da parte del giu<strong>di</strong>ce istruttore. “9. LA MODIFICA DEL PROVVEDIMENTO DI AFFIDAMENTOArt. 155-bis. – (Affidamento a un solo genitore e opposizione all’<strong>affidamento</strong> con<strong>di</strong>viso……..2. Ciascuno <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong> può, <strong>in</strong> qualsiasi momento, chiedere l’<strong>affidamento</strong> esclusivo quando sussistonole con<strong>di</strong>zioni <strong>in</strong><strong>di</strong>cate al primo comma. Il giu<strong>di</strong>ce, se accoglie la domanda, <strong>di</strong>spone l’<strong>affidamento</strong>esclusivo al genitore istante, facendo salvi, per quanto possibile, i <strong>di</strong>ritti del m<strong>in</strong>ore previsti dal primocomma dell’articolo 155. Se la domanda risulta manifestamente <strong>in</strong>fondata, il giu<strong>di</strong>ce può considerare ilcomportamento del genitore istante ai f<strong>in</strong>i della determ<strong>in</strong>azione <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti da adottarenell’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli, rimanendo ferma l’applicazione dell’articolo 96 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura civile.La norma afferma il pr<strong>in</strong>cipio che alla domanda <strong>di</strong> <strong>affidamento</strong> esclusivo, manifestamente <strong>in</strong>fondata,proposta da un genitore consegue una sanzione: la condanna dello stesso genitore ai sensi dell’art. 96 cpcper lite temeraria.Si sottende <strong>in</strong>oltre, come m<strong>in</strong>accia, la possibilità che il giu<strong>di</strong>ce possa assumere provve<strong>di</strong>ment<strong>in</strong>ell’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli, limitativi nei confronti <strong>di</strong> quel genitore.Il tenore letterale e il contenuto della norma non sono con<strong>di</strong>visibili. Nell’ambito <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong><strong>separazione</strong> o <strong>di</strong>vorzio la <strong>di</strong>versità delle posizioni delle parti è, entro certi limiti, normale, e rispondeall’<strong>in</strong>teresse <strong>dei</strong> figli un attento e approfon<strong>di</strong>to accertamento della situazione familiare e delle capacitàeducative <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong>.La m<strong>in</strong>accia della mo<strong>di</strong>fica <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti relativi all’<strong>affidamento</strong> <strong>dei</strong> figli non aveva trovatofrequente e positiva applicazione neppure quando era stata <strong>in</strong>trodotta dalla legge 74/87.10. LA REVISIONE DELLE DISPOSIZIONI CONCERNENTI L’AFFIDAMENTO DEI FIGLIArt. 155-ter. – (Revisione delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti l’<strong>affidamento</strong> <strong>dei</strong> figli).I <strong>genitori</strong> hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> chiedere <strong>in</strong> ogni tempo la revisione delle <strong>di</strong>sposizioni concernenti l’<strong>affidamento</strong><strong>dei</strong> figli, l’attribuzione dell’esercizio della potestà su <strong>di</strong> essi e delle eventuali <strong>di</strong>sposizioni relative allamisura e alla modalità del contributo.13


Sulla questione è stato osservato che “nasceranno senza dubbio problemi <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>amento con l’art.710 c.p.c. (che non è stato toccato dalla recente Riforma processuale e comunque prevede che le partipossano sempre chiedere la mo<strong>di</strong>ficazione <strong>dei</strong> provve<strong>di</strong>menti….) e, <strong>in</strong> pr<strong>in</strong>cipalità, quello <strong>di</strong> accertare seper chiedere la revisione sia necessario un mutamento nella situazione orig<strong>in</strong>aria o sia, <strong>in</strong>vece, semprepossibile sottoporre nuovamente la questione all’esame del giu<strong>di</strong>ce: si tratterà, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, <strong>di</strong> ben prestostabilire <strong>in</strong> sede applicativa se questa nuova previsione consenta ancora <strong>di</strong> richiedere, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong><strong>in</strong>tervenire <strong>in</strong> via mo<strong>di</strong>ficativa, un mutamento della situazione <strong>di</strong> fatto rispetto a quella <strong>in</strong> essere al tempodell’orig<strong>in</strong>aria regolamentazione.Se un tentativo <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>amento deve essere fatto, potrebbe ipotizzarsi che per la mo<strong>di</strong>fica dellecon<strong>di</strong>zioni relative alla prole non è necessario alcun mutamento delle circostanze, che rimane <strong>in</strong>vece<strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile ove si <strong>di</strong>scuta, ad es., <strong>di</strong> assegno <strong>di</strong> mantenimento o <strong>di</strong> <strong>di</strong>vorzio per il coniuge.Egualmente percorribile sarebbe la strada <strong>di</strong> equiparare il sempre utilizzato nell’art. 710 alla <strong>di</strong>zione <strong>in</strong>qualsiasi momento oggi prevista dal 2° co. <strong>in</strong> esame e così confermare l’<strong>in</strong>terpretazionegiurisprudenziale consolidata.” (relazione Dott. Servetti del 17.2.06 all’<strong>in</strong>contro promosso daUNICOST)Art. 4. - (Disposizioni f<strong>in</strong>ali)1. Nei casi <strong>in</strong> cui il decreto <strong>di</strong> omologa <strong>dei</strong> patti <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> consensuale, la sentenza <strong>di</strong> <strong>separazione</strong>giu<strong>di</strong>ziale, <strong>di</strong> scioglimento, <strong>di</strong> annullamento o <strong>di</strong> cessazione degli effetti civili del matrimonio sia già stataemessa alla data <strong>di</strong> entrata <strong>in</strong> vigore della presente legge, ciascuno <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong> può richiedere, nei mo<strong>di</strong>previsti dall’articolo 710 del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura civile o dall’articolo 9 della legge 1º <strong>di</strong>cembre 1970,n. 898, e successive mo<strong>di</strong>ficazioni, l’applicazione delle <strong>di</strong>sposizioni della presente legge.……..11. MODIFICHE AL CODICE DI PROCEDURA CIVILEA. LA SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE IN ORDINE ALL’ESERCIZIO DELLA POTESTÀGENITORIALE O DELLE MODALITÀ DELL’AFFIDAMENTO E INADEMPIMENTO DEGLIOBBLIGHI DA PARTE DEL GENITOREArt. 2. - (Mo<strong>di</strong>fiche al co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura civile)…….2. Dopo l’articolo 709-bis del co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> procedura civile, è <strong>in</strong>serito il seguente:«Art. 709-ter. – (Soluzione delle controversie e provve<strong>di</strong>menti <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> <strong>in</strong>adempienze o violazioni).2. A seguito del ricorso, il giu<strong>di</strong>ce convoca le parti e adotta i provve<strong>di</strong>menti opportuni. In caso <strong>di</strong> gravi<strong>in</strong>adempienze o <strong>di</strong> atti che comunque arrech<strong>in</strong>o pregiu<strong>di</strong>zio al m<strong>in</strong>ore od ostacol<strong>in</strong>o il correttosvolgimento delle modalità dell’<strong>affidamento</strong>, può mo<strong>di</strong>ficare i provve<strong>di</strong>menti <strong>in</strong> vigore e può, anchecongiuntamente:1) ammonire il genitore <strong>in</strong>adempiente;2) <strong>di</strong>sporre il risarcimento <strong>dei</strong> danni, a carico <strong>di</strong> uno <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong>, nei confronti del m<strong>in</strong>ore;3) <strong>di</strong>sporre il risarcimento <strong>dei</strong> danni, a carico <strong>di</strong> uno <strong>dei</strong> <strong>genitori</strong>, nei confronti dell’altro;4) condannare il genitore <strong>in</strong>adempiente al pagamento <strong>di</strong> una sanzione amm<strong>in</strong>istrativa pecuniaria,da un m<strong>in</strong>imo <strong>di</strong> 75 euro a un massimo <strong>di</strong> 5.000 euro a favore della Cassa delle ammende.I provve<strong>di</strong>menti assunti dal giu<strong>di</strong>ce del proce<strong>di</strong>mento sono impugnabili nei mo<strong>di</strong> ord<strong>in</strong>ari».L’art. 709 ter cpc prevede che laddove vi sia una controversia circa le modalità dell’<strong>affidamento</strong> ol’esercizio della potestà, o le “decisioni <strong>di</strong> maggiore <strong>in</strong>teresse” per i figli, si possa proporre un ricorso algiu<strong>di</strong>ce (giu<strong>di</strong>ce istruttore) avanti al quale pende il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>separazione</strong> o <strong>di</strong>vorzio, o, se ilproce<strong>di</strong>mento si è già concluso, avanti il tribunale (trattasi <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento camerale) ove il m<strong>in</strong>orerisiede.L’oggetto del proce<strong>di</strong>mento è limitato alle controversie relative ai figli, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> sono escluse lecontroversie <strong>di</strong> natura economica (ma la norma dovrebbe a mio parere comprendere anche il casodell’<strong>in</strong>adempimento del mantenimento <strong>di</strong>retto, quale esplicitazione dell’<strong>affidamento</strong> con<strong>di</strong>viso).14


e piena attuazione da parte <strong>dei</strong> tribunali per i m<strong>in</strong>orenni <strong>dei</strong> pr<strong>in</strong>cipi del giusto processo nei proce<strong>di</strong>menticamerali: rispetto del contrad<strong>di</strong>ttorio e del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, nonché assunzione <strong>dei</strong> mezzi <strong>di</strong> prova che sirenderanno necessari, etc.La legge ha fatto ancor più emergere lo storico conflitto <strong>di</strong> competenza tra il T.O. e il T.M., e già si sonomanifestate due opposte tesi: l’una teorizza che spetti al T.M. occuparsi anche delle questioni economichedelle coppie <strong>di</strong> fatto, l’altra ritiene al contrario che il T.O. debba occuparsi dell’<strong>affidamento</strong> <strong>dei</strong> figl<strong>in</strong>aturali.L’AIAF da anni sollecita tale ultima soluzione <strong>in</strong> sede legislativa, con l’istituzione <strong>di</strong> sezioni specializzate<strong>in</strong> <strong>materia</strong> <strong>di</strong> famiglia e m<strong>in</strong>ori presso ogni tribunale, cui demandare tutta la <strong>materia</strong> civile che riguarda im<strong>in</strong>ori. Non risulta però che la legge 54/06 abbia apportato alcuna mo<strong>di</strong>fica <strong>in</strong> tal senso, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> lecompetenze del T.M. e del T.O. rimangono <strong>in</strong>variate rispetto al passato.16

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