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Carlo e la Barca/Dito

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Immagino che il Lago sia collegato al mare.Appena superato Bel<strong>la</strong>gio si può girarea destra intorno al<strong>la</strong> Grigna, navigareverso il mare Adriatico e da lì raggiungeretutto il mondo. Andare su e giù peri continenti. Attraversare paesi vicini,lontani e lontanissimi, dai nomicosì partico<strong>la</strong>ri da sembrareleggendari.Lo dico a papà.Si mette a ridere, chiude gli occhie comincia a sognare anche lui. Midice:”Allora facciamo così: il dito che haipuntato sul<strong>la</strong> mappa adesso è diventato <strong>la</strong>nostra barca. Alza le vele <strong>Carlo</strong>, partiamo!Andiamo a vedere questi paesi lontani. Mettitial timone: tocca a te guidare questa barcafantastica!”Così, a bordo del mio dito, partiamo!Papà apre l’At<strong>la</strong>nte su una mappa doveè disegnato tutto il mondo. Raggiungiamol’Adriatico, lo percorriamo fino al<strong>la</strong> Puglia, poi attraversiamoil Mediterraneo fino a Gibilterra. Lì incontriamo l’OceanoAt<strong>la</strong>ntico.È grandissimo se paragonato al nostro Lago!Comincio a gironzo<strong>la</strong>re su tutto quel blu, fino a che un nomecurioso attira <strong>la</strong> mia attenzione: EIRE.Papà se ne accorge e mi propone di fermarci un pò. Sbarchiamoe mi racconta qualcosa di questo paese col nomecosì strano.8 9

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