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Depliant in italiano - Riserva Val Rosandra Glinščica

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1) MonteCocussoL’it<strong>in</strong>erarioparted a l l achiesettadedicata allaBeata Verg<strong>in</strong>eImmacolata a Pesek, <strong>in</strong>un paesaggio <strong>in</strong>izialmentemolto aperto. Leplantule di p<strong>in</strong>o nero stannogradatamente sottraendo lo spazio alla landacarsica, formazione erbacea di aspetto steppicoche <strong>in</strong> passato caratterizzava fortementegran parte del paesaggio carsico.Le roverelle che compaiono proseguendol’it<strong>in</strong>erario, al pari dei p<strong>in</strong>i, mostrano un aspettoprostrato a causa della bora che, provenendo daest nord est, si riversa con violenza sull’area.Una deviazione porta al punto <strong>in</strong> cui cresce un poderoso tiglioselvatico, con una circonferenza di addirittura 3,53 metri; unatana di tasso dimostra la presenza <strong>in</strong> area di questo plantigrado.Poco prima di entrare <strong>in</strong> una boscaglia carsica evoluta con pre-2) Monte StenaDopo aver ammirato il panorama sull’<strong>in</strong>tera <strong>Val</strong>le dalla vedettadi San lorenzo, si <strong>in</strong>izia il percorso dalla vic<strong>in</strong>a chiesa raggiungendoben presto il costone che dom<strong>in</strong>a la <strong>Val</strong>le. Si arrivaal bosco di p<strong>in</strong>o nero dopo aver a più riprese costeggiato laboscaglia a roverella: nel corso delle varie stagioni si possonoapprezzare, fra le altre, le fioriture di emero, centaurea montagnola,aglio montano, santoreggia e issopo.Gli strati rocciosi compatti e <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ati verso “l’<strong>in</strong>terno” delMonte Steno prendono il nome di reggipoggio, <strong>in</strong> contrapposizioneal franappoggio del versante opposto (Monte Carso)dove la disposizione delle rocce verso valle determ<strong>in</strong>a il cont<strong>in</strong>uodistacco di materiale lapideo che porta alla formazione deicaratteristici ghiaioni.In prossimità della p<strong>in</strong>eta si <strong>in</strong>dividua l’<strong>in</strong>gresso della Grottadi San Lorenzo, sovrastata da un grosso ciliegio can<strong>in</strong>o. Qui lavista spazia da ovest a sud su Sant’Antonio <strong>in</strong> Bosco, Moccò,Trieste, Monte San Michele, Bagnoli Superiore, Bagnoli della<strong>Rosandra</strong> e Monte Carso.In maggio-giugno la splendida e abbondante fioritura purpureadella serratola moscata segnala la f<strong>in</strong>e del bosco e l’<strong>in</strong>iziodella landa carsica: ci si trova ora <strong>in</strong> uno spazio aperto conabbondanti cespugli di scòtano che, <strong>in</strong> autunno, si coloranodi tonalità calde giallo-rosso-arancione. Ad essi si mescolanonumerosi giovani esemplari di p<strong>in</strong>o nero, gli avamposti diun esercito che sta progressivamente ricolonizzando la vulnerabilelanda, che ospita gran parte delle specie endemicheadattatesi nel corso dei millenni al persistente calpestio e allabrucatura del bestiame.Dal ciglione del Monte Stena possiamo ora <strong>in</strong>dividuare lacascata, il Cippo Comici, la chiesetta di Santa Maria <strong>in</strong> Siaris,il Rifugio Modugno, il Monte Carso, Bagnoli, il Monte San Michelee, <strong>in</strong> lontananza, quasi tutta Trieste. Con la vista che giàabbraccia il Monte Stena ci si imbatte <strong>in</strong> numerosi cespugli dipero corv<strong>in</strong>o, biancheggiante ai primi tepori primaverili. I p<strong>in</strong>iassumono le sembianze di una bandiera che sventola a causadelle fortissime raffiche di bora che costr<strong>in</strong>gono molte piantead assumere un portamento prostrato.3) Sentiero di fondovalleUnavisita all’Antro di Bagnoli e poida Bagnoli della <strong>Rosandra</strong> siraggiugono apiedi Bagnoli Superiore e il Rifugio Premuda (possibiletappa ristoratrice) costeggiando <strong>in</strong> seguito i restidell’acquedotto romano del I secolo dopo Cristo.Lasciando a s<strong>in</strong>istra la deviazione sul ponticello per la “Viadelle Acque”, suggestivo percorso che risale il torrente f<strong>in</strong>o allacascata, si costeggiano le pendici settentrionali del Monte Carso.In questo tratto sono visibili le canalizzazioni di vecchi mul<strong>in</strong>iche, numerosi <strong>in</strong> passato, utilizzavano le acque del torrente. Iltracciato ricalca la “strada del sale”, utilizzata per secoli daimercanti che raggiungevano le sal<strong>in</strong>e della città di Trieste.Il sentiero sale lasciando a s<strong>in</strong>istra la Fonte Oppia, la più consistenteper l’alimentazione del <strong>Rosandra</strong>. Il diradarsi dellavegetazione consente di osservare i rocciatori sulle pareti degliAltari, sotto il Monte Stena. Più avanti un tortuoso sentierosale alla chiesetta di Santa Maria <strong>in</strong> Siaris e da qui al Cippo Comici,eretto <strong>in</strong> memoria del grande rocciatore morto nel 1940.Il sentiero si svuluppa <strong>in</strong> gran parte sui ghiaioni ove alcunepiante si sono adattate a vivere grazie a particolari radici estrutture capaci di resistere al d<strong>in</strong>amismo del ghiaione: il cardopavonazzo forma sui brecciai dei caratteristici pulv<strong>in</strong>i pungentidai quali sbocciano da giugno ad agosto piccoli fiori bianchi.Alcuni grad<strong>in</strong>i facilitano la breve salita ad una spettacolarevista sulla cascata, poi si entra nel bosco di roverelle perraggiungere il ponticello sotto il quale confluiscono due corsi4) Monte CarsoIl sentiero che parte dalla sorgenteSgurenz di Dol<strong>in</strong>a per il MonteCarso è il più panoramico deiquattro proposti. Dopo un primotratto <strong>in</strong> salita tra p<strong>in</strong>i neri,ornielli, roverelle ed aceri campestrisi superano lo stagno Moganjevece l’omonimo torrente.Nel bosco non è raro imbattersi<strong>in</strong> qualche rapace, come adesempio la poiana e lo sparvieree può anche capitare di avvertire,oltre ai più comunimerli, ghiandaie e c<strong>in</strong>ce, ilpicchettìo del picchio, presentecon diverse specie.Il bosco di roverella lascia spazioai primi esemplari di p<strong>in</strong>od’Aleppo, con fusti che superanoi 15 m di altezza e 1 m di circonferenza.Oltrepassato il bivio che scende a Crogole si raggiunge l’omonimavedetta, qu<strong>in</strong>di il sentiero si restr<strong>in</strong>ge ed <strong>in</strong>izia a salire<strong>in</strong> modo più deciso, su un fondo sassoso. Nelle varie stagionisi possono riconoscere le fioriture primaverili delle primule,<strong>in</strong>sieme ad ellebori, fragole vellut<strong>in</strong>e, iris, viole ed emeri, s<strong>in</strong>oalle tardo-estive centauree, con campanule piramidali, ech<strong>in</strong>opi,santoregge e ciclam<strong>in</strong>i.Il panorama compensa ampiamente lo sforzo della salita: <strong>in</strong>lontananza sono visibili imponenti e noti rilievi montuosi dolomiticiquali il monte Pelmo, il Duranno e l’Antelao. Un po’più a destra, <strong>in</strong> giornate con ottima visibilità, si stagliano lecelebri Tre Cime di Lavaredo, a ben 160 chilometri di distanzadal nostro punto d’osservazione.valenza di carp<strong>in</strong>o nero si costeggiano alcuni campi solcati.Dal tumulo del Monte Cocusso, un ammasso di pietrame, lavista spazia a 360 gradi, seppur disturbata dalla circostantecrescita di p<strong>in</strong>i neri: il panorama si allarga verso la costa istriana,la laguna di Grado e i rilievi più distanti.Ritornando sui propri passi si imbocca la Vertikala e lungo ilpercorso si possono osservare un grosso faggio isolato (circonferenza2,73 m) e alcuni vigorosi cerri. Nei pressi vi sono ledue cavità più alte <strong>in</strong> quota nel Carso triest<strong>in</strong>o: il Pozzo dellaMiseria (602 m) e il Pozzo della Determ<strong>in</strong>azione (610 m).Lun- go la discesa che conduce a Grozzana si notano ledepressioni di alcuni stagni storici nei pressi deiquali è possibile r<strong>in</strong>venire tracce di animali; a pochimetri da ciascuno stagno è visibile una jazera,ampio pozzo circolare, profondo da 6 a 8metri, costruito f<strong>in</strong> dai tempi remoti allo scopodi mantenere il più a lungo possibile una riservadi ghiaccio. Una visita al tranquillo e soleggiatopaese d i Grozzana (bella la meridia-na sulla facciata diun edificio)e si chiudel’escursionecosteggiandola vastadistesa prativadel Krasnopolje postaalle pendicidelM o n t eGoli.Il sentiero prosegue <strong>in</strong> discesa seguendo una serpent<strong>in</strong>a tracciatasu fondo sassoso: ricompare qui una boscaglia mista dip<strong>in</strong>o nero, orniello e roverella. La cascata segna il netto puntodi separazione tra flysch e calcare:sul calcare si assiste ad un’esplosionedi colori di fioriture <strong>in</strong> accordo con lestagioni (giallo <strong>in</strong> primavera e rosavioletto<strong>in</strong> autunno) mentre su flyschil rilievo è più dolce, la vegetazionepiù compatta e le fioriture appaionoattenuate sulle sfumature del verde.Scesi sulla pista ciclopedonale,girando a s<strong>in</strong>istra si può visitareun sito <strong>in</strong>teressante sotto il profilogeologico e storico: su uno speroneroccioso, subito oltre il conf<strong>in</strong>e diStato, notiamo i ruderi del Tabor diDraga, un vecchio torrione erettoalla f<strong>in</strong>e del XV secolo, nel periododelle scorrerie turche. Nel tratto<strong>in</strong> tr<strong>in</strong>cea della vecchia ferrovia Trieste-Erpelle si possononotare le strie del piano di faglia. Sono anche ben visibilile tracce delle perforazioni eseguite per la demolizione dell’ammassoroccioso calcareo mediante lo scoppio di m<strong>in</strong>enegli anni 1885-1887.Sotto le pareti rocciose calcaree che sovrastano la pista ciclopedonalef<strong>in</strong>o al Rifugio Modugno sono visibili alcuni crollidi piccole dimensioni; la zona è <strong>in</strong>teressata dalla presenzadi varie cavità importanti sotto l’aspetto storico-preistoricoe idrogeologico (Grotta dei Pipistrelli, Grotta delle Gallerie,Grotta del Tasso, Fessura del Vento…).All’<strong>in</strong>crocio del Rifugio Modugno si abbandona la pistaciclopedonale per salire f<strong>in</strong>o ad una splendida postazionepanoramica: <strong>in</strong> estate <strong>in</strong>oltrata questo tratto di ciglione è<strong>in</strong>teramente coperto dalla fioritura del profumato issopo,che armonizza i suoi fiori azzurro-cerulei con quelli bianchidella santoreggia. Inf<strong>in</strong>e si risale a San Lorenzo nel bosco dip<strong>in</strong>o nero.d’acqua: il rio Grisa e il <strong>Rosandra</strong>, quest’ultimo provenienteda Bottazzo. Poche metri più avanti si r<strong>in</strong>vengono i ruderi delmul<strong>in</strong>o Sanc<strong>in</strong>.Dietro Bottazzo è possibile imboccareil sentiero N. 17 che porta alla pistaciclopedonale o prevedere una tappaalla famosa trattoria che si trovavic<strong>in</strong>o alla guardiola del conf<strong>in</strong>e diStato. Raggiunto <strong>in</strong> salita il RifugioModugno, già casello della vecchiaferrovia, si segue la pista ciclopedonalepercorrendo due gallerie e la siabbandona <strong>in</strong> corrispondenza di unponte <strong>in</strong> pietra scendendo a s<strong>in</strong>istrasul flysch <strong>in</strong> un bosco ricco di carp<strong>in</strong><strong>in</strong>eri e roverelle.Nei pressi del colle di Moccò e dellarelativa vedetta sono visibili i resti delcastello di Moccò (Fünfenberg). Qualcherampa di scale <strong>in</strong> cemento ci portaa scendere verso il Monte San Michele e prima di raggiungereil Rifugio Premuda annotiamo la presenza di ornielli, carp<strong>in</strong><strong>in</strong>eri, marruche, ciliegi can<strong>in</strong>i, rob<strong>in</strong>ie, spaccasassi, bagolari,oltre agli onnipresenti p<strong>in</strong>i neri.Più avanti la vista si aprirà sul massiccio del Monte Can<strong>in</strong>(a 90 chilometri) e, man mano che il panorama si apreverso il basso, si scorgono, dietro al Monte San Michele,gli abitati di Moccò, Sant’Antonio <strong>in</strong> Bosco, San Giuseppedella Chiusa, Bagnoli, Hervati, San Lorenzo, la chiesa diBasovizza e il Santuario di Monrup<strong>in</strong>o. Verso sud si vedonoMonte San Servolo, Capodistria, Pirano, il colle di SanRocco e Muggia.Costeggiando il bosco di p<strong>in</strong>o nero che copre gran partedella sommità del Monte Carso si può deviare a s<strong>in</strong>istra perraggiungere la Grotta delle Antiche Iscrizioni. Proseguendo<strong>in</strong>vece sul ciglione del Monte Carso, tra le fioriture dell’irideceleste, del riccio di dama, del soldat<strong>in</strong>o, della fragola vellut<strong>in</strong>ae della g<strong>in</strong>estra si fiancheggia la landa rupestre f<strong>in</strong>oa raggiungere gli ammassi di pietrame che rappresentano iresti dell’antico “<strong>Val</strong>lo del castelliere”, la c<strong>in</strong>ta muraria delpiù esteso borgo fortificato della zona di Trieste nell’età delbronzo. Una discesa porta ad un bosco di cerri secolari, cheannovera alcuni esemplari con circonferenze prossime ai 4metri.Affiancando le pareti verticali del Cr<strong>in</strong>ale usate dai rocciatorisi scende f<strong>in</strong>o al sentiero di fondovalle proveniente da Bottazzoe <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e si esce dalla <strong>Val</strong>le raggiungendo Bagnoli della<strong>Rosandra</strong>.


La <strong>Riserva</strong> Naturale Regionale della <strong>Val</strong> <strong>Rosandra</strong> è stata istituitanel 1996 e si estende su un’area di circa 746 ettari. Nel 2006 è statofirmato un Accordo di programma con la Regione Friuli VeneziaGiulia, con il quale l’Ente gestore della <strong>Riserva</strong> è diventato ilComune di S.Dorligo della <strong>Val</strong>le - Obč<strong>in</strong>a Dol<strong>in</strong>a.La <strong>Riserva</strong> si trova nella parte sudorientale della Prov<strong>in</strong>cia diTrieste, sul conf<strong>in</strong>e con il Comune di Hrpelje – Koz<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Slovenia,dove nasce il torrente <strong>Rosandra</strong> – Gl<strong>in</strong>ščica. Il suo canyonscavato nel calcare attira molti amanti della natura, speleologie scalatori. I sentieri che si snodano attraverso la vegetazioneillirica, mediterranea e alp<strong>in</strong>a portano a scoprire numerose grottedi <strong>in</strong>teresse storico, naturalistico e speleologico; vari punti diosservazione offrono panorami eccezionali sul golfo di Triestee sulle Alpi. Le vasche e le cascatelle del Torrente <strong>Rosandra</strong>preludono alla spettacolare cascata di 36 metri che talvolta, <strong>in</strong><strong>in</strong>verno, si presenta completamente ghiacciata. Questi luoghivantano <strong>in</strong>oltre una ricca storia, come testimoniato dalla chiesettadi Santa Maria <strong>in</strong> Siaris e dai resti dell’acquedotto romano, degliantichi mul<strong>in</strong>i e del castello di Moccò.La <strong>Val</strong> <strong>Rosandra</strong> è attraversata da molti sentieri segnati sia dalCAI che dall’Associazione Alp<strong>in</strong>a Slovena di Trieste. Di seguitovi presentiamo quattro it<strong>in</strong>erari che attraversano la <strong>Riserva</strong> e chesono adatti ad essere percorsi durante tutto l’anno.Organo gestore: Comune di San Dorligo della <strong>Val</strong>le - Obč<strong>in</strong>a Dol<strong>in</strong>aIndirizzo: Località Dol<strong>in</strong>a 270 - 34018 San Dorligo della <strong>Val</strong>le (TS)Telefono: +39 040 8329237Centro Visite: Bagnoli della <strong>Rosandra</strong>-Boljunec 507Telefono: +39 040 8326435Internet: www.riservavalrosandra-gl<strong>in</strong>scica.itSuperficie: 746 haTesti: Dario Gasparo ed Elio Polli. Fotografie: Dario Gasparo. Traduzioni: Goran Čuk<strong>Riserva</strong> Naturale Regionaledella <strong>Val</strong> <strong>Rosandra</strong>1) Pozzo della Determ<strong>in</strong>azione – Brezno Determ<strong>in</strong>azione; 2) Pozzo della Miseria – Brezno Miseria; 3) Grotta di S.Lorenzo – Jama pri Jezeru; 4) Grotta - jama Guido;5) Piccola Pocala – Jama na Štreki; 6) Grotta - jama degli Altari; 7) Grotta del Montasio – Jama pod Kamenci; 8) Grotta – jama Fessura del Vento; 9) Grotta - jamadella Sfesa; 10) Pozzo presso la Grotta delle Gallerie – Brezno pri jami Peč<strong>in</strong>a pod Steno; 11) Grotta delle Gallerie – Peč<strong>in</strong>a pod Steno; 12) Grotta delle Tacche – Jamas Stopničkami; 13) Grotta sopra i Mol<strong>in</strong>i di Bagnoli – Jama nad Gornjim Koncem; 14) Grotta sulla s<strong>in</strong>istra del Torrente <strong>Rosandra</strong> – Jama v malem Supetu; 15) Grottadei Pipistrelli – Jama netopirjev; 16) Grotta - jama Gualtiero Savi; 17) Grotta – jama sulla destra del Torrente <strong>Rosandra</strong>; 18) Grotta – jama Mart<strong>in</strong>a; 19) Grotta delTasso – Peč<strong>in</strong>a pri Rakniku; 20) Grotta – jama sul Monte Carso; 21) Grotta delle Antiche Iscrizioni – Mejna jama; 22) Grotta – jama a Nord NordOvest del MonteCarso; 23) Grotta di Crogole – Krogljanska jama; 24) Caverna degli Orsi – Medvedja jama.Sorgenti/IzviriVertikalaStagni, laghetti, vasche/Mlake, jezerca, koritaConf<strong>in</strong>e della <strong>Riserva</strong>/Meje Rezervata“Immag<strong>in</strong>i TerraitalyTM” - © Compagnia Generale Ripreseaeree S.p.A. - Parma www.terraitaly.it - Foto e grafica: Dario Gasparo - Testi: Elio Polli e Dario Gasparo

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