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La fornace - Osservatorio del paesaggio del Canale di Brenta

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PROGETTO OPOBIETTIVO PAESAGGIOSCUOLA MEDIA SOLAGNA (VI) CLASSE 2^A


Istituto Comprensivo Statale "U. Bombieri" – Valstagna (VI)Sede staccata <strong>di</strong> SolagnaScuola secondaria <strong>di</strong> 1° gradoE-mail: icbombieri@virgilio.itSito web: www.icbombierivalstagna.orgLAVORO DEI RAGAZZI DELLA CLASSE SECONDA DELLA SCUOLAMEDIA DI SOLAGNA _ A.S. 2011-2012PER IL CONCORSO DI:


..fuori!


e…inclasse!


Alcuni dati sulla <strong>fornace</strong>:LUOGO: Comune <strong>di</strong> Solagna, localitàFossàOGGETTO: Calcara, poi ex Fornace dacalce CATASTO: F. XII (1929), part. 506,391,491CRONOLOGIA: Part. 506 sec.XX(1902), part. 391 sec. XX(1929)DESTINAZIONE ORIGINARIA: Fornacida calceUSO ATTUALE. Part. 391 restaurata,stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> progettazione. <strong>La</strong> part. 506 conla primitiva calcara, <strong>di</strong> proprietà <strong>del</strong>Comune <strong>di</strong> Solagna, è in rovina.


Immagine <strong>di</strong> Solagna da Google earth


Sulla sinistra <strong>Brenta</strong>….<strong>La</strong> Fornace è abbracciata da due gran<strong>di</strong> fabbriche….


SCORCIO DELLA FORNACE DA SOTTO


I RUDERI DELLA VECCHIA FORNACE<strong>fornace</strong>


VISTA DELLA FORNACE DALL’ALTO<strong>fornace</strong>


IL MONTE CORNON


SolagnaAntiche Cartografie e catasti


Ricerca storicaUn interessante esempio <strong>di</strong>archeologia industriale esegno forte <strong>del</strong> <strong>paesaggio</strong> <strong>di</strong>Solagna è la <strong>fornace</strong> situataalle pen<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> Cornon oMonte Bastia, vicino ai ruderime<strong>di</strong>oevali <strong>del</strong>la Torre <strong>di</strong>Solagna cui era collegato unsentiero ora scomparso.


icerca storicaNell’area <strong>del</strong> complessoè presente una cavernaartificiale a più vani, dalprobabile uso <strong>di</strong>polveriera a servizio<strong>del</strong>la cava. Nelle rocceimme<strong>di</strong>atamente a sud cisono le fortificazioni incaverna <strong>del</strong>la cortina<strong>di</strong>fensiva costruitadurante la prima guerramon<strong>di</strong>ale.


icerca storicaCon i colori rossi <strong>del</strong>le terre cotte che la compongono e conla sua caratteristica forma a collo lungo “alla Mo<strong>di</strong>gliani”, la<strong>fornace</strong> dà un tocco <strong>di</strong> originalità al paese!


icerca storicaNell’800 nella valle <strong>del</strong><strong>Brenta</strong>, così come nel resto<strong>del</strong> Veneto, erano <strong>di</strong>ffusimolini, segherie, filande efornaci, opifici che offrivanooccasioni <strong>di</strong> guadagno achi aveva capitali dainvestire.


icerca storicaAnche a Solagna, quin<strong>di</strong>,verso la fine <strong>del</strong> secolo,viene costruita una <strong>fornace</strong><strong>del</strong> tipo a “ fossa”, un piccolofabbricato sovrapposto adun’altra <strong>fornace</strong> molto piùantica, risalenteprobabilmente al XIII secolo.


icerca storicaTale fabbricato risultaaccatastato nel 1905;dal 1926, anno<strong>del</strong>l’entrata infunzione <strong>del</strong>la nuova<strong>fornace</strong>, cadde in<strong>di</strong>suso e poi inabbandono.


icerca storicaInfatti, nel 1909, dopo lacostruzione <strong>del</strong>la ferrovia conannessa la stazione ferroviaria,manifestandosi per il paese lapossibilità <strong>di</strong> collegarsi con lelocalità limitrofe, venne costruitadalla <strong>di</strong>tta Guglielmo Caprioli,poco più in alto, un’altra <strong>fornace</strong>prima a calcara (si tratta ingenere <strong>di</strong> una <strong>fornace</strong> a forma <strong>di</strong>nuraghe o a tino in parte interrato,con una piccola apertura in alto);poi in fasi successive si cominciòad innalzarla in modo classico“circolare <strong>del</strong> tipo a tino”.


icerca storica<strong>La</strong> costruzione è registrata perla prima volta nel catastoUnitario nell’agosto <strong>del</strong> 1929come “forno da calce emagazzino”. Quando ilcomplesso era in attività eraservito da un raccordoferroviario per il carico <strong>del</strong>lacalce; inoltre esiste ancora(restaurata) la tettoia per lasosta dei carri ferroviari.


Vallata <strong>del</strong> <strong>Brenta</strong> <strong>del</strong> 1953


icerca storicaL’aspetto attuale <strong>del</strong>lacostruzione si deve però ad unintervento risalente alla finedegli anni ‘50 <strong>del</strong>la <strong>di</strong>ttaDomeniconi <strong>di</strong> Carmignano <strong>di</strong><strong>Brenta</strong> che costruì la muraturaa cerchio sovrastante e laterminò con la parte superioredandole il caratteristicoaspetto a “collo <strong>di</strong> bottiglia”.


Panorama <strong>di</strong> Solagna e Col Moschin


Vecchie cartoline <strong>di</strong> Solagna


Vecchie cartoline <strong>di</strong> Solagna


Vecchie cartoline <strong>di</strong> Solagna


icerca storicaL’attività estrattiva e <strong>di</strong>produzione <strong>del</strong>la calce duròparecchi anni, ma nel 1965la <strong>fornace</strong> dette l’ultimacolata e si spense persempre, rimanendoincusto<strong>di</strong>ta e fatiscentefino agli anni ’90. Infine èstata restaurata ed a<strong>di</strong>bitaa stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> architettura dalnuovo proprietario.


icerca storicaNegli anni la <strong>fornace</strong>dette lavoro ad unaventina <strong>di</strong> operai, gliscavatori, che,arrampicati e legati acorde, con il martellopneumatico si calavano ademolire la roccia o afarla saltare con le mine.


icerca storicaQualcuno pagò con la vita talelavoro. Altri erano addetti a turnocontinuo al riempimento <strong>del</strong> forno<strong>di</strong> cottura tramite un carrellosollevatore e al mantenimento <strong>del</strong>fuoco <strong>del</strong>la cella <strong>di</strong> cottura. Isassi, cotti a temperature <strong>di</strong> oltre800° centigra<strong>di</strong>, sotto l’azione <strong>del</strong>fuoco si trasformavano in calceviva.


icerca storicaIl tutto poi veniva caricato su vagoniferroviari e trasportato su doppiobinario alla vicina stazione. Neglianni precedenti la seconda guerramon<strong>di</strong>ale si lavorava a cicloproduttivo continuo con turni chearrivano a 12/14 ore al giorno,mentre negli anni Cinquanta eSessanta gli orari furono ridotti e lapaga era <strong>di</strong> 300 lire al giorno per unragazzo e <strong>di</strong> 1000 lire per un adulto,senza dubbio più remunerativo chelavorare in agricoltura dove il salarioera spesso a livelli <strong>di</strong> fame.


icerca storica<strong>La</strong> calce era utilizzata già dai popoli <strong>del</strong>la Mesopotamia e <strong>del</strong>l’Egittoe con l’impero romano si <strong>di</strong>ffuse in tutti i suoi domini, fino ai giorninostri. <strong>La</strong> calce e il suo uso furono per l’uomo una grande scoperta.Nei territori vicentino e padovano le fornaci hanno una storia moltoantica che supera i 15-18 secoli.


icerca storicaGià in epoca romana eranoattive fornaci per fabbricaremattoni e coppi e per laproduzione <strong>del</strong>la calce. <strong>La</strong>presenza <strong>di</strong> legname per lacottura e <strong>di</strong> depositi calcareiforniti dal fiume <strong>Brenta</strong> (ilMedoacus latino o la <strong>Brenta</strong>veneta) rappresentarono lecon<strong>di</strong>zioni favorevoli per laproduzione <strong>del</strong>la calce.


<strong>La</strong> calce<strong>La</strong> calce o calce aerea,conosciuta fin dall'antichità, èun materiale da costruzioneusato notevolmente ancoraoggi.<strong>La</strong> calce si ottiene per cottura,ad elevate temperature, <strong>di</strong>pietra calcare, molto <strong>di</strong>ffusa innatura. E' una pietrase<strong>di</strong>mentaria ricca <strong>di</strong>carbonato <strong>di</strong> calcio come lenostre montagne Dolomiti o iciotoli <strong>del</strong> fiume <strong>Brenta</strong>.


<strong>La</strong> calce oggi è prodottaindustrialmente, mentrein passato era frutto <strong>di</strong>una produzioneartigianale, erede <strong>del</strong>leconoscenze ancestrali<strong>del</strong>l'arte <strong>del</strong> costruire.Calcare


Il Ciclo <strong>del</strong>la Calce (Calce Aerea)“Vi è <strong>del</strong> magico nel cogliereun sasso dalla terra, cuocerloe demolirlo al fuoco, renderlo plastico con l'acqua,lavorarlo secondo volontà eriottenerlo solido grazieall'influsso <strong>del</strong>l'aria” così èdescritto quello che oggichiamiamo “ciclo <strong>del</strong>le calce”.Un processo che, dopo unaserie <strong>di</strong> passaggi, porta lapietra calcarea a <strong>di</strong>ventare illegante principale <strong>di</strong> granparte <strong>del</strong>le opere costruttiverealizzate dall'uomo negliultimi <strong>di</strong>ecimila anni.


Il ciclo <strong>del</strong>la calce (aerea) si articola in quattro momentifondamentali, corrispondenti alla selezione <strong>del</strong> calcare(1), la cottura (2), lo spegnimento (3), lacarbonatazione (4).Si tratta <strong>di</strong> una schema semplificato, perché in realtà letrasformazioni chimico-fisiche che avvengono durate i<strong>di</strong>versi processi sono assai complesse e articolate.


1) <strong>La</strong> selezione de calcareLe caratteristichemineralogiche e chimiche deicalcari usati come materiaprima per la fabbricazione<strong>del</strong>la calce sono <strong>di</strong>fondamentale importanza. Icalcari più idonei allafabbricazione <strong>del</strong>la calceaerea devono avere unastruttura microcristallina, altocontenuto <strong>di</strong> carbonati econtenere percentuali <strong>di</strong>impurità, in particolare <strong>di</strong>natura argillosa, nonsuperiori al 5%.


2) <strong>La</strong> cotturaIn fase <strong>di</strong> cottura, ilcalcare viene immessonei forni e portato a unatemperatura prossima a900°C. In tali con<strong>di</strong>zioniil carbonato <strong>di</strong> calcio sidecompone in ossido <strong>di</strong>calcio (calce viva) eanidride carbonica. <strong>La</strong>reazione schematica <strong>del</strong>processo è la seguente:CaCO3 -> CaO + CO2


3) Lo spegnimento<strong>La</strong> calce viva, messa acontatto con acquareagisce con un fortesviluppo <strong>di</strong> calore e sitrasforma in una polverebianca (o in una pasta)chiamata calce spenta,chimicamente idrossido <strong>di</strong>calcio. <strong>La</strong> reazioneschematica è laseguente:CaO + H2O -> Ca(OH)2


4) <strong>La</strong> carbonatazioneUna volta in opera, in forma <strong>di</strong>malte, stucchi, pitture ecc.,interviene la carbonatazione. Taleprocesso che può avvenire solo inpresenza <strong>di</strong> anidride carbonica (eacqua libera) porta la trasformazione<strong>del</strong>la calce spenta in calcite,chiudendo così quello che vienechiamato ciclo <strong>del</strong>la calce. <strong>La</strong>reazione schematica <strong>del</strong>lacarbonatazione è la seguente:Ca(OH)2 + CO2 -> CaCO3 + H2OAnche se la reazione precedente ècorretta dal punto <strong>di</strong> vista formale,la reazione reale è più complessa.Osservando la precedente reazioneinfatti, il processo sembrerebbeavvenire tra un solido Ca(OH)2 e ungas CO2, mentre in realtà lareazione avviene in fase acquosagrazie all'acqua <strong>di</strong> impasto <strong>del</strong>lacalce.


Calce <strong>La</strong> calce aerea o calce comune o,semplicemente, calce è unmateriale da costruzione (maanche con altri utilizzi), noto findall'antichità, che viene ottenutaper cottura a temperatura elevata<strong>del</strong> calcare, una roccia <strong>di</strong>ffusissimain natura costituitafondamentalmente da carbonato <strong>di</strong>calcio.Calcare


STORIA <strong>del</strong>la calceGià i Romani ed i Fenici primaavevano imparato ad usare lacalce come materiale dacostruzione, mescolata con lasabbia a formare la malta.Inizialmente adoperata nellaforma <strong>di</strong> calce aerea (cheindurisce solo se a contattocon aria) vennesuccessivamente mischiatacon pezzi <strong>di</strong> argilla cotta(vasellame, mattoni ecc.)oppure a pozzolana, unasabbia ricca <strong>di</strong> silice, che nealterano le caratteristiche <strong>di</strong>resistenza, impermeabilità esoprattutto ne consentono lapresa anche in ambienti non acontatto con aria (tipicamentesott'acqua). Nascevano cosìle malte idrauliche, sebbene abase <strong>di</strong> calce aerea.


Una <strong>fornace</strong>in un <strong>di</strong>segno<strong>del</strong> 1906


Testimonianza <strong>di</strong>Silvana Todesco(70 anni)“Gli operai che lavoravanoalla <strong>fornace</strong> andavano nelCornon a prendere i sassi, iquali venivano trasportati permezzo dei treni nei varipaesi per costruire case ede<strong>di</strong>fici, o per essere gettatinella <strong>fornace</strong> ed esseretrasformati in calce.”


Testimonianza <strong>di</strong>SILVANA TODESCONel primo caso, tramite laferrovia venivano portati via imassi più gran<strong>di</strong>, nelsecondo, dopo aver insaccatola calce, Nicolò Gasparini (ilcapo che <strong>di</strong>rigeva i lavori) lavendeva alle gran<strong>di</strong> aziende oa i ricchi (come quelli chepotevano <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> camionper il trasporto <strong>del</strong>la calce).


Testimonianza <strong>di</strong>SILVANA TODESCO“I lavoratori spaccavano isassi a mano: anche ledonne lavoravano, lofacevano per prenderealmeno qualche soldo daportare a casa. Il salarioera bassissimo. Di fiancoalla <strong>fornace</strong> c’era unapesa, con la qualepesavano i sassi e lacalce.”


Festi<strong>La</strong>v 2011: "Cuccioli <strong>di</strong> calce"Cuccioli <strong>di</strong> calce" ei bambini-lavoratori <strong>di</strong> PidugurallaUn documentario spietato, unviaggio tra i bambini-lavoratori<strong>del</strong>l'Andra Pradesh in<strong>di</strong>anoPiduguralla, nell'Andhra Pradeshin<strong>di</strong>ano, è un villaggio poverissimosituato in una zona ricca <strong>di</strong> cave <strong>di</strong>calcare e <strong>di</strong> spettacolari fornaci cheproducono la calce."Cuccioli <strong>di</strong> Calce" fa parte <strong>del</strong>laserie <strong>di</strong> 13 documentari <strong>di</strong> AdrianoZecca dal titolo "Sulla Pelle deiBambini".Il viaggio <strong>di</strong> Adriano Zecca lo conduce inun'atmosfera surreale, in cui i bambini,già a sei-sette anni, sono costretti comepiccoli forzati a passare le giornatetrasportando sulla testa pesanti ceste <strong>di</strong>pietra ai forni."Cuccioli <strong>di</strong> calce" mostra laspietatezza <strong>di</strong> chi sfrutta il lavorominorile, giu<strong>di</strong>cano i bambini gli"operai ideali" che non si ribellano esi accontentano <strong>di</strong> pochi sol<strong>di</strong> <strong>di</strong>pagamento. Una vita d'inferno perqualche spicciolo.07/05/2011Carlo Griseri


Testimonianza <strong>di</strong>SILVANA TODESCO“Purtroppo , per colpa <strong>del</strong>laconcorrenza con le altrefornaci (ad esempio quelle <strong>di</strong>Semonzo e <strong>di</strong> Romano), la<strong>fornace</strong>, circa 50 anni fa (nel1965), chiuse i battenti. Miomarito Silvano lavorava alla<strong>fornace</strong> quando aveva 16anni.”


Testimonianza <strong>di</strong> Tiziano Todesco(77 anni)“All’interno <strong>del</strong>la <strong>fornace</strong>facevano fuoco con la segaturae il carbone dai 600° ai 900°.Non c’erano molti operai:all’inizio si contavanosolamente 6 minatori.”


Testimonianza <strong>di</strong>TIZIANO TODESCO“ Questi mettevano le mine sullamontagna e le facevano saltare:quando questo succedeva,bloccavano le strade in modo chenessuno si facesse male. Il metodofu poi abolito a causa <strong>del</strong>l’altorischio. “


Testimonianza <strong>di</strong>TIZIANO TODESCO“Anch’io lavoravo alla <strong>fornace</strong>quando avevo solo 16 anni espaccavo i sassi a mano. Lofacevo per prendere un po’ <strong>di</strong>sol<strong>di</strong>, anche se la paga erabassissima: per i ragazzi era <strong>di</strong>300 lire al giorno mentre per gliadulti 1000. A <strong>di</strong>re la verità queisol<strong>di</strong> li devo ancora ricevere! Ilcapo era Nicolò Gasparini.”


Testimonianza <strong>di</strong>TIZIANO TODESCO“Per riempire la <strong>fornace</strong>completamente siimpiegavano 20 giorni.Quando era pienacompletamente, ogni 8 oreestraevano da sotto 30quintali <strong>di</strong> calce e riempivanola bocca con altri 30 quintali <strong>di</strong>sassi. In questo modo la<strong>fornace</strong> era sempre piena.”


Testimonianza <strong>di</strong> Benvenuto Ferracin(76 anni)In tutto si facevano 3estrazioni, quin<strong>di</strong> vendevano90 quintali <strong>di</strong> calce al giorno. Illavoro più brutto nella <strong>fornace</strong>era estrarre la calce: ilavoratori tornavano tutti sudatie ustionati. Ho lavorato peralcuni anni lì.


Intervista aPaolo Betetto(<strong>di</strong> anni 72)“<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> è come unforno gigante a forma<strong>di</strong> bottiglia (o allaMo<strong>di</strong>gliani).Lì dentro il fuocobruciava le pietrecalcaree facendole<strong>di</strong>ventare calce: ilcaldo provocato dalfuoco facevaevaporare l’acquadentro i sassi e questi<strong>di</strong>ventavano calceviva.”


Informazioni da parte <strong>di</strong>Paolo Betetto (72 anni)“<strong>La</strong> calce viva andavabuttata in acqua in modoche non ustionasse più enon bruciasse. In seguitoquesta veniva insaccatadalle donne e venduta.”


informazioni <strong>di</strong>PAOLO BETETTOPer la calce menopregiata utilizzavano lepietre <strong>del</strong>la montagna eper quella più pregiata iciottoli <strong>del</strong> brenta. <strong>La</strong>calce veniva utilizzata inmolti mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi, dato ilfatto che era anche un<strong>di</strong>sinfettante.


informazioni <strong>di</strong>PAOLO BETETTO“<strong>La</strong> si buttava ad esempiosopra le carcasse deglianimali morti oppure la siusava come intonaco nellecucine e nelle stalle.Mischiata con acqua esabbia si creava la malta.Se si butta un sassonell’acqua affonda e basta,se invece ci butti la calcequesta si scioglie!”


Rachele intervistail signor Luigi VidaleLuigi Vidale è unsignore <strong>di</strong> Solagna <strong>di</strong>anni 65 che halavorato alla <strong>fornace</strong>da giovane per ……anni e racconta comesi lavorava e <strong>di</strong> comesi produceva la calce.Guarda il video eascolta la memoria


IL VIDEOTESTIMONIANZA DI LUIGI VIDALE


Una antica foto (1930)nuova <strong>fornace</strong> appena costruita:


<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> ora:


In un giorno fred<strong>di</strong>ssimo <strong>di</strong> marzo abbiamo fatto il primosopralluogo e i primi <strong>di</strong>segni dal vero.Questo è il nostro RILIEVO FOTOGRAFICO:OP….LÀ! SI DISEGNA!!


Ecco che an<strong>di</strong>amo alla<strong>fornace</strong>!


<strong>La</strong> ferrovia usata dai calcinai


LA FORNACE


IL CAMINO DELLA FORNACE


IL NOSTRO PAESE


ALCUNE CASE DEL PAESE


Testimonianze sulla calcara <strong>La</strong> calcara è una<strong>del</strong>le località antichee documentate <strong>di</strong>Solagna. Il suonome, infatti,compare la primavolta nel 1262, fra lelocalità Solagnesicitate nel notoRegesto deiPossessi degli


LA CALCARA<strong>La</strong> calcara è una <strong>del</strong>lelocalità antiche edocumentate <strong>di</strong> Solagna.Il suo nome, infatti,compare la prima voltanel 1262, fra le localitàSolagnesi citate nel notoRegesto dei Possessidegli Ezzelini(BBVi,Arch. Del comune,Reg. Poss. Com. Vinc,1262, n°762).Con ogni probabilitàessa si trovava allostesso posto dove sitrovava oggi e cioè a sud<strong>del</strong> Borgo, ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong>lamontagna <strong>del</strong> Cornon.È da quel posto, infatti,che si può estrarre inabbondanza la pietra dacalce per le necessitàe<strong>di</strong>lizie <strong>del</strong> paese.•“Franco Signori storia <strong>di</strong>Solagna e <strong>del</strong> suo territorio”.


LA VECCHIA FORNACE


LO SCARICO DEI SASSI


LA BOCCA DELLA FORNACE


I nostri <strong>di</strong>segni…


I nostriDISEGNI


I nostriDISEGNI


I nostriDISEGNI


Mettendoci fantasiaI nostri testi….<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> <strong>di</strong> Solagna<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> <strong>di</strong> Solagna è l’unica presente nel Canal <strong>di</strong><strong>Brenta</strong> ed è vicina ai ruderi me<strong>di</strong>evali <strong>del</strong>la Torre <strong>di</strong>Solagna e imme<strong>di</strong>atamente a sud ci sono lefortificazioni in caverna <strong>del</strong>la cortina <strong>di</strong>fensivacostruita durante la prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale .<strong>La</strong> pianta è rettangolare ed è caratterizzata dalla formaa tino sovrastata da un camino a collo <strong>di</strong> bottiglia;èaffiancata da due fabbriche,che non le rendono ilvalore che merita,ed è situata ai pie<strong>di</strong> <strong>del</strong> Cornon, nelversante ovest.L’impianto è addossato ad un muro costruito inblocchi <strong>di</strong> pietra squadrati che serviva per contenere ilmateriale scavato nella cava e utilizzato per ricavare lacalce. All’esterno esiste ancora il meccanismo per ilcarico <strong>del</strong> materiale. Nella facciata che da sulla stradasono presenti due file <strong>di</strong> finestre e una tettoia usata perla sosta dei carri ferroviari.A me è piaciuto molto visitare la <strong>fornace</strong> perchéabbellisce il nostro paese e ci ricorda il suo passato,invogliandoci a conoscerlo meglio.Io vorrei che la <strong>fornace</strong> si trasformasse in un museofotografico che parlasse <strong>del</strong>le calcare e <strong>di</strong> tutti quelliche ci hanno lavorato.DANIEL NERVOCL.2 A SOLAGNA


I nostriTESTI<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> <strong>di</strong> Solagna<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> <strong>di</strong> Solagna ha una struttura <strong>di</strong>versadal normale, infatti è molto somigliante ad unabottiglia,il cui “collo” si slancia verso l’alto. Alfianco sinistro una scaletta <strong>di</strong> ferro un po’arrugginita, si arrampica lungo il camino sotto ilquale è situato lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un architetto. Sulretro, la montagna mette in risalto la figural’imponenza <strong>del</strong>la <strong>fornace</strong>.Secondo me la <strong>fornace</strong> è molto bella, proprio perla sua forma che ricorda i <strong>di</strong>pinti <strong>di</strong> Mo<strong>di</strong>gliani, etrovo che sia un e<strong>di</strong>ficio molto particolare. Della<strong>fornace</strong>, anzi <strong>del</strong> territorio circostante, invece,non mi piace la fabbrica che influisce non solosull’ inquinamento, ma rovina anche l’estetica<strong>del</strong>la <strong>fornace</strong>. Inoltre, la costruzione <strong>del</strong>parcheggio accanto ad essa rovina ancora <strong>di</strong> piùil <strong>paesaggio</strong>, mentre la <strong>fornace</strong>, che è un e<strong>di</strong>ficiooriginale, secondo me meriterebbe piùattenzione.Mi piacerebbe che intorno alla <strong>fornace</strong> venisse“costruito” un centro culturale, per potersiscambiare informazioni sulla storia <strong>di</strong> Solagna e<strong>del</strong>la <strong>fornace</strong>, e tutt’intorno metterci dei giar<strong>di</strong>ni;uno per i bambini e uno per i cagnolini chepotrebbero giocarci in pace.Testo <strong>di</strong> Silvia Carlesso


I nostriTESTILA FORNACE DI SOLAGNA<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> <strong>di</strong> Solagna è un e<strong>di</strong>ficio dei primi <strong>del</strong>‘900 la cui base è a pianta rettangolare e siarticola su due piani; sulle facciate si aprono<strong>del</strong>le finestre e su quella anteriore si trova unlargo ingresso, sovrastato da una tettoia cheporta all’interno <strong>del</strong> forno. Sul lato destro c’è unaporta che conduce allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un architetto.Intorno c’è un praticello ben curato. Dal tetto siinnalza la sua parte più caratteristica, un altocamino a forma <strong>di</strong> bottiglia. Dalla destra<strong>del</strong>l’e<strong>di</strong>ficio parte un binario che un tempoportava i sassi in cima al camino per poi gettarlinel forno. Mi piace questa costruzione chesecondo me abbellisce la vallata e in particolarene apprezzo il camino. Ora la <strong>fornace</strong> non è più infunzione da quarant’anni e mi piacerebbe che<strong>di</strong>ventasse un laboratorio <strong>di</strong> uno scultore o <strong>di</strong> unpittore.Testo <strong>di</strong> Isacco MocellinLA FORNACE DI SOLAGNATesto scritto da Ferrais Gabriele<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> è un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> Solagna che si innalza vicinoal monte Cornon e alla ferrovia.Veniva utilizzata dai nostri antenati per produrre lacalce ed è posta abbastanza vicino al fiume perfondere anche i ciottoli che rendevano la calce piùpregiata. Al contrario le rocce <strong>del</strong>la montagna larendevano meno pregiata anche se molte personerischiavano la vita per raccoglierle.<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> si può scorgere da qualsiasi punto <strong>del</strong>paese ed è un esemplare a imbuto, <strong>di</strong>ffuso molto <strong>di</strong> più<strong>del</strong>le fornaci a fossa.Il camino è <strong>di</strong> color rosso mattone mentre l’e<strong>di</strong>ficiosottostante <strong>di</strong> forma rettangolare è bianco; con unatettoia antistante sostenuta da due colonne.Nella parte destra è fissata una scala che fungeva dalmeccanismo <strong>di</strong> carico ed è affiancata da duegiar<strong>di</strong>netti.All’interno si trovano ancora degli strumenti utilizzatitempo fa, ma ora la <strong>fornace</strong> è affiancata da duefabbriche e un parcheggio che non la valorizzano, maanzi secondo me la imbruttiscono.Per me la sua forma ricorda <strong>di</strong> più una bottiglia <strong>di</strong> vinoche un imbuto.Io credo che sarebbe opportuno farne un museo <strong>di</strong>oggetti che venivano utilizzati anticamente, date lenumerose testimonianze e i molti strumenti che lacaratterizzano.Oltretutto è stata anche un’occasione <strong>di</strong> guadagno per icitta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Solagna e quin<strong>di</strong> bisognerebbe valorizzarla.Mentre la osservo sotto quelle montagne che la fannoriposare sempre all’ombra mi suscita tristezza emalinconia.


Quello che immaginiamo…


con tanta, tanta fantasia…


ARCHEOLOGIA INDUSTRIALEL'archeologia industriale èun metodo inter<strong>di</strong>sciplinareche stu<strong>di</strong>a tutte letestimonianze, materiali eimmateriali, appositamentecreate al fine <strong>di</strong> attuareprocessi industriali odoriginatesi a causa <strong>di</strong> questi,al fine <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re laconoscenza <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>passato e <strong>del</strong> presenteindustriale.


<strong>La</strong> storia <strong>del</strong>la <strong>fornace</strong> <strong>di</strong> SolagnCostruzione <strong>fornace</strong> a fossa (1800)Accatastamento <strong>del</strong>la <strong>fornace</strong> a fossaCostruzione <strong>fornace</strong> a tino e piccola <strong>fornace</strong> (1905)Costruzione <strong>del</strong>la ferrovia (1909)costruzione <strong>di</strong> <strong>fornace</strong> a monte per l’evento <strong>del</strong>la ferroviaAlla fine degli anni ‘50 costruzione <strong>del</strong>la muratura a cerchio sovrastantee terminazione <strong>del</strong>la parte superiore a “collo <strong>di</strong> bottiglia”Chiusura <strong>del</strong>la <strong>fornace</strong> (1965)


la sud<strong>di</strong>visione dei lavori<strong>La</strong> <strong>fornace</strong> dette lavoro a unaventina <strong>di</strong> persone <strong>di</strong> cui alcunesono morte nel duro lavoro.Alcune persone che cilavoravano erano:operai, gliscavatori. Le altre erano addettia turno continuo al riempimento<strong>del</strong> forno <strong>di</strong> cottura, caricandolocon sassi tramite un carrellosollevatore, e a soprassedere almantenimento <strong>del</strong> fuoco <strong>del</strong>lacella <strong>di</strong> cottura con carbone esegaturaLe donne sminuzzavano con unmartello, a mano, uno a uno isassi scartati perché non adattialla cottura, che servivano amisure prestabilite comestabilizzato lungo le ferrovie onuove strade. Il tutto poi venivacaricato su vagoni ferroviario etrasportato su doppio binario allavicina stazione.<strong>La</strong> resa me<strong>di</strong>a giornaliera <strong>del</strong>la<strong>fornace</strong> era <strong>di</strong> circa 90 quintali <strong>di</strong>calce.


FORNACINEL VENETO


Fornaci nella storiaFornace <strong>di</strong> PrimolanoQuesta <strong>fornace</strong> si trova aFastro (Primolano nel Veneto).Se osserviamo con attenzionesu un lato possiamointravedere <strong>del</strong>le corsie.Su queste scorreva, avanti ein <strong>di</strong>etro, dalla montagna alla<strong>fornace</strong>, un carrello chetrasportava i massi estrattidalla miniera.


Fornace <strong>di</strong> Romanod’Ezzelino


Fornaci <strong>di</strong> Treviso


Fornace <strong>di</strong> Carotta(Padova)


Fornace <strong>di</strong> AsoloDopo la ristrutturazione


Fornace <strong>di</strong> Cornuda


Bibliografia e Sitografiahttp://osservatorio-canale<strong>di</strong>brenta.it LA BRENTA _ Giugno 2008“Franco Signori storia <strong>di</strong> Solagna e <strong>del</strong> suo territorio”.http://it.wikipe<strong>di</strong>a.orghttp://www.forumcalce.it/cose_calce_produzione.htm

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