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caino e l'offerta di dio - Amos edizioni

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alice novac<strong>caino</strong> e l’offerta <strong>di</strong><strong>di</strong>oamos e<strong>di</strong>zioniin margine


amos e<strong>di</strong>zioniin margine


stampato da amos e<strong>di</strong>zionimartedì 25 agosto 2009bookman oldstyle è il carattere usatoper la stampa <strong>di</strong> questo piccolo libro;e american typewriter (numeri <strong>di</strong> pagina)alice novacCAINO E L’OFFER TA DI DIOcopertina: © lorenzo de nobiliisbn 13 978-88-87670-22-6© amos e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> michele toniolovia san damiano, 11 - 30174 venezia-mestretel. 333 6457 682www.amose<strong>di</strong>zioni.it – e-mail: info@amose<strong>di</strong>zioni.it


«Non abbiamo ancora un morto» <strong>di</strong>sse lui.«Non si è <strong>di</strong> nessuna parte finché non si haun morto sotto terra.»Gabriel García MárquezCent’anni <strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>nea mio fratelloForse che io ho piacere della morte del malvagio– <strong>di</strong>ce il Signore Dio – o non piuttosto chedesista dalla sua condotta e viva?Ezechiele, 18,23


AVVERTENZADa qualche tempo, Caino avvicina i mieipassi. Non mi attrae, in lui, il fratricida, nél’uomo corroso da un sentimento d’invi<strong>di</strong>ache, forse, non ha mai provato. Mi interessa,invece, qualcosa <strong>di</strong> nascosto, che viene prima:il confine che Caino ha voluto superare.Oltre questa linea c’è la sua lotta, ostinata eripetuta, per tenere Dio lontano da sé.È quello che qui ho tentato <strong>di</strong> capire,seguendo un modo letterario che cerca piùgli squarci <strong>di</strong> respiro <strong>di</strong> una narrazione perappunti che quelli <strong>di</strong> un saggio. In una storiacome questa, è possibile tener conto <strong>di</strong> unasola verità – quella dell’uomo che, per primo,non ha saputo guardare Dio.7


Genesi, 4,1-16All’inizio, Eva <strong>di</strong>ce: Ho formato un uomograzie al Signore. Quest’uomo è Caino. Per lanascita <strong>di</strong> Abele, secondogenito, il testo tace,Eva non <strong>di</strong>ce nulla. Ciò che conta è che parliper Caino, che metta nella stessa frase, nellastessa esplosione <strong>di</strong> gioia, i due nomi dellastoria: Caino e Dio. È lei, la madre <strong>di</strong> Caino,che introduce la storia. È lei che offre Cainoal mondo, in una preghiera. È lei, donna, chefa il primo dono a Dio. Quando offrirà a Dioi beni del suo lavoro, Caino non potrà cheripetere il gesto <strong>di</strong> sua madre.Abele è nome fragile; significa soffio, nulla.Porta in sé l’evanescenza, l’incorporeitàdel fumo. Porta in sé anche un’altra cosa:l’inconsistenza del luogo. Abele è nomade,9


perché pastore <strong>di</strong> greggi. Questa, invece, èuna storia <strong>di</strong> sedentarietà. Caino, agricoltore,oppone a Dio non solo se stesso, ma ancheil luogo nel quale vive. Abele, questo, nonpuò farlo. La sua presenza, che si ra<strong>di</strong>cherànel suolo solo con la morte, non è fissata innessun luogo preciso. Per questo, forse, Abelepuò essere ucciso.Il significato del nome Caino rimanda alavorare il metallo; e il verbo ebraico “formare”(qnh), con il quale Eva presenta il figlio alSignore, ha assonanza con il nome <strong>di</strong> Caino. Ilquale, comunque, è nome <strong>di</strong> consistenza, cheun uomo può portare sapendo <strong>di</strong> esistere.Quando introduce la <strong>di</strong>visione del lavoro,il narratore nomina Abele per primo; forse,per gentilezza letteraria, per evitare unaripetizione. Così, però, sgombra il campo:allontana Abele dalla storia. Abele appariràin azione solo nell’offerta dei beni, ma a ruota<strong>di</strong> Caino; la scena dell’uccisione, invece, lovedrà passivo.Nominando Abele per primo, il narratore gliaffida il noma<strong>di</strong>smo pastorizio; a Caino lascia<strong>di</strong> coltivare la terra. Non sembri, questo,un ripiego per Caino, ma un atto dovuto.Coltivare la terra è il primo lavoro nominatoin Genesi, e Caino è il primo uomo a esseregenerato sulla terra. Caino appare un uomopredestinato; privo, però, della possibilità <strong>di</strong>scegliere. È nato per primo, e per primo haavuto il paesaggio per sé. Poi, il paesaggio,se lo è visto <strong>di</strong>mezzare: ha dovuto <strong>di</strong>viderlocon Abele. Ma è Abele a percorrere, con il suolavoro, quel mondo che a lui resta sconosciuto.Il suo lavoro, <strong>di</strong> Caino, quello che gli vieneassegnato, lo costringe nel luogo dove ènato. Sembra che a Caino le cose venganomostrate solo perché non può averle. Questa,però, sarebbe una delicatezza da parte <strong>di</strong>Dio, offrire a Caino una parte <strong>di</strong> ciò che non10 11


gli appartiene. Questo comportamento, Dionon l’ha con Abele; che lascia vagare nelpaesaggio. Sembrerebbe, Dio, non curarsi<strong>di</strong> Abele. Oppure fidarsi: sa che, al momentorichiesto, andrà incontro al fratello. Ma se lecose stanno così, è Abele a non avere scelta,è Abele a essere un uomo nelle mani <strong>di</strong> Dio.Per questo non si può parlare d’innocenza,per Abele.Non vuole confusione, ma soprattutto cerca<strong>di</strong> restarne fuori. Vuole che il lettore colga,<strong>di</strong> questa scena, solo ciò che si può vedere. Èuna scelta narrativa <strong>di</strong> grande delicatezza: unatto religioso, come quello al quale il lettoreassiste, deve essere osservato a <strong>di</strong>stanza.Concentrandosi sull’esteriorità, sulla visibilitàdel culto, lascia che sia Dio a spiegare ciò chenon si può vedere.Solo a Caino, Dio poteva rifiutare l’offerta.Caino è costretto, per vivere, nel luogo che gliè stato destinato. Non volta le spalle a Dio,non si allontana al seguito <strong>di</strong> un gregge comepotrebbe fare se fosse pastore. È, invece,costretto a restare, ad ascoltare; e Dio gliparla. Anche per questo, Caino è agricoltore.(continua...)Il narratore presta molta attenzione alladescrizione dell’offerta. La <strong>di</strong>vide in duemomenti: prima Caino, e solo dopo Abele;precisa anche i beni offerti in sacrificio a Dio.1213


INFORMAZIONI<strong>di</strong> alice novac, amos e<strong>di</strong>zioni ha pubblicato,nel 2008, il racconto casa occupata.ringrazio, per l’aiuto, T.sullo stesso tema, in amos e<strong>di</strong>zioni, si puòtrovare abel sánchez, romanzo <strong>di</strong> miguel deunamuno.

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