l'invenzione dell'astrazione Pisa Percorsi, Itinerari, Sapori, Arte

Wassily
KANDINSKY
Kandinsky, uno dei
grandi artisti-simbolo
della rivoluzione
nell’arte del novecento,
è il padre riconosciuto
dell’astrazione, la forma
più radicalmente nuova
nelle arti del secolo
scorso.
Per decenni furono note
soprattutto le opere realizzate
nei suoi soggiorni europei, prima
a Monaco, poi lungo tutta
l’esperienza del Bauhaus
e infine a Parigi. Molto meno
invece le opere realizzate
in Russia che egli era stato
costretto ad abbandonare
quando, nel 1921, ormai
cinquantenne, lasciò per sempre
il suo paese senza più farvi
ritorno. Esse vennero mostrate
dalla Russia all’Europa
per la prima volta nel 1986
in una storica mostra a
Francoforte, che consentì
di iniziare a mettere in luce
il profondo legame dell’artista
russo con la tradizione culturale
della sua terra. Quando il giovane
russo di ascendenze mongole
decise di dedicarsi definitivamente
alla pittura, era già un intellettuale
ricco di esperienze, con
brillantissimi studi di legge
che lo avevano portato presso
le lontane popolazioni della
Vologda, in Siberia, da dove
imprevedibilmente riportò
soprattutto l’impressione
suscitata in lui dalla ricchezza
decorativa delle izbe contadine
che, con i loro colori accesi,
gli diedero la sensazione di ‘vivere
dentro a un quadro’.
A Palazzo Blu sono raccolti tutti
i dipinti di proprietà del Museo
Russo di San Pietroburgo, la più
grande raccolta di arte russa
esistente al mondo, ma anche
di altri musei russi, e diverse
opere conservate al Centre
Pompidou di Parigi e in alcune
importanti collezioni private.
I dipinti emozionanti di Kandinsky
sono accompagnati, lungo
il percorso della mostra,
da oggetti dell’arte popolare
russa, dai dipinti di esponenti
delle avanguardie russe e dalle
opere degli amici più stretti
con cui in Germania sviluppò
le sue rivoluzionarie idee,
fra i quali anche il celebre
musicista Schoenberg dalla
Wassily Kandinsky: l’invenzione
dell’astrazione
cui Fondazione arrivano rare
testimonianze del loro intenso
rapporto. Dall’inizio del secolo
fino allo scoppio della prima guerra
mondiale, fra Monaco e Mosca,
Kandinsky è il perno delle
relazioni fra arte russa e arte
europea, come una emozionante
sezione della mostra fa ben
comprendere.
Rientrato in Russia alla vigilia
della rivoluzione porta a
compimento, con alcuni dei suoi
massimi capolavori, il suo lungo
percorso teorico, dedicandosi
anche alla creazione del sistema
dei musei provinciali da cui oggi
questi capolavori giungono a Pisa.
Fino al 1921, quando lascia
per sempre la Russia per
l’avventura del Bauhaus.
Wassily Kandinsky:
the invention of abstraction
Kandinsky, one of the
great twentieth century
artists, and a symbol of the
revolution that took place in
twentieth century art,
is the acknowledged father
of abstraction, the most
radically new art form of
the last century.
For decades, his best known
works were primarily those
he had done during his stays
in Europe, first in Munich, then
throughout the entire Bauhaus
movement, and finally in Paris.
Instead, considerably less is known
of the work he did in Russia, the
Russia he was forced to abandon
when, in 1921, at the age of fifty,
he left his country never to return.
These works were exhibited for
the first time in 1986 in a historic
exhibition in Frankfurt, making
it possible to start shedding some
light on the Russian artist’s
profound tie to the cultural
tradition of his homeland.
When the young Russian of
Mongolian descent finally decided
to devote himself to painting,
he was already a highly experienced
intellectual, a brilliant law school
graduate whose studies had taken
him as far as the distant populations
of Vologda, in Siberia. Here, above
all else, he unexpectedly related the
impression made on him by the
highly decorative art of the Izbe
peasants which, with its bright
colours, gave him the feeling of
‘living within a painting’.
Palazzo Blu gathers together all
the paintings owned by the Russian
Museum in St. Petersburg, the
largest collection of Russian art
in the world, but also of other
Russian museums, and other
works preserved at the Centre
Pompidou in Paris and in some
important private collections.
In the exhibition itinerary,
Kandinsky’s stirring paintings
are accompanied by Russian folk
art objects, paintings by members
of the Russian avant-garde and
the works of his closest friends
who developed revolutionary
ideas with him in Germany,
also including the famous
musician Schoenberg, from whose
Foundation come some rare
examples that bear witness
to their intense relationship.
From the beginning of the century
to the outbreak of World War I,
from Munich to Moscow,
Kandinsky is the pivot of the
relationship between Russian art
and European art, as is made clear
by an exciting part of the exhibition.
Returning to Russia on the eve of
the revolution, he completed his
long theoretical journey with some
of his greatest masterpieces, also
dedicating himself to creating
the system of provincial museums,
from which come these masterpieces
currently in Pisa today.
Until 1921, when he left Russia
definitively for the Bauhaus
adventure.
Wassily Kandinsky,
Amazzone / Amazon, 1918, M.R.S.P.
© Wassily Kandinsky, by SIAE 2012
Wassily Kandinsky, Due ovali
(Composizione n. 218) / Two ovals
(Composition n. 218), 1919, M.R.S.P.
© Wassily Kandinsky, by SIAE 2012
Wassily Kandinsky, Paesaggio estivo.
Murnau / Summer Landscape.
Murnau, 1909 , M.R.S.P.
© Wassily Kandinsky, by SIAE 2012
Wassily Kandinsky, Composizione
(Paesaggio) / Composition (Landscape),
1915, , M.R.S.P.
© Wassily Kandinsky, by SIAE 2012
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