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premio cesare bonacini - AIF - Associazione per l'Insegnamento ...

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PREMIO CESARE BONACINI<br />

LA LUCE<br />

Luce, colore e visione del mondo: lo spettro visibile<br />

della<strong>per</strong>cezione dei colori, ovvero es<strong>per</strong>imenti ed indagini<br />

qualitative sui colori del mondo.<br />

Scuola secondaria di primo grado “Don Piero Pointinger”<br />

viale Rimembranze 7 , 23888 Rovagnate (LC)<br />

Classe 2°D<br />

SECONDO PREMIO<br />

Motivazione: Nel <strong>per</strong>corso didattico si è raggiunto in<br />

modo coerente e facilmente riproducibile un buon<br />

equilibrio tra la parte s<strong>per</strong>imentale e la parte teorica.<br />

GLI STUDENTI:<br />

Albergati Alberto, Bonanomi Veronica, Colombo Deborah, Colombo<br />

Martina, Dadda Ruben, Fumagalli Giada, Fumagalli Luca , Fumagalli<br />

Mattia, Galbusera Mauro, Gilardi Oscar, Limonta Serena, Mandelli Elio,<br />

Manzoni Francesca, Mauri Stefano, Montanelli Jacopo, Orsanigo<br />

Jonathan, Pennati Mattia, Pirovano Giulia, Scarpellini Andrea,<br />

Spreafico Alessia, Suffia Laura, Tomì Stefano.<br />

DOCENTE:<br />

Cogliati Mirella


Relazione dell’insegnante sul lavoro<br />

La classe ha lavorato sulla luce durante l'anno scolastico 2007/08 con un metodo<br />

completamente s<strong>per</strong>imentale<br />

Ogni nuova acquisizione di informazioni è stata fatta attraverso es<strong>per</strong>ienze s<strong>per</strong>imentali.<br />

Ogni es<strong>per</strong>ienza è stata seguita da una discussione e dalla stesura di un verbale da parte<br />

degli studenti. I verbali sono stati letti e discussi in classe.<br />

A volte gli studenti stessi hanno proposto le es<strong>per</strong>ienze che ritenevano necessarie <strong>per</strong><br />

capire gli argomenti proposti.<br />

Il libro è stato utilizzato solo alla fine delle es<strong>per</strong>ienze s<strong>per</strong>imentali e non ci sono state<br />

difficoltà a capire ciò che vi era scritto.<br />

Il lavoro che <strong>per</strong> i ragazzi è stato più difficoltoso è stato quello sulle ombre. In realtà la<br />

parte s<strong>per</strong>imentale sulle ombre è stata più vasta rispetto a quanto proposto in questa<br />

sintesi. Gli argomenti più difficili da affrontare con gli studenti sono stati:<br />

– tridimensionalità del cono d'ombra e del cono di luce<br />

– posizione del sole e direzione dell'ombra<br />

– rapporto fra luce e calore<br />

Durante tutta la fase di studio la cosa che mi ha più colpito è stata la capacità di tutti gli<br />

studenti di esporre, in modo più o meno accurato, un argomento difficile e vasto come<br />

quello della luce.<br />

Durante ogni fase di studio gli studenti hanno steso delle mappe concettuali che li hanno<br />

aiutati a capire le parole chiave, le connessioni fra concetti diversi, le strade <strong>per</strong>corse <strong>per</strong><br />

andare da un concetto ad un altro. Anche queste mappe sono state stese da tutti, ognuno<br />

secondo le sue possibilità, e ne abbiamo allegate alcune <strong>per</strong> provare che ognuno ha<br />

potuto lavorare secondo le proprie attitudini e capacità.<br />

Sono molto soddisfatta del lavoro che i ragazzi hanno fatto e ne ho avuto la riprova anche<br />

in fase di verifica, visto che non ci sono state insufficienze.<br />

Mirella Cogliati


Introduzione<br />

Abbiamo iniziato tutto da una domanda cioè: “dove stanno i colori?”.<br />

Alcuni di noi hanno risposto: nella luce, e altri: nelle cose tridimensionali.<br />

Ci siamo soffermati sullo studio di come vediamo i colori e abbiamo sco<strong>per</strong>to che il processo<br />

<strong>per</strong> cui si possono vedere gli oggetti si chiama VISIONE e che quest'ultima è una relazione<br />

tra LUCE, OGGETTI e OCCHIO. Quindi ci siamo soffermati a studiare questi 3 elementi.<br />

LA LUCE<br />

La luce è prodotta da una SORGENTE: questa può essere primaria o secondaria. Una sorgente<br />

secondaria, come, ad esempio la luna, riflette una luce proveniente da una sorgente primaria.<br />

Una sorgente primaria, invece, produce la luce da sola come le lampadine e il sole.<br />

Quest'ultimo è una stella ed è grazie a lui che c'è vita sulla terra.<br />

Il sole fa arrivare la luce sulla terra in linea retta<br />

(durante il solstizio d'inverno, abbiamo misurato un<br />

angolo massimo della direzione della luce col<br />

terreno di 26°, mentre durante l'equinozio<br />

autunnale l’angolo è maggiore) ed impiega circa 8<br />

minuti <strong>per</strong> arrivare sulla terra.<br />

Quando i raggi del sole colpiscono un oggetto<br />

formano l'ombra. Noi chiamiamo ombra una<br />

sagoma scura sul terreno, ma in realtà quella è<br />

solamente una proiezione dell'ombra, l'ombra è<br />

tridimensionale e quindi occupa lo spazio<br />

dall’oggetto fino al terreno.<br />

I COLORI<br />

La luce contiene i COLORI, infatti, quando c'è<br />

mancanza di luce noi non vediamo i colori.<br />

Si può anche vedere facendo un semplice<br />

es<strong>per</strong>imento: prendendo un prisma e mettendolo al<br />

sole rialzandolo dal suolo, questo scompone la luce e<br />

quindi sul piano (possibilmente bianco) si vedono i<br />

colori.<br />

I colori vengono individuati con le LUNGHEZZE D'ONDA, <strong>per</strong>ché ad ogni colore è abbinata una<br />

ben precisa lunghezza d'onda. Queste lunghezze si indicano con una lettera greca: la lambda<br />

(λ), e sono rappresentate in un grafico chiamato SPETTRO.


Lo spettro si divide in VISIBILE e NON<br />

VISIBILE. La parte del visibile va dal<br />

violetto al rosso. Questi colori<br />

riescono a vederli gli uomini, gli uccelli<br />

e i rettili. Il serpente vede anche gli<br />

infrarossi.<br />

Quando mischiamo i colori con le<br />

tem<strong>per</strong>e (le tem<strong>per</strong>e sono PIGMENTI)<br />

più ne mischiamo più i colori<br />

diventano scuri, questa è chiamata<br />

SINTESI SOTTRATTIVA.<br />

OGGETTO<br />

La luce, infatti, arriva sugli oggetti ed ognuno di essi ha una REAZIONE diversa.<br />

Quando la luce colpisce un oggetto, nella maggior parte dei casi forma l'ombra <strong>per</strong>ché<br />

l'oggetto assorbe la luce. In altri casi, l'oggetto lascia passare la luce, come, ad esempio un<br />

vetro, e in altri casi ancora l'oggetto lascia passare una parte di luce e ne trattiene una parte.<br />

Per questo motivo, gli oggetti, si dividono in:<br />

– OPACHI quando non lasciano passare la luce;<br />

– TRASLUCIDI quando lasciano passare solamente una parte di luce;<br />

– TRASPARENTI quando lasciano passare tutta la luce.<br />

La luce arriva sull'oggetto, questo trattiene tutti i colori che assorbe e riflette i colori che noi<br />

vediamo.<br />

L’OCCHIO<br />

L'occhio è un ORGANO DI SENSO ed è strettamente collegato con il sistema nervoso grazie al<br />

nervo ottico. Quando noi parliamo comunemente diciamo che l'occhio ci <strong>per</strong>mette di vedere,<br />

invece è un organo che invia segnali al CERVELLO: è grazie a quest'ultimo che noi vediamo.<br />

Dall'occhio entra la luce, più precisamente da un foro: la PUPILLA. Questa si dilata e si<br />

restringe a seconda dell'intensità della luce. Poi la luce passa nel cristallino, dove avviene un<br />

accomodamento (il cristallino modifica la propria forma e curvatura) <strong>per</strong> poi farla arrivare sulla<br />

RETINA, la parte da cui dipende la visione. La retina è formata da due tipi di cellule:<br />

– i CONI, <strong>per</strong> la visione diurna. Ci sono tre tipi di coni che contengono 3 tipi di pigmenti, ad<br />

ognuna di queste cellule è assegnata una ben precisa lunghezza d'onda.<br />

Ogni tipo di cono si sbianca quando noi guardiamo un oggetto della sua stessa lunghezza<br />

d'onda e più l'oggetto è luminoso, maggiore è lo schiarimento del cono (quando noi<br />

guardiamo il sole, il cono della lunghezza d'onda del giallo si schiarisce molto). Durante<br />

questo schiarimento si producono delle SOSTANZE CHIMICHE che poi, attraverso il NERVO<br />

OTTICO, arrivano al cervello<br />

– i BASTONCELLI, <strong>per</strong> la visione notturna. Questi sono sensibili alla luce e non ai colori.<br />

Per capire questo argomento la nostra classe ha svolto molti es<strong>per</strong>imenti. Presentiamo qui di<br />

seguito il lavoro svolto in classe.


LA LUCE E LE OMBRE<br />

Abbiamo fatto un es<strong>per</strong>imento sull’ombra proiettata dal sole sul terreno e sul cono d’ombra.<br />

Siamo scesi in cortile e abbiamo messo una<br />

<strong>per</strong>sona con le spalle al sole, le abbiamo disegnato<br />

l'ombra (fig.1) con un gesso e dopo 5 minuti<br />

abbiamo notato che l'ombra si allungava. In<br />

seguito abbiamo attaccato uno spago sulle spalle<br />

della <strong>per</strong>sona e sulle spalle dell'ombra sul terreno;<br />

poi lo abbiamo attaccato sulla testa della <strong>per</strong>sona<br />

e sulla testa dell'ombra sul terreno, <strong>per</strong> vedere<br />

l'angolo che si formava. In entrambe le misure si<br />

formavano angoli uguali.<br />

Fig.2<br />

ACCHIAPPALUCE<br />

Fig.1<br />

Poi abbiamo messo una <strong>per</strong>sona più alta con<br />

le spalle al sole e dentro la sua ombra altre<br />

<strong>per</strong>sone (fig.2): queste <strong>per</strong>sone erano<br />

completamente all'ombra e abbiamo notato<br />

che l'ombra è tridimensionale. Nella figura si<br />

vede come una di noi è completamente<br />

dentro il cono d'ombra della compagna,<br />

mentre l'altra è un po' dentro e un po' fuori.<br />

Conclusioni:<br />

- l'ombra si allunga e si accorcia secondo i<br />

movimenti del sole nel cielo.<br />

- l’ombra occupa lo spazio tridimensionale e<br />

non solo il piano su cui la vediamo.<br />

Abbiamo fatto un es<strong>per</strong>imento sui raggi solari durante l' equinozio di primavera.<br />

L' acchiappaluce è un tubo.<br />

Siamo scesi in cortile e abbiamo messo una <strong>per</strong>sona con le spalle al sole con in mano il tubo.<br />

Doveva fare in modo che un fascio di luce entrasse nel tubo riflettendosi sul suolo e formando<br />

un cerchio di luce contornato dall’ombra del tubo.<br />

Conclusione: i raggi solari arrivano sulla terra in linea retta


La luce<br />

Pigmenti + Pigmenti<br />

Per compito la professoressa Cogliati ci ha detto di mischiare tutti i colori primari<br />

(giallo,rosso, blu) e ci ha detto di vedere cosa si otteneva. Ecco che cosa si ottiene:<br />

Giallo Primario + Rosso Magenta = Rosso chiaro<br />

1 goccia 1 goccia<br />

Blu Cyan + Giallo Primario = Verde<br />

1 goccia 1 goccia<br />

Blu Cyan + Rosso Magenta = Viola chiaro<br />

1 goccia 1 goccia<br />

Rosso Magenta + Giallo Primario + Blu Cyan = Grigio<br />

1 goccia 1 goccia 1 goccia<br />

Successivamente bisognava mescolare i colori primari con il Verde. Ecco che cosa si<br />

ottiene:<br />

Rosso Magenta + Verde Franc = Viola<br />

1 goccia 1 goccia<br />

Blu Cyan + Verde Franc = Verde scuro<br />

1 goccia 1 goccia<br />

Giallo Primario + Verde Franc = Verde chiaro<br />

1 goccia 1 goccia<br />

Abbiamo capito che mescolando i pigmenti si ha una sintesi sottrattiva → nero. Più sommi<br />

colori (pigmenti) più assorbi luce.<br />

A scuola abbiamo anche fatto un lavoro sui pigmenti, mescolando tutti i colori (sia primari<br />

che secondari) non usando <strong>per</strong>ò il nero e il bianco (figura 1). Siamo stati attenti a non<br />

usare troppa tem<strong>per</strong>a (1 goccia). In più un gruppo di ragazzi ha fatto un cartellone sui<br />

pigmenti (figura 2).<br />

Figura 1 Figura 2


Luce + luce<br />

Abbiamo provato a “mescolare” anche<br />

colori di luce.<br />

Abbiamo preso delle lampadine di<br />

colori diversi: verde, blu, rosso e giallo.<br />

Siamo andati nell'aula di fotografia e<br />

abbiamo preso un lenzuolo bianco.<br />

Abbiamo spento la luce e chiuso la<br />

porta. Quando eravamo completamente<br />

al buio abbiamo acceso due<br />

lampadine, una di colore giallo e una di<br />

colore verde e le abbiamo puntate<br />

La luce<br />

sul telo. “Mescolando” verde e giallo<br />

abbiamo ottenuto un giallo molto<br />

chiaro.<br />

Abbiamo provato a fare altri es<strong>per</strong>imenti<br />

con diversi colori:<br />

rosso + verde = giallo;<br />

blu + rosso = violetto, quasi bianco;<br />

blu + giallo = giallo molto chiaro;<br />

verde + blu = verde acqua chiaro<br />

Abbiamo provato anche con tre colori.<br />

Abbiamo provato a mescolare il rosso, il giallo e il blu. Abbiamo ottenuto un<br />

colore molto, molto chiaro, quasi bianco. Anche mescolando il rosso, il blu e il<br />

verde abbiamo ottenuto un colore quasi bianco.<br />

Conclusioni:<br />

Mescolando colori scuri di luce ottengo colori chiari.<br />

Mescolando colori di luce si ha una sintesi sommativa, cioè si va verso il bianco.<br />

Più colori di luce mescoliamo più il colore che otteremo sarà il bianco.


Luce + Pigmenti<br />

Abbiamo provato a mescolare colori di luce con vari pigmenti.<br />

Abbiamo preso delle lampadine colorate (bianca, rossa, blu) e dei cartoncini<br />

(verde, blu, rosso, nero, giallo, bianco).<br />

Abbiamo spento la luce e acceso una lampadina <strong>per</strong> volta facendo passare i<br />

cartoncini.<br />

Ecco i risultati:<br />

Pigmenti / luce Bianca Blu Rossa<br />

Verde Verde Verde chiaro Rosso<br />

Blu Blu Blu Viola<br />

Rosso Rosso Nero Arancio<br />

Nero Nero Nero Nero<br />

Giallo Giallo Giallo Arancio<br />

Bianco Bianco Bianco Rosato<br />

Poi abbiamo spento la luce e non si distinguevano i colori.<br />

Conclusioni:<br />

*Senza luce i colori non si distinguono.<br />

*Con la luce rossa spariscono il blu e il verde.<br />

*Con la luce blu sparisce il rosso.<br />

*Con la luce bianca i colori non cambiano<br />

In questo cartellone sono rappresentati i colori che abbiamo<br />

trovato noi nell'aula di fotografia mischiando le luci con i pigmenti<br />

di color rosso, blu, la luce al neon, bianco, giallo.<br />

In queste immagini è rappresentato lo stesso foglio con luci di<br />

diverso colore.<br />

Con questo es<strong>per</strong>imento il colore del cartoncino cambia sempre.


La luce è costituita da raggi<br />

Per vedere i raggi che costituiscono la luce abbiamo usato una vaschetta contenente acqua e<br />

un goccio di latte, e un raggio laser.<br />

Normalmente del raggio laser si vedono il punto di partenza e il punto di arrivo; utilizzando<br />

questa vaschetta siamo riusciti a vedere anche il suo <strong>per</strong>corso e abbiamo visto che è un<br />

<strong>per</strong>corso rettilineo.<br />

Questa cosa l'avevamo già capita facendo il lavoro sulle ombre <strong>per</strong>chè i contorni delle ombre<br />

stesse erano nitidi , ora ne abbiamo avuto la conferma.<br />

Per studiare questi argomenti abbiamo costruito le nostre mappe che<br />

ci hanno <strong>per</strong>messo di collegare le varie parti del discorso<br />

e di memorizzare e spiegare le parole chiave<br />

che abbiamo utilizzato.


LA STRUTTURA<br />

Per finire abbiamo studiato l'occhio<br />

L'occhio è un organo di senso molto sviluppato che capta quella parte di luce compresa tra il<br />

rosso e il violetto.<br />

La luce quando arriva all'occhio raggiunge <strong>per</strong> prima la PUPILLA: il foro centrale che a<br />

seconda dell' intensità della luce si restringe o si rilassa; poi colpisce il CRISTALLINO che<br />

modifica la propria curvatura <strong>per</strong> <strong>per</strong>mettere ai fasci luminosi di portare correttamente<br />

l'immagine sulla retina, è situato dietro la pupilla e divide l'occhio in due camere: l'umor<br />

acqueo e il corpo vitreo; successivamente la luce arriva alla RETINA formata da 2 tipi di<br />

cellule nervose: CONI E BASTONCELLI. I coni <strong>per</strong> la visione diurna, i bastoncelli <strong>per</strong> la<br />

visione notturna. I bastoncelli sono più sensibili alla luce ma non vedono i colori. Grazie a<br />

queste cellule l'immagine può essere trasformata in informazioni che raggiungono il cervello<br />

mediante il nervo ottico.<br />

Sulla retina la luce si trasforma in energia nervosa e continua il suo viaggio attraverso il<br />

nervo ottico fino al cervello.<br />

La visione<br />

Noi vediamo i colori <strong>per</strong>chè la luce, quando cade sugli oggetti, viene assorbita in parte.<br />

La parte che non viene assorbita viene riflessa ai nostri occhi. Per esempio un oggetto<br />

rosso assorbe tutti i colori che stanno nella luce tranne il rosso che respinge ai nostri<br />

occhi. C'è un caso in cui, <strong>per</strong>ò, noi non vediamo i colori come sono, <strong>per</strong> assenza di luce.<br />

In assenza di luce nessun oggetto riflette niente, e, di conseguenza, noi non vediamo<br />

niente. Ci sono due colori neutri che sono il bianco e il nero. Il nero assorbe tutti i colori e<br />

a noi non rimanda niente mentre il bianco non assorbe nessun colore e rimanda tutto a<br />

noi che così vediamo bianco. Per questo si dice che indossando i vestiti bianchi si ha<br />

meno caldo, <strong>per</strong>chè assorbono meno luce e di conseguenza meno calore.<br />

occhio


TEST QUALITATIVO<br />

UN ESPERIMENTO INVENTATO DA NOI<br />

La nostra classe ha deciso di fare un test qualitativo sul rapporto fra piante e luce.<br />

Abbiamo costruito 3 serre con carta di differenti colori: rossa, blu, verde.<br />

Ogni serra aveva all'interno un contenitore con 4 semi di mais (Zea mays) e 4 semi di<br />

lenticchia (Lens esculenta).<br />

Ogni serra aveva lo stesso apporto di acqua e luce.<br />

Abbiamo confrontato la crescita delle piante nelle diverse condizioni luminose <strong>per</strong> circa un<br />

mese e abbiamo ottenuto i seguenti risultati (le comparazioni sono fatte con la luce bianca).<br />

Colore della luce Luce bianca Luce rossa Luce blu Luce verde<br />

Colore delle<br />

piante<br />

Verdi e brillanti<br />

Lenticchie più chiare<br />

Mais stessa altezza<br />

Lenticchie gialle<br />

Mais giallo<br />

Lenticchie bianche<br />

Mais giallo<br />

Altezza delle<br />

piante<br />

Lenticchie più<br />

alte del mais<br />

Stessa altezza <strong>per</strong> mais<br />

e lenticchie (Più alte di<br />

quelle sotto luce bianca)<br />

Mais più alto delle<br />

lenticchie (Più alte<br />

di quelle sotto luce<br />

bianca)<br />

Lenticchie più alte del<br />

mais<br />

(Più alte di quelle sotto<br />

luce bianca)<br />

Germinazione Tutti i semi<br />

sono germinati<br />

Tutte le lenticchie sono<br />

germinate<br />

3 mais germinati<br />

Tutto il mais<br />

germinato<br />

2 Lenticchie<br />

germinate<br />

3 mais germinati<br />

Lenticchie non germinate<br />

Stato delle piante Entrambe<br />

turgide con<br />

molte foglioline<br />

Mais ha piante forti<br />

Lenticchie con fusto<br />

piegato<br />

Lenticchie con<br />

cima spezzata<br />

Mais e Lenticchie con<br />

fusto piegato<br />

Conclusioni<br />

– Le piante crescono più velocemente sotto luce colorata.<br />

– La luce bianca favorisce la fotosintesi e produce piante più forti e turgide.<br />

– Le piante germinano in <strong>per</strong>centuale inferiore sotto luci colorate.<br />

BIBLIOGRAFIA<br />

1) LUCE COLORE VISIONE, Andrea Frova, BUR<br />

2) Esplora, Milli Tanara Ubertazzi, De Agostini<br />

3) http//pctidifi.mi.infn.it<br />

4) www.a-i-f.it/<br />

5) www.anisn.it/

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