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Camminiamo_Insieme-2008-04.pdf 4186KB May 28 ... - Cerveteri 1

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<strong>Camminiamo</strong> insiemeIl giornale dei Rover e delle Scolte dell’AgesciSCOUT <strong>Camminiamo</strong> insieme – Anno XXXIV n. 20 – 1 settembre <strong>2008</strong>Settimanale – Poste Italiane spa – Spedizione periodico in abb. postaleLegge 46/04 art. 1 comma 2 DCB BolognaEuro 0,51 - Edito dall’AgesciDirezione e pubblicità:Piazza Pasquale Paoli, 18 - 00186 RomaDirettore responsabile: Sergio GattiRegistrato il 27 febbraio 1975 con ilnumero 15811 presso il Tribunale di RomaStampa: OmnimediaVia Lucrezia Romana, 58 - Ciampino (Roma)Tiratura di questo numero: copie 34.000Finito di stampare: settembre <strong>2008</strong>I talenti quotidianiIl peccato d’omissioneTalenti tra SMS e lavoroOcchio al ta...lentoL’amore delle tre MelarancIncontro con Giuseppe AyalLa voce dell’AustriaIn piedi su un tombinoI TALENTIQUOTIDIA


L’EDITORIALEloro un valore universale. È questo restituire che rende specialianche le persone “normali”. Restituire quel tanto o quelpoco che ci è stato dato; restituirlo raddoppiato, dopo averloinvestito su questa terra, a favore dell’umanità. È tempo diinvestire, è urgente che le persone positive investano, che sifacciano sentire.Nessuno si senta escluso! Non sappiamo quando arriva ilpadrone a fare i conti. Ma non vogliamo nemmeno viverenell’ansia del resoconto, come se dovessimo sempre esseresottoposti ad un esame continuo. Vogliamo trovare la gioianella nostra crescita, nello sviluppo di quelle capacità checi appartengono, nel vedere che il mondo migliora ancheperché noi miglioriamo.Ci vuole coraggio, volontà e fatica, ma ciò non ci dovrebbespaventare.Il peccatod’omissioneSignore, sono arrabbiato e scoraggiato!Sprofondo nella tristezzaperché ho saputo pochi giorni fache l’anno prossimo non ci sarà piùla nostra amata Comunità! Hannodeciso di scioglierla e di rimandarcia casa, ciascuno per i fatti suoi! ICapi vecchi non ce la fanno più apensare a questa nostra Comunitàe ad organizzare le attività.Non ne hanno più né la forza, néil coraggio, come se il tempo avesseconsumato la corda della lorogenerosità, ora pronta a rompersi.Da anni offrono le loro mani senzacontare gli sforzi e i sacrifici.Ad ogni apertura si buttano di nuovonell’avventura, sperando che arriviil cambio, però niente e nientesempre!Adesso, la molla del servizio si èallentata al punto di non voler piùspronarci a superare le nostre timidezze,guidarci sulle piste della vitache ci aspetta, incoraggiarci a farele scelte giuste, educarci a diventareresponsabili. La tristezza miassale al solo pensare che dovremotornare a casa, soli, senza più riunioni,senza confronti, né uscite,...senza volti da salutare e amici daabbracciare!servizio per tirarci su. È sempreincerto però, perché ha altre priorità.Lui vuol riuscire a tutti costinel proprio lavoro, nella propriacarriera, nella propria vita.Lui ha tutto, è ricco di talenti e diAmico, figlio del mio amore, sono Io a dare adistribuisco con generosità e libertà, chi di pisecondo le proprie capacità.Ogni mio dono ricevuto però diventa responsfiorire e infine fruttificare con la gratuità e l’aindifferenti al mio dono: o si moltiplica, o si s


Talentivia SMSdi Irene MoltrerIrene Moltrer, scoltamici, cosa sono pe“Ecco qui il tuo”(Msenta al padrone, cto. Non l’ha sprecatdendolo sotto terrafrutto. Più grandi salte sono le nostrefare confronti connell’aver dato di piùdo dato di meno:lo sforzo, la faticaconsapevolezza di ail meglio di sé. Lo sa cui il rover e la scta sono chiamatiè proporzionalealle loro capacità:alla richiestadi “portare frutto”,ognuno di noi derispondere con la cza dell’impegno, la volontà di migliorarsi e lacuriosità che ci porta a trovare il modo unico equotidiano di offrire il talento che ci è stato af-fidato.IreneGIANMARIA,abilità con mani eBEATRICE, 21ciascuno naturalmriconosciuta, va alFRANCESCO,fare bene un’attivammettere i proprmeglio ciò che priMICHELE, 16 acapacità presenteMARCO, 21 annhanno un’abilità nTOMMASO, 21 anni, Trento: niente se non accELISA, 21 anni, Trento: qualcosa di innato, che pl’età. Ma chi lo possiede parte avvantaggiato… èqualcosa di particolare, intendo…AOLO, 21 anni, Trento: non so definirli, ma so di aCOPO, 21 anni, Trento: mani che sanno stringeresibili? Tutti e due.O, 21 anni, Trento: è una qualità potenziata a pienochi ti sta intorno.20 anni, Trento: è una qualità innata in ogni personppati in atto, perché conoscono meglio se stessi.Massa: è un’attitudine che raggiunge quantitativi savigliosa la diversità, preziose le singole capacità!capacità innate, spesso celate anche al protagonise migliorate per dare buoni frutti., , rento: è l’inclinazione di cui è dotata una persona nel fare uGAIA, 22 anni, Trento: predisposizione naturale verso una certa cosa, che porta la pquell’ambito.DIANA, 20 anni, Trento: le qualità di ognuno…CHIARA, 18, Trento: doti che ciascuno ha e che deve mettere a disposizione degliARIANNA, 18, Trento: è un qualcosa di positivo che contraddistingue una personadi cui è fieroTalento e lavoroa cura di Alba D’AlbertoDalla competenza al talento, dalla scuola al lavoro…È difficile fare un discorso sui talenti che non sia solo “religioso”, è stranocercare una declinazione diversa del talento che non sfiori la banalità. Mentrepensavo al mio percorso scout, dalle specialità alla vita in clan e poi incomunità capi, mi sono ricordata di una ricerca di tanti anni fa che dicevache almeno il 30% degli scout, diventa una persona famosa. Al di là dellacelebrità che spero non è mai stato tra i miei obiettivi, quella ricerca miconvinse che lo scoutismo allena il talento, quel qualcosa in più da spenderenella carriera scolastica e poi nella vita professionale.Per questo ho intervistato Paola De Rosa, che oltre ad essere il mio “capo”,è responsabile della Direzione Comunicazione di Eustema. Nella posizioneche occupa si trova molto spesso a selezionare i candidati da inserire tra lesue risorse e inoltre è stata una scout come me e come voi (nel Roma 72) edella sua esperienza in uniforme, ricorda ancora qualcosa. Senza ulterioriCome ci si accorge del talento possedIndividuare un talento nel breve tempo czione sarebbe svilente per il talento stesscompetenze e indole di un candidato. Qdimostrati e sviluppati sul campo.Cosa passa tra un talento e una comsviluppati?Il talento è il ritmo che hai dentro, un pè l’abito, quindi lo strumento, che devi inSia l’uno che l’altra necessitano, per poteun livello minimo di consapevolezza.La vita all’interno di una comunità RSA cosa occorre perciò fare attenzioneUna comunità come quella RS contribusione, il mettersi in discussione, la coneventuale superamento, il raggiungimeper aprire la gabbia che comprime il tale


Luciano Gottardi è burattinaio di professione. Una passione dell’aL’ Un po’ tutti abbiamo il tà…lento, alcuniaddirittura…lentissimo!Il “tà…lento” è quel qualcosa nonben identificato, che sappiamo dipossedere, più perché ce loche perché ne abbiamo bscienza; differente dal fratfamoso, il “talento”, che invnaturale inclinazione di unna a far bene una certa attivSin da bambini ci viene dettotere a frutto i nostri talentdei quali riusciamo a ricocon i quali prendiamo conficerchiamo sin da subito dia frutto, altri invece stentanil loro frutto e sono perl’ap“ta...lenti”, sono quelli li chepiù disperare, che scopriredopo un lungo e paziente pdi amore e ricercaca di sé.A differenza delpiù famosolento”, che va comunque curatoe tenuto in conside-razione, bisogna prestaremolta attenzione al “ta…lento”, perché se non cocco-lato e coltivato con il giusspirito,rischia di non arrivpiù, diperdersi per strada. Atalento non significa esseremero1 o avere la “scienzain un determinato ambito, significamolto di più , essere competenti inquello che si fa, una competenzache va coltivata e ricercata; per esse-re ancor più chiari e concreti, significaaver a cuore quello che si fa.Sul senso di aver a cuore qualcosa,ci potremmo perdere di casa e fareun numero monotematico di C.I.,ma per ovvi motivi sintetizzeremo ilconcetto di “aver a cuore qualcosa/qualcuno” con una sola parola, il cuisignificato è inversamente proporzionalealla sua grandezza…AMORE.Il “ta…lento” è anche quella perso-na che arriva con un po’di ritardoall’appuntamento con la vita, è coluiche oggi (ci potremmo identificarel l) dmo invece camminare a testaalta nel mondo in cui vive, felice ecosciente di chi sia e di cosa è semprestato.C’è poi da differenziare il “ta…lento”con l’essere svogliati e senza prospettive,il nostro mondo ci spingesempre di più a non sognare e aspettareche la montagna venga da noi…”il ta…lento” non è chi aspetta ma èproprio al contrario colui che la vitala vive e che non vede l’ora di esserechiamato per nome per rendersiutile nel mondo per gli altri.Il talento è genio e sregolatezza, èistinto e senso del bene e del bello;il partente è l’esempio di uomo/donna che ha fatto germogliare isuoi “ta…lenti”, i quali ben maturid l l ffTre MelarancedelleAmoreLa pazienza del burattinaioqz


soldi per campare.sono burattinai amiei, anche bravi,non se la sentonomollare un lavorocuro e dedicarsiagli spettacoli, properché hanno fame figli. Ed è un peccQuesti sono stati i primi elementi che mi hannospinto verso la professione. Ma c’è un altro aspettoimportante: la differenza fra un burattinaio amatorialee uno professionista sta essenzialmentenella disponibilità di tempo: il burattinaio professionistavive del suo lavoro e quindi può dedicaretutta la giornata, e tutti i giorni del mese e tutti imesi dell’anno, a costruire, leggere, scrivere, provare,dipingere, intagliare, cucire e a fare tutto ciòche serve alla messa in scena di uno spettacolo.Può dedicare molto tempo ai burattini.Questo era quello che volevo fare io ed è quelloche faccio.Il coraggio è unmento fondamenper intraprenderelavoro d’artista?Non so se sia proimportante il cogio. Credo ci voglsoprattuttocapadi autocritica e utà. L’umiltà serveguardare gli altri con occhi aperti e senza predizi, sapendo che anche un burattinaio giove alle prime armi può avere intuizioni e capache ti aiutano a migliorare.L’autocritica serve per capire quando hai funa vera scemenza e a lavorare sui tuoi erper correggerli. Nessuno è perfetto. Non esisgrande artista che non sbaglia mai. La paziendote più importante del coraggio.Ci sono stati momenti di stanchezza, in cuihai pensato di mollare tutto?No, anche se dei momenti di sconforto ci sonostati e ci sono anche adesso. Ma è naturale. Credofaccia parte di un lavoro come questo, dove nonhai nessuna sicurezza. Soprattutto i primi anni,alla fine di ogni estate, entravo in uno stato dipaura; quasi panico.L’estate per i burattinai, e come noi per molti chelavorano nello spettacolo, è un momento di grandeimpegno. Ci sono gli spettacoli nelle piazze,la gente si muove, ci sono località turistiche cheorganizzano rassegne... Insomma, c’è lavoro pertutti. Ma poi ai primi di settembre, finita la stagioneestiva, sull’agenda non c’era segnato neppureun appuntamento.Nessun spettacolo. Settembre, ottobre, novembre...vuoti. Poi piano piano arrivavano le richieste,ma settembre era sempre un mese di tristezzae ripensamenti.Io, tra le tante fortune che ho avuto, ho avuto anchequesta; ho cominciato quando non ero ancorasposato e non avevo bambini; e questo vuol diretanto, perché hai meno ansie, ti bastano menoho quandocomincio uqui, davanti ae grandi, chemi. Io sono qurispetto per locosa che mi sla cura nella pdegli allestimeHai avuto deiMaestri nel veanche perché,cano le scuolestri. Però io pefigura di un buera Otello Saroltre che di buvita è stata spela sua casa c’eaveva bisognotini erano permondo il suo


“Chi ha pauramuoreI talenti di chi è contro la mafia rGiuseppe Ayala, nato a Caltanissetta,63 anni, magistrato, è oggi presidentedella prima sezione di Corted’appello del tribunale dell’Aquila.Ha fatto parte per tutti gli anni Ottantadel pool antimafia e ha rappresentatol’accusa nel primo maxi-processoa Palermo. Entrato inpolitica, è stato in Parlamento pertre legislature. Ha scritto, col giornalistaFelice Cavallaro, “La guerradei giusti: i giudici, la mafia e la politica”(1993). In queste settimaneil giudice Ayala sta girando l’Italiaper la presentazione del suo nuovolibro: “CHI HA PAURA MUOREOGNI GIORNO - I miei anni conFalcone e Borsellino”. Incontrandoloabbiamo avuto modo di cogliere alcunitalenti significativi.Dr. Ayala, gli anni del “pool”rappresentano un periodo riccodi emozioni e di ricordi. Lei eraconsiderato colui che con le intuizionia volte metteva sulla viadi soluzioni inaspettate. Quali i“talenti” di Falcone, Borsellino eCaponnetto ?Caponnetto, oltre ad essere ungrande lavoratore, era colui che siconcentrava per cogliere l’essenzadel processo. Ricordo che abitava aPalermo in una caserma della guardiadi finanza. Era molto semplicee sapeva coordinare il lavoro senzamai imporre nulla, con grande autorevolezza.Borsellino era metodico,aveva rapporti con moltissimepersone, con gli informatori. Avevasempre con sé una serie di agendi-ne sulle quali registrava a fianco di ciascun nome con cui aveva relazioneil numero della pratica, del faldone in cui era contenuta ed eventualialtre annotazioni che riteneva significative. Falcone era un superman, datutti riconosciuto. Sul lavoro aveva una professionalità che non ho ritrovatoin nessun altro in tanti anni di magistratura. E poi Falcone aveva dellestraordinarie qualità umane. Era rispettatissimo dagli imputati. Scriveva dipersona le verbalizzazioni degli interrogatori e non c’era traccia di errori ocancellature. Una persona a dir poco straordinaria.Oggi ci sono varie iniziative, cui partecipano anche moltigiovani, che intendono mobilitare l’opinione pubblicacontro la Mafia. Lei vede in questo una prospettiva o sitratta di una partecipazione fine a se stessa?Io credo che sia un modo di seminare nei giovani una consapevolezzadi questo problema che attiene alla vita democraticaèindclacfevupfiltsd


Ladell’AuKarl Weiss è un giudice amministrativo austriaco in pensione. Ama venire in Italia per visitare i luoghidella Grande Guerra e per imparare l’italiano. In una delle sue visite, <strong>Camminiamo</strong> <strong>Insieme</strong>gli ha chiesto alcune riflessioni sui “talenti” di oltre confine.Ne emerge un quadro che non si differenzia molto dalla situazione italiana. Karl ci lascia comunqueun messaggio importante quando ci racconta della sua esperienza personale: ci lascia un invitoa non sentirci mai arrivati, a credere che nella vita si possono sempre aprire strade inaspettate.Non è mai troppo tardi per seguire i propri talenti nonostante le difficoltà che i vari periodi della vita possono presentare.Karl ha voluto rispondere in italiano, visto che le sue visite in Italia hanno come obiettivo l’apprendimento della lingua. Ci manca quindi la versioLa cultura italiana è fortemente influenzata, anche nel linguaggio,dalla tradizione cristiana.Tipico esempio è la parola TALENTO, che trova la sua origine nellaparabola dei talenti e viene utilizzata come sinonimo di attitudine,dote naturale, capacità.In Austria la cultura cristiana ha influenzato così il linguaggio?Sì, anche in Austria si usano espressioni che hanno la loro origine nei Van-geli. Ad esempio si chiama Giuda un traditore, si dice risorta una personaammalata e poi tornata in salute, si parla di figliol prodigo.Secondo la sua esperienza i giovani austriaci cercano ancoradi sfruttare i loro talenti nella professione o preferisconoscegliere strade che diano un riscontro economicomaggiore e più sicuro?Alcuni giovani provano a lavorare nell’ambito della musicao dell’arte in generale, ma non riescono a guadagnareabbastanza per vivere. Perciò i talenti artisticivengono coltivati come hobby dopo-lavoro più pernecessità che per scelta.Come in Italia c’è anche chi riesce ad avere successoe può permettersi di sviluppare il suo talentocome lavoro, ma rappresenta soltanto una minimaparte.I talenti, secondo una visione ancheessere utilizzati per il bene comune. Trienza austriaca.Il bene comuneè un concetto filosoficocon questaespressione. Ciò che è beneper altri. In realtà anche ogni lavoratoretutti, anche nei lavori più semplici o mecI talenti nella sua personale esperienzQuando ero giovanbrava troppo difficsono allora indirizsono mai pentito:principale della miA volte abbiamo dperché non abbiamal momento in cuialcune possibilità, mero ormai prossimsto se volevo cantacantare a quei livelpiace: faccio parte dun altro coro per cHo avuto la possibtalento perché la vimia età si devono assistere genitori anziala forza per seguire altre attività. Comucome attitudine particolare, non si scoprvita ce li fa scoprire.In pieditombinosarei più accettato, ma starei sempresolo in un salotto con una tastiera euna cuffia e sembrerei un matto, nonmi vedrebbe nessuno. Non bisognavergognarsi del proprio talento. Iosto in strada. Non allevo criceti, midistraggono dalla meditazione.Mi sono occupato anche di poesie,ma per quanto mi fossi applicatonon avevo talento per la poesia.Quando percorri la via della medizionemarxista zen non ti puoi actentaredi surrogati.oesia è come resina di una pianata,la meditazione è la pianta,attia, la foresta. Non bisognantarsi di scoprire di avere unccorre dedicarsi con discicadbàacarhvdfdènzg


Comunicare al mondo laSCBelle LA CHIESLA STORIAE LA MISSIONEL’Unione Artisti Cattolici Italiani (UCAI) è un’aggregazionelaicale senza scopo di lucro che operanei vari campi dell’arte ispirandosi ai valori del cristianesimoed accettando il Magistero della Chiesacattolica.Sorta nel 1945, a Roma, ha poi allargato le sezioni adaltre città italiane. Ora è presente in tredici regioni.Scopo dell’associazione è mantenere i rapporti conquanti, nel mondo delle arti, pur muovendo da diverseposizioni culturali e religiose, perseguono la promozionedella persona umana.L’UCAI, inoltre, propone manifestazioni artistiche eculturali, divulga le conoscenze e promuove la tutela delpatrimonio artistico esistente.Raggiunge i suoi obiettivi attraverso l’organizzazione dimostre, convegni, concerti, tavole rotonde, con una scadenzaperiodica in modo da tener vivo il senso dell’arte inrelazione alla fede.Pubblica il quadrimestrale “ARTE E FEDE” nel quale integrala narrazione della vita associativa a riflessioni culturali suopere d’arte o su eventi artistici in genere.(Da www.ucainazionale.it)Carrozzo MarcelloSalenitch TinaArte e impegno nePUBBLICAZIONIL’UCAI si avvale soprattutto del suo periodico “ARTE E FEDE” per presentareapprofondimenti. Di seguito presentiamo alcuni argomenti trattati sia nelLa formazione spirituale degli artistnel programma dell’Unione, in quapuò essere considerato un arteficeil dono di poter comunicare al mtrasformare la materia, ma ciò riche nulla devono concedere alavendo ben presente che alla brapporto tra evangelizzazione eIl dialogo tra l’arte e la fede h


LA CHIESA HA BISOGNO DELL’ARTELA CHIESLa Chiesa ha bisogno dell’arte. Ne ha bisogno per trasmettere il suo messaggio. La Chiesa ha bisognodella parola, che sia testimonianza e trasmissione della parola di Dio e allo stesso tempo sia unaparola umana, che faccia parte del patrimonio linguistico dell’uomo d’oggi, così come viene espressaessadall’arte e dal giornalismo contemporaneo.Solo in questo modo la parola può rimanere viva e, allo stesso tempo, commuovere l’uomo.La Chiesa ha bisogno dell’immagine. Il Vangelo viene narrato in immagini e parabole; deve e può esserereso visibile attraverso l’immagine. Nel nuovo testamentoCristo diventa l’immagine, l’icona di Dio invisibile.La Chiesa non è soltanto la Chiesa della parola, maanche dei sacramenti, dei simboli santi. Per lungo tempo,oltre alla parola, sono state rappresentate le immaginidel messaggio di salvezza, e ciò accade anche oggi.Ed è un bene. La fede non si rivolge soltanto all’udito,ma anche alla vista, ad entrambe le facoltà fondamentalidell’uomo.dal discorso di Giovanni Paolo IIagli artisti e ai giornalisti, Monaco di Baviera, 19novembre1980Al sefestatla mucomposizioni ed opere musicali devonoviva della Chiesa e al suo servizio divindi conoscenza e di parole, ma anche dfede è anche gioia, amore, venerazionee queste ispirazioni sono vive ancora ove espressioni nell’ambito della riformancora vaste possibilità. Il legame framusica è vivo e fruttuoso.Qualcosa di simile si può dire per i rae l’arte figurativa. La Chiesa ha bisognservizio divino, per riunire il popolo diDopo le terribili distruzioni dell’ultimae soprattutto nella repubblica federalecristiana, che testimonia la vitalità dellmoderne non vuole essere un’imitazionascimentale,zioni arricchilo chiese model nostro tedisponibili, vfede di oggi edimora doveesempi. A tuquest’opera gi teologi e i cnostro ringra


SCOA Francescae FlavioIl Consiglio generale dell’Agesci haeletto il 3 maggio <strong>2008</strong>, i nuovi incaricatinazionali alla branca RS: FrancescaLoporcaro e Flavio Castagno.Loro incontreranno gli incaricati allabranca RS regionali i quali a lorovolta incontreranno gli incaricati dizona o direttamente i capi clan. Inquesta serie di incontri, si affrontanodiversi argomenti: dai campi diformazione (come ad esempio leROSS o i campi di specializzazione)al regolamento associativo dellabranca RS, oppure si discute di eventia carattere nazionale, del Roverway(internazionale)… Sono tantissimigli aspetti che gli incaricati nazionalidevono seguire, ma tutti puntanol’attenzione sulle scolte, sui rover e suicapi. Un servizio impegnativo, rivoltoindirettamente a circa 30.000 giovani ditutta Italia (tanti sono le scolte ed i roverdell’associazione), un servizio che richiededi saper guardare avanti, verso le prospettivefuture, e contemporaneamente di essere fedeleai principi dello scautismo, per saperli tradurrenella modernità.A Francesca e Flavio, il comitato di redazione diCamminaimo insieme, augura un buona strada dicuore, un buona strada che vuol dire sapere reggerela fatica del cammino, ma anche saperne cogliere laricchezza e la bellezza, vuol dire essere diretti versouna meta che si raggiunge solo facendo attenzione aisegni che ogni giorno la strada ci offre. <strong>Camminiamo</strong>insieme è pronto per accompagnare Francesca eFlavio in questa nuova avventura.“TemAndiamoa Hirosh“Tempo buono. Andiamo a HiroshCosì disse Paul Tibbets, il pilota deB-29 Enola Gay, la mattina del6 agosto 1945, al co-pilota BobLewis, all’ufficiale bombardiereTom Ferebee e al mitragliere dicoda Bob Caron, con a bordo anche LittleBoy un ragazzino di 4 tonnellate che avrebbecambiato il mondo.Durante le sei ore di volo da Tinian a Hiroshimanon pensarono alle implicazioni morali di ciòche stavano per fare: “Forse che nella guerra c’èuna qualche moralità?”. Per loro Hiroshima erauna città comeNorden era trperché attravedistinguere lei vecchi che cgli uomini chea Londra,durante unaconferenzapubblica gremitadi rappresentanti dei mezzi di informazione,Russell annunciò per la prima voltaquello che fu poi conosciuto come “il Mani-


SCOso il lavoro. “Trenta secondi,quindici secondi”. Un ronzioelettronico riempì gli auricolari.Ferebee premette ilbottone e il ventre dell’EnolaGay si aprì per il suo partocrudele. Fedele agli ordini diOppenheimer, Fuchs, Fermi,alla quota esatta di 1.850 piedila carica esplosiva dentrol’acciaio bluastro di Little Boyfece partire un proiettile diuranio che andò a colpire lamassa radioattiva. “Vidi formarsiun globo di polvere, lacittà intera tremare come sescossa da un sisma, poi vidialzarsi il gambo del fungoverso di noi...”L’esplosione, e poi fu la luce,un lampo accecante che abbagliò300.000 persone e cancellòdalla città ogni ombra.Poi enormi gocce d’acqua colorpece riportarono a terrala polvere radioattiva dispersanell’atmosfera. Un vento infuocato rifluì versoil centro dell’esplosione a mano a mano chel’aria, al di sopra della città diventava più rovente.Dall’istante dell’esplosione erano passati solo ottominuti. 71.000 esseri umani erano già morti vaporizzatiall’istante, 20.000 sarebbero morti nellanotte, 50.000 sarebbero morti entro un annoconsumati dalle radiazioni, 200.000 entro il 1950e altri ancora, lentamente, dolorosamente, neglianni a seguire, per effetto delle radiazioni.Sul giornale di bordo, il co-pilota scarabocchiò:“Mio Dio! Che cosa abbiamo fatto?”.“Il nostro dovere, abbiamo fatto, niente di più”, glirisponderà molti anni dopo l’uomo che a soli 26anni aveva sganciato, su un mondo inerme, la piùpotente arma di distruzione di massa.Secondo Tibbets bisognava giudicare le armiche ritroviamo nella nostra Promessa e nella nostraLegge. Ma la nostra legge e la nostra promessaci richiamano al senso del dovere e dell’obbedienzarispetto a ben altri valori, molto diversi daquelli che mossero Tibbets a scatenare l’infernosu Hiroshima. Noi siamo fedeli al valore della fratellanza,del rispetto del prossimo e crediamo chela nostra felicità sia possibile, solo se siamo capacidi rendere felici gli altri.Non a caso il settimo articolo della nostra leggerecita La guida e lo scout sanno obbedire, perchéuno scout, all’occorrenza, sa anche dis-obbeddire!Se, quindi, è nostro dovere obbedire ai valoripropri del nostro “credo”, allo stesso modo è no-NO alle arminonviolenza edialogo tra i pomeno il rischiche meno a tuno la Giustizialzare il volumoccorre, lasciaA 63 anni di dterritorio italiate atomiche.Ma le cose potle <strong>2008</strong>, i funzvi della Cameto la verificadella Campag


COTanti capitoli…un solo libro sulla legalitàL’estate Micciulliana della Base Volpe Astutaa cura di Giuseppe MeliQuest’anno in Sicilia, e in particolarnella città e provincia di Palermo, sranno presenti circa 30 comunità Rche hanno deciso di affrontare duranl’anno, nelle loro comunità il capitoriguardante “Legalità e Lotta alla mfia”, e chiudere lo stesso, verificandosicampo, anche con persone significativluoghi dove sicuramente più si risconproblema.Anche lo scorso anno, a Palermosono venuti diversi clan del“Nord e Centro Italia” convintidi “toccare con mano la mafia” epoi si sono resi conto che molticomportamenti presenti neiloro territori erano da ritenersicomportamenti mafiosi e cheil detto “tutto il mondo è paese”vale sempre, e quindi sonotornati a casa con la convinzioneche il fenomeno mafioso e diillegalità ad esso associato lo sipuò riscontrare ovunque…dal Trentino a Pachino con diverse sfuQuest’anno i clan che verranno nel pmix di route e campo di servizio costmonianze di persone che della lotta alla illegalità hanno fatto il centro dellaloro vita e sono diventati un esempio per gli altri, persone come: la D.ssaRita Borsellino, sorella di Paolo Borsellino; l’On.le Beppe Lumia, presidentedella commissione antimafia in passate legislature e anche membro dellastessa; il Dott. Maurizio De Lucia, magistrato della D.D.A, presso la Procuradi Palermo; Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato; i ragazzi diAddio Pizzo e l’Associazione antiracket Libero Futuro e tante altre persone,che senza volersi ergere al ruolo di “eroi”, nella quotidianità fanno la loroparte per arginare il fenomeno mafioso…ispirandosi inconsciamente allafrase di Paolo Borsellino che diceva appunto: “La nostra società non deveavere più bisogno di martiri e di eroi, se ognuno facesse la sua partetutto funzionerebbe meglio e non ci sarebbe bisogno di gravare così,sulle spalle di una sola persona, saremmo tutti degli eroi nel nostropiccolo.”I clan, di seguito ne menzionerò alcuni perché sono veramente troppi enon me ne vogliano quelli che non nominerò per dimenticanza, sono venutia conoscenza della base scout “Volpe Astuta”, che sta sorgendo su unbene confiscato alla mafia da GiovanniFalcone e dato in gestioneall’AGESCI Zona Conca D’Oro diPalermo da parte del Comune. Talebene e il progetto ad esso collegato,dopo enormi difficoltà “ambientali”e burocratiche, sta finalmente prendendoil volo, e darà la possibilità ae siamo rimasti molto ben felicidi questa partecipazione; quest’annoci aspettiamo un ulteriore incremento,grazie anche alla “pubblicità e proanno. Chi viene alla Base a fare ServizioVolpe randagia, persone cioè che hannresistenza alla mafia e di educazione allaL’interessante fenomeno dei tantissimi cquest’estate (e di tanti altri che non abmotivi logistici), e del crescente interessfenomeno mafioso e di illegalità, ci ha fhanno voglia di conoscere, sapere, conformai, purtroppo, fanno parte del quotidti banalizza e talvolta giustifica.I clan che svolgeranno il loro servizio alldintorni di Palermo con testimonianze dsono ad oggi:MIRA 2 - MILANO 20 - ROMA 15 - R9 - VALLE TANAR1 - NAPOLI 1- RO4 - PARMA 5 - ARUBIERA 1 - MO- CESENA 10 - SE- MODENANon contando i rare provenienti da


COStoriEmigrantidi Alba D’Alberto“Continuate tranquilli il vostro viaggio, un gioÈ questo il sottotitolo di StoriEmigranti, un recital in tre attiscout Roma 8. Ho avuto il piacere e l’onore di partecipare acasa entusiasta, emozionata. Ma comincio dall’inizio.L’appuntamento è per le 21 al TetroGhione, uno dei più grandi e famosidi Roma. Il contesto fa pensare chesia uno spettacolo grandioso o chesi stia volando davvero alto. A posterioripenso che la prima rispostasia la più azzeccata. Biglietti gratis…pass stampa, mettiamola così.Lato destro del palco, all’incirca laquarta fila. Il parterre è stracolmo,ci sono anche alcuni volti noti dellapolitica e della televisione.Si spengono le luci, il sipario è chiuso.Una voce femminile, calda edenergica, inizia a cantare It don’tworry me di Keith Carradine. Il siparioè ancora chiuso ma qualcunoinizia a raccontare. La prima dellevoci narranti comincia a dar vocealle storie dei migranti. Il recital infattinasce da un lavoro di ricercadurato due anni. Una faticosa presadi coscienza del mondo che cambia.Libretto dello spettacolo allanacia. Tre atti che accompagnanogli spettatori in un viaggio simile aquello dei migranti. Il disagio e lacattiveria a cui vanno incontro glistranieri: dalla ricerca di una casa,alla ricerca di un lavoro, dalla volontàdi stringere nuove relazionireplica l’insegnante, e il nero chenon ama il bianco?”. I ragazzi sonoallibiti e increduli, i loro occhi dicono:“Come può un nero permettersidi non amare un bianco?”. Eccola lì,raccolta in poche battute, la forzadel recital: efficacia, semplicità, tedtdcuDsleinnl’dinezrcleFcctga


Andrea e Fabio, del Clan ORION - Ferrazzano 1,hanno inviato questa loro riflessione sul modo dinterpretare lo scautismo. La proponiamo comespunto di riflessione per ogni rover e scoltaNoi che ora stiamo seduti sull’erba, che fuggiamo con piacere al solito sabato sera, checi ritiriamo nella nostra nicchia come indiani d’America nelle loro tende, completamentelontani e diversi dalla società tecnologica che tende a conformarci il pensiero e la vita,dobbiamo avere il coraggio di cambiare la nostra vita, come eremiti che vivono nel loromondo parallelo, che si nutrono di fede e speranza in Dio e in loro stessi.Noi che guardiamo con occhi differenti il cielo e le stelle sopra di noi, che non civergognamo delle emozioni che proviamo guardando un amico, di prenderlo per mano esognare di camminare con lui tutta la nostra vita, come una lunga avventura,dobbiamo essere forti – forse più degli altri – perché crediamo che un altro mondo èpossibile, che la nostra vita è diversa.Noi che non abbiamo paura di tenere gli occhi aperti, che a volte ci sentiamo soli, ridicoli ederisi, noi che abbiamo ancora la forza necessaria, quando diciamo “si comincia!”dobbiamo continuare a vivere delle nostre parole, certezze e speranze. Cerchiamo direndere migliori i nostri sogni, perché essi si daranno un senso alla nostra vita. Sentiamociscalzi e nudi quando camminiamo per le strade delle nostre città, con la semplicità di dire“io sono questo”.Solo allora il mondo ci guarderà e sarà quello il momento in cui testimonieremo i valori incui crediamo, così semplici ed umili che il mondo li ha dimenticati.L’importante è non sentirci soli: stringiamo forte la mano dell’amico che ci è accanto,perché con lui cammineremo per la nostra strada, a, pienadi ostacoli ed avversità, piena dicontraddizioni, piena di emozioni da vivere.Sig. Pratico e Sig. SognatoreLETTERE A CIPratico: Guarda come sono buffi quei ragazzi! Hanno quel coso colorato al collo e sonovestiti come dei soldatini di piombo!Sognatore: Sempre con il tuo senso so critico, volto soloa rendere ridicolo tutto ciò che èdiverso da te!Pratico: (polemico) Ah! E mi vorresti dire che dobbiamo fare loro un applauso? Fannoquei coretti e quelle e danze irritanti. E poi mi spieghi che cavolo hanno da ridere? re?Sognatore: Sei invidioso anche dei sorrisi, ora? Peggiori, caro mio…comunque, io ho unamico che si vestecosì (in effetti, non sta benissimo), ma quando lo senti parlare, è comese ti trasportasse unattimo nel suo mondo: ha delle idee ed una voglia di cambiare lecose che in quel momento ti senti talmente preso da volerle cambiare anche tu!Pratico: (scettico) Si, si!L’unica cosa che devi cambiare è la tua biancheria intima! Per ilresto, di ideali non è mai campato nessuno, nemmeno questi fantomatici papa-boys,che con la loro faccia pulita ti vengono a fare la morale.Sognatore: No, non credo che siano dei moralisti. Credono in quelloche diconoo e loro per primi cercano di portare nel mondo i valori in cui confiidano. Prendil’essenzialità…Pratico: Cosa?Sognatore: L’essenzialità… ho sentito soltanto loro parlarne …Pratico: (sarcastico) Bene! Ed hai anche un amico puffo? Ti ha mai portatonel suo fungo?Sognatore: …ma, a volte, ci penso. Viviamo la nostra vita così, senza nessuna aspettativa, attendendouna giornata di pioggiaper vedere qualcosa di diverso. Oppure, quando esce l’ultimo album del nostrocantante rap, ne discutiamo per settimane.Forsenon siamo diversi da quei ragazzi, con quel coso colorato al collo. Forse quei ragazzi hanno solopiù tempo per fermarsi a parlare con loro stessi, per capire chi sono, per non aver paura di affrontareRaccoAquilRanIl gruppo, composvisse i suoi 16 anproprie attività, coestivi nelle vallatelare in Val Coderainvariato il propriouscite, ai fuochi dSvolsero varie attivl’altro, a diversi sercenzo o assistenzatre ogni anno essele dei Bambini conFuori Milano si eba Monza, a ParmaVirginio Binelli, ucollegamento chearmi o prigionieri ddiffida dalla Poliziaun giornaletto chemese, dal titolo “Iin “Estote Parati”).alla fraternità scorapporti e corrispoebbero numerosipellegrini a Roma pRiuscirono a parGödöll’’o in Unghfate” nel contingdi incontrare direche si ripeté anchein Olanda, dove qnel contingente deP. li ricevette ufficna intrattenendosiUccellini la nomindi conservare lo spderlo tra la gioventogni forma associaMondo pose le prciale delle AR quaLa fedeltà delle A


123123456789101112 1211314411Almanacco124910311011115161717so161di ottobre667a7S. RemigioVissuto in Francia, dal 440 al 533 circa, S. Remigio Vesco-vo fu considerato dai Franchi la loro guida spirituale, e fuvenerato dai cristiani quasi come6n un nuovo apostSembra che il suo nome originario fosse Remedius, cioèrimedio, medicina. Fino a qualche decennio7lfa, quando lescuole iniziavano il primo di ottobre, i bambini che co-minciavano la scuola elementare erano chiamati “remigi-ni” per ricordare S. Remigio.Giornata internazionale per laIl 2 ottobre, anniversario della nascita del Madhi (1869), è stato dichiarato dall’ONU giornata mondianon–violen8le della nonviolenza.910919S. FrancescoNoto a tutti, S. Francesco d’Assisi, (1182 – 1226) è il pa-trono d’Italia, degli ecologisti, degli animali, degli uccel-li, dei commercianti e dei lupetti. Il 4 ottobre tobre è anche lagiornata mondiale degli anima10gliAnniversario io della strage del VajontLa sera del 9 ottobre 1963 una frana101el ascivolata dal monteToc (provincia di Belluno) luno) finìnel lago artificiale creatodiga del Vajont.11alla011dallaL’onda immane che si formò, spazzò via il paese di Lon-garone, che si trovava ai piedi della diga. La stima più at-tendibile è, a tutt’oggi, di 1910 vittime.011101rnata mondiale della salute mentaleromossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, il10 ottobre è la Giornata mondiale della salute mentale,un’importante occasione per riflettere su una problematicache riguarda sempre più persone nel mondo.Giornata mondiale contro la pena di morteIl 10 ottobre è stata proclamata del Consiglio d’EuropaGiornata Mondiale contro la pena di morte. La pena dimorte nel Regno d’Italia venne abolita nel 1889, conl’approvazione quasi all’unanimità da parte di entrambele Camere, del nuovo codice penale. Restava però in vigoresoltanto nel codice penale militare e in quelli coloniali.Nel 1926 venne reintrodotta da Mussolini perpunire coloro che avessero attentato alla vita o alla libertàdella famiglia reale o del capo del governo e per vari reaticontro lo Stato. Dopo la caduta del regime fascista ( 251943), il 10 agosto 1944 il decreto legge n. 2245lio5bolì la pena di morte per tutti i reati previsti dal codice 5penale del 1931; essa fu però mantenuta in vigore in basedecreto n. 159 del 27 luglio 1944 per i reati fascisti1al169de di collaborazione con i nazi-fascisti. Dopo la fine del-la guerra il decreto luogotenenziale otene del 10 maggio 1945ammise mis nuovamente la pena di morte come misura tem-poranea ed eccezionale anche per gravi reati come “par-tecipazione a banda armata”, “rapina con uso di violenza”ed “estorsione”. L’abolizione definitiva fu sancita il primogennaio 1948 dalla Costituzione Italian vo che neicasi previsti dalle leggi militari di guerra. La Leg161 18Agenda Scout 200392 pagine della disovraccoperta in poed elastico colorato2009 ed una tascascout <strong>2008</strong>/9. Esseproposto per l’annodi conoscere, scoprattitudini. Leggeretecelesti, i loro movime la sua passione pa scrivere pezzi di cpersonaggi famosie di tanti altri ragazaiutare gli altri. Vorrattore, cantante, opIn vendita presso le230 giochi per tutUna miniera di ideecon le carte, con caviaggio e per far feIsabelle Bertrand, 2 16,00Im…possibileQuesto libro racconqualcosa ritenuto duno dei principali radi Reinold Messnerpresidente degli Staper la giustizia, di YUna carrellata di grlasciato un segno prealizzare un sognole loro storie, ma sobuttar via la “im” dFabio Verlato, Im…Pordenone, <strong>2008</strong>, Scorci di uomini inPellegrinaggi, ViagI movimenti dell’uod’epoca in epoca, daspetti diversi e acIl volume offre un pmovimenti che sonesodi, colonizzazione viaggi, a seconda


L’EVENTORoverway 2009- Iceland -General InformationRoverway is an event offered by WOSM and WAGGGS in Europe for young Scouts and Guides (boysand girls) at the age 16 to 22 (born 1987 - 1993). If you are older you can attend as a leader of a groupor apply to become IST (International Service Team) staff member. Roverway is held every three yearsand has been held two times before - in Portugal in year 2003 and in Italy in year 2006 - and it will beheld in Iceland in year 2009 and now it is your opportunity to participate!Roverway which will be held in Iceland in 2009 will be hostedby the Icelandic Boy and Girl Scout Association (Bandalagislenskra skata) and they will plan it and operate underguidance from WOSM and WAGGGS Europe.Roverway 2009 will start in Reykjavík with opening ceremonyin the morning of July 20th and concludes at UlfljotsvatnScout Center in the the morning on July <strong>28</strong>th.Whereas World Moot is an world event, Roverway is seenas an opportunity for young Scouts and Guides from allover Europe to get together and it aims at promoting a deeperknowledge among young Scouts and Guides aboutdifferent cultures and traditions. And even though this isan European Event, Roverway is open for scouts and guidesfrom all over the world.Notizie per l’iscrizioneal più presto sul nostro sitoTHEPriocipaof 5otheprepmunRovCere20thticipto dcounnexttheyrivalRovOnyonefljotpartthingi wworchalturaa grCerein thOPERAZIONE P.A .U.L .ADOTTA UNA LETTERA...a breve sul sito www.agesci.org/rs

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