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Dott.ssa Ilen Bianco - Parchi Lazio.it

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Minturno, 29 gennaio 2010<strong>Ilen</strong> <strong>Bianco</strong>Arpa <strong>Lazio</strong> Sezione Provinciale di LatinaAguzzi L., Cavone A., Corona R., Monfrinotti M., Ravizza P., Sangiorgi V.,Zaottini E.


STATO-ELEVATE CONCENTRAZIONI DEI NUTRIENTI E DELLE SOSTANZE PERICOLOSE-RIDOTTA QUALITA’ DELLE ACQUE MARINE-COMPROMISSIONE DELL’ECOSISTEMA MARINO COSTIERO-DEPAUPERAMENTO DELLE RISORSE ITTICHE-DEGRADO DEL TERRITORIOPRESSIONI-POPOLAZIONE-TURISMO-ATTIVITA’ INDUSTRIALI-AGRICOLTURA-ZOOTECNIA-ACQUACOLTURA-ATTIVITA’ PORTUALI /MILITARIMODELLODPSIRIMPATTI-FIORITURE ALGALI CONPROLIFERAZIONE DI SPECIEPOTENZIALMENTE TOSSICHE-PRESENZA DI SCHIUME, MUCILLAGINIE RIFIUTI SOLIDI-AUMENTO DEI RISCHI IGIENICO –SANITARI-MORIE DI ORGANISMI MARINIRISPOSTE-VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI E CONTROLLO DELLE IMMISSIONI IN MARE-IDONEO MONITORAGGIO DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI-APPROFONDIMENTO DELLE CONOSCENZE SULL’ECOSITEMA ANCHE ATTRAVERSO L’USO DI INDICATORIBIOLOGICI


DEFINIZIONE DI ACQUACOLTURA:Insieme di attiv<strong>it</strong>à, distinte dalla pesca, finalizzate alla produzione controllata di organismi acquatici.Con riferimento alla specie prodotta si parla di molluschicoltura, crostaceicoltura, alghicoltura, piscicoltura.L’acquacoltura <strong>it</strong>aliana è diversificata, rispecchiando le divers<strong>it</strong>à geografiche del paese, sia sul pianoambientale che su quello economico, sociale e colturale.Tale specific<strong>it</strong>à geografica porta l’acquacoltura <strong>it</strong>aliana allo sviluppo di un’ampia gamma di sistemiproduttivi, sia per quanto concerne le specie sia per le tecnologie di allevamento, le specie allevate,con attiv<strong>it</strong>à che si sono sviluppate in tutte le regioni <strong>it</strong>aliane, dalle aree montane continentali alla fasciacostiera.CozzeTrotaTapes phylippinarumOstricheSaragoSpigolaOrata


MITILICOLTURA di cosa si trattaMytilus galloprovincialisPrincipalmente allevamenti a mare (long-line) rispetto alagune e stagni costieri.Peggioramento delle caratteristiche igienico-san<strong>it</strong>arie etecnologie appropriate: prodotto igienicamente conformecon performances produttive economicamente rilevanti.-Nutrizione per filtrazione di f<strong>it</strong>oplancton insospensione;-la quant<strong>it</strong>à di acqua filtrata dipende dallo statusfisiologico dell’animale e delle condizioni climaticheesterne (mediamente 0,5-5l<strong>it</strong>ri/ora);-tempi di accrescimento per il raggiungimento dellataglia commerciale dipendono dalla specie, dallatemperatura e dalla quant<strong>it</strong>à di alimento presente.-Dimensioni minime in commercio = 5cm-Sopportano variazioni di salin<strong>it</strong>à e temperatura purchès<strong>it</strong>uazioni estreme non si prolunghino eccessivamente.Presenza di correnti leggere, adeguato trofismo. Il s<strong>it</strong>o intere<strong>ssa</strong>to è una concessione mar<strong>it</strong>timaLE STRUTTUREModuli paralleli, ognuno cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da una fune detta TRAVE o VENTIA lunga 100-300m;ancorata agli estremi con un corpo morto e sostenuta da boe in numero variabile a seconda del caricoReste perpendicolari in acqua a 50cm di distanzaResta: calza in polipropilene lunga da 2 a 4m con maglie adeguate


Pulizia delle resteSpedizioneRaccoltasemeIncalzosemeImmersioneresteRaccoltaSelezione elavorazioneDepurazioneReincalzoREINCALZO RACCOLTA DELLE PRODOTTORESTE2-3 mesi dal posizionamentoSuddivisione meccanica o manuale dei m<strong>it</strong>iliRicollocazione delle aliquote in calze con maglie piùgrandi.1 o 2 rincalzi per ciclo che dura 8-12 mesiPULIZIA DELLE RESTEPiù volte nel ciclo di produzioneFouling - incrostazioni provocate dalla colonizzazione di microrganismi condeposizione di minerali (riduzione di cresc<strong>it</strong>a – aumento di peso della resta)


PISCICOLTURA di cosa trattaEstensiva catene trofiche naturaliIntensiva distribuzione di mangimiSemi-intensiva e semi-estensiva per indicare differenti livelli di integrazione ad una base di alimentazionenaturale.Allevamento estensivo: valli, stagni e lagune costiere ad impatto trascurabileAllevamento intensivo: somministrazione di alimento con formulazioni complete e bilanciate adatte alle specieallevate.Negli ultimi anni si è notevolmente sviluppato l’allevamento in mare con gabbie vicino alla costa “in-shore” o inmare aperto “off-shore” per fattori economici e della qual<strong>it</strong>à del prodotto:le gabbie galleggianti, infatti, posizionate sia in zone riparate che in off-shore, presentano vantaggi nei ridotticosti di investimento e di gestione, con un miglioramento notevole delle qual<strong>it</strong>à del prodotto e unariduzione della confl<strong>it</strong>tual<strong>it</strong>à con altri insediamenti costieri.


Inoltre l’allevamento in mare rappresenta una occasione di integrazione o di conversione della pesca con effettipos<strong>it</strong>ivi sulla diminuzione dello sforzo di pescaMARICOLTURA o piscicoltura in gabbie galleggianti: allevamento <strong>it</strong>tico intensivo in acque marineLE STRUTTURELa tipologia di struttura, di ancoraggio, le strutture complementari e il grado di difficoltà gestionaledell’impianto dipendono dalle caratteristiche della zona di allevamento.L’impianto è cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da diversi moduli ognuno dei quali ha un telaio fisso tubolare con annessi elementidi galleggiamento; sistemi di ancoraggio al fondale ed eventualmente ad altri moduli a formare unreticolo stabile. Ogni modulo ha un sacco in rete con dimensione della maglia adeguato, mantenuto dazavorre e tiranti. I moduli sono provvisti di boe galleggianti di segnalazione.Gabbia flottante circolareGabbia flottantesemisommergibileGabbia flottante quadrata


La maggior parte degli impianti sono di tipo galleggiante ma vengono utilizzate anche strutture sommerseo semisommerse capaci di variare l’assetto idrostatico attraverso il carico e lo scarico di acqua daopportune zavorre – soprattutto lontano dalla costa per le condizioni meteo marine – ottimo per il lim<strong>it</strong>atoimpatto visivoOperatori subacqueiSTRUTTURE COMPLEMENTARI A TERRABanchina d’ormeggio enatante di servizioLocale per imballaggio pescatoSilos per mangimi


FASI DEL PROCESSOPRODUTTIVOImpianti specializzati per laproduzione di avvannottiImmissione con taglie superiori a10-20 grammiTrasporto con natante in appos<strong>it</strong>evasche coibentate attrezzate conossigeno liquidoL’ingrasso dura, a seconda dellaspecie, della temperatura e dellecaratteristiche idrologiche, 12-30mesi.


DISTRIBUZIONE DEL MANGIMEMangime secco commercialeOperazione manuale, semiautomatica oautomaticaAlimentazione meccanica da natanteCarico alimento su natanteCONTROLLI DI PRODUZIONEPeriodicamente controlli alle strutture dell’impianto e sul prodotto allevatoIspezioni in superficie e in profond<strong>it</strong>à con operatori subacquei per controllare:Integr<strong>it</strong>à delle reti, comportamento del pesce, presenza e eventuale rimozione delpesce morto, grado di pulizia della rete, stato delle boe di segnalazione.Controllo sulla cresc<strong>it</strong>a e sullo stato san<strong>it</strong>ario del pesce allevato.Sttao delle acque: temperatura, ossigeno, torbid<strong>it</strong>à


CAMBIO DELLE RETIPeriodicamente per il fouling e per il giusto rapporto pesce – maglia dellareteViene contemporaneamente calzata una nuova rete- personale subacqueoesperto.Lavaggio delle reti con lavatrici, acqua, al soleCuc<strong>it</strong>uraChiusura lavatriceInserimento reti in lavatriceRete otturata dal foulingRACCOLTA DEL PESCATOManualmente a mezzo retiProdotto vivo (pesce preingra<strong>ssa</strong>to) per altri impiantiProdotto di taglia matura per il consumo alimantare


LE PROBLEMATICHE DEL SETTOREAspetti ambientali che provocano impatti sull’ambiente (principio di precauzione).È nece<strong>ssa</strong>rio considerare il rapporto di interdipendenza tra ambiente e acquacoltura per cui unambiente non idoneo ad allevamenti <strong>it</strong>tici può creare difficoltà nelle fasi di allevamento e determinarepessima qual<strong>it</strong>à del prodotto dal punto di vista organolettico e igienico-san<strong>it</strong>ario.L’impatto sull’ambiente è variabile con il tipo di specie allevata e con le tecniche di allevamento adottatee la sua valutazione è nece<strong>ssa</strong>riamente s<strong>it</strong>o- specifica.Enorme esplosione dell’acquacoltura con offerte abbondanti di specie comuni che comporta unasaturazione temporanea del mercato con conseguente caduta dei prezzi.Elevata importazione dei prodotti dai paesi esteri, con prezzi estremamente inferiori dovuti ai costi diproduzione meno elevati.Il settore della piscicoltura in Italia è caratterizzato prevalentemente dalla produzione di trote(competizione da parte dei paesi del nord per i salmonidi) di spigole e orate (competizione da partedei paesi del bacino del Med<strong>it</strong>erraneo come Grecia, Turchia).Oscillazioni produttive per inquinamento, presenza di tossine algali, diffusione di patologie.


INDIVIDUAZIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI LEGATI AL PROCESSO PRODUTTIVOImpatti (modifiche) pos<strong>it</strong>ivi e negativi ambientali molluschicoltura e piscicolturaINPUTRISORSAENERGETICARISORSAIDRICAMATERIEPRIME EDAUSILIARIESOSTANZECHIMCHEPERICOLOSEIMPIANTO DIALLEVAMENTOCENTRO DIDEPURAZIONECENTRO DISPEDIZIONEOUTPUTEMISSIONI INATMOSFERASCARICHIIDRICIRIFIUTIIMMISSIONE DIINQUINANTIRUMOREAspetti ambientali diretti e indiretti (qual<strong>it</strong>à dei mangimi, forn<strong>it</strong>ori etc.), connessi al processo(normale esercizio, anormale esercizio, condizioni di emergenza).Quantificazione


Impatti ambientali molluschicoltura e piscicolturaUtilizzo di risorse (materie prime, avannotti etc.)Rifiuti (imballaggi, attrezzature dismesse etc.)Rifiuti di origine animale (pesce morto)Immissione nelle acque e sui fondali di residui fecali e mangime non consumato (trofia, fior<strong>it</strong>ure eanossia, torbid<strong>it</strong>à-Posidonia)Immissione nelle acque di antibiotici e disinfettanti (modofica delle comun<strong>it</strong>à microbiche)Emissioni in aria (mezzi di trasporto)Modifiche degli hab<strong>it</strong>at naturali (riduzione spazi v<strong>it</strong>ali e delle aree riproduttive)Effetti sulla pesca (riduzione dello sforzo di pesca e riduzione di spazi)Contaminazione genetica della fauna <strong>it</strong>tica selvaticaImpatto visivoPossibile rilascio di patogeni nell’ambiente esternoManutenzione e uso dei veicoliStrutture a terra (scarichi, emissioni in aria etc.)Impatto sul “fondale” (biocenosi) delle strutture di ancoraggioProf. Mirto dell’Univers<strong>it</strong>à Pol<strong>it</strong>ecnica delle Marche:carichi trofici della maricoltura 2-3 ordini di grandezza inferiori rispetto ad input atmosferici o di altranatura (incremento dell1% nel sistema Med<strong>it</strong>erraneo; a scala locale 73% di N e 99% di fosforoBiorimediatori mytilus galloprovincialis, spongia officinalis e Sabella spallanzanii


Da: “Commissione per i problemi ambientali, turistici e le attiv<strong>it</strong>à diPesca ed Acquacoltura del Golfo di Gaeta”CARICO ORGANICO Azoto (N)Fosforo (P)% Azoto(aggiornato al 2003) (t/anno)(t/anno)% FosforoATTIVITA'Agricoltura 91,6 12,57 4,59 3,66Zootecnia 51,35 7,04 6,93 5,53Popolazione residente/turismo 62,92 63,5 92,58 73,87Industrie 38,98 5,35 3,90 3,11Acquacoltura 84,14 11,54 17,32 13,83TOTALE 728,99 100 125,32 100Elevati livelli di f<strong>it</strong>oplancton anche a carico di specie potenzialmente tossicheDINOFLAGELLATI TOSSICIAkashiwo sanguineaAlexandrium minutumDinophysis caudataDinophysis sacculusKarenia spp.Lingulodinium polyedrumPolykrikos kofoidiiProrocentrum minimumDIATOMEE TOSSICHEPseudo-n<strong>it</strong>zschia callianthaPseudo-n<strong>it</strong>zschiadelicatissimaPseudo-n<strong>it</strong>zschiafraudolentaPseudo-n<strong>it</strong>zschia galaxiaePseudo-n<strong>it</strong>zschiamultistriata


TRIX: Indice Trofico (richiesto ai sensi del D.Lgs 152/99)Classificazione delle acque marine costiere in base alla scala troficaINDICE TRIX - [Log 10 (Cha x D%O x N x P) + 1,5 ] / 1,2Cha = clorofilla “a” (µ g/L)D%O = ossigeno disciolto (100-O 2 D%)P = fosforo totale (µ g/L)N = N – (NO 3 +NO 2 + NH 3 ) (µ g/L)2 - 4 elevatoBuona colorazione delle acque e assenza di anomale colorazioni.Assenza di sottosaturazione di ossigeno disciolto nelle acque benticheFoce Pontone4 - 5 buono5 - 6 mediocre6 - 8 scadenteFoce Pontone - Stato trofico (TRIX)Occasionali intorpidimenti delle acque e occasionali anomalecolorazioni. Occasionali ipossie nelle acque benticheScarsa trasparenza delle acque e anomale colorazioni. Ipossie eoccasionali anossie delle acque bentiche, con stato di sofferenza alivello di ecosistema benticoElevata torbid<strong>it</strong>à delle acque con diffuse e persistenti anomalie nellacolorazione e ipossie/anossie nelle acque bentiche. Moria di organismibentonici con alterazione/semplificazione delle comun<strong>it</strong>à bentoniche.Danni economici nei settori del turismo, pesca ed acquacoltura.4Classi di qual<strong>it</strong>à3210200 m1000 m3000 m200 m1000 m3000 m200 m1000 m3000 m200 m1000 m3000 m200 m1000 m3000 m200 m1000 m3000 m200 m1000 m3000 m2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009


Emergenza moria di pesci nel golfo di Gaeta – estate 2006Elevate temperatureValori elevati di azoto e fosforo nelle acqueAnalisi dell’IZS: Photobacterium damselae subsp. piscicida. Il batterio in questione causaingente mortal<strong>it</strong>à sui pesci di allevamento e numerose segnalazioni di morie sono stateriportate anche su pesci selvatici, in particolare su spigole e cefali. Ste<strong>ssa</strong> diagnosi era giàstata effettuata nel mese di giugno su spigole provenienti da gabbie collocate in mare nelGolfo di Gaeta, in cui si era manifestata mortal<strong>it</strong>à; è quindi ipotizzabile un pa<strong>ssa</strong>ggio delpatogeno dall’allevato al selvatico e viceversa.Non si sono avute le stesse evidenze per la moria del 2007


LE SOLUZIONIEfficace azione di promozione e di rilancio dei prodotti facendo leva sulla qual<strong>it</strong>à, la sicurezzaigienico-san<strong>it</strong>aria e il rispetto delle normative ambientali.Per il consumatore hanno un livello di importanza elevatoBinomio alimentazione e ambienteACQUACOLTURA SOSTENIBILE responsabileConiuga esigenze ambientali, sociali ed economiche: prodotti sani e sicuri nel rispettodell’ambienteValore aggiuntoIl rispetto dei requis<strong>it</strong>i di sostenibil<strong>it</strong>à nasce da:-Corretta identificazione del s<strong>it</strong>o in relazione alle potenzial<strong>it</strong>à produttive e alla compatibil<strong>it</strong>à ambientale.-Diversificare la produzione attraverso l’allevamento di nuove specie-Sviluppare un’acquacoltura per il ripopolamento delle specie autoctone-Valorizzare le produzioni attraverso marchi di qual<strong>it</strong>à, che nell’amb<strong>it</strong>o della filiera identificano la componenteambientale e offrano la sicurezza del prodotto-Applicazione di nuove tecniche di allevamento, di tecnologie appropriate ai luoghi e alle diverse s<strong>it</strong>uazioni, alfine di ridurre gli impatti ambientali-Sviluppare procedure di tracciabil<strong>it</strong>à e rintracciabil<strong>it</strong>à-Applicare e sviluppare metodologie di produzione biologica-Adozione di protocolli di mon<strong>it</strong>oraggio ambientale e di misure per la riduzione e/o m<strong>it</strong>igazione degli effettiambientali-Utilizzo di sistemi di allevamento in armonia con tutte le altre attiv<strong>it</strong>à economiche che fanno uso delle risorsenaturali, al fine di un utilizzo ottimale delle risorse e per il ridurre il verificarsi di contrasti e confl<strong>it</strong>ti sociali.-Sviluppo della ricerca e della tecnologia nel settore.


GLI STRUMENTIStrumenti normativi (comun<strong>it</strong>ari, nazionali e regionali) che regolano, indirizzano e finanziano l’attiv<strong>it</strong>à diacquacoltura, con particolare attenzione alla sostenibil<strong>it</strong>à ambientale, al contenimento dell’impattosull’ambiente, sulla popolazione, sui beni colturali e paesaggistici.-Programma Operativo FEP per il settore pesca 2007-2013Il PO prevede una strategia orientata all’individuazione di cr<strong>it</strong>eri relativi al contenimento dell’impattosull’ambiente derivante dalle attiv<strong>it</strong>à di acquacoltura e di piscicoltura, come previsto dall’art.111 delD.Lgs.152/2006 e s.m.i.; la definizione di protocolli di mon<strong>it</strong>oraggio in fase di s<strong>it</strong>ing e dopo la realizzazionedegli impianti; l’applicazione di misure di m<strong>it</strong>igazione dei potenziali impatti da attiv<strong>it</strong>à di acquacoltura; lavalutazione della compatibil<strong>it</strong>à con le aree di elevata valenza ecologica (S<strong>it</strong>i Natura 2000), rispettando quantoriportato dalla Direttiva 92/43/CE e i vincoli posti dai piani di gestione; la considerazione di aree di elevatopregio ambientale (Aree Marine Protette, Riserve Naturali, ecc..) e dei corpi idrici a rischio (Direttiva 2000/60).Il PO prevede contributi per le forme di acquacoltura che consentano la tutela ed ilmiglioramento dell’ambiente, delle risorse naturali, della divers<strong>it</strong>à genetica e la gestione delpaesaggio e la partecipazione al sistema comun<strong>it</strong>ario di ecogestione ed aud<strong>it</strong> (EMAS)Per quanto riguarda gli investimenti produttivi nel settore dell'acquacoltura il Programma Operativoprevede investimenti destinati alla modernizzazione, alla costruzione, all’ampliamento, all’adeguamentostrutturale degli impianti di produzione, al fine di migliorare le condizioni di lavoro, l'igiene, la salute dell'uomoo degli animali e la qual<strong>it</strong>à dei prodotti, ridurre l'impatto negativo o accentuare gli effetti pos<strong>it</strong>ivi sull'ambiente.


Regolamento Eco-Management and Aud<strong>it</strong> SchemeCon l’obiettivo di creare i presupposti per la riduzione dell’impattoambientale nei processi produttivi attaverso la pertecipazione attiva delmondo industriale.Sulla base dell’AAI (tutti gli aspetti ambientali con diversi gradi di risposta)e della pol<strong>it</strong>ica ambientale si realizza uno SGA


IL CASO SICILIA per impianti nuoviL’obiettivo di queste linee guida è quello di individuarele aree marine potenzialmente idonee all’attiv<strong>it</strong>à dimaricoltura, lungo la costa della Sicilia, in riferimento aquanto richiesto dal Programma Operativo Pesca2007-2013.L’esigenza è quella di individuare cr<strong>it</strong>eri per contenerel’impatto ambientale derivante dalle attiv<strong>it</strong>à di acquacoltura episcicoltura come previsto dall’art. 111 del D.Lgs152/06 es.m.i.AREE NON IDONEE ALLA MARICOLTURAAree soggette a particolari regimi di tutela delle risorse naturaliSPECIE E HABITAT DA TUTELAREPraterie di Posidonia oceanica e di cymodocea nodosa,fanerogame che cost<strong>it</strong>uiscono ecosistemi marini di notevolepregio. La Posidonia è una specie protetta essendo inser<strong>it</strong>acome hab<strong>it</strong>at prior<strong>it</strong>ario nell’allegato IV della Direttiva Hab<strong>it</strong>at92/43/CEE ed inclusa nell’allegato 2 del Protocollo sulle AreeSpecialmente Protette e la Divers<strong>it</strong>à Biologica del Med<strong>it</strong>erraneo(Protocollo ASPIM) adottato nella Convenzione di Barcellona eratificato dall’Italia con una legge del 1999.Ev<strong>it</strong>are le aree occupate dalle fanerogame e distanza di rispetto,secondo il principio di precauzione, non inferiore a 1 km e inbasa alle caratteristiche del posidonieto e delle correntianche 2Km. Temuto il silting di sostanza organica e la torbid<strong>it</strong>àdell’acqua.


BATIMETRIA E DISTANZA DALLA COSTAVietata una batimetria inferiore a 25m.Dalla base della gabbia al fondale dovrebbe mantenersi una distanza di almeno 5m. Una colonnad’acqua sufficiente consente una dispersione dei prodotti di risulta con minori conseguenzeambientali e minori rischi di autoinquinamento per lo stesso impianto.Vietata una distanza dalla costa inferiore a 2 Km.SIC ossia S<strong>it</strong>i di Importanza Comun<strong>it</strong>aria designati ai sensi della Direttiva Hab<strong>it</strong>at 92/43/CE recep<strong>it</strong>acon DPR n. 357/97 e modificato e integrato dal DPR 120/2003, che contribuisconosignificativamente a mantenere o ripristinare un tipo di hab<strong>it</strong>at o di specie in uno stato diconservazione soddisfacente contribuendo così al mantenimento della biodivers<strong>it</strong>à nella regionebiogeografica in cui si trovano.distanza i rispetto dei SIC oltre 3Km dalla perimetrazione dei SIC marini e 2 Km per quelli prospicientiil mare.AREE MARINE PROTETTEZone A e B delle Aree Marine Protette ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e (Legge Quadro sulle aree protette 349/91; L.979/82isposizioni per la difesa del mare)Distanza minima di 5Km dalla perimetrazione delle zone A di Aree Marine Protette e dalle RiserveNaturali MarineE 3Km dalla perimetrazione delle zone B.SITI ARCHEOLOGII E STORICO-CULTURALIS<strong>it</strong>i sommersi di questo genere richiedono una distanza minima di 1Km (approccio precauzionale) daiconfini dell’area o del rel<strong>it</strong>to.Tutte le distanze variano con le caratteristiche ambientali dell’area occupata come bassoidrodinamismo, correnti, tipologia di fondale o per aree particolarmente sensibili.


DISTANZA DA INSEDIAMENTI URBANI E AREE A VOCAZIONE TURISTICA3Km in riferimento alle norme igienicosan<strong>it</strong>arie per ev<strong>it</strong>are la contaminazione del prodotto allevato edi bioaccumulo di contaminanti in traccia oltre ad ev<strong>it</strong>are che nell’ambiente si produca un effettocumulativo dovuto alle diverse tipologie di impatti.In questo modo si prevede di tutelare i fru<strong>it</strong>ori turistici dell’area (area costiera ad alta, media, ba<strong>ssa</strong>valenza turistica), di contenere gli effetti sulla fruizione del l<strong>it</strong>orale intere<strong>ssa</strong>to e di ridurre i confl<strong>it</strong>ti sullafascia costiera.INSEDIAMENTI INDUSTRIALIDistanza di almeno 5 Km dal perimetro dei poli industrialiIn via precauzionale rispetto alle norme igienico-saniatrie per ev<strong>it</strong>are di pregiudicare lo stato san<strong>it</strong>ario delprodotto, ev<strong>it</strong>are contaminazione del prodotto allevato da agenti chimici. Ev<strong>it</strong>ato effetto cumulativo dovutoalle diverse tipologie di impatti.SITI DI INTERESSE NAZIONALE10 Km dai S<strong>it</strong>i di bonifica di Interesse Nazionale, individuati ai sensi dell’art. 252 del D.Lgs152/06Misura precauzionale rispetto alle norme igienico-saniatrie per ev<strong>it</strong>are di pregiudicare lo stato san<strong>it</strong>ario delprodotto, ev<strong>it</strong>are contaminazione del prodotto allevato da agenti chimiciALTRI IMPIANTI DI MARICOLTURA4Km da altre aree comprendenti impianti di allevamento <strong>it</strong>tico. Per via dell’effetto cumulativo dell’impatto, illim<strong>it</strong>are di diffondersi di patologie. La distanza dipende dal livello di produzione degli impianti intere<strong>ssa</strong>ti e dallatipologia di specie trattateNAVIGAZIONE MARITTIMA E AREE PORTUALIRotte mar<strong>it</strong>time, aree portuali ad ampio traffico e ad elevato livello di contaminazione. Distanza minima 3KmAREE SENSIBILIAi sensi dell’allegato 6 alla parte terza del D.Lgs152/06 ossia aree già eutrofizzate o probabilmente esposte aprossima eutrofizzazione.


Dare delle risposteSupporto tecnico scientificoIl mon<strong>it</strong>oraggio


Informazioni nece<strong>ssa</strong>rie per i modelliParametri chimico-fisiciRilievo morfologico del fondale e tipologia di substratoBiocenosiIdrodinamismo (correnti e maree) ,esposizione e condizioni meteoclimaticheCaratterizzazione dell’area lim<strong>it</strong>rofa ed aspetti socialiInformazioni sui mangimi: tipologia. Modal<strong>it</strong>à di somministrazione per la stima del caricodi C, N e P immessi nell’ambienteElenco dei composti chimici (disinfettanti, terapeutici, anestetici, prodotti anti-fouling)FoulingDettagli strutturali delle opere a mareElenco dei composti chimici (disinfettanti, terapeutici, anestetici, prodotti anti-fouling)Dettagli sulla produzione: specie allevate, quant<strong>it</strong>àInformazioni già esistentiBontà dell’iniziativa


Il mon<strong>it</strong>oraggioScopi: individuazione e quantificazione delle pressioniAspetto fondamentale per assicurare che le alterazioni ambientali derivanti dalleattiv<strong>it</strong>à antropiche siano contenute entro livelli predeterminati e accettabiliStrumento per dare risposte – interventiMon<strong>it</strong>oraggio s<strong>it</strong>o specificoCertificazione del prodotto quindi collaborazioneReticolato dei punti di campionamento più f<strong>it</strong>tospazialmente e temporalmenteIl mon<strong>it</strong>oraggio deve prevedere la valutazioni delle variabili chimico fisiche incolonna d’acqua, e nei sedimenti sottostanti l’impianti tenuto conto dei raggidi dispersioneLe biocenosi

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