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Avvocato Igor Visentin - Associazione nazionale degli urbanisti e dei ...

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URBANPROMOBologna – 12/11/2011avv. <strong>Igor</strong> <strong>Visentin</strong>


UNA INTRODUZIONEValorizzazione delle risorse rinnovabili presentinel territorioSuperamento del contrasto tra uso agricolo edenergetico del suoloRiduzione dell’onere economico sostenuto dallePP.AA. Nelle forniture energeticheConcreta fattibilità ed immediata cantierabilitàAzione di razionalizzazione amministrativa


UNA INTRODUZIONE1. Costruzione di percorsi autorizzatori all’internodel quadro delle norme vigenti2. Proposta di una zonazione per vocazione3. Sviluppo di strategie per l’utilizzazione energetica<strong>dei</strong> reflui zootecnici, delle frazioni verde e umida<strong>dei</strong> RSU e <strong>dei</strong> cicli produttivi presenti4. Brokeraggio energetico che permetta risparminella gestione delle forniture


UNA INTRODUZIONE• Fotovoltaico (2006-2011):potenza installata nell’area: 8.410 kwin provincia di Venezia: 16.118 kw• Biomasse (2007-2010):potenza termica nominale: 30.260 kwpotenza elettrica: 12.036 kwsu 242.630 kW e 101.264 kW in Veneto


UNA INTRODUZIONED.lgs 16 marzo 1999 n° 79 “Attuazione della direttiva 96/92/CEE recante le norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica”,dove in particolare si afferma il principio che l’attività di produzione dell’energia elettrica da fonti rinnovabili è attività libera, diservizio pubblico e di interesse pubblico.D.lgs 29 dicembre 2003 n° 387 e smi “Attuazione della direttiva 2001/77/CEE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta dafonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’energia nel mercato interno dell’elettricità” che definisce i procedimentiamministrativi relativi alla costruzione e l’esercizio <strong>degli</strong> impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili,gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione come definiti dalla norma vigente, nonché leopere connesse e le infrastrutture indispensabili alle costruzione dell’impianto, nel rispetto delle normative vigneti in materia ditutela dell’ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico-architettonico.Decreto Ministeriale del 19/02/2007, che chiarisce alcune parti dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003, dove è prevista l’autorizzazione unica perimpianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e semplifica le procedure finora previste per accedere ai benefici del“Conto Energia”.D.G.R. 2204/2008 e relativo Allegato A “Prime disposizioni organizzative per l’autorizzazione, installazione ed esercizio <strong>degli</strong> impianti diproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”D.G.R. 1192/2009 “Aggiornamento delle procedure di competenza regionale per l'autorizzazione all'installazione ed esercizio di impiantidi produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (art. 12, d.lgsl. 387/2003).D.G.R. 1391/2009 “D. lgs. 29 dicembre 2003, n. 387 - articolo 12. Dgr n. 2204/2008 e n. 1192/2009. Disposizioni procedurali per il rilasciodell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione di energia da biomassa e biogas da produzioni agricole,forestali e zootecniche, entro i limiti di cui al comma 14, lettere a) ed e) dell’articolo 269 del D.lgs. n. 152/2006 e successive modichee integrazioni.D.G.R. 2373/2009 Disposizioni procedurali per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione dienergia elettrica, eolici e fotovoltaici (art. 12, D.lgs 29 dicembre 2003, n. 387).D.G.R. 453/2010 “Competenze e procedure per l'autorizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”Il riferimento principale per la presente proposta rimane comunque il recentissimo Decreto 10 settembre2010 del Ministero dello Sviluppo Economico “Linee guida per l’autorizzazione <strong>degli</strong> impianti alimentatida fonti rinnovabili”, non ancora recepita dalla Regione Veneto, seppur sottoscritta in sede diConferenza S/R


La prima proposta riguarda l’introduzione di un processo coerente di valutazione<strong>dei</strong> processi in corso, che si trasformi in un percorso autorizzatorio /amministrativoIn questa sede viene ipotizzata una variante al Regolamento Edilizio comunale,in quanto strumento disciplinante l’attività edilizia e di trasformazione <strong>urbanisti</strong>cadel suolo nonché le altre opere che modificano l’aspetto del territorio e delpaesaggio”.Viene proposta l’introduzione del Titolo XX° - Installazione di impianti diproduzione energetica da fonti rinnovabili, ai sensi del comma 4, lettera l, art. 50della l.r. 61/1985 che prevede che: l) le modifiche alle norme tecniche di attuazionee al regolamento edilizio, con esclusione <strong>degli</strong> indici di edificabilità, delledefinizioni e delle modalità di calcolo <strong>degli</strong> indici e <strong>dei</strong> parametri <strong>urbanisti</strong>ci,nonché delle destinazioni d'uso e delle modalità di attuazione …La possibilità di ricorso a tali varianti è garantita dal comma 1 dell’ Art. 48 –Disposizioni transitorie – della l.r. 11/2004, ovvero: … Fino all'approvazione delprimo piano di assetto del territorio (PAT), il comune non può adottare varianti allostrumento <strong>urbanisti</strong>co generale vigente salvo quelle ... nonché quelle disciplinatedall’articolo 50, commi da 4 a 8 e 16, della legge regionale 27 giugno 1985, n. 61 esuccessive modificazioni …


1 PERCORSI AUTORIZZATORIL’opportunità di introdurre la Variante Normativa proposta è data dalla necessitàdi dare certezze regolamentari e parità di trattamento amministrativo.Gli obiettivi fondamentali che si intendono perseguire sono così sintetizzabili:• Promuovere attività che sono considerabili come strategiche per la tutela dell’ambiente;• Tutelare il territorio comunale, il suo suolo, il suo ambiente ed il suo paesaggio, viste comecomponenti rare e non riproducibili;• Introdurre criteri di semplificazione amministrativa.La filosofia di intervento è quella di differenziare l’attenzione e le possibili azioni per diversiambiti di intervento, ovvero:• Nelle zone residenziali appare importante favorire le azioni di autosufficienza energeticanel rispetto del decoro urbano;• Nelle zone produttive appare strategico favorire l’integrazione energetica, puntando sullavocazione produttiva;• Nelle zone agricole appare necessario favorire la diffusione di tali impianti, tutelando iproduttori ed i prodotti, valorizzando le risorse presenti, ponendo attenzione nelcontempo ai valori ambientali, paesaggistici ed al rischio idrogeologico.


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• La definizione di fonte rinnovabile è contenuta nell’art. 2 del D.Lgs. n. 387 del 2003. E’ rinnovabile la fonte energeticaeolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice e idraulica. Sono altresì considerate fonti rinnovabili lebiomasse, i gas di discarica, i gas residuati dai processi di depurazione ed il biogas.• La disciplina autorizzativa <strong>degli</strong> impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è contenuta nell’art. 12 delD.Lgs. n. 387 del 2003. Ai fini dell’autorizzazione <strong>degli</strong> impianti l’Amministrazione competente è individuata in base allafonte rinnovabile utilizzata ed alla potenza dell’impianto.• La competenza è comunale se gli impianti hanno potenza installata inferiore alle soglie sotto riportate:* Fotovoltaico: 20 kW* Eolico: 60 kW* Idroelettrico: 100 kW* Biomasse: 200 kW* Biogas: 250 kWLa competenza è comunale per gli impianti con potenza installata pari o superiori alle soglie sopraindicate se non servonoautorizzazioni di altre amministrazioni. (esempi: Valutazione di Impatto Ambientale, concessione di derivazionid’acqua…).• Con Deliberazione della Giunta Regionale 08.08.2008, n. 2204 sono state dettate le prime disposizioni organizzative per inecessari adempimenti, tenuto conto delle modificazioni normative introdotte con l’art. 2, comma 158 della legge24.12.2007, n. 244. Con Deliberazione della Giunta Regionale 05.05.2009, n. 1192, sono state aggiornate alcune procedure.Successivamente, viste le modificazioni apportate dalla Legge 23.07.2009, n. 99 e dalla Legge Regionale 22.01.2010, n. 10,con Deliberazione della Giunta Regionale 02.03.2010, n. 453 sono state ulteriormente aggiornate le procedure e lecompetenze autorizzative.• Attualmente, pertanto, le istanze di autorizzazione di competenza regionale devono essere trasmesse agli uffici regionalicome di seguito specificato (con indicazione <strong>dei</strong> responsabili del procedimento e dell’istruttoria):


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1 PERCORSI AUTORIZZATORIIspirazione diretta ai principi di cui alDecreto 10 settembre 2010 del Ministero dello Sviluppo Economico “Linee guida per l’autorizzazione<strong>degli</strong> impianti alimentati da fonti rinnovabili”D. Lgs. 18 maggio 2001, n. 228: Orientamento e modernizzazione del settore agricolo - Art. 21. - Normeper la tutela <strong>dei</strong> territori con produzioni agricole di particolare qualità e tipicità… lo Stato, le regioni e gli enti locali tutelano, nell'ambito delle rispettive competenze:a) la tipicità, la qualità, le caratteristiche alimentari e nutrizionali, nonché' le tradizioni rurali dielaborazione <strong>dei</strong> prodotti agricoli e alimentari a denominazione di origine controllata (DOC), … (DOCG),… (DOP), … (IGP) … (IGT);b) le aree agricole in cui si ottengono prodotti con tecniche dell'agricoltura biologica ai sensi delregolamento (CEE) n. 2092/91 del Consiglio, del 24 giugno 1991;c) le zone aventi specifico interesse agrituristico.2. La tutela di cui al comma 1 è realizzata, in particolare, con:a) la definizione <strong>dei</strong> criteri per l'individuazione delle aree non idonee alla localizzazione <strong>degli</strong> impianti dismaltimento e recupero <strong>dei</strong> rifiuti, …;


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Riportare il tema sugli aspetti di gestioneterritoriale / <strong>urbanisti</strong>ca, al fine di riconoscerela competenza dell’ente locale• Riferimento amministrativo diretto adindicazioni sovraordinate, al fine di ridurrel’aleatorietà / discrezionalità delle valutazionicompiute


1 PERCORSI AUTORIZZATORIART. 10 - Aree ad elevata utilizzazione agricola1. Nell’ambito delle aree ad elevata utilizzazioneagricola la pianificazione territoriale ed<strong>urbanisti</strong>ca viene svolta perseguendo le seguentifinalità:a) il mantenimento e lo sviluppo del settore agricoloanche attraverso la conservazione dellacontinuità e dell’estensione delle aree ad elevatautilizzazione agricola limitando la penetrazione intali aree di attività in contrasto con gli obiettivi diconservazione delle attività agricole e delpaesaggio agrario;c) la conservazione e il miglioramento dellabiodiversità anche attraverso la diversificazione<strong>degli</strong> ordinamenti produttivi e la realizzazione e ilmantenimento di siepi e di formazioni arboree,lineari o boscate, salvaguardando anche lacontinuità eco sistemica;e) limitare la trasformazione delle zone agricole inzone con altra destinazione al fine di garantire laconservazione e lo sviluppo dell’agricoltura e dellazootecnia, nonché il mantenimento delle diversecomponenti del paesaggio agrario in esse presenti…


1 PERCORSI AUTORIZZATORIART. 25 - Corridoi ecologici1. Le Province definiscono le azioni necessarie per il miglioramento dellafunzionalità ecologica <strong>degli</strong> habitat e delle specie nei corridoi ecologici,individuano e disciplinano i corridoi ecologici sulla base <strong>dei</strong> perimetriindicati, ispirandosi al principio dell’equilibrio tra la finalità ambientalee lo sviluppo economico ed evitando, per quanto possibile, lacompressione del diritto di iniziativa privata.3. I Comuni individuano le misure volte a minimizzare gli effetti causati daiprocessi di antropizzazione o trasformazione sui corridoi ecologici,anche prevedendo la realizzazione di strutture predisposte a superarebarriere naturali o artificiali al fine di consentire la continuitàfunzionale <strong>dei</strong> corridoi. Per la definizione di tali misure i Comunipromuovono attività di studio per l’approfondimento e la conoscenzadella Rete ecologica.4. Sono vietati gli interventi che interrompono o deteriorano le funzioniecosistemiche garantite dai corridoi ecologici.


1 PERCORSI AUTORIZZATORIART. 29 - Sviluppo delle fonti rinnovabili1. La Regione del Veneto promuove lo sviluppo delle fontirinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, solare termico, biomasselegnose, eolico e geotermico) nonché delle opere connesse e delleinfrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio <strong>degli</strong>impianti stessi che ai sensi dell’articolo 12, del D.Lgs. n. 387/2003sono definiti di pubblica utilità, indifferibili ed urgenti.2. Gli impianti di produzione di energia elettrica possono essereubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani<strong>urbanisti</strong>ci senza la necessità di effettuare la variazione didestinazione d’uso <strong>dei</strong> siti di ubicazione <strong>dei</strong> medesimi impianti.Nelle zone agricole possono altresì essere ubicate piattaforme diproduzione e stoccaggio di biomasse legnose a fini energetici.


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Art. 28 comma 28. Fino all’adeguamento al PTCPpotranno essere attuate le previsioni <strong>dei</strong> pianicomunali vigenti, ad eccezione di quelle che insede di valutazione di impatto ambientale o divalutazione di incidenza ambientale risultinocompromettere i caratteri naturalistici delle areenucleo o delle aree di connessione naturalistica opregiudichino la funzione di connessione <strong>dei</strong> corridoiecologici come normati dal presente articolo.• Art. 33 comma 8. Nella formazione di PAT/PATI siindividueranno le diverse modalità per laincentivazione all'uso delle fonti rinnovabili dienergia negli ambiti/nelle zone/nelle aree/negliinsediamenti in ragione del differente assettoinsediativo, produttivo, funzionale, ambientale egeomorfologico.


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1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Nel territorio comunale è ammessaesclusivamente l’installazione di singoligeneratori eolici con altezza complessiva nonsuperiore a 1,5 metri e diametro non superiorea 1,0 metri (c.d. microeolico), ad esclusionedelle aree o edifici (e relativi contesti)sottoposti a vincoli archeologici, storici,documentali o ambientali.• L’installazione <strong>degli</strong> stessi è soggetta acomunicazione preventiva al Comune.


1 PERCORSI AUTORIZZATORII seguenti interventi sono considerati attività ad edilizia libera esono realizzati previa comunicazione dell'inizio <strong>dei</strong> lavori da partedell'interessato all'amministrazione comunale:a) Impianti alimentati da biomasse e biogas aventi tutte leseguenti caratteristiche (ai sensi dell'articolo 27, comma 20, dellalegge n. 99 del 2009):i. operanti in assetto cogenerativo;ii. aventi una capacità di generazione massima inferiore a 50 kWe(c.d. microgenerazione);b) impianti alimentati da biomasse e biogas non ricadenti fraquelli di cui al punto a) ed aventi tutte le seguenti caratteristiche(ai sensi dell'articolo 123, comma 1, secondo periodo edell'articolo 6, comma 1, lettera a) del DPR 380 del 2001):i. realizzati in edifici esistenti, sempre che non alterino i volumi ele superfici, non comportino modifiche delle destinazioni di uso,non riguardino le parti strutturali dell'edificio, non comportinoaumento del numero delle unità immobiliari e non implichinoincremento <strong>dei</strong> parametri <strong>urbanisti</strong>ci;ii. aventi una capacità di generazione compatibile con il regime discambio sul posto.


1 PERCORSI AUTORIZZATORISono realizzabili mediante denuncia di inizio attività impianti digenerazione elettrica alimentati da biomasse e biogas non ricadenti fraquelli di cui al precedente punto ed aventi tutte le seguenti caratteristiche(ai sensi dell'articolo 27, comma 20, della legge n. 99 del 2009):i. operanti in assetto cogenerativo;ii. aventi una capacità di generazione massima inferiore a 200 kWe nelcaso di biomasse e 250 kWe nel caso di biogas (c.d. piccolacogenerazione).Gli interventi per la realizzazione di tali impianti sono comunque soggettialle disposizioni derivanti da vincoli archeologici, storici, documentali oambientali insistenti o limitrofi alla localizzazione dell’impianto.


1 PERCORSI AUTORIZZATORIImpianti di capacità superiore sono realizzabili esclusivamente al di fuori delle seguenti aree:• ZTO A, B, C, ovvero assimilabili al residenziale;• aree e beni di notevole interesse culturale• zone all'interno di coni visuali (o slarghi che permettano ampia visibilità) la cui immagine èstoricizzata e identifica i luoghi anche in termini di notorietà inter<strong>nazionale</strong> di attrattivitàturistica;• zone situate in prossimità di aree archeologiche e nelle aree contermini ad emergenze diparticolare interesse culturale, storico e/o religioso;• aree naturali protette ai diversi livelli (<strong>nazionale</strong>, regionale, locale)• aree incluse nella Rete Natura 2000• aree non comprese in quelle di cui ai punti precedenti ma che svolgono funzionideterminanti per la conservazione della biodiversità• aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzionibiologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o diparticolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale• aree caratterizzate da situazioni di dissesto e/o rischio idrogeologicoQuesta ultima categoria di impianti, oltre che soggetti a VIA e/o VINCA ove richiesto dallevigenti disposizioni di legge, nelle aree identificate come sensibili dall’allegato 4 del presenteREC necessitano di idonea VCA (Valutazione di Compatibilità Ambientale), al fine di valutarnela compatibilità con il contesto, la necessità di opere di mitigazione e la opportunità di operedi compensazione.


1 PERCORSI AUTORIZZATORIL’installazione di impianti solari fotovoltaici è soggetta alla seguenteregolamentazione:nelle ZTO A sono ammessi gli impianti integrati e non integrati nell’edificio dipotenza inferiore ai 20kW, previo parere della competente Soprintentenza;non sono ammessi impianti a terra ad esclusione dell’integrazione concoperture di parcheggi che permettano l’utilizzazione <strong>degli</strong> stessi; non sonoammessi gli impianti con potenza uguale o superiore ai 20kW;nelle ZTO B e C sono ammessi gli impianti integrati e non integratinell’edificio di potenza inferiore ai 20kW; non sono ammessi impianti a terraad esclusione dell’integrazione con coperture di parcheggi che permettanol’utilizzazione <strong>degli</strong> stessi; non sono ammessi gli impianti con potenza ugualeo superiore ai 20kW;nelle ZTO D sono ammessi gli impianti integrati e non integrati nell’edificio diqualsiasi potenza; non sono ammessi impianti gli impianti a terra adesclusione dell’integrazione con coperture di parcheggi che permettanol’utilizzazione <strong>degli</strong> stessi


1 PERCORSI AUTORIZZATORI


1 PERCORSI AUTORIZZATORILe ZTO E vengono distinte dall’allegato 4 del presente REC in areesensibili e non, in base alla elevata utilizzazione agricola, al rischioidraulico ed alla rete ecologica. In tali zone l’installazione di impiantisolari fotovoltaici è soggetta alla seguente regolamentazione:‣ nelle ZTO E poste all’interno delle aree sensibili sono ammessi gliimpianti a terra, gli impianti integrati e non integrati nell’edificio conpotenza inferiore ai 20kW; impianti con potenza superiore sonoammessi solo per produzione compatibile con il regime di scambio sulposto, con presentazione da parte dell’imprenditore agricolo di idoneoPiano Aziendale;‣ nelle ZTO E poste all’esterno delle aree sensibili sono ammessi gliimpianti integrati e non integrati nell’edificio con potenza inferiore ai20kW, oltre ad impianti a terra con potenza anche superiore ai 20kW.


1 PERCORSI AUTORIZZATORII seguenti interventi sono considerati attività ad edilizia libera e sono realizzati previacomunicazione dell'inizio <strong>dei</strong> lavori da parte dell'interessato all'amministrazionecomunale:a) impianti solari fotovoltaici aventi tutte le seguenti caratteristiche (ai sensi dell'articolo11, comma 3, del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 115):i. impianti aderenti o integrati nei tetti di edifici esistenti con la stessa inclinazione e lostesso orientamento della falda e i cui componenti non modificano la sagoma <strong>degli</strong>edifici stessi;ii. la superficie dell'impianto non è superiore a quella del tetto su cui viene realizzato;iii. gli interventi non ricadono nel campo di applicazione del decreto legislativo 22gennaio 2004, n. 42 e s.m.i recante Codice <strong>dei</strong> beni culturali e del paesaggio, nei casiprevisti dall'articolo 11, comma 3, del decreto legislativo n. 115 del 2008.b) impianti solari fotovoltaici aventi tutte le seguenti caratteristiche (ai sensi dell'articolo6, comma 1, lettera d) del DPR 380 del 2001):i. realizzati su edifici esistenti o sulle loro pertinenze;ii. aventi una capacità di generazione compatibile con il regime di scambio sul posto;iii. realizzati al di fuori della zona A) di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2aprile 1968, n. 1444.


1 PERCORSI AUTORIZZATORISono realizzabili mediante denuncia di inizio attività:a) impianti solari fotovoltaici non ricadenti fra quelli di cui alprecedente comma aventi tutte le seguenti caratteristiche (aisensi dell'articolo 21, comma 1, del decreto ministeriale 6agosto 2010):i. moduli fotovoltaici sono collocati sugli edifici;ii. la superficie complessiva <strong>dei</strong> moduli fotovoltaicidell'impianto non sia superiore a quella del tetto dell'edificio sulquale i moduli sono collocati.b) impianti solari fotovoltaici non ricadenti fra quelli di cui aiprecedenti commi, aventi capacità di generazione inferiore ai20 kW.


1 PERCORSI AUTORIZZATORIImpianti di potenza uguale o superiore ai 20 kW necessitano delleautorizzazioni di cui alla Dgr n. 453 del 02.03.2010.Nelle seguenti aree gli impianti di capacità superiore ai 20 kW sonocomunque soggetti a VCA (Valutazione di Compatibilità Ambientale),al fine di valutarne la compatibilità con il contesto, la necessità diopere di mitigazione e la opportunità di opere di compensazione,oltre che a VINCA e VIA ove richiesto dalle disposizioni di legge:(Come sopra)


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Le strutture afferenti ai campi fotovoltaici di cui al presenteregolamento in area agricola non potranno superare l’altezza di m. 7,50.• Nelle aree agricole utilizzate per l’installazione <strong>dei</strong> campi fotovoltaicidovranno essere comunque effettuate adeguate cure colturali (sfalci,mantenimento della copertura erbosa) al fine di evitare l’impoverimentoe l’erosione <strong>dei</strong> terreni. In sede di progetto dovrà essere presentato unpiano di manutenzione.• E’ precluso l’utilizzo di prodotti detergenti chimici per la manutenzione<strong>dei</strong> pannelli.• I siti devono essere recintati nel rispetto delle prescrizioni previste dalregolamento edilizio. La recinzione dovrà essere integrata con unabarriera vegetazionale, da realizzarsi mediante piantumazione di speciearboree ed arbustive autoctone, con altezza tale da conseguire unefficace mascheramento dell’impianto.


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Al termine della vita utile dell’impianto, tutti i campi fotovoltaici,comprensivi di eventuali corpi o manufatti accessori, dovranno esseresmantellati a cura e spese del titolare dell’impianto o, ove egli nonprovveda, del proprietario del terreno, con contestuale rimessa inpristino del sito entro un anno. Tale circostanza dovrà essereesplicitamente riportata nel titolo abilitativo. Il periodo di un anno èprorogabile previa motivata richiesta all’autorità competente.• E’ comunque fatta salva la possibilità di ristrutturazione dell’impiantoprevio avvio di nuovo iter procedimentale.• Il titolo abilitativo per la realizzazione dell’impianto in area agricola ècondizionato a stipula di atto di impegno unilaterale, registrato etrascritto, da parte del titolare dell’impianto e del proprietario delterreno, volto all’ossequio <strong>dei</strong> disposti di cui al presente regolamentoed in particolare dell’obbligo di rimozione dell’impianto al terminedella sua vita utile, pena l’intervento sostitutivo da parte dellaPubblica Amministrazione.


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Nell’area studio è rilevabile una particolare «anomalia geotermica»che probabilmente è poco interessante dal punto di vista dellaproduzione «industriale» di energia, ma estremamente utile per leapplicazioni domestiche o di regime di scambio sul posto• Comunque il disposto del Dl 11/2/2010 , n. 22 - Riassetto dellanormativa in materia di ricerca e coltivazione delle risorsegeotermiche – e la Dgr 4105 del 29/12/2009 di fatto sottraggono l’usodi queste risorse ai comuni, attribuendolo a Stato, Regione eProvincia• Solo la Provincia di Treviso ha regolamentato tale settore


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Tale “Regolamento per la realizzazione di impianti di scambio termico mediantel’utilizzo di sonde geotermiche a circuito chiuso” prevede la distinzione <strong>degli</strong> impianti indue categorie, impianti di tipo A (di potenza termica inferiore a 30 kW o a sondeorizzontali) e impianti di tipo B (di potenza superiore a 30 kW).• I divieti posti sono relativi a siti posizionati, in un primo caso, entro un raggio di 100metri da pozzi o sorgenti adibite a prelievo di acqua a scopo potabile, regolarmenteautorizzate a tale fine, oppure in un secondo caso all’interno della zona di rispetto diun’opera di approvvigionamento idrico pubblico, sia essa un pozzo che una sorgente,così come definita dall’art. 94 del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152.• Per il resto è prevista la presentazione di una domanda di autorizzazione, corredata dadocumentazione tecnica e relazione geologica (nei casi specificati); al termine <strong>dei</strong> lavorisi dovrà produrre il certificato di regolare esecuzione a firma del Direttore Lavori e di unGeologo (quando è presentata la relazione geologica) nonché il certificato di collaudo atenuta delle sonde geotermiche. Le tempistiche sono chiare, definite in 45 giorni (consospensione <strong>dei</strong> termini in caso di richiesta di chiarimenti) ed è previsto il meccanismodel silenzio assenso.


1 PERCORSI AUTORIZZATORI• Non esistono le condizioni idrauliche per la produzione«industriale» di energia idroelettrica• L’utilizzazione «diffusa» appare da disincentivare, perl’incoerenza con obiettivi diversi per i fiumi nell’area inquestione• Questo non toglie che non possano essere realizzati miratiprogetti (quali, ad esempio, il recupero <strong>dei</strong> mulini)


• Si propone qui di seguito una proposta diindividuazione delle cosiddette «aree sensibili»all’interno delle quali sottoporre la localizzazionedelle «rinnovabili» ad un particolare regimeautorizzatorio e/o valutatorio• Viene proposta una prima zonazione di area vastaed un esempio comunale di maggior dettaglio


2 ZONAZIONE PER VOCAZIONE


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ENERGIA DAI RIFIUTI


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTIIl problema della gestione e trattamento di rifiuti di natura organica rappresentasempre più una criticità. Nello specifico le tipologie di maggiore interesse sonorappresentate dalle seguenti frazioni merceologiche:• FORSU;• Reflui da attività zootecniche (liquami, letame, pollina,ecc.);• Scarti animali (residui di macellazione ecc.);• Biomasse vegetali (insilato di mais ceroso, triticale ecc.);• Alghe (poseidonia) o altro materiale cosiddetto “spiaggiato”;• Fanghi da depurazione biologica o da attività zootecnica.


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTITrattamento delle frazioni merceologiche precedentemente enunciate composteper lo più da materiale organico biodegradabile e, di conseguenza, putrescibile ilpiù vicino possibile alle aree di produzione delle stesse.Oltre all’eliminazione <strong>degli</strong> oneri di trasporto si prevede l’utilizzo di impianti ingrado di sottoporre il materiale ad un processo di “igienizzazione”, ad elevataproduzione di biogas, che viene recuperato ed utilizzato per la produzione dienergia elettrica.Al termine del processo il materiale di risulta, il cosiddetto “chiarificato”, puòvenire avviato a recupero quale materiale privo di impurità sia nella produzionedi compost di qualità certificabile, sia per la bonifica di fanghi inquinati qualiquelli provenienti da Marghera o riutilizzato nelle aree ad alto rischio didesertificazione.


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTISi tratta di impianti in grado di trattare efficacemente materiale biodegradabilein assenza di aria portandolo a perdere le caratteristiche tipiche di putrescibilitàed abbinandoci una elevata produzione di biogas e, di conseguenza, dicogenerazione di energia elettrica.Ogni U.F. è fornita su container di dimensioni standard, trasportabili suautoarticolati. Ciascuna unità ha le seguenti dimensioni esterne:• lunghezza = 12.200 mm;• larghezza = 2.438 mm;• altezza = 2.380 mm.Le U.F. sono di 3 tipi:• U.F. 1: utilizzato per il pre-trattamento del materiale e lo stoccaggio di quello“digerito”;• U.F. 2: corrispondente ai digestori anaerobici;• U.F. 3: contenente il gasometro, la centrale di cogenerazione e la sala tecnica.


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTIUn impianto cosiddetto “standard”:‣ è in grado di gestire il rifiuto stimabile in circa 7-8 ton/die a seconda dellatipologia di materiale in ingresso e prevede la seguente configurazione:• U.F. 1 = 1 modulo• U.F. 2 = 4 moduli• U.F. 3 = 1 modulo‣ impegna una superficie di installazione pari a ca. 180 m2;‣ consente la produzione di almeno 800.000 kWh annui di energia elettrica(essa può venire conferita direttamente in rete senza dover ricorrere allarealizzazione di una cabina elettrica di trasformazione e conseguenteaggravio <strong>dei</strong> costi);‣ la tariffa omnicomprensiva corrisposta dal GSE risulta essere pari a 0,28€/kWh;Impianti in configurazione “standard” (ca. 5.110 ton di FORSU) con annessocentro di compostaggio tradizionale (a cumulo con trattamento di 4.850 ton dirifiuto verde) trattano un quantitativo complessivo di ca. 10.000 ton/anno dirifiuto trasformandolo in compost di qualità.


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTII principali vantaggi sono legati alle seguenti tematiche:• Gestione <strong>dei</strong> rifiuti• Energia• Modulabilità.• Emissioni in atmosfera.• Inquinamento acustico.• Impatto sul suolo, sul sito produttivo e l’area circostante.• Vita dell’impianto.• Replicabilità.• Riutilizzo del materiale di risulta.


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTI(U.F. 1) : l’unità è divisa in 3 sezioni:• Sezione 1 – Carico del materiale.• Sezione 2 – Vasca miscelazione/alimentazione• Sezione 3 – Vasca di scarico.(U.F. 2) : qui hanno luogo le reazioni biochimiche che portano alla produzione dibiogas. La termostatazione a 55°C viene garantita dalla presenza ditubazioni perimetrali, nelle quali circola l’acqua calda del circuito direcupero termico del motore. Quali strumenti di controllo sono presentiun livello a radar, una sonda di temperatura e un pH-metro.(U.F. 3): l’unità è suddivisa in 3 sezioni:•Sezione 1 – Accumulo e trattamento biogas.•Sezione 2 – Locale motore.•Sezione 3 – Locale quadri elettrici.


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTICOSTI RELATIVI ALL'IMPIANTOCosto per impiantoImpianti previstiAcquisto impiantiCosto aggiuntivo per impianto di compostaggioCosto totaleAmmortamento annuoAmmortamento mensileCOSTI VARICosti gestione tecnica esternaCosti eventuale personale addetto (stima di costo)Stima aumento costi del personale ogni 3 anniCosti di manutenzioneAssicurazioni (stima di costo)Telecom (tel./fax/Internet) (stima di costo)Costi di progettazione, autorizzazione, DIA (1.anno)servizi esterni (leg./fisc./pubblicità) (stima di costo)-2.550.000,00 €-5.100.000,00 €-400.000,00 €-5.500.000,00 €2 unità standard-556.776,00 amm. Annuo-46.398,00 amm. MensileImporto annuo (€) Imp.o Mensile (€)-30.000,00 -2.500,00-105.000,00 -8.750,0010,00 %N.B.: non sono stati considerati i costi relativi all'acquisto dell'area e della pavimentazione in c.a.Se dette aree non verranno messe a disposizione a titolo gratuito occorrerà inserire i relativi costiACQUISTO IMPIANTOVALORI ASSUNTI A CALCOLO-40.000,00 -3.333,33-20.000,00 -1.666,67-1.000,00 -83,33-70.000,00 -6.183,33-20.000,00 -1.666,67Rate Anni Mesidurata leasing (mesi) 180 15 12tasso d'interesse (%) 6,00Coeff. Di Ammortamento 0,101232Occorre sottolineareche nello sviluppodel Piano EconomicoFinanziario si èproceduto asimulare anchel’aggiornamento delcosto relativo alpersonale impiegatoin pianta stabilepresso gli impianti,aumentandolo ognitriennio di un 10%.


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTIPRODUZIONE ENERGETICAPotenza cogeneratore elettrico (incl. - 20% consumo interno)Percentuale annua minima di utilizzoOre di attività annue stimateOre di attività mensili stimateGiorni di attività annui stimatiEnergia elettrica annua prodotta (minimo)MATERIALE INGRESSO ED IN USCITAQuantità materiale in ingresso (ton/anno)Materiale per impianto/mese (ton/mese)Materiale in ingressoMateriale in uscitaQuantità di chiarificato annua per impiantoQuantità di plastiche, inerti ecc. da smaltire (stima 6%)100,00 kWe/h91,32 %8.000 h/anno667 h/mese333 die/anno800.000 kWh/anno5110,00 ton212,92 ton100 %98 %2503,90 ton306,60 ton


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTISi riportano i dati relativi ai ricavi derivanti dalle tariffe di conferimento per levarie tipologie di materiale trattato, la quantità di materiale suddiviso pertipologia, il coefficiente di aggiornamento ISTAT <strong>dei</strong> prezzi (per il calcolo è statoutilizzato il valore relativo all’anno 2007 più basso rispetto a 2008 e 2009) e latariffa omnicomprensiva riconosciuta dal GSE (Gestore Servizi Elettrici) per ognikWh prodotto ed immesso in rete


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTIQuali ultimi valori si evidenziano i costi relativi allo smaltimento <strong>dei</strong> materiali.La simulazione economico-finanziaria fornita si basa su costi “standard” (100,00€/ton per FORSU, 55,00€/ton per rifiuto verde e 180,00 €/ton per fanghi daattività zootecniche) che risultano decisamente inferiori a quelli attuali dimercato.COSTI DI SMALTIMENTO DEI MATERIALICosto di smaltimento chiarificato (*)Costi di smaltimento inerti ecc. (1) (*)Aggiornamento ISTAT 2007Costo totale di smaltimento chiarificatoCosti totale di smaltimento plastiche, inerti ecc.Costo mensile di smaltimento chiarificatoCosti mensile di smaltimento plastiche, inerti ecc.0,00 €/ton-160,00 €/ton1,79 %- €-49.056,00 €- €-4.088,00 €(*) il calcolo dell'aggiornamento viene eseguito utilizzando l'indice ISTAT 2007 inferiore al quello di 2008 e 2009(1) costo di trattamento di plastiche ed inerti è stato parificato a quello di conferimento in discarica


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTICOMPUTO ECONOMICO - FINANZIARIO RIEPILOGATIVOAnno 1 2 3 4 5 6 7 8Conferimenti-ProduzioneConfermenti (ton) 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00En.Elettrica prodotta (kWh/ton) 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00RicaviRicavo da Conferimento 779.950 793.911 808.122 822.587 837.312 852.300 867.556 883.085Ricavo da Produzione en. elettrica 448.000 448.000 448.000 448.000 448.000 448.000 448.000 448.000Totale Ricavi 1.227.950 1.241.911 1.256.122 1.270.587 1.285.312 1.300.300 1.315.556 1.331.085CostiAcquisto impianti -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00Costi di manutenzione e personale -175.000,00 -175.000,00 -175.000,00 -185.500,00 -185.500,00 -185.500,00 -197.050,00 -197.050,00Assicurazioni -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00Telecom (tel./fax/Internet) -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00Costi di progettazione (1.anno) -74.200,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00servizi esterni (leg./fisc./pubblicità) -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00Costo smaltimento chiarificato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00Costi smaltimento inerti ecc. -49.056,00 -49.934,10 -50.827,92 -51.737,74 -52.663,85 -53.606,53 -54.566,09 -55.542,82Totale Voci di Costo -896.032 -822.710 -823.604 -835.014 -835.940 -836.883 -849.392 -850.369Margine operativo331.918,00 419.201,00 432.518,19 435.573,75 449.371,96 463.417,16 466.163,77 480.716,29


3 STRATEGIE PER L’UTILIZZAZIONE ENERGETICA DEI RIFIUTICOMPUTO ECONOMICO - FINANZIARIO RIEPILOGATIVOAnno 9 10 11 12 13 14 15 TOTALEConferimenti-ProduzioneConfermenti (ton) 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 5.110,00 76.650En.Elettrica prodotta (kWh/ton) 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 2.400,00 36.000RicaviRicavo da Conferimento 898.892 914.983 931.361 948.032 965.002 982.275 999.858 13.285.226Ricavo da Produzione en. elettrica 448.000 448.000 448.000 448.000 448.000 448.000 448.000 6.720.000Totale Ricavi 1.346.892 1.362.983 1.379.361 1.396.032 1.413.002 1.430.275 1.447.858 20.005.226CostiAcquisto impianti -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -556.776,00 -8.351.640Costi di manutenzione e personale -197.050,00 -209.755,00 -209.755,00 -209.755,00 -223.730,50 -223.730,50 -223.730,50 -2.973.107Assicurazioni -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -300.000Telecom (tel./fax/Internet) -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -1.000,00 -15.000Costi di progettazione (1.anno) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -74.200servizi esterni (leg./fisc./pubblicità) -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -20.000,00 -300.000Costo smaltimento chiarificato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 -Costi smaltimento inerti ecc. -56.537,04 -57.549,05 -58.579,18 -59.627,75 -60.695,08 -61.781,52 -62.887,41 -835.592Totale Voci di Costo -851.363 -865.080 -866.110 -867.159 -882.202 -883.288 -884.394 -12.849.539Margine operativo495.529,29 497.902,45 513.250,51 528.873,30 530.800,24 546.987,33 563.464,17 7.155.687


I MERCATI ELETTRICI


4 BROKERAGGIO ENERGETICOIl Decreto Legislativo 16 marzo 1999 n°79 (Decreto Bersani) ha recepito laDirettiva 96/92/CE, recante regole comuni per i mercati elettrici interni <strong>dei</strong>paesi membri finalizzate a liberalizzare la domanda, l'accesso alle reti el'offerta dell'energia elettrica, cominciando così la trasformazione effettivadel settore da monopolio a libero mercato.Gradualmente sono stati riconosciuti idonei:1.clienti finali con consumo > 30 GWh/anno2.clienti finali con consumo > 20 GWh/anno - (dal 1° gennaio 2000)3.clienti finali con consumo > 9 GWh/anno - (dal 1° gennaio 2002).4.ogni cliente finale non domestico - (dal 1° luglio 2004)5.ogni cliente finale - (dal 1° luglio 2007)


4 BROKERAGGIO ENERGETICODal 1° luglio 2007 ogni cliente finale, dal domestico alla grande azienda,può acquistare liberamente energia elettrica scegliendo tra le varie offerteche i grossisti presentano sul mercato. Nell’intento di consentire unpassaggio graduale ad un regime di libero mercato e tutelare i piccoliconsumatori, sono stati istituiti due mercati paralleli: uno vincolato ed unolibero.MERCATO VINCOLATOMERCATO LIBEROServizio di Maggior TutelaContratto Cliente-FornitoreServizio di Salvaguardia


4 BROKERAGGIO ENERGETICOL'Autorità per l'energia elettrica e il gas (AEEG) ha emanato appositedelibere per assicurare adeguate garanzie ai clienti che decidano di passareal mercato libero, consentendo altresì a chi vuole rimanere con il propriofornitore di farlo continuando a godere delle stesse condizioni.Il Servizio di Maggior Tutela si applica a:• utenze domestiche,• utenze per usi diversi dall'abitazione o per illuminazione pubblica(ossia piccole imprese connesse in bassa tensione aventi meno di 50dipendenti e fatturato annuo non superiore a 10 milioni di Euro) per i quali ègarantita la fornitura di energia a prezzi stabiliti dall' Autorità per l' EnergiaElettrica e il Gas (AEEG).


4 BROKERAGGIO ENERGETICOPuò essere usato come BENCHMARK, ossia come punto di riferimento per lavalutazione delle offerte sul mercato libero.A seguito di procedure concorsuali, il Servizio di Salvaguardia viene fornito,dal 1° Maggio 2008 da Exergia S.p.A (regioni nord Italia) e da Enel EnergiaS.p.A (regioni di centro e sud Italia).Clienti:• tutte le imprese che non abbiano ancora esercitato il diritto di scegliereil proprio fornitore sul mercato libero dell'energia e siano intestatarie dialmeno un sito in MT (media tensione) o AT (alta tensione).• anche le imprese titolari di soli siti in BT (bassa tensione) con oltre 50dipendenti o con un fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro.


4 BROKERAGGIO ENERGETICOI prezzi applicati all’energia:• sono stabiliti dalle aziende esercenti il servizio disalvaguardia sulla base di modalità di calcolo statuite perdecreto del Ministro dello Sviluppo Economico e coprono icosti di approvvigionamento, i servizi di dispacciamento e icosti di commercializzazione;• variabili mensilmente in funzione dell’andamento dellaBorsa elettrica PUN (prezzo unico <strong>nazionale</strong>).• Recesso con preavviso di un mese


4 BROKERAGGIO ENERGETICONel Mercato Libero il cliente può contrattare le condizioni per l'acquisto dienergia elettrica con un fornitore qualunque operante sul territorio<strong>nazionale</strong>.Dal 01 Luglio 2007 l’accesso al mercato libero è diventato possibile per tutti iconsumatori.40035030023,8 22,3 22,221,1 21 21 21 21TWh250200150227,2204,3186,7182,1169,4 165,8154,3127,9100500192,6162,5135 143,7101,8117,578,247,52000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007Mercato libero Mercato vincolato Autoproduttori


4 BROKERAGGIO ENERGETICOFino al 1 Luglio 2007, circa 1.080.000 (circa il 15%) di utenti idonei (utenzenon domestiche) erano passati al mercato libero dell’energia elettrica.Da quella data fino al 31 marzo 2009, ben 2,7 milioni tra piccole e medieimprese e famiglie hanno cambiato il proprio gestore del servizio di fornituradi energia elettrica., ovvero• un milione di imprese• 1,64 milioni di famiglie


4 BROKERAGGIO ENERGETICOLa creazione di un gruppo di acquisto, gestito e organizzato da specialisti delsettore, permette di:• aumentare il proprio potere contrattuale con i fornitori, ottenendo cosìtariffe più vantaggiose;• stimare un riduzione media compresa tra i 5 e 10 €/MWh, ottenendo unrisparmio annuo per il Gruppo di Acquisto quantificabile fino a 300.000€/anno;• usufruire di un controllo costante delle fatture addebitate dai fornitoridi Energia Elettrica;• beneficiare di assistenza specializzata nella risoluzione delleproblematiche legate ai rapporti con i fornitori, i distributori e l’Autoritàper l’energia elettrica e il gas.


4 BROKERAGGIO ENERGETICO• Verrà eseguita un'analisi <strong>dei</strong> profili di consumo e delle condizioni difornitura <strong>dei</strong> Comuni, allo scopo di valutare e quantificare le opportunitàdi risparmio che questi potrebbero ottenere dall'adesione ad uncontratto quadro di fornitura di energia elettrica.• Verranno inoltre indicate le caratteristiche che questo Gruppo dovràavere per potersi muovere agilmente nel mercato libero.• Verranno infine presentati con maggior dettaglio i vantaggi e i servizi cheun gruppo di acquisto può ottenere dalla collaborazione continuativa conprofessionisti inseriti nel settore.

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